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KIT DEL GENITORE CONSAPEVOLE EDUCARE CON AMORE E RISPETTO SI PUO’

KIT DEL GENITORE CONSAPEVOLE EDUCARE CON AMORE … · suo comportamento non piaccia ai genitori, l’amore, il rispetto degli adulti non verrà mai a mancare. KIT DEL GENITORE CONSAPEVOLE

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KIT DEL GENITORE CONSAPEVOLE

EDUCARE CON AMORE E RISPETTO SI

PUO’

KIT DEL GENITORE CONSAPEVOLE

Romina Angeli Coach Facilitatore Neurosemantico www.rominaangeli.it

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Indice dei contenuti

Introduzione ............................................................................................................................. 3

1. Separa il bambino dal suo comportamento ......................................................................... 5

2. Sii coerente tra ciò che dici e ciò che fai............................................................................... 7

3. Di’ a tuo figlio ciò che vuoi che faccia ................................................................................... 9

4. Usa un linguaggio magico e ricco di metafore ................................................................... 10

5. Rinforza i comportamenti positivi ...................................................................................... 11

6. Come gestire un rifiuto (dire NO) ....................................................................................... 13

7. Aiutalo a riconoscere le sue emozioni e ad esprimerle ...................................................... 15

8. La gara funziona sempre ..................................................................................................... 17

9. Mi dispiace, perdonami ...................................................................................................... 18

10. Gestire il bambino iperattivo ............................................................................................ 19

11. I genitori hanno bisogno di tempo per se stessi............................................................... 20

Conclusioni .............................................................................................................................. 21

Fonti di ispirazione e riferimenti ............................................................................................ 22

Pagina autore .......................................................................................................................... 23

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Introduzione

Ciao e benvenuto nel mondo della Genitorialità Consapevole.

Ho deciso di ideare questo Kit per tutti quei genitori, (o chiunque si trova a

relazionarsi con i bambini: nonni, educatori, baby sitter etc) che vogliono

vivere al meglio il proprio ruolo, con facilità, sicurezza e trasmettere altrettanto

ai più piccoli.

Trovi in questo Kit 11 spunti nuovi, adatti all’ Educazione che serve ai bambini

della nuova Era.

Come dice Daniel Kemp (autore di diversi libri) i bambini di oggi sono bambini

teflon.

Il teflon è un materiale sul quale non si attacca niente.

In effetti i bambini oggi non digeriscono i vecchi metodi educativi, con loro

proprio non attaccano. (*fonte “Ascolta il tuo cuore di Lise Bourbeau”).

Daniel Kemp, in base ai suoi studi e alle sue ricerche, sostiene che ciò di cui i

bambini hanno più bisogno è il Rispetto.

A seguire, in ordine di importanza si trova la comunicazione, l’affetto e la

sicurezza.

In realtà invece ciò che si tende a dare ai bambini è prima di tutto la sicurezza,

l’affetto, la comunicazione e per ultimo il Rispetto. (*fonte “Ascolta il tuo cuore

di Lise Bourbeau”).

I bambini di oggi hanno bisogno di essere amati, accettati e rispettati per

quello che sono. E credo che questo sia un bisogno di tutti noi esseri umani.

Al centro di tutto c’è l’UNICITA’ e l’AUTENTICITA’.

Ciò che trovi in questo kit è tutto ciò che fino ad ora ho appreso come mamma,

come Life Coach, dalla Programmazione Neurolinguistica, dalla Crescita

Personale e dalle conferenze che ho seguito come mamma curiosa.

Ho letto tanti libri sull’educazione dei bambini e in alcuni di questi ho trovato

tecniche e consigli molto utili che potrai sperimentare.

Trovi anche delle domande di Auto-Coaching per te genitore per iniziare a

metterti in discussione, conoscerti ed imparare cose nuove.

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I bambini di oggi sono molto sensibili, aperti e ricettivi per cui è importante che

abbiano una guida sicura e chiara che li accompagni nel loro percorso.

Allo stesso tempo, chi ha a che fare con i bambini, sperimentando tecniche e

spunti nuovi, si troverà ad avere strumenti utili che permettono sia all’adulto

che al bambino di crescere ed imparare!

SEI PRONTO/A PER AVVICINARTI ALLA NUOVA EDUCAZIONE E

DIVERTIRTI CON I PIU’ PICCOLI?

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1. Separa il bambino dal suo comportamento

Oggi più che mai è importante insegnare ai bambini come costruire una sana

Autostima.

Come farlo?

Attraverso le parole…

Impara a separare il bambino dal suo comportamento.

Ogni bambino come qualsiasi essere umano ha un valore intrinseco, per diritto

di nascita.

Tutti ce l’abbiamo anche se spesso ci dimentichiamo di averlo.

Quindi quando ti trovi a parlare a tuo figlio, stai ben attento/a alle parole che

usi.

Se si comporta in un modo che a te non piace la cosa migliore da dire è

questa: “Non mi piace il tuo comportamento (arrogante, scontroso..etc), evita

di dire “ sei arrogante oppure sei scontroso”.

Il primo modo di parlare riguarda il suo comportamento, ciò che fa, che è

sempre migliorabile, il secondo va ad intaccare la sua identità, la sua persona.

Ricordo che in terza elementare ho preso “scarso” in un pensierino.

Ero terrorizzata perché non sapevo come dirlo ai miei genitori.

Nonostante quella volta i miei genitori, non abbiano dato tanto peso al mio

compito andato male, oggi penso che se un adulto mi avesse spiegato che

“scarso” era il mio compito e non “io” per me, per la mia persona, avrebbe fatto

una grande differenza.

Sapere che le cose non vanno sempre bene o come vogliamo noi, che è

normale sbagliare e che solo sbagliando si può migliorare, permette ai bambini

di crescere e affrontare le sfide con facilità e sicurezza.

Quindi ricapitolando, impara, quando parli a tuo figlio, a separare ciò che

fa, da chi è.

Qualsiasi sia il suo comportamento, il bambino deve capire che, nonostante il

suo comportamento non piaccia ai genitori, l’amore, il rispetto degli adulti non

verrà mai a mancare.

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Più un adulto sviluppa una buona auto-stima e più sarà in grado di aiutare i più

piccoli a fare altrettanto.

Domande di auto-Coaching per l’adulto :

• Com’è la tua Autostima?

• Che strumenti conosci e utilizzi per amare ed accettare te stesso/a nella

tua totalità?

• Come cambierebbe il tuo ruolo di genitore se iniziassi ad amare te stesso/a

per quello che sei, apprezzando i tuoi sforzi e accettando i tuoi punti

deboli?

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2. Sii coerente tra ciò che dici e ciò che fai

I bambini, soprattutto fino ai 7 anni, per poter imparare osservano il

comportamento degli adulti e poi imitano.

Sia che si tratta delle parole che dici, dei comportamenti che hai, del modo in

cui esprimi le tue emozioni, dei pensieri che hai, tutto viene assorbito dai più

piccoli.

Per i bambini, gli adulti sono modelli di riferimento, per cui tutto ciò che un

adulto fa per loro è OK e GIUSTO.

Quindi….se tuo figlio urla è giusto riprenderlo e dirgli di parlare con un tono di

voce normale, ma non è utile dirgli di non urlare se tu hai la tendenza ad urlare

con lui.

E’ coerente secondo te?

Se vuoi che mangi senza che guardi il telefonino va benissimo, l’importante è

che anche tu gli mostri che quando mangi, mangi e non hai il telefonino al tuo

fianco.

Se mette le mani addosso ad un altro bambino e vuoi insegnarli che le mani si

usano per salutare, abbracciare e accarezzare è utile che anche tu faccia lo

stesso.

Tuo figlio farà uguale.

Lo dico perché ho visto genitori rimproverare i propri figli che mettono le mani

addosso agli altri bambini, e per far loro capire che il comportamento non è

corretto usano loro stessi le sberle…quindi??? Dov’è la coerenza??

Stessa cosa per quanto riguarda la tua modalità di esprimere le emozioni.

Se ti capita di essere arrabbiato e tuo figlio ti chiede cos’ hai fatto, è del tutto

inutile fare finta di niente e dire che va tutto bene.

Loro hanno le “antenne” e sentono tutto.

Se neghi le tue emozioni, quello che tuo figlio impara è reprimere le proprie

emozioni.

E’ più utile essere sinceri ed autentici e se sei arrabbiato è giusto dirglielo

chiaramente: “tesoro, la mamma (o il papà) in questo momento è arrabbiata/o

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perché ha avuto una discussione con un collega, sono cose che succedono e

vedrai che passerà presto”.

Stessa cosa se in famiglia ci sono tensioni e attriti tra mamma e papà è giusto

dirglielo e rassicurarli che sono cose che possono succedere e che si

risolvono.

Molto importante è rassicurarli sul fatto che loro non sono responsabili di ciò

che sta succedendo nell’ambito familiare.

Spesso i bambini quando i genitori non vanno d’accordo o hanno dei problemi

tra loro, si sentono in colpa per questo.

E’ importante quindi tranquillizzarli come è fondamentale che entrambi i

genitori si assumano le proprie responsabilità e smettano di darsi la colpa

l’uno contro l’altro.

In questo modo i bambini imparano a riconoscere le proprie emozioni, a non

aver paura di esprimerle e viverle.

In fondo siamo esseri umani con le nostre debolezze.

Mostrarle ci rende umani e autentici.

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3. Di’ a tuo figlio ciò che vuoi che faccia

Spesso i bambini non ascoltano ciò che gli adulti dicono perché viene detto

loro ciò che non devono fare.

I bambini hanno una mente “meno matura” di quella dei grandi.

La loro mente è una mente inconscia, l’inconscio ha un suo linguaggio e non

comprende il NON.

Semplificando se tu dici a tuo figlio di “NON toccare la pentola che scotta”, la

frase che a lui arriva è “toccare la pentola che scotta” perché la sua mente

inconscia non riconosce il NON.

Quindi inizia a dirgli cosa vuoi che faccia e vedrai che ti ascolterà meglio.

Hai bisogno di allenarti perché come nella vita, siamo più abituati a focalizzarci

su ciò che non vogliamo piuttosto che su ciò che vogliamo!

Si tratta di trovare l’opposto di ciò che di solito diciamo loro di fare.

Vediamo alcuni esempi:

• NON SALTARE SUL DIVANO diventa STAI FERMO E SEDUTO SUL

DIVANO

• NON CORRERE diventa VAI PIANO oppure CAMMINA

• NON URLARE diventa PARLA CON UN TONO DI VOCE NORMALE

• NON DARE I CALCI diventa I PIEDI SERVONO PER CAMMINARE

• NON ATTRAVERSARE LA STRADA diventa STAI VICINO ALLA MAMMA

E SULLA RIGA BIANCA

• NON GUARDARE LA TV diventa FACCIAMO UN GIOCO INSIEME IO E

TE?

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4. Usa un linguaggio magico e ricco di metafore

Fino ai 5 anni i bambini vivono in un mondo fatato.

Rivolgendosi a loro come se fossero adulti o dando tante spiegazioni è una

perdita di tempo e di energie.

I bambini non ragionano come i grandi.

Come detto al punto 3 la loro mente è inconscia e più parli loro per immagini e

metafore, più loro capiscono.

Vediamo degli esempi:

• Se vuoi spiegargli che è pericoloso attraversare la strada, non serve dirgli

che possono morire sotto una macchina, meglio catturare la loro attenzione

dicendo che “quando si attraversa la strada è importante fare attenzione

perché le macchine potrebbero schiacciarlo come un pomodoro”.

• Se vuoi che impari a riordinare i suoi giochi, puoi avvicinarti a lui e dirgli di

mettere a nanna tutti i giochi e anche i colori perché devono dormire.

• Se il bambino sta male e lo vuoi rassicurare, puoi dirgli che nel suo pancino

ci sono tanti cavalieri pronti a combattere e che stanno facendo del loro

meglio per farlo ritornare forte e pronto per l’asilo o la scuola!

Si tratta di usare la fantasia….le metafore sono fantastiche!

Capisco che per un adulto (anche per me all’inizio non è stato facile ed

immediato ma si tratta di allenarsi) non sia facile, questo non significa che non

sia fattibile.

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5. Rinforza i comportamenti positivi

Come indicato nel punto 3, ci saranno sicuramente dei comportamenti dei tuoi

figli che vorresti correggere.

E’ utile smettere di valorizzare quei comportamenti che non ti piacciono,

soffermandosi il meno possibile su di essi.

Meno importanza gli darai e prima spariranno.

Al contrario, quando chiedi al bambino ciò che vuoi che faccia e lui lo fa, devi

complimentarti con lui.

Se vuoi che un comportamento venga ripetuto lo devi rinforzare.

Se ti accorgi che parla con un tono di voce normale e questo è un

comportamento che vuoi mantenere, digli pure “bravo che parli a voce

normale”, oppure “bravo che hai messo a nanna tutti i giochi”, “bravo e grazie

che mi hai aiutato a tagliare le carote…..” etc etc

Come puoi notare, non è sufficiente dirgli bravo.

Un bravo al vento non significa niente.

Nella sua mente il bambino si chiede: “chissà perché mi ha detto bravo?”

Quindi il complimento può essere introdotto con il “Bravo”, deve essere

immediato (subito dopo l’azione compiuta dal bambino che vuoi rinforzare e

non dopo qualche ora o dopo qualche giorno) e specifico.

Più sei specifico e meglio è, per i piccoli è più comprensibile.

Ricorda anche che dire troppo spesso bravo e lodarlo può non essere

funzionale, perché il rischio è che a lungo andare il bambino abbia bisogno di

ricevere l’approvazione degli altri ogni volta che fa qualcosa.

Ricorda che in qualsiasi momento puoi scegliere di utilizzare un rinforzo

neutro del tipo: “Vedo, Ho visto, Bene, ”….

Valuta tu la situazione a seconda che si tratti di un nuovo comportamento

tanto atteso (in questo caso il BRAVO ci vuole tutto) o se invece è un

comportamento che si ripete da tempo, che è utile e che il bambino fa

costantemente (in questo caso un semplice, VEDO, BENE è sufficiente e di

valore).

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Esercizio per genitori: cambiare l’immagine di tuo figlio.

Come anticipato prima, spesso noi genitori ci focalizziamo sui tratti della

personalità o caratteristiche dei nostri figli che non amiamo e che vorremmo

cambiare.

In poche parole ci facciamo un’immagine di loro.

Con questo esercizio ti invito a prenderti un momento per te e crearti una

nuova immagine di tuo figlio/a, fra qualche giorno, mese o anno.

Crea un’immagine di tuo figlio/a, quella più utile per lui o lei, immagina mentre

si muove nella vita con serenità, sicurezza, con soddisfazione e osservalo/a

mentre sta affrontando una sfida (l’inizio della scuola, un compito in classe, la

guarigione dopo un periodo di malattia etc…).

Aggiungi alla visualizzazione, oltre alle immagini, i suoni, i rumori, colori,

profumi, le parole che si dice.

Percepisci la stima e il rispetto di lui/lei.

Se per caso la tua mente continua a focalizzarsi sull’immagine vecchia, non

preoccuparti, continua ad alimentare l’immagine nuova aggiungendo l’amore

che provi per lui/lei.

Stai nell’immagine, vivila, percepiscila e gustatela.

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6. Come gestire un rifiuto (dire NO)

Quando ti trovi a dover dire No a tuo figlio, è importante farlo seguendo una

specifica procedura molto utile che ho trovato nel libro di Debora Conti (Il

linguaggio emotivo del bambino) e che io utilizzo con grande successo.

Dire NO al bambino fa spesso scatenare pianti, urla e capricci.

Siccome è importante per i bambini avere delle regole perché si muovono

meglio nei limiti, vediamo insieme come fare a dire NO ad una richiesta del

bambino.

Facciamo un esempio pratico:

Sei al supermercato e tuo figlio vuole comprare delle merendine.

Tu non sei d’accordo sull’acquisto.

La prima cosa da fare è entrare in empatia con il bambino e quindi:

ti abbassi alla sua altezza, gli dici che immagini che vuole quelle merendine, a

casa però ne avete ancora tante e anzi se vuole potete comprare gli

ingredienti per preparare insieme le prossime merendine!

Quindi ricapitolando i passi sono 3:

1. Riconosci il suo desiderio (alla sua altezza gli dici, capisco che vuoi le

merendine)

2. Motivi il tuo No (a casa ne abbiamo ancora tante)

3. Proponi una cosa simile o trovi un’alternativa più “golosa” (quando le

abbiamo finite le compriamo oppure possiamo prendere gli ingredienti per

prepararle insieme a casa)

Ho trovato molto utile nella mia esperienza questo metodo perché c’è spazio

per il rispetto della sua richiesta che non viene negata, snobbata a priori.

Il bambino percepisce che il genitore riconosce il suo desiderio del momento

che non viene negato ma gentilmente dirottato su valide alternative.

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Domande di Auto-Coaching per l’adulto:

• Come ti sentiresti se ad ogni cosa che chiedi o proponi ti venisse detto No?

• Qual è la tua principale reazione emotiva ad un rifiuto?

• Quando qualcuno ti dice NO, come vorresti che lo facesse?

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7. Aiutalo a riconoscere le sue emozioni e ad esprimerle

Questa è forse la parte più nuova e importante che caratterizza la fase

educativa attuale.

Aiutare i bambini a familiarizzare con le loro emozioni è fondamentale.

Per cui che si tratti di gioia, allegria, tristezza, rabbia, paura, frustrazione è

utile imparare fin da subito a dare un nome alle emozioni che si presentano.

Il modo più utile e immediato che io ho sperimentato è stato quello di iniziare a

farlo su me stessa, recuperando la coerenza come persona di cui abbiamo

parlato nel punto 2.

Come mamma ho sentito l’esigenza di riprendere il contatto con la mia parte

emozionale, messa a tacere per tanto tempo.

Vedo e osservo ancora oggi genitori e nonni che di fronte ad un bambino che

piange le parole sono queste: “Smetti di piangere che sei brutto”!!!

Un qualcosa che le mie orecchie non possono più sentire!!

Sono dell’idea che se un bambino piange un motivo c’è, qualcosa sta vivendo.

Ogni emozione ha bisogno del suo spazio…e per primi noi grandi abbiamo

bisogno di ascoltare noi stessi, riconoscere le nostre emozioni, esprimerle in

modi costruttivi e iniziare a farci delle domande utili per capire meglio i nostri

stati interiori.

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Domande di Auto-Coaching per adulti:

• Come mi sento oggi?

• Di che cosa ho bisogno in questo momento?

• Che cosa sto vivendo?

Quando sei in grado di fare questo su di te, sarai in grado di aiutare tuo figlio

quando si troverà a vivere le sue emozioni e lo farà in tutta sicurezza.

Ti propongo questo gioco molto carino che ho trovato nel libro “I bambini

prendono tutto alla lettera” di Jennifer Day.

Si chiama il gioco del “Quando vedo, sento”

Si fa in 2 o più persone, bambini compresi.

La prima persona dice “Quando vedo (ad esempio un cucciolo, un albero, una

mela )“, la seconda persona invece dice “ Sento “ ed esprime cio’ che sente,

prova, di fronte a ciò che ha detto la prima persona.

Questo gioco aiuta sia piccoli che grandi a focalizzarsi e a entrare in contatto

con la parte emozionale.

Divertitevi, siate spontanei e notate se allenandovi diventa più facile

individuare le emozioni.

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8. La gara funziona sempre

Catturare l’attenzione dei bambini non è sempre facile.

C’è un trucco che funziona sempre…la gara!

Quando sei al parco, oppure hai un appuntamento e devi per forza andare

oppure vuoi che riordini i giochi ma tuo figlio non ne vuole sapere, proporre

una gara è una buona alternativa agli urli che non danno mai ottimi risultati.

Puoi esordire dicendo:

“Dai tesoro andiamo, facciamo una gara e vediamo chi arriva prima alla

macchina…prontiiiii via!!!!!

“Ok adesso riordiniamo insieme i giochi, vediamo chi fa prima…pronti via!!!!!!!”

Non arrenderti se al primo tentativo il bambino non si mostra interessato, dagli

tempo per sperimentare la nuova modalità.

Aiutati con il tono di voce, fa che sia curioso, giocoso e sfidante!

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9. Mi dispiace, perdonami

Succede a tutti di sbagliare.

Nessuno è esonerato e come già anticipato non siamo perfetti e non

dobbiamo neppure esserlo.

Ogni giorno siamo chiamati a vivere esperienze nuove e le nostre reazioni non

sempre sono come le vorremmo.

Perché siamo Umani.

La cosa importante è che quando l’adulto si rende conto di aver detto o fatto

qualcosa al bambino che lo ha ferito o disturbato è giusto dire “ Mi dispiace,

perdonami, non l’ho fatto apposta”…oppure un semplice “ti chiedo scusa per

ciò che ho detto o fatto, non volevo”.

E’ un gesto di grande umiltà e rispetto.

Se tu lo fai, imparerà a farlo anche lui con te e con gli altri.

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10 . Gestire il bambino iperattivo

✓ Abitua il bambino a stare nella Natura

Sai bene che i bambini di oggi sono soggetti a molti stimoli, come noi grandi

del resto.

Spesso quando si ha la possibilità di stare assieme in famiglia, non si sa cosa

fare e il rischio è quello di scegliere di rifugiarsi in un centro commerciale o

un’eventuale sala giochi.

A maggior ragione quando il tempo è buono, la cosa migliore è far trascorrere

ai bambini del tempo all’aperto soprattutto nella natura, in un bosco o in

prossimità di fiumi e cascate.

Questo perché nella natura tutto rallenta e anche i bambini si tranquillizzano.

Può trattarsi di una passeggiata, di raccogliere foglie per fare piccoli e semplici

laboratori a casa, raccogliere sassi e gettarli nel fiume facendo a gara tra chi li

tira più lontani, cercare le erbe insieme…o quant’altro…è una bella abitudine

per calmare i bambini e ricaricarsi.

E’ un bel momento per grandi e piccoli per uscire dal caos del quotidiano,

stare assieme, fare un bel pic nic quando è possibile.

Per non trascurare poi la parte creativa….

Nella natura siamo tutti più in contatto con noi stessi.

Agli adulti possono venire in mente grandi idee e intuizioni e anche i bambini

oltre a rilassarsi si inventano e creano giochi divertenti con poco!

✓ Evita locali confusionari quando il bambino è stanco

Un’altra cosa molto importante che ho trovato molto utile è quella di evitare di

portare in giro i bambini troppo stanchi.

Soprattutto se i luoghi dove si va sono confusionari.

Evita di portarlo al supermercato dopo l’asilo, o al negozio di giochi o al centro

commerciale se puoi.

I bambini si straniscono e per i grandi poi è molto difficile gestirli.

Meglio darsi il cambio con il partner o chiedere aiuto a una persona di fiducia

se proprio abbiamo necessità di fare dei giri.

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11. I genitori hanno bisogno di tempo per se stessi

I genitori devono imparare a prendersi del tempo per se stessi.

E’ bello stare con i bambini, per lungo tempo però può essere stancante.

E’ utile trascorrere tempo assieme a tutta la famiglia ma è anche importante

che ogni genitore abbia il tempo per se stesso, per i propri hobby e le proprie

passioni.

Entrambi hanno diritto di ricaricarsi le pile e trascorrere tempo anche

separatamente.

Noterai che tuo figlio ha un comportamento differente quando è da solo con la

mamma e quando è solo con il papà.

Impara a chiedere aiuto.

E’ inutile stare tutto il tempo con i bambini e avere la testa altrove.

Tanto vale ricavarsi del tempo e al ritorno tutto avrà un altro sapore!

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Conclusioni

Spero che questo Kit possa esserti di aiuto a vivere con serenità il tuo ruolo di

genitore e a darti strumenti utili e applicabili per avvicinarti al mondo dei

bambini.

Ricordati che i figli sono lo specchio dei genitori.

Prendono il bello e il meno bello delle persone di riferimento…e per quanto a

volte sia un ruolo impegnativo, è un’ottima occasione per prendere visione di

quelle parti di te che altrimenti non riusciresti a vedere.

Sperimenta ciò che sei, divertiti con i tuoi figli.

Un giorno li ringrazierai per tutto ciò che sono stati in grado di insegnarti!!

Romina

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Fonti di ispirazione e riferimenti

Libri:

• Il linguaggio emotivo dei bambini di Debora Conti

• Come sviluppare tutti i talenti del bambino di Arve Mathisen

• I bambini prendono tutto alla lettera di Jennifer Day

• Ascolta il tuo cuore di Lise Bourbeau

• Tutta un’altra vita di Lucia Giovannini

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Pagina autore

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Sarò felice di risponderti ed incontrarti!!

Romina

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