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ΤΑΙΖΕΝ ΧΗΑΡΑΧΤΕΡ ΣΤΟΡΨ ΒΟΟΚ ΠΟΣΕΙΔΟΝ ΜΑΡΙΝΕ Opera a cura di Orion81 Pagina 58 ISAAK (ABADIR) DI KRAKEN - ARTIC OCEAN Età: 14 Altezza: 174 cm Peso: 60 Kg Data di nascita: 17 Febbraio Gruppo Sanguigno: B Luogo di nascita: Finlandia Maestro: Camus (Manga) – Maestro dei Ghiacci (Anime) Costellazione: Acquario “ Il Generale dei ghiacci, dotato di freddezza e grandissima potenza! “ Il Generale responsabile della colonna dell'Oceano Artico. Un tempo aveva sostenuto il suo addestramento insieme a Hyoga, sotto la guida di Camus, ma nel tentativo di salvare Hyoga fu trascinato via dalla corrente. Venne salvato da Poseidon, e divenne uno dei suoi Marina. Possedeva da sempre un forte senso della giustizia, ed era una persona intrepida e ferma come le terre della Siberia. E' convinto che per salvare la terra, ora completamente invasa dal male, ci sia bisogno di distruggerla una volta per tutte. Per la giustizia in cui crede è disposto a passare per un essere senza cuore. Si confronta in battaglia con Hyoga, che giunge per distruggere la colonna.

Kraken

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Kraken, marine

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ΤΑΙΖΕΝ ΧΗΑΡΑΧΤΕΡ ΣΤΟΡΨ ΒΟΟΚ − ΠΟΣΕΙΔΟΝ ΜΑΡΙΝΕ

Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  58  

ISAAK (ABADIR) DI KRAKEN - ARTIC OCEAN

Età: 14 Altezza: 174 cm Peso: 60 Kg Data di nascita: 17 Febbraio Gruppo Sanguigno: B Luogo di nascita: Finlandia Maestro: Camus (Manga) – Maestro dei Ghiacci (Anime) Costellazione: Acquario

“ Il Generale dei ghiacci, dotato di freddezza e grandissima potenza! “

Il Generale responsabile della colonna dell'Oceano Artico. Un tempo aveva sostenuto il suo addestramento insieme a Hyoga, sotto la guida di Camus, ma nel tentativo di salvare Hyoga fu trascinato via dalla corrente. Venne salvato da Poseidon, e divenne uno dei suoi Marina. Possedeva da sempre un forte senso della giustizia, ed era una persona intrepida e ferma come le terre della Siberia. E' convinto che per salvare la terra, ora completamente invasa dal male, ci sia bisogno di distruggerla una volta per tutte. Per la giustizia in cui crede è disposto a passare per un essere senza cuore. Si confronta in battaglia con Hyoga, che giunge per distruggere la colonna.

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Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  59  

TECNICHE:

AURORA BOREALE - AURORA BOREALIS Tecnica di attacco basata sulle energie fredde, equivalente come potenza al sacro acquarius di cristal, che ha raggiunto lo 0 assoluto.

CARATTERE:

Abadir ha un carattere buono, nobile e altruista. Hai tempi del suo addestramento con cristal, spronava quest’ultimo a diventare cavaliere, nonostante lui stesso fosse in lizza per l’armatura del cigno; pur sapendo della sua superiorità nei confronti del compagno, non osannava e non rivendicava tale cosa, anzi incoraggiava cristal, dicendogli che i loro poteri e il loro valore fossero equivalenti.

IL SUO POTERE E LA SUA STORIA

Custode della colonna del mar glaciale artico, Abadir di Kraken è stato compagno di Cristal ai tempi dell'addestramento, e proprio con Cristal dovette battersi. Ripresi i sensi dopo lo scontro con Lemuri, Cristal deve nuovamente affrontare i fantasmi del passato rincontrando il vecchio compagno. Abadir e Cristal, conosciutisi in Siberia, furono addestrati insieme per l'armatura del cigno. I due divennero amici, ma quando Abadir scoprì che Cristal voleva diventare cavaliere solo per rivedere sua madre, lo accusò duramente. Ciononostante prima di allontanarsi avvertì Cristal di stare attento alle correnti sottomarine. Immersosi per la prima volta e raggiunto il relitto dove riposa la madre, Cristal è sorpreso dalle correnti e rischia la vita, ma a salvarlo è proprio Abadir che riesce a portare in salvo l'amico. Abadir però nel farlo perde un occhio, trafitto da uno spuntone di ghiaccio, ed è trasportato via dalle correnti. Risvegliatosi, si trovò nel regno di Nettuno, ma rifiutò inizialmente di diventare generale. A fargli cambiare idea non fu l'investitura di Cristal a cavaliere, ma la morte del Maestro dei ghiacci e di Acquarius per mano dello stesso Cristal. Egli così prese l'armatura di Kraken, il mostro leggendario che distrugge i vascelli su cui si trovano persone malvagie. Lo scontro per Cristal è durissimo poiché egli non vuole affrontare un amico, ma alla fine, sorretto dagli spiriti di Acquarius e del Maestro dei ghiacci, riuscirà a sconfiggere l'avversario. In punto di morte Abadir, pentitosi per le sue azioni, rivela all'eroe che a provocare quella guerra non è stato Nettuno ma Dragone del Mare.

DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:

Questo colpo che scaglia un flusso di energie fredde possiede una potenza che rivaleggia con quella di Hyoga che ha raggiunto lo zero assoluto.

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Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  60  

Naturalmente, essendo Isaac maggiore di un anno rispetto a Hyoga, i due vengono allevati come fratelli.

Durante gli anni dell’addestramento in Siberia, Isaak si gettò nel gelido mare per salvare l’amico in pericolo. Nel tentativo di soccorrerlo perse però l’uso di un’occhio a causa di un iceberg. Messo al sicuro Hyoga, il suo corpo cominciò a navigare alla deriva prossimo alla morte. Nettuno lo salvò dal suo destino crudele e lo fece divenire un Marine.

Alla fine, tornati i due di allora, rivela a Hyoga il segreto dell'imperatore dei mari, da bravo compagno d’armi maggiore d’età, e quindi spira.

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Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  61  

LA SCALE DEL KRAKEN:

PUGNO: 4 CALCIO: 3 ARMI SPECIALI: 2 SPIRITO: 2 GITTATA: 3 Isaac, il compagno più anziano con cui si confronta Hyoga, si puo definire l'altro maestro dell'uso delle energie fredde oltre a Hyoga. Negli anni dell'apprendimento possedeva una forza degna di un Saint, addirittura dei più elevati.

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Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  62  

MITOLOGIA:

IL KRAKEN: Il Kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi; il suo mito ha origini molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto fra il Settecento e l'Ottocento, forse anche sulla base dei resoconti di reali avvistamenti di calamari giganti. Viene generalmente rappresentato come una gigantesca piovra, con tentacoli abbastanza grandi da avvolgere un'intera nave. In norvegese, krake indica un animale malsano o aberrante (in analogia alle forme inglesi crank e crook). In tedesco, krake significa piovra.

Kraken nella Mitologia Norrena: Sebbene il nome kraken non appaia mai nei testi della mitologia norrena, le sue caratteristiche possono ricondursi a quelle dell'hafgufa, descritto nella Saga di Örvar-Odds e nel Konungs skuggsjá (1250). In questi testi si parla dell'hafgufa come di un mostro marino talmente grande da poter essere scambiato per un'isola quando si trovava in superficie. Questo tema (il mostro che sembra un'isola) è uno degli elementi ricorrenti principali nella tradizione sul Kraken, che si sviluppò principalmente nel Settecento. Questo tema ha avuto anche sviluppi diversi, e in particolare accomuna il Kraken con lo Zaratan, la balena-isola del mito di San Brendano.

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Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  63  

Alcuni elementi della tradizione relativa al Kraken (le bolle e gli spruzzi d'acqua dalle sue narici, le forti correnti e le violente onde provocate dai suoi spostamenti, il suo emergere come un'isola) fanno supporre ad alcuni studiosi che la versione originale del mito norreno possa essere correlata all'attività vulcanica sottomarina in Islanda.

Linneo e Pontoppidan: Nella prima opera di Carl von Linné, Systema Naturae (1735), il Kraken compare fra i cefalopodi, con il nome scientifico Microcosmus (in seguito, Linné rinunciò a menzionare questa ipotetica specie). Il riferimento settecentesco principale sul Kraken è la Storia naturale della Norvegia (1752) del danese Erik Pontoppidan, vescovo di Bergem. Pontoppidan riprende il tema del mostro-isola, sostenendo che alcune isole rappresentate erroneamente sulle mappe fossero in effetti da ricondursi ad avvistamenti del Kraken in emersione. Nella descrizione di Pontoppidan, il principale elemento di pericolosità del Kraken erano le sue stesse dimensioni, e le forti onde e i potenti gorghi che causava emergendo o inabissandosi. Il Kraken non viene quindi descritto come ostile, sebbene Pontoppidan precisò che, volendo, il Kraken avrebbe potuto afferrare e trascinare negli abissi anche la più grande nave da guerra. Sempre Pondoppidan sostiene che un giovane esemplare di Kraken, morto, fosse stato spinto dalle onde sulla spiagga presso Alstahaug. Il Kraken di Pontoppidan appare come "pesce-granchio" nell'opera dello svedese Jacob Wallenberg Min son på galejan ("Mio figlio sulla galera", 1781):

« Il Kraken, anche detto pesce-granchio, che non è (a quanto dicono i piloti

norvegesi) così grande, non è più grande della larghezza della nostra Öland [ovvero

meno di 16 km] ... Se ne sta sul fondo del mare, sempre circondato da molti piccoli

pesci che gli servono come cibo e ricevono cibo da esso; perché il suo pasto, se

ricordo bene ciò che scrive Pontoppidan, dura non meno di tre mesi, e altri tre

servono per la digestione. In seguito, i suoi escrementi nutrono un'esercito di pesci

più piccoli, e per questo motivo i pescatori gettano i piombi dove esso giace ...

Gradualmente, il Kraken sale alla superficie, e quando si trova a dodici o dieci

braccia è bene che le barche si allontanino, perché di lì a poco esso emerge come

un'isola, spruzzando acqua dalle sue terribili narici e creando anelli di onde attorno

a sé, fino a distanze di molte miglia. Si può forse dubitare che questo sia proprio il

Leviatano del Libro di Giobbe? »

L'idea che i pescatori si arrischiassero a pescare sopra il Kraken è menzionata da Pontoppidan; pare che i pescatori norvegesi, per complimentarsi per una pesca particolarmente abbondante, fossero soliti dire: "devi aver pescato sul Kraken".

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Opera  a  cura  di  Orion81   Pagina  64  

La Piovra Gigante: Nel tardo Settecento iniziò a svilupparsi il mito del Kraken come creatura aggressiva. Alcune varianti del mito prevedevano che il Kraken affondasse le navi degli uomini corrotti (per esempio dei pirati), risparmiando quelle dei giusti. Sempre in questo periodo l'immagine del Kraken venne a coincidere in modo sempre più netto con quella di una piovra gigante, perdendo altre caratterizzazioni menzionate da alcune fonti più antiche (come la forma di granchio o certi altri elementi che potevano accomunare il Kraken alle balene). Secondo alcuni studiosi, questa evoluzione del mito potrebbe essere legata agli avvistamenti di reali calamari giganti. Nel 1802, il malacologo francese Pierre Denys de Montfort incluse la descrizione di due specie di piovre giganti nel suo trattato enciclopedico sui molluschi, Histoire Naturelle Générale et Particulière des Mollusques. La prima specie, per cui Montfort riprese il nome "kraken", era quella descritta dai marinai norvegesi (e, secondo Montfort, anche da Plinio il Vecchio). La seconda specie aveva dimensioni ancora più impressionanti; un esemplare aveva causato il naufragio di un vascello al largo dell'Angola. Montfort sostenne anche che le dieci navi da guerra inglesi scomparse nel 1782 fossero state affondate da piovre giganti. La sua tesi fu in seguito smentita, e la sua opera perse notevolmente di credibilità agli occhi dei suoi contemporanei.

IMPRESSIONI PERSONALI:

Abadir è uno dei migliori e valorosi generali degli abissi del Dio Nettuno. La sua aurora boreale, rivaleggia con il sacro acquarius di cristal che ha raggiunto lo 0 assoluto, e dunque superiore al maestro camus, gold dell'undicesima casa del grande tempio di Atena. Pur possedento una sola tecnica, va considerato che il potere delle energie fredde è devastante, soprattutto con lo 0 assoluto. Viene sconfitto da cristal, in quanto quest’ultimo indosserà una cloth quasi d’oro.

Fonti Ufficiali e Autore: Taizen – Marine Oro – Orion81 – Wikipedia