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La Verità Anno I - Numero 4 www.laverita.info - Euro 1 O Quid est veritas? O QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Venerdì 23 settembre 2016 y(7HI1B4*LMNKKR( +]!"!;!?!% di MAURIZIO BELPIETRO Pier Carlo Padoan non è un uomo fortunato. Da quando è arrivato alla gui- da del ministero dell’Eco- nomia infatti non gliene va bene una. E non soltanto perché le previsioni di cre- scita non riesce proprio ad azzeccarle (que- sto è capitato quasi a tutti gli uomini che negli ultimi tempi hanno avuto il compito di reggere i cordoni della borsa, Monti com- preso) e nemmeno perché spesso ha dovuto mettere una pezza alle promesse del presi- dente del Consiglio, il quale usa i soldi pub- blici per comprare il consenso senza badare alle voragini che crea nel bilancio dello Sta- to. No, la sfortuna di Padoan è che quando decide di aprire bocca, cosa che capita rara- mente, viene subito smentito dai fatti. Prendete ad esempio la lettera inviata ieri al Corriere della Sera. Il ministro voleva ri- spondere all’editoriale con cui Paolo Mieli faceva le bucce al governo su spesa pubblica e crescita, accreditando la tesi di una forte azione per tagliare spese e tasse. Peccato che proprio ieri un paio di notizie si siano incaricate di dargli torto, perché come è no- to il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Così, mentre in prima pagina il numero uno di via XX Settembre assicurava futuri be- nefici per imprese e contribuenti, garan- tendo un’opera di risanamento delle finan- ze pubbliche, in una delle pagine interne si dava conto di una crescita prossima allo ze- ro o forse addirittura sotto lo zero. In un’a- nalisi che risentiva molto di fonti europee, ma forse anche ministeriali, il principale quotidiano italiano illustrava tutti i segnali che fanno temere il peggio, dall’indice di fi- ducia dei consumatori a quello che registra gli acquisti delle imprese manifatturiere. Percentuali non proprio da urlo, che fareb- bero segnare una flessione del Prodotto in- terno lordo anche nel terzo trimestre di quest’anno. Per non dire, poi, del 2017, sul quale non si proiettano cifre tranquilliz- zanti. Insomma, in prima pagina Padoan ieri ma- gnificava l’azione di governo, un po’ più in là si ipotizzava addirittura di dover richiedere un prestito al fondo salva-Stati per tappare i buchi di banche tipo il Monte dei Paschi di Siena. Una prospettiva incoraggiante per dirla con il ministro. Tuttavia, come se non bastasse la smentita delle statistiche, il po- vero responsabile dell’Economia ha dovuto fare i conti anche col presidente della Com- missione europea, il quale proprio nel gior- no in cui, nonostante l’aria da eterno pessi- mista, Padoan tirava fuori parole ottimiste, ha rovesciato una secchiata d’acqua ghiac- ciata sulle richieste italiane. (...) segue a pagina 7 di LUCA TELESE La parte più bella e istruttiva dell’altro puntata di ieri di Ma- trix (a proposito: auguri al dream team che ci lavora adesso), è stato un meraviglioso servizio di Chia- ra Carbone girato per la prima volta dentro la casa di Gianluca Vacchi, il «miliardario ballerino» che invece di pensare a far quadrare i bilanci della sua azienda di famiglia dedica le sue migliori energie intellet- tuali alla contabilizzazione dei propri followers su Instagram. Vacchi è molto simpatico, abbastanza alfabetiz- zato da credere che trasformare la filosofia di Nietzsche in una specie di manga significhi esse- re colto, un dandy palestrato 2.0 che è libero di fare quel vuole e di esibire ció che preferisce. Quando Nicola Porro gli ricorda che non (...) segue a pagina 21 CONTROVENTO BUROCRATI AL POTERE Ue non democratica Trattare è inutile di ROGER SCRUTON Questa Unione europea non è de- mocratica: mettersi a trattare con i burocrati è del tutto inutile. a pagina 16 TROPPA TECNOLOGIA Dobbiamo tornare a guardarci in faccia di MARIO GIORDANO Troppa tecnologia ci sta portando a uno stato di alienazione: dobbiamo tornare a guardarci in faccia. a pagina 21 di CLAUDIO ANTONELLI e ALESSANDRO FISCHETTI Per le Arti Grafiche Boccia, azienda di proprietà del presi- dente di Confindustria, il 2014 (ultimo bilancio disponibile) non è stato dei più rosei. Ricavi in calo, indebitamento, clienti che paga- no con forte ritardo e, a sua volta, fatture saldate di media a 167 giorni. Con disponibilità liquide in riduzione. Che il settore attra- versi da anni un deciso periodo di crisi è noto. Arti Grafiche Boccia sembra però aver reagito con dif- ficoltà registrando poco meno di 40 milioni di ricavi contro 24,7 milioni di debiti verso le banche e altri 23,2 milioni di leasing. In so- stanza l’ottimo margine lordo si ritrova gravato da una cinquanti- na di milioni di debiti, che - senza interventi straordinari - l’azienda impiegherebbe 20 anni a ripaga- re. Il ritratto è però quello di mi- gliaia di aziende. La sintesi delle problematiche che affliggono le piccole e medie industrie. Non basterà il Sì al referendum per ri- solvere la crisi. alle pagine 4 e 5 Il presidente della Confindustria ha un’impresa piena di debiti La pagella finanziaria dell’azienda di Boccia: molti 4 e persino qualche 2. Senza interventi ad hoc impiegherà 20 anni per restituire i prestiti. Nel frattempo paga i fornitori soltanto dopo 167 giorni IL PACHISTANO AMICO DI CARBONI Con i buoni uffici del giro del faccendiere Carboni, un pachistano s’è spac- ciato per amico di un ricco emiro. Ma cercava un permesso di soggiorno. di GIACOMO AMADORI a pagina 3 L’UOMO AL QUALE BABBO BOSCHI VOLEVA VENDERE BANCA ETRURIA INTERVISTA A DONATI So chi ha manipolato il sangue di Schwazer di ALESSANDRO MILAN Sandro Donati, l’allenatore del campione di marcia non ammesso alle Olimpiadi di Rio per doping: «Schwa- zer è pulito. Ai magistrati ho fatto i no- mi di chi ha manomesso le provette». a pagina 22 L’eredità di Renzi? Il degrado di Firenze di MARCELLO MANCINI Cantieri fermi, opere incom- piute, mostre contestate e so- prattutto venditori abusivi e immigrati che controllano le vie del centro: i fiorentini non sono più padroni a casa propria e si rivoltano contro il sindaco Dario Nardella. Il primo citta- dino paga soprattutto le colpe del suo predecessore Matteo Renzi, che ha promesso tanto ma realizzato poco. E rischia perfino di essere sostituito dal sottosegretario Luca Lotti. a pagina 2 Differenze tra un ricco e un mantenuto SMENTITO PADOAN ZERO CRESCITA L’ITALIA HA PERSO IL TRENO UN’ALTRA VOLTA IL LEADER DEL FAMILY DAY IN UDIENZA Il Papa e Gandolfini si scrivono ogni settimana di MATTIA ORLANDI Papa Francesco e Massimo Gandolfini si scrivono ogni setti- mana. Lo ha rivelato il leader del Family day, presentando a Firen- ze il libro L’Italia del Family day, scritto con Stefano Lorenzetto. La corrispondenza è cominciata dopo un’udienza privata in Vati- cano, durante la quale il Pontefi- ce si è commosso e ha voluto scat- tare alcune foto con il neurochi- rugo, sussurradogli all’orecchio: «Così le do un aiuto, no?”». a pagina 18

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LaVer itàAnno I - Numero 4 www.laverita.info - Euro 1O Quid est veritas? O

QUOTIDIANO INDIPENDENTE n FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Venerdì 23 settembre 2016

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di MAURIZIO BELPIETRO

n Pier Carlo Padoan non èun uomo fortunato. Daquando è arrivato alla gui-da del ministero dell’Eco-nomia infatti non gliene vabene una. E non soltantoperché le previsioni di cre-

scita non riesce proprio ad azzeccarle (que-sto è capitato quasi a tutti gli uomini chenegli ultimi tempi hanno avuto il compitodi reggere i cordoni della borsa, Monti com-preso) e nemmeno perché spesso ha dovutomettere una pezza alle promesse del presi-dente del Consiglio, il quale usa i soldi pub-blici per comprare il consenso senza badarealle voragini che crea nel bilancio dello Sta-to. No, la sfortuna di Padoan è che quandodecide di aprire bocca, cosa che capita rara-mente, viene subito smentito dai fatti.Prendete ad esempio la lettera inviata ieri alCorriere della Sera. Il ministro voleva ri-spondere all’editoriale con cui Paolo Mielifaceva le bucce al governo su spesa pubblicae crescita, accreditando la tesi di una forteazione per tagliare spese e tasse. Peccatoche proprio ieri un paio di notizie si sianoincaricate di dargli torto, perché come è no-to il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.Così, mentre in prima pagina il numero unodi via XX Settembre assicurava futuri be-nefici per imprese e contribuenti, garan-tendo un’opera di risanamento delle finan-ze pubbliche, in una delle pagine interne sidava conto di una crescita prossima allo ze-ro o forse addirittura sotto lo zero. In un’a-nalisi che risentiva molto di fonti europee,ma forse anche ministeriali, il principalequotidiano italiano illustrava tutti i segnaliche fanno temere il peggio, dall’indice di fi-ducia dei consumatori a quello che registragli acquisti delle imprese manifatturiere.Percentuali non proprio da urlo, che fareb-bero segnare una flessione del Prodotto in-terno lordo anche nel terzo trimestre diquest’anno. Per non dire, poi, del 2017, sulquale non si proiettano cifre tranquilliz-zanti.Insomma, in prima pagina Padoan ieri ma-gnificava l’azione di governo, un po’ più in làsi ipotizzava addirittura di dover richiedereun prestito al fondo salva-Stati per tapparei buchi di banche tipo il Monte dei Paschi diSiena. Una prospettiva incoraggiante perdirla con il ministro. Tuttavia, come se nonbastasse la smentita delle statistiche, il po-vero responsabile dell’Economia ha dovutofare i conti anche col presidente della Com-missione europea, il quale proprio nel gior-no in cui, nonostante l’aria da eterno pessi-mista, Padoan tirava fuori parole ottimiste,ha rovesciato una secchiata d’acqua ghiac-ciata sulle richieste italiane. (...)

segue a pagina 7

di LUCA TELESE

n La parte più bella e istruttivadell’altro puntata di ieri di Ma-trix (a proposito: auguri al dreamteam che ci lavora adesso), è statoun meraviglioso servizio di Chia-ra Carbone girato per la primavolta dentro la casa di Gianluca

Vacchi, il «miliardario ballerino» che invece dipensare a far quadrare i bilanci della sua azienda

di famiglia dedica le sue migliori energie intellet-tuali alla contabilizzazione dei propri followerssu Instagram.Vacchi è molto simpatico, abbastanza alfabetiz-zato da credere che trasformare la filosofia diNietzsche in una specie di manga significhi esse-re colto, un dandy palestrato 2.0 che è libero difare quel vuole e di esibire ció che preferisce.Quando Nicola Porro gli ricorda che non (...)

segue a pagina 21

C O N T ROV E N TO

BUROCRATI AL POTERE

Ue non democraticaTrattare è inutile

di ROGER SCRUTON

n Questa Unione europea non è de-mocratica: mettersi a trattare con iburocrati è del tutto inutile.

a pagina 16

TROPPA TECNOLOGIA

Dobbiamo tornarea guardarci in faccia

di MARIO GIORDANO

n Troppa tecnologia ci sta portandoa uno stato di alienazione: dobbiamotornare a guardarci in faccia.

a pagina 21

di CLAUDIO ANTONELLIe ALESSANDRO FISCHETTI

n Per le Arti Grafiche Boccia,azienda di proprietà del presi-dente di Confindustria, il 2014(ultimo bilancio disponibile) nonè stato dei più rosei. Ricavi in calo,indebitamento, clienti che paga-no con forte ritardo e, a sua volta,fatture saldate di media a 167giorni. Con disponibilità liquidein riduzione. Che il settore attra-versi da anni un deciso periodo dicrisi è noto. Arti Grafiche Bocciasembra però aver reagito con dif-ficoltà registrando poco meno di40 milioni di ricavi contro 24,7milioni di debiti verso le banche ealtri 23,2 milioni di leasing. In so-stanza l’ottimo margine lordo siritrova gravato da una cinquanti-na di milioni di debiti, che - senzainterventi straordinari - l’aziendaimpiegherebbe 20 anni a ripaga-re. Il ritratto è però quello di mi-gliaia di aziende. La sintesi delleproblematiche che affliggono lepiccole e medie industrie. Nonbasterà il Sì al referendum per ri-solvere la crisi.

alle pagine 4 e 5

Il presidente della Confindustriaha un’impresa piena di debitiLa pagella finanziaria dell’azienda di Boccia: molti 4 e persino qualche 2. Senza interventi ad hocimpiegherà 20 anni per restituire i prestiti. Nel frattempo paga i fornitori soltanto dopo 167 giorni

IL PACHISTANO AMICO DI CARBONI

nCon i buoni uffici del giro del faccendiere Carboni, un pachistano s’è spac-ciato per amico di un ricco emiro. Ma cercava un permesso di soggiorno.

di GIACOMO AMADORI a pagina 3

L’UOMO AL QUALE BABBO BOSCHIVOLEVA VENDERE BANCA ETRURIA

INTERVISTA A DONATI

So chi ha manipolatoil sangue di Schwazer

di ALESSANDRO MILAN

n Sandro Donati, l’allenatore delcampione di marcia non ammesso alleOlimpiadi di Rio per doping: «Schwa-zer è pulito. Ai magistrati ho fatto i no-mi di chi ha manomesso le provette».

a pagina 22

L’eredità di Renzi?Il degrado di Firenze

di MARCELLO MANCINI

n Cantieri fermi, opere incom-piute, mostre contestate e so-prattutto venditori abusivi eimmigrati che controllano levie del centro: i fiorentini nonsono più padroni a casa propriae si rivoltano contro il sindacoDario Nardella. Il primo citta-dino paga soprattutto le colpedel suo predecessore MatteoRenzi, che ha promesso tantoma realizzato poco. E rischiaperfino di essere sostituito dalsottosegretario Luca Lotti.

a pagina 2

Differenze tra un ricco e un mantenuto

SMENTITO PADOAN

ZERO CRESCITAL’ITALIA HA PERSOIL TRENOUN’ALTRA VOLTA

IL LEADER DEL FAMILY DAY IN UDIENZA

Il Papa e Gandolfini si scrivono ogni settimanadi MATTIA ORLANDI

n Papa Francesco e MassimoGandolfini si scrivono ogni setti-mana. Lo ha rivelato il leader delFamily day, presentando a Firen-ze il libro L’Italia del Family day,scritto con Stefano Lorenzetto.La corrispondenza è cominciatadopo un’udienza privata in Vati-cano, durante la quale il Pontefi-ce si è commosso e ha voluto scat-tare alcune foto con il neurochi-rugo, sussurradogli all’orecchio:«Così le do un aiuto, no?”».

a pagina 18

LaVer ità18 VENERDÌ23 SETTEMBRE 2016

ZL’ITALIA DEL FAMILY DAY

Gandolfini commuovepapa Francesco«Adesso ci scriviamotutte le settimane»Nell’udienza il Pontefice ha voluto farsi fotografare con lui«Così le do un aiuto, no?», gli ha sussurrato durante gli scatti

CHI È

Il medico che ha adottato sette figli

nNato a Roma nel 1951, Massimo Gandolfini, neurochirur-go e psichiatra, dirige il Dipartimento di neuroscienze echirurgia testa-collo della Poliambulanza di Brescia. Nel1978 fu fra i primi medici a dichiarare l’obiezione di co-scienza sulla legge 194 che legalizzò l’aborto. Dal 1995 èconsultore della Congregazione vaticana delle cause deisanti. Ha esaminato scientificamente i miracoli che hannoportato sugli altari Madre Teresa di Calcutta, GiovanniPaolo II, Elisabetta della Trinità e Charles de Foucauld. Co-niugato con Silvia Ceriani, medico anche lei, è padre adot-tivo di sette figli e nonno di sei nipotini, più tre in arrivo.

di MATTIA ORLANDI

nNon è vero che papa Francesconon veda di buon occhio il popo-lo del Family day. Anzi. Lo ha la-sciato chiaramente intendereMassimo Gandolfini, presiden-te del comitato Difendiamo i no-stri figli, presentando a Firenze illibro-intervista L’Italia del Fa-mily day (Marsilio), scritto conStefano Lorenzetto.Gandolfini, organizzatore deiFamily day 2015 e 2016, ha sve-lato particolari inediti sull’u-dienza privata vis-à-vis, durataun’ora, che papa Bergoglio gli haconcesso il 29 aprile, tre mesi do-po la manifestazione con oltre 1milione di persone svoltasi il 30gennaio al Circo Massimo e con-

trassegnata all’indomani dal si-lenzio del Pontefice all’Angelusdomenicale. «Ero presente conla mia famiglia e molti altri amiciin piazza San Pietro e ho raccon-tato al Papa che mi aspettavo al-meno un suo cenno di saluto dalbalcone», ha spiegato Gandolfi-ni. «Lo confesso: mi scesero duelacrime. Questa mia inaspettataconfidenza lo ha visibilmentecommosso», ha proseguito ilprofessore. «Papa Bergoglio haabbassato gli occhi».Il risarcimento, e con gli interes-si, era però in attesa dietro laporta. «“Le dispiace se ci scatta-no qualche foto insieme?”, mi hasorpreso il Santo Padre. Ma si fi-guri, Santità, ben volentieri, horisposto». A quel punto è stato

ammesso nello studio papale ilfotografo dell’Osservatore Ro-mano. «Durante gli scatti, papaFrancesco mi ha sussurrato al-l’orecchio, sorridendo: “Così ledo un aiuto, no?”». Quasi un ge-sto riparatorio per la reticenzasul Family day.Nel libro, alla domanda «PapaFrancesco le ha mai scritto o te-lefonato?», la risposta di Gan-dolfini è secca: «No». Tuttaviaalla successiva domanda («Incompenso ha telefonato a EmmaBonino, che negli anni Settantasvuotava uteri con una pompaper bicicletta, smaltiva i fetismembrati in un barattolo vuotodi marmellata e questo le sem-brava “un buon motivo per farsiquattro risate” insieme alle sven-

turate che aveva appena aiutatoad abortire con tale metodo. L’hapure citata “tra i grandi dell’Ita -lia di oggi”, insieme con l’ex pre-sidente Giorgio Napolitano»), iltono della replica appare conci-liante: «Sa che cosa penso, sin-ceramente? Io penso sempre be-ne del Papa. Penso, o preferiscopensare, che sia circondato daconsiglieri che gli suggerisconoalcune mosse sbagliate».Consapevole che la battagliacontro l’ideologia del gender, dalui combattuta con vigore quan-do ancora era arcivescovo diBuenos Aires e primate d’Argen -tina, è decisiva per le sorti dell’u-manità, il Papa ha chiesto a Gan-dolfini di tenerlo costantementeinformato sugli sviluppi del di-

battito in corso, anche nel Parla-mento italiano, sulle questionietiche. «Da allora», ha soggiun-to il luminare, «gli scrivo una let-tera tutte le settimane e lui mi ri-sponde prontamente, sempre».Durante la conferenza fiorenti-na, Gandolfini ha anche raccon-tato dei suoi numerosi tentativicompiuti «attraverso molte per-sone legate a Matteo Renzi davincoli strettissimi» per tentaredi dissuadere il presidente delConsiglio dal porre la fiduciasulle questioni etiche: «Non c’èstato nulla da fare». Gandolfiniha perciò ribadito che l’unicomezzo per fermare la deriva eticasarà votare No al referendum co-stituzionale.

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UDIENZA PRIVATA Massimo Gandolfini, leader del Family day, ricevuto da papa Francesco in Vaticano

«Renzi? Per obbedire a Obama, ha inferto un dispiacere a una persona cara»nPer gentile concessione dell’edi -tore Marsilio, pubblichiamo al-cuni stralci del libro L’Italia delFamily day di Massimo Galdolfi-ni con Stefano Lorenzetto.Non capisco perché Matteo Ren-zi, un ex boy scout che si professacattolico e va a messa tutte le do-meniche, abbia deciso di trasfor-

mare la battaglia parlamentaresulle unioni civili in una questio-ne di vita o di morte, pur sapendoche il vostro peso elettorale è co-spicuo. Chi gliel’ha fatto fare diarrivare a una prova di forza?«Io mi sono convinto che il no-stro premier prenda ordini dalpresidente degli Stati Uniti. Ècambiato da così a così dopo la vi-sita alla Casa Bianca. Chi gli hatelefonato per primo, congratu-landosi, dopo l’approvazionedella legge sulle unioni civili? Ba-rack Obama. È stato lo stessoRenzi a vantarsene in una dichia-

razione riportata dall’Ansa addi-rittura alle 7.53 del 26 febbraio2016. Tenuto conto del fuso ora-rio, evidentemente Obama loaveva chiamato a tarda sera, ti-randolo giù dal letto all’alba, e ilnostro presidente del Consiglionon stava nelle braghe per la fre-gola di farlo sapere al mondo,tanto da scomodare il suo staff el’agenzia di stampa in orario an-telucano».Che importa a Obama se in Italiale unioni civili sono riconosciutedalla legge oppure no?«Importa, importa. Chi è stato ilpresidente che, appena rieletto,ha proclamato: “Adesso bisognapensare ai diritti dei gay”, comehanno titolato tutti i giornali rife-rendo il discorso d’i n s e d i a m e n-to? Obama. Chi ha spinto affin-ché la Corte suprema degli Usalegalizzasse i matrimoni gay sututto il territorio nazionale, no-nostante la contrarietà di moltiStati? Obama. Chi ha nominatonell’aprile 2015 il primo inviatospeciale degli Usa per i dirittiumani dei gay, Randy Berry,omosessuale dichiarato? Oba-

ma. Chi lo ha spedito, alla primamissione ufficiale per promuo-vere la causa, presso la Segreteriadi Stato della Santa Sede e il Con-siglio pontificio per la giustizia ela pace, come ha rivelato Time?Obama. Chi lo ha mandato in gi-ro per il mondo – in soli sette mesiaveva già visitato 30 Paesi – apropagandare presso i governil’omosessualismo? Obama. Chiha dichiarato, durante un gala

del movimento Lgbt svoltosi aManhattan, che “i repubblicaniche si oppongono al matrimoniodei gay vivono in un’altra epoca”?Obama».Sarà mica un criptogay?«No. Però è al servizio dei padro-ni del mondo, che non sono certoi governi. Ora si dà il caso che nelfebbraio 2013 le 200 più impor-tanti aziende americane, tutteinsieme, abbiano chiesto e otte-

nuto da Obama e dalla Corte su-prema l’abrogazione del m a r r i a-ge act, la legge federale che defi-nisce il matrimonio esclusiva-mente come unione tra uomo edonna. Tra questi colossi c’eranoGoogle, Apple, Microsoft, Face-book, Amazon, Ebay, Intel, Pfi-zer, Hewlett Packard, MorganStanley, Citigroup, Nike, Star-bucks. Multinazionali in grado diorientare l’opinione pubblica edeterminare le sorti dei gover-ni». (...)Comunque fra lei e Renzi è scon-tro diretto.«Si figuri quale accesso alle levedel potere può avere un semplicecittadino. (...) Se voleva confron-tarsi con me in qualche talkshow, io ero pronto, e lo sono an-cora, ma s’è guardato bene dal-l’accettare. Renzi ha trattato conspocchia e indifferenza il popolodel Family day, rifiutando piùvolte anche ogni confronto ri-chiesto sulle unioni civili e proce-dendo a colpi di fiducia e di di-ktat. Poi s’è accorto che siamo uncorpo sociale influente e coeso,per cui adesso teme il nostro voto.

Ma glielo avevo anticipato fin dasubito che in cabina ci saremmoricordati di tanta arroganza».Un approccio con il governoRenzi per fermare il ddl Cirinnàlo aveva tentato, magari sotto-banco?«Sì, addirittura con lo stesso pre-sidente del Consiglio, anche se

per via indiretta, attraverso uncontatto informale ma di altissi-mo livello. Questo intermedia-rio, sulla cui identità mi sono im-pegnato a mantenere il più stret-to riserbo, mi ha detto: “Io le douna mano e gli parlo perché con-divido in pieno le sue posizioni,professore”. Ma purtroppo ab-biamo trovato entrambi le portechiuse, sbarrate. Che Renzi abbiadeluso me, può starci. Ma che ab-bia inferto un dispiacere a questapersona, così importante nellasua vita, mi ha lasciato di sasso».

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«Un intermediario volevadarmi una mano: abbiamotrovato la porta sbarrata»

«Al premier l’ho promesso:di tanta arroganzaci ricorderemo in cabina»

SA G G I O L’Italia del Family day,Marsilio, 234 pagine, 16,50 euro