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1 Periodico giovanile · Anno 8 · aprile 2001 · Numero 22 Supplemento al numero 92 de «l’Artugna» Era con un po’ di nostalgia che ricordavamo le messe in spagno- lo. Per l’occasione un gruppet- to di giovani, prevalentemente dei nostri tre paesi, ma con qualche simpatizzante da Aviano, Roveredo, Pordenone e dintorni, aveva cominciato a frequentarsi per provare i canti. In effetti si trattava di canti di Chiesa, ma ca- ratterizzati da un ritmo allegro, e accompagnati da tastiere, chitar- re, e maracas. Quindi le prove diventavano l’occasione per divertirsi e quasi sempre si concludevano con una pizza o una pastasciutta in compa- gnia. Perché non riprovare? RITROVARSI PER CANTARE… CANTARE PER RITROVARSI È questo il motivo per cui, dopo un giro di te- lefonate e l’affissione di qualche avviso, ab- biamo concordato di animare la messa delle 10.00 a Budoia domenica 25 marzo. Siamo riusciti a cantare bene e anche la gente in chiesa è stata entusiasta. Vorremo che questa non fos- se solo una rievocazione nostalgi- ca, quindi lanciamo una proposta a tutti i giovani interessati a tro- varsi, divertirsi e cantare: sarebbe bello animare cinque o sei messe all’anno alternando la presenza a Dardago, Budoia e Santa Lucia. Naturalmente non vogliamo es- sere l’ennesimo coro (molti di noi cantano già in altri cori), ma solo un gruppo di persone che si ritro- va per cantare (…o viceversa?). ’l cunàth Hanno collaborato Marcello Callegari, Elena Sanchini, Marta Zambon, Stefano Zambon SOMMARIO RITROVARSI PER CANTARE 1 Francesca e Martina UN CARNEVALE... TANTI CARNEVALI 2 I ragazzi L’AUTUNNO E L’INVERNO 4 del Progetto Giovani AL PROGETTO GIOVANI Marina Carlon IL CONGRESSO DEI PUERI CANTORES 5 A LORETO Paolo Puiatti A TU PER TU CON GIANNI MORANDI 7 LA POSTA DE ‘L CUNATH 8

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Periodico giovanile · Anno 8 · aprile 2001 · Numero 22

Supplemento

al numero 92

de «l’Artugna»

Era con un po’ di nostalgia chericordavamo le messe in spagno-lo. Per l’occasione un gruppet-to di giovani, prevalentementedei nostri tre paesi, ma conqualche simpatizzante da Aviano,Rovere do, Pordenone e dintorni,aveva cominciato a frequentarsiper provare i canti. In effetti sitrattava di canti di Chiesa, ma ca-ratterizzati da un ritmo allegro, eaccompagnati da tastiere, chitar-re, e maracas.

Quindi le prove diventavanol’occasione per divertirsi e quasisempre si conclu devano con unapizza o una pastasciutta in compa-gnia. Perché non riprovare?

RITROVARSI PER CANTARE…

CANTARE PER RITROVARSI

È questo il motivo percui, dopo un giro di te-

lefonate e l’affissionedi qualche avviso, ab-

biamo concordato dianimare la messa delle 10.00

a Budoia domenica 25 marzo.Siamo riusciti a cantare bene eanche la gente in chiesa è stataentusiasta.

Vorremo che questa non fos-se solo una rievocazione nostalgi-ca, quindi lanciamo una propostaa tutti i giovani interessati a tro-varsi, divertirsi e cantare: sarebbebello animare cinque o sei messeall’anno alternando la presenza a Dardago, Budoia e Santa Lucia.Naturalmente non vogliamo es -sere l’ennesimo coro (molti di noicantano già in altri cori), ma soloun grup po di persone che si ritro-va per cantare (…o viceversa?).

’l cunàthHanno collaborato

Marcello Callegari, Elena Sanchini,Marta Zambon, Stefano Zambon

SOMMARIORITROVARSI PER CANTARE 1

Francesca e Martina UN CARNEVALE... TANTI CARNEVALI 2

I ragazzi L’AUTUNNO E L’INVERNO 4del Progetto Giovani AL PROGETTO GIOVANI

Marina Carlon IL CONGRESSO DEI PUERI CANTORES 5A LORETO

Paolo Puiatti A TU PER TU CON GIANNI MORANDI 7

LA POSTA DE ‘L CUNATH 8

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UN CARNEVALE...

TANTI CARNEVALI

Il concorso mascherato

Sabato 24 febbraio, alle ore15.00, è iniziata la festa di Carne -vale organizzata dalla Pro Locoper tutti i bambini da 0 a 11 annidel comune di Budoia.

A poco a poco sono entratemaschere di tutti i tipi, dalle piùtradizionali a quelle ispirate ai nuo-vi personaggi dei cartoni animati, dicui i grandi non sanno neanche ilnome (Pokemon, Digi mon, ecc.).

Quest’anno è stato ripristinatoil concorso mascherato, non tantoper esaltare lo spirito di competi-zione, ma per valorizzare mag-giormente ogni singola maschera.Infatti la giuria, composta da 5consiglieri della Pro Loco, ha tenu-to conto dell’aspetto complessivodel travestimento, del l’espressivitàdei bambini e della fattura dei co-stumi, apprezzando particolar-

mente quelli confezionati in casa.Sono stati premiati una «picco-

la leopardo», uno «spaventapasse-ri in un campo di grano» e un«giovane guerriero Ninja», chehanno ricevuto dei buoni per l’ac-quisto di libri per ragazzi.

Gli applausi comunque sonoandati a tutte le 65 maschere, chesi sono divertite a giocare e a can-tare a squarciagola le canzoni deiLuna Pop.

* * *Il carro

L a domenica pomeriggio unaventina di maschere, accompagna-te da genitori e amici, hanno par-tecipato alla festa della parrocchiadi Sant’Andrea.

Un carro allegro e variopinto,addobbato con palloncini, rami ecartapesta, ha trasportato i bam-bini in una vivace sfilata per le viedei tre paesi, in modo da portareuna ventata di gioia anche a chi siera dimenticato del Carnevale.Bisogna proprio ringraziare lemamme e i ragazzini più grandi,che si sono impegnati per la rea-lizzazione del carro mascherato.

A Dardago, nel cortile delle exscuole, crostoli e frittelle per tutti,assieme agli amici del CFD.Giovani alla festa

La settimana di Carnevale è stata molto vivace

e nei nostri tre paesi (Budoia, Dardago

e Santa Lucia) non sono mancate

le possibilità per divertirsi…

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mascherata

Lunedì sera, 26 febbraio, è statala volta del Progetto Giovani.

I ragazzi hanno infatti organiz-zato una festa per passare ilCarnevale tutti assieme.

Con musica, frittelle, crostoli egiochi è trascorsa una bella serataall’ insegna del divertimento edell’allegria.

* * *Balli e canti in paese

Martedì 27 febbraio come ognigiorno siamo andati a scuola, maquella mattina c’era qualcosa didiverso: eravamo mascherati, chida dama, chi da Romano, chi dastrega, ecc… e abbiamo comincia-

invece faceva così: «Questo ballo popolarVieni qui con me a cantar,questo ballo popolarvieni qui con me a danzar».Alla fine siamo ritornati a

scuola per prendere i nostri og-getti; i nostri genitori o il pulminoci hanno riportati a casa.

Nel pomeriggio qualche bam-bino è andato in maschera per levie del proprio paese, bussandoalle porte e chiedendo «Scherzet -to o dolcetto?»; qualcuno di noiha perfino ricevuto una mancia.

Francesca e Martina

to la lezione. Alle 10.40 tutti glialunni della scuola si sono avviatiper le strade di Budoia. Dopo unabreve camminata abbiamo sostatonel piccolo parcheggio di Visottoper ballare, cantare e divertircitutti insieme; la gente che guarda-va però era poca (4-5 persone).Ci siamo incamminati di nuovoverso la piazza di Budoia, dove ab-biamo mostrato i nostri balli (quic’era più gente).

Le classi Prima e Seconda han-no ballato una danza indiana e laPrima ha cantato una canzone ininglese.

Il ritornello del nostro canto

Foto a sinistra e nella pagina accanto:maschere in attesa della premiazione.

Foto sopra:il carro mascherato.

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dello Sport e nelle palestre dellescuole superiori di Pordenonecon tornei di basket, pallavolo ecalcetto, e la successiva premia-zione delle squadre vincenti e deilavori artistici.

* * *Gita a Villach

G ià da due anni il Progetto Giovaniorga nizza nel mesedi dicembre una usci-ta in Austria per i ra-gazzi e le famiglie del Comune.

Quest’anno l’iniziativa è stataeffettuata domenica 3 dicembre.Dopo alcune peripezie con la cor-

Una cartolina contro la droga

Durante il mese di ottobre del2000 presso il Centro Giovani è stata avviata una nuova espe-rienza di studio e realizzazione di una cartolina sul tema dellaprevenzione alla droga insiemeagli altri Progetti Giovani dell’am-bito: Aviano, Caneva, Polcenigo eSacile.

Il Work-shop sulle tecniche dicomunicazione sociale dal titolo«Aiutaci a costruire un messaggioche la droga non può distrugge-re», tenuto da Omar Cescut, èstato attuato in cinque incontriinerenti varie tematiche: la comu-nicazione sociale e prevenzione; il linguaggio pubblicitario; la creati-vità e le idee; dalle idee alla cartolina.

Alla fine del corso è stata rea-lizzata una cartolina, creata dai ra-gazzi e stampata e diffusa dallaProvincia di Pordenone che patro-cinava l’iniziativa.

Anche in altri Progetti Giovanidella Provincia sono state prodot-te espressioni artistiche sul temadella prevenzione alla droga, comemurales, disegni, slogan, fumetti…

Tutto questo lavoro ha trovatocoronamento in due giornate pro-vinciali; la prima ha avuto luogo a Maniago il 25 novembre conl’apertura della mostra dedicataalle espressioni artistiche realizza-te dai ragazzi dei Progetti Giovanidella Provincia e dell’Istituto d’Artedi Cordenons, seguita da un mo-

L’AUTUNNO E L’INVERNO

AL PROGETTO GIOVANI

mento di riflessione dal titolo «I resenza regno - Conversiamo sulletossicodipendenze per trovare so-luzioni di salute» e da un concer-to con gruppi musicali dei ProgettiGiovani.

La seconda giornata, il 3 di-cembre, si è svolta nel Palazzetto

La cartolina creata dai ragazzi per dire no alla droga.

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IL CONGRESSO

DEI PUERI CANTORES DI LORETO

L ’8, il 9 e il 10 dicembre noidell’Artugna abbiamo partecipatoal XIII Congresso Nazionale deiPueri Cantores a Loreto, una trale più belle città marchigiane.

Siamo partiti il venerdì mattinamolto presto, dai classici punti diritrovo di Budoia e Roveredo.Eravamo tutti molto felici per lanuova avventura che ci aspettava.

La nostra prima tappa, dopo lacolazione in autogril l , è stataGradara, una città medievale nelleMarche. Lì abbiamo potuto visita-re il castello in cui si sono am-bientate le vicende di Paolo eFrancesca, rese immortali dai versi di Dante nel VI canto del -l’Inferno. Alcuni di noi hannocomprato qualcosa di caratteristi-

co della zona e hanno approfittatoper gustare la tipica piadina romagnola.

Successivamente ci siamo re-cati a Loreto. Arrivati, siamo statiaccolti benissimo nel Conventodelle Suore Orsoline, adibito adalbergo, e abbiamo preso postonelle camere.

Nel pomeriggio abbiamo can-tato la messa nel Santuario diLoreto assieme ad altri due gruppi(Pisa e Castions di Strada). È sta-to molto bello, anche perché ab-biamo subito fatto conoscenzacon altri ragazzi. All’interno delSan tuario abbiamo potuto visitarela Santa Casa: questa, secondo laleggenda, è stata la casa natale diMaria e fu trasportata qui dagli

riera siamo arrivati a Villach e an-dati alle terme per una mattinatarilassante all’insegna dell’acqua edel divertimento.

Tutti, ragazzi e adulti, si sonocimentati nelle diverse piscine chiall’interno e chi all’esterno, ed al-cuni col grande scivolo che domi-nava la piscina centrale.

Nel pomeriggio ci si è diretti alcentro di Villach per poter visitareil tradizionale mercatino natalizio.

Anche il ritorno è stato al-quanto travagliato, dal punto di vi-sta della corriera, ma alla fine si èriusciti a tornare a casa, stanchi,ma anche molto contenti.

La formula di questa iniziativaè ormai collaudata e permette diunire ragazzi e adulti con i loro di-versi modi di vedere la vita.

Ciclo di film

L’anno nuovo non ha portatogrossi cambiamenti se non la fre-quenza sempre maggiore di ra-gazzi al Centro Giovani.

Nel mese di febbraio e mar-zo è stato organizzato un nuo-vo ciclo di film: il 7 febbraio«FBI protezione testimoni», il21 febbraio «Tutti gli uominidel deficiente», il 7 marzo«Mission to Mars», il 21 mar-zo «Il mistero di SleepyHollow». Il 26 febbraio, inol-tre, è stato festeggiato ilcarnevale.

I ragazzi del Progetto Giovani

Il gruppo Artugna all’esterno del Santuario della Madonna di Loreto.

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Angeli. Essa è rivestita all’esternoda eleganti sculture di marmobianco; all’interno si trovano le trepareti in muratura che formavanola casa di Maria, scavata sulla roc-cia; oggi al posto di quest’ultimaparete è posta la famosa statua inebano, alla quale migliaia di fedeliportano doni e ex voto.

La sera eravamo liberi, cosìognuno di noi ha potuto fare ciòche preferiva.

Il sabato mattina abbiamo par-tecipato alle prove generali di can-to in Basilica, assieme a tantissimialtri Pueri Cantores. In mattinatail cielo di Loreto è stato solcatoda un’emozionante esibizione del-le Frecce Tricolori, che hanno vo-luto così portarci il loro saluto.

Dopo pranzo siamo andati aRecanati, dove si trovano la casanatale e il museo del Leopardi,uno dei più grandi poeti e scritto-ri italiani. Abbiamo potuto cosìentrare nella biblioteca doveLeopardi compì i primi studi assie-me ai due fratelli e compose leopere che noi studiamo oggi.Inoltre abbiamo visto il colledell’Infinito, le vie de «Il Sabato delVillaggio» e la casa della sospirataSilvia, che in realtà era la

figlia del cocchiere della famigliaLeopardi.

Abbiamo poi cantato la Messaassieme ai due gruppi del giornoprima nella Chiesa di Potenza Pi ce na. Quindi ci siamo esibiti in piaz za con tre nostre danze tipiche.

La sera c’è stata la processionein onore della Madonna, in occa-sione della festività della NostraSignora di Loreto. Molto carat -teristica e solenne, era assistita damigliaia di persone, tra le quali anche tanti giovani.

Siamo rientrati in albergo ver-so mezzanotte, soddisfatti di tutto

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ciò che avevamo visto fino a quelmomento.

La domenica mattina abbiamopartecipato alla Messa Conclusivadel Congresso assieme a tutti glialtri gruppi.

Finita, siamo tornati in conven-to, abbiamo pranzato e ci siamoavviati verso casa, dove siamo ar-rivati in serata.

È stata un’esperienza diverten-te e bellissima, sicuramente da ri-cordare.

Marina Carlon

Foto a sinistra: i ragazzidell’Artugnain visita a casaLeopardi.

Foto sotto:il coro Artugnadurante la Messa a Potenza Picena.

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Domenica 21 gennaio 2001 alleore 21.00 Gianni Morandi si è esi-bito in concerto al Palazzetto del-lo Sport a Pordenone.

Il palazzetto era colmo di gen-te di ogni età, tutti fans del notocantante. Tra questi c’ero anch’io,in una posizione molto vicina alpalco. A me Morandi piace fin daquando ero piccolo, dal giorno incui una zia mi prestò un suo vec-chio disco: oltre alle sue canzoni,mi colpiscono il suo modo di faree la sua simpatia, che sanno con-quistare giovani e anziani.

Per poter coronare il sogno diconoscere Gianni Morandi sonoriuscito a contattare l’assessore allacultura del Comune di Porde no ne.Lui si è rivolto alla ditta AzaleaPromotion, che organizza vari con-certi, tra cui quelli di Gianni Mo -randi. Quindi, all’inizio della serataun ragazzo e un ragazza mi hannoaccompagnato nel suo camerino e hanno scattato alcune foto.

Abbiamo parlato di musica,una passione che abbiamo in co-mune, perché da qualche tempoanch’io suono la chitarra e tra po-co comincerò a suonare anche lesue canzoni!

Morandi mi ha fatto provare lachitarra elettrica di un chitarristadel suo gruppo perché gli mo-strassi quello che avevo già impa-

A TU PER TU

CON

GIANNI MORANDI

rato. Sono stato impressionatodalle sue mani grandi, che gli per-mettono di «prendere» subito gli accordi. Morandi è stato molto di-sponibile, ma purtroppo non ave-vamo tantissimo tempo perchédoveva cominciare a cantare.

Durante il concerto, oltre acanzoni dell’ultimo album (adesempio «Innamorato» e «Non ti

dimenticherò»), sono stati cantatianche vecchi successi, come «Fattimandare dalla mamma a prendereil latte». Il pubblico era entusiastae cantava insieme a Morandi.

Non vedo l’ora di vederlo dinuovo e spero che torni presto acantare a Pordenone.

Gli ho già scritto una lettera einviato le foto di quella sera.

Visto che una sua conoscentemi ha fornito indirizzo e numerodi telefono, mi piacerebbe andarea trovarlo nella sua casa di Bo -logna, e qui poter parlare con luipiù approfonditamente.

Sarebbe ancora più bello se luivenisse a trovarmi a Budoia, maga-ri in occasione della Festa deiFunghi e dell’Ambiente.

Paolo Puiatti

Le foto scattate nell’indimenticabileincontro con Morandi.

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Szentenare, Natale 2000/2001

Cari amici,con questa car tol ina vorremmoringra ziarVi per l’ospitalità offertacidurante il nostro soggiorno in Italia.Siamo ritornati in Ungheria con tantibei ricordi.

Buon Natale e felice anno nuovo(Boldog karàcsonyt és békés ùj évet!).

Studenti francescani di Szentenare

* * *Approfittiamo per ricambiare i

saluti e fare gli auguri di una BuonaPasqua agli amici Ungheresi.

Ricordiamo che l’Ungheria è unanazione ormai familiare ai nostri pae-si. I ragazzi dell’Artugna infatti negliultimi anni ci sono stati ben due voltee conservano il ricordo piacevole diun’esperienza indimenticabile.

LA POSTA

DE ’L CUNÀTH

Foto sopra: i ragazzi ungheresi di Szentenare.Foto sotto: tipico paesaggio ungherese.