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Avvenire - 23/04/2020 Pagina : B01 Copyright � Avvenire Aprile 23, 2020 2:55 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA Copia ridotta al 55% del formato originale a4 della pagina verrà posata la segnaletica. Ci si attrezza, ci si ingegna. «C’è an- che l’ipotesi di offrire agli abbonati ad Atm un pacchetto di minuti da utilizzare con le compagnie di sha- ring», dice Granelli. Su questo tema è stato aperto un tavolo tra i vari at- tori in gioco, le opzioni potrebbero essere quelle di fornire il pacchetto gratis o a un prezzo scontato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per il docente di Economia aziendale dell’ateneo, la fase emergenziale potrà offrire lo spunto per riqualificare attività e servizi dei territori circostanti, ora che gli spostamenti da fuori verso il centro della metropoli sono calati in maniera drastica L’INTERVISTA «Meno traffico, ripensare le periferie» Grumo (Università Cattolica): questa crisi può essere l’occasione per connettere la città con l’hinterland ANDREA D’AGOSTINO rogettualità e nuovi modelli organiz- zativi: sono le parole che cita più spes- so Marco Grumo, docente di Econo- mia aziendale, Contabilità e Bilancio all’Uni- versità Cattolica di Milano e Brescia, parlan- do delle sfide che ci attendono nei prossimi mesi. Dalla riprogettazione del lavoro a quel- la degli spazi urbani, molte aspetti della no- stra vita sono destinati a cambiare. Professore, come vede la ripartenza di Milano? Assisteremo ad una grande trasformazione, perché lo smart working sta già portando me- no gente in giro, per non parlare dei turisti. I flussi dalle periferie saranno più contingentati, come pure all’interno della città, con meno studenti e lavoratori. Sintetizzando: più logi- stica delle merci e meno delle persone. Che impatto avrà sul trasporto pubblico, che è in forte sofferenza per il calo dei passeggeri? Avremo sicuramente una minore densità di passeggeri a bordo, meno volumi e una mag- P giore equidistribuzione delle persone lungo la giornata lavorativa. Servirà un sostegno pubblico per il Tpl? In questa fase c’è sempre un orizzonte di bre- ve periodo dove dobbiamo sostenere l’eco- nomia con liquidità e finanziamenti, perché si parte da una struttura organizzativa “vec- chia”, nel senso di pre–emergenza, che non si può bloccare da un momento all’altro, ma con i ricavi del post–emergenza, che valgono un terzo di quelli precedenti. Nel breve periodo, i sostegni servono proprio a garantire le strut- ture organizzative precedenti che non posso- no essere spente da un momento all’altro. Ma come possiamo riprogettare il dopo? Serve un nuovo modello che tenga insieme economia e sicurezza: non potremo chiedere finanzia- menti senza scadenza, e non potremo nean- che aumentare troppo i prezzi, perché molte persone rischiano di perdere il lavoro e non hanno la stessa capacità di spesa di prima. Torniamo allo smart working: è destinato a durare a lungo? Le imprese ormai sono già da tempo in que- sta prospettiva, quelle più innovative erano già su questa strada. Per le altre, la crisi sani- taria ha velocizzato questo processo. Se non c’è la necessità, l’uomo di solito non investe; ritengo quindi che lo smart working potrà tro- vare un suo spazio non soltanto in una logica emergenziale. Università: come vi siete organiz- zati in Cattolica? Ho tre corsi in questo semestre e stanno an- dando bene, i miei studenti sono conten- ti. Anche i miei colleghi stanno avendo ri- scontri positivi: usavamo già da tanti anni una piattaforma elettronica per la didatti- ca che prevedeva la possibilità di fare le- zioni live, pubblicare slide o organizzare forum; l’abbiamo implementata, e oggi e- roghiamo migliaia di ore di lezione online. E il settore culturale? Negli ultimi anni Mi- lano ha avuto un boom di grandi eventi: come farà a ripartire? Sarà sicuramente uno dei settori più col- piti, ma anche qui andranno ideati pro- getti nuovi. Tutte le città erano pensate per essere il centro di flussi che arrivavano da fuori. Questa nuova crisi apre invece un nuovo orizzonte: fare progetti che rivita- lizzino il fuori, i centri dell’hinterland. Si riferisce anche alle periferie? Esattamente. Bisognerà però fare un ra- gionamento concreto, e qui torno alla ne- cessità di progetto innovativi e di una po- litica che se ne occupi seriamente. Molti eventi culturali erano già diffusi sul terri- torio, coinvolgendo i quartieri periferici. Anzi, alcuni erano stati progettati per Mi- lano città, finché qualcuno non ha pensa- to di estenderli fuori. C’è insomma una tendenza dei territori ad attivarsi e a colla- borare con la città, e può essere l’occasio- ne per riqualificare attività e servizi. Ri- cordo che la nostra è una storia di territo- rialità, prima ancora che di metropoli. Ma le nostre storie lombarde erano legate al territorio: scuole locali, parrocchie, orato- ri, cooperative, casse rurali, circoli vari… poi è successo che abbiamo adottato il mo- dello industriale che ha fatto convergere tutto verso il centro, svuotando i territori circostanti. Adesso che non possiamo fa- re assembramenti, potrebbe essere l’occa- sione di ripensare questi territori: con la differenza che prima erano più isolati, mentre oggi ci si può vivere in modo più connesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pendolari alla stazione di Milano Cadorna La nuova mobilità favorirà anche l’uso delle biciclette

L INTERVISTA«Meno traffico, ripensare le periferie» · gni giorno 1,4 milioni di passeggeri. Si pensa per esempio al-la prenotazione del pro-prio posto a sedere sui mezzi. Futuristico?

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Page 1: L INTERVISTA«Meno traffico, ripensare le periferie» · gni giorno 1,4 milioni di passeggeri. Si pensa per esempio al-la prenotazione del pro-prio posto a sedere sui mezzi. Futuristico?

Avvenire - 23/04/2020 Pagina : B01

Copyright � AvvenireAprile 23, 2020 2:55 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA

Copia ridotta al 55% del formato originale a4 della pagina

Atm, posti prenotati sui mezzi pubbliciL’assessore Granelli: una parte resterebbe libera e un’altra verrebbe riservata ai soggetti deboli come gli anzianiQuest’estate non è prevista la diminuzione delle corse. Rimodulate le linee più vuote come quelle usate dagli studentiCATERINA MACONI

on solo ingressi controlla-ti, distanziamento sullebanchine, corsie preferen-

ziali, a Palazzo Marino sono allo stu-dio una serie di nuoveproposte da approntareper gestire la fase 2 dellamobilità. La sfida è gran-de per una città che pri-ma del lockdown era a-bituata a trasportare o-gni giorno 1,4 milioni dipasseggeri.Si pensa per esempio al-la prenotazione del pro-prio posto a sedere suimezzi. Futuristico? C’èchi già lo fa: a Tel Aviv inIsraele la startup Moovit,attiva nel settore dellaMaaS (mobility as a ser-vice), ha sviluppato ilservizio di prenotazione

Nproprio per far fronte all’emergen-za coronavirus, in tempi strettissi-mi. «Stiamo ragionando su unoschema che preveda una parte diposti prenotati e una parte liberi»,spiega l’assessore alla Mobilità del

comune, Marco Granelli. Certo, gliscogli non mancherebbero, ma sa-rebbero sempre garantiti spazi de-stinati agli anziani e a chi ha persodi un soffio il mezzo prenotato.E poi: «stiamo pensando anche ad

alcune rimodulazioni delle linee,questa estate prolungheremo l’ora-rio invernale, non ci sarà nessuna ri-duzione delle corse», precisa Gra-nelli. «Potremmo potenziare alcunelinee più stressate, approfittando per

esempio del fatto che non ci siano igiovani che vanno a scuola, e quin-di alcune direttrici sono più scari-che. Sarà un’operazione chirurgica,agiremo dove c’è più carico anche aseconda di quali saranno le catego-

rie che il governo deciderà di far tor-nare al lavoro».Nella mobilità il modello a cui il co-mune punta da tempo è quello del-l’intermodalità: più tipologie di tra-sporto combinate tra loro, con l’aiu-to del mondo dello sharing. E quin-di idealmente chi si muove farà unpezzo in metro e poi in bici, mono-pattino o motorino per l’ultimo mi-glio fino a destinazione. Il comune,per esempio, è intenzionato a met-tere a disposizione dei pendolari chearrivano la mattina nelle stazioni u-na serie di biciclette per raggiunge-re l’ufficio in sicurezza senza affollarebus e tram. Bici delle compagnie disharing e di Atm, queste ultime - disolito a stallo fisso - in postazioni vo-lanti. D’altronde le premesse per u-na migliore condizione di sicurezzasulle due ruote ci sono: nei giorniscorsi sono state annunciate nuovepiste ciclabili per 35 km in più, coni primi tratti che apriranno tra mag-gio e giugno, mentre a inizio maggioverrà posata la segnaletica.Ci si attrezza, ci si ingegna. «C’è an-che l’ipotesi di offrire agli abbonatiad Atm un pacchetto di minuti dautilizzare con le compagnie di sha-ring», dice Granelli. Su questo temaè stato aperto un tavolo tra i vari at-tori in gioco, le opzioni potrebberoessere quelle di fornire il pacchettogratis o a un prezzo scontato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per il docente di Economiaaziendale dell’ateneo, la faseemergenziale potrà offrire lo

spunto per riqualificare attività eservizi dei territori circostanti, orache gli spostamenti da fuori verso

il centro della metropoli sonocalati in maniera drastica

L’INTERVISTA

«Meno traffico, ripensare le periferie»Grumo (Università Cattolica): questa crisi può essere l’occasione per connettere la città con l’hinterland

ANDREA D’AGOSTINO

rogettualità e nuovi modelli organiz-zativi: sono le parole che cita più spes-so Marco Grumo, docente di Econo-

mia aziendale, Contabilità e Bilancio all’Uni-versità Cattolica di Milano e Brescia, parlan-do delle sfide che ci attendono nei prossimimesi. Dalla riprogettazione del lavoro a quel-la degli spazi urbani, molte aspetti della no-stra vita sono destinati a cambiare.Professore, come vede la ripartenza di Milano?Assisteremo ad una grande trasformazione,perché lo smart working sta già portando me-no gente in giro, per non parlare dei turisti. Iflussi dalle periferie saranno più contingentati,come pure all’interno della città, con menostudenti e lavoratori. Sintetizzando: più logi-stica delle merci e meno delle persone.Che impatto avrà sul trasporto pubblico, cheè in forte sofferenza per il calo dei passeggeri?Avremo sicuramente una minore densità dipasseggeri a bordo, meno volumi e una mag-

Pgiore equidistribuzione delle persone lungola giornata lavorativa.Servirà un sostegno pubblico per il Tpl?In questa fase c’è sempre un orizzonte di bre-ve periodo dove dobbiamo sostenere l’eco-nomia con liquidità e finanziamenti, perchési parte da una struttura organizzativa “vec-chia”, nel senso di pre–emergenza, che non sipuò bloccare da un momento all’altro, ma coni ricavi del post–emergenza, che valgono unterzo di quelli precedenti. Nel breve periodo,i sostegni servono proprio a garantire le strut-ture organizzative precedenti che non posso-no essere spente da un momento all’altro. Macome possiamo riprogettare il dopo? Serve unnuovo modello che tenga insieme economiae sicurezza: non potremo chiedere finanzia-menti senza scadenza, e non potremo nean-che aumentare troppo i prezzi, perché moltepersone rischiano di perdere il lavoro e nonhanno la stessa capacità di spesa di prima.Torniamo allo smart working: è destinato adurare a lungo?

Le imprese ormai sono già da tempo in que-sta prospettiva, quelle più innovative eranogià su questa strada. Per le altre, la crisi sani-taria ha velocizzato questo processo. Se nonc’è la necessità, l’uomo di solito non investe;ritengo quindi che lo smart working potrà tro-vare un suo spazio non soltanto in una logicaemergenziale. Un i ve r s i t à : c o m e v i s i e t e o r g a n i z-zati in Cattolica? Ho tre corsi in questo semestre e stanno an-

dando bene, i miei studenti sono conten-ti. Anche i miei colleghi stanno avendo ri-scontri positivi: usavamo già da tanti anniuna piattaforma elettronica per la didatti-ca che prevedeva la possibilità di fare le-zioni live, pubblicare slide o organizzareforum; l’abbiamo implementata, e oggi e-roghiamo migliaia di ore di lezione online.E il settore culturale? Negli ultimi anni Mi-lano ha avuto un boom di grandi eventi:come farà a ripartire?Sarà sicuramente uno dei settori più col-piti, ma anche qui andranno ideati pro-getti nuovi. Tutte le città erano pensate peressere il centro di flussi che arrivavano dafuori. Questa nuova crisi apre invece unnuovo orizzonte: fare progetti che rivita-lizzino il fuori, i centri dell’hinterland.Si riferisce anche alle periferie? Esattamente. Bisognerà però fare un ra-gionamento concreto, e qui torno alla ne-cessità di progetto innovativi e di una po-litica che se ne occupi seriamente. Molti

eventi culturali erano già diffusi sul terri-torio, coinvolgendo i quartieri periferici.Anzi, alcuni erano stati progettati per Mi-lano città, finché qualcuno non ha pensa-to di estenderli fuori. C’è insomma unatendenza dei territori ad attivarsi e a colla-borare con la città, e può essere l’occasio-ne per riqualificare attività e servizi. Ri-cordo che la nostra è una storia di territo-rialità, prima ancora che di metropoli. Male nostre storie lombarde erano legate alterritorio: scuole locali, parrocchie, orato-ri, cooperative, casse rurali, circoli vari…poi è successo che abbiamo adottato il mo-dello industriale che ha fatto convergeretutto verso il centro, svuotando i territoricircostanti. Adesso che non possiamo fa-re assembramenti, potrebbe essere l’occa-sione di ripensare questi territori: con ladifferenza che prima erano più isolati,mentre oggi ci si può vivere in modo piùconnesso.

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LA LIBERAZIONE AI TEMPI DEL COVID

25 aprile, fiori sulle targhe di 400 partigianiilano celebrerà il 75e-simo anniversario del-la Liberazione con

mostre virtuali, documentari,appuntamenti online, cerimo-nie ufficiali e anche con i fiorida parte del Comune sulle oltre400 targhe che nei municipi cit-tadini ricordano i partigiani echi si è sacrificato.Sabato a Palazzo Marino, sededel Comune, il sindaco Giusep-pe Sala, il presidente provincia-le dell’Anpi, Roberto Cenati e lapresidente provinciale di Libera,Lucilla Andreucci saranno insie-me per un momento istituzio-nale. Attraverso la mostra vir-tuale “Storie, immagini e vocidella Resistenza” si potrannoammirare fotografie storiche del-

l’Istituto Parri e immagini di o-pere d’arte di giovani artisti del-l’epoca provenienti dalla colle-zione del critico d’arte Mario DeMicheli e dal patrimonio storicoartistico dell’Anpi.“Partigiane 2.0 La libertà ha sem-pre vent’anni” è il titolo del do-cumentario prodotto dall’Asso-ciazione Chiamale Storie e Sky Ar-

te. Testimonianze e documentistorici, in onda sabato 25 alle21.15 su Sky Arte, tratti anche da“La donna nella Resistenza”, il do-cumentario girato nel 1965 da Li-liana Cavani che per prima alzò ilvelo di reticenza e di ipocrisia ca-lato sulle donne partigiane.“È in gioco l’avvenire. 1945-2020:le voci della Resistenza, le paroleper la Ricostruzione” è l’iniziati-va digitale di Fondazione Gian-giacomo Feltrinelli. Sulla paginaFacebook della Fondazione, ci sa-ranno reading e interventi di vo-ci dal mondo della cultura, dellapolitica, del lavoro, che riflettonosul senso che il 75esimo anniver-sario può avere per immaginare laripartenza.

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M

CronacaMILANOdi

[email protected]&Lombardia

Giovedì 23 aprile 2020

Il primo #FestivalUnicatt, l’Open Week per l’orientamento e online dal14 al 21 aprile su tutti i canali social dell’università Cattolica, ha cen-trato il suo obiettivo registrando in sei giorni cifre record: 507.156 per-sone raggiunte per un totale di 117.738 spettatori nelle 24 ore di di-rette, con oltre 90 ospiti sul grande palco virtuale. Sei giornate chehanno impegnato tutta la comunità universitaria, a partire dal rettoreFranco Anelli, che, insieme con i responsabili dell’orientamento e del-l’offerta formativa hanno contribuito a rappresentare i valori dell’ate-neo: persona al centro, interdisciplinarità, internazionalizzazione.

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Cattolica, ok a orientamento on-line

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Pendolari allastazione diMilanoCadornaLa nuovamobilitàfavorirà anchel’uso dellebiciclette

La sfida della nuovamobilità prevede anchel’intermodalità con piùtipologie di trasporticombinati fra loro e il coinvolgimentomaggiore del mondodello sharing attraversoun potenziamento,laddove possibile,dell’uso della biciclettaelettrica su 35 nuovichilometri di pisteciclabili in costruzione

LE FIAMME SCOPPIATE LO SCORSO 28 MARZOIncendio al Tribunale, iniziata la bonificadegli uffici della Cancelleria e dei gip

iniziata la bonifica, affi-data a una ditta specializ-zata, del settimo piano del

Palazzo di Giustizia, in cui lo scor-so 28 marzo si è sviluppato un po-tente incendio che ha devastatola cancelleria centrale dei gip e haprovocato ingenti danni ai pianisuperiori della cittadella.Due giorni dopo il rogo, il presi-dente del Tribunale milanese Ro-berto Bichi, in una circolare ave-va prospettato le ipotesi di «per-manente inagibilità dei piani se-sto e settimo», ma anche di «unpossibile recupero parziale delsettimo piano, previa attività dibonifica delle zone non diretta-mente coinvolte dall’incendio, ea un recupero di agibilità del se-sto piano. Anche se si attende la

relazione finale dei vigili del fuo-co, l’ipotesi più accreditata tra gliinquirenti è che a fare divampa-re le fiamme sia stato un cortocircuito.È emerso infatti che il monitordedicato alle immagini delletelecamere del settimo piano, eche si trova nella «control room»al piano terra di via Freguglia, èdiventato nero per qualchesecondo, probabilmente per viadi un calo di tensione, intornoalle 22.55 di venerdì 27 marzo. Eche da quel momento finoall’alba della mattina dopo, lefiamme si siano propagateindisturbate devastando partedel piano che ospita gli uffici deigip e il tribunale di Sorveglianza.

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Mostre virtuali,documentari,

appuntamenti online,cerimonie ufficiali. A

Palazzo Marino momentoistituzionale con il sindaco

Sala, Cenati (Anpi) eAndreucci (Libera)