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L’ OPINIONE STUDENTESCA A.A. 2009/2010 N°II OTTOBRE/DICEMBRE 2009 PAGINA 1 COMUNICATO A.S.U. Questo nuovo anno accademico ha visto l’intro- duzione di molte novità riguardanti indistinta- mente sia le matricole che gli studenti degli anni successivi al primo. A tali novità sono seguiti, come spesso accade nell’università, problemi di organizzazione ed incertezze, amplificati irrimediabilmente dai tagli sui fondi pubblici imposti dall’attuale go- verno. Tali disagi hanno riguardato in particolar modo le matricole; come se fossero regali di benvenu- to, infatti, quest’anno oltre alla consueta iscri- zione, i poveri malcapitati sono stati chiamati a partecipare ad un test per verificare le loro co- noscenze generali sulle materie attinenti ai per- corsi di studio delle varie facoltà universitarie. Chi ha presentato lacune in una o più materie ha dovuto seguire un corso di recupero con annesso esame finale. Le incertezze però sono rappre- sentate dalla posizione in cui si troveranno gli studenti che non riusciranno a colmare questo debito formativo. Infatti, in base al secondo comma dell’articolo 6 del regolamento didattico,“ Gli studenti che non frequentano il corso o che non ottemperano al- l’obbligo di frequenza previsto per il supera- mento dell’OFA dovranno, in ogni caso, supera- re il test finale predisposto per gli studenti che hanno seguito il corso di recupero”. Paradossalmente quindi, si viene a creare una situazione tale per cui le facoltà dovranno ga- rantire agli studenti il “diritto” di superare l’esame. In pratica gli studenti dovrebbero avere la pos- sibilità di ripetere l’esame periodicamente fino a quando questo non verrà superato. A tal punto verrebbe da domandarsi quale sia l’efficacia ed il senso di questa tipologia di test. A questo problema si aggiunge quello che ri- guarda la stragrande maggioranza degli studenti della nostra facoltà e delle restanti facoltà del- l’ateneo, che a causa della disattivazione dei vecchi corsi di laurea non avranno più garantiti i corsi riguardanti numerose discipline che erano previste nel proprio piano di studi, sottoscritto al momento dell’iscrizione all’università. Siamo del parere che la facoltà di Scienze Poli- tiche, così come le altre, debba garantire in caso di disattivazione di un corso di studio, la possi- bilità agli studenti già iscritti, di concludere gli studi per poter conseguire il relativo titolo; per far ciò noi studenti dobbiamo avere la possibili- tà di seguire i corsi adibiti per le materie previ- ste nel piano di studi. Tutto ciò è già previsto nell’art.10 del regolamento didattico d’ateneo e per questo motivo non crediamo di avanzare idee assurde o impraticabili, piuttosto ci sembra poco chiaro il fatto che le materie dei “vecchi” piani di studi siano cambiate in favore delle co- siddette materie “equipollenti” che lasciano spa- zio alla libera interpretazione e alla discreziona- lità dei docenti, da quest’ultimi molto spesso abusata. Associazione degli Studenti Universitari VISTO L’ULTIMA SESSIONE DI LAUREA?! L’Opinione Studentesca

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L’ OPINIONE STUDENTESCA A.A. 2009/2010 N°II OTTOBRE/DICEMBRE 2009

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COMUNICATO A.S.U.Questo nuovo anno accademico ha visto l’intro-duzione di molte novità riguardanti indistinta-mente sia le matricole che gli studenti degli anni successivi al primo.A tali novità sono seguiti, come spesso accade nell’università, problemi di organizzazione ed incertezze, amplificati irrimediabilmente dai tagli sui fondi pubblici imposti dall’attuale go-verno.Tali disagi hanno riguardato in particolar modo le matricole; come se fossero regali di benvenu-to, infatti, quest’anno oltre alla consueta iscri-zione, i poveri malcapitati sono stati chiamati a partecipare ad un test per verificare le loro co-noscenze generali sulle materie attinenti ai per-corsi di studio delle varie facoltà universitarie.Chi ha presentato lacune in una o più materie ha dovuto seguire un corso di recupero con annesso esame finale. Le incertezze però sono rappre-sentate dalla posizione in cui si troveranno gli studenti che non riusciranno a colmare questo debito formativo.Infatti, in base al secondo comma dell’articolo 6 del regolamento didattico,“ Gli studenti che non frequentano il corso o che non ottemperano al-l’obbligo di frequenza previsto per il supera-mento dell’OFA dovranno, in ogni caso, supera-re il test finale predisposto per gli studenti che hanno seguito il corso di recupero”.Paradossalmente quindi, si viene a creare una situazione tale per cui le facoltà dovranno ga-rantire agli studenti il “diritto” di superare l’esame.

In pratica gli studenti dovrebbero avere la pos-sibilità di ripetere l’esame periodicamente fino a quando questo non verrà superato.A tal punto verrebbe da domandarsi quale sia l’efficacia ed il senso di questa tipologia di test.A questo problema si aggiunge quello che ri-guarda la stragrande maggioranza degli studenti della nostra facoltà e delle restanti facoltà del-l’ateneo, che a causa della disattivazione dei vecchi corsi di laurea non avranno più garantiti i corsi riguardanti numerose discipline che erano previste nel proprio piano di studi, sottoscritto al momento dell’iscrizione all’università.Siamo del parere che la facoltà di Scienze Poli-tiche, così come le altre, debba garantire in caso di disattivazione di un corso di studio, la possi-bilità agli studenti già iscritti, di concludere gli studi per poter conseguire il relativo titolo; per far ciò noi studenti dobbiamo avere la possibili-tà di seguire i corsi adibiti per le materie previ-ste nel piano di studi. Tutto ciò è già previsto nell’art.10 del regolamento didattico d’ateneo e per questo motivo non crediamo di avanzare idee assurde o impraticabili, piuttosto ci sembra poco chiaro il fatto che le materie dei “vecchi” piani di studi siano cambiate in favore delle co-siddette materie “equipollenti” che lasciano spa-zio alla libera interpretazione e alla discreziona-lità dei docenti, da quest’ultimi molto spesso abusata.

Associazione degli Studenti Universitari

VISTO L’ULTIMA SESSIONE DI LAUREA?!

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Ci siamo fatti attendere, ma an-che quest’anno il nostro giorna-le è pronto a portare alla luce fatti e misfatti dell’Università palermitana. E, contestualmente all’inizio del nuovo anno acca-demico , non possiamo astener-ci dall’accennare ai cambiamen-ti introdotti all’interno dell’or-ganizzazione didattica dei corsi di laurea nella Facoltà di Scien-ze politiche.Immagino che in molti abbiano accolto con sorpresa, proprio come me, lo sconvolgimento apportato durante l’estate ai piani di studio. Già, perché da quest'anno anche l'ateneo di Pa-lermo ha deciso di adeguarsi al decreto ministeriale 270/07 (no-to anche come “Moratti-Mus-si”). La nostra facoltà ha così dovuto ridisegnare i piani di studio di tutti i corsi di laurea, disattivando quelli vecchi. In questo modo, coloro che si era-no immatricolati nel 2008, si sono visti costretti ad operare il passaggio al nuovo piano di studio; coloro che invece si era-no immatricolati nel 2007 (o anni precedenti), hanno potuto scegliere se continuare col vec-chio piano o utilizzare il nuovo. Fin qui nulla si sconvolgente, se non fosse che la notizia, come da copione, non è stata comuni-cata con la sollecitudine che un argomento del genere merite-

rebbe. Al contrario, la riforma non ha goduto della benché mi-nima visibilità. Esattamente come me, molti di voi l’avranno appresa dal passaparola (reso possibile soprattutto attraverso i tanto vituperati social network), dal momento che la maggior parte degli studenti non erano ancora ritornati alle proprie oc-cupazioni universitarie. Con una tempestività quasi im-barazzante, è apparso solamente un sibillino accenno a riguardo sul sito della facoltà. Inutile dire che la notizia appresa in questo modo, ha generato pani-co in tutti coloro che si sono trovati nella condizione di dover prendere una decisione in un clima di confusione generale. Ciò che trovo determinante, e per cui la nostra associazione è prontamente scesa in campo presentando al Consiglio di Fa-coltà del 14\10\2009 un “Do-cumento A.S.U. sulla didattica d’Ateneo”, è che delle materie disattivate, non vengono in al-cun modo garantite le lezioni. Ma, come è possibile leggere nel già citato documento “gli studenti hanno diritto di poter seguire i corsi adibiti per le ma-terie previste dal loro piano di studi e non i corsi di materie equipollenti, che lasciano spazio alla libera interpretazione e alla discrezionalità dei docenti”.

Tutto ciò, lo ribadisco, è espli-citamente previsto dall’art. 10 del regolamento didattico di ateneo e dall’art 9 della legge 270/2004.Le dinamiche di questa vicenda, spingono l’A.S.U. a sottolineare la necessità di un organismo consultivo previsto dal già cita-to regolamento didattico: i Con-sigli di Corsi di Laurea. Solo la presenza di una rappresentanza studentesca in quest’ambito in-fatti, può agevolare un processo di “razionalizzazione” all’inter-no dei percorsi di studio, non-ché portare in evidenza le ca-renze organizzative e didattiche degli stessi. Sono ad esempio molteplici le materie che pre-sentano un totale squilibrio tra crediti formativi (spesso asse-gnati come punti della spesa, piuttosto che con i seppur dubbi criteri logico-matematici che li avrebbero ispirati) e “mole” di testi effettivamente necessari per il superamento dell’esame. In ogni corso di laurea è poi ri-scontrabile la presenza di mate-rie suddivise in maniera poco funzionale all’apprendimento, i cui moduli presentano due esa-mi ciascuno, allungando così inevitabilmente il nostro già tor-tuoso percorso accademico.

continua...

...MA L’ OPINIONE STUDENTESCA CHI L’ ASCOLTA?!

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Sono ad esempio molteplici le materie che presentano un totale squilibrio tra crediti formativi (spesso assegnati come punti della spesa, piuttosto che con i seppur dubbi criteri logico-ma-tematici che li avrebbero ispira-ti) e “mole” di testi effettiva-mente ne-cessari per i l supera-mento del-l’esame. In ogni corso di laurea è poi riscon-t r ab i l e l a presenza di m a t e r i e suddivise in m a n i e r a poco fun-zionale al-l’apprendi-mento, i cui moduli pre-sentano due esami cia-scuno, allungando così inevita-bilmente il nostro già tortuoso percorso accademico. Alla luce di tutto questo, quale altro organismo meglio di un osservatorio sulla didattica, po-trebbe raccogliere le istanze de-gli studenti che ogni giorno de-vono confrontarsi con ordinarie assurdità universitarie, mancan-za di trasparenza, comporta-menti del tutto arbitrari di alcu-ni docenti?

Orari delle lezioni inappropriati alle esigenze di studenti pendo-lari, mancanza di coordinamen-to tra i professori del medesimo corso di studi, docenti che in sede d’esame sconfinano da quanto pubblicato ufficialmente nei loro programmi, per non parlare di disservizi amministra-

tivi, attrezzature scadenti (chi frequenta le lezioni di economia politica ricorderà gli innumere-voli incidenti tecnici che sot-traggono interminabili minuti alle lezioni): sono queste le la-mentele che associazioni vicine agli studenti come l’A.S.U., raccolgono quotidianamente da rassegnati studenti, che vivono la vita universitaria come un ostacolo da superare al più pre-sto possibile. Ma non si tratta di sterili lagnanze da ignorare o

bollare come routine universita-ria. L’appello che l’A.S.U. rivolge alla Facoltà di Scienze Politi-che, e in generale all’Ateneo Palermitano, è di accogliere l’apporto logistico che le com-ponenti studentesche possono apportare al fine di cooperare

insieme per un’università che, di fatto, dovrebbe appartenere a chi ne usufruisce per crescere umanamente e culturalmente.

Tiziana Custro

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NOME: RobertoCOGNOME: La Galla

LAUREA: Medicina e chirurgia

IN CARICA DAL: 1-11-2008

PRECEDENTE INCARICO O PROFESSIONE: Sono stato Pro-fessore ordinario di Diagnostica per immagini (radiologia), ho di-retto il dipartimento del policlinico universitario di radiologia e inoltre sono stato per due anni assessore regionale alla sanità.

CHE COS’E’ IL BARONATO UNIVERSITARIO? E’ un modo di essere del sistema universitario, che quando fu coniato faceva rife-rimento ad una realtà vera; cioè, un maestro attorno al quale cresceva e si affermava una scuola; quel “maestro” aveva ed esercitava un potere discrezionale così ampio che proprio per questo veniva chiamato “barone”. Quello che più preoccupa oggi è la deriva perso-nalistica del concetto di barone.

ALL’INTERNO DELL’UNI-VERSITA’ ITALIANA ESISTE ANCORA OGGI IL BARONA-TO? Diciamo che oggi vi è un sot-toprodotto del baronato, in quanto la limitatezza delle risorse che i docenti gestiscono li costringe ad operare una fortissima selezione, per cui, adoperare ancora oggi il termine barone risulta antistorico.

IL BARONATO L’HA FAVORI-TA O L’HA SFAVORITA NEL-LA SUA CARRIERA UNIVER-SITARIA?Il baronato come concetto accade-mico faceva riferimento ad un

concetto di scuola elitaria, nel sen-so che solo una minima parte dei diplomati entrava all’università. Il processo di democratizzazione del sistema universitario e la pluralità dell’offerta formativa ha imposto una flessibilità del modello d’istru-zione e dell’organizzazione che ci sta dietro che fa a pugni con il vec-chio baronato universitario.COSA NE PENSA DELLA LEGGE-RIFORMA N°133/2008? La legge di riforma appena presentata dal Ministro Gelmini che riprende le cose già anticipate nel 2008, è uno sforzo importante di riordino del sistema universita-rio che tende a correggere le de-vianze di un’autonomia interpreta-ta talvolta come anarchia del si-stema accademico, per questo mo-tivo è da valutare con favore. Mi auguro che nel percorso parlamen-tare che dovrà seguire vi siano del-le revisioni, specialmente in ordine alla governance, nel senso che un’apertura ai privati senza condi-zionamenti da parte dei consigli di amministrazione degli atenei, non è una misura sufficiente a garantire la qualità dell’azione formativa. Ma la critica maggiore che rivolgo consiste nel fatto che nessuna ri-forma e nessuna politica di rilancio può funzionare senza un’adeguata previsione di risorse che la sosten-gano. Occorre sicuramente fare “pulizia” al nostro interno, e per quanto ci riguarda la stiamo già facendo, ma mi auguro che il go-verno della nazione si renda conto che sottofinanziare il sistema uni-versitario è ben più che un peccato: è un’idiozia!

PARLIAMO DEI PROBLEMI DI CASA NOSTRA E DEL-L’ORMAI FAMOSO “BUCO DI BILANCIO” DEL NOSTRO ATENEO. A QUANTO AM-MONTA E COSA SI STA FA-CENDO PER PORVI RIME-DIO? Per quanto mi riguarda cre-do di essermi mosso sin da subito con estrema chiarezza, comuni-cando sia ai docenti che al perso-nale amministrativo e alle rappre-sentanze degli studenti, che questo ateneo dal 2003 registra un deficit di bilancio di 30 milioni di euro annui. Fin tanto che c’era una ri-serva, il c.d. avanzo di amministra-zione, questo deficit strutturale è stato coperto, dal 2007 in poi que-sto avanzo non è riuscito a coprire l’ammanco che ad oggi ammonta a 30 milioni di euro per l’anno 2008 e sarebbe stato altrettanto ampio nel 2009, Se io, unitamente al con-siglio d’amministrazione, non avessi attuato una politica di con-tenimento, di rigore e di controllo delle spese. L’abbiamo fatto, ri-uscendo a ridurre il disavanzo di circa 12 milioni di euro; adesso il deficit strutturale si può quantizza-re in circa 19 milioni di euro che si vanno a sommare ai 30 milioni di deficit riferiti al periodo preceden-te. Quindi, ad oggi abbiamo la ne-cessità di azzerare il deficit struttu-rale su base annua, altrimenti si perpetuerebbe il debito, e in più assorbire mediante un programma di rientro il debito pregresso. Con-tiamo di riuscirci nel giro di tre anni.

continua...

UNA “MAGNIFICA” INTERVISTA: L’ A.S.U. IN UDIENZA DAL RETTORE LA GALLA

Il 30 novembre scorso una delegazione dell’A.S.U. è andata presso la sede del rettorato a rivolgere alcune domande al Magnifico Rettore Roberto La galla. Di seguito vi riportiamo il contenuto delle sue risposte.

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A D I N I Z I O A N N O ACCADEMICO TANTO HA FAT T O D I S C U T E R E L A PROPOSTA DI ISTITUIRE UNA TASSA DI PARCHEGGIO P E R L E A U T O C H E V O G L I O N O A C C E D E R E A L L A C I T T A D E L L A UNIVERSITARIA DI VIALE DELLE SCIENZE. COME SONO ANDATI DAVVERO I FATTI? E SOPRATTUTTO QUAL’E’ LA DECISIONE F I N A L E C H E S I E ’ MATURATA?C h i e d i a m o c o m e a teneo un p icco lo sacrificio “universale”, ovviamente a fronte di una serie di servizi offerti. Ci stiamo allo stesso tempo attivando con il comune affinché il posteggio pubblico che è su viale delle scienze possa essere utilizzato gratuitamente e quindi lasciare libero il parco d’Orléans che oggettivamente soffre d’inquinamento, di caos e di forte presenza anche di vetture e mezzi non riconducibile a personale universitario né a studenti.

Q U A N D O V E R R A ’ I M P L E M E N T A T O I L PROGETTO?Il progetto verrà ridiscusso, le rappresentanze studentesche e dei lavoratori stanno producendo alcune proposte, noi le stiamo vagliando e al contempo ne stiamo discutendo con il comune. Appena tutte queste proposte saranno rivisitate, soprattutto tenendo conto degli interessi degli studenti, noi pensiamo di riproporlo e di attuarlo.

QUANDO VENNE IN VISITA P R E S S O L A N O S T R A FACOLTA’ LE CHIEDEMMO D I A D O P E R A R S I P E R REALIZZARE UN SERVIZIO MENSA CHE RIUSCISSE A COPRIRE IL FABBISOGNO DEGLI STUDENTI DELLE FA C O LTA’ D I S C I E N Z E P O L I T I C H E , G I U R I S P R U D E N Z A E D ARCHITETTURA, SITUATE N E L C E N T R O S TO R I C O D E L L A C I T TA’ E M A L

COLLEGATE ALLE MENSE U N I V E R S I T A R I E G I A ’ ESISTENTI. SI E’ MOSSO QUALCOSA IN TAL SENSO?Stiamo facendo insieme all’ERSU una cosa che reputo importante, mi r i f e r i sco a l l ’ aper tu ra de l l a residenza universitaria limitrofa a Casa Professa, che apriremo prima dell’estate 2010. Li è prevista una sala studio per gli studenti dell’area di via Maqueda, inoltre s t iamo ver i f icando ins ieme all’ERSU la possibilità di inserire anche li una mensa. L’alternativa potrebbe essere quella di effettuare un servizio navetta (gratuito ovviamente) per gli studenti di quest’area durante le ore dei pasti.

PER QUANTO RIGUARDA IL P R O B L E M A O R A M A I STORICO DEL RANDAGISMO PRESSO LE STRUTTURE DI VIALE DELLE SCIENZE, C O S A S T A F A C E N D O L’ATENEO?Stiamo lavorando su due fronti; uno è quello della pulizia del parco d’Orléans, infatti stiamo cercando unitamente all’AMIA di mettere degli auto-compattatori lungo il viale delle scienze in modo da

togl iere tu t t i i raccogl i tor i e q u i n d i moltiplicare il n u m e r o d e i cestini dei rifiuti, preferibilmente q u e l l i c h e consentirebbero l a r a c c o l t a d i f f e r e n z i a t a . M e n t r e p e r quanto riguarda il problema dei c a n i r a n d a g i , stiamo pensando a d u n p u n t o d’accogl ienza,

che dovrebbe essere quello del parco Orléans, ovviamente previa sterilizzazione degli animali e dell’inserimento degli appositi micro-cip. Il tutto verrà fatto d’intesa con l‘ufficio veterinario del comune. A quel punto, i cani t roverebbero accogl ienza e sostentamento li, grazie anche all’aiuto degli amanti degli animali.

continua...I N C O N C L U S I O N E : C H E BILANCIO FA DEL SUO PRIMO ANNO DI GESTIONE?Mi aspettavo un lavoro complicato ma certamente non così difficile (sorride). Credo che abbiamo

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IN CONCLUSIONE: CHE BI-LANCIO FA DEL SUO PRIMO ANNO DI GESTIONE?

Mi aspettavo un lavoro complicato ma certamente non così difficile (sorride). Credo che abbiamo ot-tenuto in un anno dei risultati im-portanti, spiego anche il perché:In primo luogo perché abbiamo fatto fin da subito totale chiarezza sulla situazione amministrativa e gestionale, e que-s t a c h i a r e z z a l’abbiamo subito trasferita a tutti gli attori del si-stema compresi gli studenti.Abbiamo recupe-rato e stiamo re-cuperando il sen-so della centralità dello studente attraverso la ri-modulazione dei corsi di studio; non ci dimenti-chiamo che in quest’anno ab-biamo tagliato il 22,5% dei corsi di laurea- quelli più inutili- e no-nostante questo il n u m e r o d e l l e immatricolazioni è aumentato.Abbiamo aperto le biblioteche fino alle ore serali anche in un momen-to di crisi, risparmiando rispetto al precedente progetto di apertura delle biblioteche, tra l’altro impu-gnato dai revisori dei conti.Abbiamo fatto la delibera affinché dal 2010 si proceda con il dimez-zamento dei dipartimenti, e quindi

dando obiettivi più concreti nel segno di una gestione positiva.Abbiamo introdotto il concetto della valutazione preliminare delle conoscenze per l’ammissione a tutti i corsi di laurea, anche quelli non a numero chiuso.Per tanto mi sento di dire che que-

sti appena elencati sono dei segni molto importanti che vanno nella direzione della bonifica gestionale e amministrativa e della attenzione agli studenti. Certamente rappre-sentano soltanto un “pezzo di stra-da”. Dobbiamo continuare con questa stessa lena.

QUESTI SONO GLI OBIETTI-VI GIA’ RAGGIUNTI, MEN-TRE PER IL FUTURO PROS-SIMO COSA HA INTENZIO-NE DI REALIZZARE?Gli obiettivi che vorrei raggiungere nel 2010 sono: l’automazione completa delle segreterie studenti e

l ’ a l l a rgamen to degli spazi delle stesse, l’avvio di un progetto di tutorato per il recupero dei fuo-ri corso, il mi-glioramento delle c o n d i z i o n i d i agibilità e di vi-vibilità ma anche l ’ in t roduzione del concetto di “ D O C E N T E AT T I V O ” . I l concetto di do-cente attivo sarà quello per il qua-le il docente rag-giungerà un pun-teggio che gli consentirà alcune funzioni premiali solo se sarà posi-tivamente valuta-to dagli studenti, se svolgerà tutta una serie di atti-vità didattiche; insomma stiamo introducendo il controllo delle

f u n z i o n i i s t i t u z i o n a l i dell’università….IN QUESTA DI-REZIONE DOBBIAMO PROSE-GUIRE!!!

Rosario GenchiPietro Riccobono

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AGRARIA: UNA STORIA COME TANTE!!!Salve ragazzi, quella che stiamo per rac-contarvi è solo….Una storia come tante!Una storia fatta di scioperi e proteste, ingiustizie e delusioni…. Una storia talmente comune ormai, da rendere si-lenziose persino le tante grida, inviate da altrettante famiglie che non sanno come sarà il loro do-mani. La storia che sto per rac-contarvi è la storia dei 166 operai agricoli della Facoltà di Agraria di Pa-lermo, che da oltre due mesi protestano per rivendicare un d i r i t t o fondamentale:IL D I R I T T O A L LAVORO!Tutto ha inizio circa 25 anni fa, quando in una situazione di forte fermento la fa-coltà di Agraria di Palermo decise di as-sumere, nei vari campi sperimentali, di-versi operai agricoli che fungessero da supporto nelle varie attività di campo e di laboratorio. Nel corso degli anni que-sti operai si sono sempre più perfeziona-ti fornendo, alla Facoltà di Agraria e al-l’intero Ateneo, una task force di perso-nale specializzato senza il quale oggi non sarebbe possibile effettuare gran parte delle attività di ricerca e di didatti-ca. Oltre alla gestione dei campi speri-mentali dislocati nelle varie province della Sicilia Occidentale, agli operai agricoli è affidata anche la gestione degli spazi verdi della cittadella universitaria,

nonché dell'orto botanico e del Parco d’Orléans (tutti di proprietà dell'ateneo), in cui, tra le altre cose, svolgono anche un’attenta attività di sorveglianza.Con il tempo però molte cose sono cam-biate (come le giornate lavorative che dalle 179 originarie sono passate a 128) e l’unica cosa rimasta invariata è stata la situazione di forte precariato in cui ver-sano detti operai. La situazione attuale è

dunque critica, ma le prospetti-ve sono ancora peggiori: a cau-sa dei forti tagli a cui è stata soggetta l’uni-v e r s i t à , p e r l'anno prossimo è prevista un'ul-teriore diminu-z i o n e d e l l e giornate lavora-tive, rendendo p r a t i c a m e n t e

inconsistente il loro lavoro. Oggi questi operai sono scesi in piazza a protestare, lo fanno per la loro dignità di uomini e per le loro famiglie, e indiret-tamente lo fanno anche per noi. Senza di loro infatti, le attività di ricerca e didat-tica verrebbero fortemente compromes-si, e gli spazi verdi di certo avrebbero tutt’altro aspetto. In bocca al lupo!

Alfonso Tirone

Antonio Ferreri per la presentazione delle relazioni che da-

ranno diritto al conseguimento di 2 CFU.

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LETTERE E CARESTIA!!!La vita universitaria di uno studente inizia spesso e faticosamente già alle otto di mattina; ora dopo ora, lezione dopo lezione è naturale che uno o due bisogni fisiologici ci scappino; i malcapitati della situazione sono gli studenti delle facoltà di lettere e filosofia, qui le condi-zioni dei servizi igienico-sanitarie sono pessime. Di igienico, infatti, c'è solo il nome: quattro bagni di cui uno da più di un anno fuori servizio, cassette che non scaricano acqua, la-velli otturati con sopra adagiati rotolini multico-lore con scritte del tipo: "Lo sapevi che il do-lore al seno in fase premestruale è dovuto al-l'ormone prolattina?", lettura interessante ma in un contesto diverso; e ancora porte che non si chiudono e un pavimento appiccicoso con macchie sulle quali è meglio sorvolare...Da lezione in lezione, da aula in aula, la Coc-chiara in particolare risale quasi certamente alla fondazione della facoltà; qui la distanza tra ogni sedia e il rispettivo piano d'appoggio è di circa 30 cm, schienale e sedile delle sedia di-stano l'uno dall'altro circa 120 gradi; scivolan-do, scivolando lo studente finisce con lo scri-vere quasi completamente sdraiato sul banco il cui ridotto spazio deve dividere coi colleghi ai lati e così tra una gomitata e l'altra si coglie l'occasione per fare nuove conoscenze. Per uscire e entrare dall'aula inoltre bisogna aver prima frequentato almeno un corso di contor-sionismo e percorso a ostacoli, perché oltre al ridotto spazio tra banco e sedia, raggiunti i

gradini c'è da tenersi pronti a schivare gli stu-denti dell'ora successiva, anti scivolo di ferro staccatisi dai gradini e chiodi sporgenti dalle pareti; un'avventura insomma!Altro sito di interesse storico della facoltà è l'Aula Seminari, risalente allo stesso periodo della Cocchiara; questa, provvista di lavagna

mascherata con sole a tutte le ore ad abbagliarla e poltrone mobili, se pur incastrate un tempo in un unico asse, è l'apo-teosi della scomodità nel pren-dere appunti: -" accavallo la gamba e vi pog-gio il quaderno, mi stanco, fac-cio lo stesso con l'altra e finisco la lezione coi crampi sia agli arti inferiori che alla schiena".

Per chi dopo una lezione alla Seminari dovesse raggiungere il secondo piano si consiglia, so-prattutto a chi è affetto da una forma d'asma o di allergia alla polvere, di fare la strada più lunga, raggiungere le scale principali e salire da lì, si perché nel sottoscala dell' "ala est" tra decine di sedie accatastate e inutilizzate sorge una piccola discarica, la vista dal passamano è un'esperienza più unica che rara, occhio però anche qui a schivare batuffoli di polvere pro-venienti dal basso. "Gli studenti hanno il dovere di rispettare gli spazi messi a loro disposizione dall'università e di mantenerne la funzionalità e il decoro" ( Sta-tuto di Diritti e Doveri degli Studenti Universi-tari Titolo I comma 7) ma è assolutamente un loro diritto avere dei servizi puliti e ben fun-zionanti e luoghi di apprendimento funzionali secondo le normali esigenze.

Ambra Marchese Ragona

DIRETTORE: Guido SammartanoCAPO REDATTORE: Roberto CusumanoVICE CAPO REDATTORE: Tiziana CustroHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Pietro Riccobono, Giuseppe Pizzillo,

Rosario Genchi, Alfonso Tirone, Antonio Ferreri, Ambra Marchese Ragona, Nascwa Mohamed.