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5/26/2018 lRitornoDellaLottaDiClasse-DomenicoLosurdo-slidepdf.com http://slidepdf.com/reader/full/l-ritorno-della-lotta-di-classe-domenico-losurdo l ritorno della lotta di classe - intervista con domenico losurdo  paolo ercolani  Domenico Losurdo è uno degli studiosi di filosofia italiani più tradotti al mondo. Tutti i suoi libri hanno visto, infatti, edizioni in inglese, americano, tedesco, francese, spagnolo, ma anche portoghese, cinese, giapponese, greco. Qualche lingua la dimentichiamo sicuramente. Il Financial Times e la Frankfurter  Allgmeine Zeitung, fra gli altri, gli hanno dedicato pagine intere. Un trattamento che stride oltremodo con quello che gli viene riservato in patria, dove spesso e volentieri i suoi lavori sono fatti oggetto di un silenzio studiato. Che pur tuttavia non incide sulle vendite, viste le reiterate edizioni dei suoi libri. In questi giorni sta dando alle stampe, per i tipi di Laterza, la sua nuova fatica intitolata La lotta di classe? Una storia politica e filosofica  (388 pagine), e per questo Critica liberale lo è andato a intervistare nella sua casa/biblioteca sulle colline intorno a Urbino. Professor L osu rdo, ci spieghi qu esta idea di un libro su lla lotta di classe, con cetto che da molte parti era stato dato per mo rto.  Mentre la crisi economica infuria, si infittiscono i saggi che evocano il «ritorno della lotta di classe». Era dileguata? In realtà, gli intellettuali e i politici che proclamavano il tramonto della teoria marxiana della lotta di classe commettevano un duplice errore. Per un verso abbellivano la realtà del capitalismo. Negli anni ’50 Ralf Dahrendorf affermava che si stava verificando un «livellamento delle differenze sociali» e che quelle stesse modeste «differenze» erano solo il risultato del merito scolastico; sennonché, bastava leggere la stampa statunitense anche la più allineata, per rendersi conto che anche nel paese-guida dell’Occidente sussistevano sacche paurose di una miseria che si trasmetteva ereditariamente da una generazione all’altra. An cora più grave era il secondo errore, quello di carattere più propriamente teorico. Erano gli anni in cui si sviluppava la rivoluzione anticoloniale in Vietnam, a Cuba, nel Terzo Mondo; negli USA i neri lottavano per porre fine alla white supremacy, al sistema di segregazione, discriminazione e oppressione razziale che ancora pesava su di loro. I teorici del superamento della lotta di classe

l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

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  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    l ritorno della lotta di classe - intervista condomenico losurdo

    paolo ercolani

    Domenico Losurdo uno degli studiosi di filosofia italiani pi tradotti al mondo.Tutti i suoi libri hanno visto, infatti, edizioni in inglese, americano, tedesco,francese, spagnolo, ma anche portoghese, cinese, giapponese, greco. Qualchelingua la dimentichiamo sicuramente. Il Financial Times e la FrankfurterAllgmeine Zeitung, fra gli altri, gli hanno dedicato pagine intere. Un trattamentoche stride oltremodo con quello che gli viene riservato in patria, dove spesso evolentieri i suoi lavori sono fatti oggetto di un silenzio studiato. Che pur tuttavia

    non incide sulle vendite, viste le reiterate edizioni dei suoi libri.In questi giorni sta dando alle stampe, per i tipi di Laterza, la sua nuova faticaintitolata La lotta di classe? Una storia politica e filosofica (388 pagine), e perquesto Critica liberale lo andato a intervistare nella sua casa/biblioteca sullecolline intorno a Urbino.

    Professor L osu rdo, ci spieghi qu esta idea di un l ibro su l la lot ta di classe,con cetto che da molte part i era stato dato per mo rto.Mentre la crisi economica infuria, si infittiscono i saggi che evocano il ritornodella lotta di classe. Era dileguata? In realt, gli intellettuali e i politici cheproclamavano il tramonto della teoria marxiana della lotta di classe

    commettevano un duplice errore. Per un verso abbellivano la realt delcapitalismo. Negli anni 50 Ralf Dahrendorf affermava che si stava verificandoun livellamento delle differenze sociali e che quelle stesse modestedifferenze erano solo il risultato del merito scolastico; sennonch, bastavaleggere la stampa statunitense anche la pi allineata, per rendersi conto cheanche nel paese-guida dellOccidente sussistevano sacche paurose di unamiseria che si trasmetteva ereditariamente da una generazione allaltra. Ancorapi grave era il secondo errore, quello di carattere pi propriamente teorico.Erano gli anni in cui si sviluppava la rivoluzione anticoloniale in Vietnam, aCuba, nel Terzo Mondo; negli USA i neri lottavano per porre fine alla whitesupremacy, al sistema di segregazione, discriminazione e oppressione razziale

    che ancora pesava su di loro. I teorici del superamento della lotta di classe

    http://www.criticaliberale.it/news/105155http://www.criticaliberale.it/news/105155http://www.criticaliberale.it/news/105155http://www.criticaliberale.it/utils/appoimg/show?id=105156&class=fullhttp://www.criticaliberale.it/news/105155http://www.criticaliberale.it/news/105155
  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    erano ciechi dinanzi alle aspre lotte di classe che si svolgevano sotto i loroocchi.

    Se non c apiamo male, quin di, lei amp lia olt remo do i l campo semant icodellespressione lotta di classe, comprendendo al suo interno una

    gamm a di prob lemi e quest ioni molto pi ampia?S, Marx ed Engels richiamano lattenzione non solo sullo sfruttamento che haluogo nellambito di un singolo paese, ma anche sullo sfruttamento di unanazione da parte di unaltra. Anche in questo secondo caso abbiamo a chefare con una lotta di classe. In Irlanda, dove i contadini erano sistematicamenteespropriati dai coloni inglesi, la questione sociale assumeva la forma diquestione nazionale, e la lotta di liberazione nazionale del popolo irlandesenon solo era una lotta di classe, ma una lotta di classe particolare rilievo: nellecolonie infattiosserva Marxche lintrinseca barbarie della civilt borghesesi rivela nella sua nudit e in tutta la sua ripugnanza.

    Ci pu spiegare megl io la genesi stor ico -fi loso f ica di questa sua let turaco s desu eta rispetto alle catego rie tradizion ali?La cultura dellOttocento era chiamata a rispondere atre sfide teoriche. In primoluogo, in che modo spiegare la marcia irresistibile dellOccidente, che col suoespansionismo coloniale assoggettava lintero pianeta, travolgendo anche paesidi antichissima civilt come la Cina? Mentre conseguiva il trionfo sul pianointernazionale, lOccidente si vedeva minacciato al suo interno dalla rivolta dimasse popolari che per la prima volta irrompevano, e in modo rovinoso, sullascena della storia. Ebbene, quali erano le cause di questo fenomeno inaudito eangosciante? In terzo luogo lOccidente presentava un quadro assaidifferenziato da paese a paese. Se in Inghilterra e negli Stati Uniti si assisteva auno sviluppo graduale e pacifico allinsegna di una libert ben ordinata, del tuttodiverso era il caso della Francia: qui alla rivoluzione faceva seguito lacontrorivoluzione, spazzata a sua volta da una nuova rivoluzione; a partire dal1789, i regimi politici pi diversi (monarchia assoluta, monarchia costituzionale,terrore giacobino, dittatura militare napoleonica, Impero, repubblicademocratica, bonapartismo) si susseguivano luno allaltro, senza che mai sirealizzasse la libert ordinata. Ebbene, qual era la maledizione che pesavasulla Francia? A tutte tre queste sfide teoriche la cultura dominantedellOttocento rispondeva rinviando in modo pi o netto alla natura. Per dirlacon Disraeli, la razza la chiave della storia e tutto razza e non c' altra

    verit e a definire una razza solo una cosa, il sangue; e questa era anchelopinione di Gobineau.Si spiegavano cos il trionfo dellOccidente ovvero dellasuperiore razza bianca e ariana, la rivolta di quei barbari e selvaggi cheerano gli operai, le convulsioni incessanti di un paese come la Franciadevastato dal miscuglio razziale. Altre volte, la natura a cui si rinviava aveva unsignificato pi blando. Per Tocqueville non cerano dubbi: il trionfo della razzaeuropea su tutte le altre razze era voluto dalla Provvidenza; il pi ordinatosvolgimento di Inghilterra e Stati e Uniti era la prova del pi robusto sensomorale e senso pratico degli anglosassoni rispetto ai francesi, i quali ultimierano devastati dalla follia rivoluzionaria ovvero da un virus di una specienuova e sconosciuta. Come si vede, il paradigma razziale in senso stretto

    (caro a Gobineau e Disraeli) tendeva a essere sostituito dal paradigma

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    etnologico-razziale e da quello psicopatologico. Restava fermo il rinvio a unanatura pi o meno immaginaria e labbandono del terreno della storia. sullonda della lotta contro questa visione che Marx ed Engels elaboravano lateoria della lotta di classe. La marcia trionfale dellOccidente non si spiegava ncon la gerarchia razziale n con i disegni della Provvidenza; essa esprimeva

    lespansionismo della borghesia industriale e la sua tendenza a costruire ilmercato mondiale travolgendo e sfruttando i popoli e i paesi pi deboli e piarretrati. I protagonisti delle rivolte popolari in Occidente non erano n barbarin folli; erano piuttosto i proletari che, in seguito allo sviluppo industriale,diventavano sempre pi numerosi e acquisivano una pi matura coscienza diclasse. In un paese come gli Stati Uniti il conflitto sociale borghesia/proletariatoera meno acuto, ma solo perch lespropriazione e la deportazione dei nativiconsentiva di trasformare in proprietari terrieri una parte consistente di proletari,mentre la schiavizzazione dei neri rendeva possibile il ferreo controllo delleclassi pericolose. Ma tutto ci non aveva nulla a che fare con un superioresenso morale e pratico degli americani, comera confermato dalla

    sanguinosissima guerra civile, che nel 1861-65 vedeva scontrarsi la borghesiaindustriale del Nord contro laristocrazia terriera e schiavistica del Sud e,nellultima fase del conflitto, gli schiavi (arruolatisi nellesercito dellUnione)contro i loro padroni o ex-padroni.Per comprendere lo svolgimento storico occorre rinviare alla storia e alla lotta diclasse, anzi alle lotte di classe che assumono forme molteplici e variegate, siintrecciano luna allaltra in modo peculiare e conferiscono una configurazionesempre diversa alle diverse situazioni storiche.

    I l suo disco rso sembra, quin di, part ire anzitut to da una let tura nuov a dellasci to di Marx ed Engels?

    La mia lettura di Marx ed Engels pu stupire ma rileggiamo il Manifesto delpartito comunista: La storia di ogni societ sinora esistita la storia delle lottedi classe, e queste assumono forme diverse. Il ricorso al plurale fa intendereche quella tra proletariato e borghesia o tra lavoro dipendente e classiproprietarie solo una delle lotte di classe. C anche la lotta di classe di unanazione che si scuote di dosso lo sfruttamento e loppressione coloniale. Nonbisogna infine dimenticare un punto su cui Engels insiste in modo particolare:la prima oppressione di classe coincide con quella del sesso femminile daparte di quello maschile; nellambito della famiglia tradizionale la donnarappresenta il proletariato Siamo dunque in presenza di tre grandi lotte di

    classe: gli sfruttati e gli oppressi sono chiamati a modificare radicalmente ladivisione del lavoro e i rapporti di sfruttamento e di oppressione che sussistonoa livello internazionale, in un singolo paese e nellambito della famiglia.

    Un disc orso che po rta lontano, ma che anzitut to pu aiutare a leggere i lpassato con unottica nuova.Solo cos possiamo comprendere il secolo alle nostre spalle. Ai giorni nostri,uno storico di grande successo, Niall Ferguson, scrive che nella grande crisistorica della prima met del Novecento, la lotta di classe, anzi le presunteostilit tra proletariato e borghesia hanno svolto un ruolo ben modesto; ben pirilevanti sarebbero state le divisioni etniche. Sennonch, argomentando in tal

    modo, si rimane fermi al punto di vista del nazismo che leggeva la guerra a Estcome una grande guerra razziale. Ma quali erano gli obiettivi reali di tale?

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    Espliciti sono i Discorsi segreti di Heinrich Himmler: Se non colmiamo i nostricampi di lavoro di schiavi in questa stanza posso definire le cose in modonetto e chiaro di operai-schiavi che costruiscano le nostre citt, i nostrivillaggi, le nostre fattorie, senza riguardo alle perdite, il programma dicolonizzazione e germanizzazione dei territori conquistati in Europa orientale

    non potr essere realizzato. La lotta di un intero popolo o di interi popoli perevitare il destino di schiavi cui vorrebbe consegnarlo una presunta razza disignori e di padroni chiaramente una lotta di classe!Una vicenda analoga si svolge in Asia, dove lImpero del Sol Levante imita ilTerzo Reich e riprende e radicalizza la tradizione coloniale. La lotta di classe diinteri popoli che lottano per sfuggire alla schiavizzazione trova il suo interpretein Mao Zedong, che nel novembre del 1938 sottolinea lidentit fra la lottanazionale e la lotta di classe che si venuta a creare nei paesi investitidallimperialismo giapponese. Come nellIrlanda di cui parla Marx la questionesociale si presenta concretamente come questione nazionale, cos nellaCina del tempo la forma concreta assunta dalla lotta di classe la lotta

    nazionale.

    La sua uninterpretazione oltremodo eterodossa, che potrebbe attiraresu d i lei, come peraltro avvenuto s pess o, in pass ato, le crit ic he acceseanche del la sinistra, olt re a quel le del mond o l iberale.Disgraziatamente anche nella sinistra radicale diffusa la visione per cui lalotta di classe rinvierebbe esclusivamente al conflitto tra proletariato eborghesia, tra lavoro dipendente e classi proprietarie. Si fa avvertire in modonegativo linfluenza di uneminente filosofa, Simone Weil, secondo cui la lotta diclasse sarebbe la lotta di coloro che obbediscono contro coloro checomandano. Non questo il punto di vista di Marx ed Engels. In primo luogo,ai loro occhi, lotta di classe anche quella condotta da coloro che sfruttano eopprimono. Anche a volersi concentrare sulla lotta di classe emancipatrice,essa pu ben essere condotta dallalto, da coloro che comandano. Si prendala Guerra di secessione negli USA. Sul campo di battaglia si fronteggiavanonon i potenti e gli umili, i ricchi e i poveri, bens due eserciti regolari. E, tuttavia,sin dagli inizi, Marx additava nel Sud il campione dichiarato della causa dellavoro schiavistico e nel Nord il campione pi o meno consapevole della causadel lavoro libero. In modo del tutto inaspettato, la lotta di classe perlemancipazione del lavoro prendeva corpo in un esercito regolare, disciplinatoe potentemente armato. Nel 1867, pubblicando il primo libro del Capitale, Marx

    indicava nella Guerra di secessione lunico avvenimento grandioso della storiadei giorni nostri, con una formulazione che richiama alla memoria ladefinizione della rivolta operaia del giugno 1848 come lavvenimento picolossale nella storia delle guerre civili europee. La lotta di classe, la stessalotta di classe emancipatrice, pu assumere le forme pi diverse.Dopo la rivoluzione dottobre Lenin sottolinea ripetutamente: La lotta di classecontinua; ha soltanto cambiato le sue forme. Limpegno a sviluppare le forzeproduttive, migliorando le condizioni di vita delle masse popolari, ampliando labase sociale di consenso del potere sovietico e rafforzando la sua capacit diattrazione sul proletariato occidentale e sui popoli coloniali, tutto ci costituiva laforma nuova assunta nella Russia sovietica dalla lotta di classe.

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    Come spiegare questo im pressio nante fraintendim ento del la teoria dellalot ta di classe pro prio d i una parte, la sinistra, che sul la teoria del conf l i t tosoc iale ha costru i to buo na parte del la prop ria azione stor ica?La sinistra anche radicale fa fatica a comprendere la teoria della lotta di classein Marx ed Engels perch influenzata dal populismo. Il populismo si presenta

    qui in due forme tra loro connesse. La prima abbiamo gi cominciato a vederla: la trasfigurazione dei poveri, degli umili, visti come gli unici depositari degliautentici valori morali e spirituali e gli unici possibili protagonisti di una lotta diclasse realmente emancipatrice. una visione di cui si fa beffe gi il Manifestodel partito comunista, che critica lascetismo universale e il rozzoegualitarismo e aggiunge: nulla di pi facile che dare allascetismo cristianouna mano di vernice socialista. Secondo Marx ed Engels questa visionecaratterizza i primi moti del proletariato. In realt, questa prima forma dipopulismo s manifestata con forza nella Russia sovietica, allorch moltioperai, anche iscritti al partito bolscevico, hanno condannato la NEP come untradimento degli ideali socialisti. Una replica di tali processi e conflitti si

    manifestata in Cina allorch, in polemica contro la trasfigurazione delpauperismo e della visione del socialismo quale distribuzione egualitaria dellamiseria, Deng Xiaoping ha chiamato a realizzare la comune prosperit daconseguire tappa dopo tappa (e sia pure attraverso molteplici contraddizioni). in questo quadro che va collocato lo slogan Diventare ricchi glorioso!, cheha suscitato tanto scandalo anche nella sinistra occidentale.La seconda forma di populismo trova la sua espressione pi eloquente, e piingenua, di nuovo in Simone Weil allorch negli anni 30 immagina uno scontroomogeneo sul piano planetario e risolutore una volta per sempre: afronteggiarsi sarebbe linsieme dei padroni contro linsieme degli operai; sitratterebbe una guerra condotta dallinsieme degli apparati di Stato e degli statimaggiori contro linsieme degli uomini validi e in et di imbracciare le armi, diuna guerra che vede scontrarsi linsieme dei generali contro linsieme deisoldati! In questa prospettiva non c pi il problema dellanalisi delle forme dilotta di classe di volta in volta diverse nelle diverse situazioni nazionali e neidiversi sistemi sociali. Dappertutto allopera ununica contraddizione allo statopuro: quella che contrappone ricchi e poveri, potenti e umili. evidente linfluenza che questa seconda forma di populismo continua asvolgere ancora ai giorni nostri in particolare sulla sinistra occidentale: quandonel fortunatissimo libro di Hardt e Negri, Impero, leggiamo la tesi secondo cuinel mondo di oggi a una borghesia sostanzialmente unificata a livello planetario

    si contrapporrebbe una moltitudine essa stessa unificata dal dileguare dellebarriere statali e nazionali, quando leggiamo ci non possiamo non pensare allavisione cara a Simone Weil.

    Questa sua impegnat iva ricostruzion e del pro blema fornisc e una chiave dilettura anche per loggi?Certamente! Sono tuttora allopera le tre forme fondamentali di lotta di classeanalizzate da Marx ed Engels. Nei paesi capitalistici avanzati la crisieconomica, la polarizzazione sociale, la crescente disoccupazione eprecarizzazione, lo smantellamento dello Stato sociale, tutto ci acutizza ilconflitto tra lavoro dipendente e una lite privilegiata sempre pi ristretta. una

    situazione che compromette alcune delle conquiste sociali delle donne, la cuilotta di emancipazione risulta per particolarmente difficile in paesi che non

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    hanno ancora raggiunto lo stadio della modernit. Per quanto riguarda il TerzoMondo, la lotta di classe continua ancora a manifestarsi in misura considerevolequale lotta nazionale. Ci immediatamente evidente per il popolo palestinese,i cui diritti nazionali sono calpestati dalloccupazione militare e dagliinsediamenti coloniali. Ma la dimensione nazionale della lotta di classe non

    dileguata neppure nei paesi che si sono liberati dallassoggettamento coloniale.Essi sono chiamati a lottare non contro uno bens contro due tipidiseguaglianza: per un verso devono ridurre le disparit sociali al loro interno;per un altro verso devono colmare o attenuare il distacco che li separa dai paesipi avanzati. I paesi che, soprattutto in Africa, hanno trascurato questo secondocompito e che non hanno compreso la necessit di passare a un certomomento dalla fase militare a quella economica della rivoluzione anticoloniale,tali paesi non hanno alcuna reale indipendenza economica e sono espostiallaggressione o alla destabilizzazione promossa o favorita dallesterno.Abbiamo dunque tre forme di lotta di classe emancipatrice, tra le quali non carmonia prestabilita: come combinarle nelle diverse situazioni nazionali e a

    livello internazionale in modo che possano confluire in unico processo diemancipazione, questa la sfida con cui deve misurarsi una sinistra autentica.

    { Pubblicato il: 08.03.2013 }

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  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    Lotta di classe, lotte di classe

    B. Settis e S. Taccola intervistano Domenico Losurdo

    Abbiamo incontrato Domenico Losurdo nelloccasione della presentazione aPisa del suo libro La lotta di classe. Una storia politica e filosofica, Laterza2013. Docente a Urbino di storia della filosofia e del pensiero politico, vicinoallarea del Partito dei Comunisti Italiani ed alla tradizione marxista-leninista,Losurdo si fatto conoscere nel mondo con le opere che hanno presentatodocumentatissime controstorie dellideologia dominante. Qui infatti Losurdo

    prende di mira le agiografie salottiere di Habermas e Dahrendorf e cerca leradici della lotta di classe nel pensiero di Hegel e Marx e, quel che abbiamovoluto discutere, il suo futuro nel grande scontro geopolitico globale che opponeil gigante cinese allimpero americano.

    Ormai da pi parti c stato un ritorno a Marx da tutti pi o menoconclamato. Anche lei nel suo libro sottolinea questo fenomeno e scrive:ai nostri giorni i magnati del capitale e della finanza si sentono costrettitalvolta a rileggersi Marx, di prima o di seconda mano (p. 362). In effetti ilnumero di intellettuali, filosofi, sociologi sedicenti marxisti , alcuni deiquali discretamente popolari (come Zizek), sta progressivamenteaumentando. Recentemente, addirittura sul Time si potuto leggere un

    articolo che parla della vendetta di Marx e del ritorno della lotta di classe.Scavando un po pi a fondo, per, questo ritorno a Marx appare un poconfuso: non tutti pongono la stessa attenzione sugli stessi concetti;alcuni, ad es., arrivano a definirsi marxisti semplicemente perchattribuiscono nel nostro mondo un ruolo determinante, oltre chedominante, alleconomia. Come bisogna considerare allora questa ripresadi Marx? Come un orizzonte fruttuoso che permette lapertura diinteressanti prospettive filosofiche e politiche, oppure come unaprosecuzione di quella sterilizzazione del marxismo che Lukcsdenunciava nella sua Ontologia dellessere sociale?

    Linteresse per Marx si comprende molto bene. Dinanzi ad una crisi economicache infuria non sono molti gli autori che possono spiegare questa crisi. Anzi, per

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    diverso tempo nel mondo capitalista si era detto anche che era stata superataanche lanalisi marxiana della crisi e che ormai il capitalismo era immunizzatodal fenomeno della crisi indagato da Marx. Non c dubbio che ci sono i tentatividi sterilizzazione di Marx, per ci troviamo in una situazione diversa rispetto aquella analizzata da Lukcs, nel senso che nei tempi in cui parlava Lukcs

    bene o male cera una cultura marxista abbastanza ampia e diffusa, oggi inveceno. Allora io credo di poter dire che, per un verso, questo interesse per Marx senza dubbio positivo.

    E dunque, alla luce di questo contesto culturale e di quello politicointernazionale e nazionale (qui in Italia, ad es., la recente ed ennesimasconfitta della sinistra comunista), quale sarebbe la centralit e il ruolodella lotta di classe?

    Potremmo prendere le mosse da Habermas (che nel mio libro criticato).

    Habermas negli anni ottanta diceva che la lotta di classe di cui parla di cui parlaMarx superata, e che questa ha cominciato a declinare a partire dal 1945perch ormai si stava affermando lo stato sociale, sia con governisocialdemocratici che con governi conservatori. Oggi, invece, tutti possonovedere che lo stato sociale viene smantellato ad opera sia di governiconservatori che di governi socialdemocratici. Per, indipendentemente daquesto, la tesi di Habermas sbagliata gi nel momento in cui veniva formulata.Nel 1945, infatti, era appena finita la Seconda Guerra Mondiale con la sconfittadel tentativo hitleriano di riprendere e radicalizzare la tradizione colonialeedificando le Indie tedesche in Europa Orientale (cos si esprimeva Hitler); nel1949 c a vittoria della rivoluzione cinese, a partire dalla quale c uno sviluppodel movimento rivoluzionario anti-colonialista su scala planetaria; questomovimento rivoluzionario si manifestava con modalit diverse negli stessi USA,perch non si pu separare la lotta di emancipazione degli afroamericani dallalotta di emancipazione dei popoli coloniali nel suo complesso. In Habermasallora ci sono due errori di fondo: per un verso egli analizzava molto male lasituazione del suo tempo e non vedeva le gigantesche lotte di classe che sistavano sviluppando a partire dal 1945 (lo stesso stato sociale che si affermavaa partire da quellanno era il risultato di una gigantesca lotta di classe e delconseguente prestigio dei partiti comunisti); daltro canto egli non conoscevaassolutamente la teoria marxiana della lotta di classe. Nel libro ho cercato di

    spiegare che la teoria marxiana della lotta di classe una teoria generale delconflitto, una cosa che dovrebbe essere immediatamente evidente. Come si faa ridurre in Marx la lotta di classe al conflitto tra capitale e lavoro? Questo certamente un aspetto; ma quando Marx dichiara che la barbarie della societborghese si rivela in tutta la sua repellenza soprattutto nelle colonie, evidenteche dobbiamo considerare come lotta di classe emancipatrice anche la lotta deipopoli coloniali per scuotersi di dosso la schiavit. Daltro canto, Engels inparticolare parla anche delloppressione della donna come prima forma dellalotta di classe. E quindi chiaro che in Marx la lotta di classe tutto ci che haa che fare con le lotte per la divisione del lavoro. Ecco questo Habermas nonlha capito, ma, secondo me, non lo capisce larga parte della cultura di sinistra

    odierna, compresa quella che va per la maggiore. Nel libro, ad esempio, iocritico Zizek perch contrappone la lotta anti-capitalista alla lotta anti-

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    imperialista e perch denuncia una certa sinistra che, a suo parere, invece diconcentrarsi solamente sulla prima forma di lotta perde tempo, in qualchemodo, anche con nella seconda. Anche in questo caso, secondo me, vediamounincomprensione sia della teoria di Marx che del mondo contemporaneo.Incomprensione di Marx perch basta dare uno sguardo alle opere complete di

    Marx ed Engels per accorgersi dellampio spazio dedicato alla lotta diemancipazione del popolo irlandese dal popolo polacco (per non parlare, poi,dei popoli coloniali). Ma, come ho detto, c anche unincomprensione dellasituazione della societ del nostro tempo. Gi Mao negli anni trenta in Cinaparlava di identit di lotta di classe e di lotta nazionale. Una formulazionequesta, a mio parere, molto felice: nel momento in cui limperialismogiapponese, invadendo la Cina, cercava di schiavizzare non una singola classedella societ cinese, ma il popolo cinese nel suo complesso, evidente che lalotta di classe passava attraverso la lotta di emancipazione nazionale. Questolo aveva spiegato gi Marx in una lunga lettera a proposito della situazioneirlandese del suo tempo. Dinanzi allespropriazione sistematica dei contadini

    irlandesi e della loro deportazione e decimazione ad opera dei coloni inglesi, inquel caso dice Marx la questione sociale si presenta come questione nazionale,e cio la lotta di classe si presenta come lotta nazionale. E, se noi esaminiamoil novecento, vediamo come questo secolo sia stato caratterizzato da alcunegigantesche lotte di classe presentatesi come lotte nazionali. Se un esempiopu essere rappresentato dalla gi citata resistenza del popolo cineseallinvasione giapponese, laltro grande esempio clamoroso evidentementeStalingrado. Se noi leggiamo Hitler o, ancor meglio, i Discorsi Segreti diHimmler ci rendiamo delle pretese colonialiste del Terzo Reich. In questi scritti,infatti, apertamente ammesso il bisogno di schiavi. Alla luce di questo possibile riconoscere nellespansione a Est del Terzo Reich un tentativo diriprendere e radicalizzare la tradizione coloniale fino al punto da reintrodurresostanzialmente la schiavit a danno delle razze inferiori, destinate per unverso ad essere decimate in modo da lasciare spazio alla germanizzazione delterritorio in Europa Orientale e per un altro verso i sopravvissuti dovevanolavorare a guisa di schiavi neri al servizio della razza dei signori. Non riesco,perci, a capire che logica questa per cui un conflitto in fabbrica per ottenereun aumento salariale considerato lotta di classe (ed giusto oltre chesacrosanto) e la lotta di un intero popolo per evitare il destino di schiavit a cuilha condannato la razza dei signori non lo sarebbe. Mi pare, insomma, che cisia un duplice errore: una mancata comprensione sia del testo di Marx, sia della

    realt storica e sociale. Semmai ci si deve chiedere in che modo oggi simanifesta questa lotta di classe gigantesca che stata la lotta anti-colonialista.

    Proseguiamo su questa linea. Warren Buffett, che ama fare la parte delgrande borghese illuminato, ha fatto diverse volte questa battuta: nelmondo in corso una lotta di classe e la sta vincendo la mia classe. Sitratta del concetto di lotta di classe dallalto di cui si parlato spesso edi cui Luciano Gallino nel suo ultimo libro ha chiamato la lotta di classedopo la lotta di classe; cio sopita in Occidente la lotta del lavoro controil capitale, il capitale ad aver guidato loffensiva neo-liberista. Lei che ne

    pensa di questo concetto di lotta di classe dallalto o, se preferisce, dilotta di classe dopo la lotta di classe?

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    Se ci atteniamo al testo di Marx, noi dobbiamo distinguere da subito i tre tipi dilotte di classe emancipatrici di cui parlano Marx ed Engels (la lotta del lavorodipendente contro le classi proprietarie, il lavoro dei popoli coloniali perconseguire lemancipazione, la lotta per porre fine alla schiavit domestica delle

    donne). Ma, non c ombra di dubbio, che gi in Marx la lotta di classe non solo la lotta emancipatrice. Per esempio, quando egli parla della ferocerepressione della rivolta operaia del giugno 1848 a Parigi la definisce unagigantesca lotta di classe. Quindi, non una novit che c anche una l otta diclasse che si oppone allemancipazione. Io non uso ancora il termine dallaltoe mi fermo a definirla lotta di classe contro lemancipazione conservatrice oreazionaria. Daltro canto, quando Marx ed Engels scrivono nel Manifesto delPartito Comunistache la storia storia delle lotte di classe, chiaro che non sifa riferimento soltanto alliniziativa delle classi subalterne o dei popoli coloniali,ma si fa riferimento anche alle classi dominanti. Mentre, invece, quella di lottadi classe dallalto e di lotta di classe dal basso unaltra distinzione che

    possiamo fare. La lotta padronale , per definizione, una lotta di classe dallalto;ma non che non ci possa una lotta di classe dallalto di segno progressivo. Atal proposito, una parte consistente del mio libro dedicata al momento in cui,dopo la conquista del potere nella Russia Sovietica, Lenin nel 1919 dice che lalotta di classe continua e che ha semplicemente cambiato le sue forme: di fattoil potere non era pi gestito dalle classi sfruttatrici, e quindi chiaro che anchela lotta di classe progressiva si sviluppava per un verso dal basso e per un altroverso dallalto. Mentre, invece, per quanto riguarda quella di cui parla Gallino odi cui parla Buffett, noi dobbiamo dire che una lotta di classe dallalto di cuisono protagoniste le classi sfruttatrici o i paesi imperialisti.

    Ed una lotta di classe che al momento in Occidente sembra avermaggior successo

    Non c dubbio. Secondo me, in Occidente ed giusta anche la limitazionespazialec una lotta di classe. Una lotta di classe che noi, rispondendo adHabermas, possiamo collocare nel secondo dopoguerra e il cui obiettivo quello di smantellare lo stato sociale.

    A questo proposito viene in mente il libro Breve stor ia del neol iberism odiDavid Harvey che parte dallidea la prima forma di sperimentazioneneoliberale sia stata quella inaugurata dal golpe di Pinochet in Cile. Infattisulla copertina ci sono questi quattro ritratti: Pinochet, Tatcher, Reagan eDeng Xiaoping. Secondo Harvey, Deng Xiaoping lautore di una svolta alivello globale paragonabile, o comunque in sintonia, con le riformeneoliberali degli altri tre. Secondo lei, come emerge dal suo libro, invececolui che propone la configurazione di una sorta di NEP cinese.

    Intanto guardiamo ad alcuni dati: nel libro cito alcuni studiosi che dicono chenegli ultimi tre decenni in particolare in Cina 600/660 milioni di persone sono

    state liberate dalla miseria. Pensate, come se dieci paesi come lItaliavenissero liberati dalla miseria. Dire che questo il risultato del capitalismo

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    significa, come minimo, fare una celebrazione del capitalismo stesso. Secondome, un simile ragionamento non corrisponde minimamente alla realt. Poi,daltro canto, basta guardare ai giorni nostri. Ai giorni nostri tutti sanno, odovrebbero sapere, che il livello salariale in Cina sta crescendo in modo moltorapido, tant vero che se per qualche tempo c stata una delocalizzazione

    dellindustrie dallOccidente in Cina, adesso, invece, le industrie cinesi si stannodelocalizzando dalla Cina in Cambogia, India, Bangladesh, e alcune ritornanopersino in Occidente. Secondo me, con tutto il rispetto che si deve a questoautore illustre, quello che Harvey non ha colto la distinzione che ioricostruisco parlando della NEP attraverso le citazioni non solo di Lenin, maanche di alcuni testimoni di eccezione come Antonio Gramsci e WalterBenjamin. Walter Benjamin visita Mosca nel 1927 e ci ha lasciato un saggiointitolato Mosca 1927 che io considero affascinante, in cui nota certamente inepmen di cui parla anche Gramsci che godono della ricchezza, ma non delpotere. A tal proposito, Benjamin fa unosservazione intelligentissima: mentrenel mondo capitalistico dice c osmosi tra potere politico e ricchezza

    economica, questo non si verifica nella Russia sovietica. E questo concetto,spiegato bene anche da Gramsci, non una novit nella storia del PartitoComunista Cinese. Nel mio libro cito quello che Mao scriveva nei primi anni 50.Poco dopo la conquista del potere, Mao distingueva tra espropriazione politicaed espropriazione economica della borghesia, e diceva che mentre la primadoveva essere condotta sino in fondo, non invece il caso di fare lo stesso conla seconda, perch ci possono essere settori della borghesia o delleconomiaborghese che possono contribuire allo sviluppo delle forze produttive (adesempio, al nuovo potere costituitosi poteva servire la capacit manageriale ola capacit tecnica della classe borghese). Per cui, secondo me, non c traMao e Deng quella discontinuit radicale che viene suggerita da molti,compreso Harvey. Non c, perch questa distinzione teorica essenziale noi latroviamo gi in Mao. E Mao, a parer mio, fa unaltra osservazione importante.Immediatamente prima della conquista del potere egli dice che gli USA speranoche la Cina dipenda o continui a dipendere dalla farina americana in modo chela Cina avendo teoricamente conquistato lindipendenza politica continui adessere dipendente sul piano economico. Questa medesima osservazione la faun autore a molta distanza dalla Cina e che non conosceva questadichiarazione di Mao: Franz Fanon, il grande teorico della rivoluzione algerina.Fanon ha definito latteggiamento delle potenze colonialiste una volta che sonocostrette a concedere lindipendenza in questo modo: volete lindipendenza?

    Prendetevela, ma adesso crepate di fame!. Daltro canto, gi in Lenin noitroviamo una simile distinzione. Il rivoluzionario russo, infatti, distingue traannessione politica ed annessione economica: la prima lannessionecoloniale classica, mentre la seconda evidentemente la capacit di fagocitare,condizionare e vanificare la stessa indipendenza politica. Insomma, io a questiautori dico: ma oggi la lotta anti-colonialista finita si o no? Perch se noidiciamo che la lotta anti-colonialista non finita, allora noi dobbiamo dire chequesta, nella sua forma classica, si presenta in una realt come la Palestina,ma non possiamo fermarci solo a questa. Credo di averi ricostruito tutta unastoria, per cui in realt limperialismo capitalista tenta di mantenere lannessioneeconomica pur avendo dovuto rinunciare allannessione politica di tipo classico.

    una storia che anteriore anche alla storia del movimento socialista. Ioprendo le mosse da questa grande rivoluzione che stata la rivoluzione degli

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    schiavi neri di Santo Domingo (Haiti) guidata inizialmente da ToussaintLouverture. Si tratta di una rivolta nata prima per abolire la schiavit e poiproseguita per impedirne la restaurazione. Per, oggi, Haiti, un paeseprotagonista di una grandissima rivoluzione (ignorata, purtroppo, nei libri distoria, ma che dovrebbe essere studiata anche nei libri di educazione civica),

    uno dei paesi non solo pi povero del mondo, ma in realt un paese senzareale indipendenza. stata, in questo caso, sconfitta lannessione politica, manon lannessione economica. Questo laveva capito Toussaint Louverture, che,avendo cercato di mantenere la floridit e la ricchezza di Santo Domingo, fuaccusato di voler restaurare lantico regime pre-rivoluzionario. Il risultato, per,qual stato? La sconfitta del progetto di Toussaint Louverture stata anche lasconfitta dellindipendenza di Haiti dalle potenze coloniali. una storia checontinua, negli stessi anni di Haiti, quando Thomas Jefferson dice in modoesplicito che la lotta va condotta costringendo gli schiavi ribelli alla starvation,alla morte per inedia. Questo stesso processo si verificato dopo laRivoluzione dOttobre. Atal proposito, io cito quel bellissimo articolo di Gramsci

    che, poco dopo la rivoluzione, mette in chiaro che soprattuttolamministrazione statunitense a ricattare i paesi e tutti i popoli contigui allaRussia Sovietica con toni simili: se seguirete il percorso della Russia non vidaremo pi il grano e vi condanneremo alla fame assoluta. E Gramsci, gi neltitolo di un articolo pubblicato sullAvanti, sintetizza cos: o la borsa o la vita. Olordine borghese o, appunto, linedia. Questo lo possiamo vedere ancora aigiorni nostri. Pensate a paesi come la Libia. Essa non ha avuto lo sviluppoeconomico e tecnologico. Allorch stata aggredita (secondo Todorov sonomorti 30mila libici), non stata in grado di opporre alcuna resistenza. Questo cirinvia ad un capitolo classico della storia del colonialismo: la prima guerradelloppio. Quando lInghilterra invia le sue navi da guerra a largo delle costecinesi, le navi da guerra inglesi sono in grado di colpire il territorio cinese, ma ilpopolo cinese non in grado di rispondere agli attacchi e di colpire ola navi daguerra inglesi. Di conseguenza, dopo un po, la Cina costretta a capitolare ead aprire al commercio delloppio. Per concludere su questo punto. Due dellepi grandi lotte di classe del Novecento sono state lotte in cui si verificatalidentit di lotta di classe e lotta di nazionale, per utilizzare la formula brillante diMao. Ai giorni nostri, questidentit di lotta di classe e lotta nazionale si puverificare anche sul piano economico. Secondo me i paesi che oggi nonriescono a scuotersi di dosso il giogo del colonialismo o del neo-colonialismosono quei paesi che non hanno capito che a un certo punto la lotta anti-

    colonialista doveva passare dalla fase militare alla fase economica. Questo erateorizzato da Mao e da Fanon, due autori tra loro cos distanti. Ma anche CheGuevara parla ripetutamente di aggressione economica. Gli USA, infatti, dopoaver tentato la soluzione militare e esser stati sconfitti nella Baia dei Porci,hanno portato avanti nei confronti di Cuba una lotta economica tuttoggi in atto.Questa cosa la vediamo quotidianamente. Se non capiamo questo, secondome, non capiamo nulla della lotta di classe, la quale diventerebbesemplicemente qualcosa di limitato che si verifica solo in determinatecircostanze, mentre invece per Marx ed Engels la caratteristica della storia.

    Nel suo libro scrive: la Cina il paese che pi di ogni altro mette indiscussione la divisione internazionale del lavoro imposta dal

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    colonialismo e dallimperialismo e che promuove la fine dellepocacolombiana, un fatto di portata storica enorme e progressiva (p. 324).Non forse azzardato sostenere che, dopo essersi aperta agliinvestimenti di capitale straniero, la Cina si stia opponendo alla divisioneinternazionale del lavoro? In questo senso la politica economica

    dellURRS si era mossa nella direzione opposta.

    Forse si possono prendere le mosse proprio dal fatto che lURRS ha condottouna politica diversa quando, in particolare dopo il secondo conflitto mondiale,ha contrapposto al mercato mondiale capitalista il mercato mondiale dei paesidi orientamento socialista (il Comecon). Intanto, per, bisogna farequestosservazione: si tratta di vedere fino a che punto quella dellURRS dopola seconda guerra mondiale stata una scelta libera o stata una sceltaobbligata, perch in realt il piano Marschall prometteva investimenti in URRS acondizione che questa avesse capitolato sul piano economico e sociale. Per,anche lasciando da parte questa considerazione di carattere prevalentemente

    storico, noi dobbiamo tracciare un bilancio. Quando lURRS sul punto dicrollare, che cosa ci troviamo davanti? Che cosa esportava? Anche allinternodel Comecon, lUnione Sovietica esportava materie prime e, come unica formadi tecnologia, la tecnologia militare. Non era in grado di esportare nullaltro.Questo isolamento dal mercato mondiale (che anche un isolamento dallatecnologia, tuttora soprattutto nelle mani dei paesi capitalisti), in partevolontario, ma, secondo me, per gran parte imposto, ha avuto conseguenzanegative. Quando Deng Xiaoping ha deciso il mutamento di linea, la situazioneera ancora peggiorata per quanto riguarda i paesi dispirazione socialista,perch bene o male fino a quando cera lURRS non cera un vero e propriomonopolio occidentale della tecnologia. Quando, invece, lURRS caduta incrisi e soprattutto col suo crollo cera il vero e proprio monopolio occidentaledella tecnologia. E quindi, isolarsi dal mercato mondiale significava isolarsi dallatecnologia e anche, naturalmente, condannarsi allarretratezza tecnologica.Questo cosa significa? Non c dubbio che la Cina per accedere alla tecnologiaoccidentale ha pagato e sta pagando un prezzo in termini economici e sociali; enon c ombra di dubbio che gli USA tuttora continuino a ricattare la Cina (ades. senza riconoscerle lo status di economia di mercato, cos che sia gli USAche lEuropa sono in grado di imporre tariffe protezionistiche in modo molto piagevole). Se la Cina volesse sbarazzarsi di simili minacce, dovrebbe rinunciarea larga parte della sua industria statale. fuori di discussione che la Cina sia

    sottoposta di fronte a un ricatto. Un ricatto a cui reagisce facendo ancheconcessioni.

    Se guardiamo il conflitto Cina USA da una prospettiva internazionale,vediamo che la Cina per minare alla base limperialismo americano haimposto condizioni di lavoro sempre pi pesanti ai suoi lavoratori.Condizioni che, pur essendo in miglioramento, non sono paragonabili aquelle degli operaio occidentali. Simili politiche non favoriscono forselinasprirsi delle contraddizioni interne al paese piuttosto che la lororisoluzione?

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    evidente che loperaio cinese ha un livello salariale notevolmente inferiore aun operaio occidentale, ma non potrebbe essere diversamente. Stando allostorico inglese Niall Ferguson sembra che allinizio degli anni novanta il redditopro capite cinese fosse 1/73 di quello statunitense. Ancora oggi e si fa prestoa fare un calcoloil PIL della Cina grossomodo la met di quella statunitense

    e, se pensiamo che la popolazione cinese quattro volta quella degli USA,possiamo dire che il reddito pro capite cinese sar allincirca 1/8 di quellostatunitense. Come si pu, dunque, pensare che in queste condizioni il livellosalariale cinese sia il medesimo di quello statunitense. Sono stupito quandocoloro che fanno professione di materialismo storico si aspettano da un Paesedi ispirazione socialista la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Come possiamoimmaginare una societ in cui ci sia una redistribuzione di una ricchezza nonprodotta? Non ha senso.

    Ma come si risolveranno in Cina le contraddizioni interne? Per via della

    lungimiranza del Partito Comunista Cinese o per via di una lotta di classeinterna?

    Intanto, io faccio la considerazione che persino nellItalia dellimmediatodopoguerra la CGIL diretta dal grande Di Vittorio inizialmente ha puntato pialla lotta contro la disoccupazione che alla lotta contro i bassi salari. E non cdubbio che questa stata anche la politica dello stato cinese, che per tutta unafase ha puntato pi sul processo di industrializzazione e di urbanizzazionepiuttosto che sugli alti salari. Adesso, per, la Cina sta dichiarando in modoesplicito che punta sugli alti salari e che intende cambiare il modello di sviluppoe puntare sui consumi interni. Infatti, i livelli salariali stanno crescendo a ritmomolto rapido. Tanto vero che una delle preoccupazioni del gruppo dirigentecinese di accelerare lo sviluppo tecnologico in modo che la Cina non si trovi inuna situazioni per cui i livelli salariali sono alti ma la tecnologia ancora arretratarispetto allOccidente.

    Detto questo, io concordo con la tesi che in Cina c anche una lotta di classeinterna. Anche nel libro non nego questa cosa e, anzi, dico che non si sa comeandr a finire. Il problema, secondo me, questo: se laspetto principale dellalotta di classe, per quel che riguarda la Cina, quello interno o quello, invece,che contrappone la Cina al resto del mondo capitalistico. Rispondere a questa

    domanda semplice. Basta riformularla: i cinesi hanno potuto liberare 600/660milioni di persona dalla miseria assoluta grazie alla lotta operaia dal basso o, inprimo luogo, grazie a una politica condotta dallalto? Per me non ci sono dubbi.Si tratta in primo luogo (non dico esclusivamente) del risultato di una politicacondotta dallalto. E oggi, se riuscisse il tentativo che in corso da parte degliUSA e dellOccidente di regime change, ci sarebbe un drammaticopeggioramento delle condizioni di vita delle masse popolari cinesi. In questosenso, tuttora laspetto principale ma ripeto, non esclusivo della lotta diclasse in Cina quello che vede il gruppo dirigente cinese cercare di sviluppareleconomia, accedere ai livelli pi alti della tecnologia. Tanto vero questo, cheoggi, ai giorni nostri, un quotidiano tedesco come la Frankfurter Allgemaine

    Zeitung ha detto che il nuovo gruppo dirigente cinese si prepara a unacolossale redistribuzione del reddito. Ed vero anche che non sono pochi i

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    ricchi che fuggono dalla Cina, nonostante non riescano a portarsi dietro tutta laricchezza che vorrebbero. A questo proposito, ripeto, conviene leggersi quellapagina bellissima di Benjamin sulla distinzione tra ricchezza economica epotere politico. Secondo me, in autori come Harvey c una doppiaincomprensione: non solo della realt cinese, ma anche del testo di Marx. La

    distinzione tra potere economico e potere politico compare gi in Marx epermette di scoprire la ricchezza assoluta della sua analisi.

    Una cosa di fronte alla quale Marx non si era mai trovato era un paeseprotagonista di una rivoluzione anti-coloniale che riusciva a imporsi sulpiano mondiale, come hanno fatto lURRS e la Repubblica PopolareCinese. Che cosa dire riguardo alla politica estera della Cina? Laquestione come questa che lemancipazione della Cinadallimperialismo statunitense poi si riverbera sui paesi con cui essa hacontatti. Contatti, questi, che vanno dagli investimenti in Africa

    allappoggio della rivoluzione emancipatrice in Sud America, fino acomportamenti difficili da decifrare riguardo alle tensioni militari(pensiamo, ad es., a quando non pose il veto sullintervento militare inLibia, mentre poi recentemente ha messo il veto sullintervento in Siria).

    Secondo me, si pu benissimo criticare la Cina per non aver messo il vetosullintervento militare in Libia. Come provare a comprendere questa cosa. LaCina ha probabilmente questo orientamento: ritiene che lONU possa svolgereuna funzione importante. Non bisogna dimenticare che ci sono le correnti piradicali dellimperialismo che vorrebbero sostituire lONU con unalleanza delledemocrazie (una parola dordine questa ripresa pi volte anche in Italia dapersonaggi come Marco Pannella ed Emma Bonino, la quale spero proprio nondiventi Presidente della Repubblica). chiaro che lalleanza delle democrazie praticamente unorganizzazione per la guerra scatenata dallOccidente controtutti i dissidenti. E quindi, la Cina cerca di non mettere fuori gioco lONU perchfarlo potrebbe significare dare spazio a questo progetto di alleanza delledemocrazie, che potremmo figurarci come una Nato che si sostituisce comeuna sorta di ONU pseudo-democratica. La Cina, pertanto, ha una certariluttanza a porre il veto da sola e cerca di evitarlo. A tal proposito, utilericordare che la Cina una volta ha fatto una proposta per la modifica dellostatuto del Consiglio di Sicurezza, per cui si potrebbe porre il veto soltanto se ci

    sono almeno due membri del Consiglio che si pronuncino contrari. una cosache si pu discutere, ma il significato chiaro: questo orientamento cerca dilimitare la strapotenza dellimperialismo statunitense. E non c dubbio che laCina sta cercando di promuovere un contraltare al G8 attraverso il Brigs, chevede la partecipazione di paesi emergenti (che spesso, fra laltro, hanno unalotto anti-colonialista alle spalle). Ho recentemente letto sul Global Times manon so quanto la fonte sia attendibile che la Cina aspirerebbe ad introdurrenel Brigs anche Indonesia ed Iran. chiaro che questo sarebbe una sfida agliUSA. Non c dubbio che lo sviluppo tecnologico e lo sviluppe economico dellaCina sta riducendo drasticamente la capacit degli USA e dellOccidente diprocedere allannessione economica. Gli stessi embarghi che vengono

    proclamati dallOccidente e che fini a qualche tempo fa erano micidiali, adessodiventano sempre meno efficaci perch c lo sviluppo economico e tecnologico

  • 5/26/2018 l Ritorno Della Lotta Di Classe - Domenico Losurdo

    della Cina che ne riduce la portata. Questo vale per Cuba, per lAmerica Latinae persino per lIran. Quale , infatti, laccusa principale che gli Stati Unitirivolgono alla Cina? Che essa contrasta lordine internazionale, si mette ditraverso alle decisioni della comunit internazionale e vanifica le punizioniinferte dal Consiglio di Sicurezza contro i Rogue States. Questo

    indirettamente un riconoscimento del contrappeso che la Cina comincia adesercitare.