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Alta Quotarivista di accoglienza dell’aeroporto dei parchi e del territorio dell’aquila
anno 1 • LUGLIo - aGosto 2013
MassiMo Cialente Intervista al sindaco dell’Aquila
l’aquilaIl nuovo Aeroporto dei Parchi
L’Aquila si candida a Capitale Europea della Cultura 2019
L’19
l'opinioneIntervista ad Aldo Cazzullo
01
Lo volevamo. Ci ab-
biamo creduto. E
ora sfogliamo insie-
me il primo numero.
Sono, tutti noi siamo
molto orgogliosi di presentare il
magazine “Alta Quota”, la rivista uf-
ficiale dell’Aeroporto dei Parchi.
Un aeroporto fortemente voluto
dall’Amministrazione Comunale,
reso operativo grazie al lavoro del
team Xpress – che ringrazio – che
si inserisce in una fase cruciale per
il territorio della città di l’Aquila.
Un territorio finalmente collega-
to in maniera efficiente all’Italia
e al resto dell’Europa grazie ad
un’ infrastruttura strategica per lo
sviluppo e per la crescita socio-
economica di tutto l’Abruzzo. Una
struttura funzionale in grado di
rispondere a tutte le esigenze di
un piccolo aeroporto, aperto ai
voli commerciali in categoria 2B
e pronto a volare con aerei fino a
100 passeggeri.
Dopo poco più di un anno dal no-
stro insediamento come società di
gestione aeroportuale, il progetto
è diventato realtà. In questi mesi
abbiamo ascoltato le voci di tutti
senza mai pronunciarci, evitando
ogni tipo di contrapposizione e di
PArtnEr IStItUzIonAlI
di Giuseppe Domizio Musarella CEO Xpress
editoriAle
SPonSor
fornItorI UffICIAlI
mEDIA PArtnEr
polemica, anche se non abbiamo
potuto evitare di constatare che
troppe promesse e troppe parole
sono state spese. ma erano soltan-
to parole, appunto.
noi abbiamo voluto rispondere
con i fatti.
Il magazine “Alta Quota” darà voce
all’aeroporto e all’indotto, sarà un
importante strumento di comuni-
cazione dell’intera infrastruttura,
capace di inseririsi in un progetto
più ampio di riqualificazione per
inaugurare una nuova stagione di
ampie prospettive per le aziende,
per i cittadini e per i turisti. Una ri-
vista non di settore ma di appro-
fondimento territoriale, culturale,
enogastronomico, stili e tendenze.
Voglio per questo ringraziare in
primo luogo le aziende che ci han-
no supportato ed hanno creduto
in noi prima ancora che la struttu-
ra prendesse forma. la Docchem,
in particolar modo, è stata la prima
a crederci decidendo di diventare
nostro fornitore ufficiale. ringra-
zio inoltre le aziende presenti nel
magazine che hanno investito
per promuovere la loro immagine
convinti che la rivista sia un mez-
zo adeguato, efficace e qualificato.
Abbiamo previsto per loro un per-
corso di co-marketing che svilup-
peremo nei prossimi mesi e che
servirà a diffondere il loro brand in
Abruzzo e nel resto del Paese poi-
ché la rivista sarà a bordo dei voli in
partenza dall’Aeroporto dei Parchi.
Il primo numero della rivista è de-
dicato alla diffusione e valorizza-
zione del brand “Abruzzo” con una
serie di eccellenze professionali,
imprenditoriali. ambientali.
Che la nuova stagione abbia inizio.
Buona lettura a tutti!
02 03
AQ - AltA QuotABimestrale di informazione dell’Aeroporto dei Parchi e del territorio dell’AquilaAutorizzAzione del tribunAle di romAin corso di registrazioneeditoremarina Galletti direttore responsAbileCarla Antonella Cirimbilladirettore editoriAlemarco [email protected] editorBarbara mattei - [email protected] [email protected]
redAzioneAnna Baldini, Ilaria Bonanni, Ilaria Berlingeri, Valentina Clemente, Elisabetta Galletti, Valeria Jannetti, Sofia lombardo, milena mariano, Beatrice mazzini, Dora mucchi lugli, Elsa Piccione, Sara terreni, Veronica trovato, marco Valenteprogetto grAfico e impAginAzione Annalisa marzano - Art [email protected] Di [email protected] trullovia Ardeatina, 2479 - 00134 romapubblicitàEko Communication srlVia Carlo I d’Angiò - 67100 l’Aquila
progetto editoriAle:
Via mario romagnoli, 1200136 roma tel. 06/35450903www.mgmediagroup.it [email protected]
sommArio
06. L’aeroporto dei parchi
Un aeroporto per L’Aquila
L’opiNioNe08. Intervista a Massimo Cialente
di Barbara Mattei
14. Intervista a Antonio del Corvo
di Barbara Mattei
aq 201912. L'Aquila capitale europea
della cultura 2019
di Elsa Piccione
iL persoNaggio16. Intervista ad Aldo Cazzullo
di Beatrice Mazzini
32. Simona Molinari
di Ilaria Berlingeri
20. daLL’itaLia & daL MoNdo
Notizie curiose
di Ilaria Bonanni
06
ColoPhon
lA vignettAdi Pietro Vanessi Luglio - Agosto
Anno I - numero 0luglio - Agosto 2013
12
08
14
16
32
20
04 05
sommArioLuglio - Agosto
L’aqUilà22. Parco della Majella
di Marco Valente
50. A cavallo sugli altipiani
di Marco Valente
La FeNice26. Fotografia, emozioni e memoria
di Valentina Clemente
28. osservatorio UNiversitario
Intervista a Ferdinando Di Iorio
S.A.C.S - L’Aquila
di Elsa Piccione
36. cULtUraHUB C Abruzzo Cinema 2013
di Milena Mariano
38. sportLa squadra femminile
dell'Aquila Rugby
di Irene Tempestini
L’aquiLà42. Milano
di Marco Valente
48. Zielona Góra
di Elsa Piccione
56. gastroNoMiaGran Caffè dell'Aquila
di Irene Tempestini
58. saLUteI consigli del dermatologo
per l'estate
di Anna Baldini
60. shoppiNgRovo, maestri sellai
di Marco Valente
L'aqUiLa & diNtorNi62. L'Albergo diffuso
di Irene Tempestini
65. Ristorante La Stozza, Ovindoli
di Sofia Lombardo
aq review68. Digital
di Ilaria Bonanni
70. Arte
di Anna Baldini
72. Libri
di Barbara Mattei
74. Film
di Irene Tempestini
76. Musica
di Ilaria Berlingeri
78. iNForMazioNi UtiLiInfo operative
La flotta
hAnno CollABorAto:rita Amianto, Carlo Capannolo, maurizio Capri, meryem zeynep Caytak, Ignazio Chiaramonte, Ida De lauretis, fabiola milletarì, marco molina, ottavia ricci, michela Santoro, Daniela Spinosa, Claudia Ursitti, Pietro Vanessi
50 48
38
62
58
70
06
Un AEroPorto PEr l’AQUIlA
Un collegamento essenziale per riqualificare ed estendere la rete commerciale e turistica abruzzese
l’Aeroporto dei pArcHi
L’Aeroporto dei Parchi nasce negli anni
’70 nei pressi della frazione di Pretu-
ro. I lavori di rinnovo della struttura si
sono svolti in concomitanza con il G8
del 2009 tenutosi all’Aquila e portati a
termine recentemente per dar luogo ad un progetto di
eccellenza che unisce funzionalità e bellezza.
I primi lavori, successivi al terremoto, hanno interes-
sato l’area esterna: viabilità, migliorata da un ampio
parcheggio, e piste, ottimizzate al fine di renderle ido-
nee per ricevere il traffico civile. Successivamente si è
operato anche un restyling interno, con la ridefinizione
delle facciate e di alcune aree. le zone riservate al ri-
storo godono di spazi molto ampi, per offrire il massi-
mo comfort ai passeggeri durante le soste. non è stata
nemmeno tralasciato l’impatto visivo iniziale, ovvero
quello relativo all’ingresso, un importante biglietto da
visita per ogni aeroporto che si rispetti. Proprio con lo
scopo di realizzare un ambiente arioso si è scelto di
realizzare un ampio open space, una comoda e vivibile
lounge per gli ingressi, collegati da una rampa e da una
scalinata alle due zone dell’aerostazione.
A rendere però unico nel suo genere l’edificio è la pre-
senza della luce naturale, grazie ad ampie vetrate e a
una sapiente ridefinizione dei volumi. Particolarmente
di rilievo la facciata Sud della struttura, caratterizzata
da un emozionante e ardito intreccio di vetro ed accia-
io. Anche l’area ovest è stata ridimensionata al fine di
migliorare la connessione tra blocco servizi e blocco
arrivi/partenze per facilitare l’accesso ai viaggiatori a
queste zone. Il progetto interno del nuovo aeroporto è
stato curato da Gianni Punturieri Designer.
Un intervento edilizio che ha preso in considerazio-
ne non solo l’aspetto funzionale ed estetico, ma an-
che quello green, nel pieno rispetto dell’ambiente. Si
è infatti operato in modo tale che le fonti energetiche
siano fruibili direttamente da tecnologie che curano il
risparmio delle risorse e si abbinano ad un controllo
assiduo della quantità delle emissioni inquinanti.
Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: un aeroporto
funzionale, confortevole e green.
Benvenuti all’Aeroporto dei Parchi l’Aquila.
08 09
l’opinionel’opinione
Sindaco dell’Aquila dal 2007. Riconfermato nel 2012
dopo la tragedia del terremoto, le difficoltà e i problemi,
anche giudiziari, che hanno segnato la fase della rico-
struzione. Che città si presenta oggi?
Una città intelligente, ma anche una città che, come nei più
importanti e recenti casi di ricostruzione urbana, iniziando
dalla Berlino unificata, si rifaccia orgogliosamente al modello
della città storica europea.
Una città che non è fatta da singoli episodi edilizi e architetto-
nici più o meno attraenti o “a la page”, ma da un tessuto orga-
nico, fondato sull’impianto urbano, lo stesso della sua fonda-
zione e consolidatosi nel ‘700, dopo il sisma di allora, fatto di
spazi pubblici, piazze e strade, chiese e fontane che devono
essere riqualificati e, per quanto possibile, pedonalizzati.
Un impianto sul quale deve essere recuperato sia il sistema
monumentale storico, sia il tessuto edilizio minore, senza
tuttavia rinunciare ad alcuni attenti inserimenti di architettura
contemporanea nelle aree degli interventi spesso mortificanti
degli anni ’50 -’60, e rispettosa della morfologia e della tipo-
logia della città storica. Una città quindi prevalentemente da
conservare nelle sue parti storiche, ma anche da riqualificare
e ristrutturare coraggiosamente nelle zone di recente espan-
sione.
La ricostruzione ha avuto fasi alterne, ma la situa-
zione è ancora molto difficile. Lo scorso 23 marzo
alcuni suoi concittadini hanno organizzato una
“Festa della (non) Ricostruzione” a Piazza Palazzo.
Che risposte credibili è possibile dare?
nel confronto tra il prima e il dopo terremoto, le analisi
evidenziano come l’Aquila – ed è cosa più evidente
oggi che è forte la consapevolezza di quello che si
è perso – avesse buoni livelli di qualità della vita, per
molti aspetti paragonabili a quelli di città di rango di-
mensionale ben superiore. è forse utile ripeterlo, ma la
città traeva la sua forza dalla vivace multifunzionalità
del centro storico, dall’alto livello dell’offerta culturale,
dal valore identitario del patrimonio storico e artistico,
dalla presenza vitale dell’Università e dei giovani. A ciò
si univa la dimensione a misura d’uomo, la sostanziale
assenza di fenomeni di illegalità e insicurezza e la stra-
ordinaria qualità del contesto ambientale.
Il sindaco dell'Aquila interviene sulla ricostruzione e riqualificazione della città e sul nuovo progetto "Smart City"
massimo cialente: «con l'aeroportopossiamo guardare all'europa»
di Barbara Mattei
l’idea di città che questa Amministrazione intende
perseguire è quella di un centro urbano che, nel ri-
costruire la propria struttura urbana, sappia fare sia in
centro che in periferia un salto di qualità, unendo ai
tradizionali fattori positivi (di buona coesione socia-
le e qualità della vita), una rinnovata e forte tensione
alla qualità dei servizi e degli spazi, alla valorizzazione
culturale, alla socialità, acquisendo così una maggiore
capacità attrattiva.
Una città che nel prossimo futuro, recuperate le sue
strutture fisiche e i suoi spazi urbani – concepiti secon-
do criteri di sostenibilità –, sia in grado di giocare tutte
le sue carte sia come polo d’arte e di cultura, al centro
di un territorio montano di alta valenza naturalistica e
ambientale, sia come polo di alta formazione e luo-
go di insediamento di attività e ricerca sulla frontiera
dell’alta tecnologia.
Cultura, turismo, saperi. le nostre vocazioni, il nostro
futuro.
Massimo Cialente (L’Aquila, 1952), eletto sindaco dell’Aquila per la prima volta il 29 maggio 2007 e riconfermato il 21 maggio 2012. Ricopre tutt’ora questo incarico. È stato deputato della XIV e XV legislatura, eletto nella circoscrizione XVII Abruzzo. È sposato, ha tre figli e risiede nella città natale.
«la nuova dimensione dell’aeroporto dei Parchi coglie appieno la filosofia di sviluppo strategico di questo territorio. Puntando anche sul turismo».
10 11
l’opinione
Può spiegarci nel dettaglio in cosa consiste e come si ar-
ticola il progetto della Smart City?
la sfida della Smart City consiste nel dar luogo ad una città
moderna, avanzata, nodo centrale della ricostruzione. reti
intelligenti, una nuova generazione di edifici e di mobilità a
basse emissioni, un sistema di controllo energetico e di uti-
lizzo delle energie alternative a basso impatto ambientale,
un ambiente digitale che agevoli la crescita di aziende ICt e
lo sviluppo economico locale. Un’innovazione semplice ed
efficace che prenderà corpo in una logica di progettazione
partecipata. la tecnologia al servizio dei luoghi e dei cittadi-
ni, consapevoli che l’integrazione dei processi e la sosteni-
bilità delle scelte disegneranno il futuro di una Città nuova,
migliore.
Un’idea di città che guarda quindi sia alla dimensione tempo-
ranea, cioè alle esigenze e ai bisogni attuali dei propri abitan-
ti, che al futuro, valorizzando al massimo le proprie risorse e
vocazioni, ponendo così le basi per una nuova prospettiva
positiva anche in termini di consolidamento economico ed
occupazionale.
In che modo l’Aeroporto dei Parchi si costituisce come
un ulteriore incentivo per lo sviluppo dell’Aquila?
la nuova dimensione dell’Aeroporto dei Parchi coglie appie-
no quella che è la filosofia di sviluppo strategico di questo
territorio. Il futuro del nostro territorio punta anche sul tu-
rismo. Il turismo religioso, legato alla Perdonanza Celesti-
niana – che celebra ogni anno il primo giubileo della storia
– e alle innumerevoli chiese, eremi e luoghi di
culto. Il turismo della montagna che si articola
in due stagioni: quella invernale legata alle due
stazioni sciistiche, e quella estiva, strutturata su
numerosi percorsi da fare a piedi, a cavallo o in
mountain bike, alla scoperta di una natura stra-
ordinaria.
E poi la vicinanza a roma: l’Aeroporto dei Parchi
potrebbe diventare il terzo della Capitale. oggi,
con la nuova gestione, l’aeroporto è già in gra-
do di garantire un futuro di sviluppo e crescita
condivisa, di pari passo con le esigenze di una
città che rinasce dalle sue macerie.
l’Aquila guarda all’Europa. la Xpress ci consente
una realtà adeguata ad un Capoluogo di regio-
ne, dinamico e funzionale.
Insieme, ne sono certo, otterremo grandi risul-
tati.
In che modo il governo sta intervenendo?
nei prossimi anni la città sarà luogo di investi-
menti nel settore edilizio per miliardi di euro. l’e-
dilizia è un volano trainante per almeno altri 30
settori produttivi. registreremo quindi un netto
aumento del PIl, dapprima rapido, poi ad anda-
mento sostanzialmente stabile, che successiva-
mente, presumibilmente nel giro di 8-10 anni,
mostrerà un calo progressivo.
la scommessa, la sfida, il senso profondo del
nostro Piano Strategico, è allora quello di capire
come invertire e bloccare quel calo progressivo.
Come cioè rinfrescare, rinnovare o potenziare
nuovi fattori primari di sviluppo ed economia
del cratere.
la primavera aquilana, attraverso i finanziamen-
ti del Governo – è prevista l’erogazione di un
miliardo l’anno per i prossimi sei anni – può or-
mai ripartire. Grazie anche alle priorità sancite
nel cronoprogramma della ricostruzione, do-
cumento di grande responsabilità, approvato
dal Consiglio Comunale, già nel 2018 il Centro
Storico sarà pressoché ricostruito. Gli aquilani
potranno fruire nuovamente di quel patrimonio
straordinario che è la nostra cultura, la nostra
identità.
teatri, musei, chiese, cinema, piazze, fontane.
tutto intorno racconterà al mondo di noi.
12 13
AQ 2019AQ 2019
di Elsa Piccione
L’acronimo AQ19riassume l’espressioneL’Aquila 2019.Simbolica transizionedal presente al futuro
In questa fase di candidatura L’Aquila ha reso operativo un sito internet per consentire anche a chi è lontano, o semplicemente curioso, di seguire tutte le fasi del progetto, quelle preliminari e operative.Maggiori informazioni suwww. laquila2019.eu
L’immagine scelta per raccontare questa candidatura è la Visitazione della Vergine diRaffaello, opera d’arte realizzata a L’Aquila, ma da anni collocata al Museo del Prado di Madrid. Un’opera pensata appositamente per la città che evoca il dono della vita. Si parla di nascita, di attesa, di futuro in questa immagine che esprime la gioia. E quale metafora migliore della rigenerazione della città?
Era il 2010 quando il Presidente della regione
Abruzzo Gianni Chiodi propose la candidatura
dell’Aquila come Capitale Europea della Cultura
2019. la proposta ha trovato molti consensi e
oggi si lavora per portare la città verso questo obi-
ettivo importante e molto atteso. Si lavora da mesi a questo pro-
getto che sta entusiasmando la popolazione. Una proposta di
politica culturale che tenta di rimodulare i comportamenti degli
abitanti e di migliorare la qualità della vita di intere comunità che
guardano con speranza al futuro, oggi più che mai. Soprattutto
coloro che si affannano ancora dopo il terremoto che ha scon-
volto la città e le terre abruzzesi nel 2009. l’iniziativa "Capitale
Europea della Cultura", istituita nel 1985 dal Consiglio dei minis-
tri dell’Unione Europea, ha lo scopo di favorire l’avvicinamento
di diversi popoli dell’UE e prevede l’assegnazione dell’iniziativa
stessa, di regola, a due città ogni anno su proposta dei rispettivi
governi nazionali. lo scopo è sempre stato quello di valorizzare
le città europee e le loro diversità, favorire gli scambi culturali
e far conoscere la storia di ogni comunità europea. Sono tan-
ti i presupposti perché possa essere l’Aquila, nel 2019, la pro-
tagonista italiana. la conquista della designazione di Capitale
europea della Cultura per il 2019 servirà a
rigenerare entusiasmo propositivo, sfruttare
al meglio le risorse d’eccellenza di cui dis-
pone l’intera regione e in particolar modo
la città che è stata ferita nel centro storico e
culturale dal sisma del 6 aprile 2009. Si parte
dal passato per un futuro migliore. Dal pas-
sato dipende il futuro e a l’Aquila sanno bene
che solo guardando avanti si potrà realizzare
un programma di rilancio economico, cul-
turale, formativo e istituzionale. lo slogan di
presentazione della candidatura dell'Aquila
quale Capitale Europea della Cultura 2019 è
infatti “il futuro viene da lontano / the future
comes from far away”.
L’19L’Aquila si candida a Capitale Europea della Cultura 2019
14 15
l’opinionel’opinione
Tre priorità sono individuabili
nel suo programma: la ricostru-
zione post sisma, l’ammoderna-
mento del sistema infrastrut-
turale per rendere la provincia
una cerniera tra Nord e Sud e
una porta verso i nuovi merca-
ti dell’Est Europa e il rilancio
dell’economia locale per la cre-
azione di nuovi posti di lavoro.
Quali sono gli interventi e le atti-
vità previste nel 2013 per queste
tre priorità?
non a caso uno dei primi interventi
di ricostruzione pesante nel centro
storico dell’Aquila è quello della
Provincia su Palazzo del Governo.
Un’opera ambiziosa perché mira a
lasciare un’eredità importante alla
città e ai suoi cittadini con la rina-
scita strutturale e sociale di uno dei
luoghi simbolo del terremoto.
risultato di un lavoro assiduo di
progettazione e reperimento dei
finanziamenti stanziati per un im-
porto di 55.700.000 euro.
Per il sistema infrastrutturale, da
poco si è conclusa la Conferenza
dei servizi per il lotto della strada
260 l’Aquila-Amatrice, che va in-
contro alle esigenze del territorio
relativamente all’opera di grande
importanza per tutta l’Alta Valle
dell’Aterno e per l’Aquilano, con la
realizzazione di una Superstrada.
Una sinergia tra Provincia, Comuni
e regione volta allo sviluppo e al ri-
lancio del territorio.
In particolare per i giovani, quali
iniziative avete messo in atto?
I giovani della nostra provincia
sono una risorsa in termini di cre-
scita delle potenzialità e sicuramen-
te in un contesto particolare come
quello che stiamo vivendo, in cui
gli Enti locali sono continuamen-
te soggetti a tagli di risorse, non è
facile mettere in campo numerose
iniziative. Per questo mi fa piacere
ricordare il progetto Provincia Sicu-
ra al 100%, che ha messo a dispo-
sizione dei ragazzi della provincia
dell’Aquila i taxi che ogni week-end
hanno accompagnato i giovani nei
più frequentati luoghi di ritrovo per
un divertimento intelligente. An-
che la formazione Professionale
è un punto di forza per la Provin-
cia, che ha messo in campo una
valida offerta formativa, attivando
numerosi corsi che rilasciano ap-
posite qualifiche al fine di svolgere
la professione. A l’Aquila, con i fon-
di della Provincia – nonostante sia
una competenza ereditata dalla re-
gione, la quale non ci ha trasferito
risorse – abbiamo offerto un Cen-
tro per l’Impiego completamente
nuovo e moderno, dove i servizi
al cittadino sono migliorati e dove
l’utenza trova l’ambiente ideale per
esporre le proprie istanze.
L’Aeroporto può rappresentare una risposta alle necessità
di ammodernamento infrastrutturale e al bisogno di crea-
re nuovi posti di lavoro?
Certo, l’aeroporto rappresenta una risorsa unica di sviluppo e
rinascita del comprensorio aquilano. Dal punto di vista lavo-
rativo a tutti i livelli, non ultimo quello turistico-commerciale;
aspetto fondamentale perché l’Aquila, in particolar modo, ha
bisogno di forti e concreti stimoli, per far ripartire la macchina
economica nel medio e lungo periodo. Un luogo dove si abbia
voglia di investire e, l’Aeroporto, è sicuramente parte integrante
di questo obiettivo.
Negli ultimi anni la zona adiacente l’Aero-
porto sta avendo uno sviluppo molto inte-
ressante, il baricentro cittadino si è sposta-
to: la zona ospita la scuola della GdF, alcuni
dipartimenti dell’Università e con l’Aeropor-
to la zona diventa ponte di comunicazione
col resto d’Italia e del mondo. Come imma-
gina lo sviluppo di quest’aerea nel prossimo
futuro?
Sicuramente immagino una vasta area, in cui
gravitino molte attività e servizi che rappresen-
tino un valore aggiunto per l’Aquila e per l’intera
provincia. Una zona attiva e dinamica dal pun-
to di vista socio-economico, in grado di creare
una rete che sia di collegamento all’esterno per
ampliare e potenziare i punti di forza e sanare le
criticità dell’interno, per uno scambio di risorse.
La nuova attività dell’Aeroporto porterà
turismo e possibilità nuove per gli abitanti
della Provincia. Quanto è importante per lo
sviluppo del turismo locale sapere cogliere
un occasione come questa rilanciando l’im-
magine del proprio Comune?
Il turismo locale passa attraverso le peculiarità
delle proprie radici e saper promuovere il terri-
torio montano che caratterizza le nostre zone
è sicuramente sia un vantaggio per tutti. l’Aero-
porto può essere un’occasione imperdibile per
portare nuove opportunità a l’Aquila e all’intero
comprensorio.
Il turismo incoming, favorito anche dall’a-
eroporto, può sviluppare anche il settore
congressuale contribuendo allo sviluppo. è
un settore su cui puntate?
Assolutamente, se consideriamo che, allo stato
attuale, l’unica struttura attiva consona a questo
tipo di esigenze, è quella che si trova a Santi di
Preturo. la Provincia, in particolare, ha propo-
sto la sede di via della Crocetta, per la quale è
già pronto il progetto preliminare, e che si pre-
sta perfettamente a luogo ideale per congressi.
Quindi, l’Aeroporto non può essere che com-
plementare a questo tipo di esigenza.nella pagina accanto, in alto: Palazzo del Governo dell'Aquila
Il Presidente della Provincia spiega come e perché l’Aeroporto dei Parchi rappresenta una risorsa unica di sviluppo e rinascita del territorio
antonio del corvorisponde
di Barbara Mattei
Uno dei primi interventi di ricostruzione nel centro storico dell’aquila è quello sul Palazzo del Governo. ammonta a 55.700.000 euro l'importo dei finanziamenti stanziati
Antonio Del Corvo (Celano, 20 giugno 1959)Laureato in Economia e Commercio, per
ventisei anni svolge la professione di dottore commercialista.
Dopo il sisma del 6 aprile 2009 che ha devastato il territorio aquilano,
ha deciso di porre, ancor più che in passato, la sua esperienza al servizio esclusivo della
Provincia dell’Aquila.
16 17
il personAggio
il personAggio
Viene da Alba, Aldo Cazzullo. E del
piemontese doc ha la riservatezza,
il rigore, il gusto per il cibo e per il
buon vino. è cortese ma non fal-
so, difetto grave che viene spesso
abbinato a chi arriva da quella regione così a
nord, ma schiettezza e onestà per lui sono vir-
tù caratteriali e ancora di più pregio e orgoglio
professionale. A 47 anni è considerato fra i più
autorevoli giornalisti italiani: dopo tanti anni a
La Stampa è ora editorialista del Corriere della
Sera, oltre che scrittore. Conosce e apprezza
l’Aquila, alla quale ha dedicato un capitolo del
suo ultimo libro L’Italia s'è ridesta, un saggio di
successo edito da mondadori. Pagine commo-
venti che cominciano così: «Il 6 aprile 2009 il
sole sorse alle 6 e 45. nelle tre ore e un quarto
di buio assoluto che seguirono il terremoto – i
superstiti intravidero solo una colonna di fumo
rossastro salire dalla città vecchia –, ognuno si
La città ha subìto un duro colpo, ma le risorse che ha a disposizione e la forza d’animo e la voglia di ricominciare di chi la abita fanno sperare e immaginare un futuro migliore
aldo cazzUllo: «ne sono certo,l'aQuila ce la Farà»
di Beatrice Mazzini
comportò alla sua maniera. Chi si mise frene-
ticamente a scavare. Chi rimase come imbam-
bolato, incapace di reazioni. Chi radunò i figli e
partì subito per il mare. Chi non voleva saperne
di muoversi da casa. Chi ancora oggi non è tor-
nato (almeno un migliaio), tra cui qualcuno che
non risponde neppure più al telefono se vede
sul display 0862, il prefisso dell'Aquila. Chi vor-
rebbe che la sua casa fosse ricostruita dov'era
e com'era, anche sulla faglia di Paganica, che i
geologi – uno di loro l'ha riconosciuto al pro-
cesso – neppure sapevano esistesse. Quelli che
sono ancora in albergo. Quelli che hanno preso
il contributo per l'affitto e vivono nella cantina
del fratello. Chi ha appeso le chiavi del vecchio
appartamento alla transenna sul corso, come i
palestinesi all’ingresso dei campi profughi (una
scena che ha impressionato David Grossman, lo
scrittore israeliano). E chi si è costruito la casa
con materiale fai-da-te».
Aldo Cazzullo (Alba, 17 settembre 1966)
è un giornalista e scrittore. Nel 2003, dopo quindici anni
a La Stampa, passa al Corriere della Sera, dove ora è inviato
speciale ed editorialista. Il suo ultimo libro è L'Italia s'è ridesta. Viaggio nel Paese che
resiste e rinasce.
il personAggio
18
il personAggio
Conosceva L’Aquila, prima di
raccontarne la tragedia: cosa
la colpisce di più, oggi, di
questa splendida e sfortunata
città?
Immaginate una città rimasta
senza Cattedrale e senza Co-
mune, senza liceo, università,
biblioteca, Poste, teatro, senza
ristoranti, bar, caffè, pub, pizze-
rie. In 19 mila vivono nelle “new
town”: confortevoli, neanche
brutte, ma circondate dal nulla,
senza una panetteria, una far-
macia, una scuola (tranne l'asilo
costruito dalla fiat). tra i giovani,
racconta Biondi, è cresciuto il
consumo di droghe, alcol, psi-
cofarmaci.
C’è motivo, secondo lei, di
guardare a domani con una
ragionevole speranza?
I veri segni di speranza sono al-
tri. è la sensazione che, passato
il trauma improvviso e la lunga
abulia, gli aquilani abbiano rial-
zato la testa. E stiano lavorando
a una ricostruzione non meno
importante, quella della comu-
nità, dei rapporti umani, delle
relazioni sociali, decisive anche
sul piano economico in una città
mai stata industriale, a maggior
ragione da quando il polo elet-
tronico è andato in crisi. Il Co-
mune ha rilevato l'ex Italtel per
farne un'incubatrice di imprese,
al momento mezza vuota. ma
per un capoluogo che viveva di
università (e di case da affittare
agli studenti), di amministrazio-
ne, di teatro, di musica, di cultu-
ra, è fondamentale ricominciare
a studiare, a recitare, a suonare,
a parlarsi.
Ha un ricordo, un luogo caro dell’Aquila
come era, prima del terremoto?
l’Aquila è una città di commovente bellezza. I
luoghi che portavo nel cuore sono la fontana
delle 99 cannelle e la Basilica di Collemag-
gio. la fontana è stata tra i primi monumenti a
essere stati restaurati. la Basilica è miracolo-
samente agibile, anche se a cielo aperto. ma
è tutto il centro storico dell’Aquila a essere
un’opera d’arte. Si è perso già fin troppo tem-
po. Deve essere terribile per gli aquilani non
poter entrare liberamente nelle proprie case
e nelle piazze dove hanno vissuto i loro padri.
Ce la faranno a tornare a una vita normale?
l'Aquila ha subìto un colpo durissimo, come è
avvenuto, più di una volta, all’Italia intera che,
talora, si è pure lasciata andare. ma ci sono
risorse, in Italia e a l’Aquila, a cominciare dai
giovani, per riuscire a farcela. Pure nei mo-
menti più duri, sarà bene ricordarsi che c'è
anche un’Italia che – proprio come l’Aqui-
la – resiste. Ce la faranno, penso proprio di
sì. l’Aquila ce la farà. E la nuova scommessa
dell’aeroporto, l’aprirsi ai collegamenti, av-
vicinarsi al mondo che c’è intorno, rendere
più semplici e immediati scambi e comuni-
cazioni, mette nuova energia in questa sfida
di rinascita.
«Pure nei momenti più duri, sarà bene ricordarsi che c'è anche un’italia che – proprio come l’aquila – resiste. ce la faranno, penso proprio di sì».RiCoMinCiARe
A CReDeRe neL noStRo pAeSeL’ultima fatica lettera-ria del giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo è già un sag-gio di successo. Il titolo, L’italia s’è ridesta, è il frutto di un pensiero su cui lo scrittore piemon-tese vuole richiamare la nostra attenzione: l’Italia è un Paese che ha la forza di rialzarsi. Attraverso un viaggio reale e simbolico Caz-zullo ripercorre la storia del Paese, alla ricerca delle tradizioni, della sua antica essenza e di quanto oggi ne rimane. In un tempo in cui il futuro è sempre meno rassicurante e la paura per l’incertezza è un’i-nevitabile realtà, L’italia s’è ridesta si propone come un antidoto, uno strumento per guardare con ottimismo al tempo che verrà.
L'italia s'è ridestaViaggio nel paese che resiste e rinascePagine 228edito da: Mondadoriprezzo: € 15,90
20 21
curiositàDAll’ItAlIA
benetton per il sociAle:t-sHirt limited editionla modella californiana
Charlotte free, l’ex pugile
Dudley o’Shaughnessy,
l’indossatore tedesco mario
Galla e la modella brasiliana lea
t. Questi i volti impressi sulle
nuove t-shirt limited edition
firmate Benetton. Una nuova
iniziativa a scopo benefico
portata avanti con originalità
dal colosso dell’abbigliamento
che, ancora una volta, decide
di dare il proprio contributo.
originali magliette immortalano
la bellezza di testimonial
d’eccezione scelti per l’impegno
messo nel sociale e la sensibilità
dimostrata. Il ricavato della
vendita delle t-shirt sarà
completamente devoluto alla
UnhAtE, la fondazione che
vuole contribuire alla creazione
di una nuova cultura contro
l’odio.
inAspettAtitesori sommersi nel mAre dellA turcHiAUna recente ricerca
archeologica condotta dagli
studenti dell’Università di roma
la Sapienza ha portato alla luce
alcuni tesori sommersi nelle
splendide acque del mare della
turchia. mediante una serie di
ricerche subacquee realizzate
lungo la costa sudorientale
della turchia, la dottoressa
Eugenia Equini Schneider e il
suo gruppo di studio si sono
trovati di fronte a una bellissima
e inaspettata scoperta: diversi
manufatti in terracotta e due
relitti di navi dell’età imperiale
e bizantina si sono mostrati in
tutta la loro bellezza.
I resti delle due vecchie
navi celano numerose
anfore e marmi, reperti che
testimoniano l’esistenza di
antiche rotte commerciali del
mediterraneo.
AiutAre il cervello A rAggiungere lA felicitàDarwin aveva ragione: esiste
una reciproca influenza tra le
espressioni del volto e i muscoli
facciali. E dopo circa duecento
anni c’è infatti chi torna a
sostenerlo.
Si tratta del chirurgo plastico
newyorkese Eric finzi che in
The Face of Emotion: How
Botox Affects Our Mood and
Relationships spiega come sia
possibile indurre il buonumore
mediante la distensione forzata
dei “muscoli dell’angoscia”.
A tal proposito alcune donne
hanno riscontrato un’effettiva
diminuzione dei propri sintomi
depressivi dopo essere state
sottoposte a interventi cosmetici
consistenti in iniezioni di tossina
botulinica. Il botulino sarebbe
pertanto uno strumento per
aiutare il cervello a credere di
essere più felici.
QuAndo il peso è un criterio per vAlutAre il cvDa oggi anche il peso dovrà
essere inserito nel proprio
curriculum vitae per essere
soggetto a un’attenta
valutazione. è quanto accade
in Usa, dove molte società
utilizzano anche questo
criterio per scegliere i futuri
collaboratori.
la discriminazione delle
persone in sovrappeso,
soprattutto donne, è sempre
più diffusa anche nel nostro
Paese.
A tal proposito l’avvocato
Barbara Bellini precisa:
«In molti casi è una vera
e propria discriminazione
di genere, perché esprime
il pregiudizio che, per
essere considerata di ‘bella
presenza’, la donna debba
necessariamente corrispondere
ai canoni estetici dominanti».
DAl monDo
i tosAtori dellA nuovA zelAndAAl serviziodell’AbruzzoSembra proprio che sia un
valido aiuto quello che, ormai
da qualche anno, alcuni pastori
maori offrono agli allevatori
abruzzesi. Collaborando insieme
nella tosatura delle pecore,
pastori e allevatori riescono a
produrre ben venti quintali di lana
in circa trentasei ore. Un giorno
e mezzo per tosare un totale di
novecentocinquanta pecore.
Il segreto? Una tecnica maori
rapida ed efficace, unica nel suo
genere, che permette di radere
completamente un ovino in meno
di tre minuti. è questo il motivo
per cui ogni anno i tosatori della
nuova zelanda mettono al servizio
dell’Abruzzo la propria abilità. Se
pensavate che questa popolazione
fosse esperta esclusivamente
nell’arte dei tatuaggi vi sbagliavate:
muniti di rasoi elettrici i maori non
hanno rivali.
lA musicA A sostegno dell’orsomArsicAnoUna compilation di carattere
ecologista e ambientalista.
è questa l’ultima iniziativa benefica
che vede coinvolto un gruppo
di cantanti italiani: sedici canzoni
scritte dai testimonial stessi per
dare voce al pericolo d’estinzione
che corre l’orso marsicano,
da sempre l’animale simbolo
dell’Abruzzo.
Un modo originale per tutelare
questa specie, troppo spesso
messa in pericolo dalla negligenza
degli automobilisti. Il ricavato
delle vendite dei cd sarà infatti
interamente devoluto a “Salviamo
l’orso”, l’associazione impegnata
nella raccolta fondi finalizzata
all’adeguamento del piano di
sicurezza stradale nelle zone in cui
vive l’animale.
Un progetto incentrato sul tema
del rispetto della natura e della
convivenza tra uomini e animali.
ABRUZZO veNetO ABRUZZO tURCHIA StAtI UNItI StAtI UNItI
curiositàdi Ilaria Bonanni
22 23
l’AQuilàl’AQuilà
Appennino centrale. Valli profonde, valichi, alti-
piani e una schiera di vette che come in una
delle poesie di Spoon river si ergono contro i
sogni di uno degli eroi dormienti di Edgar lee
masters. Eppure in realtà questa è una por-
ta, l'unica che mette in comunicazione le colline assolate e
verdi di messi del Sud con le pianure nebbiose del Grande
fiume. terre di mezzo in senso strettamente geografico, ma
anche terre di mezzo per la storia dell'uomo. I secoli chiave
sono quelli fra il crollo dell'Impero d'occidente e la rinasci-
fra natura e spiritualità
pArco dellAMAIELLA
ta carolingia. Alla fine del ’400 roma è già stata
saccheggiata tre volte, gruppi di soldati barbari
percorrono la Penisola senza una meta preci-
sa, le città si spopolano, la gente quando può
si mette sotto la protezione di un grande pos-
sidente terriero. non c'è commercio, si patisce
la fame, "orbis terrarum ruit" commenta attonito
San Gerolamo.
I Goti di teodorico sembrano riuscire ad avviare un
nuovo inizio, ma si scontrano con la volontà determi-
nata quanto effimera di Giustiniano di resuscitare un
morto. Dal mare, da quello stesso mare che a volte oc-
chieggia nelle giornate terse d'estate dalle cime della
majella, arrivano armati d'oriente. Vent'anni di lutti per
conseguire una vittoria di Pirro: appena dieci anni dopo
i longobardi dilagano su una terra stremata arrivando
fino alla Puglia e lì, nel mezzo, impiantano le loro fare
(raggruppamenti familiari con funzioni militari). Per le
greggi e gli uomini transumanti che stanno via per mesi
cercando un'eterna estate in fondo non cambia molto,
anzi, per certi versi le cose migliorano e i tratturi si mol-
tiplicano. Su quelle vie di comunicazione così frequen-
tate sorgono borghi e poi castelli ed eremi e monasteri.
la vera chiave di lettura per capire questo angolo di
mondo verde di boschi e immerso nel silenzio è allora
quella che arriva dritta come una freccia dal medioe-
vo: difficile sulla majella non sentirsi un uomo dell'anno
mille. molto dipende anche da quell'aura sacrale che
sembra avvolgerla come un immenso drappo. nei se-
coli la majella ha visto la devozione degli uomini dedi-
care a divinità silvestri boschi e sorgenti e, in seguito,
erigere monasteri e abbazie per lodarne uno solo.
Cambiano i soggetti, ma il sacro e la magia dei luoghi
restano. tuttavia a volte fa più sensazione imbattersi nei
di Marco Valente
il parco ha una superficie di 62.838 ettari e ospita ben sette riserve naturali,alcuni luoghi di straordinario interesse artistico e culturale e cinque stazioni sciistiche
24 25
l’AQuilà l’AQuilà
segni più lievi e difficili da decifrare
della vita spontanea e popolare dei
pastori. Chi ha percorso quei tratturi
per millenni, pastori o banditi, infat-
ti, ha lasciato tracce. Sono frasi qua-
si illeggibili sulle rocce o semplici
segni. Si trovano croci incise (la più
significativa è nel Vallone delle tre
Grotte), animali stilizzati, frasi con-
tro il potere costituito e lamenti (la
tavola dei Briganti), pensieri e con-
siderazioni sulla vita: è come se la
montagna fosse la memoria a cielo
aperto di un popolo. ma non è que-
sta la sola singolarità della majella.
la sua conformazione orografica è
pressoché unica nel panorama appenninico e questo
ha fatto sì che fauna e flora rappresentino un patrimo-
nio eccezionale di biodiversità: più di 1800 specie ve-
getali, circa un terzo dell'intera flora italiana, e oltre il
45% delle specie di mammiferi presenti in Italia, fra cui il
camoscio, il lupo appenninico, la lontra, il cervo, l'orso
marsicano, la lince, l'aquila reale, il falco pecchiaiolo e
il lanario. Il fatto è che, benché da lontano somigli a
una grande cupola ellittica dalla superficie uniforme, il
massiccio della majella è in realtà costituito da quattro
complessi principali solcati da valli, canyon e piani car-
sici e costellati da inghiottitoi, doline, anfiteatri morenici
e grotte: la majella propriamente detta, il morrone, il
Porrara e i monti Pizzi. Dagli altipiani lo sguardo spazia
su uno scenario aspro, selvaggio e suggestivo domina-
to dalle faggete e dalle innumerevoli specie arboree e
arbustive. Sulla majella, a 2500 metri di quota, sovrasta-
to dalla mole del monte Amaro – che con i suoi 2795
metri è la seconda vetta dell'Appennino – si sviluppa
il Vallone di femmina morta; i versanti, soprattutto
quelli orientale e nord-occidentale, sono solcati dal-
le lunghissime e profonde ferite dei canyon di origine
fluviale: il Vallone dell'orfento, la Valle del foro, il Val-
lone di Selvaromana, quello di taranta e la Valle delle
mandrelle. Il fiume orta separa il massiccio della ma-
jella dal morrone. Qui, a quota 1200, si aprono i piani
carsici noti anche come "quarti" (Santa Chiara, Barone,
Grande e molino) che connettono il morrone ai monti
Pizzi. Assolutamente da visitare le tante testimonianze
lasciate dalla presenza dell'uomo, sopratutto quelle di
epoca altomedievale: il borgo di Pacentro, considera-
to uno dei più belli e interessanti d'Italia, Guardiagrele,
le fondazioni benedettine di età longobarda-franca di
San liberatore a maiella con l'eremo di Sant'onofrio a
Serramonacesca, San Salvatore a maiella presso rapi-
no, San martino in Valle a fara San martino, San nicola
di Coccia a Palena e la chiesa di San leopardo a Pacen-
tro. Più tarda, del 1208, è l'Abbazia cistercense di Santa
maria di Arabona.
nei pressi di roccamorice, si trovano invece due
eremi molto suggestivi, Santo Spirito e San Bartolo-
meo in legio, mentre sempre a Serramonacesca si
trovano i ruderi di Castel menardo, uno degli esempi
più significativi di quel fenomeno molto particolare
di costruzione feudale noto come "incastellamento".
itinerari nel parco Il territorio del parco si estende per una superficie di circa 62.838 ettari e ospita ben sette riserve natu-rali, alcuni luoghi di straordinario interesse artistico e culturale e cinque stazioni sciistiche. Le più como-de località di accesso sono Sulmona e Pescocostanzo in provincia de L'Aquila, Guardiagrele in provincia di Chieti e Lettomanoppello nel territorio di Pescara. È difficile elencare tutte le escursioni e gli itinerari che il Parco consente di fare, ma qualche esempio dà la dimensione della sua straordinaria varietà.
Riserva di Lama Biancadi Sant'eufemia a Majella
È il luogo dove si gode la vista migliore del Monte Amaro. Si estende dall'Alta Valle dell'Orta fino agli oltre duemila metri del Monte Rapina, del Monte Pescofalco-ne e del Monte Amaro e costituisce un'area di grande interesse ambientale per la presenza di grandi faggete e pinete di pino mugo, di rarità botaniche e per laricchezza del suo patrimonio faunistico.
Riserva Quarto Santa Chiara
Si trova nel territorio di Palena, ed è un vasto altopiano di origine carsica attraversato dal torrente La Vera che,
nei pressi del Valico della Forchetta, finisce nell'in-ghiottitoio di Capo La Vera. La vegetazione è costituita
prevalentemente dal faggio, dall'acero e dal carpino bianco e vi dimorano stabilmente alcune delle specie
animali più caratteristiche dell'Appennino centrale:il lupo appenninico, l'orso marsicano, il capriolo.
Riserva di Fara San Martino
La zona è quella di un antichissimo insediamento longobardo. Le Gole di San Martino fanno da ingresso
a uno dei più lunghi valloni appenninici, il vallone di Santo Spirito, dove si trovano i resti di un monastero
benedettino dell'anno Mille. In un paesaggio dominato da faggete e boschi di pino nero oggi, le Gole danno
rifugio a diverse specie di uccelli: l'aquila reale, il falco pellegrino, il lanario e il picchio muraiolo.
26 27
lA fenicelA fenice
Forse non è un caso che proprio la sede
distaccata del Centro Sperimentale di Ci-
nematografia dell’Aquila sia stata scelta
come luogo per dare inizio a un nuovo
corso di specializzazione nel campo del
reportage storico-d’attualità.
Se si analizzano le ultime vicende che hanno visto pro-
tagonista la terra abruzzese, si può capire che proprio in
quella realtà in via di rico-
struzione c’è terreno ferti-
le per fare esperienza sul
campo e dare una risorsa
in più a tutti quei giovani
che vogliono impegnarsi
per raccontare storie attra-
verso le immagini.
la sede era stata presen-
tata a l’Aquila il 27 maggio
di Valentina Clemente
2011 dal Direttore Generale del Centro Sperimentale
di Cinematografia marcello foti, con l’obiettivo di in-
dividuare, selezionare e formare giovani professionisti;
da due anni la stessa ospita un corso in comunicazio-
ne audiovisiva, specializzato nel campo del reportage
storico-d'attualità.
tale opportunità è rivolta preferenzialmente ai laureati
con solide basi umanistiche e scientifiche, ex studen-
ti che abbiano maturato uno spiccato interesse per il
cinema e la comunicazione audiovisiva durante il per-
corso universitario.
focus del corso sono le possibilità espressive del mez-
zo cinematografico, sia in funzione di una informazione
audiovisiva rigorosa sul piano filologico e documentale,
sia in relazione al coinvolgimento emotivo. Particolare
cura è rivolta all'approfondimento del linguaggio cine-
matografico alla luce degli studi estetici, psicanalitici,
sociologici e antropologici.
la figura di riferimento del progetto formativo è quella
del filmaker, un professionista dotato di conoscenze,
sia teoriche che pratiche, necessarie per operare diret-
tamente in tutte le fasi della realizzazione di un reporta-
Sono stati presentati lo scorso 27 marzo, presso la Sala dell’Auditorium del Parco, i primi cinque cor-tometraggi frutto del lavoro dei ragazzi del Centro Sperimentale di Cinematografia.A fare il loro debutto sul grande schermo sono stati: Anna Chiara Sabatino che, con il titolo La voce di Collemaggio, ha avanzato alcune ipotesi di restauro della Basilica danneggiata dal sisma, e Valerio Burli e Massimo Molinari, i quali hanno invece presentato Ri-composizione, un lavoro sul complesso rapporto tra centro storico e centri commerciali; mentre Luigi Cuomo e Massimo De-naro si sono focalizzati sul villaggio ecosostenibile di Pescomaggiore con L’oro di Eva.Gli ultimi due titoli sono stati dedicati alla musi-ca: Moderato cantabile, il viaggio nel Conservato-rio di Tobia Anzilotti e Paolo Santamaria, e Suono Piano, progettato da Renzo Piano e realizzato da Amedeo Lanza e Nazareno Nicoletti, incentrato sull’Auditorium del Parco.
Marcello Foti, Direttore Generale Centro Sperimentale di Cinematrografia dell'Aquila
incontri e seminaricon personalitàdel mondo del cinemadella comunicazione audiovisiva e della carta stampata
FotoGRAFiAeMozioni& MeMoRiA
La comunicazione audiovisivae il reportagestorico-d’attualitàal CentroSperimentaledi Cinematografia dell’Aquila
BUonALA pRiMA
ge. Si tratta di una figura capace di ideare un pro-
getto, impostarne la ricerca, elaborarne scaletta
e trattamento, redigere il piano di lavorazione,
realizzare riprese visive e sonore, scrivere testi,
montare ed editare l’insieme. Il percorso, lungo
tre anni accademici, è stato pensato alla “vec-
chia maniera”. Ciò significa che i ragazzi sono
soprattutto impegnati in un lavoro esperienziale:
come in una bottega rinascimentale, gli allievi la-
vorano infatti con un maestro, imparando come
si racconta attraverso le immagini, dalla fase di
ideazione dell’opera fino a quella finale.
Inoltre il piano di studio del corso prevede in-
contri e seminari con personalità del mondo del
cinema, della comunicazione audiovisiva e della
carta stampata, ai quali viene affiancato uno sta-
ge finale per permettere agli studenti di metter-
si in gioco sfruttando le capacità acquisite e le
qualità innate.
28 29
In questo momento storico la preoccupazione de-
gli studenti e delle famiglie riguarda sempre più
spesso l’inserimento nel mondo del lavoro. I gio-
vani che investono sulla formazione universitaria,
oggi, come devono scegliere il corso giusto? Che
consigli darebbe loro?
osservAtorio universitArio
di Elsa Piccione
non c’è dubbio che il momento della scelta del corso
di studio sia uno dei periodi più difficili nella vita di uno
studente. E’ la scelta che, più di ogni altra, condizione-
rà la sua vita futura. A mio avviso – e lo dico da padre
oltre che da professore universitario – questa scelta do-
vrebbe essere il risultato di una giusta mediazione tra
vocazione personale a un particolare tipo di studio da
un lato, e caratteristiche ed esigenze del mercato del
lavoro dall’altro. Il rischio, altrimenti, è sempre quello di
creare frustrazioni, insoddisfazioni ed anche fallimenti
nei giovani. Detto questo, non c’è dubbio che il nostro
Paese sia carente, rispetto alle altre realtà europee, di
laureati in materie scientifiche e che nei diversi campi
delle professioni sanitarie si registri attualmente un alto
livello di occupabilità.
Il XV Rapporto Almalaurea sulla condizione occu-
pazionale dei laureati appena pubblicato non pro-
mette bene. Un numero sempre più elevato di lau-
reati non trova lavoro. C’è qualcosa da imputare al
sistema universitario?
Il paradosso è che oggi nel nostro Paese, anche i lau-
reati in materie scientifiche che, come dicevo prima,
sono di meno rispetto a quelli degli altri Paesi europei,
non trovano più lavoro. la causa principale è legata alla
generale crisi economica esistente, rispetto alla quale
gli altri Paesi a economia avanzata hanno reagito me-
glio, investendo proprio nella formazione, nella ricer-
ca, nell’innovazione. Per rendersi facilmente conto di
quanto siamo in ritardo, basta confrontare la quota di
PIl che i diversi Pesi d’Europa hanno investito nella ri-
cerca e nell’innovazione. Ciò non vuol dire che anche il
sistema universitario non abbia colpe.
Quella principale è, a mio avviso, legata alla qualità
complessiva del sistema che, tuttavia, trova la sua prin-
cipale spiegazione proprio con la carenza di risorse e di
finanziamenti che da sempre caratterizzano l’Università
italiana.
intervista al rettoreFerdinando di iorioAutonomia, qualità, giustizia per l'Università dell'Aquila
L’accordo di programma firmato con il Governo nei gior-
ni successivi al sisma che ha coinvolto L’Aquila ha per-
messo di sostenere gli studenti con l’esonero delle tasse.
Quando si sviluppano sistemi finanziari di sostegno allo
studio si ottengono elevati numeri di iscrizioni. Conti-
nuerete su questa scia?
Credo che l’accordo di programma sia stato uno
dei motivi fondamentali della rinascita dell’U-
niversità dell’Aquila. Anche se non si dovrebbe
parlare di rinascita, perché l’Università dell’Aquila
non è mai morta. Grazie agli studenti, al perso-
nale docente e tecnico-amministrativo, il nostro
L'Università degli Studi dell'Aquila è la più antica università d'Abruzzo, il suo bacino di utenza si estende oltre la regione e include alcune zone del Lazio, del Molise e della Puglia. È una università con una forte caratterizzazione tecnico-scientifica legata alla presenza di importanti gruppi di ricerca e corsi di laurea molto consolidati nel panorama nazionale.
30 31
C’è chi la prende di
petto e l'affronta sen-
za difficoltà, c’è chi
invece ha bisogno di
capire come funzio-
na, come ottenere il massimo ren-
dimento nello studio. Di cosa par-
liamo? Dell’Università, dei corsi, ma
soprattutto degli studenti, di come
vivono l’Ateneo, di come le matri-
cole preparano il primo esame, di
come gli studenti senior aiutano i
loro colleghi meno esperti. Questo
e molto altro si esplica in uno stru-
mento-servizio che l’Università de-
gli Studi dell’Aquila chiama S.A.C.S.
– Servizio di Ascolto e Consultazio-
ne per Studenti.
Istituito nel 1991 per venire incontro
ai bisogni degli universitari, è oggi il
fiore all’occhiello tra i servizi offerti
dall’Ateneo abruzzese.
di Elsa Piccione
servizio di ascolto e consultazione per studenti
dell’università dell’aquila
sacs
accanto: la Dott.ssa Ida De Lauretis e la Dott.ssa Chiara Di Venanzio,Responsabili reparto S.A.C.S
Ateneo non si è mai fermato, anche nei giorni immedia-
tamente successivi al sisma. Ed è questo uno straordi-
nario successo, cui ha contribuito certamente l’accor-
do di programma.
l’esonero delle tasse terminerà con la fine dell’accordo,
ma sono convinto che ciò non porterà a una diminu-
zione delle iscrizioni, soprattutto se e quando la città
dell’Aquila sarà tornata alla normalità. Attenzione però,
è reale e riguarda tutto il Paese la questione dei sistemi
finanziari di sostegno allo studio, soprattutto in relazio-
ne all’attuale diminuzione delle iscrizioni all’Università,
che erano già ai valori più bassi in Europa.
Sicuramente incide l’elevato costo degli studi universi-
tari in Italia, che è tra i Paesi che investono meno nel
diritto allo studio. Un diritto sancito dalla Costituzione.
L’Università è il centro propulsore di formazione e
innovazione. Oggi tra radio, blog, social network,
forum, iPad si assiste a una rivoluzione nel modo di
comunicare. L’Università dell’Aquila come reagisce
a questo mutamento? Si può diffondere la verità
scientifica, che le università proteggono, attraver-
so questi sistemi?
non c’è dubbio che lo sviluppo della tecnologia abbia
aperto nuove e straordinarie opportunità per l’Università
e per il sistema formativo in generale.
la questione è molto complessa e ha anche degli
aspetti negativi, legati a mio avviso allo sviluppo ecces-
sivo delle Università telematiche, la cui proliferazione
deve essere regolamentata. la vera formazione nasce
infatti dallo scambio continuo e diretto di esperienze,
conoscenze e competenze tra docenti e studenti.
Ciò non vuol dire che non si debbano utilizzare tutte
le tecnologie disponibili per favorire la più ampia diffu-
sione del sapere. Questo è valido anche per l’Università
dell’Aquila. Se, infatti, il sapere è la leva principale del-
la crescita economica, la tecnologia può aiutare nella
trasmissione della conoscenza, evitando il rischio che
questa diventi un fattore di nuova esclusione sociale. la
conoscenza è alla base della democrazia.
Perché scegliere l’Università dell’Aquila oggi?
Al di là del fatto che l’Università dell’Aquila è oggi rico-
nosciuta come una delle migliori Università del centro-
sud, credo che nel nostro Ateneo si respiri ancora un
clima positivo, sereno, ideale per poter studiare bene.
Certo, i problemi sono ancora tanti e per lo più legati
alle strutture di accoglienza e recettività cittadine.
mi sento di poter dire che l’esperienza drammatica del
sisma ha determinato negli studenti un’affezione, un
attaccamento ancora più profondo al nostro Ateneo.
Sentimenti che poi lasciano in eredità ai nuovi studenti
che arrivano. In fondo il “passaparola” tra studenti rima-
ne ancora, al di là di tutte le tecniche comunicative, il
modo migliore per diffondere il messaggio che qui all’A-
quila si studia bene. Una delle soddisfazioni più grandi,
per me rettore, è quella di vedere i genitori che si sono
laureati qui all’Aquila, consigliare questa sede ai loro figli.
L’Università nei prossimi anni in tre parole…
Autonomia, qualità, giustizia.
osservAtorio universitArio
C’è chi supera lo stress da studio,
chi impara a gestire l’ansia da esa-
me, chi comprende come ridurre i
tempi di permanenza all’Università.
tutti coloro che scelgono di rivol-
gersi a questo sportello non sono
studenti “esclusi” e pieni di problemi
insormontabili, ma ragazzi intenzio-
nati a scegliere la strada migliore
e ad imparare come superare gli
ostacoli che si possono frapporre
tra loro e la laurea. Qui lo psicologo
è una risorsa cui attingere, non un
esperto da consultare in assoluto
segreto.
l’obiettivo del servizio, coordina-
to dal Prof. massimo Casacchia, è
quello di monitorare ogni singo-
lo studente, dall’iscrizione fino al
primo inserimento nel mondo del
lavoro. lo sportello di ascolto è
gratuito e aperto a tutti e lo staff è
costituito da esperti e giovani me-
dici della Scuola di Specializzazio-
ne in Psichiatria. l’iter prevede due
incontri conoscitivi con ciascun
utente durante i quali, attraverso un
“ascolto attivo”, si procede a un’ana-
lisi del problema principale e a una
valutazione dello stato di benessere
psicologico. A seguire la proposta di
una strategia di intervento utile a su-
perare le problematiche emerse in
fase di colloquio.
il sacs si ProPone di:- Elaborare strategie di supporto- Migliorare la metodologia di studio- Promuovere e sostenere il successo scolastico- Potenziare le attività di consulenza agli studenti (sportello di counselling psicologico,- sportello di counselling psicopedagogico e counselling motivazionale)- Prevenire l'insorgenza delle cause di abbandono- Contenere i tempi di permanenza all'Università entro la durata legale del corso di studio.
Per avere informazioni sul servizio
si può accedere al sito del S.A.C.S.
dal portale dell’Università
(www.univaq.it).
«l’esperienza drammatica
del sisma ha determinato
negli studenti un’affezione,
un attaccamento ancora più profondo
al nostro ateneo»
32 33
il personAggio
Molinari
Sexy in JazzI
incanta il pubblico dell’Ariston durante l’ultimo festival
di Sanremo, mette d’accordo anche i critici più severi
con la sua voce swing (o meglio, electro swing) e con
le sue raffinate interpretazioni. E tutto ciò indossando
tacchi rossi vertiginosi e vestendo un look sexy che
evidenzia una bellezza sensuale. «la musica è come una vo-
cazione, so da sempre che voglio cantare e non saprei fare al-
tro». Simona molinari è così: look strepitoso, impegno sociale
strepitoso, voce strepitosa. Simona nasce a napoli, ma vive a
l'Aquila. Si avvicina al mondo della musica sin da giovanissima
iniziando a studiare canto a otto anni. rimane affascinata pri-
ma dalla musica leggera, poi dal jazz e dalla musica classica.
Dopo il conservatorio a l’Aquila e la gavetta nei piano bar, nel
2006 partecipa al Premio 25 aprile vincendo come “migliore
cantante”. I successi continuano e, dopo due anni, si aggiudi-
di Ilaria Berlingeri
il personAggio
“Mette d’accordo anche i critici più severi con la sua voceswing e con le sue raffinateinterpretazioni”
Simona Molinari nasce il 23 febbraio 1983 a napoli
e vive a L'Aquila. La sua passione per la musica sboccia alla tenera età
di 8 anni, portandola a intraprendere un
percorso canoro che corona con il diploma al
conservatorio Alfredo Casella dell'Aquila.
simona
ca il primo posto a Sanremolab, una vittoria che
le vale la partecipazione tra le giovani proposte
del festival di Sanremo 2009. In questa occasio-
ne Simona gareggia con un brano interessante e
complesso – Egocentrica – duettato con ornella
Vanoni. Poco dopo questa esperienza e a poche
settimane dal terremoto che colpisce l’Aquila,
registra, con il pianista classico nazzareno Caru-
si, il singolo ninna nanna; il brano viene venduto
in allegato al quotidiano libero per raccogliere
fondi a sostegno delle popolazioni colpite dal
sisma.
Alla pubblicazione del singolo segue la parteci-
pazione della cantante a un’altra iniziativa a favo-
re della città distrutta: il 21 giugno 2009 è infatti
una delle protagoniste di Amiche per l’Abruzzo,
il concerto-evento allo stadio San Siro di milano.
la registrazione dell’esibizione con Karima e ni-
cky nicolai viene inclusa nel DVD pubblicato un
anno dopo. «Partecipo a questo progetto – disse
Simona – non certo per dire: ‘ho cantato a San
Siro’, ma per rappresentare i miei conterranei».
Simona vive in prima persona il dramma del ter-
remoto e delle tendopoli che ha colpito la sua
regione adottiva, e si occupa direttamente di
verificare che i fondi raccolti non prendano una
direzione sbagliata. A giugno 2010 torna a colla-
borare con ornella Vanoni che partecipa alla re-
34 35
il personAggio
Nel corso del 2010 si concretizza per Simona un fortunato tour asiatico che la vede impegnata sul palco dei migliori jazz club di Hong Kong (lo storico Grappa’s cellar), Ma-cao, Shanghai e Pechino (il noto jazz club Chinatown e il Brown Sugar). Successivamente, nel gennaio 2011, si ag-giunge una tappa nella capitale giapponese. Simona si esi-bisce con un bellissimo sold-out in uno dei più importanti jazz club al mondo: il Blue Note di Tokio. Per Simona il jazz è anche assenza di premeditazione. A tal proposito dichiara: «Nella vita mi sento molto libera, priva di schemi. Oggi canto una canzone in un modo – continua – e domani posso stravolgerla. Con il tempo ho mischiato più generi musicali, ma quello che amo di più del jazz è la libertà».
sold oUt in Giro Per il mondo
alizzazione di Amore a prima vista,
il singolo successivamente incluso
nel suo secondo album Croce e
delizia.
oltre al duetto con la “signora della
musica italiana”, l'album contiene
la partecipazione di fabrizio Bosso
e dei Solis String Quartet. Il singolo
è seguito dalla reinterpretazione di
In cerca di te, la canzone nota con
il titolo Solo me ne vo' per la città,
scritta nel 1945 dal maestro Eros
Sciorilli con il testo di Gian Carlo te-
stoni, e lanciata da nella Colombo.
la canzone viene duettata da Simo-
na con il cantante Peter Cincotti.
Dopo una serie di successi, nell’ot-
tobre del 2011, esce il terzo album
della cantante, Tua, che prende il
titolo dalla cover, presente nello
stesso, di Jula De Palma (festival di
Sanremo 1959).
l'album vede la partecipazione di
artisti di fama internazionale, come
Danny Diaz, Dado moroni e Peter
Cincotti, quest’ultimo suo compa-
gno nel duetto presentato all’ultimo
festival di Sanremo.
Simona spicca per verve, look e
timbro all’ultimo festival con i brani
Dr Jekyll and Mr Hyde, pezzo che
dà il titolo all’ultimo album della
cantante, e La felicità, una canzo-
ne quest’ultima che Simona è stata
onorata di portare sul palco si San-
remo: si tratta infatti di un brano
con musica inedita del compositore
e cantante lelio luttazzi, scompar-
so l'8 luglio 2010.
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culturA
I CONCORSICINEMATOGRAFICIE I FESTIVAL DELLAPRIMAVERA ESTATE
in Abruzzosi respirA cinemAdi Milena Mariano
È alla 3a Edizione Hub C Abruzzo Cine-
ma, festival che si tiene nel capoluogo
abruzzese nei giorni 11, 12, 13 e 14 luglio.
la kermesse, ideata, organizzata e pro-
mossa dall’associazione culturale Altair,
ha come obiettivo principale quello di far conoscere il
territorio abruzzese attraverso le numero- se pellicole
cinematografiche girate nelle più belle
location abruzzesi.
Inoltre, il fine di Hub C Abruzzo Cinema
è anche quello di promuovere le pro-
duzioni low cost – storicamente poco
distribuite – portandole sul grande
schermo, nonché quello di coinvol-
gere le professionalità abruzzesi che
operano nel mondo del cinema.
Dal 3 marzo all’8 giugno a Pescara
si celebra il genere documentario.
Poco valorizzato in Italia, nono-
stante una produzione prolifica, il
film documentario, che tra ispira-
zione dal vero, è al centro della
V edizione del Festival Premio In-
ternazionale Emilio Lopez, even-
to che si articola in ben 4 se-
zioni: Concorso Internazionale
Sperimentario e Visti Da Vicino,
Documentari Italiani d’autore, Panorama Ita-
L’Abruzzo è da sempre una terra amata da registie autori, grazie alla bellezza delle scenografie naturali di grandissima suggestionee ispirazione
GeneRAzione 2020: CoRtoMetRAGGi“no BUDGet” AUtopRoDottiNell’ambito della III Edizione di Hub C Abruzzo Cinema si premiano fantasia e sacrificio. Il con-corso di cortometraggi prevede infatti solo due semplici regole: corti della durata massima di 20 minuti e spese di produzione non superiori ai 2000 euro. Una giuria d’eccezione presiedu-ta dal critico cinematografico e musicale Ga-briele Lucantonio assegna i premi: al primo un rimborso spese pari a 2.000 euro, al secondo di 1.000 euro, con proiezione dei primi tre corti.
L’ABRUzzo e iL CineMAL’Abruzzo è da sempre una terra amata da re-gisti e autori che, all’interno di rocche, parchi e borghi, sono soliti ambientare film di epoche anche trapassate, grazie alla bellezza delle sce-nografie naturali di grandissima suggestione e ispirazione. La strada di Federico Fellini (1954), Il nome della rosa di Jean Jacques Annaud (1986), Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani (1990), sono solo alcuni dei film più importanti girati in questa magnifica terra circondata da mare e montagne. L’Abruzzo è anche la terra che ha dato i natali a Ennio Flaiano, noto sce-neggiatore, critico cinematografico e dramma-turgo che mai ha nascosto l’orgoglio di essere abruzzese, di appartenere a «gente di confine, con un’unica morale: il lavoro».
liano e Concorso AbruzzoDoc.
fuori da ogni intento campanilistico, il progetto parte
dal presupposto di creare spunti per osservare e inda-
gare le realtà in maniera diretta, un modo per mettere
in risalto l’attività documentaristica.
l’obiettivo è quello di offrire la possibilità concreta ad
autori e registi di misurarsi con opere capaci di ricer-
care, documentare e interpretare la cultura, il fol-
clore, le abitudini quotidiane
e le usanze di un paese.
Il festival, con proiezio-
ne finale prevista per il
13 giugno 2013, è ideato
e organizzato da A.C.m.A.
sotto la direzione artistica
di Emiliano Dante.
Santa Maria della Pietà, Rocca Calascio, dove è stato ambientato Il nome della rosa, di J.J. Annaud. Nella pagina accanto: la locandina del film di Fellini La strada.
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sport sport
LA PALLA OVALEdi Irene Tempestini
La squadra femminile dell’Aquila ha da
poco portato a casa un nuovo risultato
d’eccellenza: sul campo di Centi Colella
ha superato il rugby Pesaro nella decima
e ultima giornata del campionato nazio-
nale di Serie A, con un risultato finale di 59 a zero. Da
sempre le atlete aquilane sono motivo di grande sod-
disfazione per gli allenatori della squadra, il duo Silve-
stri-Andreassi, che da anni si adopera per migliorare la
loro preparazione atletica: «Siamo molto soddisfatti di
come le ragazze siano cresciute durante l'anno – han-
no dichiarato i coach in merito alla stagione trascorsa
– facciamo loro i complimenti ma diciamo anche che
sono molti gli spazi di miglioramento su cui si può e
si deve lavorare per la prossima stagione». Andreassi
ha sottolineato inoltre di essere “assolutamente colpito
dall’attitudine al lavoro di tutto il gruppo che non si è
mai tirato indietro, in palestra come in campo, anche
quando le condizioni climatiche erano proibitive”. Ele-
menti determinanti delle vittorie finora ottenute la vo-
lontà e il carattere dimostrati dal team, capeggiato da
Pasta Paola, durante le competizioni. la storia di que-
sto gruppo d’eccellenza ha inizio dieci anni fa, quando
le ragazze prendono parte al Campionato nazionale
l’aQuila rugby: una sQuadra votata al successo
di rugby a quindici, privilegio ottenuto grazie al sacrificio
e alla dedizione. Inizialmente la squadra faceva capo alla
Polisportiva Paganica rugby che l’ha portata a recupera-
re la forma fisica e lo splendore, obiettivi totalmente rag-
giunti sotto la guida dell’Aquila rugby. l’Aquila rugby ha
permesso alla squadra di portare brillantemente avanti un
campionato nazionale di rugby Seven, ottenendo da su-
CoMe nASCe LA pASSione peR iL RUGBYla paternità della pratica sportiva è riconosciu-
ta a William Webb Ellis, studente di un college
inglese che durante una partita di calcio portò
la sua squadra alla vittoria in modo davvero bi-
zzarro. Per protesta (non è nota la natura del
gesto) il ragazzo prese infatti la palla in mano
trasportandola nella metà campo avversaria
e segnando il punto della vittoria. Verità o
menzogna, nessuno può dirlo. Dopo il gesto
di Ellis però, nel 1845, all’interno dello stesso
college furono varate le regole di un nuovo
sport: il rugby. la svolta ufficiale si ebbe nel
1871, anno in cui fu fondata la rugby foot-
ball Union, che si preoccupò di uniformarne
il regolamento. la seconda chiave di svolta si
ebbe nel 1890, quando si crearono due differ-
enti correnti di pensiero che divisero la disci-
plina: ventuno club decisero di abbandonare
la rfU e, dopo un incontro presso il George
hotel di huddersfield, formarono la north-
ern rugby football Union, oggi conosciuta
come la rugby football league, società che
disciplina e regolamenta il gioco della Palla
ovale. A livello mondiale il trofeo principale è
rappresentato dalla Coppa del mondo – con
cadenza quadriennale –, seguito da quello dei
tornei annuali Six nations e tri nations. Il Six
nations si disputa tra le nazionali di Inghilterra,
francia, Irlanda, Scozia, Italia e Galles, mentre
il tri nations è una competizione che riguarda
solo le squadre dell’emisfero australe: Sudaf-
rica, nuova zelanda e Australia.
Sul campo di Centi Colella la squadra femminile di rugby dell'Aquila ha superato il Rugby pesaro con un risultato finale di 59 a 0
bito dei risultati ottimali nelle fasi interregionali e na-
zionali. Il tecnico della nazionale femminile, Andrea
Di Giandomenico, anche lui un talento aquilano,
ha dichiarato durante la fase finale del campionato
della stagione 2010/2011 di nutrire forti speranze
proprio nei confronti del rugby a sette: <<i nuovi ta-
lenti italiani della palla – asserisce il tecnico – ovale
provengono tutti da queste squadre>>.
Una squadra, una speranza, un futuro.
photo © Ilaria Frigerio
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sport
Il 7 aprile termina la sua carriera
nella squadra. Progetti futuri?
Dal punto di vista del "rugby gioca-
to" ho terminato la mia carriera do-
menica 7 aprile... Posso parlare solo
di traguardi riguardanti la vita priva-
ta e lavorativa. non so se continua-
re a vivere questo sport da bordo
campo, ci penserò con calma.
C’è qualche squadra avversaria
che vi dà “qualche preoccupa-
zione in più”?
Credo che nel rugby nulla sia scrit-
to... non giochiamo contro extra-
terrestri ma avversarie come noi e
squadre come noi, con punti deboli
e punti di forza. Questo sport è fisi-
co, ma anche testa e cuore.
Il rugby è uno sport che sotto-
pone ad una prestazione fisica
di un certo livello. Che tipo di al-
lenamento e regime alimentare
seguite?
Quest'anno ci siamo allenate quasi sempre per 5 giorni la settimana alter-
nando il campo alla palestra e alla preparazione fisico/atletica.
la nostra preparatrice ci consiglia quali alimenti assumere in settimana in
base agli obiettivi e ai carichi di lavoro da affrontare.
Un atleta dovrebbe mangiare sempre in maniera sana e regolare, ma sia-
mo ancora giovani e ogni tanto possiamo anche permetterci uno strappo
alla regola.
Quali sono i punti di forza della squadra?
nel rugby, come nella vita, tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile.
Se non c'è squadra e non c'è "gruppo" non si va avanti e non si cresce. le
motivazioni le devi trovare dentro di te. Ci sei tu e la tua squadra: tu per
loro e loro per te, si vince e si perde tutte insieme, mai per colpa e mai per
merito di nessuno.
«se non c'è squadra e non c'è "gruppo" non si va avanti. si vince e si perde tutte insieme, mai per colpa e mai per merito di nessuno»
LA SteLLA neRo-veRDe DeL RUGBYIntervista a Stefania Mannucci,
ex capitano delle Aquile
photo © Ilaria Frigerio
photo © Ilaria Frigerio
email: [email protected]
mantia
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l’AQuilà
di Marco Valente
C'è chi pensa che l'Italia si spartisca
sostanzialmente due anime, di-
versissime e antagoniste, e che di
queste due anime una sia quella
fredda, algida e sofisticata che par-
la il linguaggio del design, quella dove la cultura ha
gli accenti arrotati delle sonorità mitteleuropee, quella
che palpita di più per la frettolosa e pratica efficienza
delle brumose città d'oltralpe, piuttosto che per le im-
prevedibilità dei porti del sud dove arrivano suadenti i
venti dell'Africa. non è difficile scorgere in quest'anima
il ritratto di milano, così come non è difficile contrap-
porgli sull'altro versante roma. Certo, ci sono anche
firenze, Venezia, napoli e Palermo.
Chi le dimentica? tuttavia è innegabile che, per varie
ragioni, ai due estremi di un certo modo di intendere la
vita vengano messe proprio loro due, milano e roma,
la testa e il basso ventre, la razionalità e l'istinto, Apollo
e Dioniso, per dirla alla nietzsche, che di coppie e di
opposizioni se ne intendeva. Eppure c'è qualcosa che
stona in quest'impostazione così rigida e apparente-
mente ben congegnata, un che di dissonante che non
riesce a far quadrare il cerchio. A romperlo sono le
"case di ringhiera", le inquietudini di Scerbanenco, il
milano sembrerebbe essere un ossimoro urbano, dove il grigio convive con gli slanci multicolore della moda e della creatività
MilanoFashion and the city
l’AQuilà
Milano è annoveratagià da 10 anni insieme a Parigi, Londra e New York, fra le "Big Four", il circuito delle indiscusse capitali della moda
jazz dei navigli, i tram nella nebbia e non ultimo il fatto
che uno degli artisti più passionali e creativi di tutti i
tempi, michelangelo merisi, era proprio di queste parti
e che, per uno strano ribaltamento delle cose, proprio
a roma aveva sofferto l'accademia irregimentata del
circolo zuccari. Insomma, milano sembrerebbe esse-
re un ossimoro urbano, dove il grigio convive con gli
slanci multicolore della moda e della creatività, dove
chi è completamente assorbito dai doveri e dal lavoro
di giorno, di notte indulge ai piaceri più raffinati.
Varrebbe davvero la pena di rivederla questa storia del-
la frigida milano che col basso ventre delle pulsioni ha
poco a che fare, perché magari il suo altro non è che
solo un modo un po' speciale di incanalare il roman-
ticismo in un'energia costruttiva, di dare alla creatività
anche tecnologia e inserirla così in una tensione con-
tinua verso la perfezione.
E forse niente come la moda, col suo indissolubile
connubio fra arte e artigianato, la rappresenta meglio.
milano è annoverata già da diversi decenni, insieme a
Parigi, londra e new York, fra le "Big four", il circuito
la Torre Unicredit il Duomo Navigli
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l’AQuilà
Quartiere Isola, Porta Garibaldi, Porta Nuova: un tempo era una zona ai margini della Milano che contava, tagliata fuori da canali e ponti ferroviari che, per l'appunto, la isolavano. Oggi è al centro di un faraonico progetto di riqualificazione urba-na e architettonica che interessa più di 340.000 mq, per un investimento di oltre due miliardi di euro. Venti architetti, duemila operai, grattacieli, ponti sospesi, uffici, gallerie, percorsi sotterranei, parchi: attualmente è il cantiere più grande d'Eu-ropa. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. Il progetto sostenuto dall'imprenditore americano Hines era stato infatti varato nel 2004, ma i lavo-ri sono cominciati solo cinque anni dopo. I primi edifici importanti a innalzarsi sul nuovo skyline di Milano sono stati la Torre Unicredit – attualmente la costruzione più alta d'Italia, visto che col pen-none Spire raggiunge i 230 metri – e il "Diaman-te", progettato dallo studio Kohn Pederson Fox Associates. La Torre è l'edificio principale di un complesso firmato dall'architetto César Pelli, di cui fanno parte anche una serie di palazzi ecoso-stenibili e una piazza circolare di 100 metri di dia-metro, detta "podio" ma già ribattezzata “Piaz-za Gae Aulenti”. Si tratta di un’area interamente pedonale, rialzata di 6 metri sul livello stradale e che, attraverso un ponte, collega la zona a corso Como e alla Moscova. Il progetto originale pre-vedeva anche un'area centrale, a metà strada fra i due – i Giardini di Porta Nuova –, dove sareb-bero sorti il Centro Culturale Varesine, lo Spazio
foto dimauro moroni
I primi edifici importanti a innalzarsi sul nuovo skyline di Milano sono stati la Torre Unicredit e il "Diamante"
delle indiscusse capitali della moda, e
resiste tenacemente ai tentativi della
concorrenza, in particolar modo to-
kio e roma, di toglierle il primato. Il
clou si ha ogni anno a febbraio (Colle-
zioni Autunno/Inverno) e a settembre
(Collezioni Primavera/Estate), i due
appuntamenti milanesi delle fashion
Week. E’ in questi mesi che la città
sembra percorsa da una incontenibi-
le frenesia e si anima di eventi, sfilate,
mostre e appuntamenti mondani.
In effetti oggi le Settimane della moda non ospitano più soltanto le sfi-
late delle singole maison ma, seguendo un copione ormai consolidato,
si configurano come un'esplosione ricchissima di attività: dalla moda in
piazza ai percorsi eno-gastronomici, dagli schermi giganti ai giochi di
luce, dagli happening di danza alle iniziative culturali. Ed ecco allora che,
oltre alla Camera nazionale della moda Italiana che tradizionalmente or-
ganizza le sfilate e le presentazioni al fashion hub di piazza mercanti, si
inseriscono altre associazioni e organismi. Per fare solo qualche esempio:
iL DiFFiCiLe pARto DeL MoDAM
Unione del Commercio, i ristoranti
di qualità del DeCA – Denomina-
zione di Cucina Ambrosiana –, la
Camera di Commercio e l'Asco-
modamilano. la milano operosa e
pragmatica si salda così sotto l'e-
gida della creatività con quella più
leggera e ludica. Del resto i numeri
del sistema moda a milano parla-
no chiaro: 12.000 imprese, quasi
4 miliardi e mezzo di euro di fat-
turato per le esportazioni (il 9% del
totale nazionale), 850 show room
e 14 scuole di moda. le prossime
edizioni delle fashion Week sono
previste per il 18-24 settembre
2013 e il 19-25 febbraio 2014, e c'è
da scommetterci che riscuoteran-
no di nuovo un grande successo di
pubblico.
Espositivo Grimshaw (la fantasiosa struttura in lamine soprannominata "Armadillo") e il Cubo del MODaM. I primi due sicuramente non si faranno – e la loro mancata esecuzione è al centro di un contenzioso fra il Comune e la società Hines –, sul terzo qualche dubbio c'è, tanto che al momento è sospeso. Il grande Cubo avrebbe dovuto ospitare il Museo e una Scuola di Moda, diventando il fiore all'occhiello del sistema moda milanese così come è accaduto, per il design, all'area della Triennale dopo essere stata ristrutturata.Indubbiamente il progetto era suggestivo: di-segnato da Pierluigi Nicolin e corredato di spa-zi espositivi, aule e laboratori, era stato pensato come Campus immerso nel Parco "Biblioteca de-gli alberi", progettato dalla famosa paesaggista Petra Blaisse. Oggi è tutto in bilico, l'Expo 2015 incombe e forse per la Moda e Milano questa po-trebbe davvero configurarsi come una grande oc-casione.
Piazza Gae Aulenti
Progetto ad opera dell'Architetto Pierluigi Nicolin, vincitore del concorso internazionale
il nuovo skyline di Milano - photo © Mauro Moroni
l’AQuilà
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Chi è Filomena Manti e come nasce Amanti
Collezioni?
filomena manti è l’astro nascente della moda
italiana, così dicono!
Dopo un master in fashion Design and leather
bags, decido di iniziare a lavorare in fabbrica:
gesso, forbici e cartone in mano! Quello che
so è che amo questo lavoro. Vedere le proprie
idee che prendono forma ripaga da tutti i sacri-
fici che quotidianamente si affrontano e offre
un'immensa gioia. Coraggio, determinazione e
passione sono condizioni necessarie per andare
avanti!
Ed ecco nascere Amanti. Questo termine troppo
spesso usato con un’accezione negativa non è
altro che Amore per, Essere alla ricerca di, Pro-
pensione alla bellezza. l’amore ha molte vie che
portano ai vari gradi del bene, ma il vero amante
è colui che sa percorrerle tutte fino al raggiungi-
mento della bellezza, come diceva Platone.
speciAle p u b b l i r e d a z i o n a l e speciAle
mantiafilomen
E la passione per il viaggio?
Il viaggio, la scoperta, la curiosità di vedere altro credo sia
innata. Avvicinandosi all’entusiasmante vissuto dei luoghi, nel
confronto tra identità diverse e affascinanti, lanciandosi come
viaggiatori indipendenti, è possibile cogliere gli aspetti più au-
tentici, le sfumature invisibili alle menti meno sensibili.
Io non mi sarei persa per nulla al mondo il pulsare della vita
che ho incontrato nelle mie avventure. Ad ogni viaggio che
intraprendo, auspico dal profondo del cuore che i miei occhi
abbiano la possibilità di cogliere l’unicità negli scorci di vita.
Il made in Italy e l’amore per l’esotico come
si fondono?
la ricerca del particolare e l’amore per la bel-
lezza delle forme tipiche del made in Italy si
sposano col colore e la ricerca dell’autenticità,
tratti peculiari di luoghi così lontani dalla cultura
occidentale.
Estetica del bello e praticità. Queste caratte-
ristiche del marchio richiamano aspetti della
personalità della sua musa ispiratrice?
mi vede? Il senso estetico e la praticità sono ti-
piche di noi donne. mi ispiro alla donna di oggi,
che pur dovendo svolgere molteplici ruoli, nel
suo essere dinamica non dimentica mai di esse-
re donna. Eleganza e femminilità sempre!
La ricerca attenta di materiali pregiati con-
traddistingue la produzione Amanti Colle-
zioni. Quali sono i più utilizzati e perché?
Il serpente, perché è un lusso e può essere
sdrammatizzato. E la pelle intarsiata a mano,
perché rappresenta l’essenza del tempo, nel-
la precisione degli intarsi dai motivi più svaria-
ti, come fiori, animali, geometrie, confezionati
dopo settimane di meticoloso lavoro.
L’importanza dell’accessorio nel mondo
odierno. Qual è il suo valore per Filomena
Manti? Quali sono le ultime tendenze della
moda secondo lei?
l’accessorio è da sempre quello che contraddi-
stingue un look. Con un dettaglio adeguato tutto
il resto passa in secondo piano. E soprattutto l’accessorio per-
mette di osare! le ultime tendenze della moda ruotano attor-
no all’unicità e alla ricercatezza. In un mondo fatto di cloni,
non resta che creare qualcosa di singolare.
Amanti Collezioni è distribuito in Italia, Bali e New York.
Qual è la ragione di questa scelta?
L'ASTRO NASCENTE
DELLA MODA ITALIANA di Sara Terreni
Amo pensare al mio brand come un qualcosa che va al di là
della posizione geografica. Qualcosa che si adatta facilmente ai
diversi scenari scoperti durante i miei viaggi.
Il mondo dell’e-commerce. Come valuta rispetto alla sua
esperienza l’andamento e la crescita di questo canale?
l’on-line ha il doppio vantaggio di permettere alle aziende di
farsi conoscere e commercializzare senza mediazioni. oltre a
raggiungere i posti più disparati ricevendo feedback immediati.
Al cliente permette di confrontare e scegliere.
I must della prossima stagione?
Un’estate piena di Amanti!
Amanti ha in programma di investire a l’Aquila per offrire un’opportunità ai giovani
di avvicinarsi al mondo della moda.
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l’AQuilà
Una città ricca di divertimenti
al centro dell’Europa
zielonagóra
Di solito se si decide di visitare la
Polonia si sceglie Varsavia, ma
c’è una città della Polonia occi-
dentale che stupisce per il suo
passato e per la lunga tradizione
vitivinicola.
zielona Góra, posta al centro dell’Europa, tra
Berlino, Breslavia, Stettino e Praga, ha una storia
che affonda le radici nel XIII secolo e un presen-
te che la lega all’Italia: dal 1996 è gemellate con
l’Aquila.
zielona Góra è una città ricca di divertimen-
ti, perfetta per chi ama lo sport, ricca com'è di
spazi verdi presenti in ogni angolo della città.
Passeggiando per le vie del centro si possono
ammirare edifici storici molto belli e non si può
non restare coinvolti dalla piacevole e vivace at-
mosfera che anima da mattina a sera la Piazza
del mercato.
E poi il palazzo comunale, e sulla strada Kra-
wiecka la torre Bath che nel ‘500 era legata alla
storia delle streghe e dei processi.
Una delle attrazioni della città è the Palm hou-
se, antica casa vinicola a cui, nel 1956, hanno
aggiunto un padiglione di vetro per ospitare del-
le piante esotiche e, successivamente, un risto-
rante.
oggi questo famoso ristorante è circondato da
un ricco parco di viti e da almeno 200 specie di
piante esotiche. tra le chiese da vedere c’è la
Concattedrale di San Jadwiga, ricostruita in stile
classicistico, con un organo barocco e tombe rinascimentali
e barocche, e l’antica Chiesa della madonna di Czestochowa
del XVIII secolo, con il suo originale campanile in mattoni.
C’è una moderna Università con ben dieci facoltà che offro-
no formazione a circa 18 mila studenti in 40 differenti aree di
studio. A zielona Góra la cultura produce benessere, insieme
alle strutture ricettive e al sistema di trasporto che le consente
di essere centro di snodo tra importanti città europee.
di Elsa Piccione
LA FeStA DeL vino:WinoBRAnie Uno dei simboli più caratteristici di Zielona Góra è l’uva. Questa città è legata al vino fin dal ‘300. Nel passato i monaci coltivavano le viti nei giardini dei loro monasteri; quando poi i nobili conquistarono le terre, cominciò a diffondersi la tradizione di festeggiare il periodo della vendemmia. A partire dall’800 si cominciò a organizzare vere e proprie feste per promuovere la città in settem-bre: gente in costume e danze in onore di Bacco.Dopo i conflitti mondiali molte colture lasciate prive di assistenza si sono estinte. Da qualche anno l’Associazione Vitivinicola di Zielona Góra sta realiz-zando la reintroduzione di alcuni vitigni, ma soprattutto sta organizzando dei corsi per quanti vogliono diventare vitivinicoltori.L’Associazione coopera attivamente con i vignaioli della Germania, Boemia, Slovacchia e dell’Ungheria, organiz-zando conferenze, momenti di scambio di esperienze, e manifestazioni culturali. Sono in cantiere anche progetti turistici, come la Strada del Vino e del Miele, il Paese Verde del Divertimento e del Vino o la Strada dei Monu-menti Vinicoli.Intanto ogni anno, durante la seconda settimana di settembre, la città festeggia con le tradizionali parate degli Sponsali della Vendemmia; ci sono anche il Merca-tino dei Vini di Zielona Góra, la Festa del Vino Giovane e il Ballo Carnevalesco del Vignaiolo.
lA sAlA concerti dellA filArmonicACostruito nel 1909, l'edificio ha ospitato la prima casa parrocchiale della comunità evangelica. Nel 1960 la struttura è stata adattata alle esigenze della Zielona Góra Symphony Orchestra e ospita regolarmente concerti sinfonici che richiamano pubblico anche dalle altre città della Polonia.
Passeggiando per le vie del centro lo sguardo
è rapito dalla bellezza degli edifici storici
e dalla vita che anima da mattina a sera
la Piazza del mercato
l’AQuilà
50 51
Gli Appennini costituiscono la
spina dorsale d'Italia: una lunga
catena rugosa e ondivaga estesa
da nord a sud che nasce sul mar
ligure e si perde ancora in mare,
sulla punta della Calabria. E fra questi estremi c'è
una zona, proprio al centro, dove gli Appenni-
ni mostrano la loro natura più fiera e selvaggia,
dove sono più alti, più forti, più imponenti. Una
spina dorsale che non è solo geografica, è an-
che culturale, e un centro che non è solo della
natura, ma lo è anche dell'uomo. Perché è qui,
all'ombra del Gran Sasso e della majella, fra il Si-
rente, i monti della laga e il Velino, che si è svi-
luppata quella cultura italica che rappresenta le
nostre radici più antiche, le più profonde. marsi,
Peligni, Piceni, Sanniti, genti di lingua osco-um-
bra che lungo i sentieri della transumanza fon-
darono una confederazione potente e temuta
e che in seguito, dopo aspre lotte, diventerà il
nerbo della forza di roma.
Più di duemila anni ma poco è cambiato. Un
territorio tanto singolare e selvaggio da strap-
pare anche a un turista d'eccezione innamorato
dell'Italia come Goethe un commento appassio-
nato. Come viverlo allora un luogo così? Con
l'auto? Il navigatore satellitare?
mai come sugli altipiani dell'Appennino centrale
c'è bisogno di cambiare prospettiva, di respirare
natura e cultura con gli stessi ritmi ancestrali di
un passato antico ma ancora vibrante. E il mon-
do visto dal dorso di un cavallo e assorbito al
sugli altipianiItinerari
alla scoperta del cuore
verde d'Abruzzo
di Marco Valente
l’AQuilà
a cavallo
percorsi attrezzati con aree di sosta,
abbeveratoi e ostelli all’ombra del gran sasso
e della majella. tra i sentieri di montagna,
la natura regala magnifici scenari,
tutti da vivere a cavallo
foto: © David Pizzoli
52 53
l’AQuilà l’AQuilà
ritmo del suo respiro ha quella qualità mai com-
pletamente sopita o dimenticata dei legami di
sangue. oggi questa possibilità non è più solo
un sogno, e sono molte le piste e i sentieri at-
trezzati che consentono di scoprire un patrimo-
nio ambientale, culturale e paesaggistico fra i più
belli d'Italia. l'ippovia del Gran Sasso, ad esem-
pio, è indiscutibilmente la più famosa ed è un
percorso ad anello lungo 320 km – il più lungo
d'Italia – che si sviluppa all'interno del Parco toc-
cando le province di l’Aquila, Pescara e teramo.
lungo tutto il percorso – costituito dagli antichi
tracciati delle mulattiere, delle carrarecce e dei
sentieri di montagna da cui si distaccano diversi
tratti secondari e dove si incontrano paesi, bor-
ghi, eremi, castelli, pascoli, valli e valichi – sono
state allestite aree di sosta attrezzate con punti
fuoco, capanni di ricovero e ostelli. l'itinerario,
infatti, è frutto di un complesso progetto realiz-
zato dall'Ente Parco con il contributo di archi-
tetti e ingegneri e la partecipazione delle azien-
de agrituristiche e dei centri ippici della zona,
nell'ambito del quale sono stati effettuati impor-
tanti interventi di sistemazione e ristrutturazio-
ne degli abbeveratoi e delle fonti d’acqua. Sul
versante teramano, quello più interessante dal
punto di vista naturalistico è il tratto delle pen-
dici settentrionali del Gran Sasso che congiunge
nerito, Cortino e rigopiano e che
arriva fino a Capestrano. Di qui si
risale sull'altro lato, verso i monti
della laga e il lago di Campotosto.
Il tracciato è caratterizzato, oltre
che dai magnifici scenari delle valli
di Vasto, Chiarino e Campotosto,
da uno straordinario patrimonio
storico-artistico, in particolare l'a-
rea della Baronia di Carapelle con i
borghi di Santo Stefano di Sessanio,
Castelvecchio Calvisio, Castel del
monte, Calascio e Barisciano.
Un altro itinerario da tenere in con-
siderazione è quello che si snoda
sull'Altopiano delle rocche. Anche
in questo caso si tratta di un per-
corso ad anello che ha come pun-
to di riferimento rocca Di Cambio,
un grazioso paesino arroccato sulle
pendici del monte Cagno. l'attra-
versamento dell'altopiano tocca
le località di rocca di mezzo e di
fontavignone, risalendo poi in dire-
zione fossa per terranera e tussillo,
fino a Stiffe.
Una visita alle Grotte di Stiffe è d'ob-
bligo. Il sito deve la sua fama al fatto
di essere percorso da un fiume sot-
terraneo che raccoglie tutte le ac-
que dell'altopiano costituendo, con
laghetti, rapide e cascate alte fino a
20 m, uno dei fenomeni carsici più
spettacolari dell'Italia centrale. Il pa-
esaggio è caratterizzato da splendi-
de stalattiti e stalagmiti di notevole
dimensioni e suggestivi effetti visivi
e sonori creati dall'acqua.
Dopo Prata D'Ansidonia si prose-
gue per le rovine dell'antica Peltu-
inum – un importante crocevia di
Con i suoi 320 Km di tracciato, l'Ippovia
del Gran Sasso è la più lunga d'Italia. Attraversa il territorio
di tre province: L'Aquila, Pescara
e Teramo
epoca romana di cui rimangono
parte delle mura, i monumenti fu-
nerari lungo la via Claudia nova, i
resti di un tempio forse dedicato
ad Apollo e il teatro – attraversan-
do una zona ricchissima di tesori
archeologici, storici e artistici, fra
cui il Castello dei Camponeschi e
altre fortificazioni di età medievale.
Si prosegue in direzione dell'Ater-
no lungo una delle più importanti
vie tratturali dell'Italia appenninica.
Dopo la piana di navelli – famosa
per la produzione dello zafferano –
costeggiando la parte meridionale
dell'altopiano di Campo Imperato-
re, si raggiunge Collepietro, dove si
trova il borgo fortificato, centro del
feudo dei conti di Valva e imponen-
te castello.
Ultima tappa Capestrano, famosis-
sima per via del ritrovamento di una
delle più importanti testimonianze
dell'arte italica: il "guerriero di Ca-
pestrano". la statua, oggi al museo
di Chieti, non cessa di esercitare il
suo fascino misterioso ed enigmati-
co, rivestito delle sue armi e avvolto
nel silenzio, a guardarci dalle pro-
fondità delle nostre origini.
1. da prati di tivo a rigopiano
tempo: 7h
2. da rigopiano a capestrano
tempo: 7h
3. da capestrano ad assergi
tempo: 6h
4. da assergi a campotosto
tempo: 7h
5. da campotosto a prati di tivo
tempo: 8h
6. da campotosto a cortino
tempo: 6h
info: www.gransassolagapark.it
GLi itineRARi DeL GRAn SASSo D'itALiA
54 55
speciAle
Dedicato alle aziende che vogliono in-
crementare la propria visibilità, raggiun-
gere nuovi clienti e puntare all’interna-
zionalizzazione, vicini d’impresa – la
rete virtuale di imprese di artigianato ed
enogastronomia di lazio e Abruzzo, nata dalla sinergia
di fiera roma e Gruppo ISED SpA con la collaborazione
della Banca di Credito Cooperativo di roma – mette al
servizio dei produttori delle eccellenze laziali e abruz-
zesi, una piattaforma tecnologica all’avanguardia per la
promozione e commercializzazione dei propri prodotti
agroalimentari e artigianali. Il sistema favorisce l’incon-
tro con operatori internazionali e stimola la costruzio-
ne di reti con altre aziende. I canali di vendita, rivolti a
consumatori e distributori, garantiscono la forte ridu-
zione della catena distributiva e la capillare diffusione
di prodotti di qualità sul mercato globale, difficilmente
raggiungibile per le vie tradizionali.
I servizi di Vicini D'Impresa agiranno essenzialmente
su tre canali principali: marketing e promozione, per la
partecipazione a eventi internazionali in rete e l'accesso
a canali di comunicazione innovativi; finanziari, al fine di
supportare lo sviluppo delle imprese e l'apertura di nuo-
vi canali commerciali; operativi, per favorire la distribu-
zione dei prodotti, l'abbattimento delle barriere lingui-
stiche e la riduzione dei costi di approvvigionamento.
Fiera roma srl offre il proprio know how per lo svilup-
La prima rete virtuale di imprese di artigianato ed enogastronomia di Lazio e Abruzzo
Vicini d'impresa
p u b b l i r e d a z i o n a l e
po dell’iniziativa: agevola gli scambi commerciali garan-
tendo i più alti livelli di comfort, efficienza e praticità agli
utenti di una struttura fieristica all'avanguardia in Europa
e nel mediterraneo. ha le potenzialità per porsi a ca-
pofila di un numeroso e articolato gruppo di piccole e
medie imprese. Il ruolo aggregante di fiera roma infine
è fondamentale per consentire alle imprese di accedere
alle iniziative internazionali in modo strutturato.
gruppo ised spa a partire dal 2007 ha sviluppato e
sperimentato con successo la piattaforma di negozia-
zione virtuale B2X, la prima rete aggregante del made in
Italy di eccellenza, grazie agli evoluti strumenti di com-
mercio elettronico, marketing intelligence e logistica
distribuita.
di Sara Terreni
In questo ambito Vicini d'Impresa si muove sia sui canali
virtuali italiani che esteri, concentrandosi inizialmente
sui canali B2Business di USA e Cina.
tra i servizi progettati per la rete, le aziende potranno
usufruire del supporto di Bcc roma grazie a prodotti
finanziari e assicurativi specifici.
Per aderire al progetto, le imprese produttrici devono
essere in possesso di alcuni requisiti: avere sede legale
e/o operativa nel lazio o in Abruzzo e realizzare in que-
ste regioni le loro produzioni, essere produttori agroa-
limentari o di artigianato di prodotti finiti destinati alla
piccola e media distribuzione, evadere puntualmente
gli ordini.
Vicini D’Impresa mette al servizio dei produttori delle eccellenze laziali e abruzzesi una piattaforma tecnologica per la promozione e commercializzazione dei propri prodottI
56 57
gAstronomiA
Biasini e Morelli
si sono aggiudicati
il premio "Gelato d'oro"
all'edizione 2013 del Sigep
presentando un gelato al gusto
peperone che ha stupito la giuria
A tu per tu con Michele Morelli, titolare del Gran Caffè dell'Aquila assieme al mastro gelataio Stefano Biasini
Un duo vincente
di Irene Tempestini
Vincitori dell'ambito premio "Il Gelato d'Oro" ai
campionati italiani di Rimini, Morelli e Biasini sono
pronti a partire per gli Stati Uniti dove li aspetta un
progetto ambizioso.
Goloso fin dalla nascita?
Più o meno. Dopo l'università ho lavorato 4 anni
nella pasticceria di mio zio: Dolci Aveja. lì ho co-
minciato a capire il significato di "lavoro". mi sono
sempre dato da fare, da quando avevo 13 anni.
ma la passione per il gelato nasce dopo un lungo
percorso che ha inizio nel 1997, con l'apertura del
mio primo locale: magoo Beer & food, la secon-
da microbirreria d’Italia.
Insieme al suo collaboratore, avete dato vita
al Gran Caffè dell’Aquila. Qual è il punto di
forza della vostra attività e in cosa vi distin-
guete?
nel 2003 decido di abbandonare l’avventura ini-
ziata con magoo, non perché le cose andassero
male, ma sentivo l'esigenza di crescere professio-
nalmente, di creare qualcosa che, secondo me,
in questa città mancava.
è così che è nato il Gran Caffè dell'Aquila, il primo
caffè della città e il primo caffè in Abruzzo ad ave-
re al suo interno una torrefazione. nuova filosofia
di lavoro: servizio di altissima qualità, ambienti raf-
finati, materie prime selezionatissime a partire dal
caffè torrefatto all'interno del nostro locale.
Il Gran Caffè dell'Aquila è diventato subito il punto di riferimen-
to degli aquilani e, ad oggi, è senza dubbio il bar storico della
città.
Dopo il Gran Caffè è stata la volta della gelateria. Come è
nato questo desiderio?
Verso l'inizio del 2009 io e Stefano abbiamo sentito il bisogno
di iniziare una nuova esperienza. Quando abbiamo saputo che
si sarebbe liberato un locale in Piazza machilone, abbiamo col-
to al volo l’occasione e aperto una gelateria artigianale.
Insieme al suo collega Stefano Biasini ha conquistato nel
2011 il secondo posto alla selezione Italia della Coppa del
Mondo di Gelateria al Sigep di
Rimini, solo uno dei riconosci-
menti ottenuti. Quali sono gli
altri?
nel gennaio 2011 siamo stati se-
lezionati per partecipare alla ma-
nifestazione Verso l'eccellenza:
siamo rientrati tra i 10 miglior gela-
tieri d'Italia. Esattamente un anno
dopo è stata la volta della Coppa
del Mondo di Gelateria, una com-
petizione che ci ha fatto aggiudi-
care il secondo posto. Quest’an-
no, invece, ci siamo classificati per primi. Il mio socio, Stefano Biasini,
sarà il capitano della nazionale Italiana di Gelateria. Vi assicuro, si
tratta di un impegno durissimo.
Quando le prossime competizioni e cosa avete in serbo?
Già da un paio di mesi sono iniziati gli incontri con gli altri
membri della squadra a Brescia, presso Castalimenti, una del-
le strutture più attrezzate d'Italia, dove, insieme agli allenatori e
agli altri professionisti del settore della gelateria e della pasticce-
ria, verrà preparato il programma da svolgere nelle due giorna-
te di gara che si disputeranno a rimini il 18 e 19 gennaio 2014.
Pensate di ampliare il raggio d’azione della vostra produzio-
ne e portare le specialità Morelli/Biasini anche al di fuori dei
confini abruzzesi?
Il nostro prossimo obiettivo è Philadelphia. Ebbene sì, il Gran Caffè
sbarca negli Stati Uniti. Sta per nascere quello che 10 anni fa è
sorto all'Aquila. A breve firmeremo il contratto con il proprietario
del locale scelto. Progetti e format già alla mano, America stiamo
arrivando!
gAstronomiA
nell'immagine, da sinistra: Michele Morelli e Stefano Biasini,
vincitori al Sigep di Rimini
58 59
sAlutesAlute
di Anna Baldini
Abbronzarsi senza rischi si può: i consigli dell'esperto per proteggere la pelle dai danni del sole
Vivere a L’Aquila – a oltre 700 metri d’altitu-
dine – obbliga ad attenzioni particolari per la
propria pelle? Quali sono gli accorgimenti da
prendere?
Sia il freddo che l’altitudine rendono possibile il
danneggiamento cutaneo. Per il freddo si può
ricorrere a pomate molto grasse, con glicerina,
lanolina e vasellina, e a una dieta ricca di alimenti
che migliorano la circolazione periferica, come
i frutti rossi e neri. Per l’esposizione solare, ma
soprattutto ad alta quota, è consigliato l’uso di
creme con schermi solari fisici, come il biossido
di titanio, e una dieta con frutta e verdura ricche
di vitamina A ed E, come carote, piselli e legumi.
Con l’arrivo dell’estate la tentazione di espor-
si al sole diventa irresistibile. Quali sono gli
accorgimenti per ottenere un’abbronzatura
sana?
la migliore esposizione è pri-
ma delle 11 e dopo le 17. Se
si è al mare è importan-
te applicare una prote-
zione con fattore alto e
resistente all'acqua, alla
sabbia e al sudore, su tutte
le parti esposte, ripetendo l’o-
perazione ogni 2 ore.
occorre evitare di esporsi troppo al
sole, usare prodotti doposole e fare at-
tenzione a condizioni ingannevoli, come
il sole nascosto dietro le nuvole o un venticel-
lo fresco, così come all’ombrellone e all’acqua,
che fanno passare dal 50% al 90% dei raggi sola-
ri. I bambini sotto i tre anni non vanno mai espo-
sti direttamente al sole.
Dopo i 3 anni la protezione deve essere garantita
da una schermo alto e da accessori come cap-
pellino e t-shirt.
Cosa occorre fare per evitare problemi lega-
ti a una eccessiva e sbagliata esposizione ai
raggi solari?
Attenersi a tutte le regole viste prima e fissare
periodicamente una visita di controllo dal der-
matologo. non usare prodotti profumati, auto-
abbrozzanti o acceleratori dell’abbronzatura e
limitare l’uso di cabine abbronzanti che invec-
chiano precocemente la pelle e moltiplicano il
rischio di tumori.
A volte le donne usano troppe creme. Quali sono le at-
tenzioni da seguire per salvaguardare la propria pelle?
Utilizzare creme evanescenti, ricche di acqua, prive di profu-
mi e senza coloranti o conservanti. non usarle nei periodi in
cui si è soggetti a una diretta esposizione solare, e applicarne
sempre uno strato sottile, con un lento massaggio che ne
favorisca l’assorbimento.
Quali rimedi naturali suggerisce?
Sono utili gli integratori alimentari a base di an-
tocianine, flavonoidi e acidi idrossicinnamici
estratti dalle arance rosse, con vitamina C ed E.
Il trattamento deve essere continuato per tutta
la durata dell'esposizione al sole, senza supera-
re la dose giornaliera consigliata. In caso di pelli
molto chiare sono utili nutraceutici al licopene e
al resveratrolo, il primo estratto dal pomodoro e
il secondo dalla buccia di vite rossa, con azione
antiradicalicache favorisce la sintesi di melanina
protettiva.
Alla pelle secca si può rimediare con un unguen-
i consigli del dottorecarlo di stanislao
Evitare di esporsi troppo al sole, usare
prodotti doposole e fare attenzione
a condizioni ingannevoli, come
il sole nascosto dietro le nuvole o
un venticello fresco
to a base di Centocchio (stellaria media), olio di mandorle dol-
ci, avocado e germe di grano.
Qual è la lezione dell’Oriente sulla cura della pelle?
In tema di cute estiva il rimedio più indicato, a picco-
le concentrazioni, è la Curcuma, che può anche
essere assunta in decotto per facilitare l’abbron-
zatura. Per i capelli, invece, si possono usare
shampoo e lozioni a base di Peonia ros-
sa, mentre una goccia di olio di rosa
mosqueta in un cucchiaio di miele
sarà un’ottima maschera dopo-
sole.
Carlo Di Stanislao, Professore a contratto presso le Università de L'Aquila, Chieti e Siena, Presidente AMSA (Associazione Medica per lo Studio dell'Agopuntura), Specialista in Dermatologia e Allergologia, grande esperto di queste materie sia sul versante "occidentale" che su quello "orientale".
60 61
sHoppingsHopping
di Marco Valente
rovoMastri sellai da generazioni
Chi va ha un destriero sa perfettamente che fra caval-
lo e cavaliere deve esserci un affiatamento comple-
to, una reciproca fiducia, perché l'animale capisce
immediatamente se l'uomo che tenta di cavalcarlo
è davvero in grado di farlo.
ma la comunicazione fra questi due esseri viventi così diversi, ma
anche così affini, avviene con un linguaggio nuovo, né umano
né equino, che deve essere imparato e praticati. Gli strumenti per
praticarlo hanno secoli di storia alle spalle: sono i finimenti e, so-
prattutto, la sella.
Il cavallo, contrariamente a quello che si è portati a pensare, non è
adatto morfologicamente a essere cavalcato. Per sostenere il peso
del cavaliere senza affanno o pericolo dovrebbe avere la schiena inar-
cata, non arcuata. Anche chi non si occupa affatto di architettura capisce
immediatamente che nessuno sano di mente progetterebbe un ponte con
la curvatura al contrario.
non si può cambiare la struttura ossea di un cavallo, evidentemente, ma il
cavallo può imparare ad assumere una postura adatta.
la sella diventa allora quel diaframma insostituibile che, assecondando due for-
me – quella del cavallo e quella del cavaliere –, garantisce comfort a entrambi e
ne permette la comunicazione. Ampiez-
za della schiena, lunghezza della colon-
na, conformazione del garrese sono tutte
variabili che non incidono solo sulla perfetta ve-
stibilità ma anche sulla salute del cavallo e la sicurezza
del cavaliere. Ecco perché è così importante scegliere
la sella giusta e perché è così fondamentale che a rea-
lizzarla sia un vero esperto.
è il caso di Giannettore, Adriano e
Paolo rovo che, con grande pas-
sione, continuano una lunga tradi-
zione di famiglia. la selleria rovo
era già nota come selleria alla fine
dell'ottocento e, di generazione
in generazione, quell'esperienza e
quella cura nel lavorare il cuoio e
realizzare artigianalmente selle e
finimenti di grandissima qualità è
arrivata fino a oggi. Il mestiere del
sellaio è molto antico e si può ap-
prendere solo in bottega a contatto
con un maestro artigiano.
è quasi un'arte. la scelta dei cuoi
e dei pellami – rigorosamente del-
la migliore produzione italiana – la
cura nelle cuciture e nelle finiture
realizzate interamente a mano, le
forme attentamente studiate.
Ci vuole esperienza, pazienza e so-
prattutto amore perché non esiste
una sella uguale all'altra, e non solo
perché i cavalli sono diversi, ma
perché lo sono anche i cavalieri e
una buona sella non può che esse-
re un pezzo unico. Ecco perché i
fratelli rovo rappresentano una del-
le realtà artigiane più conosciute e
apprezzate nel panorama equestre
a livello internazionale.
Tra le tipologie di monta esistenti le più conosciute sono sicura-mente quella inglese e quella americana. La differenza sostanziale tra le due è rintracciabile nel fine ultimo per cui vengono utilizzate e nell’assetto.La prima è studiata per il salto ad ostacoli, mentre la seconda im-piega il cavallo come strumento di lavoro. La monta all’inglese con-ferisce al cavaliere un’andatura elegante che si ottiene attraverso alcune accortezze: il cavaliere si avvale di una staffa più corta ri-spetto a quella americana, il busto è eretto e al posto del morso si ha il filetto, direttamente inserito nella bocca del cavallo, che per-mette di guidare il destriero attraverso delle redini con entrambe le mani.La monta americana invece è studiata per far si che i movimenti del destriero siano più repentini: la posizione del busto è spostata all’indietro, il morso utilizzato permette di guidare il cavallo anche con una sola mano, in modo che il comando giunga all’animale re-pentinamente, e la staffatura è allungata, conferendo un’andatura molto più rilassata rispetto a quella inglese.
SELLEriA rovoZona industriale di Fossa (AQ)
via San Lorenzo, 8tel. 0862.752372
www.selleriarovo.it
montA inglese e AmericAnA
62 63
Tra i trend più diffusi dell’ultimo pe-
riodo, l’albergo diffuso, nuova tipo-
logia di alloggio che fonda la sua
buona nomea su dettagli qualitativi.
Chiariamo innanzitutto in cosa
consiste un albergo diffuso. Come si evince dal
nome è un hotel che, a differenza delle strutture
ormai note, non si edifica dal nulla, ma sorge da
abitazioni già presenti e messe “in rete”, ovvero
collegate tra di loro al fine di offrire al cliente
di Irene Tempestini
l'AQuilA & dintorni
diffusoAbitare é meglio che alloggiare
l'albergo tutte le comodità di cui necessita durante il suo
soggiorno. l’idea che sta alla base del progetto
diffuso è offrire una vacanza particolare, all’in-
terno di un borgo, in cui il cliente non sia ospite,
ma residente del luogo che visita.
Ad oggi gli alberghi diffusi presenti in Italia sono
cinquanta e insieme hanno fondato l’Associa-
lA bellezzA del borgomedievAle: s. stefAno di sessAnioAnnoverato tra i borghi più belli d’Italia, S. Ste-
fano di Sessanio conta appena 120 abitanti. Un
numero esiguo compensato però dall’affluenza
turistica, attratta dalle sue bellezze paesaggi-
stiche. Il borgo è realizzato in pietra calcarea
bianca e, tra le costruzioni più suggestive al suo
interno, vale la pena men-
zionare la torre cilindrica
– anche detta “medicea”
per via dello stemma del-
la famiglia fiorentina Dè
Medici, nel ‘500 feudatari
del borgo. Tra le bellezze
architettoniche offerte an-
che la chiesa cimiteriale di
S. Stefano di Sessanio e la
piccola cappella della Ma-
donna del Lago risalente al
XVII sec.
nell'immagine: S. Stefano di Sessanio (AQ)
nell'immagine accanto:Torre Medicea
Albergo diffuso Sextantio
l’AQuilA & dintorni
64 65
l’AQuilA & dintorni
di Sofia Lombardo
LSullo sfondo bianco di ovindoli nasce il risto-
rante la Stozza, locale trendy e giovanile che
scalda le serate degli appassionati di montagna,
degli sciatori e degli amanti della buona cucina.
Con un ricco e variegato menù il locale si at-
testa come uno tra i migliori di ovindoli e della zona intorno,
merito dell’ingegno e della cura che lo chef osvaldo e sua
moglie Antonella, insieme al fondatore del ristorante, l’ex ma-
estro di sci Pierleoni Gaetano, da anni mettono per soddisfare
le esigenze della clientela.
sapori e tradizione si incontrano a ovindoli
Chef Osvaldo a La Stozza
la Stozza ha una lunga storia alle spalle. nasce
infatti nel 1989 come creperie, un’intuizione del
maestro Pierleoni che voleva offrire un ambien-
te confortevole e rilassante a tutti gli sportivi del
posto dopo una lunga giornata sulle piste.
Il locale diviene in poco tempo il fiore all’oc-
chiello di ovindoli per tutti gli anni ’90, richia-
mando turisti da ogni impianto.
Con il passare degli anni però la clientela cam-
bia e con essa anche la tipologia di richiesta, per
questo, nel 2004, lo chef osvaldo decide di rile-
vare l’attività e di trasformarla in un ristorante. In
poco tempo la cucina dello chef conquista an-
che i palati più esigenti che frequentano le piste
abruzzesi, rientrando a far parte di diritto nella
rosa dei locali più apprezzati d’Abruzzo.
Ristorante La StozzaVia Del Ceraso 7,
67046 Ovindolitel. 0863 705633
zione nazionale degli Alberghi Diffusi (ADI) per
promuovere e tutelare questo nuovo modo di
vivere paesi e città.
Appartiene a questa categoria anche il borgo
medievale di Sessanio, edificato tra le montagne
dell’Abruzzo, all’interno del Parco nazionale del
Gran Sasso e dei monti della laga. Attraverso il
progetto dell’albergo diffuso, S.Stefano di Sessa-
nio è stato riqualificato e, letteralmente, riporta-
to alle origini. Alla base dell’ADI c’è l’idea di non
intervenire sul territorio in modo invasivo, ma di
migliorare lo spazio ospitante, riqualificando le
strutture già presenti attraverso alcune accortez-
ze (occultamento degli impianti e della tecnolo-
gia; uso esclusivo di materiale architettonico di
«alla base dell’adi c’è l’idea di migliorare lo spazio ospitante, riqualificando le strutture già presenti, attraverso alcune accortezze»
recupero; uso esclusivo dell’arredamento povero della mon-
tagna abruzzese).
Un modo per immergersi a pieno in quello che è stato il vis-
suto antico del borgo e per assaporare da vero “residente” le
bellezze del posto.
per maggiori informazioni:
http://www.alberghidiffusi.it/
Albergo diffuso Sextantio
l’AQuilA & dintorni
66 67
speciAle
In vent’anni di attività, Docchem si è specializzata nella
produzione di sistemi per la conservazione e la fini-
tura delle superfici. Grazie al laboratorio aziendale e
all’intensa collaborazione con tecnici e professionisti,
ha messo a punto un ricco catalogo a elevato conte-
nuto tecnologico per la pulitura e la protezione, recentemen-
te arricchito dai prodotti ai fluorurati, che offrono prestazioni
inedite e potenziate anche in termini di salvaguardia ambien-
tale e risparmio energetico.
Ciò che caratterizza l’azienda è la disponibilità a offrire sup-
porto tecnico in cantiere, progettando soluzioni mirate che
negli anni hanno fidelizzato la clientela, favorendo lo sviluppo
di solidi rapporti, attra-
verso i quali Docchem
ha potuto partecipare
a numerosi cantieri di
“eccellenza”, in Italia e
all’estero. fra i più recen-
ti sodalizi, quello con lo
staff di zaha hadid inau-
gurato al mAXXI di roma
(il problema era formula-
re una velatura a doppia valenza protettiva ed estetica per le
superfici a vista in calcestruzzo) e rinnovato nel cantiere del
nuovo porto di Salerno.
Dal 2011, nell’ambito della promozione della nuova linea ai
fluorurati Colordoc, Docchem ha proposto un protocollo di
intesa per le Strade Amiche dei Bambini di Unicef, con deco-
razioni pittoriche su asfalto. In via fiasella a Genova è stato
realizzato il labirinto del Colore di Silvia rizzo, ma altri progetti
sono in corso e, in dirittura di arrivo a Catania, un gioco dell’o-
ca e 6 “campane” al porto di riposto.
lo stesso prodotto, il Colordoc Plus, è stato utilizzato per
gli oltre 7.000 mq di segnaletica orizzontale dell’aero-
porto aquilano, mentre altre soluzioni sono state scelte per
la finitura e la protezione delle superfici interne ed esterne. la
particolare composizione fa di questi prodotti dei fuoriclasse
nella categoria: elevata resistenza all’usura, durata nel tempo,
ampia scelta di colori brillanti, superfici antigraffiti e autopu-
lenti a contatto, atossicità in fase di applicazione e di uso.
Di notevole interesse anche i termorasanti, finiture di basso
Soluzioni all’avanguardia per le aree urbane
Docchem ha collaboratoinoltre ai restauri conservativi del teatro alla Scala e di prestigiosi palazzi di via montenapoleone a milano, della mole Antonelliana di torino, della basilica di San Giovanni in laterano a roma
spessore con elevate proprietà termiche, e i noti
antigraffiti, fra i più diffusi e affidabili in Italia. nel
2012, in collaborazione con professionisti ed enti
locali, sono state realizzate puliture e protezio-
ni antigraffiti presso alcuni siti monumentali del
centro Italia: il Portale dell’oratorio dell’Angelo
della Pace e la scalinata di via delle Prome a Pe-
rugia, la facciata di Casa D’Annunzio a Pescara e
la chiesa medievale di San Bartolomeo a Cam-
pobasso.
p u b b l i r e d a z i o n a l e
68 69
DIGITALrEVIEw
SCHeDA teCniCA NOME: Scrabble
CATEGORIA: Giochi
VERSIONE: 3.4.0
DIMENSIONE: 24.3 mB
LINGUA: Italiano, francese, Inglese,
Spagnolo, tedesco, Portoghese
SVILUPPATORE: Electronic Atrs Inc
PREZZO: 1,99 dollari
scraBBLe
è uscita da poco l’applicazio-
ne che permette di sfidare
amici, parenti e avversari scel-
ti su piattaforme social a uno
dei giochi più diffusi al mon-
do: lo Scarabeo. Si chiama
scrabble – nome originario
usato per designare l’antico
gioco dello Scarabeo – ed è
una nuova e divertente app
realizzata dalla Electronic
Arts, il leader mondiale nel
campo dei videogiochi e dei
giochi per computer.
Come nel tradizionale gioco da tavola, due sfidanti de-
vono disporre sette lettere estratte a sorte su una plan-
cia composta da 225 caselle, in modo da comporre una
parola di senso compiuto che gli permetta di realizzare
il maggior numero di punti. Per migliorare le proprie ca-
pacità prima di affrontare una nuova sfida virtuale, ci si
può allenare giocando da soli contro il computer.
Con questa applicazione è possibile svolgere fino a cin-
quanta partire contemporaneamente e usufruire della
modalità Passa e Gioca, così da poter partecipare ser-
vendosi di un unico dispositivo.
scrabble, compatibile con iPhone, iPod touch e iPad, e
ottimizzata per iPhone 5, è da poco disponibile su App
Store e richiede ioS 4.3 o successivi.
SCHeDA teCniCA NOME: Quiz Cross
CATEGORIA: Giochi
VERSIONE: 1.0.6.
DIMENSIONE: 22.4 mB
LINGUA: Italiano, francese, Inglese,Spagnolo,
tedesco, olandese, Danese, Svedese, norvegese
SVILUPPATORE: mobile Access Group AB
PREZZO:2,69 dollari (versione premium)
qUiz cross
Dai creatori di ruzzle una nuova app che sta spopolan-
do: l suo nome è quiz cross e può essere considerato
il degno sostituto del suo predecessore. è sviluppato
da mag Interactive e il gioco è disponibile in due versio-
ni, proprio come ruzzle, una gratuita e una completa
e a pagamento (2,69 euro). ma in cosa consiste quiz
cross? Il suo nome racchiude già alcuni indizi. Si tratta
di un’applicazione che unisce il tris e il quiz, due giochi
classici e conosciuti da tutti.
Per sfidare gli avversari è necessario rispondere corret-
tamente a tre domande: solo così si conquisterà una
casella e una pedina. ma attenzione, anche il nostro
avversario potrebbe aver scelto la nostra parte di ta-
bellone per giocare. Il tutto, quindi, si complica. A vin-
cere la pedina sarà chi risponderà al maggior
numero di domande, ottenendo
così la possibilità di avvicinarsi
alla vittoria, che si conquista
definitivamente realizzando
un tris (verticale o orizzon-
tale). In caso di parità ad
aggiudicarsi il primo posto
sarà colui che risponderà in
modo corretto alla doman-
da di spareggio. quiz cross
è disponibile per iPhone,
smartphone iPad e iPod
touch.
di Ilaria Bonanni
70 71
rEVIEw ARTEdi Anna Baldini
a roMa, La Mostra di heLMUt NewtoN
Il Palazzo delle Esposizioni di roma rende omag-
gio a uno dei fotografi più innovativi del panora-
ma contemporaneo: helmut newton. Di origine
tedesca, l’artista scomparso nel 2004 ha rivolu-
zionato la visione della fashion photography con i
suoi scatti provocatori, che hanno aperto le porte
al nudo femminile e hanno fatto della fotografia di
moda un mezzo per indagare la realtà svelandone
le intime contraddizioni. l’esposizione, realizzata in
collaborazione con la helmut newton foundation
di Berlino, traccia l’evoluzione della poetica dell’au-
tore, comprendendo 200 scatti selezionati dallo
stesso artista dai suoi primi tre volumi a stampa:
White Women (1976), Sleepless Nights (1979), Big
Nudes (1981), raccolti dalla vedova Jane.
helmut Newton.
white women/sleepless Nights/Big Nudes
Palazzo delle Esposizioni, roma
fino al 21 luglio
LoreNzo Lotto NeLLe Marche
le preziose sale della Venaria reale ospitano quest’estate
le opere di lorenzo lotto, intenso e controverso auto-
re del rinascimento Italiano. nato a Venezia nel 1480,
l’artista visse e operò a lungo nelle marche, dove la sua
produzione artistica, contrassegnata da un approccio in-
timistico e psicologico, toccò l’apice. l’esposizione, che
fa seguito alla mostra tenutasi da poco al museo Puŝkin
di mosca, mette in luce proprio questa fase decisiva del
percorso di lorenzo lotto. la rassegna è arricchita per
l’occasione di ulteriori opere provenienti da chiese e mu-
sei italiani. tra questi a ricoprire un ruolo di spicco l’affre-
sco trasportato su tela e raffigurante San Vincenzo ferrer,
proveniente dalla chiesa di San Domenico di recanati.
Un maestro del rinascimento
Lorenzo Lotto nelle Marche
la Venaria reale, torino
fino al 7 luglio
Ritratto di Lucina Brembati - 1518 ca
Autoritratto con la moglie e le modelle - Parigi, 1981
L'aLBa s'iNNaMora NeLLa casa di d'aNNUNzio
In occasione del 150° anniversario della nascita del Vate, il museo
Casa natale di Gabriele d’Annunzio ha cambiato veste, dedicando
le sale espositive situate al piano terra a una mostra intitolata Quan-
do l’alba s’innamora. L’infanzia di Gabriele d’Annunzio da Pescara a
Prato. Una lunga serie di cimeli,
lettere e documenti condurran-
no sulle tracce della fanciullez-
za del poeta, periodo della sua
vita per lungo tempo rimasto
in ombra. I visitatori saranno
avvolti da un’atmosfera festo-
sa, trasmessa da alcuni celebri
capolavori dell’artista francesco
Paolo michetti, che rendono la
gioia di una madre, luisa De Be-
nedictis, intenta ad accogliere,
lieta, il piccolo Gabriele. nume-
rosi appuntamenti scandiranno
la rassegna in corso fino al 19 settembre.
quando l’alba s’innamora. L’infanzia di gabriele d’annunzio da pescara a prato.
museo Casa natale di Gabriele d'Annunzio, Pescara
fino al 29 Settembre
Gabriele d'Annunzio
a chieti i codici MiNiati MedievaLi e riNasciMeNtaLi
Chieti ospita fino al 31 agosto la mostra Illuminare l’Abruzzo.
Codici miniati tra Medioevo e Rinascimento. Si tratta di una
rassegna davvero eccezionale perché nelle sale del museo Pa-
lazzo de’ mayo sono esposti autentici capolavori: manoscritti
miniati testimoniano un’antica forma d’arte che continua ad
affascinare. Per la prima volta vengono esposti i due fogli dei
corali rubati da Guardiagrele e successivamente recuperati da
francesca manzari, così come l’antico Exultet di Avezzano, un
rotolo di pergamena di ben 6 metri realizzato nell’XI secolo. Ad
affiancare i manoscritti miniati delle Biblioteche pubbliche ed
ecclesiastiche abruzzesi saranno anche il messale per offida,
conservato alla Biblioteca Palatina di Parma, e i fogli miniati at-
tualmente custoditi dalla fondazione Cini di Venezia.
illuminare l’abruzzo. codici miniati tra Medioevo
e rinascimento
museo Palazzo de’ mayo, Chieti
fino al 31 agosto 2013
ARTE
ROMA
tORINO
PeSCARA
CHIetI
72 73
rEVIEw LIBRI
Primo episodio letterario della trilo-
gia della famiglia neshov. Un dram-
ma familiare ambientato tra la Da-
nimarca e la norvegia puntellato di
ironia e segnato dai sentimenti dei
protagonisti che si intrecciano in un
garbuglio inestricabile. Protagoni-
sti di questo thriller sono tre fratel-
li, che nulla hanno i comune: tor,
il più anziano dei tre, alleva maiali
nella fattoria di famiglia, dove conti-
nua a vivere con gli anziani genitori
e dove sembra trascorrere una vita
apparentemente felice. margido,
il fratello di mezzo, è il titolare di
una fiorente impresa funebre. Sin-
gle, con un repertorio di scuse per
tenersi lontano da ogni garbuglio
sentimentale. Erlend, il più piccolo
dei tre, fuggito molti anni addietro
dall’omofobia del piccolo villaggio
natale, vive a Copenhagen, dove
lavora come decoratore di vetrine
e coltiva un’ossessiva mania di col-
lezionismo per le miniature di Swa-
rovski. Come ogni sagra familiare
che si rispetti tanti sono i segreti: i
numerosi misteri che lentamente
emergono vanno a mostrare quella
che è La casa delle bugie.
Anne B. radge
La casa delle bugie
neri Pozza - 17,00 euro
Corrado ruggeri
La mia asia
lt Editore - 16,00 euro
«l’Asia è un altrove straordinario,
dove un viaggiatore curioso trova
tutto quello che desidera scopri-
re, dentro e fuori di sé. Un conti-
nente che è insieme primo e terzo
mondo, modernità e speranza di
sviluppo, pietas e crudeltà, buddi-
smo e Islam, Cristo e pirati, oppio
e massaggi in spiaggia». Così scri-
ve Corrado ruggeri nel suo nuovo
libro La mia asia, pubblicato da lt
Editore. Bali, Buthan, Birmania, Bor-
neo, Cambogia, Cina, Corea, filip-
pine, Giappone, hong Kong, India,
Indonesia, laos, macao, maldice,
malesia, nepal, Singapore, Sri lanka,
thailandia e Vietnam sono le tappe
di questo straordinario itinerario di
viaggio lungo trent’anni nel quale
trovano spazio le emozioni e i rac-
conti di un grande narratore. Perso-
naggi, incontri, luoghi si rincorrono
come pagine di un atlante: «scritto
– racconta ruggeri – con alcuni
dei giorni più belli della mia vita».
Un’occasione unica per scoprire e
assaporare un assaggio della lon-
tana Asia, raccontata con lo sguar-
do amorevole e disincantato di un
grande giornalista.
Concita De Gregorio
io vi maledico
Einaudi - 16,00 euro
«Perché se non hai di cosa vivere
ogni vicino è tuo nemico. Se non
hai dignità non hai niente altro di
altrettanto prezioso da perdere e
vale tutto, allora.»
io vi maledico è un testo intenso e
duro sull’attuale situazione del la-
voro in Italia, un libro che più che
un reportage è un grido di dispe-
razione, una denuncia, un coro di
rabbia e indignazione.
Attraverso ventiquattro testimo-
nianze di uomini e donne del no-
stro Paese, Concita De Gregorio
dà spazio all’Italia che soffre per
via di un lavoro che non c’è o di un
lavoro che la uccide.
In queste pagine c’è l’Italia giovane
che sogna un futuro migliore da
raggiungere con un talent scout
con tutto il suo audience, c’è l’Ita-
lia migliore che espatria e rientra
per via di una promessa che non
verrà mai onorata, ci sono gli ope-
rai dell’Ilva e tutti quelli che hanno
perso la vita avvelenati dalle emis-
sioni nocive dello stesso stabili-
mento che gli dà di che vivere.
«È doloroso, difficile e a volte può
essere molto pericoloso aprire gli
occhi e renderti conto che hai vis-
suto tutta la vita in una gabbia» scri-
ve Jenna miscavige hill, scientologa
di terza generazione.
libro testimonianza su uno dei fe-
nomeni religiosi più discussi degli
ultimi cinquanta anni, una delle or-
ganizzazioni più potenti e misterio-
se del mondo.
l'autrice di questo testo è la nipote
del leader di Scientology succeduto
a l. ron hubbard e cresciuta sotto i
dettami della sua Chiesa.
Dentro Scientology Jenna hill è
nata e da Scientology è riuscita ad
uscirne. la giovane donna, il cui
volto di bimba è ritratto nella co-
pertina del libro, parla dell’organiz-
zazione religiosa della Chiesa come
di una gabbia e ne illustra i dettagli,
le dinamiche e i meccanismi molto
complessi che la regolano, aspetti
che sono apprezzabili solo se visti
dall’interno. scientology è un do-
cumento prezioso che apre una fi-
nestra sulle tante dicerie che questo
culto contemporaneo – divenuto
famoso anche grazie alla partecipa-
zione di adepti appartenenti al mon-
do dello star system – ha prodotto,
tra cui anche quello di intraprende-
re azioni ostili verso chiunque la cri-
tichi pubblicamente.
Jenna miscavige hill
scientology
rizzoli - 18,00 euro
Peter Cameron
il weekend
Adelphi - 16,00 euro
«Ci sono cose che si perdono e
non tornano indietro; non si pos-
sono riavere mai più, se non nella
copia carbone della memoria. Ci
sono cose a cui sembra impossibi-
le rassegnarsi ma a cui rassegnarsi
è inevitabile. Lo scorrere dei giorni
leviga il dolore ma non lo consuma:
quello che il tempo si porta via è
andato, e poi si resta con un qual-
cosa di freddo e duro, un souvenir
che non si perde mai. Un piccolo
bassotto di porcellana delle White
Mountains. Una marionetta del te-
atro delle ombre di Bali. E guarda:
un calzascarpe d’avorio di un ho-
tel a quattro stelle di Zurigo. E qua,
come un sasso che porto ovunque,
c’è un pezzetto di cuore altrui che
ho conservato da un vecchio viag-
gio».
la morte, il lutto e la rinascita: que-
sto è il weekend di Cameron. Un
romanzo breve, delicato, toccan-
te. l’andamento della narrazione è
quello della pièce teatrale: tanti dia-
loghi che animano la storia e arric-
chiscono i personaggi di particolari.
l’autore americano riserva ai suoi
personaggi, in difficoltà e fragili più
che mai, un tatto di grande umani-
tà, e accompagna il lettore fino a
quel luogo della coscienza dove si
celano le domande più importanti.
ognuno con le proprie.
murakami haruki
a sud del confine, a nord del sole
Einaudi - 20,00 euro
«Sono nato il quattro gennaio 1951,
nella prima settimana del primo
mese del primo anno della secon-
da metà del ventesimo secolo. Lo
si potrebbe quasi considerare un
evento da commemorare ed è per
questo che i miei genitori mi han-
no chiamato Hajime che significa
“inizio”. A parte questa singolare
coincidenza, non ci sono altri parti-
colari degni di nota riguardo la mia
nascita».
Einaudi pubblica in una traduzione
completamente rivista a sud del
confine, a ovest del sole, uno dei
romanzi più amati del giapponese
haruki murakami.
hajime è figlio unico ed essere figli
unici nel Giappone anni ’50 è cosa
rara. Dodicenne, scopre che la sua
eccezionalità, la sua solitudine così
rassicurante e protettiva, è solo
un’abitudine. Perché due solitudini
che si incontrano possono diventare
amore. E così, il primo e forse il solo
vero amore di hajime ha un nome,
quello di Shimamoto, una bambina
simile a lui, anche lei abituata a quel-
la solitudine che lui conosce bene.
la vita lo porterà a incontrare varie
donne, fare esperienze, crescere,
cambiare, capire, sbagliare, gioire.
Vivere, insomma.
ma l’amore forse colpisce una sola
volta.
LIBRI
di Barbara Mattei
regia:
Pierre Coffin, Chris renaud
cast:
Benjamin Bratt, Steve Carell, Kristen Wiig,
miranda Cosgrove
doppiatori itaLiaNi:
max Giusti, Arisa, neri marcorè
paese:
Stati Uniti
geNere:
animazione, commedia, family
NeLLe saLe itaLiaNe daL:
17 ottobre
74
fILmrEVIEw
CATTIVISSIMO ME 2Dedicato a grandi e piccini, torna nelle sale l’attesissimo sequel
di Cattivissimo me, il film di animazione realizzato dalla Universal
e dalla Illumination Entertnainment che verrà presentato in Italia
il 17 ottobre all’interno della rassegna Alice nella Città a roma.
Protagonista indiscusso è ancora una volta Gru – personalizzato
dalla voce di Steve Carell negli States e di max Giusti in Italia – ac-
compagnato dal trio di orfanelle e dal fedele team dei minions.
la nuova avventura vede Gru impegnato con la lega anti-cattivi
intenta a debellare il male che attanaglia il mondo: il supercrimi-
nale El macho. Dotato di un destriero particolare – uno squalo
per la precisione – lo scopo di El macho è solo uno: distruggere
il mondo, nuovamente in pericolo. Il ruolo/voce del pericoloso
criminale sarebbe dovuto essere ricoperto da Al Pacino che però
ha deciso in un secondo momento di lasciare l’onore al collega
Benjamin Bratt. oltre al cattivo di turno tanti nuovi e divertenti
personaggi accompagneranno Gru durante l’impresa, tra questi
l’agente lucy Wilde (doppiata da Kristen Wiig).
Entrata nella top ten dei film di animazione più importanti della
storia del cinema americano, la pellicola, realizzata da Christo-
pher meledandri e dal suo team, si propone per la sua seconda
uscita in una veste 3D, ancora più spettacolare e pronta a sban-
care i botteghini.
di Irene Tempestini
AQUILA Srl
www.sicuraquila.it - [email protected]
UOMINI & TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA
Istituto di Vigilanza
76 77
PRODOTTO DA: ColumbiaPREZZO: 15.99 euroDATA DI USCITA: 22/03
ThE DEVIl PuT ThE DInOSAurS hErEPer l’uscita del nuovo disco, il chitarrista degli Alice in
Chains, Jerry Cantrell, ha dichiarato a rollingStone.
com: «the Devil Put Dinosaurs here è un disco com-
pletamente differente rispetto a quanto da noi fatto in
precedenza. Come ogni nostro altro album, incapsula
uno specifico lasso di tempo. Si nota una crescita e il
fatto che la band si sta spostando verso nuovi territori,
senza però perdere la propria identità». «La cosa bella
di questo album – continua Cantrell – è il suo essere
un’ istantanea del tempo. Quando vengono messi in
fila tutti i nostri dischi uno dopo l’altro, si può vedere
come la band sia cambiata, evoluta. Così potete vedere
come siamo arrivati in un luogo differente, ora»
rEVIEw mUSICA
DElTA MAChInEforse il miglior lavoro di sempre. Stiamo parlando
di Delta Machine, il tredicesimo album dei Depeche
mode. Caratterizzato da una versione deluxe, il nuovo
lavoro contiene quattro bonus tracks e un libro di ven-
totto pagine con le foto più suggestive della band, rea-
lizzate durante il loro tour mondiale del 2012. l’inedito
lP è stato prodotto da Ben hillier e mixato da flood su
etichetta Columbia records. l’album ha preso spunto
dalle sonorità elettroniche che hanno segnato dischi di
successo dei Depeche mode, come Violator (1990) e
Songs of Faith and Devotion (1993). Un album e un tour
imperdibili.
DEPEChE MODE
AlICE In ChAIn
nOW WhAT?!I Deep Purple sono tornati sulla scena musicale con
il loro diciannovesimo album Now What?!. Questo il
titolo del disco che arriva a otto anni di distanza da
Rapture of the Deep, inciso nel 2005. la storica hard
rock band inglese è riuscita a realizzare un lavoro fresco
e moderno, che non tradisce lo spirito originario del
gruppo, in un viaggio che mescola i sound irruenti di
Made in Japan – album del 1972 – e la qualità musicale
di Perfect Strangers – del 1976. Inoltre l’inedito lP è
stato prodotto da Bob Ezrin, famoso collaboratore di
Peter Gabriel, Alice Cooper, Kansas, Kiss e Pink floyd,
e pubblicato in edizione limitata con un DVD bonus
contenente interviste alla band, e con in più una
versione in doppio vinile. In Now What?! è presente
anche un brano dedicato a Jon lord, storico tastierista
del gruppo, deceduto nel luglio 2012.
DEEP PurPlE
PRODOTTO DA: earmUSICPREZZO: 16,99 euroDATA DI USCITA: 30/04
PRODOTTO DA: CapitolPREZZO: 16.99 euroDATA DI USCITA: 28/05
di Ilaria Belringeri
78 79
SE
rV
IZI informAzioni utili
Al fine di proteggere i passeggeri dalla minaccia terrori-
stica costituita dagli esplosivi in forma liquida, l'Unione
Europea (UE) ha adottato regole di sicurezza che limi-
tano la quantità di sostanze liquide che è possibile por-
tare attraverso ed oltre i punti di controllo di sicurezza
aeroportuale.
le restrizioni si applicano a tutti i passeggeri in parten-
za dagli aeroporti dell'Unione Europea, compresi i voli
nazionali, qualunque sia la loro destinazione. Ciò signi-
INFORMAzIONI SULL’AEROPORTO DEI PARCHI:
Denominazione:
Cod. ICAo lIAP Cod. IAtA QAQ
Descrizione delle piste
• Pista 18-36,
• dimensioni 1410m x 26m
• Taxiway Tango,
• aeroporto aperto al traffico di aviazione, generale e
commerciale
fica che ai punti di controllo di sicurezza aeroportuale
ciascun passeggero ed il relativo bagaglio a mano sa-
ranno controllati per individuare, oltre agli altri artico-
li già proibiti dalla normativa vigente, anche eventuali
sostanze liquide.
le normative in vigore non pongono alcun limite alle
sostanze liquide che si possono acquistare presso i ne-
gozi situati nelle aree poste oltre i punti di controllo o a
bordo degli aeromobili utilizzati da Compagnie Aeree
appartenenti all'Unione Europea.
ARTICOLI VIETATI IN CABINA:
è vietato il trasporto in cabina dei seguenti articoli:
• pistole, armi da fuoco e altre armi
• armi appuntite o con spigoli e oggetti taglienti
• strumenti smussati
• esplosivi e sostanze infiammabili
• sostanze chimiche e tossiche
• liquidi non contenuti in recipienti individuali di
capacità non superiore a 100 millilitri
I DIRITTI DEI PASSEGGERI
Cosa portare a bordo
IN AEROPORTO
Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio:
• presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati
come bagaglio a mano, affinché siano esaminati
• togliersi giacca e soprabito: essi verranno sottoposti separatamente ad
ispezione
• estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi
elettrici ed elettronici di grande dimensione.
Questo documento è stato sviluppato sulla base dell'informativa "new EU Security rules at Airports - A Brief guide to help you", elaborato dalla Com-
missione Europea, dall'Associazione delle Compagnie Aeree Europee e dall'Associazione Internazionale degli Aeroporti.
Il suo contenuto è informativo e sintetizza gli elementi principali contenuti nella normativa UE; ogni azione legale o reclamo, pertanto, dovrà basarsi
unicamente sull'effettivo testo di legge (regolamento CE 820/2008 dell'8 agosto 2008)
INFO OPERATIVE :
Aeroporto dei Parchi “Giuliana Tamburro”
Soc. Gestione – Xpress Srl
Via Carlo I d’Angiò
67100 l’Aquila
p.iva 01434630800
tel. +39 0862.196.09.97
fax +39 0862.196.01.99
Email operativo: [email protected]
SONO CONSIDERATI LIQUIDI:
• acqua ed altre bevande, minestre, sciroppi
• creme, lozioni ed oli
• profumi, spray
• gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia
contenuto di recipienti sotto pressione, incluse
schiume, deodoranti, sostanze in pasta
• miscele di liquidi e solidi
• mascara
• ogni altro prodotto di analoga consistenza
ARTICOLI CONSENTITI IN CABINA
è consentito portare in cabina un solo bagaglio a
mano, la cui somma delle dimensioni non superi
complessivamente 115 cm.
Al passeggero è consentito inoltre, salvo particolari
restrizioni della compagnia aerea, portare con sé a
bordo ulteriori articoli, ad esempio:
• borsetta o borsa portadocumenti o PC portatile
• apparecchio fotografico, videocamera o lettore CD
• apparecchio telefonico mobile, altri apparati elettrici/
elettronici di piccole dimensioni, di uso abituale
• soprabito o impermeabile, ombrello
• stampelle o altro mezzo per deambulare
• articoli da lettura per il viaggio
• culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini
• articoli acquistati presso i "duty free" ed esercizi
commerciali all'interno dell'aeroporto e sugli
aeromobili
• medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi
medicoterapeutici e dietetici strettamente personali
e necessari per la durata del viaggio. Per i medicinali
liquidi è necessaria apposita prescrizione medica
• sostanze liquide nei limiti consentiti
ARTICOLI VIETATI IN STIVA:
è vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli:
• bombolette spray per difesa personale
• componenti di impianti del carburante dei veicoli
che hanno contenuto carburante
• congegni di allarme
• esplosivi
• gas, compresi il propano e il butano
• liquidi e solidi infiammabili
• liquidi refrigeranti ed irritanti
• materiale radioattivo
• sostanze corrosive
• alcool superiore a 70 gradi
• sostanze magnetizzanti
• sostanze ossidanti
• sostanze tossiche o infettive
• torcia subacquea con batterie inserite
80
MA
PP
Er
OT
TE
Nome: Dash 8 serie 300
Azienda: Bombardier Aerospace
Misure: lunghezza di 32,83 m;
larghezza di 28,42 m;
Peso massimo 18,3 tonn.
Nome: SAAB 2000 ErIEYE AEW&C
Azienda: SAAB
Misure: Peso massimo 22,6 tonn.
Nome: Atr-42
Azienda: Aerospatiale
Misure: lunghezza di 22,67 m;
larghezza di 24,57 m;
Peso massimo 18,2 tonn.
Nome: fokker 50
Azienda: fokker
Misure: lunghezza di 25,25 m;
larghezza di 29,00 m;
Peso massimo 20,5 tonn.
Nome: BAe 146-200 series AVro
rJ85
Azienda: British Aerospace
Misure: lunghezza di 28,6 m;
larghezza di 26,3 m;
Peso massimo 41,6 tonn.
LA FLOTTA
In base alle caratteristiche della pista, il piano attualmente prevede l’ingresso dei seguenti aeromobili moderni
confortevoli e sicuri.
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Il SAlOne dellO StudenteLa manifestazione dedicata all’orientamento universitario, formativo e professionale dal 14 al 15 novembrewww.ilsalonedellostudente.it
ludICA ROMA Il Festival italiano dei giochi da tavolo e di ruolo, wargame, softair e videogiochidal 29 novembre al 01 dicembrewww.ludica.it
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