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La competenza infermieristica nella gestione La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulantedella terapia anticoagulante
Giorgia Baldessarelli
La sottoscritta BALDESSARELLI GIORGIA
ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg.
Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,
dichiara
Dichiarazione
La competenza infermieristica nella gestione La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulantedella terapia anticoagulante
Giorgia Baldessarelli
dichiara
che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di
finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in
campo sanitario.
Obiettivi della terapia anticoagulante
La terapia anticoagulante costituisce untrattamento per la
� Prevenzione
� Cura
delle malattie tromboemboliche e dellapatologia vascolare in genere.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
a) profilassi indiscriminata per tutti i pazientiappartenenti a un determinato gruppo di rischioprocedurale;
b) si valuta il rischio tromboembolico nel singolo pazientein base:• al rischio associato alla condizione morbosa;
Due modalità di profilassi del TEV
• al rischio associato alla condizione morbosa;• a fattori predisponenti individuali;• alle procedure a cui il paziente è sottoposto.
UNUN MODELLOMODELLO IDEALEIDEALE
� Inquadra i pazienti in categorie di rischio.
� Esclude i pazienti per i quali la profilassi non presenta un
rapporto rischio-beneficio favorevole.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
de
l ris
ch
io t
rom
bo
em
bo
lico
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulanteAss
esm
en
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isc
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tro
mb
oe
mb
olic
o
Cura in …
� FIBRILLAZIONE ATRIALE associata e non a valvulopatia, FA di recente
insorgenza in prospettiva di CVE
� TRATTAMENTO IMA con un aumentato rischio tromboembolico (ampia area
acinetica, trombosi murale, storia di embolismo e FA)
� TROMBOEMBOLISMO ARTERIOSO a tempo indefinito
� TRATTAMENTO DELLA TROMBOSI VENOSA PROFONDA E DELL’EMBOLIA� TRATTAMENTO DELLA TROMBOSI VENOSA PROFONDA E DELL’EMBOLIA
POLMONARE E PROFILASSI DELLE RECIDIVE
� IMPIANTO DI PROTESI CARDIACHE
� ICTUS
� MALATTIE VALVOLARI CARDIACHE associata a presenza di fibrillazione atriale,
dilatazione dell’atrio sinistro
� TROMBOSI CARDIACA ENDOCAVITARIA
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
Farmaco Via di somm.ne Dosaggi Controlli Vantaggi Svantaggi
Eparina non
frazionata
Ev effetto immediato
Raggiunge range in 60’
Emivita breve 60/90’
1. Bolo iniziale
80 UI /kg
oppure
5000UI
2. infusione
continua
18 UI/kg/h
(NaCl 250ml +
eparina
PTT
Piastrine
Creatinina
Emoglobina
Riconoscere
segni di
anemizzazione
È più
controllabile
l’effetto
dosaggio PTT/
rischio
emorragico
Protamina
come antidoto
Via di
somministrazione
ev utilizzabile solo
durante il ricovero
Approccio terapeutico: eparina
eparina
25000UI) sec
PTT
come antidoto
Eparine
frazionate
basso peso
molecolare
Clexane
Calciparina
Fondaparinux
Sottocute
emivita più lunga
somministrazioni ogni 12-
24 ore
Ogni 12h e/o
24h
Ogni 24h
PTT
Piastrine
Creatinina
Emoglobina
Riconoscere
segni di
anemizzazione
biodisponibilità
più elevata
cinetica
prevedibile
possibili ematomi in
sede iniezione
piastrinopenia
indotta da eparina
Attenzione ai
soggetti in
insufficienza renale
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
Farmaco Dosaggio Modalità di somm.ne Controlli
Enoxaparinasodica
(clexane)
100mg/kg Utilizzabile con clearancecreatinina superiore a 30 ml/min
• Monosmministrazione nella profilassi tromboembolica
• Ogni 12 h nel programma di terapia anticoagulante
Monitorare PLT, PTTfunzionalita renale emoglobina e riconoscere segni di emorragia e anemizzazione
Eparina calcica
(calciparina)
Indicata nei casi di insufficienza renale Dosaggio PTT dopo 6 ore se viene effettuata eparina ogni 12 h e programmazione del
Approccio terapeutico: eparina
h e programmazione del dosaggio per la somministrazione successiva
Fondaparinux
(arixtra)
utilizzata nei dosaggi da 1.5/2.5 mg nella profilassi tvp periferiche superficiali.I dosaggi superiori sono terapeutici per anticoagulazione
monosomministrazionegiornalieraemivita lunga (17-20 ore)
• non determina una modificazione di aPTT, PT
• raramente induce trombocitopenia da eparina
• funzionalità renale perché è eliminato interamente per via renale
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
DURATA EFFETTO PICCO AZIONE
WARFARIN (COUMADIN) 36-72h 4-5h
ACECUMAROLO (SINTROM) 36-48h 1.5-2h
Gli AVK sono farmaci ad azione indiretta, che agiscono come anticoagulanti
Approccio terapeutico: TAO
anticoagulanti abbassando i livelli funzionali delle proteine pro-coagulanti vitamina K-dipendenti
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
DABIGATRAN (Pradaxa) RIVAROXABAN (Xarelto) APIXABAN (Eliquis)
MECCANISMO D’AZIONEInibitore diretto dellatrombina
Inibitore orale diretto delfattore X attivato
Inibitore orale diretto delfattore X attivato
TEMPI AL PICCO 3h 3h 3h
EMIVITA (ore) 12-17 5-13 9-14
ELIMINAZIONE Renale 80 % 2/3 epatica, 1/3 renale
Approccio terapeutico: NAO
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
Per la prevenzione di ictus e tromboembolismosistemico in soggetti con fibrillazione atriale (FA)non valvolare e con uno o più fattori di rischio:• insufficienza cardiaca congestizia;• ipertensione;• età > 75 anni;• diabete mellito;• pregresso ictus o attacco ischemico transitorio.
NAONAO ---->> TAOTAO:: Iniziare TAO 3 giorni (filtrato glomerulare ≥50) o 2 giorni (filtratoglomerulare 30-49 ml/min) prima di sospendere il NAO.
NAONAO ---->> terapiaterapia concon eparineeparine aa bassobasso pesopeso molecolaremolecolare:: STOP NAO, 24 ore DOPOSomministrare eparina sottocute.
TAOTAO ---->> NAONAO:: STOP TAO, Raggiungere INR di 2 iniziare la prima dose di NAO.
Switch tra i vari tipi di terapia anticoagulanti
TAOTAO ---->> NAONAO:: STOP TAO, Raggiungere INR di 2 iniziare la prima dose di NAO.
EBPMEBPM ---->> NAONAO:: STOP EPARINA Assumere NAO 2 ore prima della dose prevista diEBPM.
EPARINAEPARINA NONNON FRAZIONATAFRAZIONATA ---->> NAONAO:: NAO somministrata subito dopo aver sospesol’eparina.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
DADA EBPMEBPM AA TAOTAO se la terapia viene iniziata per fa: al raggiungimento delrange di INR tra 2 e 3 sospensione dell’eparina
in caso di embolia polmonare: raggiungimento del range diINR tra 2 e 3 e sospensione dell’eparina dopo 48h
OPPUREOPPURE
Switch tra i vari tipi di terapia anticoagulanti
OPPUREOPPURE
dopo almeno 5 giorni dall’inizio del trattamento anticoagulante con coumadin
DADA TAOTAO AA EBPMEBPM:: STOP per 48h di terapia con warfarin, SE PT a livelli di normalitàsi introduce eparina.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
Il successo di una terapia efficace e sicura parte
dall’educazione alla terapia anticoagulante da
parte di personale sanitario esperto e dalla
compliance del paziente.
Prima di iniziare qualsiasi trattamento vannospiegati quali sono i rischi e benefici della terapia:spiegati quali sono i rischi e benefici della terapia:va concordata con il paziente la terapia migliore
da seguire.
LaLa condivisionecondivisione eded ilil consensoconsenso deldel pazientepaziente sullasulla
sceltascelta terapeuticaterapeutica motivamotiva maggiormentemaggiormente lala
compliancecompliance..La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
EPARINA S/C TAO NAO
Escludere la presenza di controindicazioni
assolute e valutare le altre maggiori
Piastrinopenia(min 50000)insufficienza renale grave
• Gravidanza • Recenti emorragie maggiori• Non compliance del paziente • Emorragie gastrointestinali/ ulcera peptica attiva
Ipertensione arteriosa non controllata• Gravidanza (escluso periodo di controindicazione
assoluta) • Alcolismo grave • Grave insufficienza epatica • Malformazioni vascolari che possono causare
significative emorragie • Coagulopatie
Corretto utilizzo
• Coagulopatie• Recenti interventi chirurgici o traumi occhio o sistema
nervoso centrale • Gravi emorragie in terapia anticoagulante • Grave patologia neoplastica a rischio sanguinamento
Valutare il grado di cooperazione del paziente si si si
Definire il range terapeutico si: PTT per calciparina si no
Deve essere consapevole dell’obiettivo del
trattamento con farmaci anticoagulanti la durata
della terapia a breve termine (3-6 mesi) o a lungo
termine (a vita);
Si si si
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
EPARINA SC TAO NAO
Esami ematici prima di iniziare
trattamento
• test coagulativi di base (PT, PTT)• emocromo completo con piastrine• sideremia (per accertare una eventuale condizione di anemia
microcitica sideropenica)• transaminasi, gamma-GT, bilirubina, colinesterasi (come valutazione
della funzionalità epatica)• creatinina, uricemia (come valutazione della funzionalità renale)
test di gravidanza
Esami ematici periodici Monitorare PLT, PTT, INR frequenti controlli periodici per Esami ematici periodici Monitorare PLT, PTT, funzionalità renale,emoglobina
Riconoscere segni di emorragia e anemizzazione
INR frequenti
emoglobina PLT e altre indagini per valutare e riconoscere segni di emorragia
controlli periodici per indagare l’aumento del rischio emorragico con - esami renali ogni 3/6
mesi o in ogni situazione che possa influenzare la creatinina
- esami epatici e monitorare i livelli di emoglobina ogni 12 mesi
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
EPARINA SC TAO NAO
Educare
all’assunzione
della dose del
farmaco
Valutare:
– la compliance del paziente nella gestione e auto somministrazione della terapia eparinica
– impedimenti fisici mentali sensoriali e la necessità di attivare figure di riferimento/
Concordare l’ora ideale per l’assunzione della terapia tenendo conto:
– il farmaco è monosomministrazi
one
– sempre alla stessa ora del giorno
– lontano dai pasti nel pomeriggio o alla sera
DABIGATRANAssumere ogni 12h concordando con ilpaziente l’orario per migliorare l’aderenza alpiano terapeutico . Non interferisce con i pasti.Attenzione a non danneggiare o aprire lacapsula perché aumenta la biodisponibilità .
RIVAROXABANMonosomministrazione 15 o 20mg /die ogni24h a stomaco pieno.
APIXABANBisomministrazione 2.5 mg o 5 mg x2 ogni 12h concordando con il paziente l’orario per dareriferimento/
caregiver
– educare a una corretta somministrazione sc
sera
– in un orario che consenta di modificare il dosaggio quando viene comunicato il risultato inr
h concordando con il paziente l’orario per darela possibilità di aderenza maggiore al pianoterapeutico. Non interferisce con i pasti.
Per DABIGATRAN E APIXABANSe si dimentica una dose: recuperarla fino a 6h dopo, se dopo le 6 h la dose va saltata.Se si è assunta doppia dose: saltare la dosesuccessiva.Per RIVAROXABAN Recuperarla fino a 12 hdopo; se dopo le 12h la dose va saltata. Se si èassunta doppia dose: continuare la terapiasenza modifiche.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
EPARINA SC TAO NAO
Interazione farmacologica Molte interazioni con farmaci
attenzione ai farmaci da banco e a prodotti erboristici che possono aumentare o ridurre INRnon assumere acido acetilsalicilico o altri farmaci antiaggreganti se non espressamente su prescrizione medica
Interazioni tra farmaci
che alterano
l’assorbimento dei NAO
Comportamenti alimentari Non necessari Raccomandare abitudini alimentari costanti evitando accuratamente eccessi per quanto riguarda l’assunzione sia di cibo
Non necessari
riguarda l’assunzione sia di cibo contenente vit k sia di bevande che devono essere assunte con moderazione
Programmare interventi
chirurgici sia maggiori che
minori
Sospendere eparina aseconda dell’emivitadel farmaco
Utilizzare appropriati protocolli di riduzione o sospensione della TAO, con sostituzione temporanea di eparina
La sospensione del
farmaco viene valutata
in base al rischio di
sanguinamento legato
all’intervento e al rischio
embolico del paziente a
sospensione terapia
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
AMIODARONE Inibisce il metabolismo del warfarin aumentando l’INR
ANTIACIDI Inibiscono l’assorbimento del warfarin. Quando si usano in combinazione, assumere il warfarin almeno 2 ore prima
dell’antiacido o 4 ore dopo l’antiacido
ASPIRINA Basse dosi di aspirina potrebbero essere giustificate per alcune indicazioni cliniche per aggiungere effetti anticoagulanti. Un
prolungamento del tempo di protrombina potrebbe avvenire con alte dosi di aspirina (>3 grammi)
BARBITURICI Inducono il metabolismo del warfarin
CARBAMAZEPINE Induce il metabolismo del warfarin
CELECOXIB Può aumentare il rischio di sanguinamento
CEFALOSPORINE Interferiscono con la vitamina K con la produzione di batteri nell’intestino
CHOLESTYRAMINE Si lega al warfarin nell’intestino ed inibisce totalmente l’assorbimento del warfarin. Somm.re 2 ore prima o 6 ore dopo
CIMETIDINA Inibisce il metabolismo del warfarin
COLESTIPOLO Si lega al warfarin nell’intestino ed inibisce totalmente l’assorbimento del warfarin. Somm.re 2 ore prima o 6 ore dopo
CICLOSPORINE Inibiscono il warfarin ma non si conosce il meccanismo
DISULFURAM Inibisce il metabolismo del warfarin
ESTROGENI, CONTRACCETTIVI OS Producono fattori coagulanti. Aumentano il rischio di coaguli e riducono gli effetti del warfarin
GEMFIBROZIL Non si conosce il meccanismo dovuto a poca documentazione
EPARINA Prolunga il tempo di protrombina
INDOMETACINA Inibisce l’aggregazione piastrinica, incrementando il rischio di sanguinamento
IMIDAZOLO, FLUCONAZOLO, Inibiscono il metabolismo del warfarin aumentando l’INRIMIDAZOLO, FLUCONAZOLO,
ITRACONAZOLO, KETOCONAZOLO
Inibiscono il metabolismo del warfarin aumentando l’INR
ISONIAZIDE Potrebbe inibire il metabolismo del warfarin, ma non si conosce il meccanismo
MACROLIDI Eritromicina inibisce due enzimi che degradano il warfarin causando significativo incremento dell’INR. Evitare se possibile, o
considerare una riduzione della dose del warfarin sopra il 25-50% durante l’assunzione di eritromicina
METRONIDAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
OMEPRAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
PENICILLINA Ha un piccolo effetto sull’INR
PHENYLBUTAZONE Inibisce il metabolismo del warfarin
FENOTOINA Inibisce il metabolismo del warfarin potenziando l’effetto del warfarin
PROPRANOLOL Non si conosce il meccanismo, usualmente insignificante
CHINIDINA Non si conosce il meccanismo
CHINOLONI Inibisce il meccanismo del warfarin, ma con esiti diversi. Evitare se possibile
RIFAMPINA Induce il metabolismo del warfarin
SUCRALFATO Altera l’assorbimento del warfarin
SULFAMETASSAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
SULFINPYRAZONE Inibisce il metabolismo del warfarin, ha un effetto antipiastrinico
TETRACICLINE Interferiscono con la vitamina K producendo batteri nell’intestino
TRIMETHOPRIM-SULFAMETASSAZOLO Inibisce il metabolismo del warfarin
VITAMINA K Inibisce il warfarin
ANGELICA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
ANISE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
ARNICA FIORE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
ASAFOETIDA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
CELERY Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
CHAMOMILE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
CAVALLO CASTANO (chestnut) Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
FENUGREEK Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
RADICE DI LIQUERIZIA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
RADICE DI LOVAGE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
PREZZEMOLO Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
FIORE DELLA PASSIONE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
QUASSIA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
TRIFOGLIO ROSSO Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
RUTA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR RUTA Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
TRIFOGLIO DOLCE Trattiene coumadin o suoi derivati Aumenta INR
VITAMINA E Inibisce attività della vitamina K, non tutti i pz hanno interazioni Aumenta INR
DONG QUAI Inibisce aggregazione piastrinica Aumenta INR e rischio di sanguinamento
FEVERFEW (poca febbre) Inibisce aggregazione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
AGLIO (garlic) Interrompe la sintesi di trombossano e la funzione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
ZENZERO (ginger) Interrompe la sintesi di trombossano e la funzione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
PIOPPO Contiene alta concentrazione di salicilato Aumenta rischio di sanguinamento
CORTECCIA DI SALICE Contiene alta concentrazione di salicilato Aumenta rischio di
DOLCE PRATO (meadosweet) Contiene alta concentrazione di salicilato Aumenta rischio di sanguinamento
OLIO MATTINA DI PRIMAVERA Riduce aggregazione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
GINKGO Riduce aggregazione piastrinica Aumenta rischio di sanguinamento
PAPAIN Non si conosce il meccanismo Aumenta INR
GINSENG Non si conosce il meccanismo, in un case report riduce INR Riduce INR
TE’ VERDE Largo uso di tè interferisce con la vit. K Riduce INR
INTERVENTI CHE NON RICHIEDONO
LA SOSPENSIONE DI
ANTICOAUGULANTE
INTERVENTI A RISCHIO EMORRAGICO
BASSO/MODERATO
INTERVENTI A RISCHIO
EMORRAGICO ELEVATO
– Estrazioni dentali (fino a 3 denti) impiantologia
– Incisione di ascessi Cataratta o glaucoma
– Endoscopia senza biopsia -chirurgia superficiale (dermatologia)
– Endoscopia con biopsia– Studio elettrofisiologico e
ablazione – Angiografia– Impianto PMK ICD
– Interventi con anestesia spinale/epidurale
– Chirurgia toracica, addominale, ortopedica
– Biopsia epatica e renale– Resezione della prostata
Eseguibili quando la concentrazione plasmatica dei NAO è al minimo cioè12 h dopo l’assunzione di dabigatranapixaban24h dopo rivoroxaban
Interruzione almeno 24h prima.Se in terapia con dabigatran e con insufficienza renale, l’intervallo va prolungato
Interruzione 48h primaSe in terapia con dabigatran e con insufficienza renale, l’intervallo va prolungato
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
EPARINA SC TAO NAO
Informare sui rischi
connessi con tale terapia
– emorragie minori (epistassi, menorragia, ematuria, emorragia gengivale ecc.)– emorragie maggiori: tutte gli eventi emorragici che richiedono un immediato
intervento e che si verifichino nelle seguenti sedi (indipendentemente dalla loroentità) intracranici (con conferma TAC e/o RMN), oculari (con riduzione del visus),articolari, retroperitoneali
Rischio emorragico Sospendere o diminuire il dosaggio
INR mosso con segni di sanguinamento: antidoto vitamina K.Se emorragie maggiori vitamina k e Umancomplex. (infusione fifattore IX ,II, X del plasma
A seconda del grado di emorragia diverse strategie terapeutiche
fattore IX ,II, X del plasma umano)
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
I NAO sono nati per semplificare la gestione dell’anticoagulazione e ovviare alla difficoltànella pratica clinica di assicurare una costante protezione (monitorata con INR stabili inrange) dovuta alle molteplici interazioni del warfarin o acenocumarolo con cibi e farmaciin pazienti aderenti e complianti.
la mancanza di controlli periodici della coagulazione riduce la
possibilità di valutare il raggiungimento del corretto obiettivo
Alcune riflessioni: compliance farmacologica
possibilità di valutare il raggiungimento del corretto obiettivo
terapeutico, di personalizzare il grado di anticoagulazione e di
verificare il grado di adesione del paziente al trattamento
terapeutico.
Concordare con il paziente delle strategie come l’utilizzo di blister marcati con il
calendario, allarmi su orologi o cellulari coinvolgimento della famiglia per migliorare la
sua aderenza terapeutica.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
La breve emivita dei NAO è una condizione favorevole per il controllo del rischioemorragico.
AUMENTO DEL RISCHIO EMORRAGICO in caso di:
1. insorgenza di insufficienza renale per una
diminuita escrezione renale del farmaco. Vi è
quindi la necessità di un periodico controllo della
clearance della creatinina, da misurare all’inizio
del trattamento, poi almeno ogni 3/6 mesi e in
Alcune riflessioni: controllo del rischio emorragico
del trattamento, poi almeno ogni 3/6 mesi e in
condizioni cliniche che lascino prevedere un
declino o un deterioramento della funzionalità
renale (come ipovolemia, disidratazione, uso
concomitante di alcuni medicinali, ecc.). In caso
di clearance ai limiti può essere utile il dosaggio
quantitativo dei NAO.
2. insorgenza di insufficienza epatica I NAO sono di
norma controindicati in pazienti con malattie
epatiche associate a coagulopatia.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
La breve emivita dei NAO è una condizione favorevole per affrontare un interventochirurgico o una emorragia in quanto la conclusione dell’effetto del farmaco è breve.
in caso di emergenza nelle prime ore dopo l’assunzione di un NAO,
può porsi la necessità di ristabilire rapidamente la coagulabilità, ma
per questi farmaci non esistono attualmente veri e propri antidoti e
Alcune riflessioni: assenza di antidoti
per questi farmaci non esistono attualmente veri e propri antidoti e
procedure ben definite per invertire l’anticoagulazione in situazioni di
emergenza.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
GRADO DI
EMORRAGIALIEVE
MODERATA
GRAVE
EMORRAGIA PERICOLOSA PER
LA VITA SANGUINAMENTI
MAGGIORI
sanguinamento fatale o intracranico sintomatico, riduzione hb di almeno 5g/dl, trasfusione 4 unità di CE, ipotensione che necessita di farmaci inotropi ev.
Misure
generali
• ritardare o sospendere temporaneamenteil farmaco
• emostasi locale× × ×
• somministrazione di fluidi ed emoderivati
Misure
aggiuntive
• somministrazione di fluidi ed emoderivaticome supporto emodinamico
• infusione di piastrine se minori di60.000/dl
• acido tranexamico come adiuvante• per dabigatran somministrazione di
carbone entro due ore dall'assunzione eemodialisi per mantenere attiva la diuresi
× ×
Misure
emergenti
somministrazione di concentrato di complessoprotrombinico (PCC) alla posologia di 25-50U/kg (possono essere somministrati una o duevolte)
×
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
� La scelta che il medico compie tra i vari anticoagulanti si basa sulle indicazioni econtroindicazioni della somministrazione del farmaco per una determinata patologia.
� Il percorso terapeutico richiede un coinvolgimento attivo e collaborativo del paziente.
� Si può avere aderenza terapeutica solamente quando il paziente viene informato eaccetta l’esistenza della malattia e le conseguenze legate alla terapia proposta.
� Il paziente va informato ed educato all’assunzione o alla somministrazione della
Conclusioni
� Il paziente va informato ed educato all’assunzione o alla somministrazione dellaterapia, alle interferenze tra la terapia anticoagulante e altri farmaci, alle interazionicon cibi.
� Il paziente va informato sui rischi connessi alla terapia anticoagulante perciò a porreattenzione nel riconoscere eventuali segni e sintomi emorragici o altri eventitromboembolici.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante
• CHEST: Parenteral Anticoagulants: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed:American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines – 2012.
• CHEST: Oral Anticoagulant Therapy: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed:American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines – 2012.
• CHEST: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed: American College of ChestPhysicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines – 2012.
• L’eparina: implicazioni diagnostiche, cliniche e terapeutiche. (F. D’Agostino, S.Brambilla,G.Cambie’, D.Fugazza, L.Acquistapace, M.L. Nardella, T. Tondini, G.Sterza, S.Cerliani).
• Importanza dell’informazione al paziente in terapia con anticoagulante orale. (Infermieri: MarioBucciarelli, Isabella Cavazza e Rita Zaniboni).
Bibliografia
Bucciarelli, Isabella Cavazza e Rita Zaniboni).• I nuovi anticoagulanti orali nella pratica della medicina generale. InfoFarma Numero 1, 2014.• I nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale non valvolare. Pacchetti Informativi sui
Farmaci n. 1 ottobre 2013.• Anticoagulanti ed antiaggreganti: come antagonizzarli in caso di emergenza? ATI 14
Aggiornamento in anestesia e terapia intensiva – edizione di Medical Evidence, nr. 32 – Luglio2010.
• I nuovi anticoagulanti orali. Come utilizzarli nella fibrillazione atriale e nel tromboembolismo
venoso. Paolo Colonna, Il Pensiero Scientifico Editore, maggio 2014.
La competenza infermieristica nella gestione della terapia anticoagulante