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La confraternita e la chiesa dell'Annunziata di Pesaro · di memorie storiche ed artistiche, ma rimasta troppo a lungo abbandonata ad un immeritato ... l’ambito di esse, ma anche

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La Confraternita e la chiesa dell’Annunziata di Pesaro

Il fenomeno confraternale in Italia

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LA ConfrAternItA e LA ChIesA deLL’AnnunzIAtA dI PesAroIL fenomeno ConfrAternALe In ItALIA

a cura di Antonio Brancati

saggi di Antonio Brancati, Adele Brancati, Grazia Calegari

il lavoro editoriale

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Aletheiatesti saggi ricerche

Collana di studi a cura di Antonio Brancati

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A pag. 2, l’organo della chiesa dell’Annunziata di PesaroA pag. 6, l’Angelo nunziante, particolare della grande pala

presente nell’abside dietro l’altare maggiorerealizzata a stucco dallo scultore bolognese Giuseppe mazza (sec. XVIII)

In copertina, particolare dall’Annunciazione, di Giuseppe mazza,Pesaro, Chiesa dell’Annunziata

© Copyright 2005 by fondazione Cassa di risparmio, Pesaroil lavoro editoriale

(Progetti editoriali srl)

casella postale 297 Anconawww.illavoroeditoriale.com

IsBn 88 7663 382 0

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Questo libro completa un’opera intrapresa annifa con il recupero e il restauro della chiesadell’Annunziata, un monumento che accompa-gna la storia pesarese fin dalla metà del XIVsecolo, quando l’omonima confraternita vi sta-bilì la sua sede. Il mondo delle confraternite ita-liane, le vicende di questa in Pesaro, le comples-se trasformazioni dell’immobile, che sul finiredel XVIII secolo venne acquisito dalla famigliamosca Barzi perché nel 1783 la confraternita erastata soppressa da Pio VI, sono indagate conaffetto e competenza nelle pagine che seguono,dove gli autori riversano il frutto dei loro studipluriennali e della loro consolidata esperienza.dal 1998 la fondazione Cassa di risparmio diPesaro è ente proprietario e gestore della chiesadell’Annunziata, che nel 2001, dopo un idoneorestauro, è stata restituita alla città. da allora l’e-dificio è stato più volte valorizzato con presen-tazioni, mostre, concerti e altre attività culturali.Anche il momentaneo utilizzo da “cattedraleprovvisoria”, richiesto dalle circostanze di lavo-ri indifferibili al duomo, rientra nella valorizza-zione comunitaria e cittadina del fabbricato.Questo volume completa, per così dire, l’operaintrapresa con l’acquisizione, il restauro e ladestinazione della chiesa a scopi civili. I contri-buti che reca offrono una ricca panoramica checonsente di approfondire momenti e situazioni,finora poco noti, della storia di quel territoriocui la fondazione Cassa di risparmio di Pesarorivolge istituzionalmente la propria attenzione.La nostra gratitudine va ad Antonio Brancati,che ha curato il volume e realizzato il saggiointroduttivo Il fenomeno confraternale in Italia,nonché alle altre due autrici Adele Brancati eGrazia Calegari per gli importanti contributi,e a Giorgio mangani, direttore de il lavoro edi-

toriale, per l’accurata veste grafica.A questo punto sento il dovere di ricordare conprofonda tristezza l’amico architetto Celiofrancioni, che tanta parte ha avuto nella valoriz-zazione architettonica e urbanistica della nostracittà e che con il restauro della Chiesa dell’An -nunziata ha firmato l’ultima sua fatica.È infatti proprio con questo intervento chefrancioni ha saputo dare ancora una volta a noitutti la definitiva eloquente prova della sua sen-sibilità e professionalità, richiamando a nuovavita una plurisecolare struttura ecclesiale riccadi memorie storiche ed artistiche, ma rimastatroppo a lungo abbandonata ad un immeritatodegrado.

Gianfranco sabbatiniPresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro

5Presentazione

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A indurre la collana “Aletheia” a dare alle stam-pe un argomento come quello enunciato sulfrontespizio del presente volume, è stata soprat-tutto la constatazione che non esisteva uno stu-dio unitario, approfondito e in qualche modoesauriente nei riguardi di una importante istitu-zione tutta pesarese come la Confraternitadell’Annunziata, costituitasi sin dal 1347 per ini-ziativa dei beati Cecco e michelina e arteficeprima di una comunità ecclesiale, rimasta attivaper secoli, sia pure con non costante continuità,nell’antico quartiere di san niccolò. di qui lapianificazione e la progettazione di questo volu-me sulla base sia di una premessa a caratteregenerale, sia di tre ben distinte linee di sviluppotematico.La premessa “in primis” ha tratto la propriaragion d’essere dalla importanza attribuitaormai alla cosiddetta “storiografia ecclesiale”, inquanto mirata a fornire notizie non solo sullavita più propriamente ecclesiale delle città esulla complessa rete di rapporti sviluppatisi nel-l’ambito di esse, ma anche sull’insediamento esull’attività degli ordini religiosi, sulla funzionesvolta dalle fondazioni monastiche e canonicali,nonché sull’opera caritativa e assistenziale daciascuna istituzione esercitata: un’ampia serie dirapporti, dunque, che riveste indiscutibileimportanza per una conoscenza più completadella vita comunitaria di un qualsiasi centrourbano e quindi anche della nostra Pesaro, cheaveva visto nel tempo progressivamente au -mentare lo spazio del proprio insediamento e,con esso, il numero delle chiese, dei monasteri,delle confraternite e degli istituti religiosi, costi-tuitisi “intra” ed “extra moenia” a vario titolo elivello.A loro volta, delle tre distinte linee di sviluppo

tematico sopracitate, la prima è stata perseguitacome diretta espressione di una considerazionedi fondo: l’opportunità di premettere un brevesaggio sulla origine e sulla evoluzione del feno-meno confraternale in Italia quale utile presup-posto ed anticipazione al tema principe dellapubblicazione. La seconda, destinata a sua voltaa trattare della origine e dello sviluppo storico eoperativo di una delle più antiche confraternitepresenti per lungo tempo nel contesto storicodella città. La terza, infine, di importanza fonda-mentale, in quanto relativa alle complesse vicen-de artistiche collegate alla chiesa e – come laparte precedente – caratterizzata da una impo-stazione rigorosamente scientifica e sistematica,oltre che altrettanto rigorosamente applicata sianella ricerca e nello studio delle fonti, sia nell’e-same attento e circostanziato delle notizieacquisite, alcune delle quali addirittura inedite.tre linee di sviluppo, dunque, convergenti ad ununico fine: quello di valorizzare e di far semprepiù e sempre meglio conoscere una delle istitu-zioni confraternali, che con la loro presenza carat-terizzarono sul piano sociale religioso ed artisticola storia di Pesaro tra il XIV e il XX secolo.Per quanto poi riguarda in particolare il brevesaggio iniziale, è doveroso precisare che il temada esso affrontato, per la sua stessa ampiezza edestensione dal punto di vista sia cronologico siastorico-contenutistico, non può avere pretesaalcuna di completezza per tre distinte ragioni. Inprimo luogo per la rilevante complessità ed ete-rogeneità delle questioni affrontate nell’ambitodi un arco di tempo particolarmente vasto. Insecondo luogo per l’inderogabile esigenza didover intraprendere un lavoro di ricerca oltre-modo complicato e difficile nei riguardi di unadocumentazione, non soltanto dispersa in centri

7Introduzione

“dove due o tre sono riuniti nel mio nome, là sono io in mezzo a loro”.matteo, XVIII, 20

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urbani e fondi pubblici e privati diversi e per dipiù di non sempre sicura valenza da un punto divista strettamente archivistico e storiografico,ma anche e spesso non agevolmente raggiungi-bile e consultabile, né il più delle volte ordinatae catalogata in modo scientificamente chiaro edesatto e quindi solo tra inevitabili difficoltàricomponibile in una unità di fondo.né, in terzo luogo, va dimenticata la disorgani-ca e spezzettata miriade di contributi non dirado storiograficamente validi, offerti a noisoprattutto nel corso dell’ultimo trentennio suipiù disparati argomenti e sotto i più diversipunti di vista, persino da parte di autorevoli stu-diosi e ricercatori qualificati, ma purtroppoquasi sempre di tipo strettamente localistico equindi di orientamento settoriale e limitato neltempo e nello spazio e per di più caratterizzatoda uno sviluppo su versanti vari, da quellosociologico a quello folclorico, da quello econo-mico a quello più propriamente storico-politico.una documentazione, dunque, aperta e, inquanto tale, tendente a disperdersi in mille rivo-li piuttosto che a ricomporsi in una sintesi orga-nica ed unitaria.Che dire infine della progressiva dispersione diun patrimonio di straordinario valore dal puntodi vista – oltre che religioso – storico ed artistico,di cui purtroppo ben poco è giunto sino a noi acausa dell’ignoranza, dell’insensibilità e persinodelle inimmaginabili forme di avidità abbattute-si su di esso nel corso dei secoli, non esclusiquelli a noi più vicini? una avidità, che spessoha permesso la sconsacrazione degli stessi ora-tori, la irresponsabile dispersione dei loro pre-ziosissimi archivi, ma soprattutto l’indegnomercato delle loro opere d’arte.Comunque, malgrado tutto ciò, non è mancatochi – sia pure nei limiti di un piano interregio-nale – ha compiuto alcuni anni fa un generosotentativo nel senso sopra indicato attraverso unseminario di studio tenuto a roma pressol’Istituto Luigi sturzo tra il 10 e il 12 dicembre1987 sul tema “socialità religiosa nel mezzo -giorno: le confraternite laicali”. Come giusto eopportuno coronamento di quanto sopra, èintervenuta tre anni dopo la pubblicazione degliatti a cura di Vincenzo Paglia nella rivista

“ricerche di storia sociale e religiosa” (a. XIX,nn. 37-38, n. s., Gennaio-dicembre, roma, 1990).ma quale la finalità base dell’importante inizia-tiva? Quella di poter offrire agli studiosi una“prima panoramica” ad ampio spettro sul feno-meno dell’associazionismo confraternale in etàmoderna e contemporanea sia nell’Italia meri-dionale sia nelle isole: ad ampio spettro, inquanto riguardava non soltanto le città, ma per-sino i più remoti centri delle campagne.un progetto, dunque, tanto affascinante quantoambizioso, che, caratterizzato dall’entusiasmopropositivo degli organizzatori, comportò co -munque risultati solo limitatamente confortantiin quanto permisero loro di avanzare e suggeriresolo “qualche linea interpretativa sintetica” edoperativa per due regioni come la Calabria e laPuglia, oltre ad alcuni risultati positivi – sia puredi modesto respiro – per le isole. Con tutto ciòl’organizzazione del Convegno potè considerarsimoderatamente soddisfatta per essere riuscita acompiere un primo passo verso nuovi indirizzi distudio e di ricerca nei riguardi di una visione pro-gressivamente unitaria del fenomeno confrater-nale in Italia.

A questo punto, pur nella timida speranza diessere riusciti a richiamare all’attenzione anchedegli addetti ai lavori un aspetto della ricerca dinon secondario interesse, vogliamo illuderci dinon avere perso di vista – neppure nel presentecaso – la ragione d’essere della Collana: quellocioè di dare vita ad iniziative editoriali destinatea segnare nuove importanti tappe a vantaggioesclusivo di quel complesso processo di riappro-priazione della nostra identità culturale, che, ini-ziato nel 1996 con la pubblicazione del volumededicato al pesarese marchese Antaldo Antaldi eal suo prezioso manoscritto oliveriano 936,costituisce uno dei principali scopi operativi di“Aletheia” e della stessa fondazione quale illu-minata patrocinatrice di iniziative culturali, chevanno ben al di là della semplice storia locale.

Pesaro, ottobre 2005

Antonio Brancati

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Presentazione 5

Introduzione 7

Il fenomeno confraternale in Italia 9di Antonio Brancati

Assetti, cariche e funzioni 53di Antonio Brancati

La Confraternita e la Chiesa dell’Annunziata: vicende storiche 77di Adele Brancati

Uno sguardo su Pesaro tra XIII e XV secolo, 77. Aspetti dell’in-

fluenza esercitata sulla città dal francescanesimo, 80. La

Confraternita dell’Annunziata: origine e fondazione, 82. Quale la

data di fondazione della Confraternita?, 85. Quali le finalità

dell’Annunziata fissate dai fondatori?, 90. L’organizzazione confra-

ternale nei “Capitoli” del 1575, 95. L’organizzazione confraternale

nei “Capitoli” del 1758, 96. L’organizzazione confraternale nei

“Capitoli” del 1840, 96. Successive variazioni statutarie apportate

all’organizzazione confraternale, 97. Sul numero dei confratelli e

sulle loro caratteristiche, 100. Modalità di ammissione e compiti

operativi, 103. Acquisizioni e consistenza patrimoniale dell’An -

nunziata, 104. L’Annunziata e la traumatica sua soppressione nel

1782, 106. L’Annunziata del dopo Luvini riprende nel 1786 in San

Rocco la propria attività, 110. L’Annunziata attiva ormai in San

Rocco nel travagliato periodo napoleonico, 111. La riapertura di San

Rocco e la difficile organizzazione postnapoleonica, 117. Di alcune

ricorrenze celebrative antiche e nuove nella prima metà del XIX

secolo, 121. L’Annunziata nella seconda metà del XIX secolo dopo

l’Unità d’Italia, 128. La Confraternita dell’Annunziata dopo il

Concordato del 1929, 129. L’Annunziata nel secondo dopoguerra,

131. L’ascesa dell’Azione Cattolica e il definitivo tramonto dell’an-

tica Confraternita, 133. Vicende storiche della chiesa dell’An nun -

ziata, 134.

APPENDICE

I “Capitoli” dell’Annunziata e le loro edizioni 207

di Adele Brancati

285Indice

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Chiesa dell’Annunziata: sette secoli d’arte 215

di Grazia Calegari

La “Madonna del Popolo”, prima icona romana a Pesaro, 216. La

pala dell’altare maggiore: Viti e Persciutti, 221. La tela per la

“Madonna del Popolo”, 233. Il Crocifisso ligneo, 236. Il “Crocifisso

coi santi Carlo Borromeo e Antonio da Padova”, 236. L’“An nun -

ciazione” in stucco all’altare maggiore, 244. Giuseppe Mazza, arti-

sta viceprincipe e principe dell’Accademia Clementina di Bologna

tra successo, dissipatezza e miseria, 252. La decorazione pittorica,

258. Le scelte artistiche dei Mosca, tra villa Caprile e l’Annunziata,

259. Gli interventi ottocenteschi, 262. I monumenti funerari, 263. La

“Madonna del Rosario” di Fernando Mariotti, 264.

Il restauro dell’Annunziata. Notizie 275

Relazione sulle opere di consolidamento e di restauro 277

di Celio Francioni

Indice dei nomi 279

286

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Finito di stampare nel Novembre 2005presso le Arti Grafiche Stibu di Urbaniaper conto della casa editriceil lavoro editoriale