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Dott. S. Giuffre’
‘Hospice Raggio di Sole’
SEMINARIO VESCOVILE
MAZARA DEL VALLO
07/11/2012
La “dignità” del morire: La “dignità” del morire:
il problema dell’EUTANASIAil problema dell’EUTANASIA
"Io sono venutovenuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10,10)
Eutanasia
Accanimento terapeutico
Eccessivo tecnicismo medico
Abbandono terapeutico
Abbandono nella sofferenza
Aver voluto ‘‘Rimandare la morte’’
Principio di autonomia
‘’ Pieta’ ’’ per il sofferente
Bassa QUALITA’ di vita
Mancanza di ‘’compassione’’
Dolore totale
Perdita della ‘’TRASCENDENZA’’ della vita
Depressione
Etc….etc….
Morire è un
atto di
normalità,
unica certezza
assoluta della
vita !
La morte è la La morte è la normanorma
della vita, la della vita, la naturale naturale
conclusione di ogni conclusione di ogni
processo vitale, una fase processo vitale, una fase
del grande del grande DISEGNO DISEGNO
‘’biologico’’‘’biologico’’ (e Divino )(e Divino )
a cui apparteniamo !a cui apparteniamo !
La demistificazione della morte
La morte non è un insuccesso della medicina, ma La morte non è un insuccesso della medicina, ma fa parte del destino dell’uomo !fa parte del destino dell’uomo !
Si tratta di recuperare il senso della morte, che un tempo era presente e familiare in ogni strato della popolazione
Oggi, invece, essa diventa oggetto di vergogna e di rifiuto
O anche fallimentofallimento !!
Il recupero del significato della morte è possibile attraverso:
–una sua reintegrazione nella nostra mente
–il ridimensionamento dell’onnipotenza della scienzail ridimensionamento dell’onnipotenza della scienza
Così come la nascita, la morte fa parte Così come la nascita, la morte fa parte
della vita. Ignorarla non è la soluzione.della vita. Ignorarla non è la soluzione.
CosCosìì come la nascita, la morte fa parte della come la nascita, la morte fa parte della
vita. vita. E questo è un'evidenza.
Quello che risulta essere meno evidente è il
modo nel quale ci si prende cura dell'una e
dell'altra. Ci si prende cura della nascita e del nascituro.
Dimenticando però da subito e Dimenticando però da subito e
volontariamente, la dimensione temporale volontariamente, la dimensione temporale
dell'esistenza ed ignorandone il termine dell'esistenza ed ignorandone il termine
naturale:naturale: la mortela morte !!
Un luogo comune spesso usato, al termine
della vita, è ““non c'non c'èè pipiùù nulla da farenulla da fare””..
È vero che arriva un momento della vita in
cui non è più possibile protrarla
ulteriormente.
É normale………
É insito nell'essenza stessa dell'esistenza,
nella sua dimensione di finitudofinitudo..
Ma si può fare molto per accompagnare accompagnare
la vita di un essere umano che giunge al la vita di un essere umano che giunge al
termine della sua esistenzatermine della sua esistenza. Qualunque
sia la sua età.
Nell'ambito delle cure di fine vita, le
cure palliativecure palliative ne sono un esempio;
sono in grado di lenire il dolore fisico,
psichico, spirituale della persona in fin
di vita prendendosi inoltre carico anche
dei famigliari più prossimi quando
presenti.
La scienza medica è in grado di garantire le
funzioni vitali come la respirazione e
l’alimentazione, nei casi in cui il paziente
non sia in grado di farlo autonomamente…..
( ma….…tutte queste tecniche di sostegno
delle funzioni vitali, sono sempre un
prolungamento della vita (ma e’ sempresempre vita
in quelle condizioni ?) o e’ solo un
“rimandare la morte” inutilmente?)
Il problema è che forse nella nostra società
bella, giovane, ricca, sana (o almeno così ci
fanno credere), si sia venuta a creare la
malsana idea che non si debba morire
mai………………..
Non riusciamo più ad ammettere che prima
o poi tutti dobbiamo morire, e quindi
facciamo di tutto perchè l’ultimo respiro
giunga il più tardi possibile a qualunque
condizione, ad ogni costo!
Possiamo diventare tutti
Pazienti a Rischio di trattamento Inadeguato
Sindrome della morte negata o peggio, morte negata o peggio,
intubata per tuttiintubata per tutti
Accanimento terapeutico
Accanimento diagnostico
vs
Abbreviazione della vita
Abbandono terapeutico
Si dovra’ avere il coraggio di dire ,oltre un
certo limite di malattia, la fase terminale,
che……..
NON NON CICI SONO PIU’ TERAPIE SONO PIU’ TERAPIE EFFICACIEFFICACI……..
…se non l’amore….l’assistenza….la
vicinanza….il contatto….
L’ammalato terminale può accettare serenamente la naturale conclusione naturale conclusione della sua vita della sua vita solo se si sente circondato dall’affetto e dalla solidarietà dei suoi simili e, per alleviare le sue sofferenze e godere di una discreta qualità di vita, può contare sulle più moderne ed efficaci terapie Palliative.
L’L’eventoevento del moriredel morire
Nella nostra società, la morte è l’ultimo dei “tabù” (P. Ariés)
ineluttabilità e “non senso”; rifiuto assoluto del dolore e della sofferenza; tendenza all’occultamento, medicalizzazione della morte
lo sviluppo tecnico-medico e la morte il “vano” tentativo di vincere la morte: successi e sconfitte
situazioni cliniche inedite: “forme” di vita o di morte? (es.stati vegetativi permanenti)
la “buona morte”: morire con dignità umana condizione necessaria: rispetto della vita e accettazione della morte
“insieme” al morente : accompagnamento e solidarietà, non fuga ed imbarazzo
DEFINIZIONE DI EUTANASIA “Gli atti che hanno per obiettivo
mettere fine deliberatamente alla
vita di un paziente con malattia
terminale od irreversibile, che
sopporta sofferenze che egli
vive come intollerabili e su
richiesta espressa dello stesso,
in un contesto sanitario”
Eutanasia
DEFINIZIONE DI EUTANASIA
Perché un atto si possa definire
eutanasia, significa che deve
adempiere a queste condizioni:
- essere attivo,
- essere diretto,
- essere volontario,
- realizzarsi in un contesto
sanitario.
Eutanasia
Caratteristiche dell’eutanasiaCaratteristiche dell’eutanasia
Obiettivo Obiettivo primarioprimario: eliminare la sofferenza
procurando la morte
Con la somministrazione di sostanze mortali o
negando l’assistenza medica dovuta
La richiesta viene fatta da chi intende morire
RIFLESSIONE : L’Eutanasia
E’estremamente rara con
un’assistenza adeguata
Parlarne senza garanzia di
cure palliative a livello
sanitario e sociale è
iniziare la casa dal tetto!
Eutanasia
EUT
SMA
RIFLESSIONE
L’OMS, nel suo programma di sviluppo delle Cure Palliative,
ha chiesto ai governi di non pensare a legiferare sull’eutanasia fino a quando non saranno soddisfatte le richieste dei propri cittadini con adeguati servizi di CP.
Eutanasia
EUT
SMA
RIFLESSIONE
– Se si fa un buon uso della desistenza terapeutica
e si evitano trattamenti futili
- Se promuoviamo una buona assistenza alle malattie progressive ed in particolare alla fine-vita
- Se promuoviamo le Cure Palliative:
In Ospedale
A domicilio
Nelle unità di cura extraospedaliere
………….Come filosofia di vita (cultura)
Eutanasia
EUT
SMA
RIFLESSIONE
SE…faremo tutto questo….
…..L’EUTANASIA SI CONVERTIRA’
IN UN PROBLEMA MINORE !
Eutanasia
EUT
SMA
Cure Palliative Non guariscono, ma migliorano
la qualità della vita e/o allungano la vita
Sedazione terminale Uso di sedativi per ridurre il dolore anche a costo
di ridurre la durata della vita
“L’obiettivo della medicina è
diminuire la violenza delle violenza delle
malattiemalattie ed evitare
sofferenza ai malati,
ASTENENDOSI DAL ASTENENDOSI DAL
TOCCARE TOCCARE
quelli nei quali il male è più quelli nei quali il male è più
forte e sono situati forte e sono situati oltreoltre le le
possibilità dell’arte”possibilità dell’arte”
(Ippocrate, L’arte medica)
Eutanasia
Giuramento di Giuramento di
IppocrateIppocrate
…Non…Non mi mi lascerò lascerò
indurre indurre dalle dalle
preghiere di alcuno preghiere di alcuno ––
chiunque egli chiunque egli sia sia -- a a
propinare un velenopropinare un veleno, ,
e a dare il mio e a dare il mio
consiglio in una consiglio in una
simile simile contingenza…contingenza…
Tracce storiche di pratiche Tracce storiche di pratiche
eutanasicheeutanasiche
alcune popolazioni primitive
es. Battaki di Sumatra (uccisione del padre anziano), tribù dell’Aracan,
Siam, i Cachibas e i Tupi del Brasile, i Wendi slavi (uccisione di anziani)
mondo occidentale
Sparta (neonati deformi)
Aristotele (Politica, VII, 1335b): eutan. lecita per motivi politici
Platone (Repubblica, 460b): anche per gli adulti gravemente ammalati,
con la cooperazione dei medici
Tacito (Annales, XVI, 18-19): elogio del suicidio di Petronio
Senato di Marsiglia: “veleno di stato” (Valerio Massimo)
Roma: suicidio di personalità note (Seneca, Epitteto, Plinio il Giovane,
etc.)
DEFINIZIONE DI DESISTENZA
TERAPEUTICA
“Il Sospendere o il Sospendere o il NNOON N
INIZIAREINIZIARE mezzi terapeutici mezzi terapeutici
quando il sanitario giudica che,
nella situazione concreta del
paziente, sono inutili o futili, poiché consentono solo di
prolungare la vita biologica,
senza la possibilità di
conseguire un recupero
funzionale con una qualità di vita
minima”.
Desistenza terapeutica : NON e’ Eutanasia
RIFLESSIONE
Uccidere/lasciar morire:
Una cosa è desiderare la
morte e realizzarla ed altra
molto diversa e’desiderare
la morte e lasciare che
accada.
DT
Desistenza terapeutica : NON e’ Eutanasia
RIFLESSIONE
Il Codice di Etica e
Deontologia Medica del
1999 stabilisce la
correttezza deontologica
della pratica di desistenza
terapeutica.
La Chiesa Cattolica ritiene
che i mezzi futili siano siano
sproporzionatisproporzionati (Cat. 2278). DT
Desistenza terapeutica : NON e’ Eutanasia
CONDIZIONE per la
Desistenza Terapeutica:
“Che il paziente non abbia non abbia
aspettative ragionevoli di
recupero”
Che sia nell’imminenza della nell’imminenza della
mortemorte, inevitabile !
Desistenza terapeutica : NON e’ Eutanasia
RIFLESSIONE
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI AD UN CONGRESSO SU "TRATTAMENTI DI SOSTEGNO VITALE E LO STATO VEGETATIVO." Sabato 20 marzo 2004
.......... come la somministrazione di acqua e cibo, anche ...per vie artificiali, rappresenti sempre un mezzo naturale di conservazione della vita, non un non un atto atto medicomedico.. Il suo uso pertanto sarà da considerarsi, in linea di principio, ordinario e proporzionato, e come tale moralmente obbligatorio, ...............fino a quando esso procura nutrimento al paziente e lenimento delle sofferenze.
DT
Desistenza terapeutica : NON e’ Eutanasia
Rifiuto dell’accanimento diagnostico-terapeutico:
la Chiesa cattolica
.. «accanimento terapeutico», ossia: “certi interventiinterventi medici non non
più più adeguati alla reale situazione del malato, perché ormai
sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare.. .
In queste situazioni, quando la morte si preannuncia
imminente e inevitabile, si può in coscienza «rinunciare a
trattamenti che procurerebbero soltanto un prolungamento
precario e penoso della vita, senza tuttavia interrompere le cure
normali dovute all'ammalato in simili casi».
(…) La rinuncia a mezzi straordinari o sproporzionati non
equivale al suicidio o all'eutanasia; esprime piuttosto
l'accettazione della condizione umana di fronte alla morte.
““EvangeliumEvangelium vitae”, 1995, vitae”, 1995, §§ 6565 Documento di riferimento: Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione sull’eutanasia –
Iura et bona, 5 maggio 1980
Il rischio dell’accanimento terapeuticoIl rischio dell’accanimento terapeutico
Dobbiamo porre attenzione ad un “tecnicismo” medico che rischia di diventare abusivo talvolta, interventi medici non più adeguati alla reale
situazione del malato perché non (o non più) efficaci in ordine al miglioramento della sua condizione clinica
si definisce come "accanimento terapeutico" ogni intervento medico che NON RISULTI NON RISULTI
ADEGUATOADEGUATO, nella data situazione clinica, al raggiungimento di un determinato obiettivo di salute o di sostegno vitale
(uso “sproporzionato” di un mezzo terapeutico)
E' molto importante oggi proteggere,
nel momento della morte, la dignità la dignità
della persona umana della persona umana contro un
tecnicismo che rischia di divenire
eccessivo.
Ciò significa riconoscere i limiti della
Scienza nella cura dei Malati e fare
chiarezza sul termine di "ostinazione
terapeutica" o "accanimento
terapeutico" con la quale si cerca a
volte solo di ritardare la morte non di
portare avanti la vita.
Il Medico nonnon è tenuto (né per
norma di legge, né per deontologia)
a prolungare la vita ad ogni costo
ed in ogni circostanza: con il
progredire della malattia
il sollievo e la dignità assumono un
ruolo di indiscutibile rilievo
(FNOMCeO, 2006).
Su questo difficile e delicato aspetto del
problema ancora una volta la Chiesa ci ha
illuminato con chiarezza.
Prima Pio XII , poi Paolo VI ed infine Giovanni
Paolo II con l' enciclica Evangelium vitae (n.
64-67), ci hanno aiutato a riconoscere i
limiti della Scienza ed a RIFIUTARERIFIUTARE
l' "ostinazione terapeutica“ o
‘’accanimento terapeutico’’ praticata per
ragioni che poco o nulla hanno a che
fare con l' amore per la vita.
di conseguenza diciamo, NO agli interventi medici che: ritardano in maniera fittizia la morte,
senza portare un reale beneficio al paziente, anzi condannandolo di fatto ad un’agonia prolungata artificialmente
risultano troppo gravosi per il paziente e/o per la sua famiglia (disagi fisici, psicologici, economici, ecc.)
Il rischio dell’accanimento terapeuticoIl rischio dell’accanimento terapeutico
Codice di Deontologia Medica (dic 2006): “Il medico, anche tenendo conto delle
volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in
trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere
un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita.”
(art. 16)
…Cosa…Cosa vuol dire vuol dire “accanirsi” “accanirsi” ? …? …
Confondere le cure “che bastano”
con quelle inutili … cioè quelle
che “ragionevolmente”
non modificherebbero la
prognosi …
senza tanti equilibrismi
semantici… …
Fattori che alimentano la domanda di Fattori che alimentano la domanda di eutanasiaeutanasia
1) I progressi della medicina
le nuove terapie mediche, in grado di contrastare il passo della morte, aumentano i tempi di
sopravvivenza, (tumori, malattie neurologiche, AIDS, oppure gravi lesioni cerebrali ictali o
traumatiche ) che possono esitare nello “stato vegetativo persistente” grazie alle moderne
tecniche rianimatorie e intensive che consentono di mantenere in vita per lunghissimi periodi individui
con funzioni cerebrali superiori con funzioni cerebrali superiori irreversibilmente distrutteirreversibilmente distrutte.
Fattori che alimentano la domanda Fattori che alimentano la domanda
di eutanasiadi eutanasia
2) Fattori socio-culturali Accresciuto potere della medicina sulla malattia con
accresciuta debolezza dell’uomo verso la malattia.
Sbilanciamento a favore del sapere scientifico sul sapere
etico, con perdita del carattere trascendente della vita, per cui
la vita non vale la pena di essere vissuta in condizioni di
sofferenza e di degrado fisico e morale
Fattori che alimentano la domanda di Fattori che alimentano la domanda di
eutanasiaeutanasia
3) Il principio di autonomiaIl principio di autonomia
e di autodeterminazionee di autodeterminazione (capacità di capacità di
giudicare del valore della propria vitagiudicare del valore della propria vita) e uno
stravolto principio di beneficialita’ secondo il quale
i medici devono sempre fare il bene richiesto dal
paziente (compreso quello di dare la morte)
Art. 36: Eutanasia
“Il medico , anche su richiesta del
malato, non deve effettuare né favorire
trattamenti diretti a provocarne la
morte”
Codice Dentologico Medico
Spesso l’Eutanasia Spesso l’Eutanasia si oppone si oppone alla : alla :
-Distanasia o accanimento terapeutico – ricorso
ad interventi medici di prolungamento della vita
non rispettosi della dignità del paziente;
- mentre…
LE CURE PALLIATIVE………….Si oppongono
alla Eutanasia !
Insieme di interventi che hanno come scopo la
palliazione ovvero l’alleviamento dei sintomi, al
fine di garantire al paziente un
accompagnamento accompagnamento dignitoso nel processo del dignitoso nel processo del
morire morire
Tracce storiche di Tracce storiche di opposizioneopposizione alle alle
pratiche pratiche eutanasicheeutanasiche
Pitagora, Ippocrate, Galeno “Giammai, mosso dalle premurose insistenze di alcuno,
propinerò medicamenti letali né commetterò mai cose di questo genere” (Giuramento di Ippocrate)
Roma: Cicerone “Tu, o Publio, e tutte le persone rette, dovete conservare la
vostra vita e non dovete allontanarvi da essa senza il comando di colui che ve l’ha data, affinché non sembriate sottrarvi all’ufficio umano che Dio vi ha stabilito” (Somnium Scipionis, III, 7)
L’avvento del Cristianesimo: svolta culturale ed etica condanna costante dell'eutanasia e di ogni altra pratica
contro la vita umana (cfr. GS 27)
Il problema Il problema dell’eutanasia : dell’eutanasia :
MotivazioniMotivazioni
Ci sono ‘’Motivazioni’’ ‘’Motivazioni’’ per l’eutanasia ! (?):
La “pietà” per chi soffre senza rimedio ?
Il non senso del dolore e della sofferenza ?
Una vita “sub-umana” per la bassa qualità ?
Per calcolo sociale ed economico (utilitarismo)?
Per forme di razzismo ?
Per ideologizzazione (princ. d’autonomia ?)
NO !
Il vero motivo che spinge molti malati Il vero motivo che spinge molti malati
terminali a chiedere l’eutanasia è la terminali a chiedere l’eutanasia è la paurapaura !!
PauraPaura di di essere lasciati soli essere lasciati soli nel momento più
tragico della loro vita e di andare incontro a
sofferenze sempre più insopportabili.
Perciò, a coloro che vedono nell’eutanasia un “atto di
pietà” o, un “atto di carità”, si deve rispondere che la
“pietà” e la “carità“pietà” e la “carità” verso i malati terminali non
consistono in un atto eutanasico , ma nell’aiutarli con
le cure palliative e con un’assistenza amorosa a
vivere nel miglior modo possibile gli ultimi tempi della
loro vita.
E’ DESIDERIO E’ DESIDERIO DIDI MORTE ?MORTE ?
La richiesta di eutanasia fatta dai
malati terminali NONNON è dunque
l’espressione di un desiderio di
morte,
quanto piuttosto la richiesta di non non
essere lasciati soli di fronte alla essere lasciati soli di fronte alla
morte e di morte e di essere alleviati nelle essere alleviati nelle
loro sofferenze.loro sofferenze.
La media dei suicidi tra gli ammalati di cancro La media dei suicidi tra gli ammalati di cancro
(0,027 %) (0,027 %)
E’ E’ di gran lunga inferiore a quella di gran lunga inferiore a quella
tra la popolazione sana, e che il tra la popolazione sana, e che il
desiderio di ricorrere al suicidio, al desiderio di ricorrere al suicidio, al
suicidio assistito o all' eutanasia, di suicidio assistito o all' eutanasia, di
solito si manifesta entro i sei mesi solito si manifesta entro i sei mesi
dalla diagnosi, per poi venir meno dalla diagnosi, per poi venir meno
se il paziente è seguito con terapie se il paziente è seguito con terapie
capaci di far cessare il capaci di far cessare il dolore !dolore !
Chiave etica di Chiave etica di lettura : lettura : Pieta’Pieta’..
EvangeliumEvangelium vitaevitae
Nel Nel farsi carico dell’esistenza di chi soffre, farsi carico dell’esistenza di chi soffre,
l’eutanasia deve dirsi una l’eutanasia deve dirsi una falsa pietàfalsa pietà, ,
unauna“perversione”“perversione”di essadi essa: la : la vera vera
““compassionecompassione”, infatti, rende solidale con ”, infatti, rende solidale con
il dolore altrui, non sopprime colui del il dolore altrui, non sopprime colui del
quale non si può sopportare la quale non si può sopportare la sofferenza ! sofferenza !
Chiarimento dei terminiChiarimento dei termini
etimologia: “buona morte” (dal greco: eu-thanatos)
possibile definizione : “un’azione o un’omissione che, di natura sua e nelle
intenzioni, procura la morte, allo scopo di eliminare ogni dolore” da essa va distinta la decisione di rinunciare al cosiddetto
««accanimento terapeuticoaccanimento terapeutico», », ossia a certi interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato, perché ormai sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perché troppo gravosi per lui e per la sua famiglia
L’Eutanasia L’Eutanasia si situa dunque a 2 livellisi situa dunque a 2 livelli::
nelle nelle intenzioniintenzioni di chi la attua o la chiededi chi la attua o la chiede
nei nei mezzimezzi usati usati a tale scopoa tale scopo
ObiettivoObiettivo: Morte del paziente
Farmaci e dosaggiFarmaci e dosaggi: adeguati a provocare la
Morte del paziente
RisultatoRisultato: Morte del paziente
EutanasiaEutanasia
L’eutanasia, è una procedura tecnicamente irreversibile !
BREVE CLASSIFICAZIONE BREVE CLASSIFICAZIONE BREVE CLASSIFICAZIONE BREVE CLASSIFICAZIONE
in base alle modalità di azione eut. attiva (commissione) eut. omissiva (omissione) o “passiva”
non vi è alcuna differenza etica tra le due
in base all’intenzione eut. diretta (ricercata volontariamente) "eut. indiretta" (la morte è conseguenza NON VOLUTANON VOLUTA di un’altro intervento medico)(non non si tratta di eutanasia!si tratta di eutanasia! )
in base all'assenso del paziente eut. volontaria (paziente consenziente) omicidio del consenziente
eut. non volontaria (paziente non consenziente) OMICIDIO !!
Suicidio assistito (‘’ Omicidio indiretto’’ Omicidio indiretto’’ )
Riflessioni eticheRiflessioni etiche
La vita umana non è un bene “disponibile” né da parte del paziente, che l’ha ricevuta come
un dono ed è chiamato a riconoscerne il valore oggettivo
tanto meno, da parte del personale sanitario che
lo assiste (che non può avere sul malato diritti superiori a quelli che il malato stesso ha su di sé)
Niente o nessuno può lecitamente autorizzare l’uccisione di un essere umano innocente
non importa se: embrione, feto, bambino, adulto, vecchio, ammalato, agonizzante, ecc…
"…nessun Medico, nessun
Infermiere, nessun essere
umano in modo assoluto è
l'arbitro della vita umana,
della propria o di quella di
un'altra persona.“
(Giovanni Paolo IIGiovanni Paolo II)
Giudizio moraleGiudizio morale
L'eutanasia, in quanto uccisione uccisione
deliberata deliberata di una persona umana
innocente, è sempre moralmente
inaccettabile è contro i precetti della legge naturale
è un’offesa alla dignità della persona umana
è un attentato contro la vita
talvolta, può assumere i tratti di un attentato contro l’umanità
Una tale pratica comporta, a seconda delle
circostanze, la malizia propria del suicidio o
dell'omicidio !
differenza sostanziale tra “dare la morte” (con un atto che, in se stesso e nell’intenzione, è
uccisivo)
“consentire il morire” (accettazione della condizione naturale di limite della vita, in assenza di rimedi in assenza di rimedi possibili e in fase terminalepossibili e in fase terminale)
rifiuto di una falsa “pietà” di fronte alla sofferenza vera l’eventuale domanda di eutanasia, molto spesso, esprime una richiesta
accorata (e talvolta disperata) di aiuto clinico, di affetto, di amore e di calore umano, di condivisione sincera e coraggiosa
rischio di sconvolgimento del rapporto medico-paziente esso nasce come “alleanza per la vita”
la fedeltà al mandato originario dell’arte medica
Chiarire gli equivoci!Chiarire gli equivoci!
Il dolore umano Il dolore umano richiede richiede amore e amore e
condivisione solidalecondivisione solidale, ,
non la sbrigativa violenza non la sbrigativa violenza
di una morte anticipata !di una morte anticipata !
SACRALITA’SACRALITA’
DELLA VITADELLA VITA
BIOETICA CATTOLICA
QUALITA’
DELLA VITA
BIOETICA LAICA
Contro una cultura di morte !Contro una cultura di morte !
la vita umana è sempre un bene
essa vale in se stessa
Bisogna RecuperareRecuperare una corretta visione del
concetto di “qualità” della vita
non in contrapposizione a quello di “sacralità”
rispettoso della DIGNITA’DIGNITA’ della persona
mama la Qualita’ di Vita non può essere l’unico criterio di
giudizio sul valore della vita umana
recuperare “l’uomo nella sua interezza”
e dare e dare un senso al “limite” e alla “sofferenza” un senso al “limite” e alla “sofferenza”
inevitabile inevitabile
La principale peculiarità del dolore dolore
umanoumano è quella di porre sempre un
interrogativo esistenziale:
“Perché“Perché?”?”
“Perché io“Perché io??
“Perché ora?”“Perché ora?”
Il doloredolore assomiglia molto alla paurapaura
perché ci spinge a chiedere aiuto
agli altri.
I FALSI MITI IN ONCOLOGIA
Il mito della sofferenza
Il mito degli oppioidi Il mito della sopravvivenza
Il mito del dolore
Il mito della scelta
Il mito della statistica
Il mito del silenzio
Il mito della speranza
……………………..
OPPIOIDI : MITI E PREGIUDIZI
• Gli oppiodi danno dipendenza …
… “non si possono più smettere” …
• La morfina si somministra solo in fase terminale
… “quando non c’è più niente da fare“ …
• Gli oppiodi limitano lo stato di coscienza
… “tolgono la conoscenza“ …
• La morfina riduce la sopravvivenza …
… “è una specie di eutanasia“ …
• ecc. ecc …….
L’uso L’uso
degli degli analgesici : E’ LECITO !!analgesici : E’ LECITO !!
l’esperienza del dolore fisico puo’ oscillare, tra: accettazione – sopportazione – “eroismo”
rifiuto – intolleranza - possibile disperazione
-- E’ E’ lecitolecito (spesso (spesso doverosodoveroso) ) usare gli usare gli oppioidioppioidi, anche quando:anche quando:
diminuiscono lo stato di coscienza (consenso del paziente)
rischiano di abbreviare la vita (erroneamente, si parla di "eutanasia indiretta")
:a condizione chea condizione che
siano siano somministrati in somministrati in quantità proporzionata quantità proporzionata all’effettivo bisogno attuale del paziente all’effettivo bisogno attuale del paziente
la loro somministrazione non impedisca l’adempimento di la loro somministrazione non impedisca l’adempimento di importanti doveri moraliimportanti doveri morali
A volte i tentativi di migliorare i sintomi A volte i tentativi di migliorare i sintomi
possono causare la morte anche se possono causare la morte anche se
questa non è l’intenzione.questa non è l’intenzione.
“Se la somministrazione di narcotici
provoca per se stessa due effetti
distinti, da una parte il sollievo del
dolore e dall’altra l’abbreviazione
della vita stessa,essa è lecita”
(dal discorso di Papa Pio XII nel discorso agli
anestesisti 1957)
MIO FRATELLO
Lungo un sentiero ripido e pietroso
incontrai un giorno una bambina
che recava sulla schiena il suo fratellino.
-Cara bambina, le dissi,
come fai a portare un carico così pesante?
Ella mi guardò e disse:
-Non è un carico,
signore, è mio fratello!
Restai interdetto. La parola di questa bambina
si è impressa nel mio cuore.
E quando il dolore degli Uomini mi opprime,
quando ogni coraggio mi abbandona,
la parola della bambina me lo ricorda:
"Non è un carico quanto stai portando,
è tuo fratello".
(dalla Prefazione del libro: "100 foto per difendere la libertà di stampa" -Sebastiao Salgado)
Grazie per la pazienza e Grazie per la pazienza e
l’attenzionel’attenzione