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“La disciplina specifica per i principali materiali: acciaio inox, alluminio, plastica e gomma. " Marinella Vitulli TÜV SÜD pH Operations Manager Ph TUV Food Contact Expert – AIBO n°035

“La disciplina specifica per i principali materiali ... · dei contenitori e degli imballaggi a perdere, ... nella maggioranza dei casi porta a far concentrare le aziende su altri

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“La disciplina specifica per i principali materiali: acciaio inox, alluminio, plastica e

gomma. "

Marinella Vitulli

TÜV SÜD pH

Operations Manager Ph TUV

Food Contact Expert – AIBO n°035

1 Stato dell’arte

“La disciplina specifica per i principali materiali: acciaio inox,

alluminio, plastica e gomma"

3 Controlli analitici

2 Disciplina specifica

I numeri di TÜV SÜD:

1 Fornitore unico di soluzioni tecnologiche

800 Sedi in tutto il mondo

150 Anni di esperienza

800 Sedi in tutto il mondo

Dipendenti in tutto il mondo20,000

Milioni di Euro fatturatinel 20132

Competenza tecnica & ampia conoscenza del settore

Auditing & Certificazione di

sistemaIspezione

Servizi di Knowledge

Testing & Certificazione di

prodottoTraining

Certificazione del sistema di audit in vari campi incluso qualità, sicurezze, energia, compliance sociale e ambiente.

sistema

Ispezione di prodotto, sistema, costuzione, impianti e infrastrutture.

Protezione della sicurezza, qualità, rischio, ambiente e consulenza normativa.

Knowledge

Testing chimico, fisico, meccanico, elettrico e ambientale e certificazione di prodotto

prodotto

Training nella sicurezza sul lavoro, competenze tecniche, sistemi di gestione e programmi esecutivi.

L’ AZIENDA – COMPANY PROFILE

Laboratori pHAcquisito a gennaio 2013

� 2 sedi Tavarnelle Val di Pesa (FI)

� 120 dipendenti

Servizi / Services

pH esegue prove e verifiche in ambito agroalimentare, non food e ambientale, attraverso i seguenti laboratori:

pH A member of TÜV SÜD

� Biomolecolare � Chimico � Fitopatologico� Ecotossicologico� Microbiologico � Sensoriale

Ha sviluppato specifiche competenze tra cui ’autocontrollo alimentare, la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’igiene industriale, l’ambiente, la qualità e la formazione.

• Si identifica spesso come oggetto per il quale verificare conformità al contatto con gli alimenti il solo packaging, che è fondamentale poiché e’ un contenitore in cui il materiale alimentare sosta a lungo…

• Ma anche rimanendo in ambito packaging…..

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Considerazioni preliminari….

Ad ogni modo non c’è solo il packaging…..

Infatti è corretto parlare di MOCA: materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimentiLa legge ci viene in aiuto…dal reg CE 1935:2004

Il presente regolamento si applica ai materiali e agli oggetti, compresi quelli attivi e intelligenti (qui di seguito denominati «materiali e oggetti»), allo stato di prodotti finiti:

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intelligenti (qui di seguito denominati «materiali e oggetti»), allo stato di prodotti finiti:a) che sono destinati a essere messi a contatto con prodottialimentari;b) che sono già a contatto con prodotti alimentari e sono destinatia tal fine; oc) di cui si prevede ragionevolmente che possano essere messi a

contatto con prodotti alimentari o che trasferiscano i propricomponenti ai prodotti alimentari nelle condizioni d’impiegonormali o prevedibili.

• E la legislazione italiana?

• DM 21.03.73

• Ai fini del presente decreto con il termine: «oggetti» si intendono laminati, pellicole, contenitori, recipienti, utensili, fogli, vernici, impianti, apparecchiature,

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pellicole, contenitori, recipienti, utensili, fogli, vernici, impianti, apparecchiature,

strumenti di produzione, di immagazzinaggio, di trasporto o di condizionamento ed altri manufatti vari allo stato di oggetti finiti pronti per l'impiego.

• D.P.R. 23 agosto 1982, n. 777 (1). • Art 2 Le disposizioni di cui al primo comma si applicano anche ai materiali

ed oggetti che possano venire a contatto con le sostanze alimentari o con l'acqua durante la lavorazione o preparazione delle stesse.

Riflettiamo sulla complessa catena alimentare...

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Ma facciamo un esempio concreto: storia di una mela - primo capitolo

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storia di una mela - secondo capitolo

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una mela al giorno…

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Controlli eseguiti dai costruttori:

l’esperienza accumulata negli ultimi anni dai laboratori di prova….

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Una statistica sintomatica…..….dati relativi ai campioni analizzati nel laboratorio pH

Plastica packaging

12%

Plastica bazar10%

materiali metallici

altri materiali10%

macchine3%

Carta packaging

5%Ceramica - vetro

30%

materiali metallici30%

2011 -2012-2013

Plasticapackaging

18%

Plastica bazar14%

Cartapackaging

9%

Ceramica - vetro16%

materialimetallici

23%

altri materiali9%

macchine11%

2014 - 2015

Anche la consapevolezza negli operatori del settore macchine è molto cambiata….

mail datata 2010

Buongiorno,

ci chiedono di realizzare una macchina ALIMENTARE (costruita in Italia e destinata

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ci chiedono di realizzare una macchina ALIMENTARE (costruita in Italia e destinata

all'Italia), la 2006/42/CE mi indica che per le parti che andranno a contatto con gli alimenti mi

dovrò leggere la 1935-2004-CE e la 2008/39/CE che modifica la 2002/72/CE

etc…

Me le leggo e, in breve…Penso "ottimo, mi basta richiedere la certificazione ai relativi

fornitori per poter poi dichiarare a mia volta che la mia macchina rispetta le direttive e quindi

è certificata" ... faccio qualche richiesta e mando qualche email e ....

e quì iniziano i problemi:

e qui iniziano i problemi:

La maggior parte dei fornitori potenziali identifica la "alimentarietà" con un materiale

bianco (come se bianco significasse idoneo)...

Altri dichiarano a parole che il materiale è alimentare, ma non sanno come

certificarlo o non possono .... (???)

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certificarlo o non possono .... (???)

Altri ancora chiedono somme elevate per poter avere il CERTIFICATO di laboratorio

del materiale (tra l'altro a noi non serve un certificato vero, ci basta una dichiarazione di

idoneità, si dice così giusto? Su carta intestata o basta una brochure?)

Le mie domande quindi si concentrano sull'ultima categoria, quella di chi mi risponde

con un certificato/dichiarazione FDA…

La dichiarazione FDA può essere utilizzata per macchine destinate a lavorare in Italia

o, come penso è semplice carta straccia?

Riporto un’altra mail:

cliente produttore di macchine alimentari, al quale avevamo chiesto di interfacciarsi con

i fornitori per ottenere le dichiarazioni di conformità:

RISPOSTA al cliente da parte del fornitore di elastomeri

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“Mi sono documentato ed ho appreso che il regolamento n°10/2011 si riferisce a materie

plastiche e non agli elastomeri in gomma, dunque non è il nostro caso per ciò che riguarda il

silicone.

Per ciò che riguarda il DM 21/3/73 essendo un vecchissimo decreto ministeriale

italiano non più aggiornato qualunque produttore di mescole si rifà ad altri

regolamenti europei ben più aggiornati che si presume siano più all'avanguardia rispetto ad

un decreto di 40 anni fa e automaticamente possa coprire le richieste di tale decreto.

Continua..

….Nel nostro caso il fornitore dichiara che i polimeri e gli ingredienti impiegati sono indicati

per uso alimentare secondo BfR (ex BGVV) Raccomandazione XV "Silikone" (Germania) e

Food and Drug Administration (FDA-USA) regulation 21 CFR 177.2600

La rispondenza ai requisiti del BfR Raccomandazione XV consente anche la conformità al

regolamento CEE 1935/2004/CE relativamente al mercato tedesco.”

Segue DoC:

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Altro cliente, altra risposta e DoC da parte dei suoi fornitori…..

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Sulla base delle nostre conoscenze….. DM 23/03/’73…..

Altro cliente, altra risposta e DoC da partre dei suo i fornitori… ..

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Le mescole in oggetto non sono conformi… .

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La situazione è cambiata… mail ricevuta nel 2014 daresponsabile qualità di azienda che produce componen ti per macchine alimentari:

Macchine alimentari: quali le leggi, gli standard, i documenti di riferimento e le associazioni di settore? E quali le richieste del settore alimentare?

Direttiva macchine: direttiva 2006/42/CE , recepita in Italia con il DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2010, n. 17 (modificato dal d.lgs. 124/2012)

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Quali i possibili motivi di questa situazione?

(La prima Direttiva “Macchine” risale al 1989, recepita in Italia dal D.P.R. 459/96 Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE.)La successiva Direttiva 98/37/CE non è stata recepita.

Nella legge c’è un paragrafo dedicato:2.1. MACCHINE ALIMENTARI E MACCHINE PER PRODOTTI COSMETICI O FARMACEUTICI

2.1.1. Considerazioni generaliLe macchine destinate ad essere utilizzate per prodotti alimentari o per prodotti cosmetici o farmaceutici devono essere progettate e costruite in modo da evitare qualsiasi rischio di infezione, dimalattia e di contagio. Vanno osservati i seguenti requisiti:

a) i materiali a contatto o che possono venire a con tatto con prodotti alimentari, cosmetici o farmaceutici devono essere conformi alle

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alimentari, cosmetici o farmaceutici devono essere conformi alle direttive in materia .

Successivamente di parla di aspetti correlati a pulizia, rugosità, sporgenzebordi e angoli, necessità di evitare l'ingresso di sostanze o di esseri vivi,

necessità di evitare il contatto con i lubrificanti …..

Non è chiara la necessità di verifica di conformità al contatto…

E gli standard correlati alla progettazione del macchinario ?

• EN 1672-2: Food-processing machines – General Principles of Design –Part 2: Hygiene Requirements

• ISO 14159: Hygiene Requirements on the Design of Machines

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In sostanza si parla di idoneità, di superfici appropriate per lo scopo finale…. ma non ci sono riferimenti precisi ai controlli e alle disposizioni relative ai MOCA

E le aziende alimentari cosa chiedono? Cosa dicono le leggi e gli standard maggiormente conosciuti agli OSA?

Regolamento (CE) N. 852/2004 CAPITOLO VREQUISITI APPLICABILI ALLE ATTREZZATURE1. Tutto il materiale, l'apparecchiatura e le attrezzature che vengono a contatto degli alimentidevono:a) essere efficacemente puliti e, se necessario, disinfettati. La pulitura e la disinfezione devono avere luogo con una frequenza sufficiente ad evitare ogni rischio di contaminazione;b) essere costruiti in materiale tale de rendere minimi, se m antenuti in buono stato

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b) essere costruiti in materiale tale de rendere minimi, se m antenuti in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione , i rischi di contaminazione ; c) ad eccezione dei contenitori e degli imballaggi a perdere, essere costruiti in materiale tale che, se mantenuti in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione, siano sempre puliti e, ove necessario, disinfettati; d) essere installati in modo da consentire un'adeguata pulizia delle apparecchiature e dell'area circostante.2. Ove necessario, le apparecchiature devono essere munite di ogni dispositivo di controllo necessario per garantire gli obiettivi del presente regolamento.3. Qualora, per impedire la corrosione delle apparecchiature e dei contenitori sia necessario utilizzare additivi chimici, ciò deve essere fatto secondo le corrette prassi.

Anche gli standard utilizzati nelle Industrie Alimentari

non sono poi cosi’ chiari:

-standard IFS Food versione 6 (2014)-standard IFS Pac Secure ver 1 (2012) per il packaging

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E lo standard BrC (ver7)

4.6.2 L’ Apparecchiatura che è in contatto diretto con gli alimenti deve essere adatta al contatto alimentare e soddisfare i requis iti di leggeove applicabili

In sostanza nelle leggi e negli stardard di riferimento del settore alimentare i riferimenti alla normativa food contact ci sono, ma sono generici e non sono chiaramente citati i regolamenti quadro o le prove di migrazione , cosa che nella maggioranza dei casi porta a far concentrare le aziende su altri aspetti, e quindi su procedure per evitare:

- Contaminazione microbiologica

- Cross contamination (con attenzione particolare agli allergeni)

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- Cross contamination (con attenzione particolare agli allergeni)

- Contaminazione da corpi estranei

- Contaminazione chimica derivante da residui di deter genti e da lubrificanti

Immagine prelevata da articolo Alimenti e Bevande – marzo 2013Contaminazione da macchinari: I pericoli nascosti - Luca Guercio

Ci si preoccupa quindi della modalità di pulizia

Pulizia meccanica e chimica… .Pulizia meccanica:tipicamente di usanoaspirapolveri, spazzole, idropulitrice, panni

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A prototype cleaning map: A classification of industrial cleaning processesTrends in Food Science & Technology

Volume 20, Issues 6–7, July 2009, Pages 255–262

Insomma norme e leggi non vengono granchè in aiuto…..Eppure ci sono dei casi rilevanti legati alla contaminazione da materiali

utilizzati nelle aziende di produzione e trasformazione che dovrebbero mettere in guardia e spingere alla valutazione della possibile migrazione

Uno su tutti?? • MIGRAZIONE DI FTALATI NELLA FILIERA PRODUTTIVA DELL’OLIO

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…e sampling was also carried out at mills, by collecting olives before and after …e sampling was also carried out at mills, by collecting olives before and after washing,olive paste after grinding, malaxed pomace and oil. A procedure to extract phthalates from olive samples was developed, and then the extract was analysed by using GC-MS method with a PTV injector.Attention was focused on three phthalates, namely di-isobutyl phthalate (DIBP), di-n-butyl phthalate (DBP), and di-(2-ethylhexyl) phthalate (DEHP). A higher contamination level was found more in olives collected at mills than in olives directly collected in the olive orchard. These results indicate that the contamination may occur during the harvest and the transport of the olives to the mill. Furthermore, along the olive oil production chain an increase in phthalate levels wa s observed, probably due to the contact of the olives, paste and oil with pipes and other plastic materials .

Fortunatamente alcune norme iniziano a dare una indicazione operativa per alcune tipologie di oggetti:

Esistono infatti numerose norme specifiche per varie tipologie di macchine ed elettrodomestici; vediamone alcune:

UNI EN 12853:2010

Macchine per l’industria alimentare - Frullatori e

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Macchine per l’industria alimentare - Frullatori e sbattitori portatili - Requisiti di sicurezza e di igiene

Decisamente più dettagliata è la: UNI EN 14958:2009 Macchine per l industria alimentare - Macchine per la macinazione e la lavorazione delle farine e delle semole

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Come eseguire ad esempio i test per una macchina per gelato?

Componente Materiale tipico

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Arriviamo finalmente ai controlli sui materiali per valutare l’idoneità al contatto

Serbatoio Acciaio Inox (es. rilasci di cromo, nickel, manganese)

Tubi materiale plastico PVC

Coclea materiale plastico

Guarnizioni gomma

…e in una macchina per produzione/confezionamento di alimenti?

Componente Materiale tipico

Nastro materiale plastico/siliconico/gomma

Superfici Acciaio Inox , alluminio

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Superfici Acciaio Inox , alluminio

Guarnizioni gomma

Componente Materiale tipico

Corpo Acciaio Inox (es. rilascio di cromo, nickel, manganese)

Guarnizioni Gomma, silicone

… in una valvoladosatrice a farfalla?

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DISPOSIZIONI NAZIONALI DICARATTERE SPECIFICO MATERIE PLASTICHE

DM 21 MARZO 1973TITOLO II CAPO I Disposizioni riguardanti i singoli materiali

Art. 9 Definizioni e Requisiti compositivi9. 1. Le disposizioni di cui al presente Capo I si a pplicano ai seguenti materiali:

a) ai materiali e agli oggetti, nonchè alle parti di essi, costituiti esclusivamente di materia plastica

b) ai materiali e agli oggetti di materia plastica multistrato;c) agli strati di materia plastica o ai rivestimenti di materia plastica che costituiscono i coperchi composti esclusivamente da due o piu strati di diversi tipi di materiali.

2. Per ≪materia plastica≫ si intende il composto macromolecolare organico ottenuto per polimerizzazione, policondensazione, poliaddizione o qualsiasi altro procedimento simile da molecole di peso molecolare inferiore ovvero per modifica chimica di macromolecole naturali. A questi composti macromolecolari possono essere aggiunte altre sostanze.

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DISPOSIZIONI NAZIONALI DICARATTERE SPECIFICO MATERIE PLASTICHE

…comma9: Le resine e gli additivi riportati nell'allegato II,sezione1, parti A(resine) e B(additivi), possono essere impiegati, alle condizioni e con le limitazioni ivi previste per la produzione di:-rivestimenti superficiali, applicati su materiali diversi da quelli di cui al comma 1, ottenuti da prodotti resinosi o polimerizzati sotto forma di liquidi, polveri o dispersioni quali vernici, lacche, pitture,ecc.;-siliconi;-resine epossidiche;

Materiali e oggetti composti di due o più strati, di cui quello destinato al contatto diretto con i prodotti alimentari è costituito di materia plastica e almeno uno strato non è costituito esclusivamente di materia plastica (multistrato multimateriale)

Dal polimero potrebbero migraremonomeri e altri additivi/sostanze…..

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MATERIE PLASTICHEDM 21 MARZO 1973

LISTE POSITIVE – ESEMPI DI MONOMERI

N°RIF. N°CAS NOME RESTRIZIONI

14200 000105-60-2 Caprolattame LMS(T) = 15 mg/kg (5)

10060 000075-07-0 Acetaldeide LMS(T) = 6 mg/kg (2)

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MATERIE PLASTICHEDM 21 MARZO 1973

LISTE POSITIVE –ESEMPI DI ADDITIVI

N°RIF. N°CAS NOME RESTRIZIONI

42320 007492-68-4 Carbonato di rame LMS(T) = 30 mg/kg (7) (espresso come rame)

66560 004066-02-8 2,2'-Metilenbis(4-metil-6-cicloesilfenolo)

LMS(T) = 3 mg/kg (6)

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MATERIE PLASTICHEDM 21 MARZO 1973LISTE POSITIVE –DEFINIZIONI

Contenuto max nel materiale:QM (T) = quantità max di sostanza residua ammessa nel materiale od oggetto espressa come sostanza (gruppo di sostanze) (rispetto al peso)espressa come sostanza (gruppo di sostanze) (rispetto al peso)

QMA (T) = quantità max di sostanza residua ammessa nel materiale od oggetto espressa come mg/6 dm2 (superficie a contatto) di sostanza (gruppo di sostanze) (rispetto alla superficie)

Migrazione specifica:LMS(T) = limite di migrazione specifica nel prodotto o nel simulante espresso come sostanza (gruppo di sostanze)

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MATERIE PLASTICHEMODIFICHE INTRODOTTE DAL D.M. 220/93:

•Il D.M. n°220 eleva i limiti di cessione globale a 10 mg/dm²o 60 ppm nel caso delle materie plastiche da sole o, anche in combinazione con altri materiali.altri materiali.Quest'ultimo aspetto è stato introdotto con un ulteriore atto legislativo, il D.M. 28/10/94 N°735.

•Per tutti gli altri materiali per i quali è prevista la migrazione globale (acciaio, gomma, vetro ect.) i limiti rimangono quelli del D.M. 21/03/73.

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SOLVENTI SIMULANTI

• solvente A = acqua distillata

• solvente B = acido acetico 3% in acqua

• solvente C = alcool etilico 10% (almeno) in acqua• solvente C = alcool etilico 10% (almeno) in acqua

• solvente D = olio di oliva rettificato (riferimento) o olio di girasole o olio di mais o miscela di trigliceridi

• etanolo al 50%= nuovo solvente simulante per latte e derivati –indicato con X(b)

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MATERIE PLASTICHECONDIZIONI DITEMPO E DITEMPERATURA (D.M. 338/98)

Scegliere i tempi e le temperature che corrispondono alle peggiori condizioni di contatto prevedibili.

Se il contatto fra imballaggio e alimento avviene con una combinazione di due o più tempi e temperature, la prova di migrazione viene effettuata sottoponendo il camp. in successione a tutte le condizioni peggiori prevedibili utilizzando la stessa in successione a tutte le condizioni peggiori prevedibili utilizzando la stessa porzione di simulante.

Senza indicazioni sulle modalità d’uso si ritengono più rigorose le seguenti condizioni di prova:

Simulanti A, B e C 4 ore a 100°C o temp. di riflussosolo simulante D 2 ore a 175°C

Materiali ed oggetti in materia plastica destinati a venire in contatto con alimenti a temperatura ambiente o inferiore per un periodo di tempo non specificato: prove di migrazione a 40°C per 10 giorni

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DISPOSIZIONI EUROPEE DI CARATTERE SPECIFICO MATERIE PLASTICHE

REGOLAMENTO 10/2011riguardante i materiali e gli oggetti di materia pl astica

destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari

Campo di applicazione

Il presente regolamento si applica ai materiali e agli oggetti immessi sul mercato dell’UE che rientrano nelle seguenti categorie:

a) Materiali e articoli, e parti di essi, realizzati esclusivamente in materia plastica;

b) Materiali e oggetti multistrato di materia plastica tenuti insieme da adesivi o con

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Plastica: Regolamento (UE) N. 10/2011

b) Materiali e oggetti multistrato di materia plastica tenuti insieme da adesivi o con altri mezzi;

c) Materiali e oggetti di cui alle lettere a) o b) stampati e/o rivestiti;

d) Strati di materia plastica o rivestimenti di materia plastica, che costituiscono guarnizioni di coperchi e chiusure e che con tali coperchi e chiusure formano un insieme di due o più strati di vari tipi di materiali;

e) Strati di materia plastica in materiali e oggetti multistrato multimateriali.

Esclusioni

1. Resine a scambio ionico

2. Gomma

Plastica: Regolamento (UE) N. 10/2011

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3. Siliconi

Non pregiudica le disposizioni UE o nazionali applicabili agli inchiostri da stampa, agli adesivi o ai rivestimenti

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LE LISTE POSITIVE

Plastica: Regolamento (UE) N. 10/2011

Elenco dell’Unione delle sostanze autorizzate

1. Solo le sostanze incluse nell’elenco dell’Unione delle sostanze autorizzate (nel seguito «l’elenco dell’Unione») di cui all’allegato I possono essere (nel seguito «l’elenco dell’Unione») di cui all’allegato I possono essere intenzionalmente utilizzate nella fabbricazione degli s trati di materia plastica in materiali e oggetti di materia plastica .

2. Tale elenco dell’Unione contiene:

a) Monomeri o altre sostanze di partenza;b) Additivi esclusi i coloranti;c) Sostanze ausiliarie della polimerizzazione (PPA) esclusi i solventi;d) Macromolecole ottenute per fermentazione microbica.

• Tabella 1

Plastica: Regolamento (UE) N. 10/2011

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N° riferimento CEE per materiali di imballaggio

Indica se è applicabile un fattore di riduzione dei grassi

Es. (32) significa che in tabella 2 alla riga 32 abbiamo un LMS totale per quel GRUPPO di

sostanze

Può essere indicato: da utilizzare unicamente come …

Es. (7) significa che in tabella 3 alla riga 7 abbiamo alcune note su come deve essere verificata la conformità per es.: solo con

isoottano a 20°x 10gg

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I NUOVI SIMULANTI ALIMENTARI

SIMULANTIFINO AL 31 DICEMBRE 2015

A acqua B acido acetico 3%

C etanolo 10% almeno D olio E

DAL 1 ° GENNAIO 2013

A etanolo 10% B acido acetico 3%

C etanolo 20% D1 etanolo 50% D olio E

etanolo 50%

DM 21/3/73Dir. 572/85

D1 etanolo 50% D2 olio

E Tenax *

REG. 10/2011 (PIM)* Il TENAX è indicato come simulante dei

solidi secchi per la MS

Il TENAX è utilizzabile per la MG solo nel caso di prove sostitutive per il simD2

Tabella 1 Durata del contattoDurata del contatto nelle peggiori condizioni d’uso prevedibili Durata della prova

t ≤ 5 min 5 min5 min < t ≤ 0,5 ore 0,5 ore

Plastica: Regolamento (UE) N. 10/2011

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5 min < t ≤ 0,5 ore 0,5 ore0,5 ore < t ≤ 1 ora 1 ora1 ora < t ≤ 2 ore 2 ore2 ore < t ≤ 6 ore 6 ore6 ore < t ≤ 24 ore 24 ore1 giorno < t ≤ 3 giorni 3 giorni3 giorni < t ≤ 30 giorni 10 giorniOltre 30 giorni Vedere condizioni specifiche

Tabella 2: Temperatura di contattoContatto nelle peggiori condizioni d’uso prevedibili Condizioni di prova

Temperatura di contatto Temperatura della provaT ≤ 5 °C 5 °C5 °C < T ≤ 20 °C 20 °C20 °C < T ≤ 40 °C 40 °C40 °C < T ≤ 70 °C 70 °C70 °C < T ≤ 100 °C 100 °C o temperatura di riflusso100 °C < T ≤ 121 °C 121 °C (*)

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100 °C < T ≤ 121 °C 121 °C (*)121 °C < T ≤ 130 °C 130 °C (*)130 °C < T ≤ 150 °C 150 °C (*)150 °C < T < 175 °C 175 °C (*)T > 175 °C Regolare la temperatura alla temperatura

effettiva dell’interfaccia con il prodotto alimentare (*)Questa temperatura va utilizzata solo per i simulanti D2 e E. Per applicazioni riscaldate sotto pressione

può essere effettuata una prova di migrazione sotto pressione alla temperatura adeguata. Per i

simulanti A, B, C o D1 la prova può essere sostituita da una prova a 100 °C o ad una

temperatura di riflusso per una durata corrispondente a quattro volte la durata selezionata

secondo le condizioni indicate nella tabella 1.

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Articolo 15

Dichiarazione di conformità

1.Nelle fasi della commercializzazione diverse dalla vendita al dettaglio

Plastica: Regolamento (UE) N. 10/2011

- i materiali egli oggetti di materia plastica

- i prodotti in una fase intermedia della fabbricazione

-nonché le sostanze destinate alla fabbricazione di detti materi ali e oggetti

Sono accompagnati da una dichiarazione scritta secon do quanto disposto dall’articolo 16 del regolamento(CE) n.1935/2004.

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ALLEGATO IV Dichiarazione di conformità La dichiarazione scritta di cui all’articolo 15 deve contenere le seguenti informazioni:

1) l’identità e l’indirizzo dell’operatore commercial e che emette la dichiarazione di conformità;

2) l’identità e l’indirizzo dell’operatore commerciale che produce o importa i materiali o gli oggetti di materia plastica o i prodotti in una fase intermedi a della fabbricazione, nonché le sostanze destinate alla fabb ricazione di detti materiali e oggetti;

3) l’identità dei materiali, degli oggetti, dei prodotti in una fase intermedia della fabbricazione, nonché delle sostanze destinate alla f abbricazione di detti materiali e oggetti;

Gomme: DM 21.03.73

CAMPO DI APPLICAZIONE:

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(Per la classificazione degli elastomeri si fa riferimento alla DIN/ISO1629, la quale deriva dalla ASTM D 1418-79)

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Migrazioni:

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Altre analisi:

Il DM 21.03.’73 richiede oltre al rispetto dei limiti di migrazione globale e specifica l’ assenza di residui di coadiuvanti tecnologici (carbammati, tiourami, xantogenati, perossidi, ecc.);

E i simulanti e le condizioni di prova da utilizzare?

SIMULANTI

A acqua B acido acetico 3%

C etanolo 10% almeno D olio E

etanolo 50%

A etanolo 10% B acido acetico 3%

C etanolo 20% D1 etanolo 50%

D2 olio

Simulanti e condizioni “vecchia maniera”……

DM 21/3/73Dir. 572/85

D2 olioE Tenax *

REG. 10/2011 (PIM)* Il TENAX è indicato come simulante dei

solidi secchi per la MS

Il TENAX è utilizzabile per la MG solo nel caso di prove sostitutive ed insieme al D2

Liste positive:

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DISPOSIZIONI EUROPEE DI CARATTERE SPECIFICOACCIAIO INOX

Non esiste un riferimento legislativo armonizzato a l ivello europeo

•DM 21/03/73 TITOLO II CAPO VI

Art. 1-8 Parte GeneraleArt. 1-8 Parte Generale

Art. 36-37

Art. 36: Tipi di acciai inossidabili ammessi all’impiego: Allegato II sezione 6 (modificato dai successivi emendamenti)

Art. 37: Verifiche di Idoneità (modificato dai successivi emendamenti)

L’ultima modifica è il DM 140 del 11/11/2013

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ACCIAIO INOX

Art. 1

1. L'articolo 37 del decreto ministeriale 21 marzo 1973 e'sostituito come segue:

«Art. 37. L'idoneita' degli oggetti in acciaio inossidabile a«Art. 37. L'idoneita' degli oggetti in acciaio inossidabile avenire in contatto con gli alimenti deve essere accertata: per quanto riguarda la migrazione globale, con le modalita'indicate nella sezione 1 dell'Allegato IV;

per quanto riguarda la migrazione specifica del cromo e del nichel , ove richiesto, con le modalita' indicate nella sezione 2, punti 3 e 5, dell'Allegato IV; per quanto riguarda la migrazione specifica del manganese , ove richiesto, con le modalita' indicate nella sezione 2, punto 10, dell'Allegato IV. Nel caso di oggetti di uso ripetuto, la determinazione dellamigrazione specifica viene effettuata con tre «attacchi» successivi di uguale durata, sul liquido di cessione proveniente dal terzo «attacco».

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Nel caso di oggetti che possono essere impiegati in contatto con qualsiasi tipo di alimenti , la valutazione di idoneita' puo' essere basata sulle seguenti prove,in quanto ritenute piu' severe tra quelle previste nella sezione 1 dell'Allegato IV:

per oggetti destinati a contatto prolungato a tempe ratura ambiente:soluzione acquosa di acido acetico al 3 %, per 10 giorni a 40 °C;

per oggetti destinati ad uso ripetuto, di breve dur ata a caldo o a temperatura ambiente : soluzione acquosa di acido acetico al 3 %, a 100 °C per 30 minuti; tre «attacchi» successivi, con determinazione della migrazione globale e della migrazione specifica del cromo e del nichel sul liquido di cessione proveniente dal terzo «attacco».

Per gli oggetti di cui al presente capo i limiti di migrazionespecifica sono i seguenti: cromo (trivalente), non piu' di 0,1 ppm; nickel, non piu' di 0,1 ppm; manganese, non piu' di 0,1 ppm.».

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Nell’allegato IV, sezione 2: «Determinazione dellamigrazione specifi ca» del decreto del Ministro della sanità21 marzo 1973 sono apportate le seguenti modifiche:a) il punto 3 è sostituito come segue:«3. Cromo trivalente. La determinazione del cromo (trivalente) viene effettuata sul liquido di cessione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico o altra tecnica di prestazioni adeguate ai limiti previsti, adattando le modalità operative (concentrazione o diluizione) alla particolare sensibilità dello strumento disponibile.»;b) il punto 5 è sostituito come segue:b) il punto 5 è sostituito come segue:«5. Nichel.La determinazione del nichel viene effettuata sul liquido di cessione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico o altra tecnica di prestazioni adeguate ai limitiprevisti, adattando le modalità operative (concentrazione o diluizione) alla particolare sensibilità dello strumento disponibile.»;c) il punto 10 è sostituito come segue:«10. Manganese.La determinazione del manganese viene effettuata sul liquido di cessione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico o altra tecnica di prestazioni adeguateai limiti previsti, adattando le modalità operative (concentrazione o diluizione) alla particolare sensibilità dellostrumento disponibile.».

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Allegato IElenco degli acciai inossidabili che possono essere impiegati in contatto con gli alimenti.

Parte ACiascun tipo di acciaio viene indicato con la sigla che ne caratterizza la composizione chimica secondo la norma UNI EN 10088-1 :2005 e/o la classificazione della American Iron and Steel Institu te (manuale AISI Agosto 1985) e/o le specifiche tecniche della Ameri can Society for TestingAgosto 1985) e/o le specifiche tecniche della Ameri can Society for Testingand Materials (ASTM) e/o le designazioni dell'Unified Numbering System (UNS).

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Parte B

Acciai inossidabili individuati con l’analisi chimica di colata, in assenza di sigle previste dalle norme europee o internazionali di cui alla parte APurché siano rispettati i limiti di migrazione di cui all’art.36 del DM 21.3.1973, possono essere presenti nella colata finale altri elementi non intenzionalmente aggiunti, per i quali non è dichiarato un limite percentuale nella tabella.

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DISPOSIZIONI EUROPEE DI CARATTERE SPECIFICO –ALLUMIN IO

Non esiste un riferimento armonizzato legislativo a l ivello europeo

Decreto italiano n. 76 del 18 Aprile 2007Il regolamento disciplina i materiali e gli oggetti di alluminio e di leghe di alluminio destinati a venire a contatto con gli ali menti.

VASCHETTEFOGLIO SOTTILEFOGLIO SOTTILESUPERFICI

Non rientrano nel campo di applicazione:

-FILM ACCOPPIATI-LATTINE-ALCUNI COPERCHI

L'idoneita' a venire a contatto con gli alimenti dei materiali ed oggetti di alluminio e di leghe di alluminio deve essere accertata con la verifica della composizione di cui gli allegati I, II e III.

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Alluminio Decreto italiano n. 76 del 18 Aprile 2007

Definizioni

alluminio: il metallo il cui tenore minimo di allum inio è pari al 99,0%, espresso come massa;

Lega di alluminio:

Il prodotto ottenuto dall'unione per fusione di due o più metalli, ove l'alluminio è presente in percentuale maggiore risp etto agli altri metalli;

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Alluminio Decreto italiano n. 76 del 18 Aprile 2007

Requisiti di purezza

All I

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Alluminio Decreto italiano n. 76 del 18 Aprile 2007

Requisiti di purezza

All II

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Alluminio Decreto italiano n. 76 del 18 Aprile 2007

Requisiti di purezza - All III

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Nella produzione delle vaschette di alluminio e delle loro coperture è consentito l'impiego, secondo buona tecnica industriale, quali coadiuvanti tecnologici, di olii vegetali o minerali del tipo al imentare e/o conformi alla Farmacopea europea.

Alluminio Decreto italiano n. 76 del 18 Aprile 2007

Condizioni d'uso1. I materiali e gli oggetti disciplinati dal presente regolamentopossono essere impiegati alle seguenti condizioni:a) contatto breve: tempi inferiori alle 24 ore in qualunque condizione di temperatura;

b) contatto prolungato: tempi superiori alle 24 ore a temperatura refrigerata;

c) contatto prolungato: tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente limitatamente agli alimenti riportati nell'allegato IV del regolamento.

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Elenco dei prodotti alimentari che possono essere impiegati acontatto con materiali ed oggetti di alluminio e leghe di alluminioper tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente.

Prodotti di cacao e cioccolato, definiti al decreto legislativo 12 giugno 2003, n. 178

Caffe'Spezie ed erbe infusionaliZuccheroCereali e prodotti derivatiCereali e prodotti derivatiPaste alimentari non frescheProdotti della panetteriaLegumi secchi e prodotti derivatiFrutta seccaFunghi secchiOrtaggi essiccatiProdotti della confetteriaProdotti da forno fini a condizione che la farcitura non sia adiretto contatto con l'alluminio

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Analisi di laboratorio

• Analiticamente come si misura la MIGRAZIONE??E’ la cessione di sostanze/materiale da una superficie nota dell’oggetto

Analisi di laboratorio

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• 1) contatto con il simulante (per immersione, riemp imento, cella o tasca)

Attrezzatura necessaria :

Stufa

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Calibro

Bilancia AnaliticaRighe certificate

Abbiamo parlato di superficie nota dell’oggetto……

• Formule di calcolo.. un ripassino di geometria…

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•Ma non solo…

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L’allestimento del contatto… a volte semplice e a volte complicato… ..

• 2) Simulanti acquosi: Valutazione gravimetrica della migrazione:

(In caso di migrazione rilevante conserviamo il residuo per successivi test)

Simulanti oleosi: la misura non è operata sul simul ante ma sul provino che cedendo materiale perde peso

Problematiche:

film in plastica ritagliabile: ok???

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• ???

Campione riempibile

???

Simulanti oleosi: la misura non è operata sul simulante

ma sul provino che cedendo materiale perde peso

Il peso potrebbe essere influenzato da

assorbimento di olio da parte del campione

Il campione viene asciugato

Simulanti oleosi: la misura dell’olio assorbita è eseguita tramite quantificazione in GC dopo formazione degli esteri metilici dei trigliceridi

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Fatty acid methyl ester

1 C16-1:mono unsaturated hexadecanoic

acid, methyl ester

2 C16: hexadecanoic acid, methyl ester

3

std C17: heptadecanoic acid, methyl ester

4 C18-1: mono unsaturated octadecanoic

acid, methyl ester

5 C18:octadecanoic acid methyl ester

Dopo l’analisi: come si esprime la misura della migrazione?

In base all’articolo, o mg/dm2 o mg/kg

Corrispondenza tra le due modalità di espressione dei limiti di migrazione: Un cubo con lato pari a 1 dm corrisponde ad un contenitore con capacità di 1Kg. Se ogni faccia del cubo (1dm2) cede 10 mg, il suo contenuto (1kg) ne riceverà 60 (60 mg Kg-1= 60ppm)

Espressione dei risultati:

-in mg/dm² per film ed oggetti di capacità inferiore a 500 ml o superiore a 10 litri

Dopo l’analisi: come si esprime la migrazione?

-in ppm (parti per milione) per oggetti riempibili di capacità compresa fra 500 ml e 10 litri

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Contatto con il simulante e analisi migrazione globale (come per plastica)

Migrazione specifica in acido acetico 3% e analisi del simulante

in ICP-OES o ICP-MS di Cr, Ni e Mn

• ACCIAIO INOX Verifica analitica:

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• - per via chimica: mineralizzazione e analisi ICP-OES & ICP-MS

• - test di screening rapido e non distruttivo : analisi XRF

• ACCIAIO INOX Verifica della composizione della lega:

Il software fornisce in automatico l’AISI NUMBER

Tecnica XRF:

il fotone incidente (verde) promuove un elettrone ad uno stato di energia maggiore. La lacuna viene colmata da un altro elettrone, che libera energia attraverso un fotone di fluorescenza

Tecnica XRF:

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Controlli1. L'idoneita' a venire a contatto con gli alimenti dei materialied oggetti di alluminio e di leghe di alluminio deve essere accertatacon la verifica della composizione di cui gli allegati I, II e III.

Verifica analitica: mineralizzazione dell’oggetto con miscele acide con mineralizzatore a microonde

• ALLUMINIO:

• Analisi ICP OES e ICP MS

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E l’aspetto sensoriale? Valvola a farfalla con guarnizione in gomma…

guarnizione in gomma: migrazioni conformi….

ma valutazione sensoriale su simulante

acqua con punteggi tra 3 e 4….

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Per identificare le sostanze responsabili della alterazione sensoriale eseguiamo un test in spme:

Picco con r.t. 10.7061 metossi etil benzene cas n 4013-34-7 semi quant 0,5 mg/kg

Sostanza utilizzata nell’industria degli aromi! non problemi di tossicità, ma di modifica organolettica….

Grazie per l’attenzioneMarinella Vitulli

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