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L’Italo?Americano PAGINA 5 GIOVEDÌ 5 LUGLIO 2012 La dittatura degli Emoticon: come abbiamo delegato l’ironia al punto e virgola e ci siamo indeboliti In principio erano una parente- si e un punto e virgola, e se ne stavano ognuno per conto suo esercitando anonimamente la propria missione nei perimetri della punteggiatura internaziona- le. Le parentesi spezzavano i periodi senza particolari meriti, facendo da sentinelle a una pun- tualizzazione che non doveva debordare all’esterno di un con- cetto, il punto e virgola era un vezzo elitario usato con vigile parsimonia perché oggettiva- mente misterioso e oscuramente elegante, nessuno ha mai real- mente capito come posizionarlo, complici le differenti scuole di pensiero sul suo opinabile uso, finché dopo la terza media non ci abbiamo messo collettivamen- te una pietra sopra e così sia. Tracce di esso si ritroveranno solo nei temi di maturità, dove per darci un tono, gli abbiamo disperatamente trovato una col- locazione, perché nel tema di maturità almeno un maturo punto e virgola ci stava tutto. Dal quel momento in poi, del punto e virgola, non si ebbero più notizie. Tuttavia, contro ogni pronosti- co, l’anatroccolo della punteg- giatura avrebbe fatto una rentrée spettacolare nelle nostre vite, arrivando verso il 2012 a spode- stare ufficialmente il semplice punto nella chiusura del 50 % degli statement brevi scritti internazionali, e lo avrebbe fatto grazie a un’insolita alleanza con l’altra cenerentola della lettera- tura, la parentesi tonda. La manovra partì addirittura dagli anni ‘60 e in tre ventenni si posteggiò perfettamente nelle nostre abitudini. Perchè questi due elementi uniti ; + ) punto e virgola più parentesi – non sono altro che la verticalizzazione metabolizzata del leggendario Smiley giallo di Harvey Ball che, un tempo sorri- dente e spensierato, un giorno si era coricato su un fianco e stiliz- zandosi aveva finito col farci l’occhiolino alla ricerca di una certa complicità ;) A poco a poco, anche le perso- ne più insospettabili e restie, hanno iniziato in questi ultimi anni a usare ;) a chiusa di ogni periodo contenente una certa iro- nia. La cosa è continuata per vario tempo, finchè il punto e virgola e la parentesi non hanno guadagnato una visibilità senza precedenti e noi siamo finiti con l’assuefarci al nuovo simbolo delegandogli in toto il tono dei nostri discorsi scherzosi. Senza che ce ne rendessimo veramente conto, gli abbiamo così conferito il potere di rendere ironiche frasi che già di per sé stesse lo erano, lo abbiamo reso garante ufficiale dell’ironia di ogni nostra frase, depositario ultimo della temperie scherzosa di quanto stiamo affer- mando. Ma con l’assuefazione a ;) è subentrata presto una paura para- dossale…la più ironica delle nostre frasi senza ;) rischia ultimamente di non sembrare più ironica e adesso, per timore che le nostre affermazioni possano risultare abrasive, abbiamo psi- cologicamente bisogno di uno “smoothening effect”, siamo convinti di doverle sempre addolcire con un ;) giustappo- sto in poppa per non turbare l’interlocutore, affinché non ci sia nessun fraintendimento. Finché ;) non è divenuto cla- morosamente il nuovo punto. E il tutto, come dicevo, è accaduto con un manovrone partito incon- sapevolmente negli anni ‘60 dal Massachuttes. ECCO LA MIA RICOSTRU- ZIONE STORICA DI COME SONO ANDATE LE COSE. L’ho scritta in una fredda dome- nica primaverile, quando ricevu- ta una email dal mio amico Cesare terminante con uno ;) stavo per rispondere a tono chiu- dendo anch’io con un altro ;), onde blinda- re la perce- zione della mia risposta ludica e far- gli capire che avevo capito alli- neando le complicità. T i p o l’applauso che scatta nelle sitcom quando l’attore va in battuta. La gomitati- na ammic- cante. Quando mi sono detto…millenni di storia dell’ironia spazzati via da una strizzata d’occhio coricata per un assurdo timore di risultare abra- sivo. E dal momento che timori di questo tipo a lungo andare riducono un uomo a una mam- mola, mi sono fatto coraggio, ho inviato la mia ironia senza sotto- titoli per i non udenti e, soddi- sfatto, mi sono rinchiuso in cuci- na ripercorrendo la storia della nostra nuova debolezza onde esorcizzare una volta e per tutte la mia agghiacciante dipendenza da ;) Brace yourself. 1. 1963: Il debutto dello Smiley Giallo. Il primo Smiley giallo fu disegnato nel 1963 dall’artista americano Harvey Ball, assunto dalla State Mutual Life Assurance Company del Massachussetts per disegnare una faccia buffa da utilizzare su spille, poster e calendari da scri- vania. Lo scopo era quello di tirare su il morale di 100 impie- gati che, demotivati in seguito alla fusione con un’altra compa- gnia di assicurazioni dell’Ohio, avevano bisogno di stimoli visivi per rispondere sorridenti al telefono e comunicare una certa sicurezza ai clienti. In 5 minuti Harvey, uomo di indole raggian- te, disegnò la faccina gialla sor- ridente, guadagnò 45 dollari e poi assistì divertito al big bang di quello che in cuor suo sapeva essere il proprio autoritratto: agli inizi degli anni ‘70 lo Smiley sarebbe infatti divenuto un’icona pop internazionale. 2. 1982: Lo Smiley si corica. Scott Elliott Fahlman, scienziato americano d e l l a Carnagie Mellon University di Pittsburgh, propose nella bacheca del bollettino online univer- sitario l’uso di :) e di :( per aiutare la gente a distinguere i post seri da quelli scher- zosi. Quei bollettini erano i pre- cursori degli odierni newsgroups e il professor Fahlman, impreparato visiva- mente di fronte alla prima marea di discorsi su un piccolo scher- mo, decise che bisognava dare un immediato ordine interpretati- vo ai vari statement onde non dare adito a equivoci: unire i due punti a una parentesi concava o convessa ponendo il nuovo sim- bolo a fine concetto avrebbe dunque facilitato le cose…Del resto, non era altro che coricare e decolorare il famosissmo Smiley già assimilato dalla cultura popo- lare: i più avrebbero capito. Nascevano gli emoticon. 3. 2003: Skype come cavallo di Troia agli emoticon. La gente inizia a sentire il bisogno di creare nuove faccine espressi- ve e stilizzazioni delle stesse per riassumere ogni stato d’animo umano. Si trova il nome per la nuova moda e saranno appunto chiama- ti dalla fusione di emotion e icon. Nel 1992 sono appena 1 milione i computer connessi a internet in tutto il mondo e gli emoticon sbarcano con successo nei forum e nell’instant messa- ging, dove iniziano ad essere anni a delle pacche sulle spalle senza fine: una sfiancante rea- zione a catena di mutue strizzate d’occhio gratificanti che ci ha indebolito nel carattere, reso meno sicuri di ciò che vogliamo dire e accattoni in termini di consensi immediati…E la cruda realtà è che mi sono reso amara- mente conto che quando chiudo un messaggio con ;) se la rispo- sta del mio interlocutore non ter- mina pure con ;) penso che ci sia un problema e mi preoccupo. Viceversa, se ricevo un messag- gio con ;) mi sento misteriosa- mente obbligato a siglarlo con un altro ;) per garantire l’alli- neamento di qualche presunta complicità. Adesso, se un uomo si preoc- cupa di una cosa simile, abbiamo un problema, è sulla buona stra- da per divenire una mammoletta. Con questo scritto, dichiaro solennemente a tutte le vestali degli emoticon che d’ora in avanti, scarterò il ;) dalle chiuse di ogni discorso scritto. E ciò per ritornare un uomo forte e corag- gioso. Anzi, lasciatemi sparare dei colpi a salve come il cannone del Gianicolo: ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;) onde nausearmi e inflazionarli davanti ai miei occhi. E adesso un ultimo ;) Ma non vi lascio soli: ho ela- borato per voi un efficacissimo ESERCIZIO PER ESORCIZ- ZARE ;) DALLE NOSTRE VITE Fissate ;) e immaginate Virgilia Raffaele che fa l’imita- zione di Belen Rodriguez quan- do da sorridente e solare inclina di scatto la testa a sinistra miago- lando con voce roca e suadente un ruffianissimo ” Ma dai…!” Fatto? Rifatelo una seconda volta. = “Ma dai….!” Ancora una volta, è importante che pro- nunciate il “Ma dai…” con cadenza argentino/milanese. Coraggio: ;) ” Ma dai…!”. Ecco, adesso siete liberi. Provate a utilizzare quel simbolo senza sentirvi assurdi. Tuttavia, mi riserverò per sem- pre e a mia discrezione la gioia di usare (solo su skype ) gli altri 71 emoticon, con una decisa e virile predilezione per il primo ed autentico smile di Harvey Ball e il conto alla rovescia che si trasforma in un ciak. In memoria di Harvey Ball, che incarnò sino alla morte la ragione della sua missione sul pianeta: ricordarci di sorridere senza strizzare l’occhio a nessu- no. Da un uomo che non ammicca più ma sorride e basta. usati su scala massiccia. La cosa riscuote successo tra i giovanissi- mi, ma uno zoccolo durissimo e consistente vede la moda come infantile e non ne comprende l’uso. Fino all’arrivo di Skype. Nell’Agosto del 2003, Skype ini- zia a scalzare le compagnie telefoniche mondiali con la sua gratuità e inserisce in basso a destra una finestra con ben 72 emoticon differenti, un esercito pimpante che va dal classicissi- mo Smiley, all’orsetto che abbraccia, senza contare inven- zioni come ?(???)? …__/\__… Gli emoticon troveranno in que- sta nuova linea telefonica free of charge il loro cavallo di Troia definitivo…Poi, una sera di 5 anni fa, l’epifania collettiva: sco- priamo che inserendo ;) nella slot dei messaggi skype e spin- gendo avvio, ;) si trasforma in ... La stilizzazione del professor Fahlam si era trasformata davanti ai nostri occhi in una variante ruffiana della creatura di Ball, il nostro cervello metabolizzava definitivamente la sintesi e ci spingeva a utilizzare ;) anche nello scritto. Perché ;) erano divenute la stessa cosa. Per sem- pre. 4. 2012: Morte dell’ironia (così come è stata concepita per millenni). Scissa nello scritto dal tono di voce, l’ironia ha sempre trovato nel contesto gli spazi del suo significato, ma nell’era della dittatura psicologica degli emoti- con, per arrivare a destinazione ha ultimamente il bisogno fisio- logico dell’affrancatura di uno Smiley che strizza l’occhio, la variante ruffiana dell’originale. Ha vile necessità di un inutile assist per trasformare un rigore. Perchè senza, la nostra ironia ha adesso la sensazione di non arri- vare più a destinazione. Gli scambi epistolari brevi si sono dunque ridotti in questi ultimi DI MANUEL DE TEFF COLLABORATORE Foto della tomba di Harvey Ball, scattata da C. Shenette in onore dello World Smile Day, 7 ottobre 2011 Harvey Ball Scott Elliot Fahlman

La Dittatura Degli Emoticon

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Page 1: La Dittatura Degli Emoticon

L’Italo?Americano PAGINA 5GIOVEDÌ 5 LUGLIO 2012

La dittatura degli Emoticon: come abbiamo delegato l’ironia al punto e virgola e cisiamo indeboliti

In principio erano una parente-si e un punto e virgola, e se nestavano ognuno per conto suoesercitando anonimamente lapropria missione nei perimetridella punteggiatura internaziona-le.

Le parentesi spezzavano iperiodi senza particolari meriti,facendo da sentinelle a una pun-tualizzazione che non dovevadebordare all’esterno di un con-cetto, il punto e virgola era unvezzo elitario usato con vigileparsimonia perché oggettiva-mente misterioso e oscuramenteelegante, nessuno ha mai real-mente capito come posizionarlo,complici le differenti scuole dipensiero sul suo opinabile uso,finché dopo la terza media nonci abbiamo messo collettivamen-te una pietra sopra e così sia.Tracce di esso si ritroverannosolo nei temi di maturità, doveper darci un tono, gli abbiamodisperatamente trovato una col-locazione, perché nel tema dimaturità almeno un maturopunto e virgola ci stava tutto.

Dal quel momento in poi, delpunto e virgola, non si ebberopiù notizie.

Tuttavia, contro ogni pronosti-co, l’anatroccolo della punteg-giatura avrebbe fatto una rentréespettacolare nelle nostre vite,arrivando verso il 2012 a spode-stare ufficialmente il semplicepunto nella chiusura del 50 %degli statement brevi scrittiinternazionali, e lo avrebbe fattograzie a un’insolita alleanza conl’altra cenerentola della lettera-tura, la parentesi tonda. Lamanovra partì addirittura daglianni ‘60 e in tre ventenni siposteggiò perfettamente nellenostre abitudini.

Perchè questi due elementiuniti ; + ) punto e virgola piùparentesi – non sono altro che laverticalizzazione metabolizzatadel leggendario Smiley giallo diHarvey Ball che, un tempo sorri-dente e spensierato, un giorno siera coricato su un fianco e stiliz-zandosi aveva finito col farcil’occhiolino alla ricerca di unacerta complicità ;)

A poco a poco, anche le perso-ne più insospettabili e restie,hanno iniziato in questi ultimianni a usare ;) a chiusa di ogniperiodo contenente una certa iro-nia. La cosa è continuata pervario tempo, finchè il punto evirgola e la parentesi non hannoguadagnato una visibilità senzaprecedenti e noi siamo finiti conl’assuefarci al nuovo simbolodelegandogli in toto il tono dei

nostri discorsi scherzosi. Senzache ce ne rendessimo veramenteconto, gli abbiamo così conferitoil potere di rendere ironiche frasiche già di per sé stesse lo erano,lo abbiamo reso garante ufficialedell’ironia di ogni nostra frase,depositario ultimo della temperiescherzosa di quanto stiamo affer-mando.

Ma con l’assuefazione a ;) èsubentrata presto una paura para-dossale…la più ironica dellenostre frasi senza ;) rischiaultimamente di non sembrare piùironica e adesso, per timore chele nostre affermazioni possanorisultare abrasive, abbiamo psi-cologicamente bisogno di uno“smoothening effect”, siamoconvinti di doverle sempreaddolcire con un ;) giustappo-sto in poppa per non turbarel’interlocutore, affinché non cisia nessun fraintendimento.

Finché ;) non è divenuto cla-morosamente il nuovo punto. Eil tutto, come dicevo, è accadutocon un manovrone partito incon-sapevolmente negli anni ‘60 dalMassachuttes.

ECCO LA MIA RICOSTRU-ZIONE STORICA DI COMESONO ANDATE LE COSE.L’ho scritta in una fredda dome-nica primaverile, quando ricevu-ta una email dal mio amicoCesare terminante con uno ;)stavo per rispondere a tono chiu-dendo anch’io con un altro ;),onde blinda-re la perce-zione dellamia rispostaludica e far-gli capireche avevocapito alli-neando lecomplicità.T i p ol’applausoche scattanelle sitcomq u a n d ol’attore vain battuta.La gomitati-na ammic-c a n t e .Quando misono detto…millenni di storiadell’ironia spazzati via da unastrizzata d’occhio coricata per unassurdo timore di risultare abra-sivo. E dal momento che timoridi questo tipo a lungo andareriducono un uomo a una mam-mola, mi sono fatto coraggio, hoinviato la mia ironia senza sotto-titoli per i non udenti e, soddi-sfatto, mi sono rinchiuso in cuci-na ripercorrendo la storia dellanostra nuova debolezza ondeesorcizzare una volta e per tuttela mia agghiacciante dipendenzada ;)

Brace yourself.

1. 1963: Il debutto delloSmiley Giallo. Il primo Smileygiallo fu disegnato nel 1963dall’artista americano HarveyBall, assunto dalla State MutualLife Assurance Company delMassachussetts per disegnareuna faccia buffa da utilizzare suspille, poster e calendari da scri-vania. Lo scopo era quello di

tirare su il morale di 100 impie-gati che, demotivati in seguitoalla fusione con un’altra compa-gnia di assicurazioni dell’Ohio,avevano bisogno di stimoli visiviper rispondere sorridenti altelefono e comunicare una certasicurezza ai clienti. In 5 minutiHarvey, uomo di indole raggian-te, disegnò la faccina gialla sor-ridente, guadagnò 45 dollari epoi assistì divertito al big bang diquello che in cuor suo sapevaessere il proprio autoritratto: agliinizi degli anni ‘70 lo Smileysarebbe infatti divenuto un’iconapop internazionale.

2. 1982: Lo Smiley si corica.Scott Elliott Fahlman, scienziato

a m e r i c a n od e l l aC a r n a g i eM e l l o nUniversity diP i t t s b u r g h ,propose nellabacheca delb o l l e t t i n oonline univer-sitario l’usodi :) e di :(per aiutare la gente adistinguere ipost seri daquelli scher-zosi. Queib o l l e t t i n ierano i pre-cursori degli

odierni newsgroups e il professorFahlman, impreparato visiva-mente di fronte alla prima mareadi discorsi su un piccolo scher-mo, decise che bisognava dareun immediato ordine interpretati-vo ai vari statement onde nondare adito a equivoci: unire i duepunti a una parentesi concava oconvessa ponendo il nuovo sim-bolo a fine concetto avrebbedunque facilitato le cose…Delresto, non era altro che coricare edecolorare il famosissmo Smileygià assimilato dalla cultura popo-lare: i più avrebbero capito.Nascevano gli emoticon.

3. 2003: Skype come cavallodi Troia agli emoticon. Lagente inizia a sentire il bisognodi creare nuove faccine espressi-ve e stilizzazioni delle stesse perriassumere ogni stato d’animoumano.

Si trova il nome per la nuovamoda e saranno appunto chiama-ti dalla fusione di emotion eicon. Nel 1992 sono appena 1milione i computer connessi ainternet in tutto il mondo e gliemoticon sbarcano con successonei forum e nell’instant messa-ging, dove iniziano ad essere

anni a delle pacche sulle spallesenza fine: una sfiancante rea-zione a catena di mutue strizzated’occhio gratificanti che ci haindebolito nel carattere, resomeno sicuri di ciò che vogliamodire e accattoni in termini diconsensi immediati…E la crudarealtà è che mi sono reso amara-mente conto che quando chiudoun messaggio con ;) se la rispo-sta del mio interlocutore non ter-mina pure con ;) penso che cisia un problema e mi preoccupo.Viceversa, se ricevo un messag-gio con ;) mi sento misteriosa-mente obbligato a siglarlo conun altro ;) per garantire l’alli-neamento di qualche presuntacomplicità.

Adesso, se un uomo si preoc-cupa di una cosa simile, abbiamoun problema, è sulla buona stra-da per divenire una mammoletta.

Con questo scritto, dichiarosolennemente a tutte le vestalidegli emoticon che d’ora inavanti, scarterò il ;) dalle chiusedi ogni discorso scritto. E ciò perritornare un uomo forte e corag-gioso.

Anzi, lasciatemi sparare deicolpi a salve come il cannone delGianicolo: ;) ;) ;) ;) ;) ;);) onde nausearmi e inflazionarlidavanti ai miei occhi.

E adesso un ultimo ;) Ma non vi lascio soli: ho ela-

borato per voi un efficacissimoESERCIZIO PER ESORCIZ-

ZARE ;) DALLE NOSTREVITE

Fissate ;) e immaginateVirgilia Raffaele che fa l’imita-zione di Belen Rodriguez quan-do da sorridente e solare inclinadi scatto la testa a sinistra miago-lando con voce roca e suadenteun ruffianissimo ” Ma dai…!”Fatto? Rifatelo una secondavolta. = “Ma dai….!” Ancorauna volta, è importante che pro-nunciate il “Ma dai…” concadenza argentino/milanese.Coraggio: ;) ” Ma dai…!”.Ecco, adesso siete liberi. Provatea utilizzare quel simbolo senzasentirvi assurdi.

Tuttavia, mi riserverò per sem-pre e a mia discrezione la gioiadi usare (solo su skype ) gli altri71 emoticon, con una decisa evirile predilezione per il primoed autentico smile di HarveyBall e il conto alla rovescia che

si trasforma in un ciak.In memoria di Harvey Ball,

che incarnò sino alla morte laragione della sua missione sulpianeta: ricordarci di sorrideresenza strizzare l’occhio a nessu-no.

Da un uomo che non ammiccapiù ma sorride e basta.

usati su scala massiccia. La cosariscuote successo tra i giovanissi-mi, ma uno zoccolo durissimo econsistente vede la moda comeinfantile e non ne comprendel’uso. Fino all’arrivo di Skype.Nell’Agosto del 2003, Skype ini-zia a scalzare le compagnietelefoniche mondiali con la suagratuità e inserisce in basso adestra una finestra con ben 72emoticon differenti, un esercitopimpante che va dal classicissi-mo Smiley, all’orsetto cheabbraccia, senza contare inven-zioni come ?(???)? …__/\__…Gli emoticon troveranno in que-sta nuova linea telefonica free ofcharge il loro cavallo di Troiadefinitivo…Poi, una sera di 5anni fa, l’epifania collettiva: sco-priamo che inserendo ;) nellaslot dei messaggi skype e spin-gendo avvio, ;) si trasforma in... La stilizzazione del professorFahlam si era trasformata davantiai nostri occhi in una varianteruffiana della creatura di Ball, ilnostro cervello metabolizzavadefinitivamente la sintesi e cispingeva a utilizzare ;) anchenello scritto. Perché ;) eranodivenute la stessa cosa. Per sem-pre.

4. 2012: Morte dell’ironia(così come è stata concepita permillenni). Scissa nello scritto daltono di voce, l’ironia ha sempretrovato nel contesto gli spazi delsuo significato, ma nell’era delladittatura psicologica degli emoti-con, per arrivare a destinazioneha ultimamente il bisogno fisio-logico dell’affrancatura di uno

Smiley che strizza l’occhio, lavariante ruffiana dell’originale.Ha vile necessità di un inutileassist per trasformare un rigore.Perchè senza, la nostra ironia haadesso la sensazione di non arri-vare più a destinazione. Gliscambi epistolari brevi si sonodunque ridotti in questi ultimi

DI MANUEL DE TEFF�COLLABORATORE

Foto della tomba di Harvey Ball, scattata da C. Shenette inonore dello World Smile Day, 7 ottobre 2011

Harvey Ball

Scott Elliot Fahlman