LA DIVISIONE. DEFINIZIONE Apporzionamento, con attribuzione in proprietà esclusiva, a ciascuno dei...
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LA DIVISIONE
LA DIVISIONE. DEFINIZIONE Apporzionamento, con attribuzione in proprietà esclusiva, a ciascuno dei condividenti, di una porzione di valore proporzionale
DEFINIZIONE Apporzionamento, con attribuzione in propriet
esclusiva, a ciascuno dei condividenti, di una porzione di valore
proporzionale alla quota della quale era titolare >>>
scioglimento della comunione ereditaria. Art. 713 ss. + artt. 1112,
1113, 1115 c.c.
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FORME DI DIVISIONE CONTRATTO DI DIVISIONE: consenso raggiunto
dai contitolari del diritto circa le cose da assegnare a ciascuno
in proporzione alla quota vantata sul bene. Econtratto tipico ad
efficacia reale. DIVISIONE GIUDIZIALE: conseguente allesperimento
dellesercizio dellazione giudiziale da parte di uno degli aventi
diritto una volta constatata limpossibilit di addivenire ad un
accordo divisionale. Oggetto: accertamento del diritto di ciascun
condividente ad una quota ideale dellasse e sua trasformazione in
diritto di propriet. DIVISIONE TESTAMENTARIA: effettuata dal
testatore che attribuisce direttamente i beni facenti parte
dellasse ereditario. DIVISIONE NOTARILE: 2 hp (a) nel caso di
divisione contrattuale i condividenti, con decisione unanime,
deferiscono ad un notaio il compimento delle operazioni
divisionali; (b) il giudice delega il notaio per il compimento
delle operazioni.
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DIVISIONE EEREDITARIA SOGGETTI: tutti i coeredi ovvero i loro
successori a titolo universale oppure particolare. Legittimario
pretermesso solo quando ha vittoriosamente esperito lazione di
riduzione. Se tra i chiamati vi sono nascituri, la divisione non pu
aver luogo prima della nascita, salva lautorizzazione del giudice
(715 c.c.) DIRITTO DI CHIEDERE LA DIVISIONE: 713 c.c. diritto di
natura potestativa e imprescrittibile. Eccezionalmente, il diritto
rimane sospeso: patto di indivisione (art. 1111 c.2); sospensione
per volont del testatore (713, c. 2 e 3); sospensione legale (715);
sospensione per provvedimento dellautorit giudiziaria (717 e 1111,
1 comma)
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713. Facolt di domandare la divisione. 1. I coeredi possono
sempre domandare la divisione (c. 1111 ss., 1350 n. 11, 2646, 2685;
p.c. 22, 784 ss.). 2. Quando per tutti gli eredi istituiti o alcuni
di essi sono minori di et (c. 2), il testatore pu disporre che la
divisione non abbia luogo prima che sia trascorso un anno dalla
maggiore et dell'ultimo nato. 3. Egli pu anche disporre che la
divisione dell'eredit o di alcuni beni di essa non abbia luogo
prima che sia trascorso dalla sua morte un termine non eccedente il
quinquennio. 4. Tuttavia in ambedue i casi l'autorit giudiziaria,
qualora gravi circostanze lo richiedano, pu, su istanza di uno o pi
coeredi, consentire che la divisione si effettui senza indugio o
dopo un termine minore di quello stabilito dal testatore.
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OGGETTO DELLA DIVISIONE: tutte le situazioni soggettive oggetto
di comunione. Debiti e crediti: per i primi si applica il principio
dellimmediata divisione proporzionale mentre per i secondi
costituiscono oggetto di contitolarit da parte dei coeredi da
sciogliersi mediante divisione.
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Godimento separato e possesso esclusivo dei beni ereditari 14.
Godimento separato di parte dei beni. 1. Pu domandarsi la divisione
anche quando uno o pi coeredi hanno goduto separatamente parte dei
beni ereditari, salvo che si sia verificata l'usucapione per
effetto di possesso esclusivo. es. utilizzazione ed amministrazione
del bene comune da parte del singolo.
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718. Diritto ai beni in natura. 1. Ciascun coerede pu chiedere
la sua parte in natura dei beni mobili e immobili dell'eredit,
salve le disposizioni degli articoli seguenti. E norma inderogabile
perch tutela un interesse patrimoniale di ordine strettamente
privato. Indica un criterio di massima dal quale il giudice pu
discostarsi se ricorrono ragioni di necessit o di opponibilit
previste dalla legge.
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727. Norme per la formazione delle porzioni. 1. Salvo quanto
disposto dagli artt. 720 e 722, le porzioni devono essere formate,
previa stima dei beni, comprendendo una quantit di mobili, immobili
e crediti di eguale natura e qualit, in proporzione dell'entit di
ciascuna quota (c. 718, 1114). 2. Si deve tuttavia evitare, per
quanto possibile, il frazionamento delle biblioteche, gallerie e
collezioni che hanno un'importanza storica, scientifica o artistica
(c. 816).
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Deroghe al principio di divisione in natura: a) la vendita dei
beni per il pagamento di debiti e pesi ereditari. Quando manca
liquidit sufficiente a far fronte al pagamento dei debiti, i
condividenti possono decidere di far luogo allalienazione di beni
ereditari al fine di procurarsi i mezzi per estinguere le passivit.
Si procede prima con la vendita dei beni mobili e, qualora anche
questa non sia sufficiente, con quella dei beni immobili.
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719. Vendita dei beni per il pagamento dei debiti ereditari. 1.
Se i coeredi aventi diritto a pi della met dell'asse concordano
nella necessit della vendita per il pagamento dei debiti e pesi
ereditari (c. 752 ss.), si procede (p.c. 747 ss.) alla vendita
all'incanto dei beni mobili e, se occorre, di quei beni immobili la
cui alienazione rechi minor pregiudizio agli interessi dei
condividenti (c. 2646). 2. Quando concorre il consenso di tutte le
parti, la vendita pu seguire tra i soli condividenti e senza
pubblicit, salvo che vi sia opposizione dei legatari o dei
creditori.
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b) Il problema dei beni indivisibili 720. Immobili non
divisibili. 1. Se nell'eredit vi sono immobili non comodamente
divisibili [ciascun condividente deve conseguire ununit autonoma
funzionale valore delle porzioni inferiore a quello dellintero], o
il cui frazionamento recherebbe pregiudizio alle ragioni della
pubblica economia (c. 846) (1)o dell'igiene, e la divisione
dell'intera sostanza non pu effettuarsi senza il loro
frazionamento, essi devono preferibilmente essere compresi per
intero, con addebito dell'eccedenza, nella porzione di uno dei
coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni
di pi coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente
l'attribuzione. Se nessuno dei coeredi a ci disposto, si fa luogo
alla vendita all'incanto.
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Altre operazioni divisionali 1. Formazione dello stato attivo e
passivo; 2. (eventuale) alienazione di beni; 3. Pagamento dei
debiti; 4. Resa dei conti: rende definiti e liquidi i debiti ed i
crediti di ciascun coeredi verso gli altri per il godimento
individuale di beni comuni o derivanti da atti di amministrazione
compiuti nellinteresse comune. 5. Imputazione dei debiti; 724 6.
Imputazione delle donazioni;725 7. Prelevamenti relativi a queste
due imputazioni 8. Formazione delle porzioni; 9. Attribuzione delle
medesime
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EFFETTI della DIVISIONE Scioglimento della comunione ereditaria
con apporzionamento che si risolve nellacquisto del diritto di
propriet esclusiva dei beni che compongono la porzione. Effetto
retroattivo al momento dellapertura della successione. Art. 757
c.c.
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Impugnazione della divisione contrattuale ANNULLAMENTO PER
VIOLENZA O DOLO 761. 1. La divisione pu essere annullata (c. 768)
quando l'effetto di violenza (c. 1435 ss.) o di dolo (c. 1439). 2.
L'azione si prescrive in cinque anni dal giorno in cui cessata la
violenza o in cui il dolo stato scoperto (c. 1442). E escluso
lannullamento per errore: art. 762 (divisione supplementare in caso
di errore sulla quantit dei beni da dividere) e art. 763
(rescissione per lesione nel caso di errore sulla valutazione dei
beni).
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763. Rescissione per lesione. 1. La divisione pu essere
rescissa (c. 1448 ss.) quando taluno dei coeredi prova di essere
stato leso oltre il quarto (c. 2652 n. 1). 2. La rescissione
ammessa anche nel caso di divisione fatta dal testatore (c. 734,
735), quando il valore dei beni assegnati ad alcuno dei coeredi
inferiore di oltre un quarto all'entit della quota ad esso
spettante. 3. L'azione si prescrive in due anni dalla divisione
(dal perfezionamento della divisione in caso di divisione
contrattuale ed in caso di divisione del testatore dal giorno
dellapertura della successione). EFFETTI: Ripristino della
comunione ereditaria e necessit di addivenire ad una nuova
divisione.
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767. Facolt del coerede di dare il supplemento. 1. Il coerede
contro il quale promossa l'azione di rescissione pu troncarne il
corso e impedire una nuova divisione, dando il supplemento della
porzione ereditaria, in danaro o in natura, all'attore e agli altri
coeredi che si sono a lui associati. Il supplemento deve
reintegrare il diritto del soggetto e non limitarsi a ridurre la
lesione nei limiti del quarto.
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OMISSIONE DI BENI EREDITARI 762 1. L'omissione di uno o pi beni
dell'eredit non d luogo a nullit della divisione, ma soltanto a un
supplemento della divisione stessa. NULLITA PER MANCANZA di
PRESUPPOSTI titolo ereditario entit della quota partecipazione di
tutti i condividenti
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LA DIVISIONE FATTA DAL TESTATORE Ha origine nel diritto romano.
Non era prevista nel codice del 1865 che disciplinava la sola
divisio inter liberos: con atto tra vivi o per testamento, il
padre, la madre e gli ascendenti potevano distribuire i loro beni
tra i figli e i discendenti. E divisione soltanto in senso lato in
quanto mezzo diretto non gi a sciogliere una comunione quanto a
realizzare la distribuzione a pi soggetti di determinati beni
facenti parte di un unico patrimonio.
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Art. 734 Divisione fatta dal testatore. 1. Il testatore pu
dividere i suoi beni tra gli eredi comprendendo nella divisione
anche la parte non disponibile (c. 556). 2. Se nella divisione
fatta dal testatore non sono compresi tutti i beni lasciati al
tempo della morte, i beni in essa non compresi sono attribuiti
conformemente alla legge (c. 565 ss.), se non risulta una diversa
volont del testatore. Si applica la disciplina speciale della
divisione contrattuale (artt. 761 e 763, comma 2).
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Contenuto POTERE del TESTATORE: ampia liberta. Pu sacrificare
il diritto allomogeneit delle porzioni riconosciuto ad ogni coerede
in sede di divisione ordinaria (artt. 718 727). LIMITI del
TESTATORE: 1. Correlazione proporzionale tra valore della quota e
beni assegnati: art. 763 il valore dei beni assegnati non pu essere
inferiore alla quota di oltre un quarto, altrimenti rescissione. 2.
Intangibilit della riserva. DIVISIONE SOGGETTIVAMENTE PARZIALE: il
testatore ha provveduto a formare la porzione di qualche coerede ma
non quella di altri nei confronti dei quali si restringe la
comunione in ordine ai beni non divisi che si scioglier con le
forme della divisione ereditaria negoziale o giudiziale. Attenzione
a 735 comma 1. DIVISIONE OGGETTIVAMENTE PARZIALE: il testatore
distribuisce fra gli eredi istituiti solo una parte dei beni
ereditari. Art. 734. CONGUAGLI ex art.728: secondo lopinione
prevalente della G di legittimit e della D, possono trovare
applicazione anche se non riguardano sostanze appartenenti alla
massa ereditaria in quanto rappresentano unesigenza tecnica
insopprimibile.
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IMPUGNATIVA della DIVISIONE FATTA dal TESTATORE NULLITA per
PRETERIZIONE art. 735 c.c. Preterizione di eredi e lesione di
legittima. 1. La divisione nella quale il testatore non abbia
compreso qualcuno dei legittimari (c. 536) o degli eredi istituiti
nulla. 2. Il coerede che stato leso nella quota di riserva pu
esercitare l'azione di riduzione contro gli altri coeredi
Interpretazione: presupposto soggettivo (preterizione del
legittimario o di altro erede istituito) + inesistenza di beni
residui indivisi sufficienti a formare la porzione del pretermesso)
(per th pi estrema si ha nullit anche se manca solamente il
presupposto soggettivo). Effetti: ripristino della comunione
ereditaria con possibilit di fare luogo a nuova ripartizione a
richiesta degli interessati. AZIONE DI RIDUZIONE PER LESIONE. Art.
735 comma 2 c.c. Applicazione speciale di quella generale prevista
dallart. 554. Presupposto: il testatore ha istituito erede il
legittimario ma lo ha apporzionato in misura inferiore alla quota.
Non rende nulla la divisione, ma la corregge. E rimedio anche per
lesioni inferiori al quarto. LA RESCISSIONE PER LESIONE OLTRE IL
QUARTO. Art. 763 comma 2.
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IL C.D. ASSEGNO DIVISIONALE SEMPLICE Art. 733 comma 1 Norme
date dal testatore per la divisione. 1. Quando il testatore ha
stabilito particolari norme per formare le porzioni, queste norme
sono vincolanti per gli eredi, salvo che l'effettivo valore dei
beni non corrisponda alle quote stabilite dal testatore.
Lassegnazione da parte del testatore ha carattere obbligatorio, a
differenza della divisione testamentaria propriamente detta che ha
carattere reale (assegno divisionale qualificato). Sussiste la
precedente comunione ereditaria. Le disposizioni dettate dal
testatore perdono il loro carattere vincolante quando la lesione
supera il quarto. Carattere obbligatorio: i beni cadono in
comunione ereditaria, solo in sede di formazione delle porzioni gli
eredi o il giudice sono tenuti a rispettare le indicazioni del
testatore.
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La divisione rimessa allopera del terzo Art. 733 comma 2. Il
testatore pu disporre che la divisione si effettui secondo la stima
di persona da lui designata che non sia erede o legatario: la
divisione proposta da questa persona non vincola gli eredi, se
l'autorit giudiziaria, su istanza di taluno di essi, la riconosce
contraria alla volont del testatore o manifestamente iniqua. Solo
preparazione di un progetto di divisione.
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Il c.d. retratto successorio. 732. Diritto di prelazione. 1. Il
coerede, che vuole alienare a un estraneo la sua quota o parte di
essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il
prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione.
Questo diritto deve essere esercitato nel termine di due mesi
dall'ultima delle notificazioni. In mancanza della notificazione, i
coeredi hanno diritto di riscattare la quota dall'acquirente e da
ogni successivo avente causa, finch dura lo stato di comunione
ereditaria. 2. Se i coeredi che intendono esercitare il diritto di
riscatto sono pi, la quota assegnata a tutti in parti uguali.
Funzione: favorire la concentrazione dei beni nelle mani di pochi
soggetti.
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2 FASI: 1. DIRITTO DI PRELAZIONE: deve esercitarsi nel termine
di due mesi 2. DIRITTO DI RISCATTO: pu esercitarsi sino a quando
non si proceduto con la divisione. Nei confronti di ogni acquirente
e di ogni successivo avente causa. 4 condizioni (a) persistenza
della comunione ereditaria; (b) alienazione onerosa; (c)
alienazione di quota ereditaria; alienazione ad un estraneo