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LA DOMENICA DEL VILLAGGIO ANNO 2008
Blog la SIRINGA di Giovanni Ruscitti www.gruscitti.wordpress.com
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INDICE PAG
01. Ma quanto è strana la politica a Sulmona 03
02. Anche questa volta passata la festa… 06
03. Il Pd e la politica che non c’è 08
04. Il PD tra ritardi, incertezze e fantasmi va 11
05. Ora vogliono copiare i compari romani 14
06. Non ci resta che sperare nelle preghiere di Monsignore 17
07. La città dopo l’arresto di Del Turco 20
08. Angelucci e il dolce stil… nuovo 23
09. La città e la questione’ dell’ordine pubblico 25
10. Ognuno ha gli amministratori che si merita 27
11. Io mi iscrivo e…tu? 30
12. I ‘ragazzi’ della politica locale 33
13. Dai sindaco: auguri 36
14. Chiedere il conto a lor.. signori 38
15. Il dovere di amministrare. E bene 40
16. Aspettando ancora Ciccio da Roma 42 17. La città e la politica che non c’è 44
La domenica del villaggio anno 2008
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MA QUANTO È STRANA LA POLITICA A SULMONA
SULMONA (17 febbraio 08)
otto il cielo della politica sulmonese ancora nessuno segnale di
novità rispetto alla situazione paludosa che si trascina ormai da
diversi mesi nonostante che in fondo all’immagiario viale che tutti
hanno imboccato la data del 14 aprile è sempre piu’ prossima. Molto
attivismo, tanto chiacchiericcio e soprattutto nessuna conclusione.Proviamo
allora ad analizzare alcuni aspetti di questo processo.Dopo tante difficoltà
di questi anni il ruolo dei partiti sta tornando centrale, per fortuna,anche
nella politica di casa nostra.Quelli di vecchia formazione (An,Fi,Udc) fanno
fatica a camminare pero’ si muovono nel rispetto di un copione
caratterizzato da regole e uomini.Incontri,tavoli,confronti sono una cornice
di una strategia elementare ma precisa. Quelli di nuova formazione(Pd)
hanno determinato nuovo entusiasmo e mobilitato molte energie.E’ un buon
segnale.Loro hanno un limite della lentezza nella elaborazione della
proposta politica perché c’è necessità di maggiori approfondimenti delle
diverse problematiche e perché qui’,piu’ che nella Cdl, il processo di
fusione e integrazione tra ex Ds ed ex Dl è già partito e sta andando avanti
lentamente. Poi ci sono le cosiddette formazioni civiche e quelle del terzo
polo.Tutte sono alla conquista dell’ipotetico centro politico ma essendo
eterogenee e sopratutto caratterizzate da personaggi che si sono mossi
disinvoltamente nel corso della precedente amministrazione determinando
per buona parte la paralisi della città fanno fatica davvero a relazionarsi
con la città.Tutte questi partiti e schieramenti dall’una e dall’altra parte
hanno finora un difetto comune: nessuno finora ha inteso far conoscere
quale dovrà essere la città futura,a quale modello occorre riferirsi e
soprattutto che politica realizzare per recuperare il tempo perso.
Nessuno,dico nessuno, finora si è misurato su questi temi che poi fanno la
differenza della qualità della proposta politica e dimostrano la capacità
delle classi dirigenti di saper guidare i processi di cambiamento. Cosi, per
esempio, il Pd che sta procedendo alla individuazione del proprio candidato
sindaco in maniera nuova e trasparente pero’ non ha ancora fatto capire
alla città che cosa intende fare e con quali strumenti far rialzare Sulmona
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per farla camminare speditamente. Per esempio il progetto politico avviato
con l’Amministrazione La Civita (Ds-Dl) è ancora buono oggi e in che misura?
Non bisogna dimenticare che quella amministrazione che aveva vinto le
elezioni al primo turno con il 60% non ha fallito la stregua e gli obiettivi ma è
stata fermata per uno sgambetto ( anzi per una carognata) consumato ai
danni della città. E se quel progetto,o in parte, era valido è possibile
recuperarne la parte buona? Così la Cdl che secondo noi in occasione
della crisi aveva sciupato un’occasione politica ghiotta non salvando
l’Amministrazione comunale oggi si sarebbe presentato al giudizio degli
elettori con una credenziale forte.Ma se agli errori politici oggi ci si aggiunge
l’assenza di idee sullo sviluppo della città,allora non c’è partita. Già perché
la gente è assai piu’ attenta di quello che si puo’ immaginare e non vuole
piu’ sentire il solito bla,bla bla ( dei solidi personaggi consumati dal tempo)
ma vuole idee chiare e nuove che non siano ‘ anti’ ma ‘ pro’ Sulmona.
Qualche volta di sera mi capita fare zapping sulle tv di casa nostra. Sere
addietro ho sentito un autorevole personaggio della politica cittadina,ex
consigliere comunale,ex sindacalista, affettuosamente chiamato ‘ barba
bianca’.Persona umanamente simpatica ma politicamente pericolosa per
il suo partito e la città.Perchè? Semplice. Da uno che ha vissuto le sue
esperienze i sulmonesi si aspettano non cose normali, ma straordinarie. Si
aspettano,a esempio,un pizzico di umiltà e di autocritica ( come classe
politica) per le cose che si potevano fare e non sono state fatte;per i ritardi
che sono stati scaricati sulla città, per non aver contribuito a far fare il salto di
qualità alla politica cittadina. Scaricare sempre sugli altri le colpe,anche
proprie,non è bello né simpatico.E’ infantile e denota che la politica ha
bisogno di grandi progettualità. Cosi’ non è bello continuare a piangersi
addosso e dire che la politica ha messo in ginocchio la città. Qui’ non ci sto
e non possiamo tollerare analisi di questo tipo.Perchè la crisi della politica a
Sulmona ha nomi e cognomi.Se passasse questo criterio possiamo correre il
rischio di essere individuati noi come responsabili della ‘cattiva politica’ di
casa nostra.Già proprio noi che questa gente la frustiamo,quando lo
meritano,senza distinzione di razza o di area.Ultima cosa.Ieri sera da quello
stesso schermo,per quella stessa rubrica sui commenti alla politica cittadina è
uscita una scritta ‘ Questa sera la rubrica non va in onda perché nessuno ha
La domenica del villaggio anno 2008
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da dire nulla’.Incredibile.In una fase così intensa nessuno ha da dire nulla.
Questa è forse l’immagine piu’ vicina alla gente e dimostra quanto sia
strana e imprevedibile la politica a Sulmona.Buona domenica a tutti.
Asterix
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ANCHE QUESTA VOLTA PASSATA LA FESTA…
SULMONA ( 25 febbraio 08)
i ha meravigliato molto in queste ultime ore il dibattito che ha
animato la vigilia del congresso della Margherita cittadina e
soprattutto mi ha meravigliato l’attenzione che si è voluta
riservare ad una vicenda locale soprattutto da parte di autorevoli
personaggi della politica provinciale e regionale. Sulmona è tornata ad
essere un crocevia obbligato della politica abruzzese. E questo per chi
conosce la storia del territorio puo’ e deve rappresentare qualcosa. Perché
la città da sempre è stato un riferimento importante per la buona politica
abruzzese e quando in casa della DC lo scontro era duro tra nataliani e
gaspariani i sulmonesi si stringevano attorno a figure di grande levatura e
prestigio come Natalino Di Giannantonio e Giuseppe Bolino. Con la loro
autonomia costruirono una linea di sopravvivenza e di prospettiva in un
partito che aveva una dimensione assai diversa da quella politicuccia
che esprimono i protagonisti di oggi. Anche il Psi seppe muoversi in questa
logica e realizzo’ attorno ad un altro sulmonese,Domenico Susi, un progetto
politico interessante per molti anni. E che dire dei liberali e repubblicani
che riservavano uno spazio significativo agli uomini di Sulmona? Questo
congresso della Margherita che resterà forse l’ultimo della storia, domani,a
urna chiuse, forse avrà fatto piu’ male che bene alla sua gente e
soprattutto alla città. Vorremmo sbagliarci ma abbiamo proprio questa
sensazione ed il rischio reale e’ che presto qualcuno si organizza o nel
centro destra o con movimenti civici e riconsegni la città nelle mani di altra
gente per tanti anni. Perchè? Da tempo sosteniamo che la Margherita in
questa città appare come un gigante di argilla: molti voti,tante tessere
epoche idee.E siccome all’interno di questo schieramento non è emersa
ancora una personalità di spicco capace di coordinare tutta la politica
dei cattolico democratici del centro sinistra e capace di esprimere una
politica per Sulmona ed il centro Abruzzo allora il rischio che questa nutrita
schiera di iscritti,che in termini congressuali puo’ fare gola a chiunque,
rischia di divenire strumento inconscio per operazioni anti-Sulmona. Ieri
dovevano essere in città il Consigliere regionale Antonio Verini, il sindaco di
M
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Pescara D’Alfonso,il Presidente della Provincia di Chieti Coletti a sostenere la
candidatura di uno dei due aspiranti alla Presidenza della sezione locale.
Peccato che questi stessi personaggi, che assolvono ad incarichi politici e
istituzionali robusti , non siano stati così tempestivi a raggiungere Sulmona nei
momenti piu’ seri quando la città , in agonia, perdeva posti di lavoro. La
città che vanta nobili e antichi tradizioni non ha ancora una cultura civica
in difesa del proprio campanile. Per anni ha eletto un deputato che non ha
mai visto,alle regionali contribuisce ad eleggere un rappresentante
aquilano con il voto determinante di una pattuglia di sulmonesi, poi le
elezioni alla Camera e la provincia dell’Aquila rinuncia al proprio
rappresentante eletto anche con i voti della gente di questo territorio per un
gioco maldestro con i pescaresi. E se molti giovani,e meno, si prestano a
queste operazioni significa che loro la storia della propria città non la
conoscono e soprattutto non vogliono bene a Sulmona. Loro non sanno che
è in atto in Abruzzo una lotta feroce, senza risparmi di colpi, per conquistare
la segretaria regionale della Margherita e ogni iniziativa è buona per
reclutare genere in giro. Ma qui’ è in gioco il futuro della città e della sua
classe dirigente.I giornali di ieri riportavano una notizia emblematica. A
Pettorano sul Gizio,a pochi chilometri da Sulmona,molti iscritti al circolo della
Margherita hanno rifiutato di partecipare al congresso perché,la signora
Giammarco ( ex Presidente taske force in quota centro destra)oggi lavora
per gli aquilani e non per i sulmonesi della Margherita.Che dire ? E’
malinconico perché fra qualche giorno passata la festa e finiti gli auguri
per i risultati ognuno tornerà nel proprio ridotto quotidiano.E la gente con i
propri problemi sarà sempre piu’ sola ad invocare aiuto. Buona domenica
a tutti
Asterix
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IL PD E LA POLITICA CHE NON C’È
SULMONA (1 giugno 08)
enerdi' sera ho seguito con attenzione,rinunciando alla passione di
una partita di allenamento della nazionale, la puntata di
'annozero' ( leggi Santoro-Travaglio) sulla figura del 'Divo' Andreotti
con la proiezione di tanti spezzoni di immagini del film attorno alle quali si è
sviluppato un dibattito ricco e articolato. Il film, forse, non piacerà
soprattutto a quanti non conoscendo la storia della DC degli ultimi
trent'anni sono portati a interpretarla a modo proprio, impregnandola di
demagogia e facili strumentalizzazioni.Eppure Andreotti è stato uno dei
protagonisti della storia politica di questo Paese per quasi quarantanni che
aveva intessuto e curato,come Premier e Ministro degli Esteri, una ragnatela
di rapporti internazionali che hanno portato a scelte fondamentali e che
hanno segnato epoche particolari.Significativi i suoi rapporti con il Vaticano
e gli Usa. Ma anche sul piano interno decisivo il suo impegno nella lotta alla
mafia.Sono state ricordate le misure straordinarie assunte dal suo governo
che si avvaleva della collaborazione anche di Giovanni Falcone ma anche
il ruolo e i comportamenti di alcuni esponenti come Leoluca Orlando e
Luciano Violante che alimentavano con le loro posizioni quella strategia di
discredito che poi è stata posta da troppi alla base per tanti anni di quella
stagione di odio politico che si è andata sviluppando nel tempo.Ma in
studio c'era anche Claudio Martelli,ex Vice Segretario socialista e Ministro
della Giustizia e Cirino Pomicino ex Ministro Dc,andreottiano di ferro,persona
assai colta come Martelli e di indubbio spessore. E c'era anche Paolo
Mieli,oggi direttore del Corriere della Sera e all'epoca della
'Stampa'.Testimoni attenti di una stagione difficile ma esaltante della politica
del Paese che hanno ricordato la politica di quei tempi e quella di oggi.Altri
tempi, altri uomini e quindi altra politica.Già altra politica. I finanziamenti
previsti nella finanziaria 2008 per il potenziamento della linea ferroviaria
Pescarar-Roma forse non ci saranno piu'. Dovevano servire per velocizzare la
tratta Avezzano-Roma.Il Governo intende recuperare quelle cifre per altre
cose.Una delegazione di parlamentari abruzzesi si recherà, giustamente, a
Palazzo Chigi a chiedere ragione di questa decisione e cercare di
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La domenica del villaggio anno 2008
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recuperare quelle risorse.Negli ultimi dieci anni,con tutti i governi, non
abbiamo mai visto analoga decisione assunta dai parlamentari abruzzesi
per difendere un problema della nostra città. In questi giorni qualcuno è
tornato a cavalcare la vicenda delle zone franche e dell' esclusione di
Sulmona da quei benefici. Per carità azione meritoria che puo' essere
recuperata se oggi i parlamenti di questa zona, e quelli abruzzesi,
riusciranno a fare squadra e difendere le ragioni del nostro territorio. Certo
ci picerebbe sapere anche come si sono mossi enti e organismi istituzionali
al di là dei formalismi burocratici a cominciare dal Consorzio Industriale,ente
pubblico, che pure un ruolo preciso in questi senso dovrebbe averlo al di
là di fumose e generiche iniziative. Così, per esempio, il sindaco della città si
muova con decisione e chiami i suoi referenti politici alzi la voce ed agisca.
A proposito di Comune. La luna di miele della nuova Amministrazione
prosegue tra l'indifferenza generale. Eppure i problemi incalzano. A
cominciare da quello dei trasporti. E' tornata forte la preoccupazione di
probabili tagli alle corse per Roma. Studentui e lavoratori pendolari della
città, ma anche dell'Alto Sangro, che nei mesi scorsi avevano raccolto
qualche migliaio di firme temono un forte ridimensionamento dei servizi.Per
una città che non puo servirsi dei mezzi ferroviari, né della rete autostradale (
troppo costosa) se tagliano queste corse significa anche l’isolamento totale
con Roma cioe' con il resto del mondo. Ma i nuovi inquilini del Palazzo
sembrano non accorgersene.E allora si svegliono lor signori e marcino verso
l'Aquila. Chiamino tutti a raccolta,a cominciare dalla Proviancia e dalle
Comunità Montane, e si muovano verso la Regione per ottenere impegni
precisi dai Consiglieri regionali in questo senso. Ma lo facciano presto,come
fanno tutte le amministrazioni comunali determinate e decisioniste, perchè il
tempo non gioca a favore di Sulmona. E poi ricerchi solidarietà trasversali su
questi problemi a tutte le forze politiche. Faccia il sindaco,questo il nostro
consiglio, emergere l'orgoglio di campanile che puo' rappresnetare un
valore aggiunto ai limiti della politica locale. E soprattutto le forze di
opposizioni si facciano sentire. A proposito nelle ultime ore in casa del PD c'è
stata la svolta. Chiusa la parentesi della riflessione sulla disfatta elettorale in
casa del partito di Veltroni di Sulmona si è rotto il falso unanimismo e si è
determinata una nuova maggioranza e una opposizione interna. Evviva. E'
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forse l'unico caso in Abruzzo dove il partito viene costruito a immagine e
somiglianza degli amministratori di enti confondendo i ruoli e non facendo
politica. Clamoroso il caso della provincia aquilana. Ma non solo. Forse
Sulmona in questo senso puo' rappresentare un laboratorio interessante e
fors'anche un'occasione utile per costruire quella buona politica che farà
bene al partito e alla città. Buona domenica a tutti.
Asterix
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La domenica del villaggio anno 2008
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IL PD TRA RITARDI, INCERTEZZE E FANTASMI VA
SULMONA (8 giugno 08)
ono passati ormai due mesi dalle elezioni amministrative per il rinnvoo
del Consiglio comunale ma la città sembra essere piu' sola. Come
prima, forse peggio. Almeno ieri c'era un Commissario prefettizio che
balbettava e cercava di dare qualche risposta. Ora non si percepisce nulla. I
giorni della luna di miele sembrano essere ormai un lontano ricordo e Palazzo
San Francesco sembra essere abitato da fantasmi. Nessuno parla, nessuno
percepisce un vaggito. Il solco tra il Palazzo delle Istituzioni e la società reale
sembra essersi allargato ulteriormente. Per carità a tutto c'è un limite ma il
troppo (recitava un vecchio adagio nostrano)... stroppia. Ma andiamo per
ordine. A due mesi dalle elezioni i sulmonesi non sanno ancora cosa hanno in
testa i nuovi inquilini di Palazzo San Franesco. Due mesi in politica sono una
eternità. In sessanta giorni in Italia e nel mondo sono accadute cose
straordinarie come la nascita del governo Berlusconi, l'avvio di una serie di
politiche in direzione dell' ordine pubblico, immigrazione sicurezza sociale
pubblica amminstrazione. Negli Usa la campagna elettorale per le
presidenziali ha avuto una svolta clamorosa. Nello sport l'Inter ha vinto un
torneo che altri hanno smarrito, il giro d'Italia è partito e arrivato a
destinazione,i campionati erupropei di calcio sono inziiati. A Sulmona invece il
tempo sembra essersi fermato al 13 aprile scorso mentre tutto continua a
girare. Una sola seduta di Consiglio comunale peraltro caratterizzata da un
copione scarno e politicamente anomalo senza dibattito e senza confronto
. Per il resto non registriamo nulla. Nemmeno quei segnali di rinnovamento
della macchina amministrativa promessi dal sindaco Federico unitamente a
quella stabilità politica che lo ha accompagnato per l'intera campagna
elettorale. Attenzione pero' a non confondere stabilità con immobilismo che
in comune hanno solo la volontà di reggersi in piedi e niente piu'.
Amministrare vuol dire agire,scegliere,decidere che finora non sono entrati
nel vocabolario e nel lessico dei nuovi amministratori.Eppure basta muoversi
un po' per la città che i problemi ed i disagi si percepiscono in tutta la loro
interezza.Continuano le preoccupazioni nel settore del lavoro dove le tante
vertenze in atto sono ancora lì ad aspettare risposte precise; il processo di
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spoliazione di strutture pubbliche non sembra arrestarsi La riforma della
Sanità e degli Ato vede il nostro territorio ancora perdere pezzi. Poi ci sono i
servizi pubblici come i trasporti dove si annunciano misure allarmanti con
le sopressioni dei treni per l'Aquila e Castel di Sangro per il mese di Agosto
oppure il taglio di corse per Roma sui trasporti su gomma. Come in tutte le
città normali le emerge sociali ed occupazionali vengono governate e
guidate dall'Amministrazione comunale che solitamente sa difendere
l'orgoglio e gli interssi reali della propria comunità.Ma anche in qusto
Sulmona non è città diversa nei metodi e nelle forme. Nessuna voce di
dissenso,nessuna iniziativa è stata promossa in questa direzione.Giorni fa
seguendo i media abruzzesi hanno dato grande risalto alla protesta di un
sindaco del chietino che nell'Aula del Consiglio regionale, con tanto di
fascia tricolore,ha inscenato una protesta clamorosa per contestare le
decisioni del Governatore di togliere dall'Esecutivo abruzzese l'Assessore
Caramanico. Una mossa bipartisan contro la non politica e a favore delle
scelte giuste.Proprio in quelle ore la città ha ' rischiato' di poter vedere
inserita nella formazione di Del Turco una donna di Sulmona. Giochi oscuri
della politica hanno negato a questa signora di poter rappresenetare il
nostro territorio dentro il governo regionale. Da Sulmona non ha fiatato
nessuno rinnovando ancora una volta la politica dell'autocastrazione o
del ' tanto peggio..tanto meglio'. Non hanno fiatato i responsabili
dell'Amministrazione comunale( di centro destra) ma non hanno fiatato
nemmeno quelli dell'altra sponda,ovvero del centro sinistra. Ma da questi
parti la confusione regna sovrana. Anche qui a due mesi dalle elezioni
non esiste ancora una politica.Il Pd continua a interrogarsi sulle ragioni della
sconfitta e non riesce a costruire un gruppo dirigente. L'impressione è di
trovarsi di fronte ad un partito senza anima e senza palle.Il partito non
esiste ancora e non sa affrontare le sfde del momento che il territorio
presenta.Anche per il Pd, il piu grosso interlocutore della maggioranza di
centro destra, le responsabilità di questi atteggiamenti sono grosse. Non è
immaginabile continaure a far finta di niente.Questo partito conta quasi la
metà dei consensi elettorali in città ed ha il dovere di fare la propria parte
sia pure dalla posizione nella quale è stato cacciato dagli elettori.Questi
comportamenti dilettanteschi di chi finge di non vedere e non sentire non
La domenica del villaggio anno 2008
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vanno bene.C'è qualcosa che non quadra.Abbiamo l'impressione che i
dirigenti del partito, tutti ex ds, a livello locale e provinciale credono che
avendo occupato nella fase di prima organizzazione tutti gli spazi siano
titolati ad entrarne in possesso per usucapione. Se così dovesse essere allora
è davvero inquietante.Perchè significa che la lezione dell'aprile 2008 non
l'hanno capita e presto non capiranno nemmeno quella del marzo 2009
con le elezioni provinciali.Contenti loro... Buona domenica a tutti
Asterix
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ORA VOGLIONO COPIARE I COMPARI ROMANI
SULMONA (29 giugno 08)
arebbe troppo facile commentare con il classico ‘la montagna ha
partorito il topolino’ parlando del cartellone estivo presentato
dall’Amministrazione comunale di Sulmona. Diciamo solo che è
deludente, oppure piccola cosa o, se volete, una cosettina da festa
paesana. Con il rispetto dovuto ovviamente a tanti paesi del circondario
come Introdacqua, Bugnara, Villalago dove l’estate si annuncia davvero
frizzante dal punto di vista delle iniziative. Ma siccome siamo a Sulmona dove
ogni iniziativa va valutata anche dal punto di vista politico perche’ è frutto di
scelte e di capacità progettuali allora il giudizio dev’essere preciso anche
in questa direzione. E non si dica che è solamente questione di risorse
finanziarie perché la capacità del buon amministratore è anche quella di
saper fare buone cose con pochi soldi. D’altra parte le attese della gente,
dopo le promesse elettorali e dopo aver visto che nel nuovo governo
cittadino esiste anche un Assessore con una delega ai ‘ grandi eventi’,
sono tante. Qui’ probabilmente bisogna anche ammettere l’ingenuità dei
nuovi ( si fa per dire..) inquilini di Palazzo San Francesco che ancora oggi non
sono riusciti a presentare il documento politico programmatico
dell’Amministrazione attiva all’interno del quale si sarebbe potuto affrontare
anche il capitolo turismo, manifestazioni estive, risorse economiche. Il perché
di questo ritardo non ci interessa e siccome la politica va giudicata dagli atti
concreti noi ci atteniamo ai fatti. E niente piu’. Speriamo solo che questo
adempimento non avvenga nel pieno delle vacanze estive ( magari alla
vigilia di ferragosto) quando la gente al mare o ai monti ha ben
altro,giustamente,cui pensare. Chiusa questa parentesi necessaria in questi
giorni di caldo torrido una vicenda tutta sulmonese è finita sui media di
mezza Italia.Lo credereste? Si tratta della vicenda delle multe dei Vigili
urbani ai ciclisti che viaggiano contro mano lungo Corso Ovidio. Per carità
anche noi siamo dell’opinione che un freno al disordine che si verifica in
pieno centro storico, nel salotto buono della città, andava messo così
riconosciamo che questi lavoratori ,i Vigili, non sono troppo amati dalla
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La domenica del villaggio anno 2008
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gente. Pero’ alla stessa maniera riteniamo che il Vigile,soprattutto in una città
d’arte e cultura a come Sulmona piena di turisti in questo periodo, debba
assolvere alla duplice funzione di prevenzione attraverso azioni mirate di
sensibilità e l’altra di repressione anche in quelle zone della città dove si
verificano scorribande di auto e moto assai rumorose,in qualsiasi fascia
oraria della giornata, di soste selvagge,di violazioni costante di regole.
Insomma noi immaginiamo il Vigile moderno come un Amico della gente e
soprattutto della città che merita rispetto e attenzione al quale va stretto la
mano quando si è multati perché si riconosce l’errore. Invece da noi la
gente considera questi agenti come nemici che agiscono contro il
malcapitato che in buona fede, o per una banale coincidenza, si trova in
difetto. In alcune città si usa il metodo di mettere sul parabrezza delle auto
un bigliettino di richiamo all’automobilista distratto nel quale si formula
l’invito, fermo e garbato, a non ripetere l’errore. Quindi la storia delle multe
ai ciclisti ha sollevato un ondata di ilarità ed ha reso a Sulmona un danno
d’immagine grosso. Ma anche in questo caso se la maggioranza di centro
destra ha subito lo smacco,la minoranza di centrosinistra che evidentemente
legge poco i giornali non si è nemmeno accorta della vicenda. Intanto in
Consiglio comunale è rientrato Manasseri, già Vice sindaco nella passata
amministrazione La Civita ma anche ex Consigliere e Assessore regionale. Era
rimasto escluso per un bizzarro gioco della legge elettorale. Il Pd lo ha eletto
capogruppo perchè da lui si aspetta molto. Ma lunedi’ scorso il Consiglio
comunale ha tenuto una prima seduta improntata alla concretezza
provvedendo alla costituzione della Commissioni consiliari e alla elezione del
Garante dei detenuti una nuova figura prevista da una recente normativa
eleggendo nell’incarico quel Sant’uomo di Alfonso de Deo,già sindaco della
città per un breve periodo negli anni ottanta, ma soprattutto medico anche
carcerario,autore di un libro ‘ Sesso e carceri’ ( edizioni Feltrinelli) che ebbe
un successo straordinario. Persona giusta quindi al posto giusto a cui
portiamo tanto rispetto e stima . Non c’è che dire. Ma possibile che non si
poteva procedere diversamente? Per garantire questa elezione si è dovuto
procedere ad una modifica del regolamento e nella stessa seduta. Si è
dovuto fare insomma un provvedimento ‘ ad personam’. Scusateci la
franchezza ma non è che al Comune si vuol procedere come fanno i loro
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compari a Roma?Noi crediamo di no. Ma se al primo atto lo stile è questo,
stiamo davvero a posto. Buona domenica atutti.
Asterix
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La domenica del villaggio anno 2008
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NON CI RESTA CHE SPERARE NELLE PREGHIERE DI MONSIGNORE
SULMONA (13 luglio 08)
’ già passato un anno dal suo arrivo nella dicesi di Valva e Sulmona
per Mons. Angelo Spina, Vescovo.La comunità diocesana ha potuto
conoscere ed apprezzare in questo periodo l’uomo ed il Pastore
chiamato a guidare una realtà difficile e complessa. Crediamo che finora se
la sia cavata abbastanza bene anche se il legame con al città ed il
territorio non è ancora forte. La città, lo diciamo con grande franchezza,
ha bisogno di una guida spirituale forte e autorevole perché là dove non
arriva la politica per la sua assenza e la sua debolezza bisogna far ricorso
alla fede.E Sulmona da molti mesi ormai è una città che non puo’ contare
su una politica credibile e capace di dar risposte alle attese e ai bisogni
della gente. L’euforia elettorale della tarda primavera si è rivelata poca
cosa rispetto alle esigenze di una comunità che invoca invece impegni
forti. E dopo diversi mesi di attese ormai la gente non percepisce ancora i
segnali del cambiamento. Anzi.Si dirà, ed è vero, nessuno ha la bacchetta
magica per cambiare il corso delle cose pero’ ci sono modi e modi per
porsi di fronte a queste sfide. Tralasciamo per un attivo i problemi
dell’occupazione perché siamo fiduciosi che presto il Governo centrale
farà la sua parte anche per questo territorio e riflettiamo su alcune questioni
spicciole che riguardano altri settori. La cultura prima di ogni cosa di cui
non si parla nelle interviste autocelebrative dei nuovi amministratori. Non si
parla di iniziative in una città che pure ha una sua identità precisa in questo
senso; non si parla di strutture.Che fine ha fatto la promessa avanzata
durante le elezioni quando tutti si riempivano la bocca per la difesa del
Consorzio universitario e per la realizzazione della nuova sede? Che fine ha
fatto il progetto della cittadella della cultura e della musica in pieno centro
storico? Ma se di questo settore non si parla c’è quello dei trasporti che si è
indebolito ulteriormente. Parlare di mobilità non significa parlare solamente
di quello urbano significa affrontare la complessità di un sistema che per
Sulmona è strategico. La città rischia di rimanere isolata per via di tagli e
soppressioni di corse automobilistiche per Roma- L’Aquila e Pescara che
potrebbero mettere in ginocchio centinaia di lavoratori e pendolari. Ma
E
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18
significa anche difendere il nodo ferroviario che per questa zona è stato
fondamentale nel processo di sviluppo portato avanti.Un invito: vadano in
questi giornii nuovi governati di Palazzo San Francesco in mezzo ai
pendolari sulmonesi che ogni mattina si debbono muovere per
raggiungere la propria sede di lavoro,ovunque,con i mezzi pubblici e
facciano sapere cosa intendono fare in questa direzione. In queste
giornate di caldo disperato viene emergendo un segmento della realtà
cittadina.E’ quella delle nuove povertà che pone a Sulmona inquietanti
interrogativi. Uno studio che vedrà la luce agli inizi dell’autunno parla già di
un allargamento della forbice delle fasce di povertà che vede ancora
altre famiglie al di sotto della soglia di reddito minimo. Una nuova e piu’
attenta politica sociale dovrebbe ispirare il cammino della nuova
Amministrazione comunale e questo dovrebbe essere una di quelle
questioni sulle quali ricercare convergenze utili tra forze politiche di
maggioranza e di opposizione. Ed invece chi ne parla? La società sulmonese
guarda imbarazzata il Palazzo del governo cittadino e attende segnali
precisi. Attende,come suo diritto, conoscere dopo quasi cento giorni cosa
hanno in testa i nuovi amministratori e che modello di città vogliono
costruire per i sulmonesi .Insomma si aspetta, ormai anche in maniera
fastidiosa, di conoscere il programma di mandato che fino ad oggi non è
stato ancora presentato.Certo ognuno ha i suoi tempi e i suoi ritmi .Noi
abbiamo scelto quello della proposta e siamo convinti che a Palazzo San
Francesco stanno lavorando bene per presentare non un programma ma
un.. programmone dove, speriamo, saranno contenute tante risposte alle
domande che sentiamo ripetere continuamente. Una volta un autorevole
esponente politico veniva ogni cinque anni a raccogliere voti in questa città
e sognava Sulmona con tante piazzette dove si tenevano concertini e
musichette tutte le sere. Un altro veniva a portare il circo dei pattini agli inizi
dell’estate. Poi tornava alle sue cose lontano da Sulmona che lo rivedeva
l’anno dopo e poi alle elezioni successive.Questa liturgia si è ripetuta tra
l’indifferenza generale per troppo tempo mentre la città spegneva
lentamente le sue speranze.Noi crediamo anche che nel gioco della
democrazia la coalizione che ha vinto le elezioni ha il dovere di amministrare
e anche bene.Ma c’è anche un altro dovere che pesa sulle spalle
La domenica del villaggio anno 2008
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dell’opposizione, o se si si vuole, di chi ha perso ed è quello di vigilare
attentamente sulla corretta amministrazione e la concreta attuazione dei
programmi, quando saranno presentati. Il resto poco. Forse contano solo le
preghiere,anche molte,di Mons Vescovo per questa città che da molti
mesi non sa piu’ a che Santo rivolgersi. E non solo nel regno dei cieli ma
anche e.. soprattutto in terra. Buona domenica a tutti.
Asterix
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LA CITTÀ DOPO L’ARRESTO DI DEL TURCO
SULMONA (20 luglio 08)
’ è un vecchio adagio nostrano che, grosso modo, recita ‘’lu cane
mocciche sempre a lu stracciate’’. Infatti a questa città martoriata
da decine di problemi non poteva capitare guaio maggiore
come la caduta del Governo regionale e l’apertura di un vuoto istituzionale
pericoloso e dagli esiti incerti. Già perché, mentre le persone protagoniste
della vicenda se la dovranno cavare da sole per affermare le ragioni della
loro verità, gli effetti negativi che questi comportamenti hanno prodotto, o
produrranno, nei mesi futuri sul territorio ricadranno sugli enti e le diverse
realtà regionali. E quelle ad economia piu’ fragile, come la nostra,
subiranno piu’ delle altre gli effetti dirompenti del terremoto di questi giorni.
Sembra di assistere ad un film già visto una quindicina di anni fa quando la
gente, accecata dall’odio politico, il giorno degli arresti per lo scandalo Pop
gioiva per l’azione della magistratura. Le stesse persone hanno poi dovuto
riconoscere diversi anni dopo che la nostra città e l’intero territorio peligno
che all’epoca contava nientemeno con due Assessori regionali in Giunta,
subirono effetti indescrivibili assai pesanti.Era la metà degli anni novanta e in
questa zona si percepivano già segnali inquietanti di una inversione di
tendenza dell’economia. Alcune fabbriche cominciavano a chiudere e la
Valle peligna cominciava a perdere posti di lavoro. Non so se sia stato una
strana coincidenza ma in quello stesso periodo iniziava la distruzione della
Democrazia cristiana che, tra la questione morale e la diaspora, da grande
protagonista dello sviluppo dell’Abruzzo e di questa zona era divenuto il
bersaglio di talune forze,soprattutto di sinistra, che consideravano la Dc la
ragione di tutti i mali del tempo.E in questa città che poteva contare su
oltre mille posti di lavoro alla Fiat, duemila nelle ferrovie, alcune migliaia
nelle micro aziende dell’agglomerato industriale iniziava un processo di
deindustrializzazione che nel tempo si è andato sempre piu’ accentuando.
Ma allora erano i tempi in cui a Palazzo san Francesco c’era
un’Amministrazione comunale forte e credibile che contava in Abruzzo e a
Roma amici potenti che lavoravano anche per la nostra città. Ricordate
Gaspari, pluriministro e potente uomo di Governo che seguiva sempre con
C
La domenica del villaggio anno 2008
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attenzione la vita della nostra città? E i comunisti che si rodevano il fegato e
cercavano di metterla sullo sfotto’ con la storia di ‘ zio Remo’. Oggi quelli del
Pdl cantano ‘ per fortuna che Silvio c’è(?)’ mentre quelli di sinistra, PD in
testa, non cantano piu’ ma parlano, anzi sparlano E ricordate anche il
sottosegretario socialista Susi che era contemporaneamente uomo di
governo Consigliere comunale? Quella gente e quegli amministratori
comunali lavoravano per la città. Dagli insediamenti industriali a quelli
militari, dalla cultura (Lotteria Caniglia),alle manifestazioni sportive (giro
d’Italia, calcio internazionale) Sulmona è sempre stata città viva e
politicamente vivace. Ma era anche una città piu’ pulita (ricordate il
riconoscimento nazionale Cispel attribuito a Sulmona?) e accogliente.Certo
sono cambiati i tempi ma i bisogni e le attese della gente sono andati
aumentando e spegnendosi tra rassegnazione e indifferenza.Sere addietro
ho ascoltato dai teleschermi di una emittente locale le divagazioni di un
noto personaggio sulmonese che in passato ha recitato ruoli importanti nel
sindacato ed ha avuto senza successo una piccola esperienza in Consiglio
comunale dove si è distinto soprattutto per i guasti prodotti a cominciare
dalla caduta della giunta La Civita. Lo credereste? Di fronte al terremoto
politico istituzionale che si è prodotto in questi giorni in Abruzzo con una forte
perdita di credibilità nei confronti del governo nazionale e di quello di
Bruxelles il simpatico ‘ barba-bianca’ si preoccupava solamente di piccole
miserie e di polemicucce interne ai socialisti di ieri e di oggi. A noi non
interessa se i protagonisti di questo scandalo siano di questo o quel
partito.Noi siamo preoccupati,come sulmonesi , per gli effetti che lo stesso
produrrà su questa città che non ha piu’ forza e, forse, voglia di reagire.Mai
come in questo momento s’impone prima di ogni cosa una politica di ‘
solidarietà civica’ anche dalle nostre parti dove, al di là delle divagazioni
estive,si rende necessario affermare nei fatti, oggi piu’ che mai, l’orgoglio di
campanile per tutelare la città e la sua gente.Ma per curare questi mali non
bastano i tanti medici impegnati in politica che, tra vocazioni narcsistiche e
voglie di protagonismo smodato, finiscono per non essere utili né ai malati
ne’ ai cittadini sani.Ci vogliono idee e attributi veri perché il momento è così
delicato che preoccupa tutti.Ci accompagna la convizione che nei
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momenti difficili la città ha saputo sempre reagire. In passato.Oggi
chissà.Buona domenica a tutti.
Asterix
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ANGELUCCI E IL DOLCE STIL… NUOVO
SULMONA (17 agosto 08)
assata velocemente la parentesi ferragostana la città si prepara fin
dai prossimi giorni a riprendere lentamente coscienza dei tantissimi
problemi che attendono una risposta. Quanti sono? Certamente
molti e anche assai delicati. In primo luogo quelli legati al mondo del lavoro
e alle tante vertenze ancora insolute, poi quelli della sanità e dei servizi
socio-sanitari, quelli infrastrutturali, poi ancora quelli dei servizi a cominciare
dai trasporti. Giorni addietro abbiamo incrociato un gruppo di turisti che
pensavano di partire da Sulmona con il trenino dei parchi ed invece
hanno scoperto che nel mese di agosto per alcuni lavori sulla tratta ferrata
sono state soppresse tutte le corse. Chi ha avuto questa idea geniale di
bloccare il trenino nel mese di agosto meriterebbe un bel tapiro d’oro e
quanti dalle nostre parti hanno un ruolo istituzionale e non hanno alzato la
voce meriterebbero invece un bel calcione nel sedere. Come si fa a
bloccare in piena estate una iniziativa che vale la pena tenere in piedi
sopratutto in questo periodo? Ma tra le emergenze,vecchie e nuove, con le
quali la città si trova a fare i conti c’è anche quella della sicurezza e della
microcriminalità. Troppi segnali inquietanti negli ultimi tempi si sono affacciati
con prepotenza all’attenzione dell’opinione pubblica e che non possono
essere sottovalutati. Non ci riferiamo solamente all’espansione dei consumi
di droga ma anche alla vicenda del ferimento dei due poliziotti. Un
episodio che induce alla riflessione soprattutto se si considera che questi
comportamenti non appartengono alla storia e alla cultura civica della
città. Su questa direzione l’Amministrazione comunale deve muoversi con
determinazione e promuovere la conferenza cittadina sulla sicurezza
pubblica insieme alle forze dell’ordine, ai capigruppo di tutti i partiti, alle
forze sane che pure in questa città esistono. Peccato,ad esempio, che
finora (almeno fino a quanto scriviamo questa nota) il comune non abbia
sentito il dovere civico e istituzionale di testimoniare ai due poliziotti la
solidarietà della città e la stessa tirata di orecchie meriterebbero anche quei
nani e ballerine che calcano la scena politica dei nostri tempi e che sono
sempre così loquaci e presenzialisti ad ogni circostanza.Ma di queste cose
P
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riparleremo presto. Intanto apprezziamo una bella iniziativa promossa dal
Presidente del Consiglio comunale Angelucci intenzionato a restituire
all’Assemblea civica quel ruolo di grande dignità e prestigio istituzionale
che gli appartiene. Finalmente. Ci voleva proprio. Negli ultimi tempi c’era
stata una forma di allentamento che aveva conosciuto i livelli piu’ bassi
proprio negli ultimi mesi dell’Amministrazione La Civita quando alcuni
consiglieri del club gli ‘ sfascisti’ accecati dall’odio politico scambiavano
l’Aula di Palazzo san Francesco per una arena. Tralasciamo il linguaggio
spesso fuori le riga e colorito ma anche il look lasciava a desiderare.Così
nelle case della gente entravano attraverso il lavoro delle emittenti televisive
immagini di consiglieri in maniche di camicia, altri con magliette colorate a
strisce orizzontali o verticali, altri ancora con maglioni che facevano a pugni
con il buon gusto. E poi quei comportamenti vacanzieri sorridenti, di gente
che tirava pacche sulle spalle o sulla testa di altri consiglieri o che tiravano gli
aeroplanini da un banco all’altro. Forse ora si potrà cambiare,almeno nella
forma che poi in queste cose è anche sostanza. Bravo Angelucci, lavori
pure in questa direzione e sia inflessibile. Noi poveri osservatori stiamo
idealmente al suo fianco.Un consiglio: provi a far toccare con mano ai nostri
giovani amministratori come funziona queste cose alla Camera o al
Consiglio regionale forse capiranno meglio e presto. In questi giorni è stata
diramata una nota del PD locale sui criteri che debbono ispirare le prossime
candidature regionali e provinciali. La città rivendica autonomia territoriale e
rifiuta gente paracadutata dall’alto. Così capita da molti anni e questa volta
si vuole evitare il ripetersi di un film già visto. Abbiamo l’impressione, ci si
perdoni la franchezza, che questa nobile e orgogliosa iniziativa sia un po’
tardiva rispetto agli eventi e ai programmi che si sono determinati perché
molti giochi sono stati già completati con buona pace per tutti. Solo che se
ne dovrà parlare a partire da metà settembre quando i margini ristretti non
consentiranno nemmeno di discutere le scelte. Accettare oppure…
accettare lo stesso.Il resto conta poco o nulla. Buona domenica a tutti
Asterix
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LA CITTÀ E LA QUESTIONE’ DELL’ORDINE PUBBLICO
SULMONA (24 agosto 08)
a settimana scorsa avevamo richiamato l’attenzione
dell’Amministrazione comunale ad intraprendere adeguate iniziative
per coordinare una diversa e piu’ attenta politica per la tutela dei
cittadini, sulla sicurezza e l’ordine pubblico. Avevamo anche scritto,
nell’occasione, una riflessione per stimolare forze politiche, rappresentanti
delle istituzioni,delle forze sociali e culturali a fare fronte comune attorno a
questa che è divenuta una vera e propria emergenza sociale per la città. E
per dirla tutta avevamo anche invitato nani e ballerine che calcano la
scena della politica cittadina ad essere piu’ attenti attorno a questi problemi
e,in sostanza, a fare meno chiacchiere e piu’ fatti. Lo credereste? La
settimana che ci siamo lasciati alle spalle è stata caratterizzata da una serie
di segnali positivi e qualche ‘ toppata’ clamorosa e non sappiamo se in
questo mutato atteggiamento della politica in pochi giorni abbia concorso
in qualche modo la tirata d’orecchie che avevamo provato a fare
attraverso le colonne di questa rubrica. Infatti ci è parso di cogliere in
questa settimana trascorsa una mutata coscienza della gente attorno ai
problemi dell’ordine pubblico e anche le polemiche, garbate, che ne
sono seguite sono state improntate piu’ con spirito costruttivo. Noi abbiamo
invocato una diversa politica per fronteggiare questa emergenza dove
tutti i cittadini debbano sentire dall’azione dei poteri pubblici la necessaria
sicurezza così come si conviene ad una comunità civile e moderna. Ma
che significa una politica nuova nel settore dell’ordine pubblico? Qui’ forse le
idee non sono chiare o molti fingono di non capire. L’Amministrazione
comunale dovrebbe puntare, a parere nostro, a coordinare le iniziative che
le forze dell’ordine, e solo quelle, debbono attuare perché hanno compiti e
ruoli precisi in materia. Compiti quindi di sensibilizzazione e di
collaborazione con gli organismi preposti a garantire l’ordine pubblico.
Un’amministrazione che annuncia ai quattro venti un impegno nuovo per il
rispetto della legge ci sembra una cosa un po’ anomala. Già perché la
legge si rispetta sempre e se prima qualcuno ha fatto finta di non
conoscerla e non l’ha applicata questo non è normale. Così come la storiella
L
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sulla efficienza dei sistemi di vigilanza attraverso una rete di telecamere
sparse per la città che,a quanto ci è dato sapere, funzionano poco.E che
dire della conferenza cittadina sulla sicurezza e l’ordine pubblico andata
deserta? Ecco su queste ed altre cose è giusto confrontarsi ma è
necessario anche agire e con tempestività e fermezza. La vicenda
dell’aggressione di un gruppo di rom a due poliziotti la settimana scorsa ha
aperto uno spaccato diverso sulla città.A Sulmona c’è da tantissimi
anni,forse da sempre,una comunità di zingari assai numerosa e ben
integrata che non ha mai destato,al di là di micro vicende, grosse
preoccupazioni per la popolazione.C’è un quartiere intero abitato da
queste famiglie e c’è un’angolo della piazza Maggiore occupata quasi
ininterrottamente da loro. Non danno fastidio, è chiaro, ma c’è tutta un’aria
di arroganza che è l’anticamera di comportamenti anomali che alla gente
non piace. E come ci faceva notare qualcuno se due macchine sostano
in zona vietata,o commettono un’infrazione al codice,ad essere multata è
sempre quella del cittadino comune e non quella di uno zingaro.Questo per
esempio non è un buon impegno in direzione di una nuova politica per
l’ordine pubblico così come non sarebbe male vietare la circolazione
anche dopo la mezzanotte lungo corso Ovidio oppure spostare controlli
anche in zone diverse della città come Viale Giovanni XXIII,zona Peep,le
frazioni.Certo ci vuole anche uno sforzo comune a tutte le forze politiche a
sottoscrivere un patto morale che impegna tutti a non strumentalizzare a fini
politici iniziative che devono vedere accomunati un po’ tutti sia quelli che
governano sia quelli che stanno all’opposizione. Certo si tratta di impegni
che necessitano di decisioni coraggiose e di tempi tecnici adeguati.Ma il
fatto che oggi a Sulmona già se ne parla è un buon segnale. Speriamo bene.
Buona domenica a tutti.
Asterix
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OGNUNO HA GLI AMMINISTRATORI CHE SI MERITA
SULMONA (31 agosto 08)
’ già tempo di elezioni ed il copione sembra ripetersi ancora una
volta: un grande agitarsi di uomini e partiti tutti a caccia di
posizionamenti e di consensi sperando, scioccamente, che in questo
modo la politica possa aiutarli ad avere maggiore fortuna nelle vicende
personali. Sembra rivedere film già visti con i sulmonesi spettatori, talvolta
interessati spesso distaratti, di certo mai protagonisti attenti per la propria
comunità ed il proprio territorio.E nei i mesi che verranno, inutile farsi illusioni, si
rinnoverà un rito antico. Il centro Abruzzo ( Sulmona, Valle Peligna, Alto
Sangro) non potranno eleggere attraverso il consenso elettorale nessun
rappresentante.La carenza demografica peserà inevitabilmente anche in
questa occasione che impedirà a questa zona di portare a Palazzo
dell’Emiciclo un proprio rappresentante. Ovviamente non parliamo del listino
del Presidente che premierà, come la lotteria, otto fortunati abruzzesi che
senza disporre un solo voto potranno sedere a Palazzo dell’Emiciclo. Questa
pero’ non è politica ma assistenzialismo e quindi sfugge a qualsiasi analisi
concreta. Spesso nel listino, come si usa ripetere in taluni ambienti politici,
finivano funzionari di partito,magari disoccupati, mogli,amanti e affini di
qualche potente di turno. Un po’ come le elezioni parlamentari dove un
seggio sicuro a Montecitorio o a Palazzo Madama è stato garantito a tanti
nani e ballerine che con la buona politica non hanno nulla a che
fare.Questa volta non sappiamo a quali criteri i partiti intendano ispirarsi
anche se non è difficile immaginare che tutto,alla fine,si ripeterà come
prima. E pensare che della nuova legge elettorale abbiamo sentito parlare
per tanti mesi con i soliti soloni a pontificare di come, loro, avrebbero voluto
la nuova legge elettorale ma non facendo mai nulla per rimuovere la
condizione attuale.Perfino a Sulmona, tra il disinteresse generale e soprattutto
dei segretari e dirigenti dei partiti,fu promossa una giornata di studio sulla
nuova legge elettorale regionale e sulle ipotesi per garantire a questo
territorio il diritto ad essere rappresentato nell’Assemblea abruzzese.La
grande anomalia della provincia piu’ estesa, quella aquilana, che viene
rappresentata a Palazzo dell’Emiciclo solamente al cinquanta per cento (
E
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Marsica e aquilano) lasciando gli altri due comprensori ( Valle Peligna e Alto
Sangro) senza alcuna rappresentanza regionale.E così quella che un
giorno sembrava un’utopia si sta verificando una delle beffe piu’ atroci
sulla quale i partiti fanno finta di niente. Bisognerà aspettare chissà quanto
tempo ancora prima che venga riequilibrata la circoscrizione elettorale
non piu’ su base provinciale ma su collegi sub provinciali, piu’ piccoli ma
piu’ rappresentativi.A che serve stare in Consiglio regionale,si è ripetuto
spesso,tanto ci penseranno gli altri.Perbacco, ci siamo detti vuoi vedere
che abbiamo imboccato un binario sbagliato? Ed allora abbiamo
telefonato ad un nostro collega che di politica regionale se ne intende per
chiedergli qualche informazione maggiore sulla ragione per cui Sulmona
non se la fila nessuno quando si tratta trovare la giusta solidarietà politica.
Perché,mi ha risposto, i sulmonesi non hanno palle, né orgoglio.Per carità, ha
poi aggiunto, si tratta di brava gente ma la politica è tuttaltra cosa.La
politica è passione,orgoglio, capacità di saper intuire le azioni da portare
avanti, di saper tutelare gli interessi generali della gente e del territorio. La
politica è scienza che va studiata.Noi abbiamo politicanti, ma non politici.
Noi abbiamo gente che frequenta le segreterie politiche alla ricerca di
qualche contentino. Ricordo un medico che svolgeva ( malamente) un
ruolo politico in città e andava spesso a Roma al partito ,ripeteva
continuamente, poi si è scoperto che al partito andava ma non per
parlare dei problemi della città ma di sua moglie che aspirava ad entrare a
far parte di una Commissione.In questi tre anni di governo di centro sinistra
di Sulmona si è parlato poco in Consiglio regionale: qualche documento di
solidarietà,una seduta straordinaria sulla crisi della Valle Peligna e poi delle
decine e decine di vertenze insolute. Ma anche prima del governo di
centrosinistra non è che le cose siano andate meglio.La musica negli ultimi
quindici anni è stata piu’ o meno la stessa. Eppure di fronte a questi
comportamenti che si sono susseguiti nel tempo fa ricoscontro
un’Amministrazione comunale che non sa sviluppare nemmeno quesi
rapporti istituzionali elementari. La vicenda del Prefetto e del sindaco sulla
storia dell’ordine pubblico è anche figlia di questa cultura dominante che
privilegia solo l’apparire e non il fare. A proposito mi sono piaciute molto
quelle due proposte,una della minoranza e l’altra della
La domenica del villaggio anno 2008
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maggioranza,presentate in questi giorni. I primi sognano Sulmona nel novero
delle città dei motori; i secondi, cioe’ gli attuali amministratori, sono felici
perche’ presto in città partirà la scuola della macelleria. Che dire? Ognuno
ha gli amministratori che si merita e noi abbiamo questi e ce li.. dobbiamo
pure tenere. Buona domenica a tutti.
Asterix
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IO MI ISCRIVO E… TU?
SULMONA ( 7 settembre 08)
Sere addietro abbiamo ascoltato il sindaco della città parlare a proposito di
una iniziativa imprenditoriale che starebbe per arrivare in città riferirsi al
nuovo modo di fare politica che si sta inaugurando (?) in città tra
maggioranza e opposizione ed ha poi aggiunto che forse è arrivato il
momento di stringere un ' patto per Sulmona' ponendo fine alla stagione di
conflittualità inutili.Saggia riflessione.Per una città che non sa piu' a che
santo votarsi quella invocata da Federico sembra essere la sola strada che
rimane a disposizione.L'occasione era stata offerta al sindaco dalla
partecipazione al una tavolo tecnico, come rappresentante di una delle tre
centrali sindacali, anche dell'ex leader della minoranza PD in consiglio
comunale che appena qualche mese addietro si era misurato pe
conquistare la poltrona di primo cittadino a Palazzo San Francesco. Quindi
una presenza professionale, non politica, all'iniziativa e non poteva essere
diversamente considerato che sul problema del commercio e sul rapporto
tra piccola e grande distribuzione il partito di Veltroni ha una posizione un
po' diversa. Ma tale era la voglia di esternare alla città il significato della
riunione che sindaco,vice sindaco e qualche altro subalterno si sono messi
ad inneggiare al nuovo corso.Poche ore dopo ecco arrivare puntuale la
smentita di Michele Lombardo (Uil) costretto a precisare il senso della sua
presenza che non aveva nulla di politico.E così ci siamo dovuti ricredere sul
nuovo corso e sulle volontà dei singoli partiti.La città non è ancora pronta
per esprimere una classe politica matura, autonoma, fortemente rinnovata
negli uomini e nei metodi in grado di mettere al centro della politica i
bisogni reali della città e della sua gente.Sia chiaro noi siamo sempre piu'
convinti,e non da oggi, che nuovo non sia uguale a giovane e che non
sempre quello che è nuovo è buono. Ci sono giovani in questa città che si
sono avvicinati alla politica sognando di trovare una scorciatoia per dare
una svolta ai propri bisogni personali soprattutto proprio là dove con gli
studi e la professione non è stato possibile loro arrivare.Certo oggi gli
esempi o i riferimenti forti che hanno vicino scarseggiano Questi giovani
però che nel sangue non hanno quella passione politica forte come
La domenica del villaggio anno 2008
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possono pensare di servire la propria comunità se non hanno obiettivi da
cogliere e iniziative da portare avanti? Qualche giorno fa è morto Ennio
Presutti,già Presidente della Ibm e poi ai tempi di Letziia Moratti anche
componente del Consiglio di Amministrazione della Rai, ma soprattutto un
amico di Sulmona. Presutti venne un giorno in città per partecipare ad un
convegno sull'occupazione giovanile che si tenne nel cinema Pacifico
stracolmo di giovani attenti .Un'iniziativa che fece rumore e non solo in
Abruzzo. Molti di quelle riflessioni hanno dominato la politica degli ultimi venti
anni e il mercato della globalizzazione che all'epoca era un'utopia ha
travolto illusioni e speranze di tanta gente che si è fatta trovare
impreparata negli anni successivi. Così è capitato in politica quando, dentro
e fuori i partiti, si è pensato a reclutare gente senza formarla, senza motivarla,
senza trasferire loro quella dose di passione che costituisce il valore aggiunto.
Il sindaco ricordevamo all'inizio ha auspicato la nascita di un patto per la
città per superare, forse, tutte le difficoltà. Peccato che arriva in ritardo. Da
oltre un anno in città vive 'patto per Sulmona' laboratorio di politica e cultura.
Si tratta di un'Associaizione di giovani, professionisti, ragazze e persone
mature che stanno operando,non certamente sotto i riflettori, per cambiare
anche la politica. Li ho incontrati diverse volte e devo ammettere che si
tratta di gente con le palle ma che della politica di casa nostra non sanno
che farsene perchè non hanno stima dei partiti locali e dei nani e ballerine
che si muovono al loro interno. ' Patto per Sulmona' nel suo manifesto
costituitivo parla di un rinnovato impegno in direzione di politiche mirate
per la città ed il territorio.Molta di questa gente non deve chiedere nulla alla
politica perchè ha intressi professionali e culturali ben definiti.Semmai è la
politica che deve chiedere loro collaborazione per avvalersi delle idee e
delle loro progettualità.Questa è la differenza di fondo.Il loro apporto
scientifico per la ricerca della soluzione dei diversi problemi deve tornare
utile alla città e non al singolo portaborse o policuccio di
circostanza.Insomma si tratta di gente pronta a consumare ' tempo e
fosforo' per cose serie ma non disposta a perder tempo nelle stanze di
qualche partito o segreteria politica.
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E allora se ' patto per Sulmona' vuol dire questo io mi iscrivo oggi stesso. E
tu ? Buona domenica a tutti.
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I ‘RAGAZZI’ DELLA POLITICA LOCALE
SULMONA ( 28 settembre 08)
La recente decisione della Giunta regionale di destinare circa 10 milioni di
euro al potenziamento del trasporto ferroviario su rotaia è una di quelle
notizie che colpiscono anche l’osservatore piu’ distratto. In tempi di magra e
di sacrifici un investimento così massiccio è comunque un segnale da non
sottovalutare. Le risorse, manco a dirlo, sono stati dirottate tutti sulla tratta
adriatica e nulla è stato invece riservato alle zone interne e soprattutto alla
città di Sulmona che nel sistema dei trasporti ferroviari ha ancora una
funzione strategica. La Regione fa delle scelte,giuste o sbagliate che siano,
ma agisce secondo una logica precisa di programmazione. Almeno
speriamo. Spetta ai governi e alle istituzioni locali difendere i propri territori. E
allora che succede dalle nostre parti? Niente.Gli amministratori sulmonesi ,
che siedono a Palazzo San Francesco ormai da diversi mesi , con una lunga
luna di miele alle spalle, non si sono nemmeno accorti della mortificazione
che la zona ha avuto anche in questa occasione.Anzi non sono stati
nemmeno capaci di farsi risarcire dalla Regione dei danni subiti proprio di
recente dalle ferrovie quando, nel pieno dell’estate e per oltre un mese ,
sono state ferme tutte le corse sulla Sulmona-L’Aquila-Terni e Sulmona-
Carpinone procurando disagi indescrivibili ai lavoratori pendolari.Ma
l’atteggiamento è ancora piu’ discutibile se lo si affronta dal punto di vista
politico. La decisione della Regione è stata assunta da un’Amministrazione
di centro sinistra mentre al Comune di Sulmona siede un governicchio di
centro destra e quindi se si fosse voluto sollevare anche quel minimo di
sana polemica politica c’erano tutte le condizioni oggettive per farlo. Se ci
spostiamo di qualche chilometro ed arriviamo a Pratola Peligna troviamo
un’Amministrazione comunale di centro sinistra che annaspa come quella di
Sulmona ma che rispetto a quella della cittadina gemella non gode di
migliore salute dal punto di vista della operatività e dei successi. La nostra
impressione resta quella di sempre: non sempre quello che è nuovo è buono,
né considerarsi giovane (anagraficamente) puo’ rappresentare garanzie.
Sulmona e Pratola, hanno la stessa sorte dove i sindaci-governatori puntano
piu’ sulla visibilità individuale ( uno dei tanti mali della politica dei nostri tempi)
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e poco ai successi di squadra a vantaggio delle comunità amministrate.
Manca una strategia territoriale che dovrebbe accomunare le due realtà.
Qualche anno addietro Sulmona puntava a realizzare la metropolitana
leggera verso Pescara. Un’iniziativa isolata,concertata malamente con
alcuni ambienti della politica pescarese e non con quelli della zona,come
forse sarebbe stato piu’ giusto con il Comune di Pratola Peligna o la
Comunità Montana che è l’unico Ente territoriale deputato a sviluppare le
iniziative di programmazione. Ma quelli erano anche i tempi in cui in molti
ambienti del Centro Abruzzo si puntava a rafforzare lo sviluppo del territorio
sull’asse L’Aquila-Sulmona-Roccararso e non sulla direttrice Marsica-Valle
Peligna-Val Pescara. Ragioni diverse ed opposte dividevano le popolazioni
mentre la Regione è rimasta incurante alla finestra ad osservare. E così i fondi
assegnati all’epoca dalla Regione per lo sviluppo della Valle Peligna
dovevano essere attribuiti anche per realizzare uno studio sulle nuove
politiche di sviluppo compreso quello trasportistico.Oggi nessuno è in grado
di sapere,nemmeno gli osservatori piu’ attenti, che fine hanno fatto quelle
risorse. Ma c’è ancora di piu’. La città ha seguito con interesse anche la
vicenda dei miliardi inseriti nella finanziaria 2007 dal Governo Prodi per il
potenziamento della ferrovia Roma-Sulmona-Pescara considerata una delle
infrastrutture prioritarie per lo sviluppo abruzzese. Poi quei fondi sono stati
tagliati dal Ministro Tremonti appena insediato e l’Abruzzo è stato privato di
una nuova grande opportunità. Ma anche qui’ oltre a qualche tiepida
reazione dei parlamentari abruzzesi, subito zittiti, nessuno ha piu’ fiatato, né
ha assunto iniziative. Perché tutta questa pippa?Semplice.Perchè il trasporto
è divenuto oggi un’emergenza sociale di prima necessità per la nostra
zona. Non ci sarà mai sviluppo e quindi occupazione se non ci saranno le
condizioni per determinarlo.E una di queste ruota proprio attorno ad un
sistema di collegamenti moderno ed efficiente. Sulla tratta Sulmona-L’Aquila
i pendolari,tantissimi, sono ancora considerati come bestie. Costretti a
viaggiare in condizioni da terzo mondo con carrozze sporche e senza i vetri
alle porte interne, con sistemi di riscaldamento non funzionanti per cui
d’estate i viaggiatori soffrono il caldo e d’inverno il freddo. Amministrare una
città significa capire anche i bisogni della gente e non solo andare in
La domenica del villaggio anno 2008
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televisione a mostrare la cravatta nuova e i rapporti difficili con la
grammatica italiana. Buona domenica a tutti.
Asterix
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DAI SINDACO: AUGURI
SULMONA (12 ottobre ‘ 08)
uesta settimana la buona notizia è quella della condizione
recuperata dal sindaco della città Fabio Federico dopo il malore
che lo aveva colpito nei giorni scorsi e lo ha costretto a stare per
un po’ lontano da Palazzo San Francesco. Anche noi ci uniamo
pubblicamente all’immensa solidarietà che la città ha voluto tributargli,
dimostrando questa volta che quando si vuole, al di là delle posizioni
politiche, sa far trionfare i buoni sentimenti e i valori veri della vita. Chiusa
questa doverosa parentesi il discorso si sposta ovviamente sulla vicenda
delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Finora Sulmona è
stata lontana da Palazzo dell’Emiciclo e ne ha pagato pesantemente le
conseguenze. La politica non si è accorta molto della città e dei suoi
problemi. E Dio solo sa cosa puo’ significare non poter portare all’interno
dell’Assemblea regionale la voce di un territorio in agonia, non poter
contare in fase di decisioni, non poter rivendicare il diritto a sperare ancora
in un futuro meno incerto. Nelle passate elezioni in città trionfo’ non l’orgoglio
di campanile ma la politica di autocastrazione. Molta gente a Sulmona,
Pratola Peligna, Pettorano ( tanto per fare qualche nome) preferi’ votare
candidati non sulmonesi e si schierò, per un piatto di lenticchie, a fianco di
candidati di altre realtà. Anzi a volerla dire tutta proprio con spezzoni di
voti i sulmonesi hanno contributo a determinare l’elezione di due candidati
marsicani e uno aquilano.’ Roba da.. matti’ come usa ripetere un
popolare personaggio televisivo abruzzese. Questa volta pero’ percepiamo
segnali diversi. Questa volta forse Sulmona ce la puo’ fare a portare in
Regione un proprio rappresentante poca importa se sarà espressione
dell’una o dell’altra area. Perchè? Semplice.I partiti hanno capito una cosa:
questa città e questo territorio va aiutato a uscire dall’isolamento nel quale
è venuto a trovarsi da una decina di anni a questa parte.E la prima risposta
dei partiti finora è stata quella di riservare alle liste la possibilità di esprimere
una sola candidatura forte per l’area Valle Peligna- Alto Sangro. Questo
dovrebbe aiutare ,speriamo, a offrire maggiori possibilità per l’elezione di un
rappresentante del Centro Abruzzo. Il secondo aspetto che ci preme pero’
Q
La domenica del villaggio anno 2008
37
evidenziare e che oggi è necessario giocare a carte scoperte per
conoscere subito, e non domani, cosa sarà riservato a queste zone
all’interno dei programmi delle diverse coalizioni. In sostanza i sulmonesi
vogliono sapere che politiche saranno sviluppate nei prossimi mesi e nei
prossimi anni per tirare fuori la città e il territorio dalla condizione di
arretratezza nella quale è venuta a trovarsi. Così le tantissime vertenze
occupazionali aperte, i giovani disoccupati,le infrastrutture,i servizi,la sanità. I
sulmonesi vogliono sapere oggi se il nuovo Governo regionale che nascerà
potrà essere considerato un governo Amico di Sulmona e della sua gente e
se porrà al centro della sua azione politico-amministrativa una particolare
attenzione a tutte quelle cose che andiamo ripetendo da anni.In sostanza
attorno ai problemi Centro Abruzzo ruotano le di sviluppo di metà provincia
aquilana. Ma per fare questo per sancire questo patto tra territorio e sedi
decisionali è necessario che almeno le istituzioni locali comincino a
cooperare insieme indipendentemente dalla maglietta che indossano in
questo momento.E’ questo il primo passaggio da realizzare al piu’ presto.
Continuare a beccarsi ancora come fanno i due poli non serve piu’ a
nessuno.Giorni fa il Pd sulmonese ha criticato lo scarso attivismo
dell’Amministrazione comunale che a cinque mesi dal suo insediamento non
ha ancora prodotto nulla. Hanno replicato gli uomini di An, amici del
sindaco, per dire che i guasti a questa città li ha prodotti l’Amministrazione di
centro sinistra guidata da La Civita. Ma davvero vogliamo continuare su
questa impostazione?Per arrivare dove?Nessuno lo sa e forse,come sperano
altrove,da nessuna parte.Ma come sempre capita nella vita i bambini di ieri,
oggi sono diventati adulti e speriamo che aiuti un po’ di piu’ la politica di
casa nostra.Noi abbiamo il dovere di crederci. Buona domenica a tutti
Asterix
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CHIEDERE IL CONTO A LOR.. SIGNORI
SULMONA (19 ottobre 08)
ggi è una domenica particolare anche per i sulmonesi. Non solo
per l’appuntamento serale con la partita di calcio tra romanisti e
interisti quanto perché da questa mattina il popolo del Partito
Democratico, attraverso il giochetto delle primarie, dovrà indicare ai partiti il
rappresentante locale che andrà a far parte della lista per le regionali. Un
giorno quindi di indubbio interesse che dovrà dimostrare poi, a conclusione
di giornata, chi sarà stato piu’ bravo a tirare calci o a ricevere…calcioni.
Ancora una volta quindi sport e politica camminano insieme e dovrebbero
avere tante cose in comune. Eppure non sempre è così, almeno dalle nostre
parti, dove la partita per le regionali, nell’uno e nell’altro schieramento,ha
offerto finora uno spettacolo desolante, insignificante. Perchè? Intanto tutti i
partiti anche quelli storicamente meglio organizzati si son fatti trovare
impreparati a questo appuntamento delle regionali anche perché dopo la
vicenda delle comunali della primavera scorsa, tra delusioni e incapacità
propositive, in molti si son sgonfiati e si si son messi da parte a leccarsi le
ferite. E’ pur vero che anche a Sulmona si risentono degli effetti e dei ritardi
con cui il processo di costruzione delle nuove formazioni stentano ad
affermarsi. Guardate in casa del Pd dove,al di là di qualche iniziativa
cartacea con messaggi assai colorati ma poco efficaci,il processo di
unificazione fra ex ds ed ex margheritini non decolla perché alcuni dirigenti
provinciali e regionali hanno pensato a calare dall’alto scelte che non
hanno rapporticon la città eil comprensorio Ed ecco allora che le scelte che
devono essere compiute in questi giorni risentono inevitabilmente di questo
clima e finiranno,quasi certamente, per ripetere un copione ispirato a
logiche della vecchia politica. Ma se il convento offre questo allora non c’è
da farsi illusioni. Vedremo.Intanto la città guarda a questo appuntamento
elettorale di fine novembre con interesse e preoccupazione. Interesse
perché non avendo avuto negli ultimi anni un rappresentante a Palazzo
dell’Emiciclo oggi spera di invertire questa tendenza.Il territorio che sta
vivendo una delle crisi piu’ drammatiche del dopoguerra con le percentuali
di disoccupati piu’ alte d’Abruzzo,con un processo di deindustrializzazione
O
La domenica del villaggio anno 2008
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che sembra non fermarsi piu’, con una carenza di servizi essenziali (
sanità,trasporti,infrastrutture).Il territorio in questo periodo non ha avuto voce
nel luogo piu’ alto della politica abruzzese e perfino l’attenzione della
Istituzione in talune occasioni non è stata adeguata alla gravità dei
problemi. Ricordate quando Regione e provincia non riuscivano a far
convocare il tavolo al Ministero per l’Economia per affrontare la vertenza
Valle Peligna? Ci vollero mesi e mesi di attese mentre la gente lottava per
strada. Ricordate quando in Consiglio regionale per far richiamare
l’attenzione su qualche problema della zona bisognava bussare a casa
non di questo o quel partito ma di consiglieri teramani o vastesi?Il passaggio
elettorale deve poter insegnare anche questo: offrire a tutti i territori
abruzzesi il diritto ad essere rappresentato nell’assemblea regionale.
Certamente la legge elettorale in vigore non aiuta molto in questa direzione
perché le aree demograficamente piu’ forti hanno sempre la meglio su
quelle piu’ deboli. Ma nella provincia aquilana lo squilibrio rischia di restare a
lungo segnato in questa maniera se non si interverrà subito con una nuova
legge che i sulmonesi debbono invocare fin da queste battute.Due anni
fa proprio a Sulmona per iniziativa di una Associazione culturale partirono i
primi segnali di riflessione in questa direzione,ma pochi vollero crederci e
nessuno volle sostenerla successivamente.E oggi bisognerebbe chiedere il
conto anche a tutti quei rappresentanti delle istituzioni locali,provinciali ed
nazionali che in questa città arrivano sempre,soprattutto in tempi di
elezioni,a raccogliere consensi e che poi ‘’ passata la festa, gabbato…lo
Santo’’.Buona domenica a tutti.
Asterix
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IL DOVERE DI AMMINISTRARE. E BENE
SULMONA (9 novembre 08)
n fedele lettore di questa rubrica ci ha segnalato il problema dello
scalo ferroviario della nostra città, dimenticato dalla politica e dalle
Istituzioni e che appare sempre piu’ una striscia di nessuno dove
alla carenza di servizi igienici lungo le strade, alla mancanza
dell’illuminazione va aggiunto il pericolo delle vetture che circolano sempre
al alta velocità lungo il viale di accesso con grave pericolo per i
viaggiatori. La stazione è un biglietto da visita importante per una città come
Sulmona che crede molto nella sua vocazione storica e turistica. E come la
stazione ferroviaria vi sono altri popolosi quartieri a Sulmona che
l’Amministrazione comunale non considera affatto.Se proviamo a spostarci
dall’altra questa volta nelle vicinanze della zona Stazione di Introdacqua e
nelle strade vicine ( Via Valle,Via Cavate, ecc.) il discorso non è affatto
migliore. E anche qui’ i cittadini sono esasperati perché l’assenza di servizi
primari testimoniano la scarsa attenzione per una politica di servizi
programmata,oculata moderna. E invece? Nei giorni scorsi l’Assessore ai
trasporti del Comune di Sulmona ha annunciato l’avvio di uno studio per
portare alla stazione centrale il punto di snodo dei bus urbani cercando di
mettere una pezza a colori al caos che si registra in città. L’idea è vecchia
ed è stata ampiamente bocciata da tutti in passato tanto che una volta
presso la stazione ferroviaria fu realizzato,sotto la gestione Centofanti,
un’ampliamento dell’ area parcheggio che doveva garantire la sosta
anche dei bus extra urbani soprattutto per i collegamenti con Pescara e
Roma.Ma quel progetto preparato a piu’ mani ha mostrato alla fine i suoi
limiti tant’è che non è mai stato attuato ( si parla di un errore tecnico per
l’accesso) e quello che poteva divenire un fiore all’occhiello per la città e’
rimasto un obbrobrio lasciato a sfidare le intemperie. Morale. Ogni tanto i
nostri omini della politica locale si sforzano di cercare qualche idea anche
se spesso queste ultime non hanno né capo né coda. E tanto per restare in
argomento un’Amministrazione comunale nuova di zecca che ha superato
già la luna di miele dovrebbe mettere in piedi una politica seria e
competitiva in materia e farsi promotrice di affrontare il problema della
U
La domenica del villaggio anno 2008
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mobilità che in città è divenuta una emergenza sociale di prima necessità.
Ma il problema dei trasporti a Sulmona non è solo quello di spostare i bus da
ponte Capograssi alla stazione ferroviaria.Questo non è un problema e una
barzelletta. La verità è che la città se continua a restare isolata dal resto
dell’Abruzzo e da Roma finirà di morire oltre che disoccupazione anche di
asfissia. E allora la prima grande responsabilità del Comune di Sulmona è
quella che in materia di trasporti non ha una politica, né per quelli urbani,né
per quelli extraurbani. E i trasporti,è bene ricordarlo all’Assessore, sono
pubblici e privati ma anche su gomma e rotaia. E allora si dia una smossa il
Comune e assuma iniziative concrete in proposito. Interloquisca in maniera
seria e documentata con la Regione prima di ogni cosa. Non è concepibile
che i cittadini del centro Abruzzo siano trattati da trenitalia come bestie pur
pagando abbonamenti assai profumati. Non è possibile che la Regione
continui a permettere alle società di trasporto di tagliare le corse da
Sulmona per Roma,tra l’indifferenza degli inquilini di Palazzo san Francesco,
dimenticando che in questo modo oltre a isolare la città punisce territori
come l’Alto Sangro e la Valle del Sagittario. E se a Sulmona si minaccia di
tagliare le corse per la capitale e ad Avezzano se ne istituiscono diverse
coppie in piu’ una ragione ci sara’ pure.Anche perche non è una
questione politica vantando le due città un governo cittadino della stessa
parte politica e gli interlocutori della regione sono sempre gli stessi. Forse lì ad
Avezzano sanno fare meglio la politica, forse ci mettono piu’ passione nel
portarla avanti, forse hanno più credibilità nei palazzi delle istituzioni.E’
probabile. Ma il cittadino che oltre a votarli e pagare le tasse queste cose
possono interessare poco. Loro invocano,a ragione, servizi migliori e un
Comune attento. Il resto è solo chiacchiericcio.Buona domenica a tutti
Asterix
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A SPETTANDO ANCORA CICCIO DA ROMA
SULMONA ( 16 novembre 08)
quindici giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio regionale fra i
cittadini del centro Abruzzo ci si interroga sempre piu’
insistentemente su quale ruolo sarà riservato a questa nostra città
con la nuova esperienza che sta per iniziare. Per la verità finora non
abbiamo notato né nei programmi dei diversi candidati Presidenti, né in quelli
dei partiti particolare attenzione da riservare a questa parte significativa del
territorio regionale. Quella del centro Abruzzo, e di Sulmona in particolare,
rappresenta, a giudizio di tutti gli indicatori economici e dei programmi di
sviluppo socio economico che si è sempre cercato di mettere in piedi nel
tempo, la realtà piu’ fragile del tessuto regionale. Una sorta di ventre molle
con il piu’ consistente tasso di deindustrializzazione, con punte di
disoccupazione che hanno sfiorato in alcuni momenti anche il 27%. I
sindacati negli ultimi cinque anni hanno attuato due scioperi generali mentre
il Consiglio regionale ha tenuto una seduta straordinaria dedicata proprio
alla crisi della Valle Peligna e dell’Alto Sangro. Tutti concordi nel riconoscere
priorità negli interventi, maggiore attenzione del governo regionale e
nazionale ai problemi di questa zona, rinnovato impegno a varare azioni di
sostegno per il rilancio dell’economia del Centro Abruzzo. Tanto che,
artefice il Vice Ministro Sergio D’Antoni, siciliano di nascita ma sicuramente un
amico della città, si riusci’ dopo tanti tentennamenti a sottoscrivere un
accordo di programma per il rilancio e lo sviluppo di questa zona. Ma quello
che doveva essere l’avvio di una stagione nuova per la città si è tramutato
incredibilmente in un floop per una sorta di logica paesanotta che ha
accompagnato la politica abruzzese e quella locale in maniera particolare.
Tra incontri, approfondimenti, tavoli,confronti ecc. l’accordo è rimasto finora
sulla carta e non è decollato. E nessuno, per favore,torni a menar vanto per
la vicenda dell’87.3.c che per mesi e mesi ha accompagnato il dibattito
politico come un successo straordinario di questa o quella parte politica e
che poi all’atto pratico non ha sortito nessun effetto. Lo dimostra il fatto che
non ho incontrato in questi mesi una persona, o il titolare di un’impresa, che
si sia avvantaggiato di questa opportunità. Quindi questa zona si appresta
A
La domenica del villaggio anno 2008
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a vivere con le prossime elezioni un passaggio storico in una condizione di
estrema debolezza politica,di rappresentatività e soprattutto di potere
contrattuale. In questi giorni mi ha colpito il ripetersi di un fenomeno che in
passato aveva visto trionfare l’arte dell’autocastrazione nel senso che la
città non riusciva ad esprimere la giusta solidarietà politica ai propri
candidati. L’impressione che abbiamo maturato in questi ultimi giorni è che
anche questo passaggio elettorale riserverà, per dirla con aria foscoliana,
poca gioia nell’urna. Sembra di assistere ad un film visto già tante volte.
C’è poca attenzione attorno ai candidati locali e molta attenzione per
quelli di altre realtà. Non parliamo di manifesti che compaiono sui muri
della città, né l’inaugurazione di troppi comitati elettorali. Molta gente da
queste parti è già stata assoldata a sostenere candidati aquilani e marsicani
il che sta a significare che poco spazio sarà riservato alle prospettive di
portare nuovamente un sulmonesi a Palazzo dell’Emiciclo. E Dio solo sa cosa
puo’ significare di questi tempi essere assenti ad appuntamenti importanti
che nella nuova legislatura dovranno essere affrontati. Primo fra tutti la
vicenda del riequilibrio territoriale. In questi giorni è tornato a sentirsi forte il
lamento delle popolazioni dell’Alto Sangro che minacciano forme di
secessione verso il Molise; sono tornate le ombre di probabili tagli in materia
sanitaria per i piccoli ospedali, per i trasporti, per la cultura.Ci sono insomma
segnali che non ci piacciono e che potrebbero fiaccare la resistenza della
città. Vediamo in giro una brutta aria e soprattutto ci accorgiamo che
l’unica istituzione, il Comune, che dovrebbe spendersi per affermare una
diversa cultura della solidarietà civica anche in questa occasione sembra
piu’ interessata a qualche ricreazione teatrale o qualche gita turistica fuori
dalle mura. Ma evidentemente a Palazzo san Francesco,ieri come oggi,
credono ancora che per la difesa della città possa realizzarsi affidando
tutto a Ciccio da Roma e non a costruire prospettive diverse dal basso. Ma
questa è altra storia. Buona domenica a tutti
Asterix
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LA CITTÀ E LA POLITICA CHE NON C’È
SULMONA (23 novembre 08)
uella di oggi doveva essere l’ultima domenica prima del voto
per il rinnovo del Consiglio regionale. La vicenda del rinvio al 14
dicembre, forse perché non è escluso un nuovo colpo di
scena,allungherà di qualche settimana ancora un copione ormai stanco
che non sta entusiasmando nessuno. La città è fredda e non partecipa con
entusiasmo a questo appuntamento. Colpa della stagione anomala, è vero,
ma anche colpa della politica che non sa piu’ scaldare il cuore della gente
e verso la quale si riconosce sempre meno. Una volta il consenso si
conquistava con un impegno costante nel tempo,con un lavoro continuo
tutto l’anno e alla fine si premiavano le virtu’ del candidato,la tenacia a
lavorare per la propria gente,la capacità di tradurre in atti concreti al
servizio della propria comunità scelte e decisioni utili alla pluralità di soggetti
non al singolo. Si fa fatica oggi a testimoniare solidarietà a qualche
candidato perché, nel teatrino della politica dei nostri giorni, la convinzione
diffusa e’ che non ci sia piu’ impegno per il bene comune bensì per il
padrone di turno. Quindi in primo luogo colpa della politica e dei partiti.
Guardate cos’è successo per la vicenda della lotta ai costi della politica.
Anni interi passati a fare predicozzi e ad enunciare proclami. Nessuna
riduzione di gettoni, stipendi, privilegi, pensioni, consigli di amministrazione.
Niente di tutto questo. La gente ha capito solo che in un Consiglio regionale
di quaranta consiglieri sono stati costituiti 19 gruppi consiliari,nove dei quali
con un solo consigliere.E mentre il Governo inviava in Abruzzo un
Commissario per risanare il debito della Sanità, in Consiglio regionale si è
fatta un’operazione che ha suscitato indignazione e rabbia: un’infornata di
precari( molti dei quali senza requisiti e facenti parte del filone di
parentopoli) e portaborse.Ma la politica non è la sola responsabile di
questa disaffezione della gente. C’è stato l’assenza anche delle istituzioni
locali, piccole e grandi, che hanno condiviso, e spesso taciuto, in presenza
di questi comportamenti. Sulmona e la Valle Peligna da tempo soffrono una
crisi acuta che non vede vie d’uscita e che ha aperto uno spaccato diverso
sulle nuove povertà.C’è un’emergenza sociale galoppante.Il Vescovo della
Q
La domenica del villaggio anno 2008
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Diocesi nei giorni scorsi ha lanciato l’appello ad una maggiore solidarietà
verso la gente in difficoltà. Gli stessi fenomeni dell’usura invitano a riflettere e
ad intervenire con decisione. La città ed il territorio finora sono rimaste
immuni da questi aspetti di devianza sociale. Oggi forse non piu’.Eppure la
città nei momenti difficili ha saputo reagire e rialzare la testa.Con molta
franchezza non ci pare di cogliere quelle azioni forti capaci di dare uno
scossone e aggredire le difficoltà in atto. Ci sono enti come il Comune che
fanno politicuccia.Non si colgono segnali forti in difesa dei diritti della città.
Guardate la vicenda delle forze armate che rischiano di chiudere bottega
privando Sulmona di alcune centinaia di posti di lavoro.Eppure il Governo
di Centro destra con un Ministro della difesa del partito del sindaco qualche
segnale urgente potrebbe lanciarlo per Sulmona.Agli smemorati vale la
pena ricordare la Scuola di Polizia Penitenza retta da un Generale arrivo’ in
città con Gaspari Ministro della Difesa. C’è un Consiglio comunale fermo per
la campagna elettorale.La gente lo avverte e percepisce questo
comportamento come un segnale di debolezza. Ma c’è anche una
Comunità Montana della quale ci siamo accorti in questi giorni perché il suo
Presidente è candidato.Ci sarebbe piaciuto sentire un resoconto dallo stesso
sulle grandi questioni del territorio affrontare in questi mesi. Ci riferiamo ai
temi del lavoro,dell’occupazione,dei trasporti, dei grandi collegamenti extra
urbani con Pescara,Roma e Castel di Sangro. Nei giorni scorsi abbiamo letto
da qualche parte che sarebbe stata finanziata la metropolitana leggera per
Pescara nell’ambito dei progetti Fas. Ma è davvero questa la priorità sociale
per Sulmona e il territorio? Questa zona ha bisogno di altro. Che se ne
faranno i sulmonesi di questa infrastruttura se non hanno piu’ lavoro e
hanno piu’ povertà?Ma la programmazione del territorio come avviene da
queste parti: Pasquale va dall’amico di turno e chiede fondi per sostenere il
progetto di qualcuno.La Regione ci mette i soldi e la città non mette becco
e subisce in silenzio.Tanto per sapere cosa farsene ci sarà tempo. Buona
domenica a tutti
Asterix
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