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La dura vita di una strega È dura essere una strega. La competizione è continua per non soccombere nella congrega, soprattutto quando la natura ti ha dotato solo dei poteri di guaritrice. E il Lore è spietato. Finché un giorno le tue compagne decidono di spedirti a New Orleans per stringere alleanze in vista dell’Ascesa, cercando di accaparrarsi un pezzetto di gloria. Un incarico importante, direte voi, degno della migliore strega della congrega. Sbagliato: si sacrifica il pezzo più debole sulla scacchiera in un’impresa suicida, tanto se va perso chi se ne frega. E poi scopri che non tutto il Lore fa schifo come quella che chiami casa. Arrivi dalle Streghe Scansafatiche di New Orleans e ti chiedi cosa diavolo stavi facendo finora, a sgobbare come una dannata in fondo alla catena alimentare. Ti trovi tra streghe pazze e valchirie ancora più fulminate, ma, wow!, non ti sei mai divertita così tanto. E scopri che le tue capacità si possono sfruttare in modo più creativo… Come stasera. Sono arrivata qui con la fama di guaritrice eccezionale, non perché faccia cose notevoli, ma perché sono un’eccezione nel mondo sovrannaturale, ho la peculiare capacità di riuscire a guarire qualunque malattia sovrannaturale, ma purtroppo sono debole e ad usare troppo il mio potere rischio di restarci secca. Il meglio di me comunque lo do con quelle piccole e fastidiose maledizioni che di solito gli immortali tentano di ignorare, quelle che permettono ad una banale malattia umana di rimanere appiccicata su un immortale senza possibilità di guarigione spontanea. Funghi, herpes, fastidiose malattie veneree, sfoghi della pelle, verruche… schifoso vero? E stasera mi trovo davanti due soggetti notevoli che mi chiedono aiuto. I gemelli Uilleam e Munro del clan lykae di McRieve. Non male davvero a vedersi i ragazzi. “Tutto questo deve rimanere riservato, ok? La Strega degli Specchi non lo deve venire a sapere, è chiaro?” esordisce Munro. “Chiaro, non c’è problema, anche se non capisco il perché… può capitare a tutti di avere un eritema…” “Se lo sa Mariketa lo viene a sapere Bowen e quello ci tormenterà per i prossimi secoli!” dice l’altro. “Ah, ora capisco perché vi siete rivolti a me, visto che sono straniera e non ho molta confidenza con la congrega. Comunque, come ho già detto, non c’è problema, la mia bocca è sigillata. Ora fatemi vedere quale è il problema.” Pregusto il momento in cui si toglieranno le magliette. “Non puoi guarirci senza che ci spogliamo?” “E’ un po’ difficile capire cosa avete, amico mio, se non lo vedo. Non vorrai che una diagnosi sbagliata peggiori le cose, vero? Quando mi avete chiamata non avete specificato quale è il vostro disturbo, e dire “Siamo ricoperti di macchie rosse!” è un po’ generico come definizione, mio caro. Su, forza, fatemi vedere cosa c’è lì sotto!” Leggo il profondo imbarazzo nei loro occhi e non credo che sia perché sono timidi… da quello che si può vedere ora che sono vestiti, non mi pare che ci sia qualcosa di cui vergognarsi lì sotto.

La dura vita di una strega

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Piccolo divertimento ispirato al mondo del Lore

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La dura vita di una strega

È dura essere una strega. La competizione è continua per non soccombere nella congrega, soprattutto quando la natura ti ha dotato solo dei poteri di guaritrice. E il Lore è spietato. Finché un giorno le tue compagne decidono di spedirti a New Orleans per stringere alleanze in vista dell’Ascesa, cercando di accaparrarsi un pezzetto di gloria. Un incarico importante, direte voi, degno della migliore strega della congrega. Sbagliato: si sacrifica il pezzo più debole sulla scacchiera in un’impresa suicida, tanto se va perso chi se ne frega. E poi scopri che non tutto il Lore fa schifo come quella che chiami casa. Arrivi dalle Streghe Scansafatiche di New Orleans e ti chiedi cosa diavolo stavi facendo finora, a sgobbare come una dannata in fondo alla catena alimentare. Ti trovi tra streghe pazze e valchirie ancora più fulminate, ma, wow!, non ti sei mai divertita così tanto. E scopri che le tue capacità si possono sfruttare in modo più creativo… Come stasera. Sono arrivata qui con la fama di guaritrice eccezionale, non perché faccia cose notevoli, ma perché sono un’eccezione nel mondo sovrannaturale, ho la peculiare capacità di riuscire a guarire qualunque malattia sovrannaturale, ma purtroppo sono debole e ad usare troppo il mio potere rischio di restarci secca. Il meglio di me comunque lo do con quelle piccole e fastidiose maledizioni che di solito gli immortali tentano di ignorare, quelle che permettono ad una banale malattia umana di rimanere appiccicata su un immortale senza possibilità di guarigione spontanea. Funghi, herpes, fastidiose malattie veneree, sfoghi della pelle, verruche… schifoso vero? E stasera mi trovo davanti due soggetti notevoli che mi chiedono aiuto. I gemelli Uilleam e Munro del clan lykae di McRieve. Non male davvero a vedersi i ragazzi. “Tutto questo deve rimanere riservato, ok? La Strega degli Specchi non lo deve venire a sapere, è chiaro?” esordisce Munro. “Chiaro, non c’è problema, anche se non capisco il perché… può capitare a tutti di avere un eritema…” “Se lo sa Mariketa lo viene a sapere Bowen e quello ci tormenterà per i prossimi secoli!” dice l’altro. “Ah, ora capisco perché vi siete rivolti a me, visto che sono straniera e non ho molta confidenza con la congrega. Comunque, come ho già detto, non c’è problema, la mia bocca è sigillata. Ora fatemi vedere quale è il problema.” Pregusto il momento in cui si toglieranno le magliette. “Non puoi guarirci senza che ci spogliamo?” “E’ un po’ difficile capire cosa avete, amico mio, se non lo vedo. Non vorrai che una diagnosi sbagliata peggiori le cose, vero? Quando mi avete chiamata non avete specificato quale è il vostro disturbo, e dire “Siamo ricoperti di macchie rosse!” è un po’ generico come definizione, mio caro. Su, forza, fatemi vedere cosa c’è lì sotto!” Leggo il profondo imbarazzo nei loro occhi e non credo che sia perché sono timidi… da quello che si può vedere ora che sono vestiti, non mi pare che ci sia qualcosa di cui vergognarsi lì sotto.

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Si scambiano uno sguardo d’intesa, una di quelle comunicazioni senza parole che capitano fra gemelli, e poi sospirando cominciano a sfilarsi le magliette. “Non ridere, qualsiasi cosa ti passi per la testa non ti sognare di ridere, intesi?” mi intima Uilleam. “Ma certo, sono una professionista” ribatto io. Posso sempre sghignazzare dentro di me, in questo sono piuttosto brava… anni e anni di esperienza a non far capire alle iene della mia congrega quello che penso testa mi hanno resa una professionista della faccia da poker. Ma appena si spogliano è difficile mantenere la calma… non so se sospirare per i pettorali ampi e gli addominali scolpiti, o piegarmi in due a ridere per quello che si vede sopra i loro toraci. Messi i fratelli nell’ordine giusto, l’eritema compone la seguente scritta su quei due corpi perfetti: “Approfittate dell’offerta… “ “… 2 al prezzo di 1!” Riesco a mantenere un certo contegno, anche se vorrei approfittare dello sconto, e li guardo in faccia, che ora è dello stesso colore rosso acceso dello sfogo. “Avete una vaga idea di dove siete stati incantati, e magari da chi? Mi renderebbe più semplice il lavoro.” “Non lo sappiamo, non sappiamo niente, dannazione! Questo affare è comparso due giorni fa e non ne vuole sapere di sparire!” comincia Munro. “Potrebbe essere stato chiunque a farci questo scherzo cretino!” finisce suo fratello. “Ce la siamo spassata per i pub del Lore in questi giorni, ma non abbiamo notato nessuno che potrebbe averci colpito con questa schifezza!” Mi avvicino e osservo l’eritema con attenzione, tastando un po’ intorno alle scritte. Potrei anche non farlo, ma perché ignorare tutto questo ben di dio quando è a portata di mano? Tanto so che la malattia non è contagiosa. “Ok, direi che vi posso aiutare, ma a tutto c’è un prezzo, lo sapete vero?” E sanno anche che le streghe non vendono i loro servigi a buon mercato. “Tutto quello che vuoi, ma fallo sparire in fretta!” il tono dei gemelli è decisamente disperato… per una cosetta da nulla! Che dramma! “Mmm, vediamo… Voglio due cose da voi… una parte del compenso sarà in denaro, ma l’altra è la possibilità di chiedervi un favore, qualsiasi cosa mi serva, in un momento a mia scelta… potrebbe essere oggi o fra cent’anni badate bene… allora che ne dite, ragazzi?” Ancora quello sguardo d’intesa… poi un sospiro e la risposta è… “Ok, ci stiamo! Ma bada che se non funziona la cura o violi la clausola di segretezza l’accordo salta!” “Affare fatto, miei cari! Ora potete rivestirvi, mentre io preparo un unguento incantato per rimettervi a nuovo!” E’ un vero peccato guardarli che si rivestono, ma la vita è ingiusta, che ci posso fare? Mi dirigo verso la mia dispensa, prendo una crema umana a base di cortisone e la spremo in un vasetto, quindi recito la mia formulina standard per questi casi e torno da loro.

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“Questa la applicate sull’eritema due volte al giorno e dovrebbe passarvi tutti nel giro di una settimana. Ora fuori la grana e poi potrete tornare a fare baldoria felici e contenti!” “E se non passa?” “Ehi, guarda che mi sto offendendo! In ogni caso io non vado da nessuna parte per un bel po’ di tempo, quindi se ci sono problemi passate a trovarmi, ma vi assicuro che in pochi giorni sarete guariti.” Se ne vanno, non ancora tranquilli, ma so che non torneranno. Sento un sospiro dietro di me e quando mi volto mi vedo davanti Mariketa l’Attesa. “Eh, lo sapevo che dovevo coprire lo specchio del bagno! Quanto hai sentito?” “Parecchio…” mi fa lei “e ho visto quanto basta per capire che li hai fregati!” “Diavolo, come puoi biasimarmi? Fregare quei due è stato più facile che rubare le caramelle ai bambini… e mi ha fatto venire meno sensi di colpa! Non si sono nemmeno accorti che ero dietro di loro tre sere fa mentre si sbronzavano, insomma se tutti i lykae sono così disattenti si meritano una piccola punizione! E io ne ho tratto un bel guadagno!” le dico ammiccando. La strega più potente del Lore mi guarda, penso già che mi troverò nei guai, in fin dei conti è imparentata con quei due begli allocchi, ma la vedo che comincia a sorridere. “Un lavoro decisamente ben fatto, un po’ disonesto, ma ben fatto, lo devo ammettere!” mi fa. Poi più seria aggiunge “Ma credo che sarà meglio che sia l’ultimo lavoro di questo tipo che fai, perché, insomma, una volta che sarai entrata a far parte della nostra grande famiglia…” Sobbalzo sulla sedia. “Vuoi dire che… mi avete accettata?” “Oh sì, benvenuta fra le Streghe Scansafatiche di New Orleans sorellina! Fammi solo il favore di lasciare in pace i lykae da oggi in poi, sai, mio marito potrebbe offendersi per degli scherzetti del genere!” “Lo giuro solennemente! Da questo momento Onestà sarà il mio secondo nome!” Tiro un sospiro di sollievo… mi sono liberata di quelle vipere della mia vecchia congrega e ora ho la protezione della strega più potente del Lore. Posso anche smetterla di fare truffe adesso, non devo più elemosinare favori per salvarmi la pelle. E’ dura la vita di una strega… ma ogni tanto la fortuna gira!