6
l’accoglienza competente, offerta a tutti senza di- stinzione di nazionalità o religione, il tratto carat- teristico del consultorio familiare diocesano “Al Qua- draro”, in via Tuscolana 619. Operativo dal 1994, è a- perto tutto il giorno dal lunedì al giovedì, il venerdì dal- le 15.30 alle 18.30, e in 200 metri quadri suddivisi in due livelli ogni anno segue 4mila utenti. Fortemente voluta da monsignor Giuseppe Mani, già vescovo ausi- liare per il settore Est di Roma, in 25 anni la struttura diocesana ha fatto tanta strada: iniziò con una forza lavoro di 10 persone mentre oggi può contare sulla col- laborazione di tirocinanti e di una cinquantina di o- peratori, gran parte dei quali retribuiti. L’obiettivo primario del lavoro dei professionisti è quel- lo di rispondere ai tanti bisogni della famiglia, della cop- pia e della donna. Si offrono consulenze a 360 gradi: da quelle preconcezionali a quelle genetiche, dai cor- si per i genitori allo spazio giovani fino alle consulen- ze legali concernenti problematiche in materia matri- moniale, di diritto di famiglia e per le modalità di af- fidamento dei figli. Attivo anche un itinerario di pre- venzione del disagio scolastico. Ancora,i colloqui psi- cologici e psicopedagogici finalizzati a promuovere il benessere della famiglia nelle varie fasi del suo ciclo vitale, sia in termini preventivi che di interventi mira- ti e qualificati, con l’assoluta precedenza riservata al- l’accoglienza e all’ascolto degli adolescenti e dei disa- bili, per garantirne la tutela. Uno dei punti di forza della struttura è l’ambulatorio ostetrico–ginecologico dedicato alle donne con disa- bilità. Aperto nel 2005 con il sostegno dell’Ufficio del consigliere delegato per l’handicap del Comune di Ro- ma e dell’assessorato alle Politiche sociali e della fa- miglia della Provincia, è oggi un riferimento cittadino per tutto ciò che riguarda la sessualità e la salute ri- produttiva delle donne con disabilità, con una media di 90 prestazioni annue. Michela Altoviti È DI ROBERTA PUMPO ermettere al Forum delle asso- ciazioni familiari del Lazio di es- sere una presenza permanente ai tavoli di lavoro organizzativi e pro- gettuali delle aziende per favorire il bilanciamento tra le scelte lavorative e quelle personali. È la proposta a- vanzata dalla presidente Alessandra Balsamo che venerdì mattina ha a- perto i lavori della tavola rotonda sul tema “Famiglia: da laboratorio di vi- ta a prima Impresa” svoltasi nell’Isti- tuto Santa Maria in Aquiro nell’am- bito della IV edizione della Settima- na della famiglia. Balsamo ha fondato il suo interven- to sull’importanza di agevolare la li- bertà di scelta delle giovani coppie, e di bilanciare quelle professionali con quelle personali. Un passo ne- cessario perché «determina la piena realizzazione di se stessi con una conseguente ricaduta positiva sul be- ne aziendale». Soffermandosi sull’i- dea di far diventare il Forum delle as- sociazioni familiari del Lazio un sog- getto permanente ai tavoli azienda- li ha spiegato che «il terzo settore può essere un amplificatore prezio- so delle buone pratiche e le associa- zioni familiari possono essere un collante importante». Ha quindi ricordato gli esiti del son- daggio on line “Essere mamme a Ro- ma” presentato nei mesi scorsi, che ha coinvolto 1015 mamme laureate la maggior parte delle quali ha di- chiarato di dover lavorare per esi- genze economiche (51,6%). Alta an- che la percentuale di chi lamenta la mancanza di strumenti per la conci- liazione famiglia–lavoro nelle a- ziende (come flessibilità, benefits, a- silo aziendale, servizi). Gianluigi De Palo, presidente na- zionale del Forum delle associazio- ni familiari, ha spiegato che è aper- to il dialogo con le grandi imprese per far sì che queste «si mettano a di- sposizione per la conciliazione fa- miliare». In cantiere anche l’idea di istituire un marchio che «certifichi le aziende vicine alle famiglie». Emma Ciccarelli, vice presidente del Forum nazionale, ha quindi ricordato il pre- mio “Aziende Family Friendly” de- dicato alle imprese che attivano ini- ziative volte ad armonizzare i tem- pi della famiglia con quelli del la- voro. «A gennaio uscirà il bando del- la quinta edizione». Le giovani coppie devono riscoprire «la bellezza di essere famiglia», devo- no tornare a credere «nella grandezza del tesoro che hanno a disposizione», ha dichiarato padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale della famiglia. «La fa- miglia ha delegato a terzi il ruolo e- ducativo che le compete. Oggi è ne- cessario ridarle fiducia e rimetterla al centro delle politiche familiari». Il secondo appuntamento della Setti- mana della famiglia 2019 è stato per De Palo l’occasione per tornare a par- lare dell’assegno unico per figlio. «Continueremo ad insistere sull’asse- gno unico che apre ad un importan- te rivoluzione culturale perché un fi- glio è un bene comune». P DI MICHELA ALTOVITI on i festeggiamenti per i 25 anni di attività del Consultorio diocesano “Al Quadraro” e la benedizione dell’icona della Sacra Famiglia che ne accompagnerà tutte le tappe, si è aperta giovedì, 24 ottobre, nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, la quarta edizione della Settimana della famiglia. Promossa dal Centro diocesano per la pastorale familiare e dal Forum delle associazioni familiari del Lazio, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, l’iniziativa – che ha per tema–guida “La famiglia al centro… Dal centro alla periferia” – si concluderà oggi con la Messa del vescovo ausiliare Gianrico Ruzza a San Mauro Abate. A presentarne gli obiettivi, la presidente del Forum delle associazioni familiari del Lazio Alessandra Balsamo: «Quest’anno si è deciso di dedicare una particolare attenzione alle periferie, spesso note per il forte disagio sociale – ha detto nel suo saluto iniziale –, diffondendo un messaggio di speranza: la famiglia va messa al centro in ogni contesto sociale». In particolare, guardando all’invito di Papa Francesco di realizzare una Chiesa in uscita, «abbiamo voluto rispondere in modo concreto al suo monito di non farci dettare l’agenda da nessuno se non dagli ultimi – ha spiegato ancora Balsamo –, puntando i riflettori su coloro che vivono ai margini della città e non solo, nello specifico coinvolgendo il settore Sud della diocesi». La bellezza di «iniziare da qui, sede del Vicariato di Roma, una iniziativa per tutte le famiglie, che si estende quest’anno alla realtà periferica del quartiere Laurentino», è stata sottolineata nel suo intervento dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Il porporato ha poi ringraziato «tutti gli operatori del Consultorio “Al Quadraro”, che dal 1994 opera a via Tuscolana, qualificati per professionalità e per coscienza cristiana, che donano a tutti un servizio competente, in particolare a chi ne ha più bisogno». Guardando alla nascita di «un’istituzione della diocesi, sorta per rispondere agli appelli per la cura delle famiglie dell’allora pontefice Giovanni Paolo II, proprio in risposta alle difficoltà dell’istituzione matrimoniale già al tempo e in profetica previsione della futura, e attuale, crisi della realtà familiare», De Donatis ha evidenziato come «l’opera del consultorio C diocesano rientri oggi a pieno nell’orizzonte pastorale tracciato da Papa Francesco, che ci chiede di scendere in mezzo al popolo come Mosè, per ascoltare l’altro e il suo grido con empatia e simpatia». I tratti distintivi dell’ascolto e dell’accoglienza competente del Consultorio “Al Quadraro” sono stati messi in luce da Roberto Grande, direttore sanitario della struttura: «Prima ancora che un servizio – ha affermato –, il nostro lavoro è una testimonianza di vita, fatta di apertura a tutti, anche atei, agnostici e coloro che professano altre religioni»; l’ispirazione cristiana del Consultorio, dunque, «non riduce ma amplifica l’azione all’uomo, senza distinzione di identità personale e sociale». Sono «oltre 4mila gli utenti trattati in un anno, 90 le persone disabili», ha detto ancora Grande parlando con orgoglio «del servizio ambulatoriale ostetrico–ginecologico che dal 2005 offriamo alle donne con disabilità, nato dalla presa di coscienza della carenza nel territorio di strutture dedicate: oltre al nostro ne esiste solo un altro in Italia». Raffaele Mastromarino, supervisore dell’area psicopedagogica del Consultorio di via Tuscolana, ha posto l’accento sulle modalità operative del servizio di consulenza offerto: «È fondamentale lavorare in vista di un processo di crescita evolutiva, che porti il paziente a stare meglio con se stesso e con gli altri – ha spiegato –: dobbiamo accrescere primariamente la capacità di relazione della persona e il suo grado di interdipendenza». Per realizzare questi obiettivi «lavoriamo su due livelli – ha continuato –: il benessere di chi opera e quello di chi fruisce della prestazione medica si raggiungono unicamente laddove si sperimenta un senso nell’agire che noi decliniamo in chiave evangelica guardando al comandamento dell’amore». Le conclusioni dell’incontro di approfondimento sul ruolo dei consultori sono state affidate a padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio familiare “Centro La famiglia”, che ha sintetizzato l’opera delle strutture diocesane nella parola “accompagnamento” perché, ha detto, «sostanzialmente mettiamo in atto un umanesimo che si fa ascolto, protezione e integrazione dell’altro, semplicemente stando accanto». Tra gli altri, erano presenti il vescovo Ruzza, delegato per la pastorale familiare, e monsignor Luigi Moretti, arcivescovo emerito di Salerno–Campagna– Acerno, già vicegerente e incaricato della pastorale familiare a Roma. I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro i conclude oggi l’edizione 2019 della Settimana della famiglia, chiamata quest’anno “reloaded”: alle ore 10 il vescovo delegato per la pastorale familiare nella diocesi di Roma e ausiliare per il settore Sud, monsignor Gianrico Ruzza, presiede la liturgia eucaristica nella parrocchia di San Mauro Abate (via Francesco Sapori, 10). Al termine della Messa, è in programma nella stessa parrocchia l’approfondimento spirituale sulla famiglia a cura di padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Conferenza episcopale italiana. La Settimana si concluderà con un momento conviviale, un pranzo leggero per condividere impressioni sulla manifestazione appena terminata. S la scheda «La famiglia va messa al centro» l’evento. La Settimana di Forum Lazio e diocesi: l’apertura nel Palazzo Lateranense Tempi del lavoro e familiari, il vero rebus Le soluzioni per conciliare entrambe le esigenze sono state analizzate nella tavola rotonda al Senato Proposta: associazionismo interlocutore delle aziende Il cardinale De Donatis all’incontro di apertura della Settimana della Famiglia (foto Gennari) Il santino con l’icona Alessandra Balsamo (foto Gennari) Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza i sarebbe la droga, la “maledetta” droga, nella vi- cenda dell’omicidio del giovane Luca Sacchi, colpito mercoledì sera davanti a un pub in zona Colli Albani. Al- meno, al momento in cui scriviamo, appare questa l’i- potesi che emerge dalle prime ricostruzioni mentre le in- dagini hanno portato al fermo di due ventunenni roma- ni. Ancora la droga, come con la giovane Desirée, come con il carabiniere Cerciello Rega. Non ne parla aperta- mente il capo della Polizia Gabrielli, ma esclude l’ipote- si dello scippo. Parla di «una vicenda gravissima. È mor- to un ragazzo di 24 anni. Questo dovrebbe imporre ad o- gnuno di noi un atteggiamento di grande riflessione e ri- spetto». A cominciare, naturalmente, da quello per il do- lore della famiglia del giovane ucciso. Oggi si leva un gri- do lacerante da questa famiglia. Come da quelle dei ra- gazzi sospettati dell’omicidio. Gli sviluppi delle indagini potranno confermare o meno l’attuale ipotesi. Quel che è certo è che l’omicidio, che ha turbato l’intero quartie- re, non può non interrogare tutta la città. Accomuna in un grido tante domande. L’angoscia di fronte alla mor- te di un figlio o di un fidanzato. Lo sconcerto per il gesto criminale di altri figli. L’allarme per i fiumi di droga e la micro–criminalità a caccia di denaro facile. La richiesta di sicurezza della gente. E la morsa che attanaglia chiun- que abbia a cuore un diverso modello di società. (A. Z.) C L’omicidio di Luca e quel grido che scuote Mese missionario: giovedì a San Giovanni veglia con De Donatis a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 38 – Domenica 27 ottobre 2019

«La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: «La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

l’accoglienza competente, offerta a tutti senza di-stinzione di nazionalità o religione, il tratto carat-

teristico del consultorio familiare diocesano “Al Qua-draro”, in via Tuscolana 619. Operativo dal 1994, è a-perto tutto il giorno dal lunedì al giovedì, il venerdì dal-le 15.30 alle 18.30, e in 200 metri quadri suddivisi indue livelli ogni anno segue 4mila utenti. Fortementevoluta da monsignor Giuseppe Mani, già vescovo ausi-liare per il settore Est di Roma, in 25 anni la strutturadiocesana ha fatto tanta strada: iniziò con una forzalavoro di 10 persone mentre oggi può contare sulla col-laborazione di tirocinanti e di una cinquantina di o-peratori, gran parte dei quali retribuiti.L’obiettivo primario del lavoro dei professionisti è quel-lo di rispondere ai tanti bisogni della famiglia, della cop-pia e della donna. Si offrono consulenze a 360 gradi:da quelle preconcezionali a quelle genetiche, dai cor-si per i genitori allo spazio giovani fino alle consulen-ze legali concernenti problematiche in materia matri-

moniale, di diritto di famiglia e per le modalità di af-fidamento dei figli. Attivo anche un itinerario di pre-venzione del disagio scolastico. Ancora,i colloqui psi-cologici e psicopedagogici finalizzati a promuovere ilbenessere della famiglia nelle varie fasi del suo ciclovitale, sia in termini preventivi che di interventi mira-ti e qualificati, con l’assoluta precedenza riservata al-l’accoglienza e all’ascolto degli adolescenti e dei disa-bili, per garantirne la tutela.Uno dei punti di forza della struttura è l’ambulatorioostetrico–ginecologico dedicato alle donne con disa-bilità. Aperto nel 2005 con il sostegno dell’Ufficio delconsigliere delegato per l’handicap del Comune di Ro-ma e dell’assessorato alle Politiche sociali e della fa-miglia della Provincia, è oggi un riferimento cittadinoper tutto ciò che riguarda la sessualità e la salute ri-produttiva delle donne con disabilità, con una mediadi 90 prestazioni annue.

Michela Altoviti

È

DI ROBERTA PUMPO

ermettere al Forum delle asso-ciazioni familiari del Lazio di es-sere una presenza permanente ai

tavoli di lavoro organizzativi e pro-gettuali delle aziende per favorire ilbilanciamento tra le scelte lavorativee quelle personali. È la proposta a-vanzata dalla presidente AlessandraBalsamo che venerdì mattina ha a-perto i lavori della tavola rotonda sultema “Famiglia: da laboratorio di vi-

ta a prima Impresa” svoltasi nell’Isti-tuto Santa Maria in Aquiro nell’am-bito della IV edizione della Settima-na della famiglia.Balsamo ha fondato il suo interven-to sull’importanza di agevolare la li-bertà di scelta delle giovani coppie,e di bilanciare quelle professionalicon quelle personali. Un passo ne-cessario perché «determina la pienarealizzazione di se stessi con unaconseguente ricaduta positiva sul be-ne aziendale». Soffermandosi sull’i-dea di far diventare il Forum delle as-sociazioni familiari del Lazio un sog-getto permanente ai tavoli azienda-li ha spiegato che «il terzo settorepuò essere un amplificatore prezio-so delle buone pratiche e le associa-zioni familiari possono essere uncollante importante».Ha quindi ricordato gli esiti del son-daggio on line “Essere mamme a Ro-

ma” presentato nei mesi scorsi, cheha coinvolto 1015 mamme laureatela maggior parte delle quali ha di-chiarato di dover lavorare per esi-genze economiche (51,6%). Alta an-che la percentuale di chi lamenta lamancanza di strumenti per la conci-liazione famiglia–lavoro nelle a-ziende (come flessibilità, benefits, a-silo aziendale, servizi).Gianluigi De Palo, presidente na-zionale del Forum delle associazio-ni familiari, ha spiegato che è aper-to il dialogo con le grandi impreseper far sì che queste «si mettano a di-sposizione per la conciliazione fa-miliare». In cantiere anche l’idea diistituire un marchio che «certifichi leaziende vicine alle famiglie». EmmaCiccarelli, vice presidente del Forumnazionale, ha quindi ricordato il pre-mio “Aziende Family Friendly” de-dicato alle imprese che attivano ini-

ziative volte ad armonizzare i tem-pi della famiglia con quelli del la-voro. «A gennaio uscirà il bando del-la quinta edizione».Le giovani coppie devono riscoprire«la bellezza di essere famiglia», devo-no tornare a credere «nella grandezzadel tesoro che hanno a disposizione»,ha dichiarato padre Marco Vianelli,direttore dell’Ufficio nazionale Ceiper la pastorale della famiglia. «La fa-miglia ha delegato a terzi il ruolo e-ducativo che le compete. Oggi è ne-cessario ridarle fiducia e rimetterla alcentro delle politiche familiari». Il secondo appuntamento della Setti-mana della famiglia 2019 è stato perDe Palo l’occasione per tornare a par-lare dell’assegno unico per figlio.«Continueremo ad insistere sull’asse-gno unico che apre ad un importan-te rivoluzione culturale perché un fi-glio è un bene comune».

P

DI MICHELA ALTOVITI

on i festeggiamenti per i 25 annidi attività del Consultoriodiocesano “Al Quadraro” e la

benedizione dell’icona della SacraFamiglia che ne accompagnerà tutte letappe, si è aperta giovedì, 24 ottobre,nell’Aula della Conciliazione delPalazzo Lateranense, la quartaedizione della Settimana dellafamiglia. Promossa dal Centrodiocesano per la pastorale familiare edal Forum delle associazioni familiaridel Lazio, con il patrocinio dellaRegione Lazio e di Roma Capitale,l’iniziativa – che ha per tema–guida“La famiglia al centro… Dal centro allaperiferia” – si concluderà oggi con laMessa del vescovo ausiliare GianricoRuzza a San Mauro Abate. Apresentarne gli obiettivi, la presidentedel Forum delle associazioni familiaridel Lazio Alessandra Balsamo:«Quest’anno si è deciso di dedicareuna particolare attenzione alleperiferie, spesso note per il fortedisagio sociale – ha detto nel suosaluto iniziale –, diffondendo unmessaggio di speranza: la famiglia vamessa al centro in ogni contestosociale». In particolare, guardandoall’invito di Papa Francesco direalizzare una Chiesa in uscita,«abbiamo voluto rispondere in modoconcreto al suo monito di non farcidettare l’agenda da nessuno se nondagli ultimi – ha spiegato ancoraBalsamo –, puntando i riflettori sucoloro che vivono ai margini della cittàe non solo, nello specificocoinvolgendo il settore Sud delladiocesi». La bellezza di «iniziare daqui, sede del Vicariato di Roma, unainiziativa per tutte le famiglie, che siestende quest’anno alla realtàperiferica del quartiere Laurentino», èstata sottolineata nel suo interventodal cardinale vicario Angelo DeDonatis. Il porporato ha poiringraziato «tutti gli operatori delConsultorio “Al Quadraro”, che dal1994 opera a via Tuscolana, qualificatiper professionalità e per coscienzacristiana, che donano a tutti unservizio competente, in particolare achi ne ha più bisogno». Guardandoalla nascita di «un’istituzione delladiocesi, sorta per rispondere agliappelli per la cura delle famigliedell’allora pontefice Giovanni Paolo II,proprio in risposta alle difficoltàdell’istituzione matrimoniale già altempo e in profetica previsione dellafutura, e attuale, crisi della realtàfamiliare», De Donatis ha evidenziatocome «l’opera del consultorio

Cdiocesano rientri oggi a pienonell’orizzonte pastorale tracciato daPapa Francesco, che ci chiede discendere in mezzo al popolo comeMosè, per ascoltare l’altro e il suo gridocon empatia e simpatia». I trattidistintivi dell’ascolto e dell’accoglienzacompetente del Consultorio “AlQuadraro” sono stati messi in luce daRoberto Grande, direttore sanitariodella struttura: «Prima ancora che unservizio – ha affermato –, il nostrolavoro è una testimonianza di vita,fatta di apertura a tutti, anche atei,agnostici e coloro che professano altrereligioni»; l’ispirazione cristiana delConsultorio, dunque, «non riduce maamplifica l’azione all’uomo, senzadistinzione di identità personale esociale». Sono «oltre 4mila gli utentitrattati in un anno, 90 le personedisabili», ha detto ancora Grandeparlando con orgoglio «del servizioambulatoriale ostetrico–ginecologicoche dal 2005 offriamo alle donne condisabilità, nato dalla presa di coscienzadella carenza nel territorio di strutturededicate: oltre al nostro ne esiste soloun altro in Italia». RaffaeleMastromarino, supervisore dell’areapsicopedagogica del Consultorio di viaTuscolana, ha posto l’accento sullemodalità operative del servizio diconsulenza offerto: «È fondamentalelavorare in vista di un processo dicrescita evolutiva, che porti il pazientea stare meglio con se stesso e con glialtri – ha spiegato –: dobbiamoaccrescere primariamente la capacità direlazione della persona e il suo gradodi interdipendenza». Per realizzarequesti obiettivi «lavoriamo su duelivelli – ha continuato –: il benesseredi chi opera e quello di chi fruiscedella prestazione medica siraggiungono unicamente laddove sisperimenta un senso nell’agire che noidecliniamo in chiave evangelicaguardando al comandamentodell’amore». Le conclusionidell’incontro di approfondimento sulruolo dei consultori sono state affidatea padre Alfredo Feretti, direttore delconsultorio familiare “Centro Lafamiglia”, che ha sintetizzato l’operadelle strutture diocesane nella parola“accompagnamento” perché, ha detto,«sostanzialmente mettiamo in atto unumanesimo che si fa ascolto,protezione e integrazione dell’altro,semplicemente stando accanto». Tra glialtri, erano presenti il vescovo Ruzza,delegato per la pastorale familiare, emonsignor Luigi Moretti, arcivescovoemerito di Salerno–Campagna–Acerno, già vicegerente e incaricatodella pastorale familiare a Roma.

I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro»Il tratto distintivo? L’accoglienza competente

Stamani la conclusionecon Ruzza a San Mauro

i conclude oggi l’edizione 2019della Settimana della famiglia,

chiamata quest’anno “reloaded”:alle ore 10 il vescovo delegato per lapastorale familiare nella diocesi diRoma e ausiliare per il settore Sud,monsignor Gianrico Ruzza, presiedela liturgia eucaristica nellaparrocchia di San Mauro Abate (viaFrancesco Sapori, 10). Al terminedella Messa, è in programma nellastessa parrocchia l’approfondimentospirituale sulla famiglia a cura dipadre Marco Vianelli, direttoredell’Ufficio nazionale per lapastorale della famiglia dellaConferenza episcopale italiana. LaSettimana si concluderà con unmomento conviviale, un pranzoleggero per condividere impressionisulla manifestazione appenaterminata.

S

la scheda

«La famiglia va messa al centro»l’evento. La Settimana di Forum Lazio e diocesi: l’apertura nel Palazzo Lateranense

Tempi del lavoro e familiari, il vero rebusLe soluzioni per conciliareentrambe le esigenzesono state analizzate nellatavola rotonda al Senato Proposta: associazionismointerlocutore delle aziende

Il cardinale De Donatis all’incontro di apertura della Settimana della Famiglia (foto Gennari)

Il santino con l’icona

Alessandra Balsamo (foto Gennari)

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari 3 - 20125 MilanoTel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

In evidenza

i sarebbe la droga, la “maledetta” droga, nella vi-cenda dell’omicidio del giovane Luca Sacchi, colpito

mercoledì sera davanti a un pub in zona Colli Albani. Al-meno, al momento in cui scriviamo, appare questa l’i-potesi che emerge dalle prime ricostruzioni mentre le in-dagini hanno portato al fermo di due ventunenni roma-ni. Ancora la droga, come con la giovane Desirée, comecon il carabiniere Cerciello Rega. Non ne parla aperta-mente il capo della Polizia Gabrielli, ma esclude l’ipote-si dello scippo. Parla di «una vicenda gravissima. È mor-to un ragazzo di 24 anni. Questo dovrebbe imporre ad o-gnuno di noi un atteggiamento di grande riflessione e ri-spetto». A cominciare, naturalmente, da quello per il do-lore della famiglia del giovane ucciso. Oggi si leva un gri-do lacerante da questa famiglia. Come da quelle dei ra-gazzi sospettati dell’omicidio. Gli sviluppi delle indaginipotranno confermare o meno l’attuale ipotesi. Quel cheè certo è che l’omicidio, che ha turbato l’intero quartie-re, non può non interrogare tutta la città. Accomuna inun grido tante domande. L’angoscia di fronte alla mor-te di un figlio o di un fidanzato. Lo sconcerto per il gestocriminale di altri figli. L’allarme per i fiumi di droga e lamicro–criminalità a caccia di denaro facile. La richiestadi sicurezza della gente. E la morsa che attanaglia chiun-que abbia a cuore un diverso modello di società. (A. Z.)

C

L’omicidio di Lucae quel grido che scuote

Mese missionario:giovedì a San Giovanniveglia con De Donatisa pagina 3

www.romasette.it

Inserto redazionale di

facebook.com/romasettetwitter.com/romasette

[email protected]

Anno XLVI – Numero 38 – Domenica 27 ottobre 2019

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 2: «La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

DI MICHELA ALTOVITI

i conclude oggi la settimana di festa per il60° anniversario dall’erezione canonicadella parrocchia di Santa Maria della

Perseveranza a via della Pisana. Alle 10, laMessa presieduta da don Andrea Cola, rettoredel Pontificio Seminario Romano Minore, dicui la Madonna della Perseveranza è lapatrona. A seguire, la processione conl’immagine della Vergine e il pranzocomunitario condiviso. Venerdì sera, proprioin occasione dei festeggiamenti, la comunitàdel settore Ovest ha ricevuto la visita del

S

A San Gaspare del Bufalo catechesi a misura di bimbo

DI MARIAELENA IACOVONE

aggiungere tutti, soprattutto chi viveai margini, instaurando con ciascunoun rapporto di condivisione e di

fiducia reciproca. È la sfida più grande chesi pone la parrocchia di San Gaspare delBufalo all’Arco di Travertino, dove ieri si èrecato in visita, in occasione della festapatronale, il cardinale vicario Angelo DeDonatis. Una popolazione ampia, quellaresidente, che conta circa 30mila abitanti:tra famiglie, giovani e soprattutto anzianiche vivono nella zona. «Anche qui lesituazioni difficili non mancano – spiega

don Domenico D’Alia, parroco da pocopiù di due anni –. Sempre più spesso citroviamo di fronte persone sole eabbandonate a cui cerchiamo di prestare ilnostro aiuto». Un’incondizionatadedizione e cura verso i più deboli è ilcuore pulsante della parrocchia, affidatasin dalla sua fondazione ai missionari delPreziosissimo Sangue. Tanti i servizi offertisul territorio, soprattutto quelli avviatidalla Caritas parrocchiale, che si attiva perrispondere alle esigenze e necessità diquanti vivono in condizioni di indigenza.«Oltre al centro di ascolto, ci sono attivitàche prevedono la distribuzione di viveridurante le prime due settimane di ognimese e di indumenti una volta lasettimana – commenta il parroco –. Nonsolo: il gruppo di volontari si prodigaanche per restituire speranza e dignità aitanti “invisibili” che vivono in strada,dando loro un’assistenza soprattutto nelperiodo invernale». Una dimensione,

quella caritativa, cresciuta con il tempo,diventando il centro motore delle tanteopere di aiuto di cui cerca di farsi carico lacomunità: dal passaggio in macchina allepersone anziane e sole che devonosottoporsi a una visita medica alla raccoltaalimentare presso i supermercati in favoredei più bisognosi, fino ad arrivareall’assistenza ai malati. Significativa lapresenza del gruppo missionarioimpegnato nella pianificazione di eventidi solidarietà dentro la parrocchia eall’esterno. «I progetti che seguiamo civengono indicati direttamente dallacongregazione – chiarisce don Domenico–. Attualmente in Africa, in particolare inTanzania, stiamo finanziando larealizzazione di una mattoniera e di unaludoteca». Ma la missione è anche in casa,con l’impegno nell’evangelizzazione.Aggiornato ai tempi che cambiano. Negliultimi tempi, infatti, è stata avviata unasperimentazione che riguarda le

metodologie della catechesi per i piccoli.«La fedeltà al contenuto non viene tradita,si cerca piuttosto di rendere la formazionedel bambino più efficace attraverso lapittura, lavori manuali e disegni»,sottolinea il parroco. Particolarmentesentito è anche l’impegno a favore dellefamiglie, con «laboratori di fede destinatialle coppie», e degli adulti, a cui è rivolto ilciclo di catechesi sui “DieciComandamenti”, il cammino diformazione ed educazione alla fede ideatoda don Fabio Rosini. Ma sono soprattuttoi giovani i testimoni di fede che piùanimano la parrocchia, prendendo partead attività caritative, oratoriali, ecatechetiche. Tra loro c’è anche Ludovica,18 anni, entrata nel gruppo giovanileUnione Sanguis Christi nel 2017.«Durante gli incontri settimanali – spiega– riflettiamo sul tema dell’anno pastoralee avviamo attività di autofinanziamentoper il campo estivo finale».

R

Da cento anni accanto agli ultimi

Dal prossimo 7 novembre al via le lezioniLa formazione di baseprevede un corso triennaledalla dimensione teologicae pastorale, che offre anchefondamenti storici e bibliciUna iniziativa tradizionaleche si può seguire anchein modalità e-learningsul sito dell’Ufficio liturgicodel Vicariato di Roma,scaricando video e dispense

arte il prossimo 7 novembre il corso diliturgia per la pastorale per l’anno

accademico 2019–2020, che si terrà presso ilPontificio Ateneo Sant’Anselmo, in piazzadei Cavalieri di Malta. Il Pontificio IstitutoLiturgico, d’intesa con l’Ufficio liturgico delVicariato, apre infatti nuovamente le sueporte a quanti desiderano una solidaformazione liturgica di base, offrendo uncorso tenuto dai docenti della facoltà. Ilcorso è triennale e ciclico (quattro incontriintroduttivi alla teologia, alla SacraScrittura, all’ecclesiologia e alla liturgia,riproposti ogni anno per i nuovi iscrittipermettono di iscriversi partendo daqualsiasi anno) ed è specificamente rivolto aformare alla liturgia della Chiesa,mettendone in luce soprattutto ladimensione teologica e pastorale, maoffrendo anche i fondamenti storici ebiblici. Non si richiedono titoli e

P competenze pregresse per accedervi. Lelezioni si tengono dalle 19 alle 20.30. Leprime cinque lezioni sono facoltative per chisi iscrive al secondo o al terzo anno delcorso. Una tradizionale iniziativa diformazione che si può seguire anche inmodalità e–learning sul sito dell’Ufficioliturgico del Vicariato di Roma(ufficioliturgicoroma.it), dove si può scaricareil modulo di iscrizione. Con tale modalità èpossibile visualizzare i video delle lezioni ele dispense. La proposta è offerta in modoparticolare ai candidati al diaconato e aiministeri istituiti, alle religiose, ai membridei gruppi liturgici parrocchiali, ai ministristraordinari della Comunione, a quantiesercitano un ministero di fatto e ai fedeliche vogliono approfondire la liturgia. Ilsuperamento degli esami e della verificafinale dà diritto a un attestato (che noncostituisce però grado accademico).

DI ROBERTA PUMPO

elebrare il 100° anniversario difondazione è riprendere fiatolungo il cammino per ripartire

rinvigoriti, volgendo lo sguardo al futurocon la fantasia della carità e l’inventivadell’amore. Auguro che l’opera di donGuanella, che tanto amore ha seminato aRoma e nel mondo, prosegua animata dallacarità di Cristo». Nella memoria liturgica disan Luigi Guanella, fondatore delle

congregazioni religiose dei Servi della Caritàe delle Figlie di Santa Maria della DivinaProvvidenza, il cardinale vicario Angelo DeDonatis, giovedì, ha celebrato la Messa ebenedetto la serra completamenteristrutturata dell’Opera Don Guanella di viaAurelia Antica in occasione del 100°anniversario di fondazione della Casa “SanGiuseppe” per persone con disabilitàintellettiva. Il santo, compatronodell’Unitalsi, canonizzato da PapaBenedetto XVI il 23 ottobre 2011, non haavuto modo di vedere l’opera della quale «siè fatto indirettamente costruttore» come hadetto il cardinale. Don Luigi, infatti, morì aComo il 24 ottobre 1915,quattro anni prima dell’avviodella missione della Casa adopera di don Giovanni Calviil 19 ottobre 1919. L’oasi dellacarità che oggi si estende su14 ettari è «l’antico semegettato da don Luigi nelterreno di Monte Mario», haricordato il porporato. Nellazona di Roma nord il santo,che si spese per i poveri e gliabbandonati, aveva avviato laprima colonia agricolainsieme ad alcuni sacerdotiper sottrarre i giovani dallamiseria e offrire loroun’opportunità lavorativa.Negli anni seguenti,ricalcando le orme delfondatore, alcuni religiositrapiantarono in via AureliaAntica «il nascente alberello

C«della carità guanelliana a Roma». Oggi l’Opera, un piccolo paese immerso nelverde, ha quattro case per adulti condisabilità intellettiva (San Giuseppe,Nazaret, Betania, Emmaus) per un totale di219 posti letto accreditati, un ambulatorioper il trattamento riabilitativo per 60bambini, un semiresidenziale per uomini edonne con laboratori per 65 postiaccreditati. L’ospite più giovane ha 20 anni,il più anziano 86. In via Aurelia Antica c’èanche il Seminario Teologico Internazionaleaccanto al quale si erge il centro diriabilitazione, «il cuore di tutta la strutturaper i buoni figli» ha detto il cardinalecitando le parole di don Guanella. Vi èinoltre l’edificio direzionale e dellaComunità religiosa e la sede della ProvinciaRomana San Giuseppe. Gli ospiti dellastruttura «sono la prova visibile di un secolodi amore verso i poveri, i deboli, gli ultimi»,ha aggiunto il cardinale che ha presieduto laliturgia concelebrata da don AlessandroAllegra, superiore provinciale dell’Operadon Guanella, e don Fabio Lorenzetti,direttore della Casa “San Giuseppe”. Tante leattività che si svolgono nella struttura, comel’ortoterapia. Per questo si è resa necessariala ristrutturazione della serra, utile per lariabilitazione e la socializzazione. I lavori, a40 anni dalla costruzione, sono statipossibili grazie al contributo della onlus“Save the dreams amici di don Guanella”.Da parte di don Fabio Lorenzetti l’impegnoa mettercela tutta per stare ancora, «inquesta diocesi e in questa città, accanto acoloro che in pochi guardano con dignitosasimpatia e stima leale. Per loro vogliamoancora offrire il giusto, il meglio, con amoree sudore. Con loro desideriamo ancoragiocare, ridere, piangere».

Benedetta la serra ristrutturataOggi la struttura ha 4 caseper adulti per 219 posti letto,un centro semi-residenziale,un ambulatorio, laboratoriL’ospite più anziano ha 86 anni

Messa del cardinale De Donatis nel centenariodella Casa “San Giuseppe” per le persone condisabilità intellettiva. «L’oasi della carità, anticoseme gettato da don Guanella a Monte Mario»

Parte al Sant’Anselmo il corso di liturgia per la pastorale

Comboniani, percorso per i giovanil via oggi il percorso Gim – Giovani ImpegnoMissionario – rivolto alla formazione e alla

spiritualità missionaria, proposto dalla famigliacomboniana ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35anni. #DaiSegniDiVita è il titolo che fa da filoconduttore ai nove incontri, patrocinati dall’Ufficioregionale per le Comunicazioni sociali del Lazio edall’Azione Cattolica di Roma, che si svolgeranno aRoma una domenica al mese, a partire appunto daoggi, nella casa generalizia dei missionari comboniani,all’Eur (via Luigi Lilio 80). Al primo incontroprenderanno parte Rosa Calabria, presidente diocesanodell’Azione Cattolica di Roma, e Luca Attanasio,scrittore e giornalista. Prevista la novità dell’«aperitivomissionario» e incontri con le realtà sul territorio, comequello a Latina sul tema del caporalato.

A

all’Eur

Nuove metodologie formative,ma il cuore della parrocchiadell’Arco di Travertino è la curadei poveri. Progetti missionari

Le celebrazioni e una mostraImpegno accanto alle famiglieanche per l’aspetto economicoIl futuro? Investire sull’oratorio

cardinale vicario Angelo De Donatis, che hapresieduto l’Eucarestia, incontrato irappresentati e gli animatori dei diversi gruppie visitato la mostra fotografica storica allestitaper l’occasione. Affidata fin dalla sua origineai Missionari servi dei poveri, la parrocchia,«secondo il nostro carisma – dice il parrocopadre Adenis Roberto De Oliveira –, si dedicasoprattutto alle opere di misericordia verso gliultimi». In particolare, l’associazione “Ilboccone del povero”, intitolata al fondatoredell’ordine missionario don GiacomoCusmano, «organizza mensilmente raccolte digeneri alimentari per le famiglie piùbisognose, oltre ad assistere e visitare personesole e anziane», spiega il religioso di originebrasiliana. «Seguiamo e sosteniamo ogni mese25 famiglie della parrocchia – riferisceSerenella, presidente dell’associazione –; perlo più sono nuclei familiari numerosi o per iquali, in seguito alla separazione, ilmantenimento dei figli risulta più difficile, e

nuclei familiari di origine straniera, nellospecifico indiani e pakistani». Nelle situazionipiù critiche «interveniamo anche aiutandoeconomicamente per il pagamento dell’affittoe delle bollette o con l’acquisto di medicinali»,aggiunge. Una volta l’anno c’è la granderaccolta di generi alimentari realizzata pressoun supermercato della zona in sinergia con ilBanco Alimentare, mentre ciclicamente«organizziamo pesche di beneficenza e lotterieil cui ricavato va a favore dei più bisognosi –dice ancora la referente delle attività caritative–; quando c’è bisogno di alimenti specificichiediamo ai parrocchiani di portarli inchiesa, secondo le loro possibilità, ladomenica dopo la Messa e riscontriamosempre una grande generosità da parte ditutti». Negli ultimi anni «la parrocchia si èimpegnata a ripristinare gli spazi esterni,realizzando un bel campetto da gioco – diceGiovanni, membro del consiglio per gli affarieconomici – e tanto si sta facendo, e c’è da

fare, per investire sull’oratorio, per favorire lapresenza dei più giovani». In parrocchia èpresente un gruppo di educatori costituito dairagazzi del post–Cresima, c’è poi la realtàdell’Azione cattolica e quella delle giovanifamiglie mentre sono circa 160 i bambiniimpegnati nei percorsi di catechesisacramentale. Ancora, il cammino neo–catecumenale, il gruppo di preghiera“Comunità Gesù Risorto” e la corale cheanima le celebrazioni.

Festa per i 60 anni a S. Maria della Perseveranza

Un ingresso di San Gaspare del Bufalo

Il cardinale De Donatis inaugura la nuova serra (foto Gennari)

2 Domenica27 ottobre 2019

Santa Maria della Perseveranza

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: «La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

La Messa presieduta dal Papa in San Pietro nellaGiornata mondiale, «occasione propizia perchéogni battezzato prenda più viva coscienza dellanecessità di cooperare all’annuncio del Regno»

moralistiche ma perché in chi nonconta niente dal punto di vista sociale,perché non vota, non lavora e non hapotere di acquisto, c’è l’immagine diGesù». Ecco allora l’invito a «saperericonoscere il Signore nel più piccolo,imparando ad accogliere l’altro,chiunque esso sia, riconoscendo ladignità di cui è portatore – ancora leparole del presule – e a farci noi stessibambini, attuando un movimentospirituale di ridimensionamentodell’io». Toccante la testimonianza dipadre Renato “Kizito” Sesana,missionario comboniano in Kenya, cheha presentato con un video il progettoper il recupero di bambini di strada diNairobi e il centro di prima accoglienza“Ndugu Mdogo” (Piccolo fratello). «Tremesi prima del “reclutamento” – haraccontato – lavoriamoall’identificazione di questi bambinicui è stato negato il diritto all’amore

el contesto del mese missionariostraordinario, il Centro diocesano

per la cooperazione missionaria tra leChiese ha organizzato un percorsoludico–didattico per i più piccoli e unincontro di riflessione per gli adulti,entrambi sul tema dei diritti deibambini, proprio a 30 anni dallaConvenzione internazionale sui dirittidell’infanzia approvata dalle NazioniUnite nel 1989. L’evento ha avutoluogo sabato 19 ottobre, nello spazioverde e nei locali del Centro donOrione, ai piedi della Madonnina diMonte Mario. «È il Papa a ricordarcispesso il valore dei bambini – ha dettoil vescovo Gianpiero Palmieri,incaricato diocesano per lacooperazione missionaria – e come Diometta uno dei più piccoli al centroogni volta che vuole trasformare la suaChiesa, in ogni tempo», non per«l’umiltà, l’innocenza o altre categorie

N da parte di una famiglia che è o troppopovera per mantenerli o troppoviolenta e dalla quale scappano». Èimportante «prima di tutto giocare conloro, creando un legame di amicizia edi fiducia, per poi, mediante unpercorso di terapia di gruppo, renderliconsapevoli dei pericoli che corrono,prospettando quindi l’entrata nelnostro centro». Altrettanto forte latestimonianza di Paola Aversa,operatrice della Caritas di Roma che havissuto un’esperienza di volontariato aDjibouti, nel Corno d’Africa, lavorandoa un progetto per i bambini di strada.«In quei luoghi, grandi sono lafrustrazione e il senso di impotenzaper non riuscire a tutelare quei minori– ha detto –: quegli “invisibili” di cuinessuno si occupa e che raggiungevanotumefatti, spesso vittime di abuso, ilcentro dove operavo».

Michela Altoviti

Ieri la prima edizione del Premio Don Santoro

coniugi Luigi e Isabella Bencetti, a lungoimpegnati in Perú; suor Marzia Feurra e suorAnna Bacchion, religiose appartenenti alla

congregazione delle Missionarie dellaConsolata, da anni a Djibuti a fianco agli ultimi;padre Sebastiano D’Ambra, missionario delPime nelle Filippine, in prima linea nel dialogocon l’Islam; la Comunità MissionariaIntercongregazionale di Haiti, nata all’indomanidel terremoto del 2010 per portare sostegno allapopolazione. Sono loro ad aver ricevuto, ierimattina nell’Aula della Conciliazione delPalazzo Lateranense, il Premio Don AndreaSantoro. Un riconoscimento voluto dal Centroper la cooperazione missionaria tra le Chiese achi si si è speso per il dialogo interreligioso e lamissione, come il prete della diocesi di Romaalla cui memoria è dedicato. Don Santoro fuassassinato a Trabzon, in Turchia, il 5 febbraio2006, mentre pregava con la Bibbia tra le mani.Domani ampio servizio sulla cerimonia dipremiazione su Romasette.it.

IL’impegno di dar voce ai diritti dei bambini

DI MARIAELENA IACOVONE

nfondere nei cuori dei fedeli un’autenticacarità attraverso uno sguardo ampio eaperto sul mondo. È quanto anima da

sempre il lavoro della parrocchia NostraSignora di Valme a Villa Bonelli, affidata sindalla sua fondazione all’Opera della Chiesa,l’istituzione ecclesiale costituita nel 1959 daMadre Trinidad, consacrata spagnola.«L’universalità della preghiera, il sacrificio el’amore al Signore contribuiscono adiffondere il mistero divino e rendonociascuno di noi un evangelizzatore attento –commenta il parroco don VictorianoHerranz Daza –. È questa la testimonianzache ci è stata consegnata dalla fondatrice eche orienta il nostro impegno missionario».Un rinnovato slancio di evangelizzazione,quello della parrocchia, che si èconcretizzato nel gemellaggio con la diocesidi Tombura–Yambio nel Sud Sudan, in

Africa. «Nel 2005, durante la visita adlimina a Roma, incontrammo l’alloravescovo Joseph Abangite Gasi. Inquell’occasione comprendemmoimmediatamente la condizione di povertàassoluta in cui versava il Sud Sudan edecidemmo, così, di mettere a punto alcuniprogetti», racconta Gianni Dinale, 82 anni,volontario impegnato fin dagli inizi nelcoordinamento dell’attività missionaria.Invio di denaro ma soprattutto di materialeper le missioni attive nella zona diintervento: questo è il preminentecontributo offerto dalla comunità di VillaBonelli ad un Paese in crisi, devastato peranni da sanguinosi conflitti interni, l’ultimodei quali terminato proprio nel 2005. «Ilnostro aiuto fu immediato: grazie allacollaborazione con l’Aeronautica MilitareItaliana abbiamo organizzato un primovolo umanitario, a cui ne sono seguiti altriquattro – spiega Dinale –. Grazie a questi

aerei abbiamo potuto spedire anche piccolequantità di materiale liturgico su richiestadel clero locale, purtroppo assai povero».Un programma di aiuto, quest’ultimo, a cuisi sono aggiunti negli anni anche interventidi tipo formativo: la parrocchia, incollaborazione con alcune organizzazioni,ha infatti reso possibile la costruzione diedifici scolastici, la concessione di borse distudio e il finanziamento di iniziativeinterne alle scuole. «Questi progetti hannopermesso di contrastare una delle piaghepiù preoccupanti del Paese, l’abbandonoscolastico – chiarisce il volontario –.Assegnare borse di studio consente diincrementare soprattutto la scolarizzazionedelle tante bambine rimaste esclusedall’istruzione elementare». Un grandeproblema in un quadro regionale già fragileche ha finito per inasprirsi ancora di più neldicembre 2013 quando, a due anni dallaconquista dell’indipendenza dal Sudan, è

scoppiata una nuova guerra civile che si èprotratta fino al 2018 e che ha spaccato ilPaese lungo linee di faglia etniche. Ancoraoggi si registrano scontri e alcuni villaggirisultano irraggiungibili. «Anche se inquesto momento non è facile operare inSud Sudan, le nostre attività stannocontinuando a finanziare le borse di studiodella scuola di Nzara e Rimenze (zonelimitrofe a Yambio), e programmi destinatialla formazione degli agricoltori locali»,conclude Dinale. Un’intensa attivitàevangelizzatrice che ha rigenerato i legaminella comunità e che ha ispirato in GuineaEquatoriale la fondazione di una parrocchiaintitolata a Nostra Signora di Valme,proprio come l’omonima romana. «Circatre mesi fa nell’arcidiocesi di Malabo ci èstata affidata una nuova “casa” – spiega donVictoriano –. Qui intendiamo portare laluce della fede e presentare il vero voltodella Chiesa ricolmo di santità».

I

Da 14 anni progetti soprattuttonella formazione contro la piagadell’abbandono scolasticoProgrammi anche in agricoltura

DI ANDREA ACALI

l mese missionario straordinariovoluto dal Papa ha raggiunto ilsuo apice nella Messa celebrata

nella basilica di San Pietro inoccasione della Giornatamissionaria mondiale che la Chiesaha vissuto domenica 20 ottobre, incoincidenza anche con il Sinodosull’Amazzonia che si concluderàquesta mattina. Una liturgia che havisto concelebrare insieme al Papacardinali, vescovi e padri sinodali.Francesco ha sviluppato la suaomelia intorno a tre parole: ilsostantivo “monte”, che è «luogodei grandi incontri tra Dio el’uomo»; il verbo “salire” chesignifica «lottarecontro la forzadi gravitàdell’egoismo»; ela parola “tutti”che «prevalenelle Letture»della domenicacome la parola«più forte»: tuttele genti, tutti ipopoli, tutti gliuomini. Citandonumerosi passi biblici edevangelici, il Papa ha ricordato cheil monte «è anche il posto doveGesù trascorse ore e ore inpreghiera, a unire terra e Cielo, noisuoi fratelli al Padre». E cosa dice anoi il monte, si è domandato ilPapa? «Che siamo chiamati adavvicinarci a Dio e agli altri»; che «ifratelli e le sorelle non vannoselezionati, ma abbracciati, con losguardo e soprattutto con la vita. Ilmonte lega Dio e i fratelli in ununico abbraccio, quello dellapreghiera. Il monte ci porta in alto,lontano da tante cose materiali chepassano; ci invita a riscoprirel’essenziale, ciò che rimane: Dio e ifratelli». E ha aggiunto: «Al cuore diquesto mese missionariochiediamoci: che cosa conta per menella vita? Quali sono le vette a cuipunto?». Poi Francesco ha parlato

Idel verbo “salire”, legato all’ascesaal monte. Occorre «compiere unesodo dal proprio io. Salire, perciò,costa fatica, ma è l’unico modo pervedere tutto meglio». E per farlo ènecessario «alleggerirsi di ciò chenon serve. È anche il segreto dellamissione: per partire bisognalasciare, per annunciare bisognarinunciare. L’annuncio credibilenon è fatto di belle parole ma divita buona: una vita di servizio». Eha invitato a domandarsi: «Comeva la mia salita? So rinunciare aibagagli pesanti e inutili dellemondanità per salire sul monte delSignore?». Infine, l’aggettivoindefinito: «Tutti, perché nessuno èescluso dal suo cuore (di Gesù,

ndr), dalla suasalvezza; tutti,perché il nostrocuore vada oltrele doganeumane, oltre iparticolarismifondati sugliegoismi che nonpiacciono a Dio.Tutti, perchéciascuno è untesoro prezioso e

il senso della vita è donare agli altriquesto tesoro. Ecco la missione:salire sul monte a pregare per tutti escendere dal monte per farsi dono atutti». Il Signore, è la conclusionedel Papa, «si aspetta da te quellatestimonianza che nessuno puòdonare al tuo posto. Qualiistruzioni ci dà il Signore perandare verso tutti? Una sola, moltosemplice: fate discepoli. Ma,attenzione: discepoli suoi, nonnostri. La Chiesa annuncia benesolo se vive da discepola. E ildiscepolo segue ogni giorno ilMaestro e condivide con gli altri lagioia del discepolato. Nonconquistando, obbligando, facendoproseliti ma testimoniando,mettendosi allo stesso livello.Questa è la missione: donare ariapura, di alta quota, a chi viveimmerso nell’inquinamento del

mondo; portare in terra quella paceche ci riempie di gioia ogni voltache incontriamo Gesù sul monte,nella preghiera; mostrare con la vitae persino a parole che Dio ama tuttie non si stanca mai di nessuno».All’Angelus, il Papa è tornato sullaGiornata ricordando che è«un’occasione propizia affinchéogni battezzato prenda più vivacoscienza della necessità dicooperare all’annuncio della Parola,all’annuncio del Regno di Diomediante un impegno rinnovato».

Citando la lettera di Benedetto XV“Maximum Illud”, il pontefice neha evidenziato l’attualità «in questonostro tempo, segnato da unaglobalizzazione che dovrebbeessere solidale e rispettosa dellaparticolarità dei popoli e invecesoffre ancora della omologazione edei vecchi conflitti di potere chealimentano guerre e rovinano ilpianeta». Quindi ha ribadito ancorauna volta la necessità dellapreghiera, «primo sostegno delpopolo di Dio per i missionari».

Hanno concelebratocardinali, vescovi e padrisinodali. «Fratelli e sorellenon vanno selezionati, maabbracciati, con lo sguardoe soprattutto con la vita»La necessità della preghiera

l “grido” dei cinquecontinenti risuonerànella basilica di San

Giovanni in Laterano, ilprossimo giovedì sera. Siterrà infatti la vegliamissionaria diocesana, alleore 20.30, presieduta dalcardinale vicario Angelo DeDonatis, e avrà come filoconduttore “Ho udito il suogrido”. Se in questo annopastorale, infatti, la diocesidi Roma ha deciso dimettersi in ascolto del“grido della città”, non sipuò ignorare quello che sileva da Paesi lontani,«perché la missione è nelcuore della Chiesa e nonpossiamo illuderci che siesaurisca nel nostroambiente». A sottolinearlo èdon Michele Caiafa, addettodel Centro per lacooperazione missionariatra le Chiese della diocesi diRoma, che presenta ilmomento di preghiera inprogramma per il 31ottobre, a conclusione delmese missionariostraordinario voluto daPapa Francesco. Unacelebrazione «essenziale», ladefinisce, con la recita delSalmo 39, l’ascolto dellaParola di Dio, la consegnadel mandato missionario,da parte del cardinale DeDonatis, a quantipartiranno per la missionead gentes nel corsodell’anno pastorale. Inoltrecinque rappresentanti deicinque continenti darannoidealmente voce al propriopopolo, portandoall’attenzionedell’assemblea una

particolare piaga che affliggequella determinata parte delmondo. Spiega don Caiafa:«Quest’anno, anzichéascoltare singole storie otestimonianze di vita,abbiamo provato adaccogliere la voce delmondo intero. Molti sono iproblemi del pianeta, maabbiamo fatto una sceltatenendo conto dei pesimaggiori che affliggono lediverse zone. Per l’Africa, adesempio, abbiamo riflettutosu quanto poco la dignitàdelle persone siaconsiderata, quanto i malatisiano dimenticati. Penso aitanti bambini, ai qualibasterebbero farmacifacilmente reperibili qui danoi per avere salva la vita».Ancora, per l’Asia ci si èconcentrati sullediseguaglianze ediscriminazioni neiconfronti delle donne. «Maascolteremo anche il gridodi pace che si alza dallaSiria, portando nel cuore ildolore di quella gente.Attenzione particolare –aggiunge il sacerdote – saràdedicata pureall’Amazzonia, per ilcontinente americano, aconclusione del Sinodo deivescovi che si è appenasvolto». Anche l’animazionemusicale della vegliarifletterà, in qualche modo,la globalità degli intentidell’iniziativa: ci sarannocanti eseguiti dallacomunità congolese, dalcoro della comunità sirianae dal coro della parrocchiadi Sant’Ippolito.

Giulia Rocchi

I

Giovedì a San Giovannila veglia con De Donatis

Papa Francesco celebra la Messa nella Giornata missionaria mondiale

La veglia missionaria dello scorso anno (foto Gennari)

Padre “Kizito” Sesana (foto Gennari)

Nostra Signora di Valme, lo slancio verso il Sud Sudan

3Domenica27 ottobre 2019

Missione, «aria pura»a un mondo inquinato

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 4: «La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

Presentata a San Bartolomeo all’Isola la ricercadi Aiuto alla Chiesa che Soffre. Venti i Paesiche preoccupano di più. Il fondamentalismosi sposta verso l’Africa e il Sud e l’est dell’Asia

Rifkin alla Lumsa: per il climaè «un’emergenza globale»

iamo di fronte a un’emergenza globale. Gliscienziati ci dicono che il cambiamento cli-

matico indotto dall’uomo con l’impiego di combu-stibili fossili ha portato la razza umana e i nostri a-mici animali alla sesta estinzione di massa della vi-ta sulla Terra». Non usa mezzi termini Jeremy Rifkin,presidente della Foundation on Economic Trends diWashington, economista e sociologo di fama mon-diale, consigliere politico per l’adozione di nuovi mo-delli di economia. Attraverso le pagine del suo nuo-vo libro “Un green new deal globale”, edito da Mon-dadori e in libreria dal 15 ottobre, il teorico dell’e-conomia, che ha tra l’altro lavorato al fianco dei pre-sidenti della Commissione europea Romano Prodi,Jose Manuel Barroso e Jean-Claude Juncker, spiegache per evitare una catastrofe ambientale i governie le popolazioni hanno undici anni di tempo per ri-durre le emissioni di gas serra del 45%.Martedì mattina, Rifkin ha esposto la sua visione sulfuturo dell’umanità agli studenti del master in Ma-nagement of sostainable development goals dellaLumsa, durante un incontro pubblico organizzato incollaborazione con Cetri-Tires sul tema “Educatingto the green new deal”. Docente all’Università dellaPennsylvania, l’economista è sostenitore del GreenNew Deal, ossia la proposta di legge degli Stati Uni-ti che mira a combattere i cambiamenti climatici ele disuguaglianze economiche.Per Rifkin è fondamentale costruire quanto prima in-frastrutture a zero emissioni e nel suo libro suggeri-sce 23 iniziative chiave, a partire dall’uso delle fon-ti rinnovabili. Propone, per esempio, una collabo-razione tra il governo degli Stati Uniti, l’Unione eu-ropea, la Cina e tutte le nazioni disponibili per «de-cidere, sostenere e mettere in atto codici, regola-

menti, incentivi e sanzioni uni-versali necessari per consentireinterconnettività e trasparenzaglobali nel realizzare e rendereoperativa un’infrastruttura glo-cale verde intelligente».L’evento di martedì rientrava tragli appuntamenti organizzatidalla Lumsa per l’80° anniver-sario di fondazione e il rettoreFrancesco Bonini ha colto l’oc-casione per rimarcare che «la fi-losofia dell’ateneo è che tuttoparte e tutto arriva alle personee in occasione dell’anniversario

è fondamentale rilanciare questo impegno sullegrandi frontiere dell’oggi, come la questione am-bientale e quella sociale». In quest’ottica l’universitàpropone agli studenti il pensiero dei grandi con-temporanei e di Papa Francesco, attraverso l’enciclicasociale sull’ambiente “Laudato si’”. Riferendosi al te-ma della conferenza, Bonini ritiene che il Green NewDeal «deve essere un impegno per tutti». Per GiovanniFerri, docente di economia e direttore del master inManagement of sostainable development goals allaLumsa, Rifkin lancia una sfida per uscire dalla crisiambientale, possibile solo se «la società cambia e siorienta alla sostenibilità. Non esistono formule chi-miche o fisiche per cancellare la crisi climatica, ser-ve educare le generazioni al Green New Deal».

Roberta Pumpo

«Cantate inni con arte», conclusa la terza edizioneI giovani protagonisti al festival dei cori parrocchiali

ono stati i giovani i protagonistidella terza edizione di “Cantate innicon arte”, il festival per i cori

parrocchiali della diocesi di Roma edelle diocesi suburbicarie che si è tenutodomenica scorsa nella parrocchia SanFrumenzio. L’iniziativa, organizzatadall’emittente Radiopiù Roma epatrocinata dall’Ufficio liturgico edall’Ufficio per la pastorale del tempolibero, del turismo e dello sport delladiocesi di Roma, ha visto infatti vincitoriil Coro dei giovani & universitari DonBosco per la categoria “Inediti”, il Corodella Navicella per la categoria “Editi” e iragazzi del coro della parrocchia SantiMartiri dell’Uganda, che ha ottenuto ilpunteggio più alto nella votazioneonline. A concorrere sono stati 27 cori,13 dei quali sono arrivati in finale dopoil verdetto della giuria presieduta da

monsignor Marco Frisina, con lapartecipazione di Carlo Donadio,direttore d’orchestra del Teatrodell’Opera, di Alvaro Vatri, presidentedell’Associazione Cori del Lazio, e diFrancesco d’Alfonso, critico musicaledell’Ufficio cultura e università delVicariato di Roma. «Ogni coro haespresso il meglio con grande impegno»,ha detto monsignor Frisina,sottolineando in particolare «la scelta dibrani difficili preparati con attenzione econ amore» da parte dei cori in gara conbrani editi e l’originalità da parte di chisi è esibito in brani inediti. Obiettivo di“Cantate inni con arte”, ha ribadito ildirettore del coro della diocesi di Roma,è quello di «aumentare da una parte laqualità dei cori e dall’altra la creatività. Èun lavoro diocesano: è Roma che siesprime nelle sue parrocchie». «Siamo

molto contenti, ci siamo impegnati manon ce lo aspettavamo» ha detto,emozionata, la direttrice del coro dellaparrocchia di Santa Maria in Domnica,Miriam Amoroso. Soddisfatta dellavittoria del suo “coro fuori dai canoni”anche Veronica Piscitelli, del Coro deigiovani & universitari Don Bosco: «Nonè importante essere dei bravi cantori.Importa testimoniare l’amore che ilnostro Dio ha per noi e lo facciamo conil canto, sostenendoci l’uno l’altro». Aciascun coro è stato dato un libretto congli spartiti dei brani inediti delleedizioni svolte finora. La prossimaedizione sarà rivolta anche alle diocesidel Lazio e si terrà il 19 settembre 2020.Le iscrizioni per il concorso sono giàaperte e tutte le informazioni sonodisponibili sul sito di Radiopiù Roma(www.radiopiu.eu). (R. S.)

S

Cristiani perseguitati,300 milioni nel mondoDI ADRIANO ALIMONTI

a basilica di San Bartolomeo all’Iso-la Tiberina illuminata di rosso, in ri-cordo del sangue versato dai cristia-

ni uccisi in odio alla fede. È accaduto gio-vedì sera, poche ore dopo la presenta-zione della nuova ricerca presentata nel-la basilica dalla Fondazione Aiuto allaChiesa che Soffre, dal titolo emblemati-co, “Perseguitati più che mai”, con undato drammatico: sono 300 milioni i cri-stiani che vivono in territori di persecu-zione. Un cristiano su 7 vive in uno sta-to di discriminazione.È il gruppo religioso maggiormente per-seguitato. Un dato riferito alle violazioniperpetrate dal luglio 2017 a oggi. Venti iPaesi che destano maggiore preoccupa-zione (Arabia Saudita, Burkina Faso, Ca-merun, Cina, Corea del Nord, Egitto, Eri-trea, Filippine, India, Indonesia, Iran, Iraq,Myanmar, Niger Nigeria, Pakistan, Re-pubblica Centrafricana, Siria, Sri Lanka,Sudan). E il fondamentalismo islamico sisposta verso i territori dell’Africa e dell’A-sia meridionale e orientale. Ad esempio,lo Sri Lanka.Colpisce la testimonianza di don JudeRaj Fernando, rettore del Santuario SanAntonio di Colombo in Sri Lanka, teatrodella terribile tragedia che si è consuma-ta nella scorsa Pasqua. Più di 250 fedelihanno perso la vita solo perché si reca-vano a pregare. «Ovunque la Chiesa è per-seguitata, si rafforza la fede!», il messag-gio del prete arrivato a Roma da così lon-tano, poi le sue parole sono interrotte dalpianto, mentre ricorda l’attentato a cui èmiracolosamente scampato, ma che hafatto strage. Come spiegare ai suoi fedelitutta questa crudeltà? Famiglie distrutteda quest’orrore, donne incinte che han-no dato alla vita un figlio portando an-cora i segni delle ustioni su tutto il cor-po. È difficile credere e ripartire tornan-do alla normalità, ma don Fernando sot-tolinea che il loro amore e la loro fede èpiù forte dell’odio dei persecutori. E rin-grazia il Papa che, non solo con le paro-le ma anche con i fatti, ha manifestato lasua vicinanza. Un pensiero particolare adon Angelo Romano, rettore della basi-lica di San Bartolomeo, a cui consegna u-na teca con gli oggetti dei fedeli rinvenu-

L

ti in chiesa dopo l’esplosione.«Il rapporto presentato – afferma il car-dinale Leonardo Sandri, prefetto dellaCongregazione per le Chiese orientali –non ha paura di esporre alcune situa-zioni problematiche passate per lo piùsotto silenzio…. Molti di noi portanoancora nel cuore la memoria del Colos-seo, non lontano da qui, tinto di lucepurpurea per ridestare le coscienze di tut-ti, cittadini e turisti, sulla realtà del mar-tirio di molti fratelli e sorelle cristiani nelmondo». Questa volta l’evento si è spo-stato a San Bartolomeo all’Isola, santua-rio dei nuovi martiri, voluto da san Gio-vanni Paolo II a Roma.A raccontare nel report quanto stia succe-

dendo ai cristiani nel mondo è Alessan-dro Monteduro, direttore Acs Italia. «Perla prima volta negli ultimi anni registria-mo che, a seguito di un conflitto armatovolto a distruggere il terrorismo, la rispo-sta militare si è rivelata non sufficiente.L’ideologia bellicosa ha iniziato a migra-re e ha attecchito in quei Paesi che non di-spongono di un sistema di sicurezza for-te come il nostro. Luoghi che non cono-scevano il terrorismo si ritrovano ad a-verlo in casa». Infine il dato sconcertante:«In molti luoghi i cristiani sono il caproespiatorio per combattere l’Occidente».Lo testimonia quanto accade in BurkinaFaso, su cui riferisce don Roger Kologo, sa-cerdote della diocesi di Dori: «Sfortuna-

La preghieraper i defunti:celebrazionidei vescovinei cimiteri

In occasione dellasolennità di Ognissantie dellacommemorazione deidefunti, i vescoviausiliari della diocesi di Romacelebreranno l’Eucaristia nei diversicimiteri capitolini. Il 2 novembre alle ore16 monsignor Guerino Di Tora, ausiliareper il settore Nord, presiederà la Messanella basilica di San Lorenzo fuori leMura (piazzale del Verano, 3), alla qualeseguirà poi la benedizione all’interno delcimitero del Verano. Sempre il 2novembre, alla stessa ora, monsignorGianrico Ruzza, ausiliare per il settoreSud, celebrerà la Messa al CimiteroLaurentino (via Laurentina km 13.500). Ilgiorno prima, 1 novembre, monsignorRuzza sarà alle 15.30 al cimitero di OstiaAntica (via Piana Bella). Sempre venerdì,alle 16, monsignor Paolo Ricciardi,

delegato per la pastorale sanitaria,celebrerà al cimitero Flaminio (PrimaPorta, via Flaminia km. 14.400). Neiprossimi giorni, in particolare nellegiornate dell’1 e del 2 novembre, giovanivolontari distribuiranno all’ingresso deicimiteri romani un sussidio per lapreghiera curato dall’Ufficio liturgicodiocesano. Il piccolo depliant comprendela preghiera del Padre Nostro, l’AveMaria e l’Eterno riposo. «Un’opportunitàper favorire la preghiera delle tantepersone che in questo periodo si recanonei cimiteri per un omaggio alla tombadei propri cari», spiegano dall’Ufficio,che già da alcuni anni ha promossol’iniziativa.

società

tamente siamo arrivati a uno stadio in cuii cristiani sono divenuti degli obiettivi dicaccia e in cui i fedeli vengono perfinoraggiunti nelle loro case e giustiziati. Nel-la diocesi di Dori, un amico delegato diun’associazione è stato ucciso proprio co-sì: una sera degli uomini gli hanno chie-sto perché non avesse digiunato o prega-to come loro durante il Ramadan. Sonoandati nella sua casa e lo hanno ucciso».Per il presidente di Acs Italia, Alfredo Man-tovano, oggi «non ci si preoccupa dei di-ritti dell’uomo mentre si stipulano sem-pre più accordi commerciali e trattati dipace». In chiusura il suo appello rivoltoanche ai giornalisti: «Il silenzio è compli-ce delle persecuzioni».

er essere una Chiesa in uscita, comeauspicato dal Papa, c’è bisogno an-

che d’ingegno e di apertura alle nuovetecnologie. Nella parrocchia San GiudaTaddeo, all’Appio Latino, nessuno è e-scluso dalla vita liturgica grazie a diret-te online e attraverso apparecchi elet-tronici messi a disposizione di anziani eammalati poco esperti di internet.Essere vicini alla gente è infatti l’intentodel parroco, monsignor Marco Ceccarel-li, che ha incentrato la pastorale sul-l’Eucarestia domenicale e sull’adorazio-ne eucaristica del giovedì, tutto rigoro-samente in diretta web. Domani, me-

moria liturgica di san Giuda apostolo,sarà trasmessa anche la visita del cardi-nale vicario Angelo De Donatis, che alle17 benedirà il nuovo mosaico del batti-stero e alle 18 presiederà la Messa.«Al centro del mosaico è rappresentatala Trinità – spiega don Marco –. Ai lati cisono la vite e i tralci. Poi riferimenti pre-cisi a Giuda Taddeo, il santo dei dispe-rati e degli afflitti, cioè le anfore che sim-boleggiano le Nozze di Cana, perché se-condo la tradizione patristica l’apostolo,cugino di Gesù, era lo sposo, e la rispo-sta che Cristo diede a Giuda durante l’Ul-tima Cena quando gli chiedeva spiega-zioni sulla sua manifestazione: “Se unomi ama osserverà la mia parola e il Pa-dre mio lo amerà e noi verremo a lui”».L’edizione 2019 della festa parrocchialeè stata pensata per vivere concretamen-te la fede nel territorio e per incentiva-re momenti di aggregazione. «La Messa

solenne di questa sera sarà celebrata inpiazza dal vescovo ausiliare GianpieroPalmieri – evidenzia il sacerdote –. Laprocessione di domani si snoderà per unlungo percorso. Abbiamo voluto una ve-ra e propria festa di quartiere per gran-di e piccoli per creare unità, risvegliarele coscienze ed essere vicini a tutte lerealtà del territorio».La parrocchia di via Amedeo Crivellucciconta 14mila abitanti, la maggior parteanziani, ma il quartiere sta assistendoad un lento e progressivo cambio gene-razionale. È quotidianamente frequen-tata da numerosi giovani che partecipa-no alle attività dell’oratorio o a quelleteatrali. «Grazie al 5 per mille abbiamoinstallato un pallone pressostatico nelcampo sportivo – prosegue monsignorCeccarelli –, così gli adolescenti possonoincontrarsi anche nei mesi invernali. Inparrocchia ci sono anche la compagnia

teatrale di universitari e quella di adul-ti, giovani e bambini». Uno dei pilastri della vita comunitaria èla carità. La parrocchia, rispondendo al-l’invito di Papa Francesco, ha ospitatoper tre anni un immigrato. «Si è inte-grato molto bene – rimarca il parroco –. Ha conseguito la licenza media e hatrovato un lavoro che gli ha permesso diprendere in affitto un appartamento».In Avvento e in Quaresima, una volta al-la settimana, la comunità offre il pran-zo a una cinquantina di poveri del quar-tiere mentre gli operatori del centro diascolto prendono nota delle richieste dilavoro di badanti e colf. Molto attive leassociazioni “La goccia”, che opera in fa-vore delle suore francescane missiona-rie di Assisi in Zambia e in Kenya, e “Ibambini di Michela”, che sostiene i pro-getti iniziati da suor Michela Larini, mis-sionaria in Ciad. (Ro. Pu.)

P

All’Appio vicini alla gente anche grazie al WebDirette a San Giuda Taddeoanche per la festa patronaleNuovo mosaico. I pilastri?Eucaristia, preghiera, carità

L’incontro a San Bartolomeo (foto Gennari) Rifkin alla Lumsa

San Giuda Taddeo

4 Domenica27 ottobre 2019

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 5: «La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

Una ricerca della Caritas. Negli ultimi 5 anni1.355 persone hanno iniziato il servizioin uno dei centri, soprattutto nelle menseIl 16% stranieri. L’analisi delle motivazioni

Quella «rivoluzione della carità» a Sant’Eustachio

DI ANDREA ACALI

o Stato deve fare lo stato sociale,la Chiesa non deve sostituirsi:deve fare la carità con la carità».

La linea di monsignor Pietro Siguraninon cambia. 83 anni, sacerdote da quasi60, continua a vedere Dio nell’altro e aconfidare nella Provvidenza. Lo haspiegato mercoledì sera nella Galleriad’arte Piazza di Spagna 9, dove è statopresentato il libro di RomanoCappelletto ed Elisa Storace “Poverinoi! Don Pietro Sigurani: la rivoluzionedella carità” (Ed. Paoline, pp. 144, 15euro). Un libro nato da un episodio di

cronaca, quando il 23 gennaio 2019,giorno del suo compleanno, don Pietro,trovò due biglietti intimidatori, inparticolare uno sull’altare che insostanza lo accusava di sacrilegio eprofanazione per aver trasformato labasilica di Sant’Eustachio nel «ristorantedei poveri», dove chiunque ne abbiabisogno può essere «invitato a pranzo»,ogni giorno dal lunedì al sabato «perchéla domenica ci sono le Messe». «LaProvvidenza c’è» ribadisce don Pietro,raccontando un «fatto di stamattina. Mitelefona dal Sahara tunisino, doveabbiamo realizzato un centro perdisabili, ovviamente tutti musulmani,una persona che aveva avuto incidentegravissimo. Mi racconta che il figlio haun processo a Sfax ed è senza un soldo.Gli ho mandato 250 euro, pur avendotante altre preoccupazioni… Nelpomeriggio vado in farmacia, compromedicine, anche per i poveri, e la

farmacista mi fa: sono 250 euro. Perògliele regalo. Non sapeva quello che miera successo la mattina... Siamo noi chenon scomodiamo la Provvidenza».Eppure ogni giorno la basilica rinasce:«Sono i poveri che portano avantitutto», dice don Pietro. E così è statarealizzata la Casa della Misericordia, uncentro diurno per senza tetto con doccee vari servizi: 340 mila euro arrivatisenza contributi pubblici. E a chi halasciato quei biglietti, che si reputaevidentemente un cristiano impeccabile,don Pietro dice solo «di pensare se sonoparole in sintonia col Vangelo». Ma nonmancano gli ostacoli. Lo dimostra lastoria della copertina del libro, regalatada Maupal, uno dei tre street artist cheesponevano nella Galleria, presente alfinissage della mostra “No borders” cheha fatto da cornice alla presentazionedel libro. L’artista ne aveva infatti ideataun’altra che rappresentava don Pietro

mentre “sparava” con una… P38 adacqua benedetta. «Quando si discutevadei decreti sicurezza, di armi, ho chiestoai poveri: ma tu l’ammazzeresti unapersona? Tutti mi hanno detto no eallora ho pensato: la Domenica dellePalme io dò i rami d’ulivo e i poveri lapistola ad acqua. Ho dovutoridimensionare il progetto, quando èvenuta una persona, uno di quelli cheavevano ostacolato l’ingresso dellafamiglia rom a Casal Bruciato, e mi hadetto: “Prete, noi c’avemo le pistolevere, se non la smetti di accoglierezingari e stranieri stai attento, noic’avemo le pistole vere”. Così ho evitatodi esporre i poveri a rappresaglie. Vannodifesi, la Scrittura direbbe come lapupilla degli occhi: sono la pupilladell’umanità. Chi vede il poveros’accorge che ha un cuore, chi passaoltre non s’accorge di avere un cuoreche batte».

Mcl lancia un convegnosu «mali» e idee per Roma

Donne, laureati: eccol’identikit dei volontari

DI ALBERTO COLAIACOMO

er due terzi sono donne, lametà è laureata (48%) e il 15%sono di origine straniera. Oltre

la metà (53%) ha un’età compresatra i 36 e i 65 anni, mentre glianziani sono il 16%. È il quadro cheemerge tra le 1.618 persone chehanno frequentato i corsi base di

Pformazione al volontariato promossidalla Caritas di Roma negli ultimicinque anni e che l’organismodiocesano ha analizzato nel primorapporto sul volontariato dal titolo“Occhi, cuore mani”. Lo studio èstato presentato ieri nel corso della“Giornata del volontario” che si èsvolta presso la Cittadella della caritàa Ponte Casilino. «In un momentoin cui sembriamo esistere solo inquanto le nostre vite vengono esibitee le nostre parole urlate sui mezzi dicomunicazione, c’è ancora unmondo di donne e uomini silenziosie generosi che operano il bene senzagrida e senza rumore, che non sirassegnano all’individualismo eall’esibizionismo senza pudori, eche non cercano in un “like”conferma all’intensità del lorovivere», ha detto don BenoniAmbarus, direttore della Caritas,presentando il lavoro. Per questepersone «il dialogo non si riducecerto ad un cinguettio, ma è unfaticoso sforzo di ascolto ecomprensione. “Condividi” per loro

non è un tasto su uno smartphone,ma un imperativo morale ed eticoche li fa volgere verso chi ha bisognoe tendere loro la mano». Oltre lametà dei volontari è impegnata nelmondo del lavoro o nello studio, il18% sono pensionati mentre il 14%sono casalinghe. Molti hannolavorato o stanno lavorando indiversi ambiti: scuola, ospedali,aziende pubbliche e privati. Alcunivogliono mettere a disposizione leloro competenze, altri cercanorelazioni diverse dal loro lavoro edal loro ruolo. Il volontario èconsapevole di essere un soggettonecessario (75,7%). Solo unaristretta minoranza sente di esserepoco rilevante. Analizzando irapporti con gli utenti li descrivonocome una bella esperienza umanama non tacciono momenti didifficoltà (60,6%). Il 78,7% dichiarache l’esperienza Caritas hamigliorato i suoi rapporti umanianche all’esterno: nella vicinanza deiproblemi dell’altro trova la chiave dilettura per interpretare le proprie

difficoltà, per ridimensionarle, perleggerle in una luce più equilibrata.Quasi tutti sentono che l’esperienzain Caritas li ha aiutati ad averemaggiore consapevolezza rispetto alterritorio e alle sue problematiche(89,3%). L’87,4% afferma chel’esperienza di volontariato inCaritas l’ha aiutato a capire megliole fragilità della città. «Dalla ricerca –ha spiegato don Ambarus – emergecon chiarezza una circolaritàpositiva attivata dall’azione divolontariato. Chi si china peralleviare le sofferenze dei fratelli indifficoltà riceve a sua volta unacarica di energia positiva di tipoaffettivo attraverso un sorriso, unaparola di riconoscenza, anche unsemplice grazie». Per il direttore «ilvolontario è una persona che saquale direzione e quale senso darealla propria vita. Ma è anche unapersona che non ha paura di voltarsia guardare chi è rimasto indietro. Ungesto, semplice e profondamenteumano, che racchiude la forza e lesperanze per una società più giusta».

i fronte ai gravi problemiche affliggono la Capitale –è dell’altro ieri lo sciopero

dei dipendenti delle società parte-cipate dal Comune di Roma che hacreato molti disagi ai cittadini – ilMovimento cristiano lavoratori del-l’Unione territoriale di Roma, in-sieme alla presidenza nazionale,scende in campo con analisi e pro-poste per il futuro di Roma.Primo atto è il convegno “Dai ma-li le idee: proposte per Roma” inprogramma giovedì 30 ottobre (i-nizio alle 9.30) all’Auditorium del-l’Ara Pacis, «luogo significativo –spiega una nota dell’organismo ec-clesiale – perché testimonianza del-la perenne universalità romana».«Mentre le cronache romane offro-no lo spettacolo di una devastanteinadeguatezza del governo dellacittà, per ragioni che chiamano incausa l’attuale Giunta ma che ri-salgono anche a precedenti ina-dempienze – afferma il presidentenazionale del Mcl, Carlo Costalli –cresce la consapevolezza della ne-cessità di un cambiamento vero peruna Capitale che vede offuscati ilsuo ruolo e il suo prestigio internoed internazionale».A Roma, sottolinea Costalli, il Mo-vimento cristiano lavoratori «si im-pegna da tempo, nei circoli e attra-verso i servizi di assistenza, nelleperiferie e nei quartieri centrali, rag-giunti anch’essi da un dilagante di-sagio. È giunto il tempo di un im-pegno che vada ad incidere al li-vello politico delle analisi e delleproposte per una città abbandona-

ta e declinante oltre ogni limite».Da qui l’idea di un confronto pro-positivo sulla città, che si avvarràdella collaborazione della Fonda-zione Italiana Europa Popolare edel patronato Sias. Il tema del con-vegno di giovedì prossimo, spiegaCostalli, «si riallaccia alla svolta chenella città impresse il convegno i-spirato dal Vicariato sui “mali diRoma” del lontano febbraio 1974,nel quale ebbero un forte impattole analisi del professor De Rita eche produsse la crescita di consa-pevolezza e di impegno sociale. Og-gi si richiede un analogo “risveglio”,soprattutto da parte dei cattolici, e-marginati dalla scena politica mapresenti nelle realtà sociali più dif-ficili e portatori di impegno e disperanza, di testimonianze e di pro-poste. In assonanza con gli autore-voli richiami e inviti ad operare».Al convegno interverranno SergioSilvani, presidente regionale MclLazio; Barbara Barbuscia, presi-dente Unione territoriale Mcl Ro-ma–Viterbo–Rieti; Pietro Giubilo,ex sindaco di Roma e vicepresidentedella Fondazione Italiana EuropaPopolare; il giornalista Domenicodelle Foglie; Alfonso Luzzi, diret-tore generale del patronato Sias.Conclusioni affidate al presidentenazionale Costalli, che aggunge:«C’è l’intenzione di occupare unospazio lasciato inopportunamentevuoto, che certamente non ha gio-vato alla condizione di Roma Ca-pitale. Soprattutto, di contribuire arianimare un impegno civico neiriguardi della città». (R. S.)

D

ndrea Riccardi, fondatore dellaComunità di Sant’Egidio, ha ri-

cevuto giovedì il Premio “Rabbi Mo-she Rosen” dalla Conferenza deiRabbini d’Europa (Cer), voce ufficialedell’ebraismo europeo che raccoglieoltre 700 comunità e sinagoghe delvecchio continente. Il riconosci-mento è stato consegnato da Pin-chas Goldschmidt, rabbino capo di

Mosca e attuale presidente della Cer,durante una cerimonia nella SalaBenedetto XIII, in via di San Galli-cano.Moshe Rosen, alla cui memoria èdedicato il premio, è stato rabbinocapo della Romania durante il regi-me comunista, svolgendo un pre-zioso ruolo a difesa della sua co-munità. Il premio, istituito a suo no-

me dalla Conferenza dei rabbini eu-ropei, viene conferito a personalitàche hanno dato un contributo si-gnificativo all’ebraismo europeo econtrastato l’antisemitismo. Alla ce-rimonia, oltre al rabbino Goldsch-midt e a Riccardi, sono intervenuteanche altre personalità religiose ecivili, tra cui il rabbino capo di Ro-ma Riccardo Di Segni.

AAd Andrea Riccardi il premio dei rabbini europei

Santa Maria in Aquiro, accanto a lavoratori e turistiDI SALVATORE TROPEA

i trova nel cuore di Roma, in piazzaCapranica, la chiesa di Santa Mariain Aquiro, le cui origini si perdono

nei primi secoli dopo Cristo. L’esistenzadi un luogo di culto, infatti, viene giàmenzionata prima dell’epoca diGregorio III (731–741) e la stessa«dedicazione della chiesa è così incertache viene festeggiata nell’ultimadomenica di ottobre, un periodoliturgico significativo per celebrare lededicazioni delle chiese di cui non siconosce la data», racconta il parrocopadre Augusto Bussi Roncalini. Eproprio oggi il cardinale vicario AngeloDe Donatis fa visita alla parrocchia perla festa della dedicazione. Unaparrocchia «che soffre la posizione nelcentro di Roma per la mancanza difedeli», spiega il sacerdote, membro dei

Padri Somaschi a cui la comunità èaffidata. «La principale attività pastoraleche facciamo, quindi, oltre allacatechesi sacramentale, è l’accoglienzasoprattutto ai turisti o a chi lavora quivicino». Una volta a settimana, inoltre,si svolge la catechesi biblica per adulti acura di padre Giovanni Odasso. Nonmancano le iniziative di solidarietà:«Abbiamo alcuni operatori di carità evolontari che prestano il loro serviziopresso le associazioni che lavorano inquesto territorio, come la Comunità diSant’Egidio». Ma sono soprattutto ilavoratori della zona a frequentare laparrocchia, «seguono la Messamattutina – racconta il parroco – o sivengono a confessare. È un tipo diservizio che permette di instaurare unbel rapporto personale e quotidiano,che queste persone non riescono adavere nelle loro parrocchie di

riferimento a causa del lavoro». La visitadel cardinale vicario è un evento «ormaiconsolidato – racconta FrancescaFemminelli, catechista della parrocchia– che riesce a coinvolgere la seppurpiccola popolazione della zona». Ilquartiere, infatti, «si è svuotato moltonegli ultimi anni, soprattutto perché lefamiglie lasciano i palazzi e gli affittisono sempre più alti». In più «fino aqualche anno fa avevamo un grandespazio per vederci e giocare – spiegaFrancesca – che però adesso è statoassorbito dai palazzi del Senato». Diconseguenza, «bambini e ragazzi nonhanno più come prima nella parrocchiaun punto di ritrovo». A questo però fada contraltare «il fatto che, per fortuna,il quartiere è piccolo e ormai tutti ciconosciamo quasi come in un paese.Quindi con i bar e i negozi qui vicino siè creato un senso di comunità molto

bello. Il fatto di non essere unapopolazione parrocchiale molto vasta ciporta – racconta – ad essere poi tuttipresenti quando ci sono degli eventiparticolari, come appunto questadomenica». Per il futuro, intanto, c’èl’idea di creare un piccolo coro, conl’aiuto di padre Odasso all’organo. «Ilnostro motto – conclude Francesca –potremmo dire che è “l’unione fa laforza” perché in fondo la parrocchiasiamo noi, la viviamo noi». Una realtàpiccola, quindi, ma che non si vuolearrendere al calo dei fedeli e dellapopolazione nel centro storico, ancheper salvaguardare la storia secolare dellachiesa stessa, che porta anche il titolo didiaconia fin dal 678. Diaconia il cuititolare attuale è, dal 2010, il cardinalesalesiano Angelo Amato, prefettoemerito della Congregazione per leCause dei Santi.

S

L’esperienza accanto ai poveridel rettore monsignor Siguraniin un libro. «Non voglio esserebuonista, bisogna essere giusti»

Nella fotoCarlo Costalli,presidentedel Movimentocristianolavoratori

il riconoscimento

Pastorale rivolta all’accoglienzaper la piccola parrocchia del centro,che festeggia l’anniversariodella dedicazione della chiesa

Don Pietro Sigurani con i due autori del libro

Santa Maria in Aquiro

5Domenica27 ottobre 2019

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 6: «La famiglia va messa al centro»...I 25 anni del consultorio diocesano «Al Quadraro» Il tratto distintivo? L’accoglienza competente Stamani la conclusione con Ruzza a San Mauro

6 Domenica27 ottobre 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

celebrazioniRIAPERTURA DI SAN SISTO ALL’APPIA.Nell’800mo anniversario delladonazione di San Sisto fatta da PapaOnorio III a san Domenico, la basilicadi San Sisto all’Appia (piazzale NumaPompilio, 8) sarà inaugurata dopo laristrutturazione con una celebrazioneeucaristica di ringraziamentopresieduta dal cardinale vicario AngeloDe Donatis, venerdì primo novembrealle 18. Animerà la liturgia il coro diOgnissanti.

IL VESCOVO LIBANORI CELEBRA LAGIORNATA DELLA SANTIFICAZIONE. Unagiornata per celebrare e annunciare lachiamata universale alla santità.Quest’anno la Giornata dellaSantificazione universale avrà cometema «La rivoluzione dell’amore, tuttisanti tutti fratelli». Il primo novembrealle 19 ci sarà la celebrazioneeucaristica, nella parrocchia SantaMaria ai Monti (via della Madonnadei Monti, 41) presieduta damonsignor Daniele Libanori, vescovoausiliare per il settore Centro.

A SANT’ANNA LA FESTA DEI SANTIMONTICIANI. Dopo la celebrazionedella festa di Tutti i Santi, il 3novembre nella chiesa di Sant’Anna invia Merulana, 177, saranno celebratitutti quei santi che sono legati al rioneMonti. Alle 18 la processione con lereliquie e la solenne celebrazioneeucaristica presieduta da monsignorDaniele Libanori, vescovo ausiliare peril settore Centro.

incontriISTITUTO TEOLOGICO GPII, AL VIA«DONNE, FEDI, MODERNITÀ».Comincerà lunedì 28 ottobre, alle 18,al Pontificio Istituto TeologicoGiovanni Paolo II per le scienze delmatrimonio e della famiglia di Roma,un ciclo di incontri a due voci. Ilprimo tema sarà «Donne, fedi emodernità». L’evento, organizzatodalla Cattedra Gaudium et Spes, sarà ilprimo di un ciclo di incontri.Protagoniste del primo dialogosaranno Nurhayati Marman,coordinatrice delle relazioniinternazionali di una delle più grandiorganizzazioni indipendenti islamichedel mondo «Nahdlatul Ulama», checonta più di cinquanta milioni diaderenti in tutto il mondo. Aintervistarla sarà Costanza Miriano.

«OECONOMICAE ET PECUNIARIAEQUAESTIONES», UNA RIFLESSIONE ETICO–ECONOMICA. A partire dal documentodella Congregazione per la dottrinadella fede e del Dicastero per ilservizio dello sviluppo umanointegrale «Oeconomicae et pecuniariaequaestiones», accademici, studenti eoperatori del settore economico–finanziario dialogheranno su etica efinanza. L’appuntamento è permartedì 29 alle 15 all’Angelicum(largo Angelicum, 1). Interverranno,tra gli altri, Elena Beccalli, preside diScienze Bancarie alla Cattolica; l’exgovernatore della Banca d’Italia,Antonio Fazio e Antonio Patuelli,presidente dell’Associazione bancariaitaliana (Abi).

ALL’UNIEUROPEA SI PARLA DI TURISMOSOSTENIBILE E ACCESSIBILE. Martedì 29,alle 10, all’Università Europea di Roma(via degli Aldobrandeschi 190), siterrà il convegno «Sviluppo locale eturismo. Una lettura attraverso ilparadigma della sostenibilità eaccessibilità». Il dibattito ha l’obiettivodi riflettere sui criteri per lo sviluppodel turismo nei prossimi decenni.

RAVASI E MARIO BOTTA DIALOGANO SU«COSTRUIRE LO SPAZIO SACRO».L’Ambasciata di Svizzera presso laSanta sede e il Pontificio Consigliodella cultura in collaborazione conl’Accademia di Belle Arti e Lettere deivirtuosi al Pantheon organizzano ilcolloquio sul tema «Costruire loSpazio Sacro. L’architettura religiosanel mondo contemporaneo» tra ilcardinale Gianfranco Ravasi,presidente del Pontificio Consigliodella cultura e il professor architettoMario Botta, fondatore dell’Accademiadi architettura di Mendrisio.Appuntamento per mercoledì 30 alle18.30 alla Pontificia UniversitàGregoriana (piazza della Pilotta, 4).

IN CAMPIDOGLIO UN CONVEGNO SUGIOVANNI PAOLO II. Mercoledì 30 alle17, in Campidoglio (Sala Pietro daCortona), il Centro Europeo per ilTurismo e la Cultura organizza ilconvegno «Giovanni Paolo II. Il Papadella famiglia». Interverranno ilcardinale Angelo Comastri, vicariogenerale della Città del Vaticano,l’arcivescovo Agostino Marchetto, ilsindaco Virginia Raggi, i senatori PierFerdinando Casini e Luigi Zanda, ilsociologo Gian Maria Fara e ilpresidente del Centro EuropeoTurismo e Spettacolo, GiuseppeLepore.

INAUGURAZIONE DELL’ANNOACCADEMICO AL MARIANUM. Sarà ilcardinale Giuseppe Versaldi, prefettodella Congregazione per l’EducazioneCattolica, a inaugurare l’annoaccademico 2019–2020 dellaPontificia facoltà teologica Marianum(viale Trenta Aprile, 6). Alle 16 del 30ottobre, nall’aula magna della facoltàci sarà dapprima la preghiera diinvocazione allo Spirito Santo, mentrealle 16.30, dopo l’indirizzo di salutodel cardinale, la relazione del presideDenis Kulandaisamy. Infine laprolusione di Severino Dianich,emerito della Facoltà teologicadell’Italia Centrale su «Pensiero apertoe transdisciplinarietà nella VeritatisGaudium».

CFMC: VOCAZIONE E DISCERNIMENTONELLA «CHRISTUS VIVIT». Proseguonogli incontri organizzatidall’Associazione Centro diFormazione alla MeditazioneCristiana (Cfmc) di via della Tribunadi San Carlo, 9 sulla «Christus Vivit»,l’esortazione di Papa Francesco. Il 31ottobre, dalle 18.30 alle 20, donFabrizio Pieri, della PontificiaUniversità Gregoriana, parlerà di«Vocazione e discernimento».

INCONTRO TRA RAVASI E L’IMAMPALLAVICINI SULLA FRATELLANZAUMANA. Un’occasione per scoprire ilterreno sui cui incontrasi, riconoscersie accogliersi, sarà il convegnointitolato «La fratellanza umana suipassi di frate Francesco e del sultanoal–Kamil» che si svolgerà il 31 ottobrealle 17 alla Pontificia facoltà teologicaSan Bonaventura Seraphicum, che haorganizzato l’incontro. Intervengono ilcardinale Gianfranco Ravasi, l’imamYahya Pallavicini, la suora missionariaPaola Francesca e suor KathleenWarren della Loyola University.L’incontro sarà moderato damonsignor Cesar Essayan, vicarioapostolico di Beirut.

AL VIA L’ADORAZIONE «CON SANTAMARGHERITA MARIA». Nel centesimoanniversario della canonizzazione disanta Margherita Maria Alacoque, laRete mondiale di preghiera del Papapromuove l’iniziativa «In ogni diocesi– in una sola parrocchia – Una volta almese adoriamo dalle 23 alle 24 conSanta Margherita Maria». L’adorazionesi terrà giovedì 31 alle 23 nella basilicadi Sant’Eugenio (viale delle Belle Arti,10). Il percorso si inseriscenell’itinerario spirituale della Rpp «Ilcammino del Cuore».

culturaA SAN GIULIANO IL FESTIVAL BAROCCO. Sichiudono gli appuntamenti con ilFestival Barocco di Roma. Oggi alle 20,nella chiesa parrocchiale di SanGiuliano in via Cassia 1036, la MessaRegina Coeli a 4 voci in unaricostruzione liturgica della Messa «InAssumptione Beatae Mariae Virginis».All’organo si esibirà il maestroAlessandro Albenga con la RomaBaroque Ensemble diretta da MicheleGasbarro. La rassegna musicale è stataorganizzata per valorizzare il merito dialcune comunità della periferia diRoma che custodiscono nelle lorochiese un autentico organo a canne,che con impegno e sacrificio hannoscelto di acquistare per arricchire dibellezza le loro liturgie.

SPETTACOLO NARRATIVO MUSICALESULL’AMAZZONIA. «L’Amazzonia non èverde» è il titolo di uno spettacolonarrativo musicale promosso dalCentro Pime di Milano per scoprire lebiografie di donne e uomini chehanno dato la vita per l’Amazzonia eper i popoli che la abitano. Tra loroanche i missionari. Lo spettacolo siterrà all’Auditorium Missionari dellaConsolata in via delle Mura Aurelie11/13. L’ingresso è libero, è gradita laprenotazione al numero 02.43822317.Fondato da monsignor AngeloRamazzotti nel 1850 come Seminariolombardo per le missioni estere, ilPontificio Istituto Missioni Estere(Pime) è il primo istituto missionarionato in Italia.

solidarietàDONARE IL SANGUE CON L’AVISCOMUNALE. Domenica 3 novembresarà possibile donare il sangue conl’Associazione Volontari Italiani delSangue comunale nella parrocchiadella Resurrezione di Nostro SignoreGesù Cristo in via Turino di Sano,120.

RETTIFICHE. Nel numero di domenicascorsa è uscito per errore un elementografico improprio che indicava larubrica “Sui passi dell’Esodo” a curadella biblista Rosa Virgili con undifferente titolo e un differente autore.Ce ne scusiamo con l’autrice e con ilettori. Ugualmente chiediamo scusa apadre Alfredo Feretti, il cui nome èstato pubblicato in maniera noncorretta.

"Gli altri siamo noi"mostra alla Cittadella

al 29 ottobre, per unmese, la Caritas pro-

pone la mostra interattiva“Gli Altri Siamo Noi”. De-dicata alle scuole, la ras-segna aprirà a singoli egruppi extrascolastici conaperture straordinarie. Unpercorso di giochi educa-tivi su pregiudizi e discri-minazione. Alla Cittadelladella Carità di via CasilinaVecchia. Info: [email protected].

D

cultura

ttenere sempre maggioreefficacia nelle cure contro

i tumori. Con questo obiettivoentra in funzione per la primavolta in Italia, nel Polo di ra-dioterapia oncologica dell’Uni-versità Campus Bio–Medico alPrenestino, un sistema di iper-termia profonda per la cura deitumori in grado di ottimizzarela risposta a chemioterapia eradioterapia. Il macchinarioper il trattamento integrato –che grazie all’utilizzo di speci-fiche frequenze elettromagne-tiche è in grado di modularecon elevata precisione la di-stribuzione del calore in base adimensione e localizzazionedel tumore – è stato presen-tato lunedì nel rinnovato Po-lo di radioterapia oncologi-ca alla presenza di Marina

Cerimele, direttore sanitariodell’Asl Roma 2.Intanto, apre a San Basilio laprima struttura ambulatorialeesterna del Policlinico univer-sitario Agostino Gemelli Irccs,“Punto Gemelli”, in un’ottica diattenzione alle periferie.Inaugurata ieri mattina con labenedizione del vescovo PaoloRicciardi e l’intervento di Gio-vanni Raimondi, presidentedella Fondazione Gemelli, ero-ga servizi di laboratorio e didiagnostica in regime privatodal lunedì al venerdì, dalle 7.30alle 19, e il sabato dalle 7.30alle 13.30 (tel. 06.66199090).La struttura ambulatoriale,dove opera un’équipe di spe-cialisti del Gemelli, si svilup-pa su una superficie di 500metri quadrati.

O

Campus, novità contro tumoriIl Gemelli «apre» a San Basilio

libriVaticano, riapertocon l’AmazzoniaMuseo Etnologico

lla conclusione del Sino-do sull’Amazzonia – oggi

la Messa presieduta dal Papa– dopo un lungo lavoro di re-stauro ha riaperto venerdì ilMuseo etnologico vaticano,con un’ esposizione dedicataproprio alla regione.”Mater Amazzonia. The deepbreath of the world” è il tito-lo dell’iniziativa, promossa dalGovernatorato dello Stato del-la Città del Vaticano in colla-borazione con l’Istituto mis-sioni Consolata, che ha coin-volto altri religiosi missionari.Papa Francesco aveva visitatola mostra la settimana scorsa,dicendo: «La bellezza ci uni-sce. Ci invita a vivere la fratel-lanza umana».

An letteratura, cosìcome nella vita, acontare non sono i

fatti, ma gli sguardi.Non la trama, bensìlo stile. Non le storie,piuttosto il timbro divoce. Per questaragione Ercole Patti,nato a Catania nel1903 e morto a Romanel 1976, le due città

che l’hanno formato e forgiato, sentinellepostume della sua ispirazione piùprofonda, si è ritagliato uno spazio uniconel canone italiano. Difficile trovare unaltro scrittore come lui così fedele, sinoallo stremo, alla misura del propriosentimento, eppure sempre aperto,espansivo, eclettico, disponibile. Tantosapeva che nessuno avrebbe potutorubargli il nocciolo scuro, interno,segreto, prezioso, da cui prendeva

alimento: quella Sicilia atavica diagrumeti e terrazze scalcinate doveribolliva l’esistenza degli smidollati suoipersonaggi preferiti. Lo stuporedell’adolescenza ferita di fronte allascoperta dei sensi, lo sbilanciamentoirrisolto della maturità mai compiuta,l’illusione consapevolmente vana del mitomeridionale: questi furono i disperatifuochi interiori che lo animarono in unarisposta vitale che fa suonare a festa lecampane della letteratura novecentesca.Oggi, alla distanza giusta, possiamo dirloa ragion veduta: incredibilmente è statoErcole Patti il nostro Henry Miller, capacedi sciogliere con sagacia irripetibile latensione dei giorni di Clichy sulle chiomedegli alberi di Villa Borghese e l’eremoecologico del Big Sur in un vino rosso diquattordici gradi sorseggiato in una villadell’entroterra siculo. Ripercorro l’indicedei titoli più celebri, ora compresi in Tuttele opere, la strepitosa raccolta curata con

rigorosa passione filologica e grandeacume critico da Sarah Zappulla Muscaràe Enzo Zappulla per La Nave di Teseo (pp.3215, 60 euro): gli indimenticabiliracconti di Quartieri alti, Roma amara edolce, In riva al mare; i romanzi brevi ditaglio maupassantiano Giovannino, Unamore a Roma, La cugina, Un bellissimonovembre, Graziella, e poi i reportage, i testiteatrali e radiofonici, le recensionicinematografiche. Il materiale,comprensivo di una ricca bibliografiacritica che oggi sembra assomigliare a unascienza perduta, è vastissimo. Eppure chivolesse toccare con mano il nucleoessenziale dovrebbe tornare al Diariosiciliano del 1971: una sorta dicannocchiale rovesciato perché i ricordiprocedono dalla vecchiaia nostalgicaormai in disarmo alla fanciullezzaelettrica delle estati trascorse neglistabilimenti balneari di Guardia Ognina.La descrizione dello studio di Giovanni

Verga, nella Catania decrepita dellabiblioteca che fu il teatro interiore delgrande maestro, sprofondata in un regnodi penombra le cui finestre danno suicortili arsi dal sole coi panni stesi adasciugare, scopre la matrice più autenticadella scrittura pattiana. Anche se forse ilvero manifesto della sua poeticaprofondamente cechoviana restano lefolgoranti pagine del Prologo dal titoloL’adolescenza: «L’odore del mare di Catanianel 1920, quell’odore di vecchie tavoleimbevute di salsedine, di scogli ricopertidi alghe verdi o avana pallido carnose esensibili come branche di polipo». Coipezzi di ghiaccio dell’Etna che, frantumatinel bicchiere del vino e del caffé, siscioglievano in bocca con un sapore digranita nel pensiero rivolto alla figliadell’avvocato. Soprattutto ai suoi occhinocciola: «Che guardavano dall’alto delbalcone di antica pietra bianca».

Eraldo Affinati

INell’atavica Sicilia l’alimento vitale delle opere di Ercole Patti

Riapre la basilica di San Sisto dopo i restauri - Inaugurazione dell’anno accademico al MarianumRavasi al Seraphicum dialoga con l’imam Pallavicini, alla Gregoriana sull’architettura sacra con Botta

DOMANI Alle ore 10 in Vicariato presiede il Consigliopresbiterale. – Alle ore 18 celebra la Messa nella parrocchia diSan Giuda Taddeo Apostolo.

MARTEDI 29 Dalle ore 8.30 riceve i sacerdoti.

GIOVEDI 31 Alle ore 7 incontra la comunità e celebra la Messanel Monastero Domenicano della Santissima Annunziata. – Alleore 17 alla Pontificia Università Lateranense partecipaall’inaugurazione della mostra “Calligraphy for Dialogue.Promoting the Culture of Peace through Culture and Art” aseguito della giornata di studio in preparazione all’evento“Ricostruire il patto educativo globale” (14 maggio 2020). – Alleore 20.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede laveglia missionaria diocesana.

VENERDI 1 NOVEMBRE Alle ore 10.30 celebra la MessaCapitolare nella basilica di San Giovanni in Laterano. – Alle ore18 celebra la Messa dalle Suore Domenicane Missionarie nellabasilica di San Sisto all’Appia.

L’AGENDADEL CARDINALE

VICARIO

Ercole Patti

Le disuguaglianze,un circolo vizioso

no dei motivi dell’insostenibilità dei sistemieconomici attuali è l’aumento delle

disuguaglianze a livello globale e all’interno dei Paesi.Branco Milanovic, grande studioso di questi temi,sostiene che la globalizzazione abbia fatto aumentarele disuguaglianze nei Paesi più ricchi, facendoconcentrare le ricchezze nelle mani di pochi. Nelleeconomie avanzate (dati Fondo monetariointernazionale) il reddito dell’1% più ricco dellapopolazione cresce tre volte più veloce rispetto a quellodel resto della popolazione. Nel 2017 lo stipendiomedio di un amministratore delegato di una grandeazienda multinazionale inglese era 145 volte più altodel salario medio nazionale. Muhammad Yunus,inventore del microcredito moderno, così si esprimenel suo ultimo libro: «La parola disuguaglianza èinadeguata a descrivere questa situazione, insostenibilee inaccettabile. Se voleste descrivere la differenza traformiche ed elefanti, certamente non usereste iltermine disuguaglianza!». Le crescenti e insostenibilidisuguaglianze sono anche le cause delle rivolte diquesti giorni in Ecuador e in Cile. Soprattutto il Cile stadiventando il Paese simbolo di un liberismoincontrollato, che ha portato all’inesistenza di garanziesociali e ad un aumento vertiginoso delledisuguaglianze. Angus Deaton, premio Nobel perl’economia, si interroga sulle cause e sulle conseguenzedella disuguaglianza e si chiede: è proprio vero che ilmondo migliora se pochi guadagnano un sacco di soldie tutti gli altri ne guadagnano pochi o nulla, anche senon stanno peggio economicamente rispetto alpassato? «Quando si arriva al punto in cui una solapersona possiede una parte enorme della ricchezza diun paese, che cosa può impedire a quella persona diimporre la propria volontà a tutta la nazione?Implicitamente o esplicitamente i suoi desideridiventano legge», scrive Yunus. Il progresso economicoporta con sé disuguaglianza. E questa non porta amaggior benessere, nella maggior parte dei casi. Perchéinnesca un circolo vizioso che mina le pari opportunità.Negli Stati Uniti, dove la disuguaglianza è abbastanzaalta, nel 50% dei casi il reddito dei figli è determinatoda quello dei genitori ed è fortemente e positivamentecorrelato ad esso. Questo significa che non ci sono pariopportunità per tutti, e chi parte svantaggiato vedeaumentare il proprio svantaggio nel corso del tempo.Anche in Italia i dati mostrano lo stesso trend: la metàpiù povera della popolazione vede costantementediminuire la propria ricchezza, mentre il 10% più riccocontinua ad aumentare le sue quote e oggi possiedepiù della metà della ricchezza nazionale. Il tema non èfacile da affrontare, diversi studiosi avanzano proposte,che per essere applicate richiederebbero una grandecooperazione internazionale: dalla tassazioneprogressiva dei capitali a misure di reddito minimo dagarantire, all’armonizzazione fiscale tra Paesi. Èimportante, però, che aumenti la consapevolezzasull’urgenza di agire.

U

L’economia sostenibilea cura di

Alessandra Smerilli

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30