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La funzione industriale del satellite nell’Agenda Digitale
Esiti di uno studio I‐Com sul mercato satellitare in Italia
Roundtable I‐ComRoundtable I‐Com
27 aprile 2016
Sede I‐Com, Piazza dei Santi Apostoli, 66 Roma
Bruno ZAMBARDINO e Giulia BERNI
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Finalità dello studio e della tavola rotonda
Analizzare il contributo del mercato satellitare all’industria televisiva, per comprenderne le potenzialità e i fattori di innovazione alla luce del nuovo contesto tenologico
Valutare il ruolo del mercato satellitare nel quadro della crescita impetuosa dei servizi di nuova generazione veicolati su banda larga e ultra larga, che rendono necessario dotarsi di maggiore capacità di banda per poter garantire innovazione e diversificazione editoriale.
Evidenziare il contributo offerto dagli operatori del comparto satellitare agli editori televisivi e al pubblico in termini di qualità e di innovazione.
Stimolare il dibattito del settore industriale nei confronti dell’assegnazione della banda 700MHz ai servizi di banda larga mobile e il conseguente spostamento delle trasmissioni televisive ivi ospitate entro il 2022.
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Indice
1. Situazione
attuale
2. Verso il 2022
3. Scenario post 2022
4. Questioni chiave ?
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Indice
1. La situazione attuale
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Modalità di ricezione del segnale tv in Italia
Il digitale terrestre resta la piattaforma più diffusa in Italia, presente virtualmente in tutte le abitazioni. 16 milioni di famiglie (65%) si avvalgono unicamente dell’antenna terrestre per ricevere il segnale televisivo
Gli ampi margini di sovrapposizione delle piattaforme di ricezione televisiva presso le famiglie rendono il panorama più variegato
Oltre un terzo delle famiglie italiane vede la Tv via satellite, sia free che pay: oltre 9 milioni Fonte: Confindustria RadioTV
Penetrazione delle piattaforme di ricezione tv in Italia
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La situazione attuale: diffusione piattaforme tv
Diffusione televisiva per piattaforma in Europa - % su tot. famiglie TV
Spagna - 100%DTT 95%
Satellite 13% IPTV 11%Cavo 7%
Spagna - 100%DTT 95%
Satellite 13% IPTV 11%Cavo 7%
Italia - 100%DTT 93%
Satellite 30%
Italia - 100%DTT 93%
Satellite 30%
Regno Unito -100%DTT 95%
Satellite 53% Cavo 14%IPTV 9%
Regno Unito -100%DTT 95%
Satellite 53% Cavo 14%IPTV 9%
Francia - 94%DTT 57%IPTV 43%
Satellite 24%Cavo -8%
Francia - 94%DTT 57%IPTV 43%
Satellite 24%Cavo -8%
Germania - 73%Satellite 46%
Cavo 46%DTT 10%IPTV 5%
Germania - 73%Satellite 46%
Cavo 46%DTT 10%IPTV 5%
Fonte: elaborazioni da Confindustria RadioTV
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La payTv in Italia
• ll satellite risulta il leader nel segmento pay. A fine 2015 Sky Italia vanta una solida base di 4.7 milioni di abbonati ai propri servizi, la concorrente Mediaset Premium, presente sul dtt, conta 2 milioni di carte attive.
• Entrambi gli operatori mettono a disposizione dei propri utenti anche dei servizi over the top
Fonte: Agcom
Abbonati alla pay Tv in Italia 2010-2015
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La Tv via satellite in Italia ‐Utenti
Tivùsat è una piattaforma satellitare gratuita partecipata da Rai, Mediaset e Telecom Italia e le Associazioni Tv locali, lanciata nel 2009, che replica in versione integrale quasi tutta l’offerta digitale terrestre generalista offrendo altri canali sia italiani che internazionali.
Lanciata per servire la fascia di popolazione che sarebbe rimasta esclusa dalla ricezione del DTT allo switch-off, ha al suo attivo, dopo 6 anni di operatività 2,7 milioni di smartcard attive (aprile 2016).
Fonte: Agcom. 2015: Stime I-Com
Utenti/smart card della tv via satellite in Italia 2010-2015
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La Tv via satellite in Italia – Modelli di Business
Il satellite si configura ancora come mercato principalmente pay: Sky offre 80 canali, quasi tutti in versione HD
Ma la componente free si ritaglia spazi sempre maggiori, evidenziando la forza di penetrazione della televisione in chiaro.
Mentre i numeri della pay tv risultano stabili, Tivùsat si colloca su un sentiero di costante crescita con 69 canali nel bouquet di cui 9 in HD.
Fonte: Agcom
La tv via satellite in Italia – modelli di business
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L’offerta televisiva in Italia
Font
e: C
onfin
dust
ria R
adio
TV
Canali TV disponibili in Italia N. di canali TV per piattaforma
Offerta free e pay N. di canali TV per formato
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Multicanalità e consumi
Fonte: Auditel
La multicanalità trainata dal digitale ha portato anche a una diversificazione editoriale significativa e al lancio da parte di vecchi e nuovi editori di canali tematici dedicati a interessi o target specifici.
Gli ascolti complessivi premiano quest’evoluzione. I nuovi editori televisivi rappresentano oggi il 30% dello share.
Guardando invece gli ascolti per piattaforma si conferma il peso del satellite. Dal 2012 ad oggi la percentuale di persone che guardano canali televisivi attraverso la piattaforma satellitare è cresciuta dal 15.8% al 17.2%
Ascolti televisivi in Italia 2012-2015 Ascolti televisivi per piattaforma 2012-2016
Fonte: Elaborazioni su Auditel, Rai
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La capacità diffusiva: differenze tra Dtt e satellite
Agcom stabilisce che ciascun Mux Dtt trasporti almeno 6 programmi in SD ovvero almeno 3 programmi in HD, ovvero, in caso di diffusione mista SD ed HD, almeno 4 programmi televisivi di cui uno in HD.
Il PNAF prevede che i contenuti audiovisivi in ambito nazionale siano trasportati da 22 multiplex.I mux nazionali hanno bit rate compresi tra i 20 e 25Mbps. Ogni canale occupa una porzione di multiplex che è funzione della qualità dell’immagine e della dinamicità dei contenuti (quelli in diretta sono più pesanti).
Sul satellite i dati sono trasmessi da transponder montati su satellite; ogni satellite per le telecomunicazioni può montare da 12 a 50 transponder. Ogni transponder opera ad una determinata frequenza e ha una capacità di banda fissa (max circa 90Mb). Il numero di programmi trasportati da un trasponder è inversamente proporzionale al loro bitrate. SKY Italia diffonde i propri segnali da circa 27 transponder dei satelliti “Hot Bird”TM, con un incremento pari a oltre il 20% rispetto al 2005.
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La capacità diffusiva: differenze tra Dtt e satellite
A partire dal 2006 per il broadcasting satellitare e dal 2010 per il broadcasting terrestre, sonostate introdotte in esercizio le norme di seconda generazione, DVB-S2 e DVB-T2, che assicuranovelocità tipiche di trasmissione di 54Mbit/s e 36Mbits/s, ossia incrementi di efficienza del 42% edel 47%.MPEG-2, MPEG-4 e HEVC sono tecniche di trasmissione del segnale, che determinano anche ilformato con cui il segnale è memorizzato sui supporti digitali.Il passaggio da MPEG-2 a MPEG-4 corrisponde ad un incremento di efficienza del 40%.Il passaggio a HEVC promette ulteriori incrementi di efficienza di circa il 50%
Vantaggi della tecnologia di compressione MPEG-4
Fonte: FUB
1 luglio 2016: vendita obbligatoria
decoder DVB-T2
1 gennaio 2017:Vendita obbligatoria di Tv
con apparecchiature integrate di nuova
generazione
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Indice
2. Verso il 2022
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Banda 700 e la fase di “trasformazione accelerata”
Nell’ambito della strategia per il DSM, la Commissione europea ha chiesto che la banda dei 700 MHz, attualmente occupata dalle trasmissioni TV, sia assegnata alla banda larga mobile entro il 30 giugno 2020, in linea con il lancio del 5G.
Entro il 30 giugno 2017 gli Stati membri dovranno adottare un piano nazionale per assicurare la copertura della rete e liberare la banda 700 MHz. Entro la fine del 2017 dovranno inoltre concludere accordi di coordinamento transfrontaliero.
La riduzione di spettro non significa ipso facto la necessità di ridurre il numero di canali in onda, se contemporaneamente si adottano tecniche di modulazione più efficienti e tecniche di compressione più performanti.
Il DVB-T2 con i codec di nuova generazione: raddoppio delle prestazioni, da 24/30 Mbit/sec (DVB-T) a 45.5/50 Mbit/sec (DVB-T2), che consentirà agli operatori TV di trasmettere più canali con maggiore qualità usando le medesime risorse.
Per il DTT, i positivi risultati delle sperimentazioni si scontrano con problematiche realizzative ed economiche: Ripianificazione dell’intero spettro televisivo, Aggravio di spesa per il telespettatore (€300 - 500 a famiglia), per cambiare
l’antenna e il decoder, se non addirittura la ricablatura degli edifici.
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Banda 700 e la fase di “trasformazione accelerata”
La banda 700 ospita oggi 6 mux: tre di Mediaset e tre di La7, Prima Tv e Tele Capri. Con la sua liberazione, resterebbero a disposizione solo 14 canali liberi dove ospitare tutte le emittenti nazionali
Il Governo ha chiesto un posticipo al 2022 per poter effettuare un passaggio graduale al DVB-T2 eventualmente con sistema di compressione video HEVC.
In Italia è previsto l'obbligo di mettere in commercio televisori configurati per il sistema DVB-T2 a decorrere dal 1o gennaio 2017.
Il naturale ricambio degli apparecchi televisivi è stimato in 5 anni. Nel 2022 in Italia la maggior parte delle famiglie potrà avere in uso apparecchi
dotati di questo sistema In Italia la trasmissione DVB-T2 combinata alla codifica HEVC rimane la via
principale per una introduzione globale dell’HDTV sulle reti terrestri nei prossimi anni, mantenendo in parallelo il Servizio Universale sulle tecnologie attuali (simulcast con DVB-T e MPEG-2); con la possibilità di lanciare anche alcuni servizi UHDTV 4k
Tuttavia, rispetto allo switch-off dell’analogico, con la prossima migrazione tecnologica, vi è il timore che il cittadino rischi di sostenere spese e disagi senza godere di nuovi servizi.
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Fonte: Commissione europea
In attesa della banda ultraveloce
Copertura della popolazioneIl satellite ha copertura universaleLa banda ultraveloce è in ritardo pregiudicando la visione di contenuti UHDAccordo Rai- Eutelsat: sperimentazione in atto (canale ad hoc Europei di Calcio)Nuovo decoder Sky Q: offrirà contenuti in 4K (Gomorra 2)
Costi marginali di distribuzionePer il satellite tali costi sono pari a zero per ogni nuovo spettatore.Gli operatori OTT incontrano costi crescenti
Qualità del servizio costanteLe reti internet hanno problemi di saturazione nelle ore di puntaL’adaptative bitrate trasforma l’UHD in SD con deterioramento della qualità di immagine
Costi marginali di distribuzione per spettatore raggiunto
Internet all’ora di puntaPenetrazione banda larga veloce% abitazioni >30Mb, lug 2015
L’orizzonte temporale: 2018/2022
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Il satellite garantisce qualità e segmentazione dei contenuti e può colmare il vuoto dovuto al ritardo italiano sulla banda larga e ultra larga.
Per il digitale terrestre le prossime innovazioni rischiano di minare la capacità di diversificazione. (Rumors: possibile spostamento dei canali a pagamento di Mediaset sul satellite).
Il satellite è strumento necessario di modernizzazione del sistema audiovisivo, in attesa che la banda larga possa diventare una rete davvero universale per la distribuzione di contenuti video.
Il satellite risulta strategico per fronteggiare la concorrenza internazionale degli operatori OTT (Netflix, Wauki tv , imminente arrivo di Amazon)
Il satellite gode di una propria identità – ha un nome, Tivùsat, device certificati, un’offerta ben definita – e si contrappone all’offerta disponibile su web, frammentata, non strutturata, priva di certificazioni di qualità
Possibilità di creare una piattaforma industriale italiana broadcast/broadband grazie a Tivù On, la piattaforma OTT di Tivù, che vuole porsi come piattaforma di accesso a internet per il sistema televisivo italiano
Definire uno standard unico per l’Italia abbatte i costi per gli editori per l’accesso alla tecnologia e ne aumenta il potere negoziale
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Indice
3. Scenario post 2022
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Post 2022: stime crescita quote di mercato per il satellite
Fonte: Euroconsult, Digital Tv Research
La ricezione via satellite è destinata a crescere di 80 milioni in 6 anni, superando 440 milioni di abitazioni
La quota di mercato del satellite sale dal 23% al 26%
Il satellite è in crescita nei mercati emergenti, mantiene le posizioni in quelli maturi
La stessa tendenza è prevista in Italia, dove non si prefigurano rilevanti cambiamenti nei rapporti di forza tra le piattaforme televisive
Abitazioni TV per tipo di ricezione - milioni
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Vi è un consenso generale sul fatto che i televisori 4K diventeranno la norma entro il 2020
Netflix e Amazon Prime InstantVideo offrono contenuti 4K/UHD stanziando budget consistenti
Direct TV ha sviluppato il primo servizio 4K negli Stati Uniti, a novembre 2014, con 19 titoli. Oggi ha un canale 4K attivo 24//7
In Italia Rai sta muovendo i primi passi nel mondo dell'Ultra HD con la sperimentazione di alcune trasmissioni via digitale terrestre in Val d'Aosta.
Il Giappone sta lavorando per poter offrire l’8K in occasione dei Giochi Olimpici che si svolgeranno a Tokio nel 2020
Il consumatore nel 2022: full HD 4K /8K
Diffusione di apparati UHD (% di abitazioni) per regione
Fonte: elaborazioni su Strategy Analytics
Nel 2015 i televisori 4K hanno costituito il 61% degli apparati venduti, superando i 30 milioni di pezzi a livello mondiale
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4.Questioni chiave
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Quale ruolo può giocare il satellite in questa lunga fase di transizione all’interno del nuovo scenario sempre più orientato alla fruizione dei contenuti on line in banda larga ?
Quali percorsi intraprendere anche guardano a quanto accade all’estero ? Cosa può fare il satellite in vista del riassetto delle frequenze in termini di qualità
dell’offerta e di diversificazione editoriale? Esiste una valutazione convergente su potenzialità e sviluppo di questo mercato? Quali ostacoli/facilitatori si pongono per lo sviluppo di questo mercato? Come queste potenzialità si inseriscono nel remix delle modalità distributive? E’ utile una roadmap per facilitare la migrazione a tecnologie più evolute ? Occorrono
politiche di incentivazione sui consumi ? Sono necessarie partnership tra gli operatori ?
Satellite piattaforma di innovazione
emerge che il satellite si pone come uno strumento prezioso per raggiungere obiettivi di modernizzazione e innovazione lato industria e lato consumatori, nell’attesa che la banda ultra veloce sia universalmente accessibile
Qual è il livello di percezione tra gli addetti ai lavori in Italia ?
Questioni chiave
Esito studio
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Grazie!!
27 aprile 2016
Sede I‐Com, Piazza dei Santi Apostoli, 66 Roma
zambardino@i‐com.it
DirettoreOsservatorio Media I‐Com
La funzione industriale del satellite nell’ Agenda Digitale
Primi esiti di uno studio I‐Comsul mercato satellitare in Italia