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LA GESTIONE DEI RIFIUTI INDUSTRIALI” L’iter amministrativo e pratico per lo smaltimento dei rifiuti industriali 17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

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“LA GESTIONE DEI RIFIUTI

INDUSTRIALI”

L’iter amministrativo e pratico per lo smaltimento dei rifiuti industriali

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

Cosa deve fare un “PRODUTTORE”quando deve smaltire un “RIFIUTO”

generato dalla sua attività?

PRODUTTORE(Tizio SpA)

RIFIUTO

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

DPR 915/1982

DLgs 22/1997 (Decreto “Ronchi”)

DLgs 152/2006 “Norme in materia ambientale”

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

DLgs 205/2010(Integrazione “SISTRI”)

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

D.M. 152/2006 Norme

in materia

ambientale

Rifiuti ( “ Parte IV ” )

Tutela dell’ Aria

Tutela dell’ Acqua

Tutela del Suolo

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

DLgs 152/2006

e ss.mm.ii

TESTO UNICO

AMBIENTALE

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

� La “gestione” dei rifiuti si attua attraverso le seguenti fasi

Classificazione del

rifiuto

Identificazione del

rifiuto

Attribuzione Codice C.E.R.

Attribuzione di

pericolosità

Modello Unico di Dichiarazione

M.U.D.

SCHEMA DI GESTIONE

Registrazione del

rifiuto

Smaltimento del

rifiuto

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IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO

Che cos’è un “rifiuto”:Art.10, Comma 1,Lettera a) DLgs 205/2010 (ex Art. 183, Comma 1, lettera a) DLgs 152/2006)

“…qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi…”(Il DLgs 205 ha abrogato l’Allegato “A” del DLgs 152/2006)

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Chi è il “detentore (produttore) di rifiuti”:Art.10, Comma 1,Lettera f) DLgs 205/2010 (ex Art. 183, Comma 1, lettera b) DLgs 152/2006)

“…il soggetto la cui attività produce rifiuti (produttore iniziale) o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione dei rifiuti…”

IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO

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“Ai fini dell'attuazione della parte quarta del presente decreto i rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi”

Art. 184, Comma 1 DLgs 152/2006

ORIGINE

URBANI

SPECIALI

NON

PERICOLOSI

NON

PERICOLOSI

PERICOLOSI

PERICOLOSITA’

La Gestione dei Rifiuti

CLASSIFICAZIONE DEL RIFIUTO

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ATTRIBUZIONE DI PERICOLOSITA’

Quando un rifiuto è pericoloso?Art.10, Comma 1,Lettera b) DLgs 205/2010 (ex Art. 183, Comma 1, lettera b) DLgs 152/2006)

rifiuto pericoloso: rifiuto che presenta una o più caratteristiche di cui all’Allegato I del DLgs 205/2010

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ATTRIBUZIONE DI PERICOLOSITA’

Allegato I del DLgs 205/2010 Caratteristiche di pericolo dei rifiuti

H1 «Esplosivo»: sostanze e preparati che possono esplodere per effetto della fiamma o che sono sensibili agli urti e agli attriti più del dinitrobenzene;

H2 «Comburente»: sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, presentano una forte reazione esotermica;

H3-A «Facilmente infiammabile»: sostanze e preparati:- liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21° C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o- che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o- solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l'allontanamento della sorgente di accensione, o- gassosi che si infiammano a contatto con l'aria a pressione normale, o- che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose;

H3-B «Infiammabile»: sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità èpari o superiore a 21° C e inferiore o pari a 55° C;

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ATTRIBUZIONE DI PERICOLOSITA’

H4 «Irritante»: sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può provocare una reazione infiammatoria;

H5 «Nocivo»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata;

H6 «Tossico»: sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte;

H7 «Cancerogeno»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza;

H8 «Corrosivo»: sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva;

H9 «Infettivo»: sostanze contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come cause di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi;

Allegato I del DLgs 205/2010 Caratteristiche di pericolo dei rifiuti

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ATTRIBUZIONE DI PERICOLOSITA’

H10 «Tossico per la riproduzione»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre malformazioni congenite non ereditarie o aumentarne la frequenza;

H11 «Mutageno»: sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;

H12: Rifiuti che, a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigionano un gas tossico o molto tossico;

H13 «Sensibilizzanti»: Sostanze o preparati che per inalazione o penetrazione cutanea, possono dar luogo ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce effetti nefasti caratteristici;

H14 «Ecotossico»: rifiuti che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali.

H15 : rifiuti suscettibili, dopo l’eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio a un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate.

Allegato I del DLgs 205/2010 Caratteristiche di pericolo dei rifiuti

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Cosa deve fare un “PRODUTTORE”per stabilire la “PERICOLOSITA’ “

di un rifiuto?

1) PERICOLOSO o NON PERICOLOSO?

PRODUTTORE(Tizio SpA)

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� La “pericolosità” dipende dalle sostanze contenute nel rifiuto e dalla loro “concentrazione” e viene determinata attraverso l’analisi chimico-fisica del rifiuto stesso effettuata da un LABORATORIO CERTIFICATO

ATTRIBUZIONE DI PERICOLOSITA’

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� I rifiuti sono classificati “NON-PERICOLOSI” quando non presentano sostanze pericolose nella loro composizione chimica o la loro concentrazione è inferiore ad un certo valore (%)

ATTRIBUZIONE DI PERICOLOSITA’

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

Cosa deve fare un “PRODUTTORE”per stabilire il “Codice C.E.R.“

di un rifiuto?

Codice C.E.R.?

1) PERICOLOSO

PRODUTTORE(Tizio SpA)

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Codice C.E.R. del rifiuto:

“… l’identificazione del rifiuto avviene attraverso l’attribuzione di un codice C.E.R., da ricercare tra i codici presenti nell’ Allegato “D” del DLgs 205/2010…”

ATTRIBUZIONE CODICE C.E.R.

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Allegato D del DLgs 205/2010 Elenco dei rifiuti istituito dalla Commissione 200/532/CE del 3 maggio 2000

CAPITOLI DELL’ELENCO (Categorie o attività che generano il rifiuto)01 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal

trattamento fisico o chimico di minerali

02 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia

e pesca, trattamento e preparazione di alimenti

03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili,

polpa, carta e cartone

04 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile

05 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e

trattamento pirolitico del carbone

06 Rifiuti dei processi chimici inorganici

07 Rifiuti dei processi chimici organici

ATTRIBUZIONE CODICE C.E.R.

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

Allegato D del DLgs 205/2010 Elenco dei rifiuti istituito dalla Commissione 200/532/CE del 3 maggio 2000

CAPITOLI DELL’ELENCO (Categorie o attività che generano il rifiuto)08 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti

(pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa

09 Rifiuti dell'industria fotografica

10 Rifiuti provenienti da processi termici

11 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di

metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa

12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico

superficiale di metalli e plastica

13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e

12)

14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08)

ATTRIBUZIONE CODICE C.E.R.

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

Allegato D del DLgs 205/2010 Elenco dei rifiuti istituito dalla Commissione 200/532/CE del 3 maggio 2000

CAPITOLI DELL’ELENCO (Categorie o attività che generano il rifiuto)15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti

protettivi (non specificati altrimenti)

16 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco

17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno

proveniente da siti contaminati)

18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca

collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino

direttamente……..)

19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento

delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione……

20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività

commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta

differenziata

ATTRIBUZIONE CODICE C.E.R.

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� Il codice C.E.R. è composto da tre coppie di numeri:

01.02.03

01. La prima coppia identifica la categoria o attività che genera il rifiuto

02.

03.

La seconda coppia identifica il processo produttivo che genera il rifiuto

La terza coppia identifica il singolorifiuto

ATTRIBUZIONE CODICE C.E.R.

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

07. Rifiuti dei processi chimici organici

07.

01.

Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e di prodotti chimici non specificati altrimenti

Soluzioni acquose di lavaggio e acque madri

ATTRIBUZIONE CODICE C.E.R.

Esempio: 07.07.01*

L’asterisco (*) posto al termine del codice CER indica che il rifiuto è

pericoloso.17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

Cosa deve fare un “PRODUTTORE”per “TRASPORTARE” un rifiuto?

TRASPORTO?

1) PERICOLOSO

2) C.E.R. 07.07.01*

PRODUTTORE(Tizio SpA)

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

� Il trasportatore, per poter effettuare la sua attività di trasporto rifiuti, DEVEiscriversi all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (Art. 212, Comma 5, DLgs 152/2006)

� Le autorizzazioni per il TRASPORTO vengono rilasciate dagli enti preposti (Provincia) e hanno una validità di 5 anni (Art. 212, Comma 6, DLgs 152/2006)

TRASPORTO DEL RIFIUTO

� I rifiuti da smaltire devono essere inviati allo smaltimento attraverso l’utilizzo di trasportatori autorizzati

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TRASPORTO DEL RIFIUTO

� Il produttore del rifiuto DEVE accertarsi che il trasportatore abbia, all’interno della sua autorizzazione, sia il codice C.E.R. assegnato al rifiuto, nonchè la targa dell’automezzo utilizzato per il trasporto

WX 000 YZ07.07.01*

Codici CER

autorizzatiTarghe

autorizzate

06.08.01* 07.07.08*

06.10.03*

15.02.03

09.07.02* 07.07.04*

07.07.01*

21.07.03*

15.10.01* 09.01.01*

07.07.10* 17.04.05

AB 000 AB AF 765 AB

AB 001 AB CD 067 AN

AC 220 AB AB 446 AB

AC 100 AF DR 450 BA

AB 054 RR WX 000 YZ

AB 300 CB BX 050 FA

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TRASPORTO DEL RIFIUTO

� Il rifiuto, durante il trasporto, DEVE essere accompagnato dal FORMULARIOdei rifiuti

� Prima del suo utilizzo, il Formulario va numerato e vidimato di norma dalla Camera di commercio della Provincia in cui ha sede legale l’impresa.

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

TRASPORTO DEL RIFIUTO

� Il produttore del rifiuto DEVEcompilare il FORMULARIO dei rifiuti, in 4 esemplari, compilato, datato e firmato e controfirmato dal trasportatore.

�Una copia del Formulario deve rimanere presso il detentore; le altre, controfirmate e datate in arrivo dal destinatario (soggetto autorizzato al recupero o smaltimento), sono acquisite una dal destinatario e due dal trasportatore

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TRASPORTO DEL RIFIUTO

�Delle 2 copie trattenute, il trasportatore è tenuto a trasmetterne una al detentore, entro tre mesi dalla data di conferimento dei rifiuti

� Le copie del Formulario di identificazione dei rifiuti devono essere conservate per cinque anni.

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TRASPORTO DEL RIFIUTO

Fac-simile Formulario (Produttore)

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TRASPORTO DEL RIFIUTO

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

TRASPORTO DEL RIFIUTO

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

Cosa deve fare un “PRODUTTORE”per “SMALTIRE” un rifiuto?

SMALTIMENTO?

1-PERICOLOSO2-C.E.R. 07.07.01*3-Trasportatore CAIO Srl

PRODUTTORE(Tizio SpA)

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� Lo smaltimento dei rifiuti generati nell’attività produttiva deve essere “gestito” tenendo conto della natura del rifiuto da smaltire e della sua eventuale pericolosità.

SMALTIMENTO DEL RIFIUTO

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

� I rifiuti da smaltire devono essere conferiti a soggetti (società) autorizzate al ritiro, trattamento, smaltimento finale. (Art. 188, Comma 1, DLgs 152/2006)

�Lo smaltitore, per poter effettuare la sua attività di smaltimento, o trattamento o recupero dei rifiuti, DEVE possedere un’autorizzazione che viene rilasciata dagli enti preposti

SMALTIMENTO DEL RIFIUTO

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

� Il produttore del rifiuto DEVE accertarsi che lo smaltitore abbia, all’interno della sua autorizzazione, il codice C.E.R. assegnato al rifiuto, nonché l’operazione (Smaltimento “D” o Recupero “R”) a cui il rifiuto è destinato

07.07.01*

Codici CER

autorizzatiOperazioni

autorizzate

01.03.04* 06.09.03*

03.02.05* 15.02.03

06.13.02* 07.07.04*

07.05.01*

15.10.01* 09.01.01*

07.07.01* 16.11.05*

D1 D3

D4 D9

D10 D15

R5 R7

R8

R12 R13

SMALTIMENTO DEL RIFIUTO

R9

07.07.07*

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SMALTIMENTO DEL RIFIUTO

I rifiuti PERICOLOSI devono essere smaltiti con la seguente frequenza:

oppure

oppure

� quando si raggiunge la giacenza di 10 mc

� entro 1 anno se la giacenza non supera i 10 mc

� con cadenza TRIMESTRALE, indipendentemente dalla quantità

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I rifiuti NON-PERICOLOSI devono essere smaltiti con la seguente frequenza:

oppure

oppure

� quando si raggiunge la giacenza di 20 mc

� entro 1 anno se la giacenza non supera i 20 mc

SMALTIMENTO DEL RIFIUTO

� con cadenza TRIMESTRALE, indipendentemente dalla quantità

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Cosa deve fare un “PRODUTTORE”per “REGISTRARE” un rifiuto?

REGISTRARE?

PRODUTTORE(Tizio SpA)

1-PERICOLOSO2-C.E.R. 07.07.01*3-Trasportatore CAIO Srl4 – Smaltitore SEMPRONIO Srl

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� La registrazione deve essere effettuata “entro 10 giorni” dal momento in cui si genera il rifiuto

� Le registrazioni devono essere continuative e complete e non devono presentare omissioni, correzioni o dati errati

� L’accumulo dei rifiuti deve essere annotato sull’apposito registro di “carico/scarico”, numerato e vidimatodalla Camera di Commercio competente

REGISTRAZIONE DEL RIFIUTO

Come deve essere “registrato” un rifiuto?Art.16, Comma 1 DLgs 205/2010 (ex Art. 190, Comma 1, lettera b) DLgs 152/2006)

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

DEVONO tenere il registro di carico/scarico(Art. 16, Comma 1 DLgs 205/2010 – ex Art. 190 Dlgs 152/2006 / Art. 188 ter DLgs 152/2006)

� Le imprese e gli enti che producono rifiuti pericolosi

� Le imprese e gli enti che producono rifiuti non-pericolosi derivanti da attività industriali, con più di 10 dipendenti

� Le imprese che effettuano smaltimento, recupero o trattamento, di rifiuti pericolosi o non-pericolosi

REGISTRAZIONE DEL RIFIUTO

� Le imprese che effettuano trasportodi rifiuti pericolosi o non-pericolosi

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REGISTRAZIONE DEL RIFIUTO

Fac-simile Registro

carico/scarico (Produttore)

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

REGISTRAZIONE DEL RIFIUTOEsempio di registrazione con “carico” e “scarico” di un rifiuto

Iscrizione Albo n.

C.F.

Sede

Annotazioni CaricoScarico

N.

Luogo di Produzione e Attività di Provenienza del Rifiuto

Intermediario / Commerciante

Denominazione

a) Codice

b) Descrizione

c) Stato fisico

Formulario

N.

del

Rifer. Operazione di carico

N.

del

Quantità

Kg

Litri

Metri cubi

Recupero Cod.

e) Rifiuto destinato a:

Caratteristiche del rifiuto

d) Classe di pericolosità

Smaltimento Cod.

0 9 1 1 2 0 1 2 07.07.01*

Soluzioni acquose dilavaggio e acque madri

4 - Liquido

H5

21.150

Rossi Mario S.r.l.

Via Roma, 1 – 00100 Roma0 9 1 1 2 0 1 2

0822253/12

2 4 6 8 1 0 9 7 5 3 1 D10

01/2012

02/2012

Iscrizione Albo n.

C.F.

Sede

Annotazioni CaricoScarico

N.

Luogo di Produzione e Attività di Provenienza del Rifiuto

Intermediario / Commerciante

Denominazione

a) Codice

b) Descrizione

c) Stato fisico

Formulario

N.

del

Rifer. Operazione di carico

N.

del

Quantità

Kg

Litri

Metri cubi

Recupero Cod.

e) Rifiuto destinato a:

Caratteristiche del rifiuto

d) Classe di pericolosità

Smaltimento Cod.

0 9 1 1 2 0 1 2 07.07.01*

Soluzioni acquose dilavaggio e acque madri

4 - Liquido

H5

21.15001/2012

Peso stimato

Sempronio Srl

Acque da

serbatoio

n. 110

RM-123 del 01/01/2012

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� Il Modello Unico di Dichiarazione (M.U.D.) deve essere presentato, entro il 30 aprile di ogni anno, alla Camera del Commercio di competenza, e riporta le quantità di rifiuti generate nell’anno precedente.

M.U.D. (MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE)

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DEVE presentarlo…

� Imprese ed enti che producono rifiuti pericolosi da attività industriali e artigianali

�Imprese ed enti, con PIU’ di 10 dipendenti, che producono rifiuti NON pericolosi, derivanti da lavorazioni industriali o artigianali

�Chi attua la raccolta e trasporto di rifiuti

�Commercianti e Intermediari di rifiuti

M.U.D. (MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE)

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PRODUTTORE

Attribuizione

Codice C.E.R.

TRASPORTATOR

E

SMALTITORE

ANALISI

(Pericolosità)

Registro

Carico

/Scarico

Rifiuti

n. 02/2012

RIFIUTO

Registro

Carico

/Scarico

Rifiuti

Registro

Carico

/Scarico

Rifiuti

4a

FOR

MU

LAR

IO

n. 02/2012

1a

FOR

MU

LAR

IO

Riassumendo……………

Stessa quantità

sui 3 registri

Stesso numero di registrazione

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L’Articolo 11 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 101(recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”)

sancisce l’avvio del SISTRI dal 1° ottobre 2013, solo per i rifiuti

PERICOLOSI e per i seguenti soggetti OBBLIGATI:

-“i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli Enti o le Imprese che raccolgono

o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano

operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e

intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori”;

G.U. 255 del 30/10/2013 ���� Legge 30 Ottobre 2013 n. 125 ha introdotto

modifiche al DL 101/2013

AVVIO DEL “SISTRI”

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

G.U. 255 del 30/10/2013 ���� Legge 30 Ottobre 2013 n. 125 ha introdotto

modifiche al DL 101/2013

AVVIO DEL “SISTRI”

prevede un obbligo di adesione al SISTRI per:

- “gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali

pericolosi”;

- “gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali

pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che

operano sul territorio nazionale”;

- in caso di trasporto intermodale, i “soggetti ai quali sono affidati i

rifiuti speciali pericolosi in attesa della presa in carico degli stessi

da parte dell’impresa navale o ferroviaria o dell’impresa che

effettua il successivo trasporto”.

-“gli enti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento,

recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti

urbani e speciali pericolosi”;

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

ADESIONE “VOLONTARIA”

Possono aderire volontariamente al SISTRI:

“i produttori, i gestori e gli intermediari e i

commercianti dei rifiuti diversi da quelli del

comma 1 della Legge 125/2013”

AVVIO DEL “SISTRI”

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo

I ”Produttori”

di rifiuti pericolosi inizieranno

invece ad utilizzare il Sistema

dal 3 marzo 2014

AVVIO DEL “SISTRI”

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PERIODO DI TRANSIZIONE

Nei 10 mesi successivi al 01 ottobre 2013 (cioè fino al 01 agosto

2014) continueranno ad applicarsi gli adempimenti ed obblighi,

nonché le sanzioni, previsti dal DLgs 152/2006:

-Compilazione FORMULARIO rifiuti

-Tenuta REGISTRO Carico/Scarico rifiuti

-Compilazione Dichiarazione MUD Rifiuti

In aggiunta agli adempimenti previsti dal sistema SISTRI

Le sanzioni previste per il SISTRI non

verranno applicate fino al 01 agosto 2014

AVVIO DEL “SISTRI”

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ENTRATA IN VIGORE TOTALE

Dal 01 agosto 2014

il sistema SISTRI entrerà

definitivamente in vigore

per tutti i soggetti obbligati,

con le relative sanzioni

AVVIO DEL “SISTRI”

“LA GESTIONE DEI RIFIUTI INDUSTRIALI”

L’iter amministrativo e pratico per losmaltimento dei rifiuti industriali

Relatore S. Ciraulo [email protected][email protected]

Grazie per l’attenzione!

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013

17° Fiera Internazionale “ECOMONDO” – Rimini, 7 Novembre 2013 Relatore S. Ciraulo