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La gestione dei La gestione dei
rifiuti solidi urbanirifiuti solidi urbani
ITIS Basilio FocacciaITIS Basilio Focaccia
Piano Offerta Formativa Piano Offerta Formativa a.s.a.s. 2008/20092008/2009
Responsabile del progetto: Prof.ssa Tullia AquilaResponsabile del progetto: Prof.ssa Tullia Aquila
UN PROBLEMA DA RISOLVERE
RIFIUTI
UNA RISORSA DA UTILIZZARE
I rifiuti accompagnano l’uomo
dall’inizio della sua storiadall’inizio della sua storia
La storia in chiave “rifiutologica” 1/2
Lo studio delle popolazioni antiche, ci è possibile solo attraverso
l'esame in dettaglio dei loro insediamenti, dei resti di cibo, di materiali
litici (arnesi primitivi di pietra) e fittili (di terracotta) finalizzati al cibo o
degli scarti di lavorazione delle pelli. Conosciamo le loro abitudini
alimentari attraverso i resti di cibo bruciato, le ossa spolpate e tutto
quanto rappresentava la loro pattumiera.
Le antiche popolazioni producevano pochi rifiuti per lo più costituiti da
resti organici, cenere ed escrementi. Tutti i materiali venivano
ampiamente recuperati.ampiamente recuperati.
Ad Atene gli schiavi si occupavano di tutte le opere di manutenzione di una città, che al suo
fulgore contava ben 250.000 abitanti.
Nella Roma imperiale i rifiuti, che non venivano direttamente riutilizzati, erano scaricati nella
Cloaca Massima, il sistema di fognature che serviva la città. I romani furono i primi creatori dei
servizi pubblici di raccolta e smaltimento dei rifiuti, il loro modello urbano fu esportato in tutto
l'impero e come tale funzionò fintanto che durò l'impero stesso.
Con la calata dei barbari, e per almeno un millennio, la situazione in tutta Europa fu
assolutamente disastrosa, mancando qualsiasi interesse verso la pulizia o anche solo per l’igiene
urbana. Con quali costi sociali lo si può desumere dalla frequenza delle pestilenze e delle
epidemie, soprattutto di tifo (i liquami finivano ad inquinare i pozzi per acqua) e di peste,
veicolata dai topi.
Solo verso la fine del Medioevo si cominciò a far strada l'ideache una certa igiene poteva essere utile e necessaria perridurre gli effetti delle epidemie di peste e colera, che alloraspopolavano intere nazioni.
Col Rinascimento rinacque anche una struttura urbana dipulizia e smaltimento dei rifiuti.
All’inizio dell’ industrializzazione la società era assolutamente
parca, almeno agli occhi di un consumatore contemporaneo.
La storia in chiave “rifiutologica” 2/2
Gran parte dei rifiuti che una famiglia produceva era per lo più costituita da ceneri. Il
riscaldamento domestico infatti era a legna o a carbone, con la differenza che la cenere diriscaldamento domestico infatti era a legna o a carbone, con la differenza che la cenere di
legna, ricca in soda, veniva utilizzata per lavare i panni, mentre la cenere di carbone, non
essendo idonea allo scopo, doveva essere gettata.
I metalli erano pressoché inesistenti nei rifiuti: non c'erano ancora le lattine per le bibite,
mentre le pentole rotte o gli altri oggetti domestici in metallo venivano vendute al
"rottamaio", curiosa figura di recuperatore di metalli ante litteram, che faceva la propria ed
altrui fortuna comperando a peso i rottami metallici.
Oggi la situazione è del tutto cambiata: siamo passati da una società frugale, semiagricola aduna post-industriale e consumista, che fa “dell'usa e getta” il proprio modello.
Il risultato è stata una crescita smodata dei rifiuti, si è perso per strada il gusto del
riciclaggio, del recupero, del riutilizzo.
ITALO CALVINO Da Le Citta' invisibili
Leonia
La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra
lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall'involucro, indossa
vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta
ancora intonsi…. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come
dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l'espellere, l'allontanare
da sé, il mondarsi d'una ricorrente impurità…. più Leonia espelle roba più ne da sé, il mondarsi d'una ricorrente impurità…. più Leonia espelle roba più ne
accumula….. Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo
sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell'estremo crinale,
immondezzai d'altre città, che anch'esse respingono lontano da sé le montagne di
rifiuti. Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di
spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta… basta che un
barattolo, un vecchio pneumatico, un fiasco spagliato rotoli dalla parte di Leonia e una
valanga di scarpe spaiate, calendari d'anni trascorsi, fiori secchi sommergerà la città
nel proprio passato che invano tentava di respingere, mescolato con quello delle altre
città limitrofe, finalmente monde: un cataclisma spianerà la sordida catena montuosa,
cancellerà ogni traccia della metropoli sempre vestita a nuovo.
La produzione dei rifiuti in Italia è in
costante aumento!
Dati APAT, Rapporto Rifiuti 2007
•l’aumento dell’utilizzo di beni “usa e getta”
Cause dell’incremento della produzione di
rifiuti
•un sempre maggior impiego di imballaggi
•un cambiamento degli stili di vita e
della società
Cosa facciamo di tutti questi rifiuti?
• In Italia si “smaltisce” in DISCARICA ancora oltre il 50% del totale dei rifiuti urbani.
• Le discariche • Le discariche determinano gravi problemi ambientali e un considerevole spreco di materia ed energia.
Effetti sull’ambiente delle discariche
I residui dei rifiuti restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica della componente organica (30% dei rifiuti domestici), producono:
� Biogas (miscela ricca di metano,
gas serra 20 volte più attivo della CO2)gas serra 20 volte più attivo della CO2)
� Liquami (percolato) altamente
contaminanti per il terreno
e le falde acquifere
Discarica non controllatahttp://en.wikipedia.org/wiki/Image:Waste.jpg
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Jakarta_sl
umlife71.JPG
Slum life, Jakarta Indonesia. Picture taken by
Jonathan McIntosh, 2004.
Caratteristiche di una discarica a norma
Sezione di una discarica controllata
Copertura giornaliera
Comparto rifiuti
www.accesskent.com
Comparto rifiuti
Raccolta percolato
Guaina in PVC
Strato di argilla
Recupero del biogas da una discarica e
produzione di energia elettrica
Discarica
controllata
di Chiaravalle
Pozzo di captazione del biogas
Possibilità di riutilizzo del terreno alla
chiusura di una discarica a norma
Una discarica ricoperta di verde dopo la chiusura
(Dresda).
Le indicazioni della UE: strategia delle 4 “R”, in ordine di priorità!
Riduzione della produzione di rifiuti
Riutilizzo degli oggetti
Si può realizzare una gestione sostenibile
dei rifiuti?
Riciclaggio dei materiali
Recupero energetico
Ovvero, se non è possibile eliminare la produzione dei rifiuti, è necessario “trattarli” e trasformarli in RISORSA
Per “trattare” i rifiuti è necessario
DIFFERENZIARLI
Differenziazione a monte
Raccolta differenziata
Differenziazione a valle
Trattamento Meccanico Biologico
Vantaggi della raccolta differenziata
� Riduzione dell’impatto ambientale dei
successivi processi di trattamento e
smaltimento
� Valorizzazione delle componenti
merceologichemerceologiche
� Facilitazione del recupero di materiali e di
energia
� Promozione di comportamenti più corretti da
parte dei cittadini
Raccolta Differenziata
percentuali di Raccolta Differenziata
per regione
anno 2005
produzione pro-capite
costante al Nord
La Raccolta Differenziata“promuove significativi cambiamenti dei consumi, a beneficio di prevenzione e riduzione della produzione dei Rifiuti”
Prof. Vincenzo Venditto Università di Salerno
Riciclo materiali
Recupero Frazione Organica
BiogasBiogas
Recupero Frazione Organica
CompostCompost
Compostaggio (aerobico) della
frazione organica dei rifiuti
Insieme di processi naturali che portano alla degradazione della
frazione umida, conducendo alla sintesi di una famiglia di
composti chiamati comunemente "humus“ (acidi umici e fulvici).
compostRecupero Frazione Organica: Compostaggio
ecosistema microbico attivo nel processo aerobico
attinomiceti batteri
attinomiceti
funghi
lieviti
batterio
Prof. Vincenzo Venditto Università di Salerno
compostRecupero Frazione Organica: Compostaggio
Compost di “qualità” (superiore)da scarti organici selezionati alla fonte (da RD)
Ammendante Compostato Misto
D.lgs. 748/1984D.lgs. 217/2006
prodotto utilizzabile senza particolari vincoli p.e. in orticultura, frutticultura,
florovivaismo… marchio di qualità del CIC CONSORZIO
ITALIANO
COMPOSTATORI
Compost di “qualità controllata” (qualità inferiore)da scarti organici non selezionati alla fonte (da rifiuto indifferenziato)
Frazione Organica Stabilizzata (FOS)
COMPOSTATORI
ammendante = correttivo della costituzione dei suoli
prodotto soggetto a standard qualitativi ed utilizzabile per ripristini ambientalip.e. recupero di cave esaurite ed aree inquinate, sistemazione discariche esaurite…
da impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) p.e. CDR
Prof. Vincenzo Venditto
impianto di trattamento di Los Angeles
Sistema aperto rivoltato
Esempi di impianti industriali di compostaggio
Silver Spring, Maryland
Sistema aperto con aerazione forzata
impianto di compostaggio di Teora (AV)
Sistema chiuso: reattore di compostaggio NGK, Aiki Prefecture
Giappone
Sistema chiuso a flusso verticale
25
30
35
40
Tem
pe
ratu
ra, °
C
Temperature interne ed esterne al cumulo di compostaggio
T(int.)°C
T(est.)°C
Cumulo di compostaggio realizzato nel giardino della scuola
10
15
20
26/2/09 8/3/09 18/3/09 28/3/09 7/4/09 17/4/09 27/4/09 7/5/09 17/5/09
Tem
pe
ratu
ra,
Data
Si evidenzia, a partire da fine aprile, il rapido incremento di temperatura
tipico della fase di crescita dei batteri mesofili, che degradano carboidrati,
lipidi e proteine con produzione di CO2 , H2O e calore.
Digestione anaerobica (DA) della frazione
organica dei rifiuti (FORSU) con liquami
zootecnici (codigestione)
Il grafico di Energie Schweiz illustra come, in linea di principio, la produzione di
biogas coincide con il processo digestivo in atto nello stomaco di ogni bovino.
Decomposizione batterica in assenza di ossigeno che comporta
riduzione del volume del rifiuto e produzione di
biogas, una miscela di metano (50-80%) e CO2.
biogas coincide con il processo digestivo in atto nello stomaco di ogni bovino.
Sospensione – Sminuzzamento
Fase di idrolisi 1: decomposizione
di sostanze facilmente degradabili.
Fase di idrolisi 2: decomposizione
di sostanze difficilmente
degradabili.
Produzione metano:
trasformazione in biogas.
Impianto a ciclo integrato
(anaerobico/aerobico)
Situazione della Campania per gli
impianti di compostaggio
• Sul Rapporto Rifiuti: Produzione e gestione in Campania 2002-2007 si legge: “Anche se oltre il 53% dei comuni campani ha avviato la raccolta di questa tipologia di rifiuti, in regione scarseggiano impianti di trattamento di tale frazione (compostaggio/digestione anaerobica). Per questo motivo la quasi totalità delle anaerobica). Per questo motivo la quasi totalità delle 130.000 tonnellate raccolte nel 2007 è stata avviata a recupero in impianti fuori regione, in prevalenza Sicilia ed in minor parte in Calabria e Puglia, con aggravio di costi e disagi ambientali per i comuni campani che virtuosamente hanno raccolto in maniera separata tale frazione di rifiuti.”
Impianti previsti in Campania
Fonte: Regione Campania
Impianto progettato per Salerno
Polo per la produzione di energie
alternative.
• energia dal biogas prodotto dal
processo di valorizzazione delle
biomasse da raccolta differenziata;
• energia da fotovoltaico derivante
dall’utilizzo di tutte le coperture
dell’impianto.
Ciclo di Gestione RSU indifferenziati (nd)azioni
a valle
separazione basata su
proprietà fisiche delle
diverse frazioniRSUnd
Trattamento Meccanico Biologico (TMB)basato sul:
impianto a differenziazione (splitting) di flussi
produce FOS (sottovaglio) & CDR (sopravaglio)
riduzione
meccanica delle
dimensioni
“impianto CDR”
FOS
FOS = Frazione Organica Stablizzata
CDR = Combustibile Da Rifiuto
favorisce la
separazione
delle frazioni
Pro
f. Vin
cen
zo V
en
ditto
CDR = 13-18 % dei RSU
finanziaria 2007RND=50% -2009-
stoccaggio
“impianto CDR”
Pianodardine -AV-
triturazione
34vagliatura primaria
sotto-vaglio
Prof. Vincenzo Venditto
selezione magnetica
selezione manuale
selezionatore balistico
“impianto CDR” Pianodardine -AV-
il sopra-vaglio della prima e seconda vagliatura va alla
selezione magnetica, balistica e manuale
selezionatore balistico
Prof. Vincenzo Venditto
“impianto CDR” Pianodardine -AV-
balle diCDR
pressa idraulica
il sopra-vaglio selezionato viene imballato
balle diCDR
eco-balle
Prof. Vincenzo Venditto
Le eco-balle sono CDR?
• Purtroppo i 7 impianti di TMB della Campania,
pur essendo tecnologicamente adeguati, non
hanno lavorato correttamente!
I dati analitici dimostrano che
le eco-balle non sono CDR!!
Somigliano molto di più a RSU tal quale!
recupero di materia
impianti di trattamento dei RSUnd finalizzati al recupero di materia
… esistono TMB che rispettino maggiormente la gerarchia UE delle priorità ?
R. Ercolini e PF. Ferri
-AMBIENTE E FUTURO-
http://ambientefutoro.interfree.it
per gestione
impianto
TMB integrato con trattamentia/ana-erobici
Prof. Vincenzo Venditto
rispetta la gerarchia UE delle priorità !!!
recupero di materia
recupera dai RSUnd in ingresso
sia materia (materiali e compost) sia energia
� recupero dei materiali riciclabili
� stabilizzazione della frazione organicaimpianto di trattamento
finalizzato a:
Trattamento Meccanico Biologico finalizzato al recupero di materia
� stabilizzazione della frazione organica
attraverso trattamenti
� aerobici (recupero compost)
� anaerobici (recupero energia)
finalizzato a:
si rispetta alla lettera la gerarchia UE
Prof. Vincenzo Venditto
Tecnologie di trattamento termico
dei rifiuti
Ne esistono due tipi.
�Sistemi di combustione diretta: inceneritori
�Sistemi di combustione indiretta: pirolisi,
gassificazione, plasma (tecnologie emergenti)
Hamburg
1895
temperatura forno dipende da
• PCI del combustibile
• dal tipo di comburente
• dal rapporto fra i due
� combustione di rifiuti
ossidazione difficoltosa per
• natura intrinseca materiale (basso PCI)
• condizioni fluidodinamiche poco favorevoli
necessario un notevole
eccesso d’aria
preferibili forni adiabatici (isolati)
per tenere alta la temperatura del forno(aria si comporta come un diluente termico)
incenerimento rifiuti con produzione di energia elettrica
• dal rapporto fra i due(aria si comporta come un diluente termico)
ηηηηciclo = 0,25-0,3
ηηηηtot = 0,17-0,25
bassi rendimenti
modeste potenzialità elettriche
migliorabili solo incrementando il PCI
(p.e. separando secco-umido)
ηηηη = 0,57
rendimento di una moderna
centrale elettrica a turbogas
• camere di combustione non adiabatiche
• incremento recupero calore di combustione
Prof. Vincenzo Venditto, dati D.I.I.A.R. Sez. Ambientale POLITECNICO DI MILANO
TIPOLOGIE DI FORNI
� a griglia: per bassi/medi PCI, bassi costi, molto diffusi,
tecnologia ben sperimentata
� a tamburo rotante: adatti per PCI costanti ed elevati (rifiuti
industriali) e per liquidi, lunghi tempi di trattamento
� a letto fluidizzato: per PCI elevati (p.e. CDR), miglior
miscelazione, più efficienti ma meno sperimentati
incenerimento rifiuti con produzione di energia elettricaHamburg
1895
tutti forni derivati da analoghe
installazioni per combustibili
solidi (p.e. carbone)
schema di forno a griglia fissa con
camera di post-combustione
tipologia BAT negli anni ’80
(tecnologicamente superata)
tecnologia più diffusa attualmente:• forno a griglia mobile
• temperatura di combustione > 850°C
(evitabile la post-combustione)
Prof. Vincenzo Venditto
forni a griglia mobile
incenerimento rifiuti con produzione di energia elettricaHamburg
1895
Prof. Vincenzo Venditto
Hamburg
1895
forni a tamburo rotante
costituiti da un cilindro rotante inclinato (5-15°)
dotato palette per favorire il movimento dei solidi
il contatto con l’aria è più difficile rispetto alla griglia
perché il combustibile è in contatto con la parete del
forno
incenerimento rifiuti con produzione di energia elettrica
i gas prodotti dal forno rotante sono
inviati in una camera di combustione fissa
necessitano anche di una
camera di post-combustione
sono preferenzialmente
utilizzati per RS (industriali)
inviati in una camera di combustione fissa
per completare i processi ossidativi
Tcombustione > 1100°C per RS
contenenti composti alogenati
Prof. Vincenzo Venditto
Hamburg
1895
forni a letto fluidizzato
Letto ricircolanteLetto Bollente
incenerimento rifiuti con produzione di energia elettrica
il rifiuto deve essere pretrattato per
ridurne la granulometria
� elevata efficienza di combustione
� maggiori possibilità di controllare le emissioni
vantaggi:
aggiungendo calcare al letto fluido si riducono le emissioni
SOx, per la precipitazione di solfati
Prof. Vincenzo Venditto
Hamburg
1895 incenerimento rifiuti con produzione di energia elettrica
CO2, H2O,O2, N2,SO2, HClscorie, etc.
versione troppo “semplificata”
i prodotti della combustione non
sono solo
Antoine Lavoiser (1743-1794)
+
NOx
46
sono solo
CO2 & H2O
necessario trattare i fumi per
abbattere gli inquinanti prodotti
nella combustione
… finiti in “scorie, etc.”
Prof. Vincenzo Venditto
Bilancio materia inceneritore
alimentato da rifiuti indifferenziati
upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/6/6f/...
il problema degli inquinanti prodotti nella
combustione dei rifiuti
l’impatto sanitario delle tecniche di incenerimento dei RSU
diossine: POP’s (Inquinanti Organici Persistenti)
si legano a specifici recettori nucleari
fisiologicamente deputati al legame con ormoni
1997 la TCDD viene
riconosciuta dalla IARC
come cancerogeno certo
per l’uomo
sono
�� altera molteplici funzioni fisiologiche dell’organismo: effetti sul altera molteplici funzioni fisiologiche dell’organismo: effetti sul
Sistema immunitario, Endocrino, Riproduttivo, Sistema Nervoso in Sistema immunitario, Endocrino, Riproduttivo, Sistema Nervoso in
via di via di sviluppo…sviluppo…
�� determina: Ipotiroidismo, Diabete, Endometriosi, Ritardo nello determina: Ipotiroidismo, Diabete, Endometriosi, Ritardo nello
sviluppo puberale, Disturbi del comportamento, Patologie sviluppo puberale, Disturbi del comportamento, Patologie
cardiovascolari cardiovascolari
�� Effetti cancerogeni: Sarcomi, Linfomi Effetti cancerogeni: Sarcomi, Linfomi NonNon--HodgkinHodgkin, Neoplasie del , Neoplasie del
polmone, Mammella, Colonpolmone, Mammella, Colon-- retto.retto.
DL50
dose letale per il 50% delle cavie
TCCD = 0,02 mg/kg.
As = 763 mg/kg
sono
bioaccumulabili
risalgono inalterate la catena risalgono inalterate la catena
alimentare fino all’uomoalimentare fino all’uomo
Prof. Vincenzo Venditto
Impatto ambientale degli
inceneritori
• Il vero problema degli inquinanti più stabili,
come le diossine, è l’accumulo.
• I limiti di concentrazione degli inquinanti
imposti dalla normativa sono riferiti al metro imposti dalla normativa sono riferiti al metro
cubo di fumi e non all'emissione totale.
Pertanto, bruciando più rifiuti si ottengono più
fumi e quindi più emissioni inquinanti, ma si
rimane sempre nei parametri di legge.
� gassificazione&
� pirolisi
� gassificazioneprocesso di combustione in difetto d’ossigeno
si ottengono prodotti di ossidazione parziale
con caratteristiche combustibili
trattamento termico di rifiuti con recupero di energia
T gassificazione
> T pirolisi
� pirolisidegradazione termica di composti organici con formazione di prodotti
solidi, liquidi e gassosi con caratteristiche combustibili
processo endotermico svolto in assenza di ossigeno
T pirolisi
400-800°C
Prof. Vincenzo Venditto
processo di pirolisi con “torcia al plasma”
plasma = gas ionizzato
T = 7.000 -13.000 °C composizione % del gas
• 53% idrogeno
• 33%monossido di carbonio
e
CO2, N2, CH4
i composti inorganici sono vetrificati
trattamento termico di rifiuti con recupero di energia
i composti inorganici sono vetrificati
si sospetta che si formino grandi
quantità di nanopolveri
(diametro inferiore a 0,1 micron)
la dimensione del particolato è
inversamente proporzionale alla
temperatura di combustione
Prof. Vincenzo Venditto
Ciclo integrato dei rifiuti: conclusioni
• Il Ciclo Integrato dei Rifiuti implica una gestione dei rifiuti in tutte
le sue fasi, dalla produzione al recupero/smaltimento, attraverso
un’attenta analisi e valutazione che prevede una visione
d’insieme del problema.
• Le indicazioni comunitarie vanno nella direzione del
superamento dello smaltimento in discarica, che disperde risorse
e lascia problemi insoluti alle generazioni future.
Direttiva Europea DiscaricheCE/1999/31
Raccolta differenziata
Raccolta non differenziata-residuale-
Prevenzione Produzione
Recupero Materia
Recupero
recupero di materia
“Gestione Integrata dei Rifiuti” linee guidaCOM 301/2003
finanziaria 2007RD=40% -2007-RD=50% -2009-
CE/1999/31
Recupero Energia Trattamento
Recupero Materiali(riciclaggio)
Recupero Frazione Organica(compostaggio)
Smaltimentoscarti
scarti
smaltire in discarica solo
rifiuti organici stabilizzati
biologicamente
TMB
D.lgs 36/03 art.6non sono ammessi in discarica rifiuti con PCI > 2890 kcal/kg
Prof. Vincenzo Venditto
Prospettive per la Campania?
La corretta applicazione di una gestione
integrata dei rifiuti in Campania risolverebbe in
modo definitivo, e nella salvaguardia
dell’ambiente, il “problema rifiuti”, creando al
contempo sviluppo economico e, quindi, nuova contempo sviluppo economico e, quindi, nuova
occupazione. Se ciò si realizzasse, avremmo la
certezza di non rivedere più le scene
drammatiche che troppo spesso hanno
campeggiato sulle pagine dei giornali negli
ultimi 15 anni.
Inoltre, solo la messa a punto di un corretto ciclo di trattamento dei rifiuti potrebbe
consentire il definitivo superamento della disastrosa pratica dello smaltimento abusivo dei rifiuti tossici. Come è stato denunciato anche nel video “Biùtiful Cauntri”, spesso
questa pratica si realizza combinandola alla questa pratica si realizza combinandola alla combustione incontrollata dei rifiuti solidi
urbani disseminati nelle discariche abusive dislocate nella “terra dei fuochi”, area situata
tra le province di Napoli e Caserta tristemente famosa per il degrado ambientale che la
caratterizza.
E su questo tema chiudiamo con un
sorriso …. anche se un po’ amaro!
Docenti impegnati
• Prof. Enzo Butrico
• Prof.ssa Giuliana Parisi
• Prof.ssa Maddalena Colucci
• Prof.ssa Tullia Aquila• Prof.ssa Tullia Aquila
Uno speciale ringraziamento va al Prof. Vincenzo Venditto,
docente del Corso di Laurea di Chimica dell’Università di
Salerno, per il materiale gentilmente messo a disposizione
ed utilizzato in questa presentazione.