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LA GESTIONE DEL RISCHIO
CARDIOVASCOLARE IN MEDICINA INTERNA
Dott. A. Mazza, Dott. G. Augello
FADOI Dipartimento di Formazione – Gruppo di studio Medicina Cardiovascolare
FADOI Fondazione
FONDAZIONE ITALIANA PER IL CUOREIncontro-Dibattito
Il paziente d alto rischio cardiovascolare e l’impatto sul sistema socio-sanitario
Roma, 28 Settembre 2017
MEDICINA INTERNA connotati
costitutivi
● VISIONE UNITARIA
● PREOCCUPAZIONE DELLA SOSTENIBILITA'
● CULTURA DELLA COMPLESSITA'
DOI: http://dx.doi.org/10.4081/itjm.2013.415
Complexity in hospital internal medicine
departments: what are we talking about?
Roberto Nardi, Franco Berti, Antonio Greco, Giovanni Scanelli, Paolo
Leandri, Massimo Reta, Magda Mazzetti, Angelo Pasquale, Gelorma
Belmonte, Mirco Magnani, Stefania Frasson, Concetta Baldo, Gualberto
Gussoni, Giorgio Vescovo, Micaela La Regina, Mauro Campanini, Ido
Iori, Giovanni Mathieu, Antonino Mazzone, Carlo Nozzoli
Italian Journal of Medicine 2013;7:142-155
THE CONCEPT OF MULTIMORBIDITY IN CARDIOVASCULAR RISK:
CLUSTERING OF CHRONIC DISEASES IN SWEDISH PEOPLE OVER 74 Y
-1
-0.5
0
0.5
1
CHD
COPD
Hypertension CHFAtrial
fibrillation
CVDDiabetes Hearing
impairment
Visual impairment
Depression
Dementia
Hip
fractureAnemia
Cancer
Thyroid
disease
Yu
le’s
sim
ilarity
me
asu
res
Marengoni A et al. JAGS 2009; 57:225
CV Risk
Complexity in hospital internal medicine units!
Nel paziente complesso con poli-patologie croniche vi è
crescita esponenziale della SPESA SANITARIA
Thorpe et al. 2006
POLICRONICITÀ E POLITERAPIA NELLA GESTIONE
DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Nei soggetti affetti da malattie cardiovascolari (CV) in particolare
l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arteriosa ed il diabete
condividono il terreno comune dell’infiammazione e
dell’aterosclerosi e quindi agli eventi fatali e non-fatali.
L’alta prevalenza di patologie cardiovascolari nel “paziente
internistico” favorisce un elevato consumo di farmaci
Il trattamento dei pazienti con comorbilità CV ed insufficienza
renale cronica si deve tenere conto delle modifiche posologiche dei
farmaci legate alla diminuita escrezione renale secondo la
farmacocinetica specifica di ogni singola molecola
Maggiore il numero dei farmaci, minore l’aderenza alla terapia e
maggior rischio di reazioni avverse
Come gestire il rischio cardiovascolare del
paziente complesso?
E’ necessario un modello di cura individualizzato, multi-professionale, “cucito”
sul paziente.
Modello che tenga conto della scarsità di risorse e della necessità di
utilizzarle in maniera più ottimale ed efficiente, per sostenere il cambiamento
dei sistemi sanitari, verso logiche di “sostenibilità” e “valore”(rapporto
costo/outcome) per il paziente.
Trattamento sistematico delle comorbità e dei fattori di rischio associati per
ottenere i Targets di cura raccomandati.
Semplificazione della politerapia e valutazione dell’aderenza.
Apertura ad innovazioni alla terapia dei fattori di rischio cardiovascolare (CV)
in pazienti a rischio CV aumentato (es. iper-colesterolemia famigliare)
Nel “paziente Internistico” ad elevato rischio CV è raccomandato ricordare i
limiti delle applicazioni delle Linee Guida, incentrate sul trattamento della
singola malattia più che sulla gestione del malato nella sua interezza e
complessità.
Età
Comorbilità
TRIALS
LG??
Gestione del Rischio CV in Medicina
Interna: servono le linee guida (LG)?
18 75
1. Ramipril + idroclortiazide 5 +25 mg di al mattino
2. Ramipril 5 alla sera
3. Atenololo 50 mg alla sera
4. Amlodipina 5 mg al mattino
5. Cardioaspirin 1c
6. Atorvastatina 20 mg
7. Allopurinolo 300 mg ½ cp
8. Metformina 500 mg 1 x 3 /die
9. Omega-3 1 gr
10. Supplementi di ferro
T.S., 79 anni
Ricovero in Medicina Interna per
dispnea e dolore toracico
Non è sufficiente una “High baseline risk strategy”, ma dovremmo dimensionare i nostri
parametri di valutazione al mondo reale con una strategia di "valutazione multi-
dimensionale del rischio cardiovascolare elevato" ("High multidimensional CV
complexity assessment risk strategy"), in relazione ad un approccio antropologico alla
complessità della persona.