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La glicolisi

La glicolisi. Introduzione Una via metabolica molto antica (il nome, dove avviene e perché) Glucosio + 2 NAD + + 2 ADP + 2 P i → 2 piruvato + 2 NADH +

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La glicolisi

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Introduzione

• Una via metabolica molto antica (il nome, dove avviene e perché)

• Glucosio + 2 NAD+ + 2 ADP + 2 Pi → 2 piruvato + 2 NADH + 2 H+ + 2 ATP + 2 H2O

• Universale• Specifica di alcuni organismi e di alcuni tessuti• Classica via catabolica, ma alcuni suoi intermedi

partecipano ad altre vie metaboliche

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METABOLISMOMETABOLISMO CELLULARECELLULARE

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METABOLISMO CENTRALE DEL CARBONIO METABOLISMO CENTRALE DEL CARBONIO

Glicolisi Metabolismo ossidativo Gluconeogenesi

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10 reazioni

2 FASI:

fase preparatoria, reazioni 1-5

fase del recupero dell’energia, reazioni 6-10

O2

Krebs

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METABOLISMO GLUCIDICOMETABOLISMO GLUCIDICO

I prodotti finali della digestione dei carboidrati nel tubo

digerente sono quasi esclusivamente glucosio, fruttosio e

galattosio tra i quali il primo rappresenta circa l’80%.

Dopo l’assorbimento intestinale quasi tutto il galattosio e

buona parte del fruttosio è trasformato in glucosio.

Più del 95% dei monosaccaridi presenti nel sangue sono

rappresentati dal glucosio.

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METABOLISMO GLUCIDICOMETABOLISMO GLUCIDICO

Il glucosio, con peso molecolare di 180, non potrebbe attraversare le membrane cellulari (max 100), ma penetra comunque tramite diffusione facilitata, secondo un gradiente di concentrazione e utilizzando diversi carriers come trasportatori. Non c’è quindi in questo caso accoppiamento con il sodio e dispendio quindi energetico. Solo nelle cellule epatiche e cerebrali il glucosio entra in quantità sufficiente al fabbisogno, nelle altre è la presenza di insulina a permetterne un ingresso quantitativamente utile.

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LA RESPIRAZIONE CELLULARELA RESPIRAZIONE CELLULARE La respirazione è un processo di ossidoriduzione nel quale i

riducentiriducenti sono molecole organiche altamente ridotte e ricche di

energia e gli ossidantiossidanti sono molecole inorganiche come OO22

Il glucosioglucosio è il principale combustibile per la maggior parte degli organismi.

Il bilancio generale della respirazione può essere riassunto dall'equazione:

C6H12O6 + 6 O2 = 6 H2O + 6 CO2    con   G = -686 kcal/mole di

glucosio

La respirazione avviene in tre stadi principali (stadi della stadi della

respirazione cellularerespirazione cellulare); diverse sono anche, per i tre stadi, le

sedi della respirazionesedi della respirazione.Il primo stadio, detto glicolisiglicolisi, avviene in tutti gli organismitutti gli organismi ed è indifferente alla presenza di ossigeno.

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La Glicolisi, detta anche via Embden-Meyerhof (Warburg), è il meccanismo più importante di liberazione di energia dal glucosio.

Nelle cellule eucariotiche avviene nel CITOPLASMA. CITOPLASMA.

Consiste nella scissione di una molecola di glucosio in 2 molecole di acido piruvico (piruvato) con la contemporanea produzione di 4 molecole di ATP, ma una resa netta finale di 2 molecole di ATP.

Glucosio + 2ADP + 2NAD+ + 2Pi --> 2 Piruvato + 2ATP + 2 NADH Glucosio + 2ADP + 2NAD+ + 2Pi --> 2 Piruvato + 2ATP + 2 NADH

+ 2H++ 2H+

LA GLICOLISILA GLICOLISI

Il processo consiste nella sequenza di 10 reazioni catalizzate da altrettanti enzimi, per ciascuno dei quali il substrato è costituito dal prodotto della reazione precedente. Gli enzimi sono localizzati nel citoplasma, dove sono trattenuti perché in forma fosforilata impermeabile alla membrana, i metaboliti intermedi. PRODOTTI: PRODOTTI: piruvato, ATP, NADH piruvato, ATP, NADH

Il piruvato ha generalmente tre destini diversi

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Destino del Destino del piruvatopiruvatoPer gli organismi anaerobicianaerobici la glicolisi costituisce il processo energetico fondamentale, il piruvato viene trasformato in acido acido

lattico o alcool etilico lattico o alcool etilico

Per gli organismi aerobiciaerobici la glicolisi costituisce la fase anaerobica citoplasmatica preliminare alla fase aerobica aerobica

mitocondrialemitocondriale in cui l’acido piruvico viene ossidato in COCO22

e He H22O O con la produzione della maggior quota di energia Anche per gli organismi organismi

aerobiaerobi in assenza di ossigenoassenza di ossigeno la glicolisi rappresenta il solo processo di utilizzazione del glucosio prodotto terminale

acido latticoacido lattico

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Affinché la glicolisi avvenga il glucosio deve entrare nella

cellula

Al contrario Al contrario il glucosio entra liberamente nelle cellule del il glucosio entra liberamente nelle cellule del

Fegato e PancreasFegato e Pancreas ed in esse la sua concentrazione è ed in esse la sua concentrazione è

simile a quella ematica.simile a quella ematica.

Nella maggior parte delle cellule di mammifero, la Nella maggior parte delle cellule di mammifero, la

concentrazione di glucosio è controllata da concentrazione di glucosio è controllata da

TRASPORTATORI DI MEMBRANATRASPORTATORI DI MEMBRANA

soggetti a regolazione (soggetti a regolazione (IInsulina per nsulina per MMiociti, iociti, AAdipociti e dipociti e

NNeuroni) ed è inferiore alla sua concentrazione ematica euroni) ed è inferiore alla sua concentrazione ematica

5mM (80-130 mg/100ml)5mM (80-130 mg/100ml)

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Trasportatore di glucosio nei mammiferiTrasportatore di glucosio nei mammiferi

I trasportatori di glucosio sono membri di una superfamiglia di I trasportatori di glucosio sono membri di una superfamiglia di

trasportatori detta superfamiglia deitrasportatori detta superfamiglia dei facilitatori maggiori facilitatori maggiori (MF),(MF), che che

trasportano zuccheri in organismi molto diversi, come trasportano zuccheri in organismi molto diversi, come Escherichia Escherichia

coli, Trypanosoma bruceicoli, Trypanosoma brucei (che causa la Tripanosomiasi africana o (che causa la Tripanosomiasi africana o

malattia del sonno africana) e la malattia del sonno africana) e la specie umanaspecie umana. .

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La famiglia dei trasportatori di glucosioLa famiglia dei trasportatori di glucosio

NomeNome Localizzazione cellulareLocalizzazione cellulare KmKm CommentiCommenti

GLUT1GLUT1 Tutti i tessuti dei mammiferiTutti i tessuti dei mammiferi 1mM1mM Captazione basale del glucosioCaptazione basale del glucosio

GLUT2GLUT2 Fegato e cellule Fegato e cellule del pancreas del pancreas 15-20 mM15-20 mM Nel Pancreas svolge un ruolo di regolazioneNel Pancreas svolge un ruolo di regolazione

dell’insulinadell’insulina

Nel Fegato rimuove dal sangue il glucosio in Nel Fegato rimuove dal sangue il glucosio in

eccessoeccesso

GLUT3GLUT3 Tutti i tessuti dei mammiferiTutti i tessuti dei mammiferi 5 mM5 mM La quantità presente nelle membrane La quantità presente nelle membrane plasmatiche plasmatiche

delle cellule muscolari aumenta in risposta delle cellule muscolari aumenta in risposta

all’esercizio fisico protrattoall’esercizio fisico protratto

GLUT5GLUT5 Intestino tenueIntestino tenue 1mM1mM Captazione basale del glucosio Captazione basale del glucosio

GLUT4GLUT4 Tessuto muscolare e cellule adipose Tessuto muscolare e cellule adipose ------ Principalmente un trasportatore di Fruttosio Principalmente un trasportatore di Fruttosio

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La GlicolisiLa Glicolisi

Stadio 1

Stadio 2

Stadio 3

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LE TAPPE DELLA GLICOLISILE TAPPE DELLA GLICOLISI

STEP 1: Fosforilazione del glucosio STEP 1: Fosforilazione del glucosio

Il glucosio-6-P (G6P) può tuttavia formarsi anche dal glucosio-1-P prodotto di degradazione del glicogeno

ESOCHINASIESOCHINASIG < 0G < 0

G’°=G’°= -16,7 KJ/mol-16,7 KJ/mol

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Esocinasi

Mg++

ΔG'°=-16,7 kJ/moleΔG=-33,4 kJ/mole

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Conformazione inattivaConformazione inattiva

L’esochinasi mostra L’esochinasi mostra

proprietà che cambiano con proprietà che cambiano con

il legame del substrato il legame del substrato

((induced fitinduced fit ): il legame del ): il legame del

glucosio al sito attivo causa glucosio al sito attivo causa

variazioni conformazionali.variazioni conformazionali.

Conformazione attivaConformazione attiva

E’ inibita E’ inibita allostericamenteallostericamente

dal suo prodotto glucoso-6-Pdal suo prodotto glucoso-6-P

Se il gluc-6P non viene consumato Se il gluc-6P non viene consumato

con la stessa velocità con cui è prodotto, con la stessa velocità con cui è prodotto,

inibisce l'esochinasi fino a quando l'eccesso non sia consumatoinibisce l'esochinasi fino a quando l'eccesso non sia consumato

glucosoglucoso

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Esochinasi è presente in tutte le cellule

Glucochinasi è presente nel fegato

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Attraverso la Attraverso la fosforilazione fosforilazione il glucosio si il glucosio si mantiene mantiene all’interno all’interno della cellula della cellula non riuscendo non riuscendo ad ad oltrepassare oltrepassare la membrana la membrana citoplasmaticacitoplasmatica

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STEP 2: Isomerizzazione del glucosio6P in STEP 2: Isomerizzazione del glucosio6P in fruttosio6P fruttosio6P

Fosfoglucosio Fosfoglucosio isomerasiisomerasi

E’ una reazione di E’ una reazione di

isomerizzazioneisomerizzazione

reversibilereversibile

L’isomerizzazione attiva L’isomerizzazione attiva il C-3 per la scissione il C-3 per la scissione nella successiva nella successiva reazione catalizzata reazione catalizzata dall’aldolasidall’aldolasi

G’°= 1,7 KJ/mol

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Fosfoglucoso isomerasi

ΔG'°=+1,7 kJ/moleΔG=-2,5 kJ/mole

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Go’ = -14,2 kJ/molReazione irreversibile

STEP 3: Fosforilazione del fruttosio-6-P STEP 3: Fosforilazione del fruttosio-6-P

Fosfofruttochinasi 1Fosfofruttochinasi 1

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Fosfofruttocinasi 1

Mg++

ΔG'°=-14,2 kJ/moleΔG=-22,2 kJ/mole

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FOSFOFRUTTOCHINASI (PFK)FOSFOFRUTTOCHINASI (PFK)

Enzima oligomerico formato da 4 protomeri, a loro volta costituiti da varie subunità

Regolazione allosterica dell’attività enzimatica Regolazione allosterica dell’attività enzimatica della PFKdella PFK FOSFO FRUTTOCHINASI

ATP Citrato

- Fruttosio 2,6 bifosfato

Fruttosio 1,6 bifosfato

+AMPADP

+

PiPFK l’attività quando lo stato energetico è basso

PFK l’attività quando lo stato energetico è ALTO

Due subunitàdel tetramero

ADP

Fru 1,6-bisphoaphate

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FOSFOFRUTTOCHINASI (PFK)FOSFOFRUTTOCHINASI (PFK)

Per la molteplicità degli effettori chimici l’enzima è denominato: enzima allosterico plurivalenteenzima allosterico plurivalente. Infatti il sito allosterico cui si lega il citrato è distinto da quello per ATP, per cui l’effetto dei due effettori è additivo.Nel fegato la fosfofruttochinasi 1 è inibita anche dagli acidi grassi liberi.

Curva di saturazione della PFK in funzione della concentrazione di ATP

Mantenendo [fruttoso 6P] cost. la curva di velocità di sintesi del fruttoso 1,6bifosfato in funzione della concentrazione di ATP mostra un rapido decremento dopo aver raggiunto un valore limite.Quando la [ATP] supera un valore critico si ha INIBIZIONE dell’enzima

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FOSFOFRUTTOCHINASI (PFK)FOSFOFRUTTOCHINASI (PFK)

A basse concentrazioni l’ATP si lega al SITO CATALITICO (> affinità) in forma di complesso con Mg2+Ad alte concentrazioni si lega al SITO ALLOSTERICO diminuendo l’attività dell’enzima per il fruttoso 6P (< affinità)

Ad alte concentrazioni di ATP la cinetica della fosfofruttochinasi muta da iperbolica a sigmoidale

A LIVELLO EPATICO A LIVELLO EPATICO il più potente il più potente attivatore della PFK è il fruttosio 2,6-attivatore della PFK è il fruttosio 2,6-bifosfato, la cui azione si manifesta bifosfato, la cui azione si manifesta a concentrazioni basse anche 10 a concentrazioni basse anche 10 volte inferiore agli altri regolatori volte inferiore agli altri regolatori (ATP;AMP,citrato..)(ATP;AMP,citrato..)

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DGDGo’ o’ = -23,9 kJ/mol= -23,9 kJ/mol

STEP 4: Demolizione dell’esoso in triosi STEP 4: Demolizione dell’esoso in triosi

La reazione è

reversibile e

all’equilibrio è

favorita la

formazione di

fruttoso 1,6-

bifosfato (89% rispetto all’11%

dei 2 triosi).

Affinché la

reazione possa

procedere da

sinistra a destra

uno dei 2 triosi

deve essere

rapidamente

rimosso.

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Aldolasi

ΔG'°=+23,8 kJ/mole ΔG= -1,3 kJ/mole

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Condensazione Aldolica Condensazione Aldolica

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AldolasiAldolasidella classe 1della classe 1

C6 trasformato in 2 C3 C6 trasformato in 2 C3

(DHAP, Gly-3-P)(DHAP, Gly-3-P)

Le aldolasi degli animali Le aldolasi degli animali

sono della classe Isono della classe I

Queste aldolasi Queste aldolasi

formano basi di Schiff formano basi di Schiff

intermedie legate intermedie legate

covalentemente tra il covalentemente tra il

substrato e una lisina substrato e una lisina

nel sito attivo nel sito attivo

dell’enzimadell’enzima

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(chetoso) (aldoso)

4%4%96%96%

STEP 5: Isomerizzazione dei triosofosfati STEP 5: Isomerizzazione dei triosofosfati

Diidrossiacetone fosfato e gliceraldeide 3 fosfato sono interconvertibili, in una reazione di isomerizzazione

Una reazione redox Una reazione redox

intramolecolare con intramolecolare con

meccanismo eno-diolomeccanismo eno-diolo

La reazione procede comunque verso la G3P, in quanto questa ultima viene rimossa molto velocemente dalla reazione successiva.Da 1 molecola di fruttoso1,6 bifosfato, mediante reazioni sequenziali di Aldolasi e triso fosfato isomerasi, si ottengono 2molecole di G3P

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Trioso fosfato isomerasiTrioso fosfato isomerasi

L’enzima è costituita da un nucleo centrale di otto - foglietti e otto - elica con regioni di connessione.Questo motivo strutturale, chiamato barile è stato riscontrato anche in uno dei domini della piruvato chinasi

Regioni di connessione

-elica-foglietto

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Triosofosfato isomerasi

ΔG'°=+7,5 kJ/moleΔG= + 2,5 kJ/mole

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STEP 6: ossidazione della gliceraldeide 3 fosfato STEP 6: ossidazione della gliceraldeide 3 fosfato

Acil fosfato

Legame ad alta energiaLegame ad alta energia tra l’acido fosforico e il gruppo carbossilico legame da anidride mista

Ossidazione (deidrogenazione) seguita da Ossidazione (deidrogenazione) seguita da fosforolisifosforolisi

Go’ = +6,3 kJ/mol

La reazione si dice accoppiata in quanto l’energia derivante dall’ossidazione dell’aldeide viene utilizzata per la formazione del leg.fosfo-anidridico

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Gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi

ΔG'°=+12,6 kJ/moleΔG=-3,4 kJ/mole

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La gliceraldeide 3fosfatodeidrogenasi è un tetramero che puo’ legare 4 molecole di NAD+ una per subunità

La sua attività è dipendente dalla integrità di un gruppo –SH in corrispondenza di ogni sito attivo

REAZIONE DI ADDIZIONE (1): il gruppo aldeidico della G3P forma con il gruppo SH dell’enzima un TIOSEMIACETALE che viene ossidato dal NAD+ legato all’enzima formando un TIOESTERE (ricco di en.) (3)

FOSFOROLISI: FOSFOROLISI: Si libera l’acil-fosfato e l’enzima ripristina la sua conformazione iniziale(5)

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deidrogenazionedeidrogenazione

fosforolisifosforolisi

Un residuo di cisteina è coinvolto Un residuo di cisteina è coinvolto nella catalisinella catalisi

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Struttura della Gliceraldeide 3-fosfato Struttura della Gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasideidrogenasi

Il secondo Il secondo dominio lega dominio lega

la la gliceraldeide 3Pgliceraldeide 3P

Il primo Il primo dominio dominio lega il lega il NADNAD++

Il polipeptide si ripiega in Il polipeptide si ripiega in due domini distinti:due domini distinti:

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Subunità dell’enzima Gliceraldeide - 3 - fosfato Subunità dell’enzima Gliceraldeide - 3 - fosfato deidrogenasideidrogenasi

Dominio a cui si lega Dominio a cui si lega

la Gliceraldeide - 3 - fosfatola Gliceraldeide - 3 - fosfato

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Fosforilazione a livello del substrato

Go’ = -18,9 kJ/mol

STEP 7: 1° Fosforilazione dell’ADPSTEP 7: 1° Fosforilazione dell’ADP

Sebbene l’equilibrio sia termodinamicamente spostato verso dx, la reazione è tuttavia reversibile consentendo la generazione di ATP nel processo glicolitico: tuttavia quando viene richiesta la sintesi del glucoso (gluconeogenesi)ha luogo la formazione del 1-3BPG a spese di ATP

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Scambio reversibile di un gruppo fosfato trail C-2 e il C-3 del glicerato

STEP 8: Trasferimento intramolecolare del STEP 8: Trasferimento intramolecolare del radicale fosforicoradicale fosforico

FOSFOGLICERATO FOSFOGLICERATO MUTASIMUTASI

Mg++

Mutasi:Mutasi: enzimi che catalizzano il trasferimento di un raggruppamento da una parte all’altra della molecola che conserva la propria identità

IsomerasiIsomerasi:catalizzano una modificazione di identità del substrato.

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Il 2-3 bifosfoglicerato

cede all’enzima il Pi in

posizione 3, formando

2 fosfoglicerato

(reazione 3)

Questo gruppo Pi si

lega

temporaneamente ad

un residuo di istidina

(His) dell’enzima

(generando la forma

attiva dell’enz.) per

essere poi ceduto al 3

fosfoglicerato

( il substrato della

reazione) che si

converte in 2,3

bifosfoglicerato

e così via

FOSFOGLICERATO FOSFOGLICERATO MUTASIMUTASI

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Fosfoglicerato cinasi

Mg++

ΔG'°=-37 kJ/moleΔG =+ 2,7 kJ/mole

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Il gruppo P scambiato è trasportato temporaneamente da un residuo di His

dell’enzima

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Fosfoglicerato mutasi

Mg++

ΔG'°=+8,8 kJ/moleΔG= +1,6 kJ/mole

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La fosfogliceromutasi

richiede quantità

catalitiche del 2-3-

bifosfoglicerato

Gli ERITROCITI hanno un

contenuto di 2,3 bifosfoglicerato

(4mM) più elevato delle altre,

perché lo utilizzano non solo

come cofattore nella glicolisi,

ma anche come modulatore

dell’affinità dell’emoglobina per

l’ossigeno.

Per questo ricavano il 2,3 BFG

dal 1,3 BFG per azione di una

MUTASI(bifosfoglicerato mutasi)

1,3 BFG 2,3 BFG

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Il 2,3 BFG può essere defosforilato in 3-fosfoglicerato dalla 2,3 bifosfoglicerato.La trasformazione del 1,3 bifosfoglicerato in 3 fosfoglicerato per azione successiva di mutasi e fosfatasi implica l’abolizione di formare ATP nella reazione catalizzata dalla fosfoglicerato chinasi. Infatti in base alla richiesta maggiore di ATP o di 2,3-bisfofoglicerato, gli eritrociti utilizzano la normale via metabolica della glicolisi, oppure questo bypass metabolico..

G3P

1,3 bifosfoglicerato

3 fosfoglicerato

ADP

ATP CHINASI 2,3 bifosfoglicerato

Pi

MUTASIMUTASI

FOSFATASIFOSFATASI

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composto ad alta energia

G0’ per l’idrolisi del fosfato varia da –17.6 kJ/mol nel 2PG a –61.9 kJ/mol nel PEP.

Go’ = 1,8 kJ/mol

STEP 9:Formazione del fosfoenolpiruvato STEP 9:Formazione del fosfoenolpiruvato (PEP)(PEP)

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La seconda fosforilazioneLa seconda fosforilazionedell’ADP a livello del substratodell’ADP a livello del substrato

STEP 10: 2° Fosforilazione dell’ADPSTEP 10: 2° Fosforilazione dell’ADP

Forma chetonica

Forma Enolica

Piruvico Chinasi

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STEP 10: 2° Fosforilazione dell’ADPSTEP 10: 2° Fosforilazione dell’ADP

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LA PIRUVICO CHINASI LA PIRUVICO CHINASI

è inibita da alti livelli di ATP(meccanismo

allosterico)

è attivata da parte del fruttosio-1,6-bifosfato

(attivazione feedforward). In tal modo si assicura

che il carbonio che fluisce attraverso la glicolisi

completi il suo passaggio e non si abbia

accumulo di intermedi

è inibita dall’acetil-CoA (inibizione da prodotto).

Questa inibizione permette di ridurre il flusso

attraverso la glicolisi qualora sia disponibile un

substrato non zuccherino

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E’ presente nei tessuti in tre forme isoenzimatiche:

la M nel muscolo e cervello

La L nel fegato che è influenzata dalla dieta e dagli ormoni.

Il digiunodigiuno, condizione che favorisce la gluconeogenesi, ne

diminuisce

la quantità e il GLUCAGONEGLUCAGONE che pure stimola la

gluconeogenesi, ne

diminuisce l’attività stimolando la fosforilazione dell’enzima

(Forma fosforilata è meno attiva)

L’insulinainsulina fa aumentare per induzione,la quantità

dell’enzima

AZIONE ANTAGONISTA DEL GLUCAGONE E DELL’INSULINA

Glucagone +

Insulina -

La A negli altri tessuti

LA PIRUVICO CHINASI LA PIRUVICO CHINASI

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Sito attivo e regolazione dellaSito attivo e regolazione della Piruvico chinasi Piruvico chinasi

Attivato allostericamente da AMP e Fru-1,6-bisP

Inibito allostericamente da ATP e acetil-CoA

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GLUCOSIO

2- Gliceraldeide -3- PO4

2 molecole di PIRUVATO

2 ATP

2 ADP

4 ADP

4 ATP

2 NAD+

2 NADH + 2H+

La glicolisi genera: La glicolisi genera: 2 molecole di ATP e 2 NADH + 2 H+2 molecole di ATP e 2 NADH + 2 H+

2 ATP vengono usati per aggiungere gruppi fosfato al glucosio e 2 ATP vengono usati per aggiungere gruppi fosfato al glucosio e

al fruttosio -6-P al fruttosio -6-P (- 2 (- 2

ATP)ATP)

4 ATP si generano per trasferimento diretto 4 ATP si generano per trasferimento diretto (+ 4 (+ 4

ATP)ATP)

Glucosio + 2 ADP + 2 Pi + 2 NAD+ 2piruvati + 2 ATP + 2 Glucosio + 2 ADP + 2 Pi + 2 NAD+ 2piruvati + 2 ATP + 2

NADH + 2 H+NADH + 2 H+

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Gli enzimi glicolitici possono formare complessi multienzimatici nelle cellule

Quando le proteine sono purificate da estratti di cellule lisati in soluzioni diluite, le interazioni non-convalenti possono essere distrutte

Evidenze cinetiche e fisiche suggeriscono che gli enzimi della glicolisi possono assemblarsi in complessi multienzimatici, dove i prodotti intermedi sono incanalati direttamente da un enzima ad un altro, senza entrare nelle soluzioni acquose, un fenomeno chiamato “substrate channeling”.

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Gli enzimi glicolitici moltoprobabilmente formano complessi multienzimatici.

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REGOLAZIONE DELLA GLICOLISIREGOLAZIONE DELLA GLICOLISISolitamente le reazioni della glicolisi sono facilmente reversibili,

eccetto quelle catalizzate dall'esochinasi, dalla fosfofruttochinasi

(PFK) e dalla piruvatochinasi (PK), che fungono da punti di

regolazione della glicolisi.(G < 0 e grande)Il tasso di glicolisi nei

mammiferi è controllato proncipalmente a livello della PFK, e

parzialmente a livelli dell’esochinasi e della PK.La fosfofruttochinasi, principale elemento di controllo della glicolisi, catalizza una reazione esoergonica irreversibile che permette al glucosio di entrare nella via glicolitica (escludendo il ciclo dei pentosi-fosfati), è attiva quando è necessario produrre energia oppure precursori, ma viene inibita da alte concentrazioni di ATP e di citrato, (CIA)

La piruvatochinasi, altro sito di controllo, è inibita allostericamente da Acetil CoA.

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Altri substrati della glicolisi Metabolismo del fruttosio

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Il fruttosio (o levulosio) è un monosaccaride contenuto normalmente nella frutta. Presenta basso potere cariogeno, fornisce 4 Kcal /g, e il suo potere edulcorante, circa 1,5 volte superiore a quello del saccarosio, consente un risparmio calorico minimo. Sebbene il metabolismo del fruttosio sia indipendente dall'insulina, quando viene superata la quantità di 40 g/die esso viene trasformato in glucosio. Per questo motivo le persone diabetiche non devono oltrepassare il limite massimo di assunzione giornaliera di 40 g di fruttosio; in questo calcolo va tenuto presente anche la quota presente negli alimenti specifici per diabetici, spesso molto elevata. In quantità elevate il fruttosio può causare diarrea, dolori addominali e flatulenza. Trattandosi di una sostanza naturale, è perfettamente innocua (motivo per cui non ne è stata stabilita la DGA), ma deve essere usato con precauzione nelle persone con alterata funzione renale e gravi disturbi al fegato.

Il fruttosio

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Assorbimento del fruttosioL’assorbimento del fruttosio avviene per

diffusione facilitata ed è mediato daltrasportatore GLUT-5.

Il fruttosio viene rapidamente rimosso dallume intestinale, tuttavia elevati carichialimentari possono superare la capacità

del trasportatore con conseguenteincompleto assorbimento e rapida

Fermentazione

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Metabolismo del galattosio

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Metabolismo del mannosio

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DESTINO DEL PIRUVATO…..DESTINO DEL PIRUVATO…..

Il piruvato è ancheun precursore inmolte reazionianaboliche.

Quando l’ossigeno sarà disponibile, Quando l’ossigeno sarà disponibile, questo debito sarà pagato con la questo debito sarà pagato con la riossidazione del Lattato a Piruvato e riossidazione del Lattato a Piruvato e con la completa ossidazione di con la completa ossidazione di quest’ultimoquest’ultimo..

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L’acido piruvico rappresenta un composto centrale del

metabolismo

Ha numerosi destini alternativi specie nelle cellule e nei

Microorganismi anaerobi. In tutti i casi, è il substrato di eccellenza

da ridurre per smaltire l’eccesso di NADH prodotto dalla glicolisi

Eucarioti superioriEucarioti superioriLievitiLieviti

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In condizioni ANAEROBIE il piruvato In condizioni ANAEROBIE il piruvato è convertito in acido lattico o etanoloè convertito in acido lattico o etanolo

Pathways Pathways del Piruvatodel Piruvato

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Rigenerazione del NADRigenerazione del NAD++

quando manca O2

(la glicolisi continua comunque)Il NADH proviene dall’OX della G3P

Nei muscoli,globuli rossi e nei lattobacilli è moltoattiva.

Se O2 è disponibile invece, NADH è

Ossidato nel trasporto elettronico,

producendo ATP nell’ossidazione

fosforilativa.

Fermentazione Fermentazione LatticaLattica

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I lattobacilli fermentano il Glucosio trasformandolo in acido lattico.I lattobacilli fermentano il Glucosio trasformandolo in acido lattico.

Il batterio Lactobacillus è anche un Il batterio Lactobacillus è anche un componente della flora batterica componente della flora batterica umana normale del tratto urogenitaleumana normale del tratto urogenitale

dove, grazie alla sua capacità di generare un ambiente acido, dove, grazie alla sua capacità di generare un ambiente acido, impedisce la crescita di batteri nocivi.impedisce la crescita di batteri nocivi.

La straordinaria efficienza della La straordinaria efficienza della

GLICOLISI ANAEROBIA delle Cellule Embrionali e TumoraliGLICOLISI ANAEROBIA delle Cellule Embrionali e Tumorali

spiega la loro capacità a sopravvivere e moltiplicarsi anche in spiega la loro capacità a sopravvivere e moltiplicarsi anche in condizioni di scarso apporto di ossigeno.condizioni di scarso apporto di ossigeno.

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Presente solo negli organismi alcool fermentativi

Presente in molti organismi, tra cui l’uomo

Fermentazione alcolica

La rigenerazione del NAD+ (nella fermentazione lattica o etanolo) mantiene così il flusso di Glicolisi in condizioni anaerobiche

Da ox della G3P

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EFFETTO PASTEUREFFETTO PASTEUR

Quando le cellule, capaci di metabolizzare il glucoso sia

anaerobicamente che aerobicamente, sono mantenute in

condizioni aerobiche, consumano meno glucoso e formano meno

acido lattico di quando sono in condizioni anaerobiche.

L’osservazione di tale fenomeno oggi spiegabile dalla maggior

resa energetica della glicolisi aerobica rispetto a quella

anaerobica e dal fatto che in presenza di ossigeno il piruvato

non viene ridotto a lattato ma ossidato a CO2 portò Pasteur ad

enunciare che “L’OSSIGENO INIBISCE LA GLICOLISI”

In condizioni aerobiche la fosforilazione ossidativa mitocondriale

del piruvato produce una elevata quantità di ATP. Se si considera

che l’aumento di ATP e la concomitante diminuzione di ADP

inibisce l’attività della fosfofruttocinasi 1 si comprende come in

condizioni aerobiche il flusso glicolitico abbia a diminuire.

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DESTINO AEROBICO DEL PIRUVATODESTINO AEROBICO DEL PIRUVATO

Il piruvato prodotto dalla glicolisi o dall’ox del lattato passa nei mitocondri attraverso la membrana mitocondriale interna in forma protonata tramite carrier specifico.La PIRUVICO DEIDROGENASI è un complesso enzimatico sito nella porzione

più interna della membrana mitocondriale interna e costituito da3 unità: piruvato deidrogenasi, deidrolipoil acetiltransferasi, deidrolipoil deidrogenasi

PIRUVATO PIRUVATO DEIDROGENASIDEIDROGENASI

DECARBOSSILAZIONE OSSIDATIVADECARBOSSILAZIONE OSSIDATIVA

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PIRUVATO DEIDROGENASIPIRUVATO DEIDROGENASI

E1 = piruvato deidrogenasi cui si lega al tiamina pirofosfato (TPP)

E2 = deidrolipoil acetiltransferasi cui è legato l’acido lipoico

E3 = deidrolipoil deidrogenasi cui è legato il FAD

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Destino del piruvato…….Destino del piruvato…….

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Il piruvato entra nel mitocondrio grazie ad una

proteina trasportatrice,pe

r essere decarbossilato ad

Acetil CoA ed entrare nel ciclo

di krebs

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ΔG'°=-33,4 kJ/mol

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La PDH è controllata mediante inibizione inibizione

feedback dai suoi prodotti di reazione

(acetilCoA e NADH); questo può essere

razionalizzato pensando che l’enzima funzioni

in modo da produrre acetil-CoA e NADH in

modo che vengano utilizzati immediatamente.

REGOLAZIONE DELLA PDHREGOLAZIONE DELLA PDH

L’enzima è stimolato da PEPstimolato da PEP, presumibilmente per segnalare la

necessità di degradare il piruvato velocemente ed evitare un

intasamento del flusso glicolitico.

PDH è stimolatastimolata anche da AMP, il cui accumulo indica carenza di

ATP.

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Forma defosforilataForma defosforilataATTIVAATTIVA

Forma fosforilataForma fosforilataINATTIVAINATTIVA

FOSFORILAZIONE ad opera di una CHINASIAcetil CoA ADPMg++ PiruvatoNADH NAD+ATP TPP

DEFOSFORILAZIONE ad opera di una FOSFATASIDEFOSFORILAZIONE ad opera di una FOSFATASICa++ NADHMg++ Acetil CoAINSULINA

+ -

REGOLAZIONE DELLA PDHREGOLAZIONE DELLA PDH

+ -

PYA= piruvato

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Funzioni tessuto-specifiche della glicolisi

negli animaliGlobuli rossi

Esclusivamente per energiaMuscoli scheletrici

Fonte di energia, soprattutto durante lo sforzo intenso

Tessuto adiposoFonte di glicerolo-P per la sintesi di trigliceridiFonte di acetil-CoA per la sintesi di acidi grassi

FegatoFonte di acetil-CoA per la sintesi di acidi grassiFonte di glicerolo-P per la sintesi di trigliceridi

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IL CICLO DI CORIIL CICLO DI CORI

Nei vari tessuti animali la glicolisi e la gluconeogenesi si svolgono

in modo differenziato, nel senso che in alcuni tessuti la glicolisi è

molto attiva mentre la gluconeogenesi molto poco.

Questo è il caso del muscolo scheletrico.Nel fegato la situazione è opposta. Quando il muscolo lavora in anaerobiosi il lattato formato va in circolo e giunge al fegato dove viene convertito in glucosio, che tramite il circolo giunge al muscolo.

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I prodotti della glicolisi anaerobica

• 2 molecole di piruvato

• 4 molecole di ATP (meno le due usate per l’attivazione del glucosio)

• 2 molecole di NADH

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Destino del piruvato

• In presenza di ossigeno: il piruvato entra nel mitocondrio, viene trasformato in acetil-CoA che, a sua volta, entra nel ciclo di Krebs. L’ossidazione continua poi in catena respiratoria.

• In assenza di ossigeno (anossia): nel citoplasma il piruvato può essere convertito in molteplici prodotti finali a seconda degli enzimi presenti; tutte queste reazioni hanno comunque lo scopo di riossidare il NADH, coenzima della Gliceraldeide-3-PDH.