16
Capitale: Roma Popolazione: 58,1 milioni (193 ab/kmq) Lingua: italiano Unificata il 17 marzo 1861. Ordinamento: repubblica parlamentare Capo di stato: Giorgio Napolitano PIL procapite: 29.100$ Il Canto degli Italiani Fratelli d'Italia / L'Italia s'è desta / Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa. / Dov'è la Vittoria? / Le porga la chioma / Ché schiava di Roma / Iddio la creò. // Stringiamci a coorte / Siam pronti alla morte / Siam pronti alla morte / L'Italia chiamò. / Stringiamci a coorte / Siam pronti alla morte / Siamo pronti alla morte / L'Italia chiamò. Capitale: Asunción Popolazione: 6,3 milioni (15,5 ab/kmq) Lingua: spagnolo, guaranì Indipendente dalla Spagna dal 15 maggio 1811. Ordinamento: repubblica presidenziale Capo di stato: Fernando Lugo PIL procapite: 4.000$ Paraguayos, ¡República o Muerte! A los pueblos de América, infausto / Tres centurias un cetro oprimió / Más un día soberbia surgiendo / "¡Basta!" dijo y el cetro rompió. / Nuestros padres lidiando grandiosos / ilustraron su gloria marcial / Y trozada la augusta diadema / Enalzaron el gorro triunfal // Paraguayos, ¡República o Muerte! / Nuestro brío nos dio libertad / Ni opresores ni siervos alientan / Donde reinan unión e igualdad Paraguaiani, Repubblica o Morte! Le genti delle Americhe, ahiloro, furono oppresse per tre secoli da uno scettro, ma un giorno magnifico si alzarono, dissero "Basta!" e distrussero lo scettro. I nostri padri, grandiosi nella battaglia, mostrarono la loro gloria marziale e, dopo aver distrutto l'augusto diadema, alzarono l'elmo trionfale. Paraguaiani, Repubblica o Morte! Il nostro spirito ci ha dato libertà, e non esistono oppressori nè schiavi dove regnano unione e uguaglianza.

La Guida a Sudafrica 2010

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Pianeta Sport - Numero 0

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Page 1: La Guida a Sudafrica 2010

GIRONEF

Capitale: RomaPopolazione: 58,1 milioni(193 ab/kmq)Lingua: italiano

Unificata il 17 marzo 1861.

Ordinamento: repubblicaparlamentareCapo di stato: GiorgioNapolitanoPIL procapite: 29.100$

Il Canto degli ItalianiFratelli d'Italia / L'Italia s'è desta / Dell'elmo di Scipio / S'è cinta la testa. / Dov'è laVittoria? / Le porga la chioma / Ché schiava di Roma / Iddio la creò. // Stringiamci a coorte/ Siam pronti alla morte / Siam pronti alla morte /L'Italia chiamò. / Stringiamci a coorte / Siam pronti alla morte / Siamo pronti alla morte /L'Italia chiamò.

Capitale: AsunciónPopolazione: 6,3 milioni (15,5ab/kmq)Lingua: spagnolo, guaranì

Indipendente dalla Spagna dal15 maggio 1811.

Ordinamento: repubblicapresidenzialeCapo di stato: Fernando LugoPIL procapite: 4.000$

Paraguayos, ¡República o Muerte!A los pueblos de América, infausto / Tres centurias un cetro oprimió / Más un día soberbiasurgiendo / "¡Basta!" dijo y el cetro rompió. / Nuestros padres lidiando grandiosos /ilustraron su gloria marcial / Y trozada la augusta diadema / Enalzaron el gorro triunfal //Paraguayos, ¡República o Muerte! / Nuestro brío nos dio libertad / Ni opresores ni siervosalientan / Donde reinan unión e igualdad

Paraguaiani, Repubblica o Morte!Le genti delle Americhe, ahiloro, furono oppresse per tre secoli da uno scettro, ma ungiorno magnifico si alzarono, dissero "Basta!" e distrussero lo scettro. I nostri padri,grandiosi nella battaglia, mostrarono la loro gloria marziale e, dopo aver distrutto l'augustodiadema, alzarono l'elmo trionfale. Paraguaiani, Repubblica o Morte! Il nostro spirito ci hadato libertà, e non esistono oppressori nè schiavi dove regnano unione e uguaglianza.

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Page 2: La Guida a Sudafrica 2010

Aotearoa/God defend New ZealandE Ihoā Atua / O ngā iwi mātou rā / Āta whakarongona / Me aroha noa // Kia hua ko te pai/ Kia tau to ata whai / Manaakitia mai / Aotearoa // God of Nations at thy feet / In thebonds of love we meet / Hear our voices we entreat / God defend our free land // GuardPacific’s triple star / From the shafts of strife and war / Make her praises heard afar / Goddefend New Zealand.

Terra della Lunga Nuvola Bianca/Dio Difenda la Nuova ZelandaDio delle Nazioni, ai tuoi piedi ci incontriamo, uniti nell'amore. Ascolta le nostre voci, tipreghiamo, Dio, difendi la nostra libera terra. Proteggi la tripla stella Pacifica dalle lance diconflitti e guerre, fai che le sue lodi giungano lontano, Dio, difendi la Nuova Zelanda.

GIRONEF

Capitale: WellingtonPopolazione: 4,1 milioni(15,1 ab/kmq)Lingua: inglese, māori

Indipendente dal Regno Unitodal 25 novembre 1947.

Ordinamento: monarchiaparlamentareCapo di stato: reginaElisabetta II del Regno UnitoPIL procapite: 25.500$

Nad Tatrou sa BlýskaNad Tatrou sa blýska / hromy divo bijú / Zastavme ich bratia / veď sa ony stratia / Slováciožijú // To Slovensko naše / posiaľ tvrdo spalo / Ale blesky hromu / vzbudzujú ho k tomu /aby sa prebralo.

Un Fulmine sui TatraCi sono fulmini sopra ai Tatra, tuoni dal boato selvaggio. Fermiamoli, fratelli, escompariranno e gli Slovacchi rivivranno. Quella nostra Slovacchia è stata troppo tempodormiente, ma il lampo del fulmine sta risvegliandola.

Capitale: BratislavaPopolazione: 5,4 milioni(110,2 ab/kmq)Lingue: slovacco

Indipendente dalla Cecoslovacchiadal 1° gennaio 1993.

Ordinamento: repubblicaparlamentareCapo di stato: IvanGašparovičPIL procapite: 17.700$

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Page 3: La Guida a Sudafrica 2010

Non sempre i campioni in carica sono inaturali favoriti per la vittoria finale. InSudafrica, ad esempio, non sarà così.La nazionale Azzurra, sulla carta, nonpare infatti poter partire con le stessechance di vittoria di squadre attualmentepiù quotate come Inghilterra e Spagnao, ancora, Argentina e Brasile. Questoè ciò che pensano gli allibratori, maquesto è anche ciò che un po’ tutti sidicono nel leggere le liste dei giocatoriconvocati alla fase finale del prossimoMondiale. Difficile, insomma, chepossa arrivare la quinta affermazioneiridata della nostra storia. Anzi, giàl’approdo in semifinale dovrebbeessere salutato come un grandetraguardo. Ben sappiamo, però, che èproprio nei momenti di critica e crisiche storicamente la nostra nazionaletende a compattarsi. Allo stesso modoabbiamo già potuto apprezzare, inquesto senso, il lavoro svolto da Lippiquattro anni fa, quando seppeamalgamare al meglio un grandissimogruppo capace di compiere un’impresainsperata.Rispetto ad allora, comunque, questasquadra sembra essere qualitativamentemeno dotata. Agli addii di giocatoricome Nesta e Totti, indiscutibilmentecampioni assoluti, hanno infatti fattofronte gli innesti di giocatori comeBonucci e Pepe, ragazzi sì capaci evolenterosi ma che oggi non hanno

GIRONEF-Italia

una propria dimensione internazionale.Allo stesso tempo quello che era statoil trascinatore principe della nostranazionale in Germania, Cannavaro,non è assolutamente più all’altezzadelle prestazioni offerte quattro annifa. Questa squadra, insomma, dovràpuntare tutto sui pochi campionirimastigli sperando poi che queigiocatori che andranno a completare lasquadra peschino il jolly disputando unMondiale stile Grosso versione 2006.Perché pensare che Buffon, Chiellini,Pirlo e De Rossi possano vincere dasoli questa competizione èprobabilmente sognare, più che altro.A preoccupare in maniera particolare,poi, è l’attacco: Gilardino ha giàdimostrato di non essere uncentravanti capace di dare il meglio disé “a certe temperature”, Di Natale èsì il capocannoniere del nostrocampionato, ma in nazionale non hamai inciso come nell’Udinese e, ingenerale, manca comunque una stellaassoluta. Sembrano già lontani anniluce, insomma, i tempi in cui tra DelPiero, Inzaghi, Totti e Vieri i nostri CTavevano solo l’imbarazzo della scelta.Detto questo gli Azzurri avranno inogni caso l’obbligo morale di vincere ilproprio girone: Paraguay, Slovacchia eNuova Zelanda non possono certoimpensierire chi solo quattro anni fasollevava al cielo di Berlino la Coppadel Mondo.

2006

1 986

1 990

1 994

1 998

2002

1 982

1 962

1 966

1 970

1 974

1 978

1 958

1 930

1 934

1 938

1 950

1 954

Campioni del Mondo

Ottavi di finale

3° posto

2° posto

Quarti di finale

Ottavi di finale

Campioni del Mondo

Primo turno

Primo turno

2° posto

Primo turno

4° posto

Non qualificati

Non presente

Campioni del Mondo

Campioni del Mondo

Primo turno

Primo turno

Esordio internazionale:

1 5 maggio 1 91 0, MilanoItalia - Francia 6-2

Palmares:

Mondiali: diciottesima parteci-pazione, quattro volte campio-ne (1 934, 1 938, 1 982, 2006),due secondi posti (1 970,1 994), un terzo posto (1 990).Europei: una volta campione(1 968), un secondo posto(2000), un terzo posto (1 988).Olimpiadi: un oro (1 936), duebronzi (1 928, 2004).

Più presenze in nazionale:

Fabio Cannavaro (1 32)

Migliormarcatore:

Gigi Riva (35)

1 4 giugno 201 0 - Green Point, Città del CapoItalia - Paraguay (h. 20:30)

20 giugno 201 0 - Mbombela, NelspruitItalia - Nuova Zelanda (h. 16:00)

24 giugno 201 0 - Ell is Park, JohannesburgItalia - Slovacchia (h. 16:00)

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Page 4: La Guida a Sudafrica 2010

Buffon

ChielliniBonucciCannavaroZambrotta

Iaquinta Di Natale

De RossiPirlo

Marchisio

Gilardino

GIRONEF-Italia

CHI È DENTRO E CHI È FUORIDentro Fabio Quagliarel la, fuori Giuseppe Rossi e Mattia Cassani:Marcello Lippi doveva scegliere uno tra questi tre nomi e ha optatoper l 'attaccante del Napoli , lasciando fuori la punta del Vi l larreal ei l difensore del Palermo. Tagliati dal la l ista prel iminare anche i lportiere Salvatore Sirigu del Palermo, i l centrocampista AndreaCossu del Cagliari e l 'attaccante Marco Borriel lo del Milan, mentreMauro Camoranesi, nonostante un l ieve infortunio occorso inal lenamento, ha mantenuto i l suo posto nella l ista.

IL COMMISSARIO TECNICO

IL CAPITANO

Dopo una carriera da calciatore spesa in gran parte sullasponda doriana di Genova, Marcello Lippi iniziò la sua carrieradi tecnico proprio nelle giovanili della Sampdoria per poigirovagare per l’Italia prima di consacrarsi come grandeallenatore nella seconda metà degli anni novanta, dopo essereapprodato alla Juventus. Da tecnico campione del mondo incarica, avrà tutti gli occhi puntati addosso: forte però dellafiducia nelle sue idee e di un palmares quanto mai ricco,riuscirà senz’altro a gestire al meglio queste pressioni. Cinquescudetti, due Coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane ed unaEuropea, una Champions ed un’Intercontinentale, oltre alMondiale tedesco vinto. Se saprà ricompattare il gruppo comequattro anni fa riuscirà a compiere un altro miracolo.

Cresciuto nelle giovanili della squadra della sua città, Napoli,Fabio Cannavaro esordì in Serie A contro la Juventus a soli 19anni. E proprio a Torino si sarebbe trovato a giocare molti annidopo. Tra il suo esordio e lo sbarco in Bianconero passaronoundici anni e 422 match ufficiali disputati con le maglie, oltre chedel Napoli, di Parma ed Inter. Recordman di presenze innazionale e di presenze con la fascia di capitano al braccio,Fabio raggiunse l’apice della sua carriera proprio nel corsodell’ultimo Mondiale: decisivo nella conquista dello stesso,infatti, fu premiato con l’assegnazione del FIFA World Player edel Pallone d’Oro.

1 Gianluigi BUFFON P 28.01.1978 Juventus12 Federico MARCHETTI P 07.02.1983 Cagliari14 Morgan DE SANCTIS P 27.03.1977 Napoli2 Christian MAGGIO D 11.02.1982 Napoli3 Domenico CRISCITO D 30.12.1986 Genoa4 Giorgio CHIELLINI D 14.08.1984 Juventus5 Fabio CANNAVARO D 13.09.1973 Juventus

13 Salvatore BOCCHETTI D 30.11.1986 Genoa19 D 19.02.1977 Milan23 Leonardo BONUCCI D 01.05.1987 Bari6 Daniele DE ROSSI C 24.07.1983 Roma7 Simone PEPE C 30.08.1983 Udinese8 Gennaro GATTUSO C 09.01.1978 Milan

15 Claudio MARCHISIO C 19.01.1986 Juventus16 Mauro CAMORANESI C 04.10.1976 Juventus17 Angelo PALOMBO C 25.09.1981 Sampdoria21 Andrea PIRLO C 19.05.1979 Milan22 Riccardo MONTOLIVO C 18.01.1985 Fiorentina9 Vincenzo IAQUINTA A 21.11.1979 Juventus

10 Antonio DI NATALE A 13.10.1977 Udinese11 Alberto GILARDINO A 05.07.1982 Fiorentina18 Fabio QUAGLIARELLA A 31.01.1983 Napoli20 Giampaolo PAZZINI A 02.08.1984 Sampdoria

NOME SQUADRA

CT Marcello LIPPI 12.04.1948

Gianluca ZAMBROTTA

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Che avrebbe vinto l ’ Inter era scontato. Chel’avrebbe fatto con due soli punti di vantag-gio sul la seconda, invece, non l’avevanoprevisto in molti . Così come pochi si aspet-tavano che a contendere la vittoria sinoall ’u ltimo sarebbe stata la Roma e ancormeno, credo, avevano previsto la Samp-doria ai prel iminari di Champions con laJuventus solo settima dopo i pesanti inve-stimenti estivi . Bianconeri che quindi ag-guantano un posto per la prossima EuropaLeague solo grazie al fatto che le final istedi Coppa Ital ia sono qualificate: rappresen-teranno i l nostro calcio nel la secondacompetizione europea per importanza in-

sieme a Palermo e Napoli , due delle realtà in più forte espansione dello stivale.Lasceranno i l nostro massimo campionato, invece, Atalanta, Siena e Livorno, cheverranno sostituite da Lecce, Cesena, e dalla vincitrice dei playoff: tra le quattro squadrein ballo ve ne sono due, Sassuolo e Cittadella, che sognano di disputare per la primavolta i l campionato di Serie A.

IL CAMPIONATO NAZIONALE LA PROMESSA E IL CAMPIONEIl Bari è stato una delle più belle sorprese dell’ultimocampionato. Tra i trascinatori della compagine pugliese vasicuramente annoverato il giovane centrale difensivo che ha fattoda perno alla retroguardia dei Galletti per tutto il corso delcampionato: Leonardo Bonucci. Classe ’87, Bonucci è undifensore che abbina un fisico roccioso a una grande attenzionenell’arco dei novanta minuti. Cresciuto nella Viterbese, squadradella sua città, approda all’Inter solo diciottenne per poi esseredirottato in prestito prima a Treviso e poi a Pisa. Girato al Genoanell’ambito dell’operazione che portò Motta e Milito a Milano,Leonardo è subito ceduto in comproprietà al Bari, squadra in cuiha trovato l’ambiente giusto per poter sbocciare definitivamentetanto da convincere coach Lippi a portarlo in Sudafrica.Bonucci, se scenderà in campo quest’estate, lo farà comunquecon una sicurezza in più rispetto a tanti suoi colleghi di altrenazioni: come ultimo baluardo difensivo nonché come giocatoredeputato ad apporre pezze agli errori suoi e degli altri difensoriazzurri vi sarà Gianluigi Buffon, monumento del calcionazionale ed internazionale. Qualcuno, infatti, azzarda che sia luiil miglior portiere della storia del calcio. Io di mio non saprei cosadire, al riguardo. Di sicuro ringrazio il Signore di avermi fattonascere come suo contemporaneo, di modo da aver potutopassare anni a rimirarne le gesta in campo. Portiere dal talentostraripante e dal grande carisma Buffon iniziò a giocare a calciocome centrocampista, salvo poi trasformarsi in portiere dopoessersi calcisticamente innamorato delle prodezze compiute dalcamerunese N’Kono nel corso del Mondiale italiano di vent’annifa. Dopo quattro anni passati nelle giovanili del Parma, quindi,l’esordio col botto in Serie A alla tenera età di 17 anni: da lì inpoi una serie notevole di successi e soddisfazioni, culminate nellavittoria del Mondiale 2006. Vittoria che si spera di ripetere inSudafrica…

GIRONEF-Italia

Serie ASquadra Pt

Inter 82Roma 80Milan 70

Sampdoria 67Palermo 65

Napoli 59Juventus 55

Parma 52Genoa 51

Bari 50Fiorentina 47

Lazio 46Catania 45Chievo 44

Udinese 44Cagliari 44

19 Siena 3120 Livorno 29

123456789

10111213141516

Bologna 421718 Atalanta 35

Albo d'oroSquadra Ultimo

Juventus 27 2002­2003Inter 18 2009­2010Milan 2003­2004Genoa 1923­1924Torino

17

1975­19769

Pro Vercelli 1921­1922Bologna 1963­1964

7

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frutti nella fase di qualificazione,quando le vittorie casalinghe controBrasile e Argentina hanno lanciato ilParaguay ad un ottimo terzo posto nelgirone sudamericano.Nonostante la dolorosa rinuncia aSalvador Cabañas, la Albirroja puòcontare su terminali offensivi diindubbia efficacia come Roque SantaCruz e il nuovo arrivato Lucas Barrios.A supportare le bocche da fuoco,Martino schiera un centrocampo aquattro dove il tasso di creatività ègarantito da Cristian Riveros, che ilprossimo anno si trasferirà inInghilterra nel Sunderland, asse­condato da Édgar Barreto, giocatore diReggina e Atalanta, e dal centro­campista del Wolfsburg, JonathanSantana. Dietro a loro, come fran­giflutti opera l’interditore Enrique Vera.L’ultima linea di difesa, che nellequalificazioni ha concesso agli av­versari solo 16 reti in 18 incontri,davanti al portiere Justo Villar, in cercadi rivincita dopo i cinque minuti diapparizione a Germania 2006 contanto di autorete e infortunio, si basasu due rocciosi ed esperti centralicome il capitano Caniza e il trentennedifensore del Boca Juniors, in procintodi trasferirsi all’Atletico Mineiro, JulioCésar Cáceres. A completare loschieramento sulle due fasce gliesterni di difesa del Club Olimpia diAsunción, Carlos Bonet e Darío Verón.

2006

1 986

1 990

1 994

1 998

2002

1 982

1 962

1 966

1 970

1 974

1 978

1 958

1 930

1 934

1 938

1 950

1 954

Primo turno

Ottavi di finale

Non qualificata

Non qualificata

Ottavi di finale

Ottavi di finale

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Primo turno

Primo turno

Non partecipante

Non partecipante

Primo turno

Non qualificata

Esordio internazionale:

1 1 marzo 1 91 9, AsunciónParaguay - Argentina 1 -5

Palmares:

Mondiali: ottava partecipazio-ne, tre volte agl i ottavi (1 986,1 998, 2002).Coppa America: due voltecampione (1 953, 1 979), cinquesecondi posti (1 922, 1 929,1 946, 1 949, 1 963), sette terziposti (1 923, 1 924, 1 925, 1 939,1 946, 1 959, 1 983).Olimpiadi: un argento (2004).

Più presenze in nazionale:

Carlos Gamarra (1 04)

Migliormarcatore:

José Saturnino Cardozo (24)

La Albirroja (“la biancorossa”), con lesue otto partecipazioni, è ormai ospiteabituale del banchetto quadriennaleche riunisce le migliori nazionalimondiali alla conquista della Coppa delMondo: presente consecutivamentenelle ultime tre edizioni (questa sarà laquarta), in tre occasioni ha superato loscoglio del girone di qualificazioneaccedendo agli ottavi di finale. Siricorderanno molto chiaramente ilMondiale del 1998 i tifosi spagnoli ebulgari: le loro due nazionali vennerobloccate a sopresa al primo turno dallaNigeria e, appunto, dal Paraguay.Quattro anni dopo, di nuovo ac­coppiato con la Spagna, passò il turnoa discapito di Sudafrica e Slovenia.Attendendo una vittoria nell’ultimapartita del girone contro la NuovaZelanda e considerando la garad’esordio contro gli azzurri come unaoccasione nella quale non si ha nullada perdere, il Paraguay si giocherà laqualificazione nella partita contro laSlovacchia che sarà fondamentale perdare le corrette dimensioni alleambizioni del complesso guidatodall’argentino Gerardo Martino. Se­dutosi sulla panchina della nazionaleparaguayana nel 2007, il tecnico hainizialmente assecondato la tendenzastorica al difensivismo e al contropiedeper introdurre lentamente una men­talità più aggressiva che ha dato i suoi

GIRONEF-Parag

uay

1 4 giugno 201 0 - Green Point, Città del CapoItalia - Paraguay (h. 20:30)

20 giugno 201 0 - Free State, BloemfonteinSlovacchia - Paraguay (h. 13:30)

24 giugno 201 0 - Peter Mokaba, PolokwaneParaguay - Nuova Zelanda (h. 16:00)

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Page 7: La Guida a Sudafrica 2010

A 35 anni è il giocatore in attività con il maggior numero dipresenze nella Albirroja e in Sudafrica parteciperà per la quartavolta consecutiva alla fase finale di una Coppa del Mondo:Denis Caniza è il veterano della squadra paraguayana, in cuiha giocato per ben quattordici anni. Dopo aver annunciato ilsuo addio alla maglia della nazionale alla fine della Coppa delMondo in Germania del 2006, è stato convinto a ritornare suisuoi passi dal nuovo tecnico Gerardo Martino. Canizas sta perentrare nel ristretto club di coloro che hanno vestito la magliadella propria nazionale in più di cento occasioni: solo secondonel Paraguay alle 104 presenze di Carlos Gamarra.

Villar

VerónCanizaCáceresBonet

Santa CruzBarrios

RiverosSantanaBarretoVera

IL COMMISSARIO TECNICOGerardo Martino è un allievo di Marcelo Bielsa, attuale tecnicodel Cile, dato che alla prima esperienza del Loco sulla pan­china dei Newell’s Old Boys agli inizi degli anni '90, Martino erail suo alter­ego in campo. Seguendo con la stessa maniacalitàle orme del maestro, ha iniziato la sua carriera da allenatore inpiccoli club argentini prima di trasferirsi in Paraguay, dove haottenuto i suoi maggiori successi portando il Libertad e il CerroPorteño al titolo per quattro volte in cinque anni tra il 2002 e il2006 e ottenendo il riconoscimento come miglior tecnico delSud America nel 2007. Ottenuta l’investitura come commissariotecnico della nazionale nel febbraio 2007, ha guidato la Albir­roja ad una entusiasmante qualificazione per Sudafrica 2010.

CHI È DENTRO E CHI È FUORINon ce l’ha fatta ad unirsi ai compagni di squadra SalvadorCabañas, l 'attaccante che ha guidato i l Paraguay alla qua-l i ficazione: colpito al la testa, i l 25 gennaio, in una sparatoriaavvenuta in un bar di Città del Messico dopo una lite, Cabañas halottato per giorni tra la vita e la morte e subito un interventodurante i l quale non è stato possibi le estrarre i l proietti le. A quattromesi dal l ’ incidente è ancora impegnato nella sua personale lottaper ritrovare la piena funzionalità fisica.

IL CAPITANO

GIRONEF-Parag

uay

1 Justo VILLAR P 30.06.1977 Valladolid (ESP)12 Diego BARRETO P 16.07.1981 Cerro Porteño22 Aldo BOBADILLA P 20.04.1976 Independiente Medellín (COL)2 Darío VERÓN D 26.06.1979 UNAM (MEX)3 Claudio MOREL D 02.02.1978 Boca Juniors (ARG)4 Denis CANIZA D 29.08.1974 León (MEX)5 Julio César CÁCERES D 05.10.1979 Atlético Mineiro (BRA)6 Carlos BONET D 02.10.1977 Olimpia Asunción

14 D 01.02.1980 Sunderland (ENG)17 Aureliano TORRES D 16.06.1982 San Lorenzo de Almagro (ARG)21 Antolín ALCARAZ D 30.07.1982 Wigan Athletic (ENG)8 Édgar BARRETO C 15.07.1984 Atalanta (ITA)

11 Jonathan SANTANA C 19.10.1981 Wolfsburg (GER)13 Enrique VERA C 10.03.1979 Atlas (MEX)15 Víctor CÁCERES C 25.03.1985 Libertad16 Cristian RIVEROS C 16.10.1982 Sunderland (ENG)20 Néstor ORTIGOZA C 07.10.1984 Argentinos Juniors (ARG)7 Óscar CARDOZO A 20.05.1983 Benfica (POR)9 Roque SANTA CRUZ A 16.08.1981 Manchester City (ENG)

10 Édgar BENÍTEZ A 08.11.1987 Pachuca (MEX)18 Nelson VALDEZ A 28.11.1983 Borussia Dortmund (GER)19 Lucas BARRIOS A 13.11.1984 Borussia Dortmund (GER)23 Rodolfo GAMARRA A 10.12.1988 Libertad

NOME SQUADRA

CT Gerardo MARTINO 20.11.1962

Paulo da SILVA

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Dal 2008 anche in Paraguay come quasi intutte le altre nazioni sudamericane vengonoassegnati due titol i distinti (Apertura eClausura). Si è appena concluso i l Torneodi Apertura che ha visto i l ri torno allavittoria dopo 26 anni del Guaraní diAsunción, la seconda società più antica delpaese con la sua fondazione nel 1 903, che

arriva al traguardo dei 1 0 campionati vinti . La vittoria del Guaraní si è realizzataattraverso i l suicidio sportivo del Cerro Porteño che a 4 partite dal termine del Torneogodeva di un rassicurante vantaggio di 5 punti sui rival i : una serie negativa di 3 sconfitte,tra le quali quel la nel lo scontro diretto in casa finito con i l punteggio di 3-1 , e unpareggio mentre i rival i conquistavano 1 0 punti ha regalato al Guaraní la vetta dellaclassifica con quattro punti di vantaggio. Solo al sesto posto si è piazzato i l Nacional,campione uscente essendosi aggiudicato i l Torneo di Clausura nella passata stagione,nel la quale i l Cerro Porteño si era aggiudicato i l suo ventottesimo titolo vincendol'Apertura. Digiuna ormai da dieci anni l 'Ol impia Asunción, la squadra più titolata delParaguay con 38 scudetti , che manca un'affermazione in campionato dal 2000 e che nelTorneo di Apertura si è posizionata al terzo posto, staccata di sei punti dal Cerro. Migl iordifesa del torneo è stata quella del Libertad, che ha concesso solo 1 4 reti , mentre lacapolista, con 42 reti segnate, può vantare l 'attacco più prol ifico della competizione.

IL CAMPIONATO NAZIONALE ALTRI PROTAGONISTIL’ammorbidimento delle norme FIFA in materia di cambio dinazionalità ha rinfoltito la lista del Paraguay con giocatori chenegli ultimi mesi hanno ottenuto la ratifica al trasferimento: traquesti il nome forse più rappresentativo è quello di LucasBarrios, venticinquenne attaccante argentino che nel mese dimarzo ha ottenuto la cittadinanza paraguayana grazie al luogo dinascita della madre ricevendo qualche giorno più tardi la ratificada parte della FIFA. Cresciuto calcisticamente in Argentina nellefila dell’Argentinos Junior, Barrios è esploso nella stagione 2008­2009 in Cile dove con il Colo­Colo ha realizzato 37 reti in 38partite di campionato per poi trasferirsi in Germania, nelBorussia Dortmund. In Westfalia ha lasciato il segno con 19 retistagionali e, appena acquisita la nazionalità paraguayana, è statoconvocato dal commissario tecnico Martino per il ritiropremondiale. Ha esordito con la maglia biancorossa il 25 maggionella amichevole con l’Irlanda andando a segno così come hafatto nelle due uscite successive.Chi invece guida l’attacco paraguayano da quando eradiciottenne ed è ancora sulla breccia dopo 12 anni è RoqueSanta Cruz le cui fortune sono, purtroppo, state limitatedall’alto numero di infortuni subiti. Nato nel 1981, Santa Cruz hadebuttato nell’Olimpia Asunción a sedici anni e già nel 1998 e nel1999, vincendo il titolo con la squadra della Capitale, è statonominato calciatore paraguayano dell’anno. Talento pre­cocissimo, si è trasferito nel 1999 alla corte del Bayern Monacodove a causa degli infortuni non ha mai raggiunto il potenzialeatteso: dopo 146 partite disputate e 31 reti in 8 anni, nell’estatedel 2007 Roque si trasferisce oltre Manica nei Blackburn Rovers enella sua prima stagione le sue reti portano la squadra allaqualificazione per la Coppa Uefa. Nell’estate del 2009 sitrasferisce al Manchester City dove i numerosi infortuni hannorischiato di tenerlo fuori dalla fase finale della Coppa del Mondo.

GIRONEF-Parag

uay

Primera División ­ AperturaSquadra Pt

Guaraní 49Cerro Porteño 45

Olimpia de Asunción 39Libertad 38

Rubio Ñú 38Nacional 35

Sportivo Luqueño 25Sol de América 25

Trinidense 19Club Atlético 3 de Febrero 19

Sport Colombia 17Tacuary 14

123456789

101112

Albo d'oroSquadra Ultimo

Olimpia Asunción 38 2000Cerro Porteño 28 Ap. 2009Libertad Cl. 2008Guaraní Ap. 2010Nacional

14

Cl. 2009107

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Page 9: La Guida a Sudafrica 2010

Vicelich, vecchia conoscenza del cam­pionato olandese e del centrocampistaSimon Elliott, ex­Fulham.Non potendo contare sulla tecnica, ilgioco degli All Whites è decisamentefisico: con il più classico dei 4­4­2, ineozelandesi mettono al servizio delcollettivo un grande spirito di squadrae una difesa chiusa pronta al sacrificioper difendere la rete di Mark Paston. Alcontrario, nelle partite che contano lafase d’attacco è deficitaria: nonostantei fuochi d’artificio nell’amichevole con­tro l’Italia dove misero a segno 3 reti, ineozelandesi non sono riusciti adandare a segno nella ConfederationsCup dello scorso anno e anche nellospareggio qualificazione contro ilBahrein hanno faticato a realizzare larete che ha garantito il passaporto peril Sudafrica.Il sorteggio nel gruppo dell’Italia checomprende anche Slovacchia eParaguay ha fatto ipotizzare aqualcuno la possibilità di un passaggioal secondo turno: gli All Whitesesordiranno il 15 giugno contro laSlovacchia per trovarsi di fronte agliazzurri nella seconda giornata econcludere l’avventura con il Paraguay.Un più realistico obiettivo sembraessere quello di fare meglio di 28 annifa quando i neozelandesi, in gruppocon Scozia, Unione Sovietica e Brasileincassarono 3 sconfitte con 12 reti alpassivo e solo 2 all’attivo.

La vittoria per 1­0 nell’amichevole del29 maggio contro la Serbia hainterrotto la serie di sconfitte patitedalla Nuova Zelanda nella fase diavvicinamento a Sudafrica 2010 chesembrava confermare il ruolo dicenerentola internazionale degli AllWhites, questo il nome della nazionaleneozelandese in contrapposizione aipiù famosi e titolati All Blacks chepuntualmente strapazzano il resto delmondo del Rugby.La squadra guidata da Ricki Herbertritorna dopo 28 anni in una fase finaledella Coppa del Mondo, ma sulla cartain questi decenni il divario tra il calcioneozelandese e il resto del mondo nonè diminuito: a pesare è la scarsissimaesperienza internazionale maturatadalla squadra e dai giocatori. Solo ilcapitano Ryan Nelsen del BlackburnRovers e l’attaccante Chris Killen delMiddlesbrough giocano in squadre dilivello internazionale; dopo di loroqualche giocatore di campionati minorie almeno metà della squadra che giocain Nuova Zelanda o, al massimo, nellaA­League australiana come l’attac­cante Shane Smeltz. A parte Smeltz,capocannoniere della lega australiana,l'esperienza della squadra basa le suefondamenta su due giocatori checomplessivamente hanno totalizzatopiù di 120 presenze con la maglia degliAll Whites: si tratta del difensore Ivan

2006

1 986

1 990

1 994

1 998

2002

1 982

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1 966

1 970

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1 978

1 958

1 930

1 934

1 938

1 950

1 954

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Primo turno

Non partecipante

Non partecipante

Non qualificata

Non qualificata

Non qualificata

Non partecipante

Non partecipante

Non partecipante

Non partecipante

Non partecipante

Non partecipante

Esordio internazionale:

1 7 giugno 1 922, DunedinNuova Zelanda - Australia 3-1

Palmares:

Mondiali: seconda partecipa-zione, mai oltre i l primo turno.Oceania Nations Cup: quattrovolte campione (1 973, 1 998,2002, 2008), un secondo posto(2000), due terzi posti (1 996,2004).Olimpiadi: una partecipazione.

Più presenze in nazionale:

Steve Sumner (1 05)

Migliormarcatore:

Vaughan Coveny (30)

GIRONEF-Nuova

Zelanda

1 5 giugno 201 0 - Green Point, Città del CapoNuova Zelanda - Slovacchia (h. 13:30)20 giugno 201 0 - Mbombela, NelspruitItalia - Nuova Zelanda (h. 16:00)

24 giugno 201 0 - Peter Mokaba, PolokwaneParaguay - Nuova Zelanda (h. 16:00)

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Page 10: La Guida a Sudafrica 2010

Paston

SigmundNelsenVicelichLochhead

SmeltzKillen

BrockieElliottBrownBertos

IL CAPITANOLa carriera professionistica di Ryan Nelsen inizia negli StatiUniti nel 2001, quando viene scelto nel draft della MLS dal DCUnited. Dopo quattro anni, nei quali emergono le sue doti disolido difensore e di leader, viene ingaggiato nel 2005 daiBlackburn Rovers, nella Premiership inglese. In sei anni alla cortedi Mark Hughes e di Sam Allardyce colleziona 143 presenze e 5reti, diventando titolare fisso e capitano dei Rovers. Il suodebutto in Nazionale avviene nel 1999 contro la Polonia, ma ilsuo contributo è spesso frenato dagli infortuni che lo portano asaltare molte convocazioni: è però al suo posto di comando, alcentro della difesa a tre dei Kiwi, nel vittorioso spareggiocontro il Bahrain che qualifica la Nuova Zelanda alla fase finaledi Sudafrica 2010.

CHI È DENTRO E CHI È FUORILa maggiore sorpresa è la presenza del centrocampista e vicecapitano degli All Whites, Tim Brown che nell ’amichevole del 24maggio contro l ’Austral ia ha subito la frattura della spalla destra.Operato giovedì 27 con un intervento che in condizioni normalirichiede dalle tre al le sei settimane di stop, Brown è già ritornato inpalestra per ritrovare una funzionalità sufficiente a dare i l suocontributo alla campagna neozelandese mentre Ricki Herbert loha confermato nella l ista dei 23.

IL COMMISSARIO TECNICORicki Herbert è uno dei tecnici più giovani che siederannosulla panchina a Sudafrica 2010: uomo simbolo del calcioneozelandese, ha militato come centrale difensivo nell’unicaapparizione dei Kiwi in una fase finale della Coppa del Mondonel 1982 ed è stato uno dei primi calciatori neozelandesi adapprodare nel campionato inglese, dove ha giocato neiWolverhampton Wanderers. La guida della nazionale gli è stataaffidata nel 2005 con l’obiettivo primario di conquistare, dopo28 anni, la qualificazione alla fase finale. Dal 2007 allena iWellington Phoenix, unica squadra professionistica neozelan­dese, che milita nel campionato australiano.

GIRONEF-Nuova

Zelanda

1 Mark PASTON P 13.12.1976 Wellington Phoenix12 Glen MOSS P 19.01.1983 Melbourne Victory (AUS)23 James BANNATYNE P 30.06.1975 Team Wellington2 Ben SIGMUND D 03.02.1981 Wellington Phoenix3 Tony LOCHHEAD D 12.01.1982 Wellington Phoenix4 Winston REID D 03.07.1988 Midtjylland (DEN)5 Ivan VICELICH D 03.09.1976 Auckland City6 Ryan NELSEN D 18.10.1977 Blackburn Rovers (ENG)

18 D 18.09.1983 New York Red Bulls (USA)19 Tommy SMITH D 31.03.1990 Ipswich Town (ENG)7 Simon ELLIOTT C 10.06.1974 ­8 Tim BROWN C 06.03.1981 Wellington Phoenix

11 Leo BERTOS C 20.12.1981 Wellington Phoenix13 Andy BARRON C 24.12.1980 Team Wellington15 Michael McGLINCHEY C 07.01.1987 Motherwell (SCO)16 Aaron CLAPHAM C 01.01.1987 Canterbury United17 David MULLIGAN C 24.03.1982 ­21 Jeremy CHRISTIE C 22.05.1983 Tampa Bay (USA)22 Jeremy BROCKIE A 07.10.1987 Newcastle Jets (AUS)9 Shane SMELTZ A 29.09.1981 Gold Coast United (AUS)

10 Chris KILLEN A 08.10.1981 Middlesbrough (ENG)14 Rory FALLON A 20.03.1982 Plymouth Argyle (ENG)20 Chris WOOD A 07.12.1991 West Bromwich Albion (ENG)

NOME SQUADRA

CT Ricki HERBERT 10.04.1961

Andrew BOYENS

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Page 11: La Guida a Sudafrica 2010

L’unica squadra professionistica del paese,i Well ington Phoenix, mil i ta nel la A-Leagueaustral iana, con tanto di polemicheriguardanti la possibi l i tà o meno dipartecipare alla Coppa dei Campioniasiatica, visto che i l campionato austral ianosi gioca sotto l 'egida dell 'Asian FootballConfederation, mentre i l club è affi l iato al la

federazione neozelandese che dipende invece dall 'Oceanian Football Confederation.I l campionato di calcio neozelandese, invece, gioca a livel lo semiprofessionistico eraccoglie otto squadre che si affrontano in partite di andata e ritorno nella stagioneregolare; le prime quattro classificate accedono ai playoff con semifinal i con incontri diandata e ritorno e finale in partita unica. Con i campioni uscenti e primi del la stagioneregolare, gl i Auckland City el iminati nel le semifinal i dal Canterbury United con unavittoria esterna per 3-0, la finale per i l ti tolo si è giocata i l 24 apri le tra Waitakere Unitede Canterbury, con la conquista del secondo titolo per i l Waitakere United grazie ad unavittoria per 3-1 raggiunta dopo lo svantaggio iniziale.Quella del 2009-201 0 è stata solo la sesta stagione del New Zealand FootballChampionship: a parte le due stagioni in cui si è aggiudicato i l ti tolo i l Waitakere United,a spadroneggiare nella lega è sempre stato l 'Auckland City che, dopo aver vinto tre titol iconsecutivi nel le prime tre stagioni di esistenza del campionato, ha vinto i l quartoscudetto la passata stagione.I l capocannoniere del torneo è stato i l nazionale delle Vanuatu Seule Soromon,attaccante del YoungHeart Manawatu che, con undici reti segnate, si è aggiudicato laScarpa d'Oro battendo Leon Birnie e Greg Draper.

IL CAMPIONATO NAZIONALE ALTRI PROTAGONISTIMarcello Lippi e Marco Amelia, utilizzato come vice­Buffon, siricorderanno sicuramente di quel Chris Killen che un anno fa,nell’ultima amichevole prima della Confederations Cup, infilò duereti nella porta azzurra per un sofferto 4­3 agguantato solo nelfinale grazie ad una doppietta di Iaquinta. Trattato all’epocacome un Carneade dalla stampa italiana, il predatore d’area degliAll Whites, grande colpitore di testa, frequenta da più di diecianni i manti erbosi dei campionati britannici: in particolarericordiamo i tre anni al Celtic dove è rimasto chiuso da JanVennegoor of Hesselink e la seconda parte dell’ultima stagione alMiddlesbrough, con 3 reti in 17 apparizioni. Dopo poco più di unanno ritroverà gli azzurri in Sudafrica: le contromisuredovrebbero essere pronte.Pallone d’Oro dell’Oceania nel 2007 e nel 2008, Shane Smeltznon ha avuto fortuna nei suoi due anni di carriera in Europa,relegato nelle serie minori del campionato inglese; ritornato nel2006 in Australia, si è ritrovato protagonista della A­Leagueprima al centro dell’attacco dei Wellington Phoenix e poi nel GoldCoast United dove milita da due stagioni. Dopo aver lasciato ilsegno nell’amichevole dello scorso anno contro l’Italia, Smeltz hamesso a segno la rete che ha rilanciato le speranze della NuovaZelanda alla vigilia di Sudafrica 2010, portando gli All Whites aduna non pronosticata vittoria in una amichevole contro la Serbia.Colonna storica della nazionale che andrà in Sudafrica è IvanVicelich, difensore centrale trentacinquenne che vanta 66 caps.Vicelich è stato uno dei pionieri del calcio neozelandese quandoundici anni fa disputò il primo campionato australiano di unasquadra neozelandese, i Football Kingz di Auckland. Nel corsodella sua carriera, Vicelich ha militato per sette anninell'Eredivisie olandese, al Roda JC e all RKC Waalwijk.

GIRONEF-Nuova

Zelanda

NZFCSquadra Pt

Auckland City 31Waitakere United 29Team Wellington 21

Canterbury United 18Otago United 18

YoungHeart Manawatu 16Hawke's Bay United 15

Waikato 10Campione (playoff) Waitakere United

12345678

Albo d'oroSquadra Ultimo

Auckland City 4 2008­2009Waitakere United 2 2009­2010

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Page 12: La Guida a Sudafrica 2010

campo e di essere presenti in zona golgrazie anche al lavoro di Róbert Vittek,che prende le attenzioni delle difese,ma anche i passaggi comodi delle suetre mezzepunte. In assenza ocompresenza di Vittek, Šestákaggiunge maggiore velocità di puntaall’attacco slovacco e può svolgeremeglio il ruolo di contropiedista.Per il resto la squadra è imperniata suun portiere di discreto pedigree, JánMucha, dopo le buone prove al LegiaVarsavia, finalmente all’Everton percapire se ha un futuro in televisione(tra i match che l’Europa vede,intendo), con una difesa bellacompatta appresso alla furia diligentedi Škrtel. Gli altri sono RadoslavZabavník, anche lui da poco passato alMainz, Martin Petráš, al Cesena e inserie A con i romagnoli, TomášHubočan, che dovrebbe accoppiarsicon Škrtel al centro, Marek Čech, dopoi fuggevoli anni di Porto, oggiall’Albion. Gli altri centrocampisti abilie arruolabili sono Zdeno Štrba, un tipoaggressivo che sa rendere la vitadifficile, e Vladimír Weiss, non soltanto“figlio di”, ma anche ala di discretaclasse che potrebbe cambiare lepartite nel loro mezzo. Cosa si puòdire di questa squadra? Ha uncammino agevole, un ottavo eventualealla portata, la forza di chi lo fa unavolta nella vita. A tutto deve unirsi lafortuna.

La debuttante mascherata, la noviziadel grande ballo che ne ha già viste disituazioni del genere. La Slovacchia èl’altra metà della Repubblica Ceca einsieme formavano la Cecoslovacchia,squadra dalla ragnatela massiccia chemetteva in difficoltà diverse squadre.L’ultima volta presente tutta unita fu inItalia, quando mezza squadra seguì ipassi incantati del pifferaio RobertoBaggio. Arriva a Sudafrica 2010 daneo­eletta, grazie al primato in ungirone pieno di spigoli, che ha saputosmussare grazie ad un gioco corale euna capacità di sacrificarsi da parte ditutti i calciatori. Proprio per questo, glidei del pallone hanno deciso che eradegna di una chance di passaggio agliottavi ed è capitata in un girone chepotrebbe anche vincere.Vladimír Weiss padre, forse ricordandola sua temibile Inter Bratislava, giocaalla maniera dei danubiani, con grandepossesso palla e accelerazionitecniche, grazie a calciatori rapidi neipensieri e abili nel tocco, che riesconoa creare occasioni da gol con pochipassaggi utili. Il re di questo gioco èMarek Hamšík, nel Napoli spessobloccato dalle rapsodie sudamericanedi Lavezzi e dai piedi incerti diGargano. Hamšík­Stoch­Jakubko sonotre calciatori diversi, ma molto similinell’assetto della squadra di Weiss,capaci di giocare in diverse zone del

2006

1 986

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1 994

1 998

2002

1 982

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1 966

1 970

1 974

1 978

1 958

1 930

1 934

1 938

1 950

1 954

Non qualificata

Non qualificata **

Quarti di finale **

Non qualificata **

Non qualificata

Non qualificata

Primo turno **

2° posto **

Non qualificata **

Primo turno **

Non qualificata **

Non qualificata **

Primo turno **

Non partecipante **

2° posto **

Quarti di finale **

Non qualificata **

Primo turno **

Esordio internazionale:

27 agosto 1 939, BratislavaSlovacchia - Germania 2-0* dal 1939 al 1944 e dal 1992 in poicompete come Slovacchia** dal 1944 al 1992 fa parte della nazionale dellaCecoslovacchia

Palmares:Mondiali: prima partecipazionecome Slovacchia, otto partecipazionicome Cecoslovacchia con duesecondi posti (1 934, 1 962).Europei: non ha mai partecipatoall 'Europeo come Slovacchia. Campioneuna volta (1 976) e due volte terza(1 960, 1 980) come Cecoslovacchia.Olimpiadi: una partecipazione comeSlovacchia, un oro (1 980) e unargento (1 964) come Cecoslovacchia.

Più presenze in nazionale:

Miroslav Karhan (96)

Migliormarcatore:

Szilárd Németh (22)

GIRONEF-Slovacch

ia

1 5 giugno 201 0 - Green Point, Città del CapoNuova Zelanda - Slovacchia (h. 13:30)20 giugno 201 0 - Free State, Bloemfontein

Slovacchia - Paraguay (h. 13:30)24 giugno 201 0 - Ell is Park, Johannesburg

Italia - Slovacchia (h. 16:00)

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Page 13: La Guida a Sudafrica 2010

Mucha

ZabavníkĎuricaŠkrtelPekarík

Stoch Weiss

Hamšík

Štrba

Šesták Vittek

IL COMMISSARIO TECNICOHa saputo rendere contemporaneo il calcio danubiano: quelloche non è riuscito agli allenatori dell’altra metà della mela, laRepubblica Ceca ormai in crisi esistenziale, che Fenin e Necidcercheranno di risollevare. Vladimír Weiss gioca con uncentrocampo molto mobile e di grande tecnica: per moltiallenatori, soprattutto italiani, qualcosa che non si deve fareassolutamente. Eppure Weiss lo fa e ne giova anche la difesa,capace di accorciare bene sui mediani e sfruttare il fuorigiococome arma consapevole. Affida le chiavi della squadra a tregiocatori seguiti dai compagni: Škrtel, Hamšík e Vittek, e dàindicazioni molto semplici ai giovani, Stoch e Weiss in primis.Ha il figlio in squadra, è vero, ma se lo farà giocare poco equando serve, può non creare fastidi.

CHI È DENTRO E CHI È FUORIPoteva essere l 'ultima occasione per Miroslav Karhan, 96 partitecon la maglia della nazionale, anche da capitano. A fermarlo,però, ci si è messa una lesione al tendine d'Achi l le che hacostretto i l centrocampista trentatreenne a rinunciare alla Coppadel Mondo. Weiss ha però incluso tra i 23 anche tre giocatori conl ievi infortuni: i l difensore del Liverpool Martin Škrtel (piede) e gl iattaccanti Fi l ip Hološko del Beşiktaş (frattura alla gamba) e RóbertVittek del Li l le (ginocchio).

IL CAPITANOChi non ha ammirato quel Norimberga con i due slovacchiVittek­Mintál, in gol a più non posso per portare in salvo unasquadra debole e sempre con qualche problema economico. Ilcuore era slovacco e un ventricolo era Róbert Vittek, ungiocatore che sa usare due piedi, apre spazi ai compagni,riesce ad avere un buon gioco spalle alla porta e in area piccolaè spesso smarcato e abile nel piazzare la palla dove il portierenon se l’aspetta. Un attaccante rapido nei movimenti e di buonfiuto:, magari in questa Slovacchia le figure mondiali sonoaltre, ma Vittek quel ventricolo se lo porta appresso anche inNazionale.

GIRONEF-Slovacchia

1 Ján MUCHA P 05.12.1982 Legia Varsavia (POL)12 Dušan PERNIŠ P 28.11.1984 Dundee United (SCO)23 Dušan KUCIAK P 21.05.1985 Vaslui (ROU)2 Peter PEKARÍK D 30.10.1986 Wolfsburg (GER)3 Martin ŠKRTEL D 15.12.1984 Liverpool (ENG)4 Marek ČECH D 26.01.1983 West Bromwich Albion (ENG)5 Radoslav ZABAVNÍK D 16.09.1980 Mainz (GER)

16 Ján ĎURICA D 10.12.1981 Lokomotiv Mosca (RUS)21 D 24.01.1985 Slovan Bratislava22 Martin PETRÁŠ D 02.11.1979 Cesena (ITA)6 Zdeno ŠTRBA C 09.06.1976 Skoda Xanthi (GRE)7 Vladimír WEISS C 30.11.1989 Manchester City (ENG)8 Ján KOZÁK C 22.04.1980 Timişoara (ROU)

10 Marek SAPARA C 31.07.1982 Ankaragücü (TUR)15 Miroslav STOCH C 19.10.1989 Chelsea (ENG)17 Marek HAMŠÍK C 27.07.1987 Napoli (ITA)19 Juraj KUCKA C 26.02.1987 Sparta Praga (CZE)20 Kamil KOPÚNEK C 18.05.1984 Spartak Trnava9 Stanislav ŠESTÁK A 16.12.1982 Bochum (GER)

11 Róbert VITTEK A 01.04.1982 Lille (FRA)13 Filip HOLOŠKO A 17.01.1984 Beşiktaş (TUR)14 Martin JAKUBKO A 26.02.1980 FK Saturn (RUS)18 Erik JENDRIŠEK A 26.10.1986 Schalke 04 (GER)

NOME SQUADRA

CT Vladimír WEISS 22.09.1964

Kornel SALÁTA

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L'MŠK Žil ina si affianca allo SlovanBratislava come squadra più titolata nellastoria della massima serie slovacca: cinquescudetti a testa conquistati nel la brevestoria della giovane nazione. Lo SlovanBratislava aveva iniziato la stagione comecampione in carica, ma si è dovuto fermarea tre punti dal lo Ži l ina, nonostante gl i

scontri diretti decretassero due vittorie in casa per lo Slovan, sconfitto solo nell 'unicagara in trasferta. L'MŠK però è stato più performante nell 'arco dell 'intera stagione,vincendo 23 partite e vantando i l migl ior attacco e la migl ior difesa del girone, con 59 retifatte e 1 7 subite contro le 54 fatte e 24 subite dello Slovan, e soprattutto con una mediadi una rete subita ogni due partite.Cambi di nome per due dei club storici del la nazione: l 'Inter Bratislava, neopromossonella massima divisione, ha ritardato nella richiesta di cambio di nome in seguito al lafusione con l 'FK Senica, e ha quindi dovuto disputare la stagione con i l nome dellasquadra di quarta divisione con cui si erano uniti , procrastinando i l cambio di nome allaprossima stagione. L'Artmedia Petržalka, già due volte campione di Slovacchia comeArtmedia Bratislava, ha cambiato invece i l suo nome in MFK Petržalka. I l nuovobattesimo non ha portato a realizzazione gli auspici che la dirigenza forse sperava siesaudissero: i l Petržalka ha chiuso i l campionato all 'u ltimo posto in classifica ed èretrocesso nella divisione inferiore.

IL CAMPIONATO NAZIONALE LA PROMESSA E IL CAMPIONEÈ il figlio del selezionatore della nazionale, ma nessuno ha dubbisul valore effettivo di Vladimír Weiss, già ala nellarappresentativa under 21. Non è solo figlio, ma anche nipoted’arte, e omonimo sia del padre sia del nonno: Vladimír Weissprimo, nato nel 1939, difensore a Bratislava, fu medagliad’argento alle Olimpiadi del 1964 con la Cecoslovacchia, mentreVladimír Weiss secondo, classe ’64, ha giocato a cavallo delladisgregazione di un paese, collezionando diciannove presenzecon la nazionale cecoslovacca unita e poi dodici per la Slovacchiache ora dirige in qualità di commissario tecnico. Lui, VladimírWeiss terzo, classe ’89 e ventun’anni a novembre, ha lasciato legiovanili dell’Inter Bratislava quattro anni fa per completare lasua formazione presso il Manchester City. Arrivato in primasquadra all’inizio di questa stagione, non trovando spazio èpassato in prestito ai Bolton Wanderers per la seconda partedella stagione, contribuendo a mantenere la squadra inPremiership.Mezzapunta ventiduenne, Marek Hamšík è già una delle pedinefondamentali della nazionale maggiore slovacca, per cui ha giàcollezionato una trentina di presenze. Cresciuto nello SlovanBratislava, Hamšík ha dato una netta accelerata alla sua carrieratrasferendosi in Italia nel 2004 e esordendo in Serie A adiciott’anni ancora non compiuti con la maglia del Brescia. Nel2007 è passato al Napoli e ha fatto il suo esordio per larappresentativa nazionale maggiore, divenendo in breve tempouna colonna di entrambe le squadre e segnando due reti, controRepubblica Ceca e Irlanda del Nord, durante la campagna diqualificazione alla Coppa del Mondo. Nell'ultima stagione èandato a segno dodici volte con la maglia dei partenopei ed è oraoggetto di interesse da parte di diversi grandi club italiani einglesi.

GIRONEF-Slovacch

ia

Corgoň LigaSquadra Pt

MŠK Žilina 73Slovan Bratislava 70

Dukla Banská Bystrica 56FC Nitra 48

MFK Ružomberok 47FK Senica 43

Spartak Trnava 41Tatran Prešov 38MFK Dubnica 36

DAC Dunajská Streda 33MFK Košice 33

MFK Petržalka 29

123456789

101112

Albo d'oroSquadra Ultimo

MŠK Žilina 5 2009­2010Slovan Bratislava 2008­2009MFK Košice 1997­1998Inter Bratislava 2000­2001Artmedia Bratislava

22007­2008

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Correva l’anno 1950. L’Italia, grazie aisuccessi ottenuti dalla invincible armadaazzurra di Vittorio Pozzo, continuava afregiarsi del titolo di campione del mon­do di football ormai da sedici anni conse­cutivi. Le due coppe Jules Rimet, otte­nute nel 1934 a Roma e nel 1938 aParigi, erano state accompagnate dallavittoria olimpica di Berlino ‘36 e daisuccessi nelle due coppe internazionali(dr. Gero Cup) del 1930 e del 1935.Questa enorme messe di trionfi avevafatto della squadra azzurra la primaindiscussa potenza del calcio mondialetargato anni Trenta. Soltanto gli inglesi,chiusi nel loro splendido isolamento,mettevano unilateralmente in discussio­ne questa supremazia, ma senza prenderparte ad alcuna competizione internazio­nale, eccezion fatta per il Torneo Inter­britannico ogni anno messo in palio con­tro Galles, Scozia ed Irlanda. Negli anniQuaranta poi, l’immenso macello dicarne umana provocato dalla SecondaGuerra Mondiale, aveva fatto saltare leedizioni del ‘42 e del ‘46 della CoppaRimet e soltanto con il modesto torneoolimpico del 1948 a Londra eranoricominciate le competizioni calcisticheinternazionali di respiro intercontinen­tale. Il 1950, grazie ai Mondiali orga­nizzati dal Brasile, segnò dunque ilmomento della definitiva rinascita dopoben dodici anni di forzata interruzione. IlMundial carioca vide inoltre il definitivoaddio all’isolazionismo calcistico da partedell’Inghilterra che sarà poi clamorosa­mente eliminata al primo turno dagliStati Uniti grazie al gol segnato da

Joseph Gaetjens nell’immenso stadioMineiro di Belo Horizonte.Alla prima edizione postbellica delMondiale, fra le grandi squadre nazionalimancarono soltanto la Germania, nonancora riabilitata sportivamente per glieffetti del Processo di Norimberga, el’Unione Sovietica, fuori dal consessointernazionale per scelta unilaterale. Perentrambe il rientro avverrà due anni piùtardi, al torneo olimpico di Helsinki del1952. Alla fase finale del mondiale suda­mericano si erano qualificate quelle cheper diverse edizioni saranno le classiche16 formazioni, ma le grandi distanze edin alcuni casi le ristrettezze economichedelle federazioni nazionali, determina­rono il forfait di ben tre equipes: Scozia,Turchia ed India. Sarà proprio l’assenzadella celeste formazione asiatica, cheavrebbe dovuto essere la quarta compo­nente del gruppo C (assieme a Italia,Svezia e Paraguay), a falsare l’esito fina­le del girone. Fu questo un altro passo diquella sfortuna “nerissima” che si accanìcontro la nazionale azzurra che avrebbepotuto vincere definitivamente la CoppaRimet o quanto meno accedere al gironefinale a quattro per l’assegnazione deltitolo. Tutto era cominciato il 4 maggiodel 1949 quando il tremendo schiantodell’aereo FIAT G.212 della compagniaaerea ALI contro la collina sulla quale sierge la Basilica di Superga, si era portatovia l’intera squadra del Grande Torino diritorno da Lisbona dopo un match ami­chevole. Nove, talvolta dieci undicesimidi quella indimenticabile squadra, i cui

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2 luglio 1950 ­ São Paulo, PacaembuITALIA ­ PARAGUAY 2­0 (1­0)Italia: Moro (Torino), Blason (Triestina), Fattori (Inter), Furiassi (Lazio),Remondini (Lazio), Mari (Juventus), Pandolfini (Fiorentina), Muccinelli(Juventus), Cappello (Bologna), Amadei (Inter), Carapellese (Torino).Paraguay: Vargas (Libertad), A. Gonzalez (Olimpia), Céspedes (Olimpia),Gavilán (Libertad), Leguizamón (Olimpia), Cantero (Olimpia), Avalos (CerroPorteño), López (Nacional), Jara Saguier (Cerro Porteño), López Fretes(Olimpia), Unzaín (Olimpia).Arbitro: Ellis (Inghilterra).Gol: 13’ Carapellese, 63’ Pandolfini.

nomi ripetuti in sequenza provocanoancora oggi per i romantici del calcio unbrivido nella schiena (Bacigalupo, Balla­rin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Casti­gliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola,Ossola) avevano composto la nazionaleitaliana. Una squadra capace di vincerelo scudetto con ben sedici punti divantaggio sulla più immediata insegui­trice. Il team azzurro ne uscì dunquepraticamente azzerato anche se in Italianon mancavano certamente ottimi gioca­tori per dar vita ad una selezionecompetitiva. La commissione tecnica az­zurra composta da Ferruccio Novo,Roberto Copernico, Vincenzo Bianconeed Aldo Bardelli poteva contare su ele­menti del calibro di Boniperti, Parola,Amadei, Muccinelli, Pandolfini e viadicendo.Il problema per l’Italia e per le altreformazioni europee era però quello dicoprire la grande distanza della trasferta

brasiliana nel minor tempo possibile. Imezzi non erano che due: l’aereo, chevenne immediatamente scartato nel fre­schissimo ricordo di Superga, e la nave.Il viaggio via mare che attendeva la co­mitiva azzurra era però lunghissimo. Civollero infatti ben diciassette giorni ditraversata alla motonave Sises perandare dal porto di Napoli a quello diSan Paolo (con brevi scali a Santos e aRio de Janeiro) dove l’Italia avrebbeesordito nello stadio Pacaembu contro laSvezia il 25 giugno. Furono diciassettegiorni d’inferno, talvolta con mare gros­so, che debilitarono notevolmente i gio­catori azzurri costretti ad allenarsi sulponte della nave e a barcamenarsi allabell’e meglio fra mal di mare, continuipiovaschi e temperature afose ed oppri­menti. Vi lasciamo immaginare qualepotesse essere la qualità e l’intensitàdegli allenamenti che vedevano gli az­zurri impegnati in match di pallavolo eping­pong alternati a nuotate in piscina.

Giunti a San Paolo, i giocatori poteronoriprendere confidenza con un campo dicalcio sul terreno santista del ParqueAntarctica dopo quasi venti giorni. Lacondizione fisico­atletica non poteva es­sere ovviamente al massimo e non pote­va essere recuperata neppure in pocotempo, anche se a quell’epoca forse sidava molta meno importanza a questecircostanze. La gara d’esordio con glisvedesi a San Paolo risultò subito deci­siva (e la seconda in assoluto per nume­ro di spettatori di tutta la fase elimi­natoria con un incasso di circa centomilioni di lire dell’epoca), con moltissimechances di qualificazione per la squadravincente e ridotte al lumicino per lasquadra soccombente. Gli azzurri anda­rono subito in vantaggio con il torinistaCarapellese, poi però dovettero subire ilritorno degli indiavolati svedesi che,grazie alla loro migliore condizione atle­tica ribaltarono il punteggio con i golmes­si a segno da Jeppson (doppiettaper il bomber che sarà poi acquistatoprima dall’Atalanta e poi da Napoli eTorino) ed Andersson. Il 3 a 2 finalesiglato dallo juventino Muccinelli suoneràquasi come una beffa per una squadrache se avesse avuto qualche giorno inpiù per riassorbire i catastrofici effettidella traversata atlantica avrebbe certa­

mente imposto al match un esito diver­so. Gli svedesi infatti non andranno poioltre il 2 a 2 contro il Paraguay allo sta­dio Brito di Curitiba, rendendo inutile pergli azzurri il secondo ed ultimo incontroin programma, quello con gli stessitricolores sudamericani. Questa garagiocata a San Paolo il 2 luglio vedràun’impennata d’orgoglio dell’Italia chenon lascerà scampo ai paraguaiani stesicon un gol per tempo messi a segno ri­spettivamente da Carapellese e Pan­dolfini. Il Mundial brasiliano si chiuse quiper gli azzurri, mentre al girone finaleebbe accesso la Svezia che assieme allaSpagna farà da sparring­partner allacoppia sudamericana formata da Brasilee Uruguay. E furono proprio i gauchos adalzare la Coppa Rimet e ad appaiarel’Italia con due successi mondiali. Il 16luglio infatti, al Maracanà di Rio deJaneiro, al gol iniziale del brasilianoFriaca risposero Juan Alberto Schiaffinoed Alcides Ghiggia che in tre minutiribaltarono il punteggio. I due neocam­pioni mondiali avrebbero in seguito ve­stito le maglie di Milan, Roma esoprattutto della nazionale italiana inqualità di oriundi: Schiaffino per 4 voltea partire dal 1954 e Ghiggia per 5 voltecon esordio nel 1957...

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