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Piano Nazionale di Formazione
Reggio Emilia - Ambito 19
La lettura delle prove INVALSI
come stimolo per il miglioramento
e l’innovazione della didattica
I. C. di Castelnovo Sotto
8 e 22 settembre 2017
Ivan Cantoni - Italiano
LA LETTURA DEI RISULTATI
DAL PUNTO DI VISTA DELL’I N S E G N A NT E D I C L A S S E
• Si tratta di una lettura che l’insegnante di italiano o matematica
conduce individualmente (almeno in una fase iniziale) e interpreta
(sempre in una fase iniziale) dall’interno della propria disciplina. Il
rapporto con il contesto nazionale, regionale, con le altre classi
dell’istituto, i confronti con le realtà esterne appartengono a un
altro tipo di analisi a cui siamo più abituati (è quello che di solito
arriva nei collegi docenti, nelle restituzioni annuali).
• L’espansione del punto di vista, passaggio fondamentale, avviene
in un secondo momento.
• Permette di considerare la classe nel suo insieme da un’angolatura
inedita (dimenticando le singole individualità e concentrandosi su
quello che gli alunni sanno e sanno fare)
Si tratta di una lettura di tipo squisitamente didattico e che ha la
didattica, il lavoro concreto in classe, come scopo e come effetto.
COME SI PROCEDE?
Si analizza la prova item per item andando ad individuare gli
ITEM DEBOLIQuelli in cui la percentuale di risposte esatte è inferiore al 50%
Dove sul sito dell’INVALSI?
INVALSI – area prove – cineca
https://invalsi-
areaprove.cineca.it/index.php?get=accesso
Perché il 50%?Perché nelle nostre classi la percentuale di alunni in difficoltà (a
diversi livelli) si aggira intorno al 30%.
Aggiungendo gli alunni sufficienti, si arriva circa alla metà della
classe.
Se un item viene sbagliato da più del 50% della classe significa
che ha messo in difficoltà non solo l’area «debole», ma anche
quella media e alta. Più la percentuale di risposte esatte risulta
bassa (40%, 30%, 20%, …), più la difficoltà va ad intaccare la
fascia alta, quella degli alunni con strumenti che risultano efficaci
nelle prove da noi proposte abitualmente.
Un risultato particolarmente basso in alunni di fascia media e alta
ci induce quindi a chiederci quali strumenti, quali competenze
siano deboli in bambini o ragazzi ben attrezzati per le verifiche
che proponiamo solitamente.
Emergono le aree deboli del nostro curricolo.
COME COLLEGARE CIASCUN ITEM ALLA DIDATTICA
QUOTIDIANA?
1. La Guida alla lettura come punto di partenza e prima
apertura verso una interpretazione collegiale
2. La compilazione della scheda di analisi: i diversi
passaggi
1 – LA GUIDA ALLA LETTURA
Analisi di un quesito
Ogni item prende in considerazione un ASPETTO
della comprensione del testo.
Isolando gli item deboli noi possiamo capire quali
sono gli aspetti della comprensione del testo sui cui
dobbiamo lavorare con i nostri alunni.
La parte iniziale della guida ci permette di mettere in
relazione ogni aspetto con le INDICAZIONI
NAZIONALI , ossia individuare le competenze da
rinforzare (Traguardi) in relazioine a specifiche abilità
e le conoscenze (Obiettivi di apprendimento)
La descrizione del compito ci aiuta a chiarire ulteriormente
in cosa consiste la difficoltà, il problema specifico su cui
dobbiamo lavorare.
Da queste descrizioni possiamo partire per elaborare delle
attività didattiche concrete da realizzare in classe.
Il riferimento alle Indicazioni Nazionali ci permette di individuare anche un
collegamento con il nostro
CURRICOLO DI ISTITUTO
che sulle indicazioni è basato
Se nel nostro curricolo quell’ASPETTO della comprensione manca o è poco
definito, significa che nel nostro istituto non lavoriamo su quella competenza
e questo si riflette sull’esito delle prove.
2 – LA SCHEDA DI ANALISI
Uno strumento per avere rapidamente un quadro chiaro della situazione
della CLASSE, del PLESSO, dell’ISTITUTO
In questa colonna riporto
l’ASPETTO e posso
aggiungere riferimenti alle
indicazioni, al curricolo, alla
mia programmazione …
Fino a questo punto si tratta
di un lavoro che si limita alla
situazione della classe e della
disciplina.
Perché il lavoro sulla didattica sia
veramente significativo è
importante allargare il punto di
vista almeno in due modi:
- uscendo dalla disciplina (in
questo caso italiano)
- uscendo dall’ambito della
classe e del plesso, fino a
raggiungere un punto di vista
di istituto.
USCIRE DALLA DISCIPLINA
- Le competenze a cui si collegano gli AMBITI sono spesso trasversali
e possono essere sviluppate o potenziate lavorando su più
discipline.
- Un ottimo modo per sganciare il problema dalla «materia» italiano
o matematica è riferire le competenze deboli al quadro delle OTTO
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE, passando attraverso il nuovo
modello ministeriale di certificazione delle competenze che su
queste è interamente costruito.
Le prove INVALSI non sono un «problema» di italiano e matematica,
destinato a divenire presto un «problema» anche di inglese.
Sono una risorsa per attingere indicazioni utili alla costruzione di
percorsi didattici per tutte le discipline, in quanto mettono in campo
numerose competenze trasversali.
L’analisi dei risultati e la programmazione degli interventi suggerita
dagli item deboli dovrebbe coinvolgere l’intero CONSIGLIO DI CLASSE
e, da un punto di vista di istituto, i DIPARTIMENTI DISCIPLINARI aperti.
USCIRE DALLA CLASSE
L’individuazione degli ITEM «PROBLEMATICI» per classi parallele
e l’elaborazione di proposte per la didattica
- Tabella item problematici classi seconde sc. primaria
- Tabella item problematici classi quinte scuola primaria
- Tabella item problematici classi terze scuola secondaria
Gli item problematici di istituto segnalati con l’asterisco nelle griglie di ogni classe: un lavoro per tutti gli insegnanti di ogni ordine di scuola.
Gli item problematici delle TERZE SECONDARIE vanno guardati con particolare interesse, in quanto si presentano alla fine del percorso degli alunni dentro l’istituto e possono quindi avere radici lontane.
Se una tipologia di item si ripresenta in verticale in seconde, quinte, terze secondarie significa che esiste un problema da affrontare con urgenza.
Una breve digressione:
COLLEGARE ITALIANO e MATEMATICA
- Le difficoltà nella comprensione analitica del testo e le carenze
lessicali hanno un importante risvolto che collega strettamente le
due discipline: non è possibile risolvere correttamente un problema
se non si è compreso e analizzato perfettamente IL TESTO.
- Gli errori nell’interpretazione del linguaggio figurato hanno
strettamente a che fare con la decodifica dei sistemi simbolici, con
la comprensione delle analogie formali fra sistemi con contenuti
differenti: si tratta di una questione logica che ha importanti risvolti
in ambedue le discipline.
PROGRAMMARE GLI INTERVENTI
Diversi sono i livelli di intervento
- Livello dell’insegnante di materia
- Livello del Consiglio di Classe o del Team
- Livello delle classi parallele nell’istituto
- Livello di istituto: programmazione in verticale fra diversi ordini di
scuola (incontri per AMBITI DISCIPLINARI)
Ognuno lavora nella sua classe, con i suoi alunni, ma dentro un
progetto che migliora l’offerta formativa di tutto l’istituto.
UN INTERVENTO SPECIFICO E CIRCOSTANZIATO
su un problema storico dell’istituto:
LA DECODIFICA DEL LINGUAGGIO FIGURATO
Affrontare in classe le figure retoriche, ricercarle nella poesia e nei
testi narrativi, riconoscerle, fare gli esercizi proposti dal testo non è
sufficiente, in quanto questo è quello che facciamo tutti
normalmente.
Occorre cambiare il punto di vista, affrontare la questione da
un’angolatura almeno parzialmente nuova (per i ragazzi).
Dal registro elettronico: le attività sul linguaggio figurato
24/02/2017 - Lezione : Antologia - poesia: le figure retoriche di significato. I meccanismi analogici su cui
sono basate le principali figure di significato.
03/03/2017 - La sinestesia nel linguaggio della poesia italiana: un esempio di Giorgio Caproni.
Lezione : Le figure retoriche (sinestesia, metafora) nei nomi dei gruppi musicali: analisi delle idee e delle
sensazioni evocate dai nomi-sinestesia (Negramaro, Dolcenera, Green days ...).
10/03/2017 - Lezione : Correzione collettiva del compito. La metonimia. Riconoscere una figura retorica,
coglierne ed esplicitarne il significato (con la consapevolezza che ogni esplicitazione comporta un
impoverimento).
17/03/2017 - Lezione : Grammatica: lezione dedicata allo scioglimento di espressioni figurate in
linguaggio comune.
17/03/2017 - Lezione : Poesia: lezione di sintesi sulle figure retoriche di significato.
24/03/2017 - Esercitazione in classe sulla spiegazione del senso letterale di espressioni figurate complesse
e tratte dal senso comune. Confronto fra le interpretazioni date dagli alunni di espressioni figurate
complesse (Es.: «Non si fa crescere l’erba tirandola verso l’alto con le mani»): discussione sulle
componenti soggettive e oggettive nella ricezione del senso di una espressione figurata.
28/03/2017 - Lezione : Comprensione e analisi dettagliata delle espressioni figurate de brano di B.
Chatwin pag. 601 dell’antologia.
31/03/2017 - Lezione : Poesia: raccolta, lettura e discussione in classe sulle espressioni figurate raccolte
dai ragazzi in libri, canzoni, poesie, social, ...
07/04/2017 - Lezione : Poesia: comprensione e analisi di alcuni versi da "Elevazione" di Ch. Baudelaire.
11/04/2017 - Lezione : Prosegue il lavoro di interpretazione dei versi di Baudelaire iniziato venerdì.
26/04/2017 - Lezione : Verifica sul linguaggio figurato.
La verifica sul linguaggio figurato
Esercizio tradizionale di riconoscimento e
classificazione.
Esercizio che raccoglie i risultati del lavoro in
classe sui nomi dei gruppi musicali e mette a
fuoco la caratteristica essenziale del
linguaggio figurato: permette una
comunicazione «potenziata», arricchita di
una vasta area di implicito la cui natura è
spesso soggettiva, amplia quindi i contenuti in
modo potenzialmente indefinito.
Agisce sulla sfera emotiva.
Scioglimento di un’espressione figurata,
comprensione ed esplicitazione del suo
significato: quello che richiedono le prove INVALSI.
Il riferimento è a un contesto familiare ai ragazzi.
L’esercizio successivo propone lo stesso processo
in un contesto letterario.
L’esercizio 6 volge in procedimento tecnico,
rapido e immediato, quanto svolto in modo
graduale e approfondito nei due precedenti.
Si chiude cercando di dare una esplicitazione
teorica, generale a quanto emerso durante il
lavoro in classe (esercizio rivolto alla fascia alta).
Questa seconda nell’attuale anno scolastico svolgerà
diverse esercitazioni di preparazione alle prove che
serviranno a verificare se l’attività ha prodotto risultati.
Laboratorio VIDEOTUTORIAL: un intervento ad ampio spettro
«…lavorare sulla individuazione della struttura concettuale dei testi espositivi
dei nostri manuali, sull’individuazione delle informazioni-chiave e sulla loro
organizzazione in mappe utili allo studio e alla memorizzazione» (dalla scheda di
analisi degli item problematici classe terze sec.)
- Descrizione del laboratorio (gruppi, fasi, …)
- Prima valutazione qualitativa con indicazioni di prosecuzione del lavoro
- Esempi di video terminati presentati all’esame
- Esempi di rubric di valutazione finale
Cartella «materiali didattici» – «videotutorial»
Il manuale di storia: un testo espositivo da comprendere a fondo e da
interrogare insieme
«…lavorare sulla individuazione della struttura concettuale dei testi espositivi
dei nostri manuali, sull’individuazione delle informazioni-chiave e sulla loro
organizzazione in mappe utili allo studio e alla memorizzazione» (dalla scheda di
analisi degli item problematici classe terze sec.)
Leggere insieme il testo di storia in classe in modo analitico (comprensione
completa delle informazioni fornite, comprensione lessicale, comprensione dei
costrutti logici, …) e sintetico (individuazione di parole-chiave o brevi frasi che
condensano il senso del paragrafo, redazione collettiva di schemi di sintesi e
riassunti).
Verificare non solo i contenuti, ma il modo di impiegare il manuale,
l’approccio allo strumento.
Costruire verifiche da svolgere utilizzando il libro di storia: Cartella «materiali
didattici» – verifica storia prima.
Manuale utilizzato: Valerio Castronovo, Presente Storico, Milano, La Nuova Itala (RCS Libri), 2015, vol. I.
Preparare una verifica di geografia: leggere un testo normativo
(guida alla preparazione), comprendere a fondo le istruzioni,
eseguirle esattamente, arrivare in classe avendo lavorato sul
manuale secondo le indicazioni date.
- Guida alla preparazione della verifica di geografia
- Verifica parte I
- Verifica parte II
Cartella «materiali didattici» - «geografia prima»
Manuale utilizzato: Gabriella Porino, Kilimangiaro 1 plus, Milano, Torino, Lattes, 2015
Leggere in modo analitico un’immagine, ricavarne inferenze,
utilizzare il manuale di storia come supporto alla comprensione,
ricercare informazioni in modo selettivo in un contesto complesso e
distraente
Unità di storia: Napoleone per immagini.
Cartella «materiali didattici» – «Napoleone per immagini»
Leggere in modo analitico un monumento, un ambiente: il duomo di
Genova
Cartella «materiali didattici» – «viaggio a Genova»
Partire da lontano: la didattica costruttivista per promuovere le
competenze.
Cartella «materiali didattici» – «didattica costruttivista»
Dove trovare tutto sull’INVALSI ordinato per campi di interesse
http://www.gestinv.it/