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La meditazione e alcuni esercizi per la conoscenza degli eteri 2° Convegno Biodinamico su Semi e Cereali e il tema Pasta Madre Bologna 14 e 15 marzo 2015 (Riassunto di Sigrid Konigseder sulla base di appunti e ricordi) Heinz Grill ha posto all'inizio la domanda, su quale scopo ci si potrebbe mettere d'accordo per questo incontro. Una partecipante ha risposto, che per lei era importante sapere, come si potrebbero collegare meditazione e vita quotidiana. Lei ha osservato, che la meditazione conduce tanto nella interiorità e ne risulta proprio un allontanamento dal mondo esterno e dalla natura. Un altro partecipante ha chiesto, come si può meditare senza aggiungere qualcosa di soggettivo o associazioni. Nel dialogo è diventato molto chiaro, che esistono idee molto diverse sulla meditazione e Heinz Grill ha caratterizzato la meditazione in questo modo: la vita spirituale e sociale dovrebbero trovarsi in una sintesi. Ma come possiamo distinguere quando ci troviamo in un progressivo sviluppo con la meditazione e quando no? Tutte le persone presenti erano interessate di lavorare su questo tema. Il relatore ha spiegato il concetto di sviluppo e come si poteva comprendere questo concetto in relazione con la meditazione. Lui non la vede come una contemplazione dentro di sé stesso, perché quel modo di meditare porterebbe al passato, nelle condizioni delle vite passate ancorate nel corpo fisico cioè nel proprio karma. Sarebbe pertanto necessario superare con gli esercizi le condizioni fisiche. Heinz Grill ha fatto notare, che Rudolf Steiner aveva detto che lo yoga conteneva il rischio del ritorno nel passato. Heinz Grill ha aggiunto, che tutti i tipi di meditazione conterrebbero questa tentazione. Con la pratica si dovrebbe quindi superare il passato, cioè non immergersi in sé stessi, nell'interiore fisico, ma entrare in un nuovo sviluppo. Per distinguere quando la meditazione porta più nel passato e quando invece in uno sviluppo nuovo, si può osservare e studiare la postura della persona che medita. Le persone possono apparire ad esempio più avvolte in se stesse oppure avere lo sguardo e la percezione chiara e rivolta verso l'esterno. Poi ha citato un passaggio di un testo* 1 di R. Steiner dove aveva descritto lo sviluppo del cuore spirituale. R. Steiner descrive sei condizioni, di cui una dice: “La quinta qualità è l'obiettività di fronte ai fenomeni della vita.” Heinz Grill ha continuato che l'obbiettività è di fondamentale importanza anche per la meditazione e ha fatto notare, che con gli esercizi facilmente si crea una soggettività, pero con quella la vita non può essere penetrata e fecondata con nuovi impulsi. Quindi ha detto, che l'obiettività forma una base anche per il processo silicico negli esseri umani. (Nel convegno precedente Heinz Grill aveva parlato sul processo silicico*² e l'importanza dell'acido silicico per l'uomo.) Per rendere più chiaro ciò che aveva detto, ha presentato tre immagini, che mostrano una persona che si trova più nella soggettività, una persona che si trova in uno stato più vigile e infine una persona che crea un pensiero chiaro ed è in uno stato di formazione di conoscenza, in una chiara formazione del pensiero. Il processo silicico si esprime abbastanza evidentemente nell'ultima foto, con l'espressione “cristallina” della persona. 1

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La meditazione e alcuni esercizi per la conoscenza degli eteri

2° Convegno Biodinamico su Semi e Cereali e il tema Pasta MadreBologna 14 e 15 marzo 2015

(Riassunto di Sigrid Konigseder sulla base di appunti e ricordi)

Heinz Grill ha posto all'inizio la domanda, su quale scopo ci si potrebbe mettere d'accordo per questo incontro. Una partecipante ha risposto, che per lei era importante sapere, come si potrebbero collegare meditazione e vita quotidiana. Lei ha osservato, che la meditazione conduce tanto nella interiorità e ne risulta proprio un allontanamento dal mondo esterno edalla natura. Un altro partecipante ha chiesto, come si può meditare senza aggiungere qualcosa di soggettivo o associazioni.

Nel dialogo è diventato molto chiaro, che esistono idee molto diverse sulla meditazione e Heinz Grill ha caratterizzato la meditazione in questo modo: la vita spirituale e sociale dovrebbero trovarsi in una sintesi. Ma come possiamo distinguere quando ci troviamo in un progressivo sviluppo con la meditazione e quando no? Tutte le persone presenti erano interessate di lavorare su questo tema.

Il relatore ha spiegato il concetto di sviluppo e come si poteva comprendere questo concetto in relazione con la meditazione. Lui non la vede come una contemplazione dentro di sé stesso, perché quel modo di meditare porterebbe al passato, nelle condizioni delle vitepassate ancorate nel corpo fisico cioè nel proprio karma. Sarebbe pertanto necessario superare con gli esercizi le condizioni fisiche. Heinz Grill ha fatto notare, che Rudolf Steiner aveva detto che lo yoga conteneva il rischio del ritorno nel passato. Heinz Grill ha aggiunto, che tutti i tipi di meditazione conterrebbero questa tentazione. Con la pratica si dovrebbe quindi superare il passato, cioè non immergersi in sé stessi, nell'interiore fisico, ma entrare in un nuovo sviluppo. Per distinguere quando la meditazione porta più nel passato e quando invece in uno sviluppo nuovo, si può osservare e studiare la postura dellapersona che medita. Le persone possono apparire ad esempio più avvolte in se stesse oppure avere lo sguardo e la percezione chiara e rivolta verso l'esterno.

Poi ha citato un passaggio di un testo*1 di R. Steiner dove aveva descritto lo sviluppo del cuore spirituale. R. Steiner descrive sei condizioni, di cui una dice: “La quinta qualità è l'obiettività di fronte ai fenomeni della vita.” Heinz Grill ha continuato che l'obbiettività è di fondamentale importanza anche per la meditazione e ha fatto notare, che con gli esercizifacilmente si crea una soggettività, pero con quella la vita non può essere penetrata e fecondata con nuovi impulsi.

Quindi ha detto, che l'obiettività forma una base anche per il processo silicico negli esseri umani. (Nel convegno precedente Heinz Grill aveva parlato sul processo silicico*² e l'importanza dell'acido silicico per l'uomo.) Per rendere più chiaro ciò che aveva detto, ha presentato tre immagini, che mostrano una persona che si trova più nella soggettività, una persona che si trova in uno stato più vigile e infine una persona che crea un pensiero chiaroed è in uno stato di formazione di conoscenza, in una chiara formazione del pensiero. Il processo silicico si esprime abbastanza evidentemente nell'ultima foto, con l'espressione “cristallina” della persona.

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Persona velata Persona più chiara Persona cristallina(Immagini dal libro di Heinz Grill,“Nuova Volontà Yoga” Pag. 132 – 134)

Heinz Grill poi ha detto che spesso nella meditazione succede che si inizia troppo velocemente con l'unità, con sentimenti d'unità, cosicché il praticante e l'oggetto di meditazione si uniscono e questo può diventare problematico. Se si vuole creare un'oggettività sarebbe necessario la separazione o divisione fra osservatore e oggetto. Lui considera questa distinzione molto importante e per questo motivo gli è già stato detto in altre occasioni che lui è un insegnante della dualità. Per creare un obiettività la meditazione ha bisogno di un oggetto. Portarsi verso un “vuoto del pensare” per lui corrisponde a un vuoto dell'anima. Ci vuole un oggetto concreto o la rappresentazione di un oggetto, cioè un pensiero. In seguito una partecipante ha chiesto: Se osservo nella meditazione il mio corpo, il mio corpo è un oggetto o no?

Heinz Grill ha ritenuto la domanda importante: Quando una cosa diventa “oggetto”? Diventa oggetto nel momento in cui esiste una scissione o divisione tra soggetto e oggetto, quando l'oggetto è completamente libero e indipendente dall'osservatore, senza collegamento con la propria persona. Il corpo normalmente è collegato in modo soggettivo con la propria persona, quanto lo sono i propri figli oppure i parenti. Ha detto che è molto diverso quando una persona osserva un oggetto che è indipendente dalla propria persona, come ad esempio una spiga o le ariste dei cereali.

Nell'osservazione esisterebbe anche il pericolo di non guardare all'oggetto in modo concreto. La conoscenza dettagliata dell'oggetto sarebbe il primo passo nella meditazione, sarebbe persino vantaggioso descrivere o disegnare l'oggetto. L'osservazione e la descrizione vengono fatte molto esattamente, per esempio: “Il movimento della spiga è leggermente piegato” invece di “C'è una spiga” oppure “La forma della curva è piana o ampia” invece di “C'è una curva”.

Il passo successivo è il ricordo concreto dell'oggetto osservato. In questa fase viene creata una rappresentazione concreta dell'oggetto o in altre parole, l'oggetto viene ricostruito nella memoria in modo molto esatto. Invece di dire l'oggetto è bello pero non ricordo il suoaspetto, si descrive l'oggetto nelle sue qualità. L'osservazione dell'oggetto e il ricordo formano insieme un “consolidamento". Il ricordo sarebbe anche una possibilità di controllare ancora una volta, se il primo passo di osservazione è stato fatto bene. La fase di osservazione e ricordo potrebbe essere ripetuta due o tre volte e dopo di questo si continua con il passo successivo.

Heinz Grill ha posto poi la domanda: “Che cosa provoca il ricordo in noi? Quali sensazioni nascono attraverso il ricordo? Nella fase di ricordo si potrebbero includere anche i propri

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sentimenti, come per esempio l'impazienza. Avrebbe senso includere tutti i processi che si verificano durante la pratica (simpatia, inquietudine ... ..). In questo modo creiamo un ordine tra ciò che appartiene all'oggetto e ciò che sono i sentimenti personali e le emozioni dell'osservatore. Questo processo ordinatore aumenta l'etere del calore. L'osservazione e il ricordo concreto generano forze eteriche e potremmo creare con ciò forze eteriche per gli oggetti. L'oggetto può cambiare durante l'osservazione ed anche l'atmosfera circostante può cambiare.

Heinz Grill ha menzionato in questo contesto Max Heindel (Max Heindel era un autore danese / americano, teosofo e Rosa Croce. E 'stato il fondatore della Scuola rosacrociana.) il quale aveva detto, che le forze eteriche vogliono “riverberare” dall'oggetto. Heinz Grill ha differenziato questa dichiarazione dicendo, che era in particolare l'etere della luce che causava questo. Attraverso l'osservazione si crea un movimento dall'osservatore o dagli occhi dell'osservatore verso l'oggetto e con il ricordo chiaro dell'oggetto un elemento nuovo irradia o riverbera dall'oggetto verso l'uomo. Che cosa nasce con il ricordo in noi? Nasce l'etere della luce.

Si possono osservare due movimenti: dall'occhio all'oggettoe dall'oggetto riflette qualcosa verso l'osservatore

A questo punto il relatore ha fatto notare il ruolo della volontà umana in questo processo. Ha spiegato, che si può spesso osservare la volontà di afferrare l'oggetto della meditazione. La forza di volontà porta in se stessa sempre il rischio di voler afferrare le cose e bisogna escludere questa volontà di catturare l'oggetto. Per questo motivo egli ha sottolineato ancora una volta l'importanza di creare un rapporto con l'oggetto e di permettere all'oggetto di riverberare nella nostra anima invece di cercare di prenderlo con impazienza.Le forze che vivono nell'oggetto fisico, nell'oggetto di meditazione, sono visibili solamente se vengono edificati nuovamente nel ricordo e cosi possono riverberare. Durante l'osservazione stessa queste forze sono in un certo senso “coperte” dalla sostanza fisica. Perquesto motivo R. Steiner consigliava di far “scomparire” l'oggetto nella mente dopo l'osservazione, affinché si vedano poi solamente le forze, che l'oggetto contiene. Anche con la creazione di una rappresentazione mentale rimangono poi le forze contenute negli oggetti.

Il passo successivo è la concentrazione. Essa porta in sé un processo di morte e del creare nuovamente un processo, che si può trovare dappertutto nella vita. (Dopo la pausa questa fase è stata spiegata più precisamente.)

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Heinz Grill considera questi primi passi di meditazione molto importanti per la stabilità della psiche e della vita sociale e ha chiesto da che cosa pensiamo di esserci distaccati in questi primi passi. Lui parlava di un piccolo sacrificio: ci siamo distaccati da qualcosa, dal nostro ego (nel senso di non valutare e giudicare immediatamente l'oggetto “mi piace, non mi piace” o di afferrare l'oggetto), dal nostro corpo fisico, forse dai dolori corporali per stare seduti durante l'esercizio. I primi passi di meditazione, come viene proposta qui, non sono possibili senza questo sacrificio.

Se si crea troppo velocemente l'unità e un collegamento con l'oggetto, se non si stabilisce prima un ordine e se non si entra veramente in rapporto con l'oggetto, mancherebbe il sacrificio e ci sarebbe il rischio del ”avidità spirituale”. Gli esseri metafisici che sono colle-gati all'avidità divorerebbero tutto. (Heinz Grill ha citato la Bhagavad Gita)*³ Per la sintesi tra spirito e mondo sono necessari, l'entrare in relazione e la forza ordinatrice. Senza questipassi di creare un ordine si presenta spesso una specie di velamento sul praticante, il praticante entra in una costituzione simile a quella nei sogni e non si crea una relazione concreta. I passi ordinativi creano una sfera cristallina chiara e il processo silicico può avvenire in modo migliore. Ogni meditazione dovrebbe pertanto creare una situazione ordinata.

Il passo finale è la meditazione. Questa non consiste nel rimanere in attesa di un'idea o di un'atmosfera che si manifesta durante la meditazione, ma nel “collocare” un'idea già all'inizio della meditazione mediante un pensiero o una domanda adatta. Nel pubblico è sorta la domanda: come si riconosce se le sensazioni, che si percepiscono nella fase di meditazione, vengono da noi stessi o se provengono dall'oggetto? Distinguere questo è un passo molto difficile, ha concesso Heinz Grill.

Dopo una breve pausa sono stati concretizzati ancora una volta i diversi passi della meditazione, con la descrizione dei cinque fasi:

1. Osservazione2. Ricordo (2 o 3 volte in alternanza con l'osservazione)3. Distinzione: Quali criteri sono rilevanti per la fase di concentrazione che segue? Che cosa dobbiamo escludere?4. Concentrazione: Questo è un processo lungo e comprende la domanda su che cosa indirizziamo la nostra intera attenzione. Include anche una grande intensità di memoria.5. Meditazione: Gli occhi dell'oggetto ci guardano. Si apre qualcosa nello spazio che proviene dall'oggetto e dal pensiero collegato con l'oggetto, qualcosa riflette con scintille verso di noi. All'inizio l'oggetto è velato, è solamente materia. La concentrazione diventa poi meditazione.

Posizioni adatte per la meditazione sono, secondo Heinz Grill, tutte le posizioni con una postura eretta. Non è importante se il praticante si siede su una sedia o sul pavimento, ma la spina dorsale eretta è favorevole per la concentrazione. Ha menzionato anche la classica postura di meditazione, la posizione del loto. Le gambe incrociate portano ad una migliore centratura nella parte bassa della schiena e questo stimola l'etere chimico nell'uomo. In seguito questo permette di essere più vigile nella mente e nella consapevolezza. In questo modo diventa anche più facile erigere l'intera colonna vertebrale. La posizione del loto non è pero un presupposto o una necessità per la meditazione.

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È seguito poi un esercizio in cui venivano praticati i primi passi: l'osservazione, il ricordo e la concentrazione. Gli oggetti di osservazione sono state quattro fette di pane.

Heinz Grill ha guidato l'osservazione in modo concreto con l'attenzione specifica alla forma, il colore, la consistenza, e così via. Ha detto che era anche possibile aggiungere nellafase di concentrazione la domanda sulle differenze tra le fette o più precisamente le differenze nelle forze eteriche contenute nelle fette di pane. Al contempo ha fatto notare la necessità di iniziare direttamente con l' oggetto. Sarebbe inutile iniziare l'osservazione con le conoscenze che si hanno già, per esempio l'informazione su uno dei fornai di questi pani,che cuoce sempre il pane con un buon etere di luce.

L'etere non si può percepire con i sensi fisici, quindi fa senso partire da una figura o da un'immagine che caratterizza il rispettivo etere nel suo modo di agire, nella sua dimensione d'azione, come ad esempio il tetraedro in un cerchio.

Il tetraedro indica il centro, il cerchio indica il circondario.La figura rappresenta la polarità tra un centro esistente e la circonferenza appartenente, un criterio

caratteristico per l'etere di calore.

Con questo processo aggiungiamo un pensiero come criterio per l'oggetto. Il criterio (il pensiero) illumina l'oggetto. Heinz Grill ha detto che la scelta del criterio adeguato non è facile. All'inizio della pratica della meditazione è quindi consigliabile prendere un pensiero di Rudolf Steiner o una figura rappresentativa, simile a quella che è stata disegnata per rappresentare l'etere del fuoco.

Nella concentrazione l'oggetto e la figura o il pensiero vengono guardati insieme. Dopo un po' di pratica, dopo qualche giorno, si può sentire quale pane è più vicino alla figura e

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contiene questo etere, e quale è più lontano. Si può dire, che in un certo senso la figura penetra il corpo fisico dell'oggetto.

Nell'osservazione di persone si potrebbe prendere come criterio: sono più o meno sognante? Agiscono in modo cristallino verso l'intorno? Già nelle prime fasi della pratica dimeditazione si può creare un miglioramento nella qualità dell'oggetto, per esempio del pane, e questo succede perché il pensiero scelto agisce da una parte sul pane e dall'altra parte l'osservazione ed il ricordo creano ulteriori forze eteriche che aumentano poi la qualità del pane.

Per un secondo esercizio è stato scelto una singola fetta di pane. Heinz Grill ha aggiuntola domanda: “Com'è l'etere chimico di questo pane?”

Innanzitutto Heinz Grill ha descritto l'immagine dell'agire dell'etere chimico ponendo la domanda: come si esprime, con quale figura si potrebbe rappresentare? Ha spiegato, che per esempio gli anelli in una cipolla o anche gli anelli in un albero danno un buon immagine dell'etere chimico. Questo etere si manifesta in un processo di concentrazione e simultaneamente apre uno spazio per la crescita. La crescita non avviene in modo lineare ma in un processo di concentrazione, di contrazione e di crescita, di estensione.

Le due frecce nel centro rappresentano una concentrazione verso l'interno,il cerchio esterno mostra l'espansione che nasce.

Ha menzionato lo yogurt come esempio per l'etere chimico (la fermentazione acido-latticae il suo effetto sulla salute sono stati argomenti centrali del convegno). Paragonando il livello della sostanza nella tazza, il livello dello yogurt dopo la fermentazione è leggermentepiù basso che quello del latte, prima del processo. La sostanza si contrae un po' e si crea una certa espansione verso l'esterno. Con i latticini fermentati con acido lattico, ci avviciniamo più alla terra, perché portano questo elemento contrattile in se stessi e mangiandoli ci apriamo al contempo un po' di più verso l'esterno. Questa forza contrattile manca se non siamo in relazione con la terra e con le cose della vita e mancano in seguito

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anche la vivacità e l'espansione nel capo. In questo modo si vede l'etere chimico con la sua forza centripeta e centrifuga. La troviamo in noi stessi, nella sfera che ci circonda e nella natura.

A questo punto Heinz Grill ha fatto notare, che non si possono associare le forze eteriche con la moralità, perché non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro. Dal pane luminoso del panettiere non si può desumere niente sulla moralità del panettiere. Quando una persona èammalata manca per esempio l'etere della luce, sebbene la moralità della persona rimane la stessa.

Per concludere Heinz Grill ha riassunto ancora una volta i pensieri essenziali. Ha detto, che le forze eteriche possono essere aumentate per il mondo e per noi stessi, se si pratica lameditazione nel modo descritto. Non è grave se i risultati della meditazione non sono subito corretti; è pero un vero errore se si pratica la meditazione nella soggettività. Heinz Grill vede una grande importanza negli esercizi concreti e nel sacrificio. Superare la soggettività è un sacrificio e questo sacrificio porta un po' di luce nell'uomo. Superare la soggettività è importante anche per i mondi spirituali.

Questo tipo di meditazione non è una meditazione isolata in cui il praticante si ritira dalla vita per fare esperienze spirituali. Non si crea un ritiro dalla vita se si entra con gli esercizi qui menzionati in una relazione con l'oggetto e il pensiero relativo, e nelle cinque fasi descritte si sviluppano direttamente nuove forze eteriche per gli uomini e il mondo. Quindisi chiudeva il cerchio attorno alla domanda iniziale, rispetto alla sintesi tra meditazione e vita sociale. Il relatore ha fatto notare che i risultati della pratica sono quasi sempre maggiori di quanto si percepisce soggettivamente. La forma delle persone diventa più chiara con la pratica di una meditazione obiettiva: non troppo aperta e non troppo chiusa, non troppo rigida e non troppo dissolta. Alla fine Heinz Grill ha suggerito di osservare l'espressione degli uomini nella vita quotidiana in diversi momenti, come ad esempio quando si è in un evento o in un corso. Dopo un corso ci si può porre la domanda: Come sono le forme delle persone: chiuse, velate o chiare nell'espressione verso l'esterno?

*1 R. Steiner, “L'iniziazione” - Come si conseguono conoscenze dei mondi superiore, Editrice Antroposofica Milano

*² link sul riassunto http://nutrizionesalutare.com/articoli/la-luce-nella-pianta-e-la-silice/ *³ Bhagavad Gita, capitolo 3 verso 37: “Krishna diceva: È il desiderio, è l'ira, sorti dalla proprietà rajas,

divorando tutto ed essendo la grande disgrazia peccaminosa; distingui queste come il nemico qui.”

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Pane caratterizzato soprattutto dall'etere di luce e dall'etere di calore. Si può percepire

una sensazione di ordine e tranquillità, sembra che il pane ci venga incontro.

Pane caratterizzato dall'etere chimico, c'è una tendenza di contrazione.