La Notazione Musicale 2

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  • 7/25/2019 La Notazione Musicale 2

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    La notazione musicale 2

    Il sistema teorico greco stato lelemento di continuit tra il mondo della

    civilt ellenica e loccidente. Si possono distinguere 3 periodi:

    Arcaico dal V sec, Classico dal VI al IV sec Ellenisticodal IV sec al 146a. C.

    l periodo arcaico appartiene lepitafo di Sicilo e riguarda la

    nota!ione vocale. In "uesto periodo visse il musico Terpandro a cui #u

    riconosciuto il merito di aver raccolto, classi$cato e denominato le

    melodie in %ase alla loro origine geogra$ca e di aver organi!!ato le

    melodie in #un!ione dei testi poetici. &ueste melodie si c'iamano Nomoi

    perc'( il musico doveva utili!!arle in #un!ione del testo c'e metteva in

    musica.

    )a ritmica musicale si estendeva con gli stessi principi della poesia.

    *ondamentale era il tempo primo c'e corrispondeva alla croma mentre

    alla lunga una durata di due silla%e corrispondeva alla semiminima. Verso

    la $ne del periodo arcaico si sviluppa una lirica monodica tranne c'e a

    Sparta dove si diede maggior importan!a alla vita sociale e nac"ue una

    produ!ione di musica corale soprattutto durante gli eventi pu%%lici sia

    religiosi c'e laici.

    +el periodo classico il +omos venne sostituito gradualmente da scale. )a

    dieren!a tra nomos e modo c'e il nomos una melodia presta%ilita inuna tonalit mentre il modo consente di inventare nuove melodie

    mantenendo il tono. I principali modi dorico, #rigio e lidio vengono

    c'iamati con i nomi dei nomoi corrispondenti perc'( le scale di "uesti

    sono le stesse dei modi. Il primo studioso #u Aristosseno da Taranto

    c'e individu- alla %ase del sistema musicale iltetracordo.

    Il tetracordo era costruito da intervalli di tono e un semitono, il

    tetracordo enarmonico da una 3/ magg e micro intervalli di 0 di tono,

    "uello cromatico 3/ min e intervalli di st. +el tetracordo diatonico lunicoS distingueva i 3 modi: dorico, #rigio e )idio.

    I tetracordi erano di solito accoppiati a due a due e potevano essere

    congiunti o disgiunti. )unione di due tetracordi #ormava una 2armonia.

    Diazusi era il punto di distacco tra due tetracordi disgiunti Sina il

    punto in cui si riunivano tetracordi congiunti.

    http://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0CAcQjRw&url=http://www.00110110.net/le-scale-greche/&ei=EygsVcPPLoLkaKTpgMAD&bvm=bv.90491159,d.ZGU&psig=AFQjCNHwmgR2yJ3eWIp4rUu6rZISlUnRxg&ust=1429043596791038
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    ia!eusi armonia #rigia disgiunta

    armonia dorica congiunta

    Il tetracordo di genere enarmonico era #ormato da un intervallo di ter!amaggiore e due microintervalli di un "uarto di tono.I tetracordi erano solitamente accoppiati due per volta: essi potevano esseredisgiunti o congiunti.ue tetracordi uniti #ormavano una 5armonia 5 discendente una scala

    discendente7.Se in ogni armonia leggi scala7 si a%%assava di unottava il tetracordosuperiore si componevanogli ipomodi : ipodorico, ipo#rigio, ipolidio, c'e erano congiunti.l!ando di unottava il tetracordo in#eriore si ottenevano gli ipermodi :iperdorico, iper#rigio eiperlidio, anc'e loro congiunti.Se ad unarmonia disgiunta si aggiungeva un tetracordo congiunto allacuto, un

    altro congiunto al grave e sotto "uestultimo una nota proslam%ariomenos7 si

    otteneva un sistema Teleionc'e a%%racciava lestensione di due ottave. Il

    primo grande mutamento il passaggio dai nomoi ai modi corrispondenti.

    Con 8uripide a%%iamo la comparsa del genere cromatico ed enarmonico.

    imoteo da 9ileto costru una lira con 11 corde an!ic'( ;.

    )e note indicate dai tetracordi non indicavano lalte!!a assoluta ma solo il

    rapporto tra gli intervalli c'e li costituivano. Si eseguiva a%itualmente

    luso di trasposi!ione tonale.

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    edatto il testo il compositore collocava sopra ogni silla%a la lettera

    relativa al suono desiderato e sopra di "uesta lindica!ione della durata. Il

    segno temporale era raramente usato ed identi$ca%ile solo nellinno di

    Sei&ilos 1/ sec.a.C.7:

    )a prima riga porta 3 segni: ? lunga lunga di 3 tempi anacrusi

    )e note sen!a indica!ioni si considerano %revi. )a seconda riga "uella

    della nota!ione vocale. Il canto solistico era generalmente sostenuto dalla

    cetra mentre laulos aveva il compito di seguire il canto corale.

    Notazione metrica

    )a metrica greca composta da circa piedi costituiti da ,3,4,@,6 o ;

    tempi primi.

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    roc'eo A ? A semiminima e croma

    ri%raco A A 3 crome

    attilo A ? A semiminima e crome

    napesto A A crome e semiminima

    SpondeoA ??A semiminime

    Notazione musicale romana

    I >omani preso, pro%a%ilmente, il metodo greco di nota!ione ma, #orse,

    non utili!!avano alcuna nota!ione. &uattro lettere indicavano una serie di

    4 toni successivi e i segni ritmici scritti sopra le lettere indicavano la

    durata di ogni nota.

    ra le varie $loso$e dellet cristiana due sole ci 'anno #ornito

    in#orma!ioni tramite la nota!ione: gli gnostici c'e invocavano io

    secondo la prassi dei sacerdoti egi!iani descritto da Demetrio %alerio,attraverso #ormule intonate sulle vocali ordinate in successione per

    ciascun incantesimo. Venivano scritte le ; vocali in greco:

    =gni vocale corrisponde ad una corda della lra ordinaria:

    A >8, 8A =, 2A SID, IA ) =A S=) EA *, =98B A 9I

    d ogni nota collegato uno dei sette pianeti e "uindi alle ; s#ere

    concentric'e c'e generano larmonia del mondo. I testi musicali sono

    stati commentati e tradotti da >uelle.

    I manicei, setta #ondata da 9anete con teorie simili agli gnostici, 'anno

    lasciato degli scritti c'e sono stati recentemente scoperti e ci 'anno

    http://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0CAcQjRw&url=http://www.treccani.it/enciclopedia/vocali_(Enciclopedia_dell%27Italiano)/&ei=EtIsVdTkBIjnau6cgbgJ&bvm=bv.90790515,d.bGQ&psig=AFQjCNHp-3AKGxp9Mp-qS1DhIUpV4t4llw&ust=1429087089374649
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    permesso di scoprire o 3 inni melismatici. )a stro#a scritta una prima

    volta normalmente e la seconda unita a segni c'e indicano le silla%e da

    vocali!!are. &uesta nota!ione tuttora intraduci%ile. nc'essa adopera

    le lettere dellal#a%eto per rappresentare le melodie e per $ssare

    lintona!ione in modo preciso.!isanzio e il medioe'o orientale. Il medioevo orientale il millennio

    occupato "uasi interamente da movimenti religiosi. Il dominio di Disan!io

    totale e la sua arte e la sua arc'itettura religiosa inFuiranno su tutto

    loccidente. Il suo repertorio liturgico si amplia rapidamente e si imporr

    nella C'iesa. )a catastro#e del 14@3 non riuscir a distruggere i

    documenti musicali della liturgia %i!antina. )a nota!ione si conserva e

    rinnova le #orme originarie c'e si possono individuare intorno al IG sec.

    &uesti elementi primitivi si generano da segni grammaticali inventati da

    un %i!antino durante let classica e c'e sotto linFusso di >omadiventeranno il punto di parten!a di tutte le nota!ioni orientali c'e

    conosciamo. 8 possi%ile riconoscere negli accenti la radice di "uesta

    nota!ione. Dionigi di Alicarnassopensava c'e tra la silla%a dove la

    voce si innal!ava e la silla%a dove discendeva ci #osse un intervallo di @/

    o di 4/. Inoltre aHdava a tutte le parole una silla%a acuta. &uesta

    musicalit era particolarmente sentita nei grandi poemi declamati e

    ritmati come lIliade e l=dissea. Aristoane di !isanzio III sec. a.C.7

    pens- di annotare "ueste Fessioni della voce con segni collocati sopra le

    silla%e: accenti acuto, gra'e e circon(esso. )a $ne della #rase eraindicata con un punto St)gmac'e riassumeva la caduta della voce e il

    suo arresto *ausa.

    )a C'iesa doriente usava il greco leggere le scritture poic'( il testo

    rivelato era sacro e non poteva essere alterato. )a lettura #u determinata

    nelle inFessioni mediante gli accenti e i punti c'e $ssavano

    naturalmente, e in ragione della precisa!ione dei valori vocali, i valori

    musicali J intervalli di /,3/ ecc.7. &uesto processo si aermer "uando i

    monaci %i!antini comporranno gli inni in versi. Disan!io #u erede della

    Brecia e parlava in greco ma non 'a conservato la nota!ione al#a%etica.

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    Si %asa soprattutto su segni c'e disegnano i movimenti ascendenti e

    discendenti della voce precisati dalla c'ironomia7. In sostan!a si tratta

    di accenti: cuto, grave o circonFesso derivati da "uelli di risto#ane.

    9olti manoscritti corredati di accenti assomigliano ai manoscritti %i!antini

    eco #onetici.

    http://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0CAcQjRw&url=http://marciana.venezia.sbn.it/mostre/cantus-planus-notazione-musicale-bizantina-codici-marciani&ei=udksVZarJc2PaOfJgJgC&bvm=bv.90790515,d.bGQ&psig=AFQjCNGyaV9OC8kysU8XWs4gsBYRT-VYWw&ust=1429089072250861
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    Si assiste alla%%andono completo della nota!ione classica greca: cam%iando il

    carattere della musica era necessario a%%andonare un sistema c'e non

    riFetteva #edelmente la nuova espressione ricca di s#umature e cos vario. +asce

    una nuova conce!ione musicale da una parte levolu!ione naturale dellinguaggio melodico, dallaltro le ragioni di natura religiosa, conFuivano a creare

    un nuovo aspetto dellespressione musicale.

    I sistemi di nota!ione pervenutici sono:

    S89I=B>*I 8C*=+8IC

    C>ISI+

    )a semiogra$a ec#onetica GI?GII sec.7 si ri#erisce a "uella

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    particolare lettura ad alta voce, non ancora canto vero e proprio.

    eriva dai segni della prosodici:

    T"NI

    1. accento acuto M

    . accento grave N

    3. accento circonFesso O

    I segni ec#onetici sono posti a ini!io e $ne di un determinato

    gruppo di parole, perci- la #rase e linciso ricevevano una loro

    particolare s#umatura. )a diHcolt di interpretare "uelle pagine notevole sia perc'( non si in grado di sta%ilire con certe!!a gli

    intervalli, determinati da eleva!ioni e a%%assamenti di voce e poi

    perc'( sono molto poc'i le noti!ie #ornite dalla tradi!ione.

    agli ini!i del GIV sec. i testi dimostrano la%%andono di tale

    nota!ione $no al GV sec in cui scompare completamente. &uesta

    nota!ione ornava gli atti dei Vangeli, gli tti e le )ettere degli postoli

    e le lettere pro#etic'e dellntico estamento .

    )a semiogra+a paleo,izantinaG sec.7 si ri#erisce a segniintesi a $ssare sulle pergamene le linee melodic'e delle composi!ioniantic'e, trasmesse oralmente $no ad allora .Si passa cos dallascrittura ec#onetica alla con"uista di una maggiore precisionediastematica con laggiunta di segni nuovi: ad ogni silla%a venivaaHdato un segno. In tutto si tratta di 33 segni, la maggior parteindicano un valore conven!ionale melodico di intervalli di /, 3/ecc.7 . )a gra$a #ondamentale costituita dalle =G8I / asc.7 eD>8I / disc.7 sen!a valore ritmico. Ln pre!ioso manoscritto del Go GI sec. porta i segni eco #onetici in rosso e il loro signi$catomusicale in nero.

    &uesta semiogra$a si suddivide a sua volta in:

    CIC VIII P GIII sec.7

    C=+C>I+ VIII PG sec.7*S8 I C=S)I+ GII sec. 7.

    )a nota!ione paleo %i!antina perdura $no al GIII sec. ma viene aper#e!ionarsi durante il GII tenendo a un nuovo tipo di gra$a a #orme piQarrotondate nota!ione rotonda7 detta medio %i!antina.

    )e prime nota!ioni di canti c'e si conoscono sono lapaleo%i!antina arcaica e la contacariana, in uso nella stessa epoca, e

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    talvolta nello stesso manoscritto,la prima per canti di stile recitativo,la seconda per canti melismatici .

    )a semiogra$a medio%i!antina GII P GV sec. 7 apparve dopo lo

    scisma, #u attri%uita da alcuni a Biovanni amasceno. In "uestanota!ione, i neumi non 'anno alcun valore tonale: esprimono soltantolintervallo dalluno allaltro. Si tratta perci- di una nota!ionediastematica, cio una successione di intervalli, legati tra loro comegli anelli di una catena lerrata interpreta!ione di un solo segno#alsava tutta la melodia.

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    http://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0CAcQjRw&url=http://www.museo.comune.sanmarcodalunzio.me.it/index.php/it/home-it-it/12-categoria-it-it/introduzione/6-introduzione-storica&ei=7g8tVYmdHsvPaJGbgOAI&bvm=bv.90790515,d.ZGU&psig=AFQjCNGY0kLW38CO-It67gz1XCPEQFaXlg&ust=1429102900625096
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