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Il curricolo scolastico a cura di Pezzin Mirella febbraio 2015 LA NUOVA SFIDA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA: IL CURRICOLO E LE COMPETENZE LE CARATTERISTICHE CHE DEVE AVERE IL CURRICOLO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA ORIZZONTALE la famiglia é :portatrice di risorse che vanno valorizzate , contenitore e promotrice di esperienze su cui il bambino ha costruito saperi comuni , corresponsabile della formazione va aiutata a prendere coscienza del suo ruolo di mediatore dei saperi VERTICALE all’interno della scuola dell’infanzia e all’ordine di scuola successivo Quali obiettivi privilegiare con i bambini di 3 ,4,5 anni per il raggiungimento dei traguardi ? Trguardi da intendersi non solo come risultati attesi ma come processi da interpretare e stimolare come aiuto per gli insegnanti per orientare l’azione che danno senso all’apprendimento Il termine sviluppo richiama richiama la visione dinamica e di processo dell’apprendimento e l’attenzione all’area di sviluppo potenziale dei singoli STRUTTURANTE -TRASVERSALE -L’obiettivo fondamentale della scuola dell’infanzia è sostenere LA COMPRENSIONE DEI SAPER-FARE E DEI SAPER DIRE La scuola deve creare le condizioni per la comprensione (favorire la concettualizzazione delle conoscenze di natura procedurale ) Quali scelte per costruire un curricolo con queste caratteristiche ? DEVE DIVENTARE CENTRALE 1-L’ organizzazione dell’apprendimento e la consapevolezza del proprio processo di apprendimento competenza imparare ad imparare 2 devono essere messi al centro -i nodi concettuali che attraversano le discipline e l’educazione cognitiva Perché ? Differenza tra concetti e concettualizzazione QUANDO SI PADRONEGGIANO I CONCETTI SI COMPRENDONO I CONTENUTI (da bambini meta cognizione e apprendimento ) PER RIDURRE LE DIFFERENZE TRA ALLIEVI TEMA DELL’INCLUSIONE CENTRALE È LA COMPRENSIONE DI QUELLO CHE SI FA E SI DICE DARSI OBIETTIVI COGNITIVI ACQUISIZIONE DI STRATEGIE COGNITIVE E META COGNITIVE DI RAGIONAMENTO 3-7 anni concettualizzazione delle conoscenze procedurali LA CONCETTUALIZZAZIONE AIUTA A NON CONFONDERE TRA MEZZI E OBIETTIVI Cosa implica ? Pensare diversamente gli apprendimenti favorire le strategie cognitive e metacognitive di ragionamento Analizzare i compiti in chiave cognitiva Ripensare alla mediazione dell’insegnante Struttura della situazione insegnamento apprendimento Metodologie cognitive Condizioni favorenti –situazioni problema hanno l’obiettivo di aiutare la concettualizzazione Individuare i nodi concettuali trasversali presenti nelle discipline Funzionamento di relazione: d’ordine, quantitative, spaziali, categoriali

LA NUOVA SFIDA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA: IL … · PROGRESSIVO E CONTINUO COGLIERE LO SVILUPPO E L’APPROFONDIMENTO POSSIBILE L’IMPORTANZA DI OSSERVARE il bambino per definire

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Il curricolo scolastico – a cura di Pezzin Mirella – febbraio 2015

LA NUOVA SFIDA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA:

IL CURRICOLO E LE COMPETENZE

LE CARATTERISTICHE CHE DEVE AVERE IL CURRICOLO

PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA

ORIZZONTALE la famiglia é :portatrice di risorse che vanno valorizzate , contenitore e promotrice di esperienze su cui il bambino

ha costruito saperi comuni , corresponsabile della formazione

va aiutata a prendere coscienza del suo ruolo di mediatore dei saperi

VERTICALE all’interno della scuola dell’infanzia e all’ordine di scuola successivo

Quali obiettivi privilegiare con i bambini di 3 ,4,5 anni per il raggiungimento dei traguardi ?

Trguardi da intendersi non solo come risultati attesi ma come processi da interpretare e stimolare come aiuto per

gli insegnanti per orientare l’azione che danno senso all’apprendimento

Il termine sviluppo richiama richiama la visione dinamica e di processo dell’apprendimento e l’attenzione all’area

di sviluppo potenziale dei singoli

STRUTTURANTE -TRASVERSALE

-L’obiettivo fondamentale della scuola dell’infanzia è sostenere

LA COMPRENSIONE DEI SAPER-FARE E DEI SAPER DIRE

La scuola deve creare le condizioni per la comprensione (favorire la concettualizzazione delle conoscenze di

natura procedurale )

Quali scelte per costruire un curricolo con queste caratteristiche ?

DEVE DIVENTARE CENTRALE

1-L’ organizzazione dell’apprendimento e la consapevolezza del proprio processo di apprendimento competenza

imparare ad imparare

2 devono essere messi al centro -i nodi concettuali che attraversano le discipline e l’educazione cognitiva

Perché ?

Differenza tra concetti e concettualizzazione

QUANDO SI PADRONEGGIANO I CONCETTI SI COMPRENDONO I CONTENUTI

(da bambini meta cognizione e apprendimento )

PER RIDURRE LE DIFFERENZE TRA ALLIEVI TEMA DELL’INCLUSIONE

CENTRALE È LA COMPRENSIONE DI QUELLO CHE SI FA E SI DICE

DARSI OBIETTIVI COGNITIVI

ACQUISIZIONE DI STRATEGIE COGNITIVE E META COGNITIVE DI RAGIONAMENTO

3-7 anni concettualizzazione delle conoscenze procedurali

LA CONCETTUALIZZAZIONE AIUTA A NON CONFONDERE TRA MEZZI E OBIETTIVI

Cosa implica ?

Pensare diversamente gli apprendimenti favorire le strategie cognitive e metacognitive di ragionamento

Analizzare i compiti in chiave cognitiva

Ripensare alla mediazione dell’insegnante

Struttura della situazione insegnamento apprendimento

Metodologie cognitive

Condizioni favorenti

–situazioni problema hanno l’obiettivo di aiutare la concettualizzazione

Individuare i nodi concettuali trasversali presenti nelle discipline

Funzionamento di relazione: d’ordine, quantitative, spaziali, categoriali

Il curricolo scolastico – a cura di Pezzin Mirella – febbraio 2015

Attenzione ai processi cognitivi sottostanti gli obiettivi di uno specifico curriculo per conoscere:

-la natura degli approcci

-individuare le sfide

- le indicazioni per la pratica

CONTESTUALIZZATO

COME RISPOSTA AI BISOGNI DELL’UTENZA E DEL TERRITORIO

INTENZIONALE NELLE SCELTE (ORGANIZZAZIONE,ESPERIENZE SIGNIFICATIVE

,METODI, STRATEGIE INTEGRAZIONI ,TRASVERSALITÀ E INTERCONNESSIONI TRA CAMPI

D’ESPERIENZA-DISCIPLINE ,VALUTAZIONE COERENTI CON I TRAGUARDI)

OPPORTUNITA’ DI RICERCA E INNOVAZIONE EDUCATIVA

PROGRESSIVO E CONTINUO

COGLIERE LO SVILUPPO E L’APPROFONDIMENTO POSSIBILE

L’IMPORTANZA DI OSSERVARE

il bambino per definire il curriculo attraverso la conoscenza

dei suoi interessi

delle attitudini

delle intelligenze prevalenti

degli stili

Attraverso

Il gioco strutturato

• osservare il bambino (i tempi di cui ha bisogno, le strategie messe in atto, l’autocontrollo, le

difficoltà e i punti di forza, la motivazione,…)

• creare momenti mirati di mediazione e riflessione cognitiva (utilizzare consapevolmente e

intenzionalmente il gioco trasformandolo in strumento didattico educativo)

• fare una valutazione dinamica (valutare il potenziale di apprendimento)

l’osservazione gioco libero

creare contesti in cui vedere in azioni le intelligenze

valutazione dinamica basata sul curricolo raccolta dati del potenziale di apprendimento- attenzione ai processi in bambini che

presentano delle difficoltà (Tzuriel-Carl Haywood-Carol Lidz)

prove strutturate

conoscere i suoi contesti estrascolastici ( attraverso il colloquio con la famiglia ) per cogliere le

sue conoscenze ed esperienze reali

per orientare gli insegnanti verso la scelta di situazioni problematiche ed esperienze con un forte

legame con quelle dei bambini per dare senso e motivazione all’apprendimento

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Che cos’è il curricolo di scuola?: una mappa concettuale che rappresenta le dimensioni essenziali delle competenze e da una o più rubriche valutative in rapporto al profilo atteso degli alunni di quel territorio (prevede scelte) da Castoldi

Per la costruzione del curricolo di scuola si passa dalla rivisitazione del proprio lavoro di aula nella

prospettiva di progetti didattici

Si parte dalla sfida di

1 - RIVISITAZIONE DEI TRAGUARDI DI SVILUPPO METTENDOLI IN RAPPORTO ALLE COMPETENZE

CHIAVE EUROPEE PASSA DALL’ANALISI DELLA COMPETENZA ALLA ELABORAZIONE DI UNA O PIÙ RUBRICHE VALUTATIVE in rapporto ai diversi anni scolastici in risposta alla domanda : DI COSA HA BISOGNO IL BAMBINO PER SVILUPPARE LA COMPETENZA? QUALI PROCESSI COGNITIVI ED EXTRACVOGNITIVI DEVE MOBILITARE PER SVILUPPARE LA COMPETENZA SPOSTA IL FOCUS DALL’INSEGNAMENTO ALL’APPRENDIMENTO DAI CONTENUTI AI PROCESSI Premessa per una progettazione formativa ESEMPIO elaborazione della mappa sulla competenza dell’oralità effettuata dalle insegnanti della scuola dell’infanzia E 15 I C.Padre Gemelli –To Competenza dell’oralità Dimensioni della competenza

Dimensione relazionale Atteggiamenti con cui si pone Adeguamento della comunicazione al destinatario Intenzionalità e motivazione

Pone attenzione Ascolta Risponde Adegua il linguaggio Risponde in modo adeguato Interviene spontaneamente

Dimensione comunicativa Consapevolezza di essere in un atto comunicativo Conosce il ruolo che assume emittente –destinatario

focus dello sguardo verso chi parla Risponde con un tono appropriato Da risposte pertinenti Riformula frasi per farsi capire Rispetta il turno

Pianificazione organizzazione delle idee

Logicità Strutture morfosintattiche

Successione temporale di fatti ed eventi Pertinenza dell’affermazione Messa in relazione degli elementi Frasi sintatticamente corrette Lessico adeguato Linguaggio specifico Uso corretto dei connettivi

Dimensione autocontrollo Controllo dell’emotività Controllo motorio

Fluidità del parlato Postura adeguata Superamento dei blocchi emotivi

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in situazioni nuove

Dimensione auto valutativa Mettersi in discussione Assunzione di responsabilità nella comunicazione

Si pone domande sull’efficacia della sua comunicazione Riconosce l’accettabilità delle frasi prodotte Rimodula la propria comunicazione

Rubrica livelli in relazione alla competenza nella comunicazione orale LIVELLO PARZIALE: Mantiene il focus con la mediazione dell’adulto;risponde solo a domande dirette su argomenti che lo

interessano. Esprime il proprio pensiero in modo confuso;formula frasi semplici solo in caso di bisogni

personali. Nell’atto comunicativo parla senza rispettare il turno, fatica ad ascoltare.

ESSENZIALE Pone attenzione per un tempo limitato. Argomenta se sollecitato. Difende maggiormente i pensieri legati alle proprie esperienze. Le frasi sono semplici, corrette ed essenziali; utilizza un lessico di base. Fatica a rispettare i turni. Necessita di mediazione per capire se la comunicazione è efficace. L’emotività porta a rendere confuso il pensiero e la sua esposizione. INTERMEDIO Tiene il focus della comunicazione, rispetta i turni, partecipa spontaneamente e ponendo domande. Esprime il proprio pensiero in modo adeguato anche nel lessico. E’ capace a tenere conto dell’opinione altrui. Esprime un giudizio sul suo livello di comunicazione. Controlla l’emotività. AVANZATO Tiene il focus della comunicazione. Rispetta i turni di parola e partecipa in modo spontaneo argomentando e sostenendo il proprio pensiero. Fa domande di chiarimento e rende viva l’interazione. Si rende conto se la sua comunicazione è efficace ed eventualmente la rimodula. Utilizza un linguaggio adeguato/ specifico. Controlla l’emotività. Altro esempio MAPPA CONCETTUALE SULLA COMPETENZA DELLA PROGETTAZIONE MOBILITARE SAPERI E CONOSCENZE RELAZIONARSI AGLI ALTRI OPERARE SCELTE PROGETTARE PIANIFICARE ASSUMERE RUOLI ORGANIZZARE ED ORGANIZZARSI VALUTARE /AUTOVALUTARSI

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RUBRICA VALUTATIVA

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

Mobilitare saperi

Ipotizzare Riconoscimento di un problema Analisi e ricerca di soluzioni

Sa fare ipotesi Riconosce gli elementi del problema Sa individuare le soluzioni Sa mettere in relazione

Organizzare Orientarsi per la ricerca di risorse e materiali

Sa individuare risorse ,materiali ,spazi Sa individuare il proprio contributo

Pianificazione Sequenza mentale delle operazioni Scegliere le strategie

Sa individuare le fasi Sa collocare le tappe nel tempo Sa rappresentarsi le tappe mentalmente e verbalizzarle Sa rappresentare le tappe sa operare delle scelte coerenti

Assunzione di ruoli Consapevolezza del proprio contributo Riconoscimento delle capacità degli altri

Sa assumersi un ruolo dato e mantenerlo Sa riconoscersi delle capacità e le riconosce agli altri Porta a termine

Relazione con gli altri Assunzione di punti di vista diversi Cooperazione

Porta il suo contributo Tiene conto del punto di vista degli altri Sa modificare il proprio punto di vista Coopera

Valutare /valutarsi Verifica delle azioni intraprese Atteggiamento critico

Riflette su suo operato Ha consapevolezza di cosa ha fatto e lo esprime Riconosce se le scelte fatte sono state corrette o no

Livelli

Riconosce un problema, sa fare ipotesi e individua soluzioni Organizza il lavoro utilizzando correttamente le procedure e individuando i materiali e le risorse necessarie Porta a termine autonomamente Esplicita il percorso attuato e sa rappresentarne le tappe Motiva le sue scelte, riconosce le proprie capacità e quelle degli altri e modifica spontaneamente il proprio

Coglie il problema e i bisogni e si attiva autonomamente ma necessita di mediazione per mettere in relazione e per trovare soluzioni Sa ascoltare e accoglie i punti di vista diversi Non sempre organizza il proprio lavoro autonomamente, riesce ad utilizzare i materiali e le risorse quando ha compreso bene la consegna Non è sempre in grado di esplicitare il percorso attuato e di giustificare il suo operato Si assume un ruolo ma non sempre è in grado di mantenerlo Non sempre sa valutare se le proprie scelte sono adeguate, necessita dell’adulto per

Si attiva solo su richiesta, Non sa dare risposte ai problemi perché è in difficoltà a cogliere relazioni tra gli elementi Non sa fare ipotesi Fatica a individuare i materiali e le risorse necessarie per affrontare il compito che porta a termine con difficoltà Non riesce a rappresentare le tappe del lavoro e non sa procedere con ordine Tende a non fare scelte e ad adeguarsi alle scelte degli altri Fatica ad assumere altri punti di vista e

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punto di vista Sa valutare il suo operato.

individuare le criticità Esprime il suo punto di vista dietro sollecitazione dell’insegnante

a difficoltà ad assumersi un ruolo Non sempre sa valutare se la risposta è stata adeguata né coglie i punti di criticità

Altro esempio COMPETENZA IMPARARE AD IMPARARE: Sapersi relazionare Dimensioni / criteri /indicatori

Dimensioni Criteri Indicatori

Disponibilità ad apprendere Ascolto Motivazione Relazione

Ascolta i compagni esigenze –problemi Riconosce le emozioni Disponibilità a relazionarsi Disponibilità ad aiutare Sa chiedere aiuto

Consapevolezza del traguardo Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé

Riconosce il problema Sa cosa vuol vedere succedere Sa cosa deve fare Sa valutare se il suo intervento è stato efficace Sa controllare l’insuccesso

Recupero del sapere pregresso Trasferire saperi e abilità pregresse Individuare risorse o mancanze

Richiama esperienze vissute Riconosce limiti o carenze Confronta esperienze pregresse con la nuova situazione Applica il sapere pregresso nella nuova situazione

Organizzazione del contesto Piano d’azione tempi spazi Tiene conto delle informazioni Organizza situazioni di gioco e di aiuto Gestisce spazi e tempi

Attivazione di strategie Intenzionalità Flessibilità Autovalutazione

Sa trovare la modalità giusta per entrare in rapporto Osserva e analizza ciò che accade Modifica il suo intervento Individua ciò che funziona e ciò che non funziona Si modifica tenendo conto delle risposte dell’altro Introduce nuove strategie Attribuisce pensieri diversi dai suoi e sospende il giudizio

Comunicazione Linguaggio verbale e non verbale Adegua il linguaggio a chi ha davanti Riconosce e attiva codici comunicativ diversificati

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Rubrica valutativa Livelli di competenza: Basso Occorre la mediazione dell’adulto per cogliere le esigenze proprie ed altrui. Necessita di guida per riconoscere i problemi, per individuare l’obiettivo, per capire come agire. Ha bisogno di confrontarsi con altre procedure per comprenderle e trovare un’adeguata modalità per entrare in relazione in contesti diversi, E’ in difficoltà ad individuare ciò che ha o non ha funzionato e a gestire l’insuccesso. Manca la consapevolezza dei codici comunicativi adeguati alle diverse situazioni. Medio Sa ascoltare le esigenze dei compagni, ma occorre la mediazione dell’adulto per attivare strategie in risposta ai bisogni. Non sempre ha un’adeguata consapevolezza dei propri bisogni. Occorre l’intervento delll’adulto per adeguare il proprio comportamento all’obiettivo da raggiungere e fronteggiare l’eventuale insuccesso. Accetta un punto di vista diverso da l proprio per entrare in relazione in contesti diversi, se vengono esplicitate le motivazioni. Con l’aiuto di un compagno o di un adulto riesce a valutare cosa ha -o non ha- funzionato del proprio intervento. Utilizza codici comunicativi adeguati solo nei contesti conosciuti. Alto Sa ascoltare ed accogliere le esigenze dei compagni e si attiva per rispondere ai bisogni; è in grado di riconoscere i propri bisogni e di chiedere aiuto utilizzando un pensiero flessibile in considerazione delle risposte ricevute dal contesto. Ha chiaro l’obiettivo da raggiungere, sa adeguare il proprio comportamento e gestire l’insuccesso e il successo. Sa valutare cosa ha funzionato del suo intervento. Ha consapevolezza dei codici comunicativi e sa utilizzarli.

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2 - CONTENUTI CULTURALI

RICERCARE I COLLEGAMENTI TRA COMPETENZE E SAPERI CAMPI D’ESPERIENZA E DISCIPLINARI quale contributo può dare ogni campo d’esperienza?

Es. lingua

COMPETENZA EUROPEA

La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.

PROFILO AL TERMINE DEL 1° CICLO

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni

ABILITÀ DI RICEZIONE E PRODUZIONE: dai traguardi

PARLARE Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni, inventa nuove parole e analogie tra i suoni e i significati (infanzia) L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti, rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione (primaria) L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre ad essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti, nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. (secondaria 1°)

LEGGERE Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura dell’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. (primaria) Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione collaborando con compagni e insegnanti. (secondaria 1°)

STUDIARE Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale, acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli funzionali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio (primaria) Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici. Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer etc.) (secondaria 1°)

ASCOLTARE Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definire regole. (infanzia) Ascolta e comprende testi orali “diretti” o “trasmessi” dai media, cogliendone il senso, le

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informazioni principali e lo scopo (primaria) Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. (secondaria 1°)

SCRIVERE Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media (infanzia) Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. (primaria) Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativi, descrittivi, espositivi, regolativi, argomentativi) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità). Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. Adatta opportunamente i registri formale e informale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate. (secondaria 1°)

RIFLETTERE SIULLA LINGUA

Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.(infanzia) Riflette su testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi (primaria) Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale, comunicativo. Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti. (secondaria 1°)

LESSICO Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. (infanzia) Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). (primaria) Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità). Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate. Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spaziogeografico, sociale e comunicativo Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico. (secondaria 1° grado)

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Profilo in uscita

DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA (lingua italiana)

Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale ……. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. ……..

SCUOLA DELL’INFANZIA (lingua italiana)

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.-INTERPRETARE Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra suoni e significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare e definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lu8ngue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

AMBITI DELLA LINGUA

ORALITA’ PRODURRE TESTI TRASVERSALE

ARGOMENTARE ESPRIMERE RACCONTARE DESCRIVERE NARRARE

PIANIFICAZIONE TESTI

LETTURA TRASVERSALE

INTERPRETARE

ANTICIPAZIONE ANALISI IPOTESI

SCRITTURA RIFLETTERE

CONFRONTARE ANALIZZARE ORDINARE CORRISPONDENZE QUANTIFICARE SERIARE

COMPRENDERE TRASVERSALE

MESSAGGI –TESTI

METTERE IN RELAZIONE INFERENZIARE ANTICIPARE PREVEDERE

ASCOLTO TRASVERSALE

COGLIERE RUOLI

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Incrocio con i traguardi per lo sviluppo delle competenze disciplinari

ESPRESSIONE ORALE

il sé e l’altro

Immagini e suoni Lingua La conoscenza del mondo

Sa espriemre in modo adeguato esigenze e sentimenti Argomenta Fa domande esistenziali

Esprime emozioni Racconta Inventa storie Si esprime in modo personale con creatività

usa la lingua precisa il lessico fa ipotesiu sui significati esprime e comunica agli altri emozioni e sentimenti argomenta usa linguaggio per progettare e definire regole negozia il significato si esprime in modo personale

Riferisce correttamente eventi del passato recente,sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato Formula ipotesi descrive le esprerienze Gli oggetti Fa domande sui fenomeni ecc Chiede spiegazioni

Analisi dei processi chiave

ATTEGGIAM ENTO P OSITIVO

C ONTESTUALIZZAZIONE

P IANIFIC AZIONE

REVISIONE

INTERAZIONE C ON GLI ALTRI

REALIZZAZIONE

Aspetti dell’azione linguistica (aspetti operativi) Si possono esaminare gli atti linguistici secondo vari aspetti, che si concentrano su competenze parziali diverse a seconda dell’atto linguistico. Nel modello di competenza della lingua scolastica, per i primi cinque atti linguistici si distinguono gli aspetti situare, pianificare, realizzare, valutare e riparare. • Situare: ciascun atto linguistico è rivolto al raggiungimento di un obiettivo più o meno consapevole. Ciò significa che ogni atto linguistico presenta un'intenzione comunicativa il cui riconoscimento o la cui attuazione è di cruciale importanza ai fini della ricezione e della produzione linguistica. Chi agisce in modo competente con la lingua è in grado di situare un atto linguistico in un contesto e di riconoscere un'intenzione comunicativa nell'atto linguistico. • Pianificare: saper pianificare gli atti linguistici è una competenza centrale per la produzione linguistica (produzione orale e scrittura): scegliere i contenuti per l'intervento in una conversazione o per un testo e strutturarli prima della produzione vera e propria. Per capire un testo bisogna essere consapevole, prima di mettersi a leggere o ad ascoltare, di cosa si vuole ricavare dal testo e di cosa già si sa dell’argomento del testo. Ciò può richiedere anche che si dia una scorsa mirata al testo scritto. Chi agisce in modo competente a livello linguistico è quindi in grado di pianificare un atto linguistico e di attivare le conoscenze pregresse.

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• Realizzare: gli atti linguistici devono essere realizzati. Con ciò ci si riferisce all’aspetto che nella normale accezione identifica l’ascolto, la lettura, l’espressione orale, la partecipazione a una conversazione e la scrittura. Ascolto e lettura indicano la comprensione delle parole e delle frasi, la costruzione della comprensione di un testo o della comprensione orale. Per la produzione orale e la scrittura ciò significa p.es. articolare, esprimere oralmente o scrivere i pensieri e le comunicazioni. • Valutare e riparare: scrivere dei testi significa rielaborarli. Chi è competente nella scrittura è capace di elaborare le prime versioni del testo, di leggersi in modo critico, di focalizzare quanto scrive specificatamente. E anche chi parla corregge i lapsus, precisa le affermazioni, spiega quanto non è stato capito, ‹rielabora› il proprio contributo ecc. Chi agisce dunque in modo competente nell’ambito della produzione linguistica è in grado di analizzare criticamente quello che ha scritto o detto, di valutare quanto ha espresso e di ripararlo di conseguenza. E chi sa agire con competenza a livello ricettivo, valuta la propria comprensione del testo o comprensione orale, legge di nuovo o chiede se non ha capito, amplia e ripara la propria comprensione del testo, critto o orale.

(Materiali Harmos, Standard di base per la lingua di scolarizzazione, 2010)

3 - VALUTAZIONE

IMPOSTARE LA LA PROPOSTA CURRICOLARE PER COMPETENZE NECESSITA DI UNA IMPLEMENTAZIONE DI UN IMPIANTO VALUTATIVO PER INDIVIDUARE IL LIVELLO DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Le cui caratteristiche sono : valutazione dinamica orientata osservare come il bambino attivato il proprio sapere per risolvere situazioni problema di vita reale Capacità di muoversi in contesti operativi Passaggio da una valutazione dell’apprendimento a una valutazione per l’apprendimento nella logica dello sviluppo valutazione come dispositivo di retroazione rubrica valutativa capovolta la sequenza di progettazione si parte dalla valutazione costruire prove di verifica dei saperi e abilità insieme a quelle trasversali d’istituto Valutazione trifocale –insegnante –soggetto –genitori

4- PROGETTARE PER COMPETENZE IMPLICA RIPENSARE ALL’AZIONE DIDATTICA

Dimensione organizzativa

1. risorse 2. Rielaborazioni personali 3. Apertura verso l’esterno

Dimensione progettuale 1. Dare senso all’apprendimento 2. Percorsi in base alle attività 3. Orientare verso prodotti significativi 4. Coerenza tra traguardi e percorsi

Dimensione metodologica 1. Far emergere preconoscenze 2. Aiutare a mobilitare i saperi davanti ai problemi 3. Aiutare a gestire le informazioni 4. Dare strategie di progettazione e di il controllo dell’apprendimento 5. Proporre sfide 6. Prevedere attività di trasfert

Dimensione valutativa 1. Promuovere la riflessione e la consapevolezza 2. Valutazione dinamica 3. Pluralità di strumenti valutativi

Dimensione relazionale

1. Lasciare spazio decisionale 2-Stimolare l’interazione sociale 3-Sostenere l’allievo sul piano cognitivo ed emotivo

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4 -Sviluppare le autonomie Capitolo 5 criteri di qualità della didattica da progettare per competenze di Castoldi ed Carrocci

LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO

NECESSITA UNA RIFLESSIONE COLLEGIALE

SULL’IDEA CHE SI HA DI UN BAMBINO IN USCITA DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

SULLA CONTINUITÀ ORIZZONTALE COSA FARE CON I BAMBINI DI 3-4 ANNI PER IL

RAGGIUNGIMENTO DEI TRAGUARDI

CONTINUITÀ VERTICALE CONFRONTARSI SUL CONCETTO DI UNITARIO ATTRAVERSO LA CONOSCENZA RECIPROCA DEGLI ORIDINI DI SCUOLA,LA LETTURA IN

VERTICALE E TRESVERSALE DEI DOCUMENTI UFFICIALI ,LA CONOSCENZA EPISTEMIOLOGICA

DEI CAMPI D’ESPERIENZA E DELLE DISCIPLINE ,INDIVIDUARE I NESSI DI CONGIUNZIONE

,CONDIVISIONE DEL CONCETTO DI COMPETENZA ,PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE PER

COMPETENZE

INTERROGARSI SUL CONCETTODI STRUTTURANTE ,QUALI NODI CONCETTUALI FORMARE PER

I FUTURI APPRENDIMENTI (RELAZIONE D’ORDINE,QUANTITATIVE,CATEGORIZZZIONE ECC )

QUALI STRUMENTI ABBIAMO A DISPOSIZIONE PER CONOSCERE I BISOGNI DEI BAMBINI

SUI CONTENUTI SUI METODI ,SULL’ORGANIZZAZIONE

QUALE PESO HA LAVALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA ,VALUTARE COSA?

COME SI COLLOCA LA SCUOLA DELL’INFANZIA IN RAPPORTO ALLA COSTRUZIONE DELLE

COMPETENZE EUROPEE E DI CITTADINANZA

QUALE CONTRIBUTO POSSONO PORTARE I CAMPI D’ESPERIENZA NELLA COSTRUZIONE DELLE

COMPETENZE ?

QUALE RAPPORTO TRA LA MIA PRATICA E I TRAGUARDI DI SVILUPPO

COME FAR EVOLVERE LE POTENZIALITÀ INDIVIDUALI

DIVENGONO FONDAMENTALI GLI ELEMENTI SU CUI COSTRUIRE LA

CONTINUITA’ VERTICALE LA CONDIVISIONE

LA LETTURA DEL TERRITORIO E DELL’UTENZA

LE COMPETENZE (FORMAZIONE CONGIUNTA )

IL CONFRONTO SULLE METODOLOGIE

LA CONDIVISIONE DEL MODELLO PROGETTUALE

L’INDIVIDUAZIONE DEI NODI CONCETTUALI PER LA COSTRUZIONE DEL

CURRICOLO

LA CONDIVISIONE DI MODELLI DI VALUTAZIONE

LO STUDIO E FORMAZIONE CONGIUNTA IN COMMISSIONI ,DIPARTIMENTI ECC