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61 La presenza e il lavoro straniero nelle piccole imprese del Veneto 1. Premessa Nei contesti territoriali dove è collocata, la piccola impresa svolge da sempre un ruolo di catalizzatore dello sviluppo sociale, che si è accen- tuato nel corso degli ultimi anni, contestualmente al massiccio ingresso di stranieri, soprattutto di natura extracomunitaria, che vedono nel Vene- to una terra di lavoro e di fortuna. L’analisi relativa all’occupazione straniera nella piccola impresa, av- viata con la precedente edizione dell’Osservatorio 1 , ha ampiamente do- cumentato la presenza di questi lavoratori nelle imprese di piccole di- mensioni e il ruolo di integrazione sociale che esse svolgono. Altre analisi relative alle dinamiche occupazionali in Italia e nel Veneto concordano nel definire l’occupazione straniera come un elemento indispensabile per il mantenimento dei sistemi di produzione attuali, in modo particolare quelli regolati dalle micro strutture aziendali. I dati statistici a disposi- zione circa la struttura occupazionale straniera sono però scarsi ed in- completi. Solo di recente gli enti preposti alla raccolta di informazioni si stanno apprestando a censire questo fenomeno, ma sono ancora molto carenti le indicazioni che provengono dall’assetto occupazionale stranie- ro nelle piccole imprese. Veneto Lavoro, ad esempio, stima come a fronte di 143mila dipendenti stranieri censiti nelle imprese della regione nel 2005, oltre un terzo è oc- cupato in aziende con meno di dieci addetti. Interessante è inoltre notare come l’incidenza relativa alla classe 11-49 dipendenti sia pari al 40,2%; all’interno di tale fascia ricadono inevitabilmente anche quelle imprese che fanno parte del campione di riferimento, ossia quelle che al massimo con- tano 19 addetti. Purtroppo il dato relativo alla fascia 1-19 non è disponibile e quindi possiamo solo presumere che all’interno di queste aziende rientri gran parte della forza lavoro straniera operante nel nostro territorio. Infatti, le imprese di più grande dimensione annoverano nei propri organici ap- pena un quarto della manodopera non italiana. I lavoratori stranieri sono 1 Per maggiori dettagli, si veda il 4° Osservatorio sulla occupazione italiana e straniera nella piccola impresa veneta.

La presenza e il lavoro straniero nelle piccole imprese del Veneto · 2013. 3. 8. · cumentato la presenza di questi lavoratori nelle imprese di piccole di - mensioni e il ruolo

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La presenza e il lavoro straniero nelle piccole imprese del Veneto

1. Premessa

nei contesti territoriali dove è collocata, la piccola impresa svolge da sempre un ruolo di catalizzatore dello sviluppo sociale, che si è accen-tuato nel corso degli ultimi anni, contestualmente al massiccio ingresso di stranieri, soprattutto di natura extracomunitaria, che vedono nel Vene-to una terra di lavoro e di fortuna.

l’analisi relativa all’occupazione straniera nella piccola impresa, av-viata con la precedente edizione dell’Osservatorio1, ha ampiamente do-cumentato la presenza di questi lavoratori nelle imprese di piccole di-mensioni e il ruolo di integrazione sociale che esse svolgono. Altre analisi relative alle dinamiche occupazionali in Italia e nel Veneto concordano nel definire l’occupazione straniera come un elemento indispensabile per il mantenimento dei sistemi di produzione attuali, in modo particolare quelli regolati dalle micro strutture aziendali. I dati statistici a disposi-zione circa la struttura occupazionale straniera sono però scarsi ed in-completi. Solo di recente gli enti preposti alla raccolta di informazioni si stanno apprestando a censire questo fenomeno, ma sono ancora molto carenti le indicazioni che provengono dall’assetto occupazionale stranie-ro nelle piccole imprese.

Veneto lavoro, ad esempio, stima come a fronte di 143mila dipendenti stranieri censiti nelle imprese della regione nel 2005, oltre un terzo è oc-cupato in aziende con meno di dieci addetti. Interessante è inoltre notare come l’incidenza relativa alla classe 11-49 dipendenti sia pari al 40,2%; all’interno di tale fascia ricadono inevitabilmente anche quelle imprese che fanno parte del campione di riferimento, ossia quelle che al massimo con-tano 19 addetti. Purtroppo il dato relativo alla fascia 1-19 non è disponibile e quindi possiamo solo presumere che all’interno di queste aziende rientri gran parte della forza lavoro straniera operante nel nostro territorio. Infatti, le imprese di più grande dimensione annoverano nei propri organici ap-pena un quarto della manodopera non italiana. I lavoratori stranieri sono

1 Per maggiori dettagli, si veda il 4° Osservatorio sulla occupazione italiana e straniera nella piccola impresa veneta.

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OSSErVATOrIO Sull’OCCuPAzIOnE

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assunti quasi esclusivamente come dipendenti (91,6%) e rappresentano il 9,5% di tutta la manodopera veneta.

In merito al contratto di lavoro, il tempo indeterminato rimane la forma più utilizzata anche per il lavoratore straniero (84,7% vs 90,6% per gli italia-ni) che risulta ricoprire la posizione di operaio o di apprendista per l’83,9% dei posti occupati dagli stranieri stessi. È curioso notare come di tutti gli operai censiti nel Veneto quasi il 17% siano stranieri, a fronte, ad esempio, del 3% dei collaboratori e del 2,4% di soci e coadiuvanti.

Italianirt(in migliaia)

Stranieri(in migliaia)

Stranieri / Italiani

comp. % italiani

comp. % stranieri

residenti (2007) 4.774 350 7,3%

Occupati 1.920 143 7,4%

Tipo di lavoro

Dipendenti 1.386 131 9,5% 72,2% 91,6%

Indipendenti 534 12 2,2% 27,8% 8,4%

Contratto di-pendenti

Tempo indet. 1.256 111 8,8% 90,6% 84,7%

Tempo det. 130 21 16,2% 9,4% 16,0%

Dimensioneaziendale

<10 persone 551 46 8,3% 37,8% 34,8%

11-49 persone 451 53 11,8% 31,0% 40,2%

50-249 persone 296 24 8,1% 20,3% 18,2%

>250 persone 158 9 5,7% 10,9% 6,8%

Posizione professionale

Dirigente, quadro

Impiegato

123 1 0,8% 6,4% 0,7%

555 10 1,8% 28,9% 7,0%

Operaio, apprend. 709 120 16,9% 36,9% 83,9%

Imprenditore 119 1 0,8% 6,2% 0,7%

lavoratore in proprio, coadiuvante, socio

382 9 2,4% 19,9% 6,3%

Collaboratore 33 1 3,0% 1,7% 0,7%

Occupati italiani e stranieri secondo i caratteri di lavoro nel Veneto, anno 2005

Elaborazioni su dati Veneto Lavoro e Istat

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Dato il contesto importante all’interno del quale si colloca il lavoro stra-niero, questa sezione dell’Osservatorio vuole approfondire le caratteristiche occupazionali degli stranieri che lavorano nelle piccole imprese nonché le ricadute in termini di integrazione economica e sociale. la piccola impresa assume un ruolo fondamentale nell’inserimento degli stranieri nella nostra società, fornendo loro una opportunità lavorativa e creando i presupposti per una convivenza tra soggetti culturalmente diversi, in grado di integrarsi all’interno di un tessuto sociale complesso come quello veneto.

Questo capitolo, che analizza proprio la presenza straniera in queste realtà produttive, colma un deficit informativo importante per comprendere appieno i processi di organizzazione interna delle piccole aziende, poiché il fenomeno dell’assunzione di immigrati da parte di queste imprese ha un peso sempre più rilevante.

lo studio, di carattere prettamente qualitativo, affronta quattro partico-lari questioni. Come primo step, si analizza la dinamica occupazionale stra-niera nella piccola impresa veneta, effettuando un confronto con quanto è accaduto a livello generale. Il fenomeno viene poi studiato attraverso le im-prese che annoverano tra il proprio personale anche immigrati, specificando quanti stranieri mediamente operano nei circuiti produttivi, l’inquadramento contrattuale e la modalità di incontro con la forza lavoro.

Il capitolo si completa con l’identikit del lavoratore straniero, attraverso l’indicazione dei paesi di origine, del titolo di studio posseduto e del grado di esperienza con cui si presenta al proprio datore di lavoro.

Infine, viene effettuato un focus sulla presenza femminile straniera, rap-portata al complessivo fenomeno immigrato nella piccola impresa della no-stra regione.

2. I lavoratori stranieri: dinamiche generali

Come si è visto nei capitoli precedenti, nel corso del 2007 le piccole imprese venete hanno avuto un rallentamento nella dinamica occupazionale, cresciuta solo del +0,2% e del +0,1% nel corso dei due semestri considerati.

le dinamiche occupazionali relative alla componente straniera sono sta-te invece decisamente più brillanti, poiché la prima parte dell’anno si carat-terizza per una crescita del +1,5%, mentre la seconda parte addirittura per un +5,3%, portando avanti un percorso di rafforzamento di questa compo-nente lavorativa all’interno della struttura aziendale micro.

Questa situazione fa emergere come, seppur di fronte ad una fase di stasi economica vissuta ancora nel corso del 2007, gli imprenditori abbiano

lA PrESEnzA E Il lAVOrO STrAnIErO

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comunque assunto nuova forza lavoro, preferendo, per cause che si scopri-ranno nel corso di questo capitolo, lavoratori stranieri a lavoratori italiani.

l’aumento di maggior entità si è verificato nei servizi alle imprese con il +12,3% di lavoratori stranieri; a seguire, in controtendenza rispetto al dato osservato in precedenza (-2,3% di addetti italiani), l’edilizia ha aumentato la presenza di lavoratori stranieri del 9,8%.

Per gli altri settori la diminuzione della componente straniera è stata di notevole entità. nella manifattura sono scesi di 6 punti percentuali a fronte di un lieve aumento pari allo 0,8%. In totale nei servizi alle persone la dimi-nuzione ha toccato il -4,2%, seguendo il trend totale (-1,2%).

Occupati stranieri ed occupati totali: dinamica semestrale

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Variazione percentuale degli occupati stranieri per settore economico nel primo e secondo semestre 2007

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

-0,2% -0,6%0,2% 0,1%

2,3%2,9%

1,5%

5,3%

I sem. '06 II sem. '06 I sem. '07 II sem. '07

Occupati stranieriTotale occupati

3,6%

0,0%

0,0%

10,5%

9,8%

-6,0%

12,3%

-4,2%

Edilizia

Produzione

Servizi alle imprese

Servizi alle persone

I sem. 2007 II sem. 2007

7,7%

3,7%

25,0%

6,1%

-5,0%

3,0%

-10,0%

-20,0%

13,1%

0,0%

0,0%

0,0%

6,2%

6,7%

Belluno

Padova

Rovigo

Treviso

Venezia

Verona

Vicenza

I sem. 2007 II sem. 2007

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3. Le aziende che assumono stranieri

Considerando le imprese del campione che hanno dipendenti, il 33,9% ha attualmente degli addetti stranieri, mentre il 7,2% ha dichiarato di averne avuti in passato. Sono il 58,9% le aziende che nel corso della propria attività aziendale non hanno mai avuto modo o motivo di avere nel proprio organico dei lavoratori non italiani.

Variazione percentuale degli occupati stranieri per provincia nel primo e secondo semestre 2007

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

3,6%

0,0%

0,0%

10,5%

9,8%

-6,0%

12,3%

-4,2%

Edilizia

Produzione

Servizi alle imprese

Servizi alle persone

I sem. 2007 II sem. 2007

7,7%

3,7%

25,0%

6,1%

-5,0%

3,0%

-10,0%

-20,0%

13,1%

0,0%

0,0%

0,0%

6,2%

6,7%

Belluno

Padova

Rovigo

Treviso

Venezia

Verona

Vicenza

I sem. 2007 II sem. 2007

Aziende che hanno attualmente occupati stranieri

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

(si considerano solo le aziende con dipendenti)

Sì33,9%

No, ma nel passato 7,2%

No, mai avuti 58,9%

1,9%

10,9%

25,0%

30,8% 31,4%

1 o 2 Da 3 a 5 Da 6 a 9 Da 10 a 14 Da 15 a 19

lA PrESEnzA E Il lAVOrO STrAnIErO

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leggendo il grafico di distribuzione percentuale le imprese che assu-mono lavoratori non italiani sono quelle maggiormente strutturate e, co-munque, con un numero di dipendenti superiore alla decina. nella classe 10-15 addetti infatti sono localizzate il 35,9% delle imprese che assumono stranieri, che, insieme alla classe superiore, raggiungono, a livello regionale, oltre il 60% di tutte le imprese che ricercano maestranze straniere.

la maggior parte delle imprese in cui operano stranieri è attiva nel settore delle costruzioni (40,4%); per converso i servizi alle persone sono il settore in cui la presenza di imprese con stranieri è più bassa (9%), mentre le impre-se che offrono servizi ad altre imprese attraverso l’ausilio di addetti stranieri arrivano al 17,9% sul totale del settore. nella produzione, in cui il 32,7% del-le imprese fa uso di forza lavoro non italiana, la maggior parte delle aziende opera nei metalli (25,5%), seguita dal tessile-calzaturiero (19,6%), dai mobili e dalla chimica (15,7%) e dalla meccanica (13,7%). Sul totale delle imprese manifatturiere sono poche quelle operanti nel settore alimentare (3,9%) e nel settore dell’elettronica (5,9%) che assumono dipendenti stranieri.

Questo dato può far riflettere sulla tipologia di mansione affidata alla for-za lavoro straniera. Con buona probabilità gli stranieri sono maggiormente richiesti/impiegati in settori in cui la componente “fisica” è preponderante. Settori in cui sono necessarie competenze più approfondite, o più tecniche, preferiscono rivolgersi ancora al mercato del lavoro nazionale.

Anche osservando il campione complessivo, ovvero le imprese con o senza dipendenti, e più specificatamente la suddivisione per setto-re, emerge ancora una volta come l’edilizia la faccia da padrona, con il 33,7% delle aziende che ha dipendenti non italiani. Segue, comunque

Sì33,9%

No, ma nel passato 7,2%

No, mai avuti 58,9%

1,9%

10,9%

25,0%

30,8% 31,4%

1 o 2 Da 3 a 5 Da 6 a 9 Da 10 a 14 Da 15 a 19

distribuzione percentuale di imprese con stranieri per classe di addetti

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

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sopra la media regionale, la manifattura con il 27,3% e, con il 21,2%, il settore dei servizi alle imprese. le imprese con dipendenti stranieri nei servizi alle persone sono invece il 13,1% del totale di settore.

la presenza di dipendenti stranieri nelle imprese venete si attesta nel 2007 al 13,6%. Sono maggiormente presenti nel settore delle co-struzioni, dove raggiungono un quinto dei dipendenti totali, mentre nella produzione e nelle imprese che offrono servizi ad altre imprese sono il 10% dei dipendenti totali (per la manifattura il 10,7%). nelle aziende che operano per i servizi alle persone sono 8,3% i dipendenti stranieri rispetto al totale dipendente. Il numero medio di lavoratori non italiani nelle imprese in cui è presente forza lavoro straniera tocca l’apice nelle costruzioni con 2,8 dipendenti, seguite dai servizi alle imprese con il 2,3 e dalla manifattura con il 2,1. nei servizi alle persone sono 1,6, di media, i dipendenti stranieri per azienda.

Analizzando la presenza di stranieri per dimensione delle aziende e settore economico sono evidenti alcuni picchi, come nel caso dei ser-vizi alle persone, in cui il 50% delle aziende che hanno addetti stranieri ha tra i 10 e i 15 addetti, o dei punti di minimo, così come per l’altro settore del terziario in cui nella classe dimensionale appena citata si trovano solo il 14,3% delle aziende, mentre è molto diffuso l’utilizzo di forza lavoro straniera tra la classe 6-9 addetti (39,3% delle imprese) e quella 16-20 (35,7%).

Edilizia40,4%

Produzione32,7%

Servizi alle imprese17,9%

Servizi alle persone

9,0%

Comparti della

produzione

Alimentare 4,0%

Chimica 15,6%

Elettrica 5,8%

Meccanica 13,8%

Metallo 25,5%

Mobili-legno 15,6%

TAC 19,6%

Totale 100,0%

Imprese che hanno occupati stranieri per settore economico(si considerano solo le aziende con dipendenti)

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

lA PrESEnzA E Il lAVOrO STrAnIErO

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Incidenza delle imprese con lavoratori stranieri sul totale delle impreseper settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

1 o 2 da 3 a 5 da 6 a 9 da 10 a 14 da 15 a 19 TotaleEdilizia 0,0% 12,7% 25,4% 33,3% 28,6% 100,0%Produzione 3,9% 7,8% 19,6% 33,3% 35,3% 100,0%Servizi alle imprese 0,0% 10,7% 39,3% 14,3% 35,7% 100,0%

Servizi alle persone 7,1% 14,3% 14,3% 42,9% 21,4% 100,0%

distribuzione percentuale di imprese con stranieri per classe di addetti e settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

33,7%

27,3%

21,2%

13,1%

25,4%

Edilizia Produzione Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Incidenza % Numero medio

Edilizia 21,5% 2,8

Produzione 10,7% 2,1

Servizi alle imprese 10,0% 2,3

Servizi alle persone 8,3% 1,6

Totale 13,6% 2,4

33,7%

27,3%

21,2%

13,1%

25,4%

Edilizia Produzione Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Incidenza % Numero medio

Edilizia 21,5% 2,8

Produzione 10,7% 2,1

Servizi alle imprese 10,0% 2,3

Servizi alle persone 8,3% 1,6

Totale 13,6% 2,4

Incidenza delle imprese con lavoratori stranieri sul totale delle impreseper settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Geograficamente, Treviso continua a rappresentare la calamita veneta, in quanto il 37,8% delle aziende con dipendenti assume occupati stranieri. A seguire vi è la provincia di Padova, che con la sua alta presenza di imprendi-

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torialità conta il 36,2% di imprese con addetti non nazionali sul totale provin-ciale. A dieci punti percentuali in meno si colloca Verona, seguita dalle altre province, tutte al di sotto del 15%, tra cui Belluno che chiude la classifica con l’ 8,3% delle imprese provinciali che operano attraverso dipendenti stranieri.

Treviso, come già evidenziato, ha il maggior numero di dipendenti stra-nieri sul totale, il 17%. A seguire Padova (14,8%) e Vicenza (14%) dove però il numero medio di dipendenti non italiani è di poco inferiore a quello di Tre-viso (2,8 contro 2,7). rovigo e Venezia chiudono la classifica con la media di lavoratori dipendenti stranieri più bassa (per rovigo il 7% dei dipendenti sono stranieri e 1 è la media di lavoratori di questo tipo per azienda che li assume, mentre Venezia riporta, per gli stessi indicatori, 6,3% e 1,6).

8,3%

36,2%

13,8%

37,8%

11,4%

26,9%

15,5%

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza

Incidenza % Numero medio

Belluno 12,9% 2,0

Padova 14,8% 2,4

Rovigo 7,0% 1,0

Treviso 17,0% 2,8

Venezia 6,3% 1,6

Verona 11,0% 2,2

Vicenza 14,0% 2,7

Incidenza delle imprese con lavoratori stranieri sul totale delle imprese per provincia

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Incidenza dei lavoratori stranieri sul totale dei lavoratori e numero medio di stranieri per impresa che ha stranieri per provincia

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

8,3%

36,2%

13,8%

37,8%

11,4%

26,9%

15,5%

Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza

Incidenza % Numero medio

Belluno 12,9% 2,0

Padova 14,8% 2,4

Rovigo 7,0% 1,0

Treviso 17,0% 2,8

Venezia 6,3% 1,6

Verona 11,0% 2,2

Vicenza 14,0% 2,7

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4. Aspetti qualitativi della manodopera straniera

Trattandosi di piccole imprese è interessante capire quale sia il modo in cui la domanda e l’offerta di lavoro straniero vengono in contatto tra loro. nella maggior parte dei casi (59,5%) parlando di piccole imprese, spesso localizzate in paesi al di fuori dei centri industriali maggiori, è il lavoratore che si reca in azienda rendendosi disponibile per le mansioni più dispa-rate. Funziona abbastanza bene il metodo del passaparola tra i colleghi o tra gli imprenditori: poco meno di un quarto delle assunzioni vengo-no effettuate attraverso questa metodologia che mette in gioco vecchi meccanismi sociali. una parte di rilievo, anche se minoritaria, è ricoperta dalle agenzie per l’impiego e le associazioni di volontariato, che contano il 16,2% di successi. Probabilmente questo tipo di metodologia viene usata meno spesso dagli imprenditori stessi, dato che con altre tipologie di con-tatto riescono a raggiungere anche stranieri non in regola con documenti o permessi di soggiorno.

Analizzando nel complesso la situazione contrattuale dei lavoratori stra-nieri, e confrontandola con la situazione dei dipendenti italiani, emergono alcune differenze, sebbene non macroscopiche. Quasi nove immigrati su dieci ottengono il posto fisso (86,7%), stessa percentuale riservata anche ai dipendenti italiani. Esiste una non ampissima differenza, sull’ordine dei 5 punti percentuali, nell’utilizzo dei contatti a tempo determinato. Tra la manodopera straniera è il 9,6% che ne usufruisce, contro il 4,4% di quel-la italiana. un’altra, seppur minima, differenza si evidenzia nel numero di lavoratori con contratti di apprendistato, più comuni tra gli stranieri, 2,1% contro 0,6% di italiani. la tipologia dei contratti flessibili viene utilizzata senza diversità, con la particolarità dei contratti di collaborazione in cui vengono preferiti lavoratori italiani, forse a causa delle tipologie di man-sioni affidate, che come già citato precedentemente potrebbero richiedere delle competenze superiori che spesso il lavoratore immigrato non possie-de, o si presume non possegga.

Il posto fisso per i lavoratori stranieri è più comune nelle costruzioni, in cui quasi la totalità dei contratti è di questo tipo (98,3%). nella manifattura si raggiunge solo, relativamente al dato regionale medio, il 70,6% degli assunti stranieri con questo contratto, mentre il settore del terziario si colloca poco al di sotto dell’80% con i servizi alle persone, e di quattro punti percentuali al di sopra, 84,4%, per i servizi alle imprese.

Agli imprenditori è stata anche chiesta la motivazione che ha spinto ver-so la scelta di assunzione di lavoratori stranieri. Si evidenzia come la moti-

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vazione si ritrovi, nel 69,9% dei casi, nella carenza di manodopera locale. Successivamente, con il 12,7%, emerge la disponibilità, da parte di lavo-ratori stranieri, di lavorare anche fuori dal normale orario di lavoro. Il 9,2% degli imprenditori considera preferibili le maestranze straniere per la loro disponibilità a svolgere lavori più pesanti, mentre il 2,3% degli intervistati di-chiara di sceglierli per applicare trattamenti economici più contenuti rispetto a quelli riservati ai lavoratori italiani.

È interessante osservare quale sia l’opinione che i datori di lavoro hanno nei confronti dell’operato dei lavoratori stranieri. Sono il 70,6% gli imprendi-tori che non ritengono esserci differenze tra il lavoro svolto da un lavoratore straniero e uno italiano. Il 23,3% invece non valuta positivamente l’operato straniero, pur avendolo in azienda, mentre solo il 6,1% considera positivo l’apporto di lavoratori immigrati.

Si osserva poi come, alla domanda sull’interesse o meno ad assumere lavoratori stranieri in futuro, ben l’86% degli imprenditori intervistati abbia risposto negativamente. Il 7,5% tiene questa possibilità in considerazione solo nel caso in cui non si trovi manodopera qualificata, mentre solo il 6,1% ha ammesso la volontà di assumere lavoratori immigrati in futuro.

Il quadro di sintesi che emerge da questi indicatori, che è basato su informazioni non del tutto esaustive del fenomeno, è che mediamente l’im-prenditore veneto si rivolge a lavoratori stranieri perché si riscontrano diffi-coltà a trovare e ad assumere personale locale. l’opinione sul loro operato non si differenzia di molto da quella dei colleghi italiani, sebbene siano an-cora una minoranza le aziende che non hanno in previsione l’assunzione di manodopera straniera. Emerge quindi come la forza lavoro straniera ap-paia non antagonista a quella nazionale o locale, bensì complementare, in quanto andrebbe ad occupare tutte quelle mansioni o situazioni in cui pochi lavoratori italiani sarebbero disposti a prestare il proprio servizio.

Contatto diretto 59,5%

Su segnalazione 24,3%

Agenzie per l’impiego 16,2%

Imprese per modalità di incontro con la forza lavoro

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

lA PrESEnzA E Il lAVOrO STrAnIErO

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86,7%

9,6%2,1% 1,6%

94,3%

4,4% 0,9% 0,4%

Tempo indeterminato

Tempo determinato

Apprendistato Altre forme

Stranieri Totale

Edilizia 98,3%

Manifattura 70,6%

Servizi imprese 84,4%

Servizi persone 78,3%

Incidenza % contratti a tempo indeterminatoper settore economico

Inquadramento contrattuale degli occupati stranieri, confronto con gli occupati totali

ed incidenza percentuale dei lavoratori a tempo indeterminato per settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Carenza manodopera locale 69,9%

Disponibilità a lavorare fuori orario 12,7%

Disponibilità a svolgere lavori più pesanti 9,2%

Maggiore affidabilità 5,8%

Minor salario 2,9%

Motivi della ricerca di personale straniero

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Valutazione dell’operato dei lavoratori stranieri rispetto ai lavoratori italiani

Equivalente 70,6%

Più negativa 23,3%

Più positiva 6,1%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Imprese per interesse o meno ad assumere lavoratori stranieri nel futuro

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

no 86,4%

Solo in mancanza di professionalità locale 7,5%

Sì 6,1%

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5. Identikit del lavoratore straniero

In questa parte dell’Osservatorio si procede con l’analisi di alcune caratteristiche dei lavoratori immigrati per spiegare in maniera più appro-fondita chi sono e da dove vengono, quale titolo di studio possiedono e qual è il loro grado di esperienza lavorativa, cercando di delineare il qua-dro del lavoro straniero con maggior nitidezza e dettaglio di particolari.

Dividendo le provenienze dei lavoratori stranieri in macro aree, si os-serva che un terzo proviene da paesi europei non comunitari. Il 28,8% ha origini in aree comunitarie, mentre la terza provenienza più frequente riguarda i paesi africani (26,4% dei casi). Poco meno di un lavoratore su dieci proviene invece dalle zone asiatiche, mentre solo il 3,2% proviene dal continente americano.

le tre nazioni più presenti in Veneto sono quelle che storicamente han-no sempre avuto la parte del leone. Si tratta infatti della romania, del Marocco e dell’Albania. In particolare, più di un lavoratore su quattro pro-viene dalla romania, distaccando il Marocco, paese natale del 17,3% dei lavoratori immigrati, e l’Albania, al 10%. Seguono altre provenienze, tutte dall’area compresa tra i Balcani e la costa adriatica. Proviene da Croazia, Macedonia, Moldavia e Serbia un lavoratore su cinque (con percentuali intorno al 5% per ciascuno stato menzionato). I cinesi che lavorano come dipendenti nelle piccole imprese venete sono presenti per il 3,2%.

la distribuzione tra i diversi settori produttivi secondo la provenienza è variegata. Data la massiccia presenza nel tessuto produttivo regionale di romeni e marocchini, le percentuali maggiori in ognuno dei quattro settori in esame sono divise equamente tra loro. nelle costruzioni e nei servizi alle imprese sono i romeni ad essere più presenti, con percentuali al di sopra del 30%, mentre negli altri settori, con percentuali inferiori (16,8% nella manifattura e 26,3% nei servizi alle persone), sono mag-giormente presenti i marocchini. l’Albania è il secondo paese di prove-nienza nei servizi alle imprese e nei servizi alle persone, mentre è il terzo, di poco sotto al 10%, nell’edilizia e nella manifattura. I cinesi sono l’8,4% nella manifattura (prevalentemente nel tessile) e il 10,5% nei servizi alle persone.

Dai dati ricavati relativamente al titolo di studio dei lavoratori stranieri emerge che il livello di scolarizzazione è medio-basso, ed in molti casi nullo. Il 28% circa dei lavoratori stranieri, a detta degli imprenditori inter-vistati, non possiede alcun titolo di studio, mentre quasi quattro su dieci hanno un titolo pari alla nostra licenza media. Il diploma superiore è stato

lA PrESEnzA E Il lAVOrO STrAnIErO

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ottenuto dal 12,2% degli immigrati, mentre la qualifica professionale dal 9,2%. Il numero di laureati è decisamente molto meno rilevante, segnan-do un valore del 3,8%. Il profilo del lavoratore straniero che emerge da questi dati è quindi in linea con lo standard del pensiero comune, in cui gli immigrati, per la maggior parte scarsamente istruiti, entrano in Italia alla ricerca di lavoro spesso, a causa della loro scarsa preparazione, non qualificato.

relativamente all’esperienza lavorativa degli stranieri, si osserva che, a livello regionale, il 48,8% ha un’esperienza generica, il 34,2% ha ope-rato in passato nello stesso settore d’attività e solamente il 16,9% non ha alcuna esperienza di lavoro.

In particolare, il settore in cui sono occupati più lavoratori senza espe-rienza sul totale degli addetti del settore, è quello dei servizi alle imprese (29,4%). lavoratori con esperienza nel settore sono principalmente nelle costruzioni, 38,7% sul totale degli addetti stranieri, e nella manifattura, 38,4%. Esperienze generiche si hanno nei servizi alle persone dove il 61,9% degli stranieri risponde a questa caratteristica.

America3,2%

Europa Ue28,8%

Europa non Ue33,4%

Asia8,1%

Africa26,4%

Provenienza degli occupati stranieri per macro area

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

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26,7%

17,3%

10,0%

5,7%

5,4%

4,6%

4,3%

3,2%

3,0%

2,4%

Romania

Marocco

Albania

Croazia

Moldavia

Macedonia

Serbia

Cina

Bosnia

Senegal

Provenienza degli occupati stranieri per i primi 10 paesi

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

edilizia Produzione

romania 30,2% Marocco 19,6%

Marocco 18,4% romania 16,8%

Albania 9,5% Albania 9,3%

Macedonia 7,8% Cina 8,4%

Bosnia-Erzegovina 5,6% Croazia 6,5%

Tot primi � 71,5% Tot primi � 60,7%

Servizi alle imprese Servizi alle persone

romania 36,7% Marocco 26,3%

Albania 11,7% Albania 15,8%

Croazia 11,7% Cina 10,5%

Moldavia 8,3% Arabia Saudita 5,3%

Marocco 6,7% Camerun 5,3%

Tot primi � 75,0% Tot primi � 63,2%

Principali paesi di provenienza degli occupati stranieri per settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

lA PrESEnzA E Il lAVOrO STrAnIErO

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6. L’inserimento sociale del lavoratore straniero

In questo paragrafo si presentano alcuni risultati emersi dalle interviste alle aziende venete relativamente alla condizione di vita dei lavoratori stra-nieri che possono dare una dimensione più approfondita del livello di inse-

Nessun titolo27,8%

Licenza elementare

9,2%

Licenza media38,0%

Qualif ica profess.le

9,2%

Diploma superiore

12,2%

Laurea3,8%

54,0%

39,4%

49,0%

61,9%

48,8%

38,7%

38,4%

21,6%

19,0%

34,2%

7,3%

22,2%

29,4%

19,0%

16,9%

Edilizia

Produzione

Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Generica Nel settore Nessuna

Nessun titolo27,8%

Licenza elementare

9,2%

Licenza media38,0%

Qualif ica profess.le

9,2%

Diploma superiore

12,2%

Laurea3,8%

54,0%

39,4%

49,0%

61,9%

48,8%

38,7%

38,4%

21,6%

19,0%

34,2%

7,3%

22,2%

29,4%

19,0%

16,9%

Edilizia

Produzione

Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Generica Nel settore Nessuna

Titolo di studio degli occupati stranieri

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Grado di esperienza degli occupati stranieri per settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

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rimento nella società e nella vita della regione. Alcuni risultati mostrano dei punti di interesse in quanto possono aiutare a delineare in modo migliore il profilo del lavoratore straniero, sebbene si tratti di informazioni a volte “personali”.

Il permesso di soggiorno, per l’85,8% dei lavoratori stranieri, era già pos-seduto prima di trovare un’occupazione. È comunque rilevante che quasi nel 15% dei casi sia stata l’azienda a mediare con le istituzioni per ottenere il documento, evidenziando, anche in questo caso, come la manodopera straniera abbia un ruolo tanto importante da spingere un’impresa a voler regolarizzare la presenza di stranieri in Veneto.

nel 65% dei casi la conoscenza della lingua italiana è reputata buona da parte degli imprenditori intervistati, e solo nel 10,2% dei casi è segna-lata come scarsa. Questo potrebbe dipendere anche dalla lunghezza del periodo di permanenza del lavoratore in Italia, oltre che da un livello d’istru-zione tale da permettergli di aver studiato in patria la lingua, o da spingerlo a studiarla approfonditamente una volta giunto nella penisola. Poiché per quasi il 90% dei casi il livello di conoscenza della lingua è almeno medio, si presuppone che i lavoratori stranieri siano ad un buon livello d’integrazione, o, se non altro, siano sulla buona strada.

un’informazione che può indicare la tipologia di mansione a cui si de-dicano i lavoratori stranieri proviene dal grado di conoscenza della lingua italiana necessario per poter svolgere il proprio lavoro. Solitamente, più un lavoro è di basso livello, o di bassa specializzazione, minore è la necessità di una corretta espressione verbale o comprensione orale, mentre di quella scritta, a volte, non c’è proprio necessità alcuna. nel 57,4% dei casi le man-sioni ricoperte dagli stranieri richiedono una conoscenza sufficiente della lingua, o almeno dei termini tecnici. Il 37,2% dei ruoli richiede una massima conoscenza, mentre il 5,5% non richiede alcuna conoscenza. Per oltre la metà dei casi quindi si tratta probabilmente di ruoli non particolarmente qualificati, in cui la conoscenza dell’italiano non è vincolante se non per una specifica terminologia.

Il lavoratore straniero nell’80% dei casi vive con la propria famiglia, indi-cando come la sua presenza in Italia sia radicata da legami affettivi, che lo rendono più facilmente inserito nella nostra società. Meno di un quinto dei lavoratori immigrati vive da solo, o, nel 3,8% dei casi, con propri connazio-nali. In generale quindi si osserva che quattro lavoratori stranieri su cinque, vivendo con i propri affetti, se già non lo fossero, hanno le migliori intenzioni di essere inseriti nel contesto in cui vivono.

un dato che può evidenziare il grado di coinvolgimento nella vita extra-lavorativa degli immigrati è relativo al contatto, al di fuori delle ore di lavoro,

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con i colleghi, che mostra come due stranieri su tre si relazionino anche nel tempo extra-aziendale con i lavoratori italiani, testimoniando anche in que-sto senso la volontà di una integrazione socio-culturale completa.

Infine, il metodo di pagamento adottato dalle imprese intervistate vede al 12,7% i contanti, al 26,1% l’assegno, mentre nel 61,3% dei casi viene effettuato il trasferimento presso il conto corrente bancario del lavoratore, sottolineando ancora una volta come probabilmente la maggior parte dei la-voratori immigrati siano ben inseriti nel contesto di regole, leggi e usi sociali vigente nel nostro paese.

Già in possesso 85,8%

Ottenuto tramite azienda 14,2%

Modalità di reperimento del permesso di soggiorno

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Buona 65,1%

Media 24,7%

Scarsa 10,2%

conoscenza della lingua italiana

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Massima conoscenza della lingua 37,2%

Sufficiente/Tecnica 57,4%

Ininfluente 5,5%

necessità di conoscere la lingua per svolgere la mansione assegnata

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Famiglia 80,5%

Soli 15,8%

Con connazionali 3,8%

condivisione dell’abitazione

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

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7. La presenza femminile straniera

Per terminare l’analisi relativa al mondo del lavoro straniero all’interno del contesto veneto, si procede in questo ultimo paragrafo ad un appro-fondimento sull’occupazione femminile straniera. nel Veneto infatti, la com-ponente femminile tra i lavoratori immigrati raggiunge il 15%, con alcune distinzioni a seconda dei settori di produzione.

Il settore delle costruzioni si conferma un settore prettamente maschile; in esso operano solo il 3,8% delle donne sul totale dei lavoratori stranieri. Il settore, viceversa, in cui sono impiegate il maggior numero di donne im-migrate è quello dei servizi alle persone con una presenza che va oltre il doppio di quella media regionale e si attesta sul 36,1%. nella manifattura quasi un lavoratore straniero su quattro è donna, infine il settore dei servizi alle imprese è praticamente in linea con il dato medio.

Oltre la metà delle imprese che hanno lavoratrici straniere opera nella produzione. Si tratta del 51,4% sul totale che, a sua volta, considerando solo la manifattura, vede il 50% di aziende tessili e della calzatura, il 22,2% di aziende che operano nella lavorazione del legno e nella fabbricazione di mobili, e il 16,7% di aziende chimiche. Percentuali che si assestano sul 5,6% indicano la presenza di aziende meccaniche ed elettroniche che al proprio interno hanno dipendenti donna. Tornando ai macrosettori il 22,9% delle aziende con lavoratrici straniere opera nei servizi alla persona, il 17,1% nel comparto dei servizi alle imprese, mentre, come già evidenziato, l’edi-lizia non è un settore in cui le donne vengono assunte molto: solo l’8,6% delle aziende opera nel suddetto settore.

Sì 66,3%

no 33,7%

Relazioni con colleghi italiani fuori dall’orario di lavoro

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Metodo di pagamento

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Contanti 12,7%

Assegno 26,1%

CC bancario 61,3%

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Incidenza delle donne occupate straniere sul totale degli occupati stranieri per sesso e settore economico

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

96,2%

75,7%85,3%

63,9%

85,0%

3,8%

24,3%14,7%

36,1%

15,0%

Edilizia Produzione Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Uomini Donne

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su interviste Aes

Edilizia8,6%

Produzione51,4%

Servizi alle imprese17,1%

Servizi alle persone22,9%

Comparti della produzione

Tessile 50,0%

Legno 22,2%

Chimica 16,7%

Elettrica 5,6%

Meccanica 5,6%

Imprese con donne occupate per settore economico