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FONDAZIONE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MILANO Milano, 8 Novembre 2016 LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEI LOCALI MEDICI DI GRUPPO 2 garantire la Sicurezza e la continuità del Servizio Elettrico per una corretta Gestione del Rischio Clinico RELATORE ING. MARIA TERESA LOMBARDI RSPP e Dirigente SS Patrimonio Tecnico ASL TO1- TORINO

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FONDAZIONE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MILANO

Milano, 8 Novembre 2016

LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEI LOCALI MEDICI DI GRUPPO 2

garantire la Sicurezza e la continuità del Servizio Elettrico per una corretta Gestione del Rischio Clinico

RELATORE ING. MARIA TERESA LOMBARDI

RSPP e Dirigente SS Patrimonio Tecnico

ASL TO1- TORINO

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FONDAZIONE ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MILANO

Milano, 8 Novembre 2016

I benefici per la gestione del rischio clinico legati alla sicurezza elettrica nei blocchi operatori e nelle terapie

intensive

RELATORE ING. MARIA TERESA LOMBARDI

RSPP e Dirigente SS Patrimonio Tecnico

ASL TO1- TORINO

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CONTESTO

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Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori eterogenei e dinamici, tra cui: la pluralità delle prestazioni sanitarie, delle competenze specialistiche e

dei ruoli professionali tecnico-sanitari ed economico-amministrativi , l’eterogeneità dei processi e dei risultati da conseguire.

Tutti gli elementi del sistema devono integrarsi e coordinarsi, per: rispondere ai bisogni assistenziali del paziente assicurargli la miglior cura possibile.

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SISTEMA SICUREZZA

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Come in altri sistemi complessi, quali processi industriali, etc , anche in ambito sanitario possono verificarsi incidenti ed errori.

Per molti anni si è tentato di trasferire in sanità le procedure di sicurezza progettate per gli altri settori.

Ma al contrario di essi, caratterizzati da una impronta prevalentemente “meccanicistica”, in quello sanitario prevale il “fattore umano”, nel contempo risorsa e criticità, perché: le dinamiche di lavoro sono complesse, la “performance” individuale variabile e, soprattutto, i risultati dei processi non sempre sono prevedibili e

riproducibili.

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MODELLI di CONTROLLO

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Vanno pertanto progettati specifici modelli di controllo del rischio clinico, con l’obiettivo di prevenire il verificarsi di un errore e, qualora questo accada, contenerne le conseguenze.

Spesso la possibilità che si verifichi un evento avverso dipende dalla presenza, nel sistema, di “insufficienze latenti”, ovvero: Insufficienze o errori di progettazione, Organizzazione e controllo, che restano silenti nel sistema, finché un

fattore scatenante non li rende manifesti in tutta la loro potenzialità, causando danni più o meno gravi. Infatti, è per lo più individuabile, come causa diretta e immediata di un evento avverso, una “insufficienza attiva”, un errore umano, una procedura non rispettata, una distrazione o un incidente di percorso che ha direttamente consentito il verificarsi dell’evento stesso.

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GESTIONE del RISCHIO

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Tuttavia l’individuazione dell’errore “attivo” non esonera dalla ricerca degli errori “latenti”, perché sono le insufficienze del sistema che devono essere rimosse se si vuole raggiungere un efficace controllo del rischio: Ridurre la probabilità che si verifichi un errore (attività di prevenzione) Contenere le conseguenze dannose degli errori comunque verificatisi (attività di

protezione).

Le politiche di gestione del rischio, volte sia alla prevenzione degli errori evitabili che al contenimento dei loro possibili effetti dannosi, e, quindi, in ultima analisi, alla garanzia della sicurezza dei pazienti, costituiscono il sistema di gestione del rischio clinico (Clinical Risk Management).

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RISCHIO (RISK) - DEFINIZIONE

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Condizione o evento potenziale, intrinseco o estrinseco al processo, che può modificare l’esito atteso del processo.

È misurato in termini di probabilità e di conseguenze, come prodotto tra la probabilità che accada uno specifico evento (P) e la gravità

del danno che ne consegue (D).

Nel calcolo del rischio si considera anche la capacità del fattore umano di individuare in anticipo e contenere le conseguenze dell’evento potenzialmente dannoso (fattore K).

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RISCHIO CLINICO

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Con “rischio clinico” si definisce la possibilità che un paziente subisca un “danno o disagio involontario, imputabile, alle cure sanitarie, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte”.

In sanità si individuano due tipologie di rischio: un rischio di “impresa” intrinseco alle tecnologie, ai meccanismi di

produzione della organizzazione sanitaria e proporzionale alla complessità del sistema

un rischio definito “rischio puro”, che non è correlato alla complessità del sistema produttivo e dipende dal concatenarsi di situazioni che favoriscono l’insorgenza di un evento avverso, esso non è prevedibile o quantificabile.

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FATTORI – GRADO DI RISCHIOSITA’

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I fattori che concorrono a definire il “grado di rischiosità” del sistema sono molteplici e possono essere schematicamente raggruppati nelle seguenti classi:

a) fattori strutturali - tecnologici • caratteristiche del fabbricato sanitario e della impiantistica (progettazione e manutenzione) • sicurezza e logistica degli ambienti • apparecchiature e strumentazioni (funzionamento, manutenzione, rinnovo) • infrastrutture, reti, digitalizzazione, automatizzazione I parametri di riferimento rispetto a tali fattori vanno considerati già in fase di progettazione e costruzione degli edifici, secondo le più recenti acquisizioni dell’edilizia sanitaria ed includono tra gli altri: la vetustà delle strutture e delle strumentazioni, la sicurezza tecnologica delle apparecchiature e il grado di manutenzione, le distanze che devono essere coperte nelle fasi di spostamento dei pazienti o dei materiali, l’accessibilità alle strutture di servizio.

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b) fattori organizzativo - gestionali e condizioni di lavoro • struttura organizzativa (ruoli, responsabilità, distribuzione del lavoro) • politica e gestione delle risorse umane: organizzazione, stili di leadership, sistema premiante,

supervisione e controllo, formazione e aggiornamento, carico di lavoro e turni (che concorrono a determinare fatica e stress)

• sistema di comunicazione organizzativa • coinvolgimento degli stakeholder • aspetti ergonomici (tra cui si citano: postazione di lavoro, monitor, allarmi, rumore, luce) • politiche per la promozione della sicurezza del paziente: linee guida e percorsi diagnostico-

terapeutici, sistemi di segnalazione degli errori La struttura organizzativa, la gestione del personale, la definizione delle competenze e delle responsabilità, l’attenzione della direzione alla promozione della sicurezza del paziente, la realizzazione sistematica di programmi per la formazione e l’aggiornamento professionale sono fattori che concorrono a produrre una “cultura aziendale” connotata da senso di appartenenza ed orientata al miglioramento continuo, che può modificare i comportamenti individuali e collettivi verso livelli di maggiore responsabilizzazione e condizionare in modo significativo il grado di rischiosità aziendale.

FATTORI – GRADO DI RISCHIOSITA’

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c) fattori umani (individuali e del team) personale: caratteristiche individuali (percezione, attenzione, memoria, capacità di prendere

decisioni, percezione della responsabilità, condizioni mentali e fisiche, abilità psicomotorie) e competenza professionale

dinamiche interpersonali e di gruppo e conseguente livello di cooperazione Le risorse umane rappresentano il fattore di maggiore criticità. L’analisi dei processi cognitivi, che

sono alla base della “performance” decisionale, costituisce una delle principali aree di valutazione nella gestione del rischio clinico. Analogamente vanno considerate con estrema attenzione le modalità operative della équipe che concorre ad un processo terapeutico, analizzando tutte le fasi decisionali e le dinamiche sottese.

La prestazione sanitaria è infatti sempre più un “prodotto” elaborato e complesso, risultato di una pluralità di interventi specialistici, si citano ad esempio l’operato di un’équipe chirurgica in camera operatoria.

Di conseguenza, l’efficacia della comunicazione interpersonale ed il grado di collaborazione sono fattori critici per il buon esito degli interventi e la riduzione dei rischi correlati.

FATTORI – GRADO DI RISCHIOSITA’

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d) caratteristiche dell’utenza epidemiologia ed aspetti socio-culturali (aspetti demografici, etnia, ambiente socioeconomico,

istruzione, capacità di gestione delle situazioni, complessità e compresenza di patologie acute e croniche)

rete sociale

e) fattori esterni normativa e obblighi di legge vincoli finanziari contesto socio-economico-culturale influenze della opinione pubblica e dei media, delle associazioni professionali e di pubblica

tutela Assicurazioni

FATTORI – GRADO DI RISCHIOSITA’

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Gli impianti elettrici nelle strutture sanitarie ed ospedaliere possono costituire un fattore di rischio strutturale.

Attraverso una corretta progettazione e realizzazione ed una corretta

manutenzione devono essere ridotti 2 rischi: - MICROSCHOCK - CONTINUITA’di ESERCIZIO ovvero garantire la continuità dell’ alimentazione

elettrica. Per tale ragioni gli impianti elettrici nei locali medici devono essere progettati e

realizzati come previsto dalla norma CEI 64-8 e successive integrazioni.

GLI IMPIANTI ELETTRICI

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IMPIANTI ELETTRICI PROGETTAZIONE

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La maggior parte degli interventi in ambito ospedaliero sono interventi di adeguamento a norma di parti di edificio, con la necessità di garantire comunque l’ attività ospedaliera.

La normativa sui lavori pubblici ( DPR 207/2010) definisce i contenuti della progettazione nelle diverse fasi.

Elementi peculiari della progettazione sono: RILIEVO IMPIANTO ESISTENTE. Per eseguire il progetto degli impianti tecnologici di interventi

di ristrutturazione, adeguamento o riqualificazione è necessario ricostruire puntualmente la situazione dello stato di fatto definendo il layout e lo schema funzionale degli impianti esistenti, delle zone funzionali, ecc. E’ da prevedersi la ricognizione del patrimonio oggetto di intervento evidenziando le deficienze normative, le criticità funzionali e individuando le principali soluzioni di ottimizzazione impiantistica che risultano proponibili (analisi di fattibilità dell’opera). L’attività si svolge attraverso il rilievo puntuale del patrimonio oggetto di intervento, aggiornando, se necessario, le planimetrie con le variazioni riscontrate in sede di sopralluogo.

Le principali attività da svolgere sono le seguenti: Ricostruzione schema di principio e funzionale di impianti tecnologici Analisi prestazionale dell’impianto Valutazione delle soluzioni di adeguamento e riqualificazione proponibili e analisi di fattibilità tecnica Stima dei costi di intervento per le soluzioni relative alle proposte progettuali.

La piena conoscenza degli impianti esistenti è inoltre indispensabile per sezionare gli impianti preliminarmente alla consegna delle aree di cantiere.

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IMPIANTI ELETTRICI PROGETTAZIONE

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Oltre al rilievo dell’ impianto esistente è indispensabile

una dettagliata analisi del CROPROGRAMMA di intervento nelle diverse fasi, ponendo particolare attenzione a quegli interventi da realizzarsi nelle fasi transitorie per garantire la continuità del servizio.

Per esempio, un intervento di adeguamento a norma del corpo di fabbrica delle degenze sviluppato su sei piani, se prevede il cantiere in aree che vengono di volta in volta svuotate e a lavori ultimati riconsegnate, NON PUO’ non considerare tutte le opere necessarie per garantire la continuità d’esercizio delle parti attive.

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IMPIANTI ELETTRICI MANUTENZIONE

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L’ Art. 38. del DPR 207/2010 definisce il PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA E DELLE SUE PARTI.

“Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo

che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l’attività di manutenzione dell’intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore economico”.

Nella redazione del piano di manutenzione degli impianti elettrici nei locali

medici quali blocchi operatori , terapie intensive e neonatali è indispensabile prevedere che gli interventi manutentivi si possano effettuare garantendo la continuità dell’ attività.

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IMPIANTI ELETTRICI PROCEDURE di MANUTENZIONE

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REDAZIONE DUVRI

Altro elemento importante nella pianificazione degli interventi è la redazione del DUVRI.

Il DUVRI è adempimento all’ obbligo dell’ art. 26 comma 3 del Dlgs 81/08 – del

datore di lavoro committente di promuovere la cooperazione e il coordinamento tra lo stesso e le imprese appaltatrici e/o i lavoratori autonomi;

Serve a dare indicazioni operative e gestionali su come superare uno dei maggiori ostacoli alla prevenzione degli incidenti nei luoghi di lavoro e nei cantieri: l’interferenza.

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IMPIANTI ELETTRICI PROCEDURE di MANUTENZIONE

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REDAZIONE DUVRI

Quando fare il DUVRI :

Quando in uno stesso ambiente di lavoro operano più soggetti afferenti a datori di lavoro diversi, si creano , oltre ai rischi propri di ciascuna impresa, una serie di rischi aggiuntivi tra le attività svolte dalle imprese presenti , a vario titolo, nello stesso ambiente di lavoro, nonché con il contesto operativo oggetto di intervento.

Il DUVRI è un documento che serve a qualificare l’ esistenza di rischi interferenti e grazie al quale l’ Amministrazione individua le misure necessarie ad eliminare e/o ridurre i rischi stessi.

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IMPIANTI ELETTRICI PROCEDURE di MANUTENZIONE

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RISCHI INTERFERENTI per i quali occorre redigere il DUVRI:

a) Rischi derivanti da sovrapposizione di attività svolte ad opera di più appaltatori;

b) Rischi immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni dell’ appaltatore;

c) Rischi esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba operare l’ appaltatore, ulteriori rispetto a quelli specifici dell’ attività propria dell’ appaltatore ( rischi ambientali);

d) Rischi derivanti da modalità di esecuzioni particolari ( che comportano rischi ulteriori rispetto a quelli specifici dell’ attività appaltata) richieste esplicitamente dal committente.

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IMPIANTI ELETTRICI PROCEDURE di MANUTENZIONE

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GESTIONE DELL’ EMERGENZA

In merito alla gestione dell’ emergenza si evidenzia quale aspetto fondamentale, l’ individuazione dei ruoli e funzioni in relazione alle tipologie di

emergenze prese in considerazione,

in modo da individuare la CATENA DI COMANDO coinvolta a partire dal primo momento in cui si riscontra una situazione potenzialmente anomala fino al momento in cui è conclusa .

Fondamentale è l’ individuazione del RESPONSABILE che si prende carico della situazione , la gestisce e la porta a risoluzione.

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IMPIANTI ELETTRICI PROCEDURE di MANUTENZIONE

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21 Esempio di una procedura adottata per

“Lavori di revisione completa e messa norma del Gruppo elettrogeno MAN 8 cilindri matricola D2148 da 225 kVA “

CATENA DI COMANDO

Nelle condizioni da programma: SSD Gestione Emergenza nella configurazione HDM svolge un sopralluogo nelle diverse strutture del P.O.per evidenziare le eventuali criticità e ne dà comunicazione al Direttore Sanitario di Presidio Il Direttore Sanitario di Presidio verifica l'assenza di criticità sanitarie in corso e ne dà comunicazione al Direttore S.C. Tecnico Progetti Integrati B. Il Direttore S.C. Tecnico Progetti Integrati B dà avvio ai lavori:

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IMPIANTI ELETTRICI PROCEDURE di MANUTENZIONE

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Il D.L. consegna i lavori e sovraintende all'esecuzione dei lavori, ultimati i quali ne dà comunicazione Il Direttore Lavori comunica la fine dei lavori al Direttore S.C. Tecnico Progetti Integrati B Il Direttore S.C. Tecnico Progetti Integrati B dà comunicazione al Direttore Sanitario di Presidio dell'avvenuto ripristino delle condizioni normali di esercizio SSD Gestione Emergenza in configurazione HDM svolge un sopralluogo nelle diverse strutture del P.O. e comunica il ripristino delle attività dopo aver ricevuto comunicazione dal Direttore Sanitario di Presidio Il Direttore S.C. Tecnico Progetti Integrati B avvia la fase di monitoraggio e controllo di tutte le funzionalità impiantistiche.

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PROGRAMMA OPERATIVO DI INTERVENTO per Lavori di revisione completa e messa norma del Gruppo elettrogeno MAN 8 cilindri matricola D2148 da 225 kVA - P.O. Martini

Strutture coinvolte Responsabili attività Personale impegnato

S.C. Tecnico Progetti Integrati B

Direttore della S.C. Tecnico 1

Tecnico 2

Tecnico 3

S.C. Direzione Sanitaria di Presidio Direttore Sanitario Addetti individuati dalla Direzione Sanitaria

Ditta esecutrice dell’intrvento

S .C. Sistema Informatico Telecomunicazioni ed Impiantistica Elettronica

Direttore della S.C.

Tecnico 1

Tecnico 2

S.C. Gestione attrezzature sanitarie Direttore della S.C.

Tecnico 1

S. Emergenza Interna Responsabile della Emergenza

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PROGRAMMA OPERATIVO DI INTERVENTO per Lavori di revisione completa e messa norma del Gruppo elettrogeno MAN 8 cilindri matricola D2148 da 225 kVA - P.O. Martini

Per le attività in dettaglio del giorno 20/04/2013 vedasi allegati successivi

apr-13 20/04/2013

Verifiche preliminari ai lavori

La S.C. S. C. TECNICO PROGETTI INTEGRATI B provvede ad effettuare le verifiche preliminari ai lavori (ALL. 1)

Verifiche preliminari ai lavori

La S.C. Gestione Attrezzature Sanitarie provvede ad effettuare le verifiche preliminari ai lavori (ALL. 2)

Verifiche preliminari ai lavori

S.C. Sistema Informatico Telecomunicazioni ed Impiantistica Elettronica provvede ad effettuare le verifiche preliminari ai lavori (ALL. 3)

Attività connessa alla possibile sospensione di erogazione energia

elettrica e funzionamento dei due

G.E.

La DS di PO provvederà tramite comunicazione: 1) ad ORGANIZZARE il presidio ospedaliero, con particolare attenzione a reparti e strutture critiche, in funzione delle possibili interruzioni di energia elettrica; 2) ad INFORMARE e FORMARE il personale sanitario del PO Martini e di tutte le strutture esterne correlate. (ALL. 4) Il Responsabile emergenza: 1) In collaborazione con la DS fornirà al personale sanitario le misure di sicurezza standards dei locali, nei vari reparti. 2) Si farà carico, del coordinamento del gruppo gestione emergenza presente durante la durata dei lavori; 3) Provvederà alla informazione del personale sanitario, in collaborazione alla DS di PO, in merito alla sicurezza dei locali ed alla attivazione di eventuali emergenze. (ALL. 5)

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PROGRAMMA OPERATIVO DI INTERVENTO per Lavori di revisione completa e messa norma del Gruppo elettrogeno MAN 8 cilindri matricola D2148 da 225 kVA - P.O. Martini

Per le attività in dettaglio del giorno 20/04/2013 vedasi allegati successivi

apr-13 20/04/2013

ESECUZIONE OPERAZIONI PER LA

REVISIONE COMPLETA E MESSA A

NORMA DEL G.E.

Verifica assenza criticità sanitarie in corso - responsabilità e coordinamento personale sanitario. (ALL. 6)

Responsabilità del Piano di Emergenza specifico e coordinamento del personale sanitario. Gestione delle emergenze di tipo sanitario insorte a causa del blackout.

OPERAZIONI DA ESEGUIRE PER LA MESSA in TENSIONE

Verifica assenza criticità impianti informatici

Verifiche assenza criticità attrezzature sanitarie Verifica assenza criticità impianti di

telecomunicazione Esecuzione lavori.

1) Responsabilità e coordinamento attività e lavori all'interno dell'area di cantiere. 2) Direttore Lavori.

MESSA A REGIME NUOVA SITUAZIONE

Ultimazione intervento tecnico

Informazione del personale sanitario e di tutte le strutture esterne correlate

Informazione del personale sanitario e di tutte le strutture esterne correlate (Vigili del Fuoco e Centrale Operativa "Piemonte 118")

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PROGRAMMA OPERATIVO DI INTERVENTO per Lavori di revisione completa e messa norma del Gruppo elettrogeno MAN 8 cilindri matricola D2148 da 225 kVA - P.O. Martini

20/04/2013 ore 7,30 - 8,00 ore 8,00 ore 18,00

Verifica assenza criticità sanitari in corso e

comunicazione di avvio intervento

ATTIVITA' S. C. TECNICO PROGETTI INTEGRATI B

ESECUZIONE OPERAZIONI PROPEDEUTICHE

ESECUZIONE OPERAZIONI PER LA REVISIONE COMPLETA E MESSA A NORMA

Gruppo elettrogeno MAN 8 cilindri

Presenza Unità tecnica di supporto.

Avvio procedure di controllo attività reparti. Come previsto dal Piano di emergenza per

l'insorgere di eventuali blackout

Briefing con il personale deputato alla

gestione del piano di emergenza specifico e

dislocazione dello stesso presso le

postazioni assegnate

Controllo della funzionalità delle

telecomunicazioni e delle procedure di

comunicazione come previsto dal Piano di Emergenza specifico

Verifica dell'assenza di

emergenze sanitarie importanti

in corso e comunicazione del via libera alla DS e

Direzione dei Lavori

Attività di competenza della S.C. Gestione Attrezzature Sanitarie Comunicazione fine

lavori ditta Appaltatrice

Attività di competenza della S.C. Sistema Informatico Telecomunicazioni ed Impiantistica

Elettronica Monitoraggio nuova

situazione a regime Comunicazione a

reparti e strutture esterne di ripristino situazione a regime

Comunicazione ai reparti di ripristino situazione a regime

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a proposito di sicurezza…………

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