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LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO
2012 DEL COORDINAMENTO
NAZIONALE TRIAGE lo spirito e gli aspetti
generali
Beniamino Susi CNT
Coordinamento Nazionale Triage
Coordinamento Nazionale Triage GFT ANIARTI SIMEU
Gruppo regionale Toscana Lazio Piemonte Liguria
CONVEGNO REGIONALE
Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana
Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)
VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009
Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze
Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI
Policlinico Universitario Tor Vergata Roma
Autunno 2003 Progetto di Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage
infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle
Aziende Sanitarie della Regione Piemonte
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage
Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie
PRESENTAZIONE RISULTATI
Torino 24 febbraio 2004
INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI
Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture
di DEA PS Regione Piemonte
Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI
CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Coordinamento Nazionale Triage
Coordinamento Nazionale Triage GFT ANIARTI SIMEU
Gruppo regionale Toscana Lazio Piemonte Liguria
CONVEGNO REGIONALE
Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana
Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)
VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009
Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze
Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI
Policlinico Universitario Tor Vergata Roma
Autunno 2003 Progetto di Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage
infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle
Aziende Sanitarie della Regione Piemonte
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage
Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie
PRESENTAZIONE RISULTATI
Torino 24 febbraio 2004
INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI
Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture
di DEA PS Regione Piemonte
Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI
CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Coordinamento Nazionale Triage GFT ANIARTI SIMEU
Gruppo regionale Toscana Lazio Piemonte Liguria
CONVEGNO REGIONALE
Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana
Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)
VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009
Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze
Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI
Policlinico Universitario Tor Vergata Roma
Autunno 2003 Progetto di Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage
infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle
Aziende Sanitarie della Regione Piemonte
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage
Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie
PRESENTAZIONE RISULTATI
Torino 24 febbraio 2004
INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI
Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture
di DEA PS Regione Piemonte
Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI
CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
CONVEGNO REGIONALE
Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana
Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)
VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009
Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze
Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI
Policlinico Universitario Tor Vergata Roma
Autunno 2003 Progetto di Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage
infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle
Aziende Sanitarie della Regione Piemonte
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage
Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie
PRESENTAZIONE RISULTATI
Torino 24 febbraio 2004
INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI
Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture
di DEA PS Regione Piemonte
Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI
CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Autunno 2003 Progetto di Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage
infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle
Aziende Sanitarie della Regione Piemonte
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage
Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie
PRESENTAZIONE RISULTATI
Torino 24 febbraio 2004
INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI
Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture
di DEA PS Regione Piemonte
Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI
CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
PRESENTAZIONE RISULTATI
Torino 24 febbraio 2004
INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI
Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture
di DEA PS Regione Piemonte
Ricerca
ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo
VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI
CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004
FORMAZIONE e VERIFICA
Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica
LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE
ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in
qualitagrave di utentirdquo
ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182
(BUR ndeg 20 del 19052005)
ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE
PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo
INTRODUZIONE
1 ASPETTI GENERALI
2 OBIETTIVI
3 MODELLI DI RIFERIMENTO
4 SISTEMA DI CODIFICA
5 RIVALUTAZIONE
6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE
7 PROTOCOLLI
8 SCHEDA DI TRIAGE
9 RISORSE
10 FORMAZIONE
11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo
Regione Piemonte marzo 2005
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO
PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006
Progetto di Ricerca
ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo
OBIETTIVO
Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle
realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla
Regione Piemonte il 2332005
Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento
Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609
DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010
Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria
11
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con
implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)
Eventi formativiChiancianoLivorno
2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)
5 livelli
Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave
Studiosperimentazione implementazione SampT
Ruolo istituzione
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
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passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
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Istituzioni
Il TRIAGE NEL LAZIO
CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI
BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI
degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio
Torino 291102
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
CONCLUSIONI 1
CRITICITArsquo
1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE
25000 ACCESSI LrsquoANNO
2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE
DI BANCONE NEL 64
4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO NEL 43
6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21
7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE
ALLO STANDARD NEL 26
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
2003 decisione ASP n98 del 270503
Simeu Asp medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite
2009 decisione ASP n335 del 171109
Validazione aggiornamento LLGG
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
CAMBIO SCHEDA
Criticitagrave
Creazione prototipo
Sperimentazione
Presentazione simeu Genova 2004
Presentazione responsabili PS lazio 2005
Diffusione ubiquitaria
1
2003-2007 sottogruppi e plenaria
Revisione letteraturaraccomandazioni
Referi regionali ed extraregionali
Produzione finale
Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)
Parte speciale (pediatrico) con flow chart
Consultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
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AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
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Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
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Modello unico o come negli USA
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Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
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ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
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Sicilia Michele Zagragrave
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Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
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Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
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Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
PROSPETTIVE NAZIONALI
Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario
Modello unico o come negli USA
Rivedere le LLGG nazionali
Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)
Gestione rischio clinico
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
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Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
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passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Normativa Italiana
ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
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Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
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Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000
accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse
necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e
formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
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Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
ANIARTISilvia Scelsi
ROMA261112
17 DICEMBRE 2012
Studio approfondimento
passione follia cocciutaggine disinteressehellip
Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile
dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla
congruitagrave dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo
GU 285 del 17122001
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
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Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
AGENAS
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
ROMA 090612
Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
Calabria Manuela Costanzo
Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini
Sicilia Michele Zagragrave
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Istituzioni
ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale
hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo
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Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
ASPETTI GENERALI
Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento
Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce
In funzione H 24
Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi
Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
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Gioco di squadra
Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione
Istituzioni
Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento
Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure
Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps
Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni
Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico
Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
3 Decisione di triage
4 Rivalutazione
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
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Modello riferimentoTriage globale
Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura
Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura
Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato
Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave
Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute
METODOLOGIA
1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
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1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato
2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini
Campania Eduardo De Maria
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