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LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL COORDINAMENTO NAZIONALE TRIAGE : lo spirito e gli aspetti generali Beniamino Susi C.N.T

LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

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Page 1: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO

2012 DEL COORDINAMENTO

NAZIONALE TRIAGE lo spirito e gli aspetti

generali

Beniamino Susi CNT

Coordinamento Nazionale Triage

Coordinamento Nazionale Triage GFT ANIARTI SIMEU

Gruppo regionale Toscana Lazio Piemonte Liguria

CONVEGNO REGIONALE

Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana

Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)

VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009

Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze

Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI

Policlinico Universitario Tor Vergata Roma

Autunno 2003 Progetto di Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage

infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle

Aziende Sanitarie della Regione Piemonte

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage

Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie

PRESENTAZIONE RISULTATI

Torino 24 febbraio 2004

INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI

Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture

di DEA PS Regione Piemonte

Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI

CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

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Coordinamento Nazionale Triage

Coordinamento Nazionale Triage GFT ANIARTI SIMEU

Gruppo regionale Toscana Lazio Piemonte Liguria

CONVEGNO REGIONALE

Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana

Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)

VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009

Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze

Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI

Policlinico Universitario Tor Vergata Roma

Autunno 2003 Progetto di Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage

infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle

Aziende Sanitarie della Regione Piemonte

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage

Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie

PRESENTAZIONE RISULTATI

Torino 24 febbraio 2004

INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI

Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture

di DEA PS Regione Piemonte

Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI

CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 3: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

Coordinamento Nazionale Triage GFT ANIARTI SIMEU

Gruppo regionale Toscana Lazio Piemonte Liguria

CONVEGNO REGIONALE

Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana

Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)

VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009

Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze

Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI

Policlinico Universitario Tor Vergata Roma

Autunno 2003 Progetto di Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage

infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle

Aziende Sanitarie della Regione Piemonte

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage

Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie

PRESENTAZIONE RISULTATI

Torino 24 febbraio 2004

INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI

Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture

di DEA PS Regione Piemonte

Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI

CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 4: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

CONVEGNO REGIONALE

Il Triage di Pronto Soccorso in Toscana

Palazzo dei Congressi ndash Sala Verde ndash Piazza Adua 1 (Firenze)

VENERDIgrave 18 DICEMBRE 2009

Sala Verde Villa Vittoria - Piazza Adua Firenze

Triage Modello Lazio Dr Beniamino SUSI Direttore PS-OBI

Policlinico Universitario Tor Vergata Roma

Autunno 2003 Progetto di Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage

infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle

Aziende Sanitarie della Regione Piemonte

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage

Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie

PRESENTAZIONE RISULTATI

Torino 24 febbraio 2004

INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI

Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture

di DEA PS Regione Piemonte

Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI

CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 5: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

Autunno 2003 Progetto di Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Analizzare lrsquoorganizzazione e le modalitagrave di esecuzione del triage

infermieristico in Pronto Soccorso nelle strutture di DEA - PS delle

Aziende Sanitarie della Regione Piemonte

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL lrsquo omogeneitagrave dei modelli e il rispetto della normativa Analizzare le principali caratteristiche dei sistemi di triage realizzati nelle strutture di pronto soccorso regionali

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage

Direzione e Programmazione Attivitagrave Sanitarie

PRESENTAZIONE RISULTATI

Torino 24 febbraio 2004

INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI

Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture

di DEA PS Regione Piemonte

Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI

CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 6: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

PRESENTAZIONE RISULTATI

Torino 24 febbraio 2004

INCONTRO CON LE REALTArsquo LOCALI

Responsabili Medici ed Infermieristici Strutture

di DEA PS Regione Piemonte

Ricerca

ldquoIL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

LA SITUAZIONE NELLE STRUTTURE DI PS E DEA IN PIEMONTErdquo

VOLONTArsquo DI SVILUPPARE UN LAVORO DI

CONFRONTO PER DEFINIRE CRITERI COMUNI

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 7: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

GRUPPI DI LAVORO REGIONALI PER OTTIMIZZAZIONE ATTIVITArsquo DI TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO Tutti i Referenti infermieristici delle strutture di DEA PS Regione Piemonte rappresentate 50 realtagrave

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2004

FORMAZIONE e VERIFICA

Identificazione di criteri per la formazione del personale infermieristico in tema di triage e lrsquoimplementazione di sistemi di verifica

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI SULLrsquo ATTIVITArsquo DI TRIAGE

ldquoLa finalitagrave del documento egrave quella di dare indicazioni per realizzare al meglio quanto contenuto nelle disposizioni di legge in letteratura e soprattutto fornire risposte efficaci alle necessitagrave di coloro che tutti i giorni si trovano a svolgere tale importante funzione o piugrave ancora ne debbano usufruire in

qualitagrave di utentirdquo

ORGANIZZAZIONE Definizione di criteri organizzativi e per lrsquoimplementazione dei protocolli di triage

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 8: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

Deliberazione della Giunta Regionale 23 marzo 2005 n43-15182

(BUR ndeg 20 del 19052005)

ldquoLINEE GUIDA PER LrsquoATTIVITArsquo DI TRIAGE

PRESSO I PRONTO SOCCORSI PIEMONTESIrdquo

INTRODUZIONE

1 ASPETTI GENERALI

2 OBIETTIVI

3 MODELLI DI RIFERIMENTO

4 SISTEMA DI CODIFICA

5 RIVALUTAZIONE

6 ATTIVITArsquo SVOLTE IN TRIAGE

7 PROTOCOLLI

8 SCHEDA DI TRIAGE

9 RISORSE

10 FORMAZIONE

11 SISTEMI DI VERIFICA E QUALITArsquo

Regione Piemonte marzo 2005

IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

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IL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO

PIANO DI ATTIVITArsquo AReSS 2006

Progetto di Ricerca

ldquoVALUTAZIONE DELLrsquo APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA

SUL TRIAGE INFERMIERISTICO IN PRONTO SOCCORSO NELLE STRUTTURE DI PS E DEA DEL PIEMONTErdquo

OBIETTIVO

Valutare il grado di applicazione e lrsquoimpatto organizzativo nelle

realtagrave operative delle linee guida regionali sul triage emanate dalla

Regione Piemonte il 2332005

Descrivere lo stato di attivazione ed organizzazione del triage nelle ASO-ASL della regione in rapporto alle raccomandazioni delle Linee Guida Regionali Analizzare le principali criticitagrave riguardanti lrsquoapplicazione delle linee guida presenti nelle strutture di pronto soccorso regionali ed individuare strategie di superamento

Descrivere le principali problematiche presenti nelle UO inerenti lrsquoattivitagrave di triage e formulare ipotesi di miglioramento

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 10: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

Deliberazione della Giunta Regionale 14 aprile 2008 n 48-8609

DCR n 137-40212 del 24102007 ldquoPiano socio-sanitario regionale 2007-2010

Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria

11

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 11: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

TOSCANA 2001-2006 elaborazione metodologia triage con

implementazione affidata prevalentemente alle singole ASL(Gruppo Interaziendale Triage Toscano)

Eventi formativiChiancianoLivorno

2006-2010 centralizzazione(Gruppo Formatori Triage Toscano) con aggiornamento e integrazione della metodologia(algoritmi decisionali)

5 livelli

Ruolo dei singoli Ps per miglioramento qualitagrave

Studiosperimentazione implementazione SampT

Ruolo istituzione

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

Page 12: LA PROPOSTA DELLE LINEE DI INDIRIZZO 2012 DEL .... Susi... · Revisione letteratura,raccomandazioni Referi regionali ed extraregionali Produzione finale ... 4 edizioni fra Nov 2007-Gen

Il TRIAGE NEL LAZIO

CENSIMENTO DEGLI ASPETTI CLINICO-ORGANIZZATIVI

BSUSIdegAVELARDIGGUASTICCHIsectSGENIOsectJMANNINOsect CPAGANELLIdeg FPUGLIESELZULLI

degUOC Pronto Soccorso Accettazione DEA Ospedale Belcolle Viterbo UOC Medicina drsquoUrgenza e Pronto Soccorso ACO S Filippo Neri Roma sect Agenzia Sanitagrave Pubblica Regione Lazio

Torino 291102

CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

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CONCLUSIONI 1

CRITICITArsquo

1 MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE

25000 ACCESSI LrsquoANNO

2 TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS

3 DIFFORMITArsquo DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE TRIAGE

DI BANCONE NEL 64

4 PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI

5 ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE

DEL SERVIZIO NEL 43

6 INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21

7 IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITArsquo INFERIORE

ALLO STANDARD NEL 26

2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

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2003 decisione ASP n98 del 270503

Simeu Asp medici ed infermieri Lazio

Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attivitagrave ben definite

2009 decisione ASP n335 del 171109

Validazione aggiornamento LLGG

CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

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CAMBIO SCHEDA

Criticitagrave

Creazione prototipo

Sperimentazione

Presentazione simeu Genova 2004

Presentazione responsabili PS lazio 2005

Diffusione ubiquitaria

1

2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

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2003-2007 sottogruppi e plenaria

Revisione letteraturaraccomandazioni

Referi regionali ed extraregionali

Produzione finale

Parte generale (razionalecenni storici letteratura normativa metodologia criteri identificazione codice colori valutazione qualitagrave strumenti raccolta dati aspetti giuridici comunicazione paziente ignoto)

Parte speciale (pediatrico) con flow chart

Consultazione rapida protocollo

2 MANUALE

4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC

Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

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Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatorefacilitatore

Diffusione del Manuale

3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO

PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

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ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

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Istituzioni

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PROSPETTIVE NAZIONALI

Federalismo sanitario colmare o accentuare il divario

Modello unico o come negli USA

Rivedere le LLGG nazionali

Fissare standard qualitagrave(quanti triagisti formazionerisorse tecnologiche)

Gestione rischio clinico

Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

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Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

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Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

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Normativa Italiana

ldquoallrsquointerno del DEA deve essere presente la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione dei pz in base a

criteri definiti che consentano di stabilire le prioritagrave di intervento Tale funzione egrave svolta da personale infermieristico adeguatamente

formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del serviziordquo

Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazione al DPR 27392 GU 114 del 17596

Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

ROMA 090612

Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

Calabria Manuela Costanzo

Sardegna Giorgio PiaFabrizio Polo Sonja Bergamini

Sicilia Michele Zagragrave

ANIARTISilvia Scelsi

ROMA261112

17 DICEMBRE 2012

Studio approfondimento

passione follia cocciutaggine disinteressehellip

Gioco di squadra

Movimento dal bassoruolo dei professionisti e partecipazione

Istituzioni

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Obbligatorietagrave per tutti i PS oltre 25000

accessianno Le aziende sanitarie devono garantire le risorse

necessarie Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e

formato Uso di protocolli validati Rilevazione segni sintomi e parametri vitali Rispetto della privacy Informativa utenza

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

Puglia Michele MaggiAntonio Ercolino Salvatore Rinzivillo

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ldquoSupervisione del medico in servizio responsabile

dellrsquoattivitagraverdquo Articolazione del lavoro -accoglienza (raccolta dati e documentazione) -assegnazione codice -gestione attesa RIVALUTAZIONE Attivazione di sistema di verifica periodica sulla

congruitagrave dei codici assegnati

Linee Guida sul sistema drsquoemergenza sanitaria concernente ldquoTriage intraospedalierordquo

GU 285 del 17122001

AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

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AGENAS

ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

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ldquo La costituzione del gruppo egrave stata decisa per favorire lrsquoincontro e il confronto sul triage a livello nazionale

hellipobiettivo egrave individuare un modello nazionale di triage condiviso elaborato sulla base delle evidenze scientifiche e lrsquoesperienza sul campohellipRaggiunto il consenso della comunitagrave professionale saragrave anche possibile proporre questo elaborato alle Istituzioni per un eventuale recepimento a livello normativordquo

ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

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ASPETTI GENERALI

Funzione infermieristica per definizione delle prioritagrave assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica e il rischio evolutivo in grado di garantire la presa in carico degli utenti e definire lrsquoordine di accesso al trattamento

Non riduce i tempi di attesa ma li redistribuisce

In funzione H 24

Ogni Ps attiva un progetto specifico con attivazione gruppo multiprofessionale

Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

Campania Eduardo De Maria

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Obiettivi Identificare rapidamente le persone che necessitano di cure immediate e garantire il tempestivo avvio al trattamento

Attribuire codice di prioritagrave che regoli lrsquoacceso alle cure

Contribuire allrsquoattivazione del percorso di cura dentro il Ps

Sorvegliare le persone in attesa e rivalutarne periodicamente le condizioni

Fornire assistenza ed informazioni ad assistiti e accompagnatoririducendo lrsquoansia e garantendo costante ed adeguata presa in carico

Modello riferimentoTriage globale

Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

3 Decisione di triage

4 Rivalutazione

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Val drsquoAosta Cristina Pivot Friuli VG Rosetta Mattieligh Veneto Zora Iuricich Piemonte Laura Belletrutti Lombardia Maria ABressan Marilena Celano Giorgio Gadda Matteo Cosi

Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

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Approccio olistico alla personavalutazione infermieristica in base a raccolta dati soggettivi ed oggettivialla considerazione di elementi situazionali significativi e allrsquoeffettiva disponibilitagrave di risorse della struttura

Effettiva presa in carico dal momento in cui ci si rivolge alla struttura

Valutazione professionale da parte di un infermiere adeguatamente formato

Garantire assegnazione di un codice di prioritagrave

Processo di valutazione strutturata cosigrave da garantire approccio globale alla persona e ai suoi bisogni di salute

METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

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METODOLOGIA

1 Valutazione sulla porta individuare i soggetti che necessitano drsquointervento immediato

2 Raccolta dativalutazione soggettiva(anamnesi mirata e sintomi riferiti) e valutazione oggettiva (PVsegnidocumentazione prodotta)

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Emilia Romagna Andrea Andreucci Liguria Andrea Delle Piane Umbria Francesco Borgognoni Marche Andrea FaziDaniela Mariani Abruzzo Maria Di FeliceDavide Morrone Basilicata Angela Contini

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