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Corso-laboratorio di educazione ambientale APAT – ARPA Lazio STRATEGIE E INTERVENTI PER LA GOVERNANCE DELL’AMBIENTE URBANO LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE URBANO NELLE PRINCIPALI CITTÀ ITALIANE 15-16 novembre 2007 ROMA Silvia Brini APAT – Settore Valutazione Ambiente Urbano con la collaborazione di Marzia Mirabile - APAT

LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE URBANO NELLE PRINCIPALI … · Consumo di acqua per uso domestico (m 3 per abitante) Impianti di depurazione delle acque reflue urbane ... Disponibilità

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Corso-laboratorio di educazione ambientale APAT – ARPA Lazio

STRATEGIE E INTERVENTI PER LA GOVERNANCE DELL’AMBIENTE URBANO

LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE URBANO NELLE PRINCIPALI CITTÀ

ITALIANE

15-16 novembre 2007ROMA

Silvia BriniAPAT – Settore Valutazione Ambiente Urbano

con la collaborazione di Marzia Mirabile - APAT

L’Europa è un continente fortemente antropizzato:circa il 75% della sua popolazione vive in aree

urbanizzate

Entro il 2020 circa l’80% degli europei vivrà in cit tà

Attualmente, quattro europei su cinque abitano in area urbana e la loro qualità di vita dipende strettamente dallo stato dell’ambiente urbano

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

• Un’ informazione attenta, solida e oggettiva promuove:comportamenti ecosostenibili

partecipazione dei cittadini al successo delle inizi ative programmate

Le aree urbaneLe aree urbane ……

..rappresentano una crescente fonte di pressione sugl i ecosistemi e più in generale sulle risorse naturali

…causano il progressivo deterioramento dello stato di qualità dell’ambiente di vita

• Il monitoraggio e la valutazione dello stato (aria, acqua, verde, ecc.) e delle principali pressioni ambientali (trasporti, con sumi, rifiuti, ecc.):

presupposto imprescindibile a supportare le iniziative di governo

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

La valutazione della qualità dell’ambiente urbano viene affrontata da vari soggetti

A livello europeo: Urban AuditEuropean Common IndicatorsAalborg Commitment

A livello nazionale: Legambiente - Ecosistema Urbano

ISTAT – Indicatori ambientali urbani

APAT - Rapporto sulla “Qualitàdell’ambiente urbano”

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Urban AuditUrban AuditInformazioni statistiche sulla qualità della vita in 258 città europee (27 per l’Italia).

Più di 250 indicatori (dati aggiornati al 2001), dis tribuiti su 9 domini: Demografia, Aspetti Sociali, Aspetti Economici, Ele zioni e Governo Locale, Istruzione e Formazione, Ambiente, Viaggi e Trasporti, Società de ll’Informazione, Cultura e Svago.

EN2001V - Winter smog: Number of days sulphur dioxide SO2 concentrations exceed 125 µg/m3

EN4004I - Proportion of solid waste processed by recycling

EN2002V - Summer smog: Number of days ozone O3 concentrations exceed 120 µg/m3

EN5001I - Green space to which the public has access per capita

EN2003V - Number of days nitrogen dioxide NO2 concentrations exceed 200 µg/m3

EN5012I - Proportion of the area in green space

EN2005V - Number of days particulate matter PM10 concentrations exceed 50 µg/m3

TT1019V - Average time of journey to work (minutes)

EN2009V - Total carbon monoxide CO emissions (tons)

TT1057I - Number of registered cars per 1 000 population

EN2011V - Total non-methane volatile organic compounds NVOC emissions (tons)

TT1076I - Length of public transport network per capita

EN2012V - Total sulphur dioxide SO2 emissions (tons)

IT2001V - Official city Internet website (Yes/No)

EN2013V - Total nitrogen dioxide NO2 emissions (tons)

CR1006V - Number of museums

EN3003I - Consumption of water (m3 per annum) per capita

CR2001V - Total annual tourist overnight stays in registered accommodation

EN4001I - Collected solid waste per capita per year

CR2009V - Number of available beds

Ambiente

Ambiente

Viaggi e Trasporti

Societàdell’Informazione

Cultura e Svago

Alcuni esempi:Alcuni esempi:

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EuropeanEuropean Common Common Indicators Indicators (ECI)(ECI)10 indicatori, selezionati in modo integrato e comp lementare ai sistemi di reporting locale, nazionale e settoriale già consolidati, per rapprese ntare le azioni rivolte alla sostenibilitàlocale. Al 2003 in Italia hanno aderito 52 autorità locali, comprese 1 Comunità montana, 4 Province e 1 una Regione.

1. Soddisfazione media nei confronti della comunità l ocale2. Contributo locale al cambiamento climatico global e: emissioni pro capite di CO23. Mobilità locale e trasporto passeggeri: % di spostamenti mediante mezzi privati

motorizzati 4. Accessibilità delle aree ricreative pubbliche e de i servizi locali: % di cittadini che

vive a 300 metri da un’area ad “uso pubblico” maggiore di 5000 m2

5. Qualità dell’aria ambiente locale: superamenti netti dei limiti previsti per PM10, SO2, NO2, CO e O3

6. Spostamenti casa-scuola dei bambini: % di bambini che vanno a scuola in automobile

7. Gestione sostenibile dell’autorità locale e delle imprese locali: % di imprese con certificazione ambientale

8. Inquinamento acustico: % di popolazione esposta a livelli di rumore notturno (Lnight) >55 dB(A)

9. Uso sostenibile del territorio: % di aree protette10. Prodotti che favoriscono la sostenibilità: % di persone che acquista prodotti

sostenibili

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10 10 AalborgAalborg CommitmentsCommitmentsProgettati per dare maggiore incisività alle azioni di sostenibilità locale, rappresentano uno strumento pratico e flessibile pe r rafforzare e rilanciare gli impegni nei confronti della sostenibilità locale.Evidenziano la necessità per i governi locali di met tere in atto politiche integrate per la sostenibilità e possono essere quindi un vali do supporto alla Strategia Tematica sull’Ambiente Urbano della Commissione Eur opea.

1. Governance2. Gestione locale per la sostenibilità3. Risorse naturali comuni4. Consumo responsabile e stili di vita 5. Pianificazione e progettazione urbana 6. Migliore mobilità, meno traffico 7. Azione locale per la salute 8. Economia locale sostenibile 9. Equità e giustizia sociale10. Da locale a globale

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Ecosistema urbanoEcosistema urbanoRicerca annuale di Legambiente e dell’Istituto di Ri cerche Ambiente Italia, che raccoglie informazioni sui parametri ambientali sia con quest ionari e interviste dirette ai 103 comuni capoluogo di provincia, sia sulla base di altre fon ti statistiche. Informazioni sintetizzate in 27 diversi indicatori di qualità ambientale.

Altri settori: Qualità delle acque ad uso potabile ( nitrati), Capacità di depurazione, Trasporto pubblico (passeggeri; offerta; qualità amb ientale), Isole pedonali, Zone Traffico, Piste ciclabili, Energie rinnovabili e teleriscaldam ento, Carburanti , Politiche energetiche, Certificazioni ambientali: ISO 14001, Eco managemen t.

Qualità dell’aria

Acqua

Rifiuti

Parco veicolare

Verde urbano

EnergiaSostenibilità locale

TEMI E SETTORI INDICATORE Qualità dell’aria: NO2

Media dei valore medio annuale registrati da tutte le centraline (µg/mc)

Qualità dell’aria:PM10

Media dei valori medi annuali registrati da tutte le centraline (µg/mc)

Qualità dell’aria: O3

N° giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 ug/mc

Consumi idrici domestici Consumo pro capite sull’erogato domestico (l/ab/gg ) Dispersione di rete

Differenza tra l’acqua immessa e quella consumata per usi civili, industriali e agricoli / acqua immessa

Produzione rifiuti urbani Produzione pro capite di rifiuti urbani (kg/ab/anno) Raccolta differenziata % RD (frazioni recuperabili) su totale rifiuti prodotti Tasso di motorizzazione Auto/100 ab Qualità ambientale del parco auto

Quota di autoveicoli in classe euro 3 ed euro 4 sul totale (%)

Verde urbano fruibile m2 di verde fruibile in area urbana/ab Aree verdi (parchi e riserve) Superficie delle differenti aree verdi sul totale della

superficie comunale (m2/ha) Consumi elettrici domestici Consumo elettrico domestico pro capite

(kWh/ab/anno) Partecipazione ambientale

Indice sintetico basato su: processi di agenda 21, reporting e bilanci ambientali e sociali

Alcuni esempi:Alcuni esempi:

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ISTAT ISTAT -- Indicatori ambientali urbaniIndicatori ambientali urbaniAnalisi annuale e trend di dati per i 111 capoluoghi di provincia, sui seguenti temi:•Popolazione e territorio•Acqua•Aria•Energia•Rifiuti•Rumore•Trasporti•Verde urbano

TEMI E SETTORI INDICATORE Popolazione e

territorio Densità di popolazione (abitanti per km

2 di superficie comunale)

Consumo di acqua per uso domestico (m3 per abitante)

Impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Popolazione servita dagli impianti di depurazione

Acqua

Adozione di misure di razionamento nell’erogazione dell’acqua Centraline di monitoraggio della qualità dell’aria (centraline per 100.000 abitanti e per 100 km2 di superficie comunale) Numero di inquinanti rilevati

Aria

Giornate di superamento dei limiti per il PM10 in almeno una centralina Stato del Piano Energetico Comunale Consumo di gas metano per uso domestico e per riscaldamento per abitante Consumo di gas per uso domestico per utenza Consumo di gas per riscaldamento per utenza Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante

Energia

Consumo di energia elettrica per uso domestico per utenza Raccolta di rifiuti urbani (kg per abitante) Raccolta differenziata (percentuale rispetto al totale dei rifiuti urbani raccolti e percentuale per tipologia di materiale raccolto)

Rifiuti

Popolazione servita dalla raccolta differenziata (percentuale) Attuazione della zonizzazione acustica

Interventi di bonifica da rumore (km per 100 km2 di superficie comunale)

Centraline fisse per il monitoraggio dell’inquinamento acustico (numero per 100

km2 di superficie comunale)

Rumore

Campagne per il monitoraggio dell’inquinamento acustico Adozione del piano urbano del traffico Domanda di trasporto pubblico (passeggeri annui trasportati dai mezzi di trasporto pubblico per abitante) Tasso di motorizzazione (autovetture per 1.000 abitanti)

Trasporti

Consistenza dei motocicli (motocicli per 1.000 abitanti) Adozione del piano del verde Densità di verde urbano (percentuale rispetto alla superficie comunale)

Verde urbano

Disponibilità di verde urbano (m2 per abitante)

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APAT APAT Rapporto sulla Rapporto sulla ““ QualitQualit àà delldell ’’ambiente urbanoambiente urbano ””

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• 24 capoluoghi di provincia con popolazione superiore a 150.000 abitanti

• Inquinamento atmosferico, trasporti-mobilità, verde urbano e biodiversità, suolo, acque, rifiuti, inquinamento indoor, sostenibilità locale sono i

principali settori di indagine

•solidità tecnico-scientifica e validità delle fonti istituzionali•soggetti che partecipano all’iniziativa: ARPA, ANCI ,

Amministrazioni comunali e provinciali, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, OMS Italia, ENEA, CNR, INU, Euromob ility, ACI,

ASSTRA

• Il set di indicatori utilizzati per le varie tematich e è popolabile per più anni consentendo l’analisi dei trend, importante a i fini della

sostenibilità

• Aree metropolitane• Emissioni in atmosfera• Qualità dell’aria• Biocombustibili• Minimizzazione delle emissioni da veicoli• Mobility management• Parco veicolare• Trasporto pubblico locale• Mobilità ciclistica• Ciclo integrato dell’acqua: bilancio idrico, servizio idrico, servizio fognature, trattamento acque reflue, ambiente marino• Gestione risorse idriche• Rifiuti urbani• Gestione rifiuti urbani• Agenda 21 locale• Buone pratiche di sostenibilità

Elenco completo degli argomenti trattati:Elenco completo degli argomenti trattati:

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

• Bilancio ambientale• Turismo• Verde urbano• Biodiversità• Inquinamento elettromagnetico• Inquinamento acustico• Bioedilizia• Inquinamento indoor• Comunicazione ed informazione ambientale• Impermeabilizzazione e consumo del suolo• Caratteristiche del sottosuolo• Integrazione tra politiche ambientali• Aree industriali dismesse• Patrimonio storico artistico• Carichi critici

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• Consumi energetici• Aree portuali• Piani di risanamento della qualità dell’aria• Rischio industriale• Rischio geologico

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Ulteriori temi trattati nel IV Rapporto APAT sulla QualitUlteriori temi trattati nel IV Rapporto APAT sulla Qualit ààdelldell ’’ambiente urbano ambiente urbano –– edizione 2007:edizione 2007:

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Emissioni di inquinanti in atmosfera

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Emissioni comunali di PM10 - Anno 2003 (t)169259154379837564759166840715812382377951008 1435 342 230 1177 199 395 1116 380 264 462 311 418

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Industria Riscaldamento Trasporto su strada Altro trasporto Altro

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• Le emissioni decrescono dal 1995 al 2003 quasi ovun que, i valori più elevati del 2003 sono a Roma, Taranto e Milano.• Il contributo del settore industriale è consistente per le aree urbane in cui sono localizzati grandi p oli industriali: Taranto (93%), Venezia (75%) e Genova (48%).• Nelle città portuali acquista importanza il contribu to del trasporto marittimo che a Reggio Calabria e Messina è addirittura preponderante con pesi pari, r ispettivamente, a 88% e 81%• Per le città del Centro–Nord è di rilievo anche il co ntributo del riscaldamento con percentuali che variano dal 12% di Roma al 18% di Milano. Se si con sidera che tale contributo è limitato al periodo di accensione degli impianti di riscaldamento, l’incid enza nei mesi freddi è ancora più significativa .

Emissioni comunali di Ossidi di Azoto - Anno 2003 (t )

18712018 200602754121049357 3483 11449 2765 67621215 4269 6303 892 23838 16625 1546 4890 12296 12452 4752 13077 5060 1442 1381441

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Industria Riscaldamento Trasporto su strada Altro trasporto Altro

• Le emissioni decrescono dal 1995 al 2003 quasi ovun que, i valori più elevati del 2003 sono a Venezia, Roma e Napoli.• Per gli ossidi di azoto sono rilevanti i contributi emissivi del trasporto su strada con percentuali massime a Roma, Palermo e Foggia (70-84 %), e del settore industriale con punte a Livorno, Venezia e Taranto (63-89%).• Nelle città portuali acquista importanza il contribu to del trasporto marittimo che a Reggio Calabria e Messina è addirittura preponderante con p esi pari, rispettivamente, al 94 e 88%.

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Emissioni comunali di Composti Organici Volatili No n Metanici - Anno 2003 (t)

14437992868463120634978220520698460513251218383917523886139596961543546324714165662229307154467430102142616375

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TO MI BS VR VE PD TS GE PR MO BO FI LI PO RM NA FG BA TA RC PA ME CT CA Italia2003

Industria Trasporto su strada Altro trasporto Uso solventi Altro

• Le emissioni relative ai composti organici volatili dovute al trasporto su strada hanno percentuali massime a Catania, Roma e Palermo (49-5 6%); le emissioni dall’uso di solventi, interessano principalmente l’industria con valori m assimi del 51% a Brescia e del 55% a Verona.• Il contributo del trasporto marittimo in particolar e per Messina e per Reggio Calabria pesa l’84%.

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Emissioni comunali di Ammoniaca - Anno 2003 (t)22647913130211151444621269929233958661818219243918 25263282

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TO MI BS VR VE PD TS GE PR MO BO FI LI PO RM NA FG BA TA RC PA ME CT CA Italia2003

Industria Trasporto su strada Altro trasporto Altro

Il contributo maggiore alle emissioni di ammoniaca p roviene dal trasporto su strada (marmitte catalitiche) per quasi tutte le 24 aree c omunali prese in considerazione. Per Torino, Genova, Roma e Palermo è rilevante invece il peso del trattamento dei rifiuti e discariche con percentuali che vanno dal 41 al 69%.

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“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Emissioni di inquinanti in atmosfera

� A livello comunale nelle 24 principali città le emissioni pro capite sono significativamente inferiori alla media nazionale, a conferma della maggiore attenzione nei confronti dell’inquinamento atmosfer ico.

� Passando dai 24 capoluoghi alle 14 città metropolita ne e da queste alle quattro grandi metropoli (RM, MI, TO, NA), le emiss ioni pro capite si contraggono ulteriormente.

� Tutti gli inquinanti considerati, ad eccezione dell ’ammoniaca, mostrano quasi ovunque un andamento decrescente nel tempo.

� Il trasporto su strada costituisce la principale so rgente emissiva di PM 10 per più della metà delle città considerate; per Roma il co ntributo stimato del trasporto su strada sul totale delle emissioni di P M10 è pari al 70%.

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Qualità dell’aria

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

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20062007

PM10: numero di giorni di superamento della concent razione mediagiornaliera (n°massimo dei superamenti annui consen titi: 35)

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Valori massimi e minimi delle concentrazioni medie annue di PM10(valore limite al 2005 ai sensi del DM60/02: 40 mg/ m3)

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Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni Fonte APAT, 2007

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Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni

Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni

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(2)

(1)

(1)

(1) (2)(1)

(2)

(2)

(2)

(1)

(6)

(6)

TORINO

0

30

60

90

120

150

180

210

240

270

300

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

n° g

iorn

i di s

uper

amen

to

(1) (1) (1)

(1)

(1) (1)

(1)

(1)

Valori massimi e minimi delle concentrazioni medie annue di PM10(valore limite al 2005 ai sensi del DM60/02: 40 mg/ m3)

Fonte APAT, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Valori massimi e minimi delle concentrazioni medie orarie di NO 2(valore limite al 2010 ai sensi del DM60/02: 40 mg/ m3 )

Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni

Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni Fonte APAT, 2007

FIRENZE

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

µµ µµg/m

3

(7)(4)(4) (7)(6)(5)(4)(4)

(4) (13)(7)

(5)(6)(6)(5)(5)(1)

(3) (3) (3)(3)

(8)(3)

(3) (11)

(6)

TORINO

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

µµ µµg/m

3

(2)(1)

(2)(2)(2)(1) (2)(2)

(2)(2)(2) (2)

(2)(2)

(2)

(2)(2)

(2)

(2)(2)

(1)(1)(1)(1)

(1)

(2) (2)

(2)

ROMA

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

µµ µµg/m

3

(4)(4) (4)(4)(4)(4)

(3)(4)

(8)(7)(7) (7)(8)

(8)(3) (8)

(7)(4) (8)(8)

(4)

(1) (1)

(4)

(1)

PALERMO

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

µµ µµg/m

3

(1)(1) (1)(1)(1)(1) (1)(1)

(7)(7)

(7)(6)(6)(6)

(6)(7)

(1)

(6)(7)

(1)

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Valori massimi e minimi del numero di superamento d el valore limite orario di NO 2: 200 mg/m 3

(numero massimo di superamenti consentiti al 2005 a i sensi del DM60/02: 18)

Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni

Stazioni di traffico Stazioni di fondo Valore limiteValore Max Valore Max N.B: tra parentesi è riportato il n° Valore Min Valore Min di stazioni Fonte APAT, 2007

PALERMO

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

n° o

re d

i sup

eram

ento

(7)

(1)(1)(1) (1) (1) (1)

(7)(7) (7)

(1)

(6)(6)

(6)

(1)

(6)

(6)

(1)(7)

(1)

ROMA

020406080

100120140160180200220240260280300

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

n° o

re d

i sup

eram

ento

(4)

(7)

(4)(4)(4)(4) (4)

(7)(7)

(8)(8)

(8)

(3)

(3)

(3)

(3) (4)

(8)(3)(8)

(3)

FIRENZE

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

n°or

e di

sup

eram

ento

(9)

(7)(4)

(8)(7)(4)

(4)

(3) (4) (9)

(9)

(7)(6)(5)

(3)(3)(2)

(3)(3)(3)

(6)

(13)

(8)(4)(7)

(12

TORINO

04080

120160200240280320360400440480520560600

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

n° o

re d

i sup

eram

ento

(2)(2)

(2)(2)(1)

(1) (2) (2)(2)(2)(2)

(2)(2)(1)

(2)(2)

(2)(1)

(1)(1)(1)(1)

(1)

(2)

(2)

(2)

(2)

(2)

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Ozono estivo 2006Ozono estivo 2006

Fonte: “L’ozono estivo” S. Bartoletti, A. Demasi, A. G aeta, A. M.Caricchia, in “La qualità dell’aria in Italia: dati , problemi, prospettive” APAT -Edizione 2006, http://www.areeurbane.apat.it/site/_files/qualit_ar ia/qual_aria_italia_2006.pdf

Superamenti della soglia di informazione al pubblico suddivisi per tipo di stazione nel periodo aprile –settembre

(soglia di informazione al pubblico:180 mg/m 3 - DLgs 183/04)

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

0

5

10

15

20

25

30

35

TORINO

MILANO

BRESCIAVERONAVENEZIAPADOVATRIE

STEGENOVAPARM

ABOLOGNA

FIIRENZE-P

RATOLIV

ORNOROMA

NAPOLIBARI

MESSIN

ACATANIA

20062007

OZONO ESTIVO: Numero massimo di giorni di superamen to della soglia di informazione per l’ozono tra aprile e settembre 2006 e 2007 (DLgs 183/04: 180 mg/m 3)

Fonte APAT, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Qualità dell’aria

� La situazione risulta piuttosto preoccupante per l’ inquinamento atmosferico da PM10 con superamenti registrati in q uasi tutte le aree urbane analizzate sia in termini di concentrazione media annua sia in termini di numeri di giorni di superamento .

� I maggiori valori di concentrazione e il maggior nu mero di superamenti registrati nelle stazioni di tipo traffico testimon iano il contributo preponderante della sorgente traffico nella determi nazione dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane.

�La mancanza di uno specifico trend per gli inquinan ti di origine totalmente o parzialmente secondaria (PM10 ed O 3) evidenziano invece la forte influenza delle condizioni meteoclimatiche nel determinare lo stato di qualità dell’aria nell’ambiente urbano.

� Situazione critica appare anche per l’inquinamento da NO2 ed O3. L’inquinamento da benzene e SO 2 è invece sotto controllo con pressochénessun superamento del valore limite per l’SO2 e un trend decrescente oramai consolidato per il benzene.

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Parco veicolare

Evoluzione del parco veicolare provinciale (1921-20 06)

-

400.000

800.000

1.200.000

1.600.000

2.000.000

2.400.000

2.800.000

3.200.000

3.600.00019

21

1938

1956

1971

1979

1982

1985

1988

1991

1994

1997

2000

2003

2006

Torino Veicoli totaliTorino Autovetture

-

400.000

800.000

1.200.000

1.600.000

2.000.000

2.400.000

2.800.000

3.200.000

3.600.000

1921

1938

1956

1971

1979

1982

1985

1988

1991

1994

1997

2000

2003

2006

Milano Veicoli totaliMilano Autovetture

-

400.000

800.000

1.200.000

1.600.000

2.000.000

2.400.000

2.800.000

3.200.000

3.600.000

1921

1938

1956

1971

1979

1982

1985

1988

1991

1994

1997

2000

2003

2006

Roma Veicoli totaliRoma Autovetture

-

400.000

800.000

1.200.000

1.600.000

2.000.000

2.400.000

2.800.000

3.200.000

3.600.000

1921

1938

1956

1971

1979

1982

1985

1988

1991

1994

1997

2000

2003

2006

Napoli Veicoli totaliNapoli Autovetture

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Evoluzione della densità del parco veicolare provinciale in veicoli per 1000 abitanti (1921-2006)

Elaborazione APAT su dati ACI e ISTAT, 2007

848

198

360

480

726

803 792

3 24

102

309

424

602642

618

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

1921 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2006

Torino veicoli x 1000 abitanti

Torino autovetture x 1000 abitanti

742

176

307

441

714757 750

3 24

85

260

387

595 610583

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

1921 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2006

Milano veicoli x1000 abitanti

Milano autovetture x1000 abitanti

631

152

320

416

695

862 876

3 19

96

285

378

603

707676

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

1921 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2006

Roma veicoli x 1000 abitanti

Roma autovetture x 1000 abitanti

1 11

67

187230

449

684719

1 740

159206

380

555 558

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

1921 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2006

Napoli veicoli x 1000 abitanti

Napoli autovetture x 1000 abitanti

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Autovetture immatricolate nel comune Anni 1996, 2000, 2005 e 2006

-

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

1.800.000

2.000.000

Milano Roma Napoli

Comune

Num

ero

di a

utov

ettu

re

1996200020052006

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Autovetture immatricolate nell’area vasta (intera provincia eccetto comune capoluogo)

Anni 1996, 2000, 2005 e 2006

-

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

1.800.000

Milano Roma Napoli

Area vasta

Num

ero

di a

utov

ettu

re

1996200020052006

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Autovetture ogni 1000 abitanti nel comuneAnni 1996, 2000, 2005 e 2006

609 631564

621

722

603569

732

554565

699

567

0

100

200

300

400

500

600

700

800

Milano Roma Napoli

Comune

Aut

ovet

ture

per

100

0 ab

itant

i

1996 2000 2005 2006

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Autovetture ogni 1000 abitanti nell’area vasta (intera provincia eccetto comune capoluogo)

Anni 1996, 2000, 2005 e 2006

555507

447

590 580

514

598 619

547592

629

555

0

100

200

300

400

500

600

700

Milano Roma Napoli

Area vasta

Aut

ovet

ture

per

100

0 ab

itant

i

1996 2000 2005 2006Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Il parco autovettureIl parco autovetture

•Il parco autovetture continua a crescere soprattutto a livello dei comuni di prima e seconda cintura, intorno alle 24 are e urbane: in particolare in molte città del Centro-Sud si registra una crescita rispetto al 1996 superiore al 20%.

•Il numero di autovetture pro-capite rimane tra i più al ti d’Europa anche a livello dei singoli comuni. Tutte le città s uperano la quota di 500 autovetture ogni 1000 abitanti, ad eccezione di Genova e Venezia. In Europa solo 6 città (Zurigo, Francoforte, B ruxelles, Sofia, Lussemburgo e La Valletta (Malta)) su più di 1 60 per le quali sono disponibili dati superano la soglia di 500 auto vetture per 1000 abitanti.

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Comuni, 2006Distribuzione del parco autovetture per standard em issivo

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Mila

no

Rom

a

Nap

oli

ITA

LIA

euro 4euro 3euro 2euro 1euro 0

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Comuni, 2006Variazione del parco autovetture per classi di cilind rata

rispetto al 2000

-18-12

-16

-5-2

21

8

22

53

67

17

52

-30

-20

-10

-

10

20

30

40

50

60

70

80

Milano Roma Napoli ITALIA

Comune

Var

iazi

one

(%)

2006

vs

2000

Fino a 1400 cc1400 - 2000 ccOltre 2000 cc

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Comuni, 2006Variazione del parco autovetture per alimentazione

rispetto al 2000

-50,0

-

50,0

100,0

150,0

200,0

Milano Roma Napoli ITALIA

%

BENZINAGASOLIOGPLMETANO

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Classe di cilindrata, alimentazione, Classe di cilindrata, alimentazione, standard emissivostandard emissivo

•Negli ultimi cinque anni fortissimo incremento della consistenza del parco auto di grossa cilindrata (>2000 cc) in particolare al Nord. (dal 13% di Napoli al 64% di Trieste).

•Continua a crescere la quota di vetture alimentate a g asolio . In tutte le città la crescita nel 2005 rispetto al 2000 è super iore al 50%.

•Consistente crescita delle auto (e delle altre tipolo gie di veicoli) rispondenti agli standard emissivi più recenti, e quin di meno inquinanti. Nel 2005 la quota dei veicoli molto vecchi e più inq uinanti (EURO 0) nelle città del Centro–Nord è inferiore al 20% me ntre era superiore al 40% nel 2000. Nelle città del Sud questa quota resta ancora tra il 20 e il 40%, ed era intorno al 60 – 70% ne l 2000. In tutte le città del Centro-Nord la quota EURO 3 è quella più consis tente (superiore al 30%) ed aumenta significativamente la q uota EURO 4(intorno al 10%). Nelle città del sud la quota EURO 3 è più bassa (dal 18% di Napoli al 28% di Cagliari) e la quota EURO 4 è inferiore al 10% (dal 4% di Napoli al 7% di Cagliari).

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Comuni. Variazione % del parco motocicli nel 2000 e nel 2005 rispetto al 1996

26,5

76,5

39,1 33,3

75,1

175,6

82,895,1

-

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

140,0

160,0

180,0

200,0

Milano Roma Napoli ITALIA

Comune

Var

iazi

one

(%)

2000 vs 19962005 vs 1996

Elaborazioni APAT su dati ACI, 2007

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Motocicli (>50cc)Motocicli (>50cc)

•L’analisi della consistenza del parco motocicli (cil indrata superiore a 50 cc), evidenzia il notevole generalizzato incremen to di questi veicoli in tutte le aree urbane considerate.

•In molte città, il numero di motocicli è più che raddop piato nel 2005 rispetto al 1996 : gli incrementi percentuali vanno da +63% a Torino a +176% a Roma.

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Parco veicolare

� Nel 2005 il parco auto di Roma è cresciuto al ritmo di circa 3 auto l'ora. Quasi tutte le città superano la quota di 500 autove tture ogni 1000 abitanti. Molte superano quota 600, e Roma arriva a 732 autov etture per 1000 abitanti.

�Consistente crescita dei veicoli con standard emiss ivi più recenti.

� Forte incremento (tra 30 e 40%) della consistenza d el parco auto di grossa cilindrata (superiori a 2000 cc) e della quota di ve tture diesel (in tutte le città la crescita nel 2005 rispetto al 2000 è superiore al 50 %).

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Trasporto pubblico locale

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Elaborazioni APAT su dati ISTAT, 2003

Densità delle linee di trasporto pubblico urbano ferrovia rio nelle 24 principali città italiane (km di linee per 100 km 2 di superficie)

Anno 2003

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Mezzi di superficie del tpl urbanoDistribuzione percentuale del parco veicolare per tipo

Anno 2005

Elaborazioni APAT su dati questionario APAT – ASSTRA

gasolio metano elettrici ibridi filobus tramTorino 68,0 11,1 1,5 - - 19,4

Milano n.d. n.d. 41,7 n.d. n.d. n.d.

Brescia 77,2 22,8 - - - -

Verona 66,5 29,4 - 4,1 - -

Venezia 96,7 2,4 - 0,9 - -

Padova 79,7 19,7 - 0,7 - -

Trieste 97,8 - - - - 2,2

Genova 93,0 1,3 1,1 1,8 2,8 -

Modena 85,7 - - - 14,3 -

Bologna 76,0 6,8 7,1 - 10,1 -

Firenze 61,6 32,5 5,9 - - -

Livorno 90,7 - 9,3 - - -

Roma 89,8 0,3 2,1 0,5 1,2 6,1

Napoli 81,5 2,5 1,0 2,1 7,9 5,0

Foggia 81,1 14,4 4,5 - - -

Bari 94,4 5,6 - - - -Reggio Calabria 99,9 - - 0,1 - -

Palermo 88,2 7,8 - 4,0 - -

Catania 90,6 7,9 1,5 - - -

Cagliari 81,7 - - - 18,3 -

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Offerta complessiva di trasporto pubblico – metropol itanaAnno 2005

Elaborazioni APAT su dati questionario APAT – ASSTRA e singole aziende

numero linee rete (km) fermate flotta

vetture-km*1000

posti-km*1000

viaggiatori trasportati

*1000

velocità media (km/h)

Torino 1 7,5 n.d. 19 treni n.d. n.d. 10.950 n.d.Milano 3 74,6 87 729 vetture nd n.d. n.d. n.d.Genova 1 5,5 6 22 treni 779,6 140.326 7.311 27Roma 2 36,6 49 482 vetture 31.918 6.906.098 267.403 30Napoli 2 40 27 76 treni 4.713,00 1.650.845 28.637 34,6Catania 1 3,8 6 4 treni n.d. 56.096 427 23

Il trasporto pubblico localeIl trasporto pubblico locale

Principali problemi

–carenza di risorse pubbliche disponibili

–carenze infrastrutturali

–costi operativi in crescita

–bassa competitività in termini di rapidità del servizio

Principali progressi

–miglioramento qualitativo del parco mezzi

–diffusione dell’uso di carburanti alternativi e dispositivi atti a ridurre le emissioni

–diffusione dei sistemi di trasporto pubblico a chiamata

–sviluppo dell’integrazione tariffaria

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Rinnovo della flotta di superficie. Previsioni 2006-2010 per alcune aziende

gasolio metano elettrici filobus tramRinnovo flotta %

Incremento flotta %

Roma 1117(a)+580(b) 400(b) 76(b) 90(b) - 55,4 39Napoli (c) 217(a) 98(a) - 5(b) 2(b) 25,2 0,5

(b) Nuovi mezzi in aggiunta alla flotta esistente(c) Dati relativi alla sola azienda ANM.

(a) Nuovi mezzi in sostituzione

Regione Lombardia: 1.650 nuovi bus. Dei nuovi bus, c he corrispondono a circa un terzo del parco circolante (qua si 6.000automezzi), 350 dovranno essere alimentati a metano.

Regione Campania: Tra il 2007 e il 2010 il 90% dell e vetture con più di 15 anni del parco mezzi della sarà sostituito c on 1250 nuovi autobus basso impatto ambientale (tipo euro 4 ) tra i quali 213 a metano e 22 elettrici

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La cura del ferroLa cura del ferro

Alcuni dei progetti esecutivi di nuovi sistemi di t rasporto a guida vincolata (2005)

linee fermate km apertura

Milano metropolitana(a) Nuova 1 10 12,5 2007

Roma APM(b) Nuova 1 30 25,5 2011-2015

Roma metropolitana estensione 1 4 3,8 2010

Napoli tranvia Nuova 1 40 5,3 n.d.

Napoli metropolitana estensione 1 5 3,5 2008

Sistema

(a) metropolitane leggere automatiche in sede segregata completamente svincolate dal restante traffico(b) metropolitane tradizionali a guida vincolata in sede segregata, prevalentemente sotterranea

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� Il trasporto pubblico locale di superficie, espresso in km di rete per 100 km 2 di area servita, è variabile: dai 45 di Parma ai 478 di Bari. Valori superiori a 200 si registrano a Livorno, Genova, Bari, Palermo e Reggio Calabria mentre le restanti 19 città mostrano valori inferiori a 200. I n molte città europee tale indice è abbondantemente superiore a 200: Atene 475, Barcellona 284, Bruxelles 430, Helsinki 467, Madrid 276

�La quota di mezzi pubblici di superficie diesel rim ane dominante

� I mezzi di trasporto a trazione elettrica sono diff usi principalmente nelle grandi città: Milano con circa il 40 % della flotta di superficie, Torino con il 21%, Bologna 17%, Roma 10%, Napoli 14%; i filobus s ono diffusi anche in città medio - piccole

� Le linee metropolitane sono presenti attualmente solo in un ristretto nume ro di città: l'estensione complessiva della rete itali ana (168 km) è meno della metà rispetto a quella della sola città di Londra (40 8 km), ed inferiore a quella di altre importanti capitali europee come Madrid (1 79 km)

Trasporto pubblico locale

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Verde urbano

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

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Percentuale di verde urbano pubblico sulla superficie c omunale Anno 2006

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4,2 4,28,6 7,9

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23,9

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33,9

11,9

52,9

16,211,4

5,7 1,8 3,910,2

1,85,4

1,8 0,2 1,2 0,60,0

10,020,030,040,050,060,0

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•Cagliari (52,9%), Verona (45,6%), Palermo (33,9%) e Napoli (23,9%) sono le città che presentano la più alta percentuale di verde urbano sulla superficie comunale. Questi valori sono giustificati dalla pre senza in tali Comuni di vasti parchi naturali, siti di interesse comunitari o, aree protette e boschi, la cui superficie ricade nel territorio comunale.

•I valori più bassi si registrano a Taranto (meno del lo 0,05%), Foggia (0,2%), Messina (0,6%), Bari (1,1%) e Reggio di Cal abria (1,2%).

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Disponibilità pro capite di verde urbano pubblico (m 2/abitante) Anno 2006

Elaborazioni APAT su dati ISTAT, 2007

27,0

363,1

18,3 40,2 42,4 41,915,3 28,5

80,2 71,0

282,2

5,415,10,24,05,511,915,232,526,815,828,223,3 15,90,0

50,0100,0150,0200,0250,0300,0350,0400,0

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•Verona (363,1 m 2/ab), Cagliari (282,2 m 2/ab), Palermo (33,9) e Catania (23,9 m 2/ab) presentanola più alta disponibilità pro capite di verd e urbano.•I valori più bassi di disponibilità pro capite si reg istrano a Taranto (0,2 m 2/ab), Bari (4,0 m 2/ab), Messina (5,4 m 2/ab) e Foggia (5,5 m 2/ab).

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Verde urbano

�Gli indicatori utilizzati evidenziano una forte dis parità fra le città indagate, a causa sia delle diverse dotazioni naturali presenti nei comuni sia dell’opera di progettazione urbanistica delle città.

� Si osserva un trend positivo in tutte le città, con aumenti della disponibilità di verde pubblico pro capite e sulla superficie comunale .

�Gli incrementi più elevati, rispetto al 2005, delle aree verdi in dotazione sulla superficie comunale si registrano a Bari (+14,5%), Milano (+4,0%), Bologna (+2,6%), Torino (+1,9%), Catania (+1,6%) e Venezia (+1,2%).

�Ad oggi manca una metodologia definita ed omogenea per la corretta quantificazione di tutto il verde urbano (sia pubbl ico che privato).

� Inoltre non esiste ancora un’interpretazione unica del concetto di “verde urbano”, con il quale comunemente si indicano zone verdi generalmente di sola proprietà pubblica e fruibili per il cittadino.

Alcune problematicheAlcune problematiche ……

Principali risultatiPrincipali risultati

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Suolo

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2% 6% 7%

85%

Alto

Moderato

Moderato/Basso

Basso

Percentuale di suolo perso in funzione del valore naturalistico (Es: Provincia di Milano)

Fonte: elaborazioni APAT su dati Regione Lombardia e CORINE Land Cover 1990-2000

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�L’espansione delle aree urbanizzate nel decennio 19 90-2000 èmediamente del 5% nelle maggiori realtà urbane (per un totale di circa 30.000 ha) ma arriva a superare il 15% nel la provincia di Bologna (circa 2.800 ha), di Parma (circa 1.400 ha) e di Cagliari (circa 3.800 ha) mostrando, in tutta la su a evidenza, il preoccupante fenomeno del consumo di suolo e dell'espansione urbana.

Suolo

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Acque

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2005

2006

Consumo di acqua per uso domestico (m 3/ab)

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• Il consumo pro-capite di acqua per uso domestico ne l 2006 è rimasto pressoché invariato rispetto al 2005 (+0,1%).

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Acque

�La conformità ai limiti previsti dalla Direttiva 91/ 271/CEE dei sistemi di depurazione per gli agglomerati considerati raggiunge mediamente l’82%, mentre per i sistemi di fognatural’85%.

�Le perdite di rete risultano mediamente del 28%, con una punta minima per l’ATO di Milano del 12% e massima per l’ATO Unico Puglia del 49%; segue l’ATO di Palermo con il 41%, l’ATO Unico Sardegna con il 40%, l’ATO di Cata nia con il 39%.

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Rifiuti

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2003

2002

Percentuale di raccolta differenziata nelle princip ali città italiane

Fonte APAT, 2007

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

� I valori più elevati di produzione di rifiuti pro capite nel 2005 si riscontrano a Prato e Catania e nelle città a maggiore vocazione turistica - Firenze, Venezia e Roma - dove il peso della popolazione fluttuante ass ume valori rilevanti.

� Per quanto riguarda la raccolta differenziata , nel 2005 Padova (circa 40%), Torino (35,3%) e Prato (35,2%) superano l’obiettivo del 35% fissato dal D.Lgs22/97 per il 2003.

�Nel periodo 2002-2005 si registra una forte crescit a della raccolta differenziataper Catania, Cagliari e Roma, pur rimanendo lontane dall’obiettivo del 35%. Consistente la crescita registrata a Padova, Parma, Torino e Verona i cui tassi di raccolta differenziata passano dal 2002 al 2005, rispettivamente, dal 24% al 39%, dal 19% al 29%, dal 25% al 39% e dal 24% al 32 %, pur facendo segnare incrementi percentuali inferiori.

�Le flessioni più consistenti si osservano per Bresci a (-13%) che passa dal 40% al 34% di raccolta differenziata e per Napoli (-20% ) che passa dal 9,% del 2002 al 7% del 2005.

Rifiuti

Sostenibilità locale

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� In tutte le 24 realtà oggetto di studio è stato attiv ato il processo di Agenda 21 locale

� Il 46% delle buone pratiche rilevate ricade nell’ambito dei processi di Agenda 21 locale. Seguono le buone pratiche relative a Ter ritorio e Paesaggio (17%), Mobilità (10%), Energia (9%), Rifiuti (7%) Industria (4%), Turismo (3%), Edilizia e Urbanistica (2%), Agricoltura (2%).

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Local Agenda 21 Agriculture Building, TownPlanning Energy Industry MobilityWaste Territory, Landscape Tourism

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Monitoring LA21 process trough the 24 main Italian Cit ies using the Essential Operational Steps (EOS) approach

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EOS 1: to Understand

EOS 2: to engage

EOS 3: to find resources

EOS 4: to organize

EOS 5: to involve and to spread

EOS 6: to look over and integrate

EOS 7: to investigate and to evaluate

EOS 8: to plan, to devis, to share

EOS 9: to adopt

EOS 10: to implement

EOS 11: to check and to control

EOS 12: to spread and compare results

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“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

Fonte: APAT 2007

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Inquinamento indoor

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�Dal 2001 al 2003 è aumentata la percentuale delle fa miglie che posseggono un condizionatore , passando dal 10,7% al 17,2%.

�Sempre negli stessi anni si nota un incremento del numero di casi dilegionellosi (patologia associata all’inquinamento indoor di tip o biologico).

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11 11

�L’affollamento abitativo può determinare l’insorgere di alcune problematiche e situazioni di rischio. Nelle 24 province considerat e in media c’è una stanza per ogni residente.

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Inquinamento indoor

�Larga parte della popolazione nei paesi industriali zzati trascorre fino all’80-90% del proprio tempo in ambienti confinati (abitazioni, scuole,uffici, mezzi di trasporto, ecc.).

�L’impiego di materiali sintetici sia nell’edilizia che nella produzione di mobili, l’adozione di comportamenti non idonei come l’abitudine al fumo e l’inadeguata ventilazione, il largo consumo di prodotti quali insetticidi, deodoranti per l’ambiente, detersivi, detergenti e altro, sono solo alcune delle fonti di rischio che possono indu rre una cattiva qualità dell’aria interna.

�Evidenze sperimentali rilevano casi di inquinamento indoor anche in Italia, specialmente localizzati nelle grandi aree urbanizzate.

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

• Molti processi che interessano l’ambiente e il territo rio delle città –si pensi alla mobilità delle persone e delle merci, a lla produzione e distribuzione di energia, all’inquinamento dell’aria, alla gestione delle acque e dei rifiuti – hanno subito un fortissimo sviluppo, che in molti casi ha comportato, tra l’altro, l’impegno di ambiti spaziali che spesso superano i territori delimitati dai limiti amministrativi comunali, provinciali, regionali e – talvolta – nazion ali.

• Le attuali strutture di governo del territorio basate s ulla tradizionale ripartizione in comuni, province, regioni, e sulla su ddivisione dei campi di azione tra assessorati (a livello comunale, provinciale e regionale) e tra ministeri (a livello nazionale), fan no palesemente molta fatica a gestire processi che si dispiegano su ambiti spaziali ed ecologici diversi da quelli amministrativi e fort emente interconnessi.

“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007

• Bisogna riflettere in maniera pragmatica e con un obie ttivo molto ambizioso: mettere in moto un processo condiviso e pa rtecipato che, partendo dalle informazioni tecniche e scientifiche d isponibili – e su questo le sinergie tra i soggetti capaci di fornire co ntributi qualificanti anche sugli aspetti conoscitive è essenziale – indivi dui un percorso che consenta una efficace riforma delle strutture di go verno delterritorio a partire dalla vicenda delle città metropolit ane che da anni èin agenda ma fatica a trovare sbocchi.

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“La qualità dell’ambiente urbano nelle principali ci ttà Italiane” – S. Brini, M. MirabileStrategie e interventi per la governance dell’ambiente urbano – ROMA 15-16 novembre 2007