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L ildentistamoderno marzo 2008 62 P radiologia La radioprotezione del paziente: dosi a confronto • Giancarlo Zonca* • Emanuele Pignoli* • Cesare Benetti** • Luigi Paglia*** * Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale Tumori, Milano ** Istituto Stomatologico Italiano - Milano, Responsabile del Reparto di Radiologia *** Istituto Stomatologico Italiano - Milano, Responsabile del Reparto di Odontoiatria Infantile Riassunto Il principio di giustificazione e il principio di ottimizzazione delle dosi dovute a esposizioni mediche alle radiazioni ionizzanti, dettagliate rispettivamente negli artt. 3 e 4 del D. Lgs. 187/2000, conferiscono al medico specialista la responsabilità clinica riguardo alle esposizioni mediche individuali e l’obbligo, fissato l’obiettivo perseguito, di scegliere l’esame radiodiagnostico con minor dose al paziente. Il presente lavoro fornisce allo specialista in odontostomatologia la terminologia dosimetrica necessaria per interpretare le valutazioni delle dosi dovute agli esami radiologici. Viene dapprima presa in considerazione l’esposizione in radiologia odontoiatrica tradizionale: esami radiografici intraorali e ortopantomografie che utilizzano il film come supporto dell’immagine. Si sottolinea come l’ortopantomografia sia da preferire, dal lato dosimetrico, quando si debbano eseguire più radiografie intraorali per la valutazione del quadro clinico. Viene poi considerata, per gli esami radiografici sopraelencati, l’esposizione che utilizza sistemi digitali di rilevazione dell’immagine: fosfori fotostimolabili e CCD. La sensibilità alla radiazione X dei detettori digitali, unitamente alla possibilità di elaborazione dell’immagine, può dar luogo a una riduzione della dose al paziente maggiore del 50% paragonata ai sistemi tradizionali a film. Va però sottolineato che tale riduzione di dose è possibile solo attuando un rigoroso controllo di qualità; viceversa, è più facile lavorare con sovraesposizioni in quanto i sistemi digitali hanno un’ampia latitudine di lavoro. Sempre di più, l’implantologia richiede dettagliate immagini TAC: le TAC volumetriche a fascio conico consentono un risparmio di dose anche di un fattore 10 rispetto alle TAC spirali multistrato utilizzate con protocollo testa standard. La legislazione vigente in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse a esposizioni mediche è riassunta nel D. Lgs. 187/00 1 . I principi di giustificazione e di ottimizzazione delle esposizioni mediche contemplati nel D. Lgs. 187/00 sono i riferimenti da tenere sempre presenti nel processo decisionale di richiedere/effettuare esami radiologici o di acquisire/modificare apparecchiature radiologiche. Si sottolineano i punti di seguito riportati. Principio di giustificazione (art. 3 D. Lgs. 187/00) 1. È vietata l’esposizione non giustificata. 2. Le esposizioni mediche di cui all’articolo 1, comma 2 (esposizione di pazienti nell’ambito della rispettiva diagnosi o trattamento medico…), devono mostrare di essere sufficientemente efficaci mediante la valutazione dei potenziali vantaggi diagnostici o terapeutici complessivi da esse prodotti, inclusi i benefici diretti per la salute della persona e della collettività, rispetto al danno alla persona che l’esposizione potrebbe causare, tenendo conto dell’efficacia, dei vantaggi e dei rischi di tecniche alternative disponibili, che si propongono lo stesso obiettivo, ma che non comportano un’esposizione, ovvero comportano una minore esposizione alle radiazioni ionizzanti. In particolare: a) tutti i nuovi tipi di pratiche che comportano esposizioni mediche devono essere giustificate preliminarmente prima di essere generalmente adottate; b) i tipi di pratiche esistenti che comportano esposizioni mediche possono essere riveduti ogniqualvolta vengano acquisite prove nuove e rilevanti circa la loro efficacia o le loro conseguenze; c) il processo di giustificazione preliminare e di revisione delle pratiche deve svolgersi nell’ambito dell’attività professionale specialistica tenendo conto dei risultati della ricerca scientifica. 3. Il Ministero della sanità può vietare, sentito il Consiglio superiore di sanità, tipi di esposizioni mediche non giustificati. 4. Tutte le esposizioni mediche individuali devono essere giustificate preliminarmente, tenendo conto degli obiettivi specifici dell’esposizione e PAROLE CHIAVE: radioprotezione del paziente, dose d’ingresso, dose efficace, dose TAC, radiografia intraorale, panoramica dentale, TAC cone beam, TAC spirale. z Summary Patient doses in dental radiology D. Lgs. 187/2000 gives to the dental specialist the clinical responsability about medical exposure of individuals. The justification of exposure to ionising radiations and the optimisation of given doses must always be taken into account. The present work gives to the dentist the dosimetric know how needed to evaluate the numeric values of patient doses arising from the radiological examinations. First are considered the adsorbed doses in traditional oral and maxillofacial radiology: intraoral and panoramic radiography using film as image receptor. Panoramic radiography gives less dose to the patient when several intraoral radiographies must be done to evaluate the clinical case. Digital radiography replaces film-based image with a digital image consisting of a two dimensional array of pixels; receptors used are photostimulable storage phosphor plates or charge-coupled devices. The high radiation sensitivity of digital detectors combined with the possibility of image elaboration can give arise to a dose reduction greater than a factor of two, but due to the wide dynamic range of digital detectors acceptable images may be acquired at high dose levels and overexposures may not be detected. Overexposures can be minimized with training programs and quality control, including patient dose evaluations. Implantology requires detailed information about bone structures that are commonly derived from computed tomography examinations: cone beam CT reduces the dose to the patient also of a factor of ten in comparison to multisliced helical CT used with a standard head protocol. KEY WORDS: patient protection, entrance dose, effective dose, CT dose, intraoral radiography, panoramic radiography, cone beam CT, spiral CT. z

La radioprotezione del paziente: dosi a confronto L Raggi 2.pdf · riguardo alle esposizioni mediche individuali e l’obbligo, fi ssato l’obiettivo perseguito, di scegliere l’esame

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L

ildentistamodernomarzo 2008

62

P radiologia

La radioprotezione del paziente: dosi a confronto

• Giancarlo Zonca*• Emanuele Pignoli*• Cesare Benetti**• Luigi Paglia***

* Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale Tumori, Milano ** Istituto Stomatologico Italiano - Milano, Responsabile del Reparto di Radiologia *** Istituto Stomatologico Italiano - Milano, Responsabile del Reparto di Odontoiatria Infantile

RiassuntoIl principio di giustifi cazione e il principio di ottimizzazione delle dosi dovute a esposizioni mediche alle radiazioni ionizzanti, dettagliate rispettivamente negli artt. 3 e 4 del D. Lgs. 187/2000, conferiscono al medico specialista la responsabilità clinica riguardo alle esposizioni mediche individuali e l’obbligo, fi ssato l’obiettivo perseguito, di scegliere l’esame radiodiagnostico con minor dose al paziente. Il presente lavoro fornisce allo specialista in odontostomatologia la terminologia dosimetrica necessaria per interpretare le valutazioni delle dosi dovute agli esami radiologici. Viene dapprima presa in considerazione l’esposizione in radiologia odontoiatrica tradizionale: esami radiografi ci intraorali e ortopantomografi e che utilizzano il fi lm come supporto dell’immagine. Si sottolinea come l’ortopantomografi a sia da preferire, dal lato dosimetrico, quando si debbano eseguire più radiografi e intraorali per la valutazione del quadro clinico. Viene poi considerata, per gli esami radiografi ci sopraelencati, l’esposizione che utilizza sistemi digitali di rilevazione dell’immagine: fosfori fotostimolabili e CCD. La sensibilità alla radiazione X dei detettori digitali, unitamente alla possibilità di elaborazione dell’immagine, può dar luogo a una riduzione della dose al paziente maggiore del 50% paragonata ai sistemi tradizionali a fi lm. Va però sottolineato che tale riduzione di dose è possibile solo attuando un rigoroso controllo di qualità; viceversa, è più facile lavorare con sovraesposizioni in quanto i sistemi digitali hanno un’ampia latitudine di lavoro. Sempre di più, l’implantologia richiede dettagliate immagini TAC: le TAC volumetriche a fascio conico consentono un risparmio di dose anche di un fattore 10 rispetto alle TAC spirali multistrato utilizzate con protocollo testa standard.

La legislazione vigente in materia di

protezione sanitaria delle persone

contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti

connesse a esposizioni mediche è riassunta

nel D. Lgs. 187/001.

I principi di giusti� cazione e di ottimizzazione

delle esposizioni mediche contemplati nel

D. Lgs. 187/00 sono i riferimenti da tenere

sempre presenti nel processo decisionale

di richiedere/e� ettuare esami radiologici

o di acquisire/modi� care apparecchiature

radiologiche. Si sottolineano i punti di

seguito riportati.

Principio di giusti� cazione (art. 3 D. Lgs. 187/00)

1. È vietata l’esposizione non giusti� cata.

2. Le esposizioni mediche di cui all’articolo 1,

comma 2 (esposizione di pazienti nell’ambito

della rispettiva diagnosi o trattamento

medico…), devono mostrare di essere

su� cientemente e� caci mediante la valutazione

dei potenziali vantaggi diagnostici o terapeutici

complessivi da esse prodotti, inclusi i bene� ci

diretti per la salute della persona e della

collettività, rispetto al danno alla persona che

l’esposizione potrebbe causare, tenendo conto

dell’e� cacia, dei vantaggi e dei rischi di tecniche

alternative disponibili, che si propongono lo

stesso obiettivo, ma che non comportano

un’esposizione, ovvero comportano una minore

esposizione alle radiazioni ionizzanti.

In particolare:

a) tutti i nuovi tipi di pratiche che comportano

esposizioni mediche devono essere giusti� cate

preliminarmente prima di essere generalmente

adottate;

b) i tipi di pratiche esistenti che comportano

esposizioni mediche possono essere riveduti

ogniqualvolta vengano acquisite prove

nuove e rilevanti circa la loro e� cacia o le loro

conseguenze;

c) il processo di giusti� cazione preliminare e di

revisione delle pratiche deve svolgersi nell’ambito

dell’attività professionale specialistica tenendo

conto dei risultati della ricerca scienti� ca.

3. Il Ministero della sanità può vietare, sentito il

Consiglio superiore di sanità, tipi di esposizioni

mediche non giusti� cati.

4. Tutte le esposizioni mediche individuali devono

essere giusti� cate preliminarmente, tenendo

conto degli obiettivi speci� ci dell’esposizione e

PAROLE CHIAVE: radioprotezione del paziente, dose d’ingresso, dose e� cace, dose TAC, radiogra� a intraorale, panoramica dentale, TAC cone beam, TAC spirale. z

SummaryPatient doses in dental radiologyD. Lgs. 187/2000 gives to the dental specialist the clinical responsability about medical exposure of individuals. The justifi cation of exposure to ionising radiations and the optimisation of given doses must always be taken into account. The present work gives to the dentist the dosimetric know how needed to evaluate the numeric values of patient doses arising from the radiological examinations. First are considered the adsorbed doses in traditional oral and maxillofacial radiology: intraoral and panoramic radiography using fi lm as image receptor. Panoramic radiography gives less dose to the patient when several intraoral radiographies must be done to evaluate the clinical case. Digital radiography replaces fi lm-based image with a digital image consisting of a two dimensional array of pixels; receptors used are photostimulable storage phosphor plates or charge-coupled devices. The high radiation sensitivity of digital detectors combined with the possibility of image elaboration can give arise to a dose reduction greater than a factor of two, but due to the wide dynamic range of digital detectors acceptable images may be acquired at high dose levels and overexposures may not be detected. Overexposures can be minimized with training programs and quality control, including patient dose evaluations. Implantology requires detailed information about bone structures that are commonly derived from computed tomography examinations: cone beam CT reduces the dose to the patient also of a factor of ten in comparison to multisliced helical CT used with a standard head protocol.

KEY WORDS: patient protection, entrance dose, e� ective dose, CT dose, intraoral radiography, panoramic radiography, cone beam CT, spiral CT. z

ildentistamodernomarzo 2008

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delle caratteristiche della persona interessata. Se

un tipo di pratica che comporta un’esposizione

medica non è giusti� cata in generale, può

essere giusti� cata invece per il singolo individuo

in circostanze da valutare caso per caso.

5. Il prescrivente e lo specialista, per evitare

esposizioni non necessarie, si avvalgono

delle informazioni acquisite o si assicurano di

non essere in grado di procurarsi precedenti

informazioni diagnostiche o documentazione

medica pertinenti alla prevista esposizione.

…omissis…

Principio di ottimizzazione (art. 4 D. Lgs.

187/00)

1. Tutte le dosi dovute a esposizioni medi-

che per scopi radiologici di cui all’articolo

1, comma 2, ad eccezione delle procedure

radioterapeutiche, devono essere mantenute

al livello più basso ragionevolmente otte-

nibile e compatibile con il raggiungimento

dell’informazione diagnostica richiesta,

tenendo conto di fattori economici e sociali; il

principio di ottimizzazione riguarda la scelta

delle attrezzature, la produzione adeguata di

un’informazione diagnostica appropriata o

del risultato terapeutico, la delega degli aspetti

pratici, nonché i programmi per la garanzia di

qualità, inclusi il controllo della qualità, l’esa-

me e la valutazione delle dosi o delle attività

somministrate al paziente.

2. ….

3. Ai � ni dell’ottimizzazione dell’esecuzione de-

gli esami radiodiagnostici si deve tenere conto

dei livelli diagnostici di riferimento (LDR) secon-

do le linee guida indicate nell’allegato II.

…omissis…

Attualmente, il summenzionato D. Lgs. elen-

ca gli LDR in tabella A dell’allegato II di cui si

riporta in tabella 1 un estratto per la sfera di

interesse odontoiatrico.

Per la tomogra� a computerizzata alla testa

di un paziente adulto viene � ssato

un indice di dose tomogra� ca pesato pari a

60 mGy e un prodotto dose-lunghezza pari

a 1.050 mGy cm.

In particolare, i commi 1) e 3) dell’art.

9 del D. Lgs. 187/00 richiedono che

vengano e� ettuate periodiche valutazioni

dosimetriche per le esposizioni mediche

che riguardano i bambini e per le

procedure diagnostiche comportanti alte

dosi per il paziente quali la tomogra� a

computerizzata.

Considerazioni cliniche e radiodiagnostiche È compito del clinico, quindi, ridurre e

ottimizzare la dose al paziente graduando

la complessità degli esami radiogra� ci in

base alla situazione clinica e alle prospettive

terapeutiche di ogni singolo paziente. A

scopo esempli� cativo, si riportano le seguenti

osservazioni cliniche.

Caso 1 L’atro� a ossea, valutabile con Opt

(� gura 1), consente di prospettare il

trattamento implantare all’arcata superiore

solo previo intervento di innesto osseo,

inferiormente l’altezza ossea è su� ciente a

livello interforaminale.

L’Opt è su� ciente per una prima diagnosi.

L’atro� a ossea dell’arcata superiore

consente di escludere il trattamento

implantare qualora non si voglia ricorrere

a innesti di osso, solo in tal caso la TC

può essere richiesta dal chirurgo come

guida all’intervento.

Inferiormente, l’altezza ossea è su� ciente

a livello inter-foraminale; pertanto,

1. L’atrofi a ossea evidenziata dall’ortopantomografi a consente di prospettare un trattamento implantologico superiore solo previo intervento di innesti d’osso; inferiormente l’altezza ossea è suffi ciente in sede interforaminale.

TABELLA 1 LIVELLI DIAGNOSTICI DI RIFERIMENTO DI TELERADIOGRAFIE AL CRANIO.

Esame Dose d’ingresso (mGy)

Paziente adulto

cranio AP 5,0

cranio PA 5,0

cranio Lat 3,0

Paziente pediatrico (5 anni) cranio PA/AP 1,5

cranio Lat 1,0

ildentistamodernomarzo 2008

64

P radiologia

potrebbe non essere indispensabile un

ulteriore accertamento diagnostico.

Caso 2 L’Opt (figura 2) mostra una conservazione

dell’altezza ossea disponibile, eventuali

dubbi clinici riguardo lo spessore osseo

rendono opportuno un approfondimento

con TC.

L’Opt può essere su� ciente, se pur

gravata da una certa imprecisione, per la

valutazione dell’altezza ossea disponibile

nell’arcata inferiore. Qualora, tuttavia, il

clinico abbia dubbi riguardo allo spessore

osseo, si rende necessaria l’integrazione con

metodica tridimensionale.

Caso 3 Il caso clinico esposto riguarda un paziente

di 15 anni che si è presentato alla nostra

osservazione dopo avere eseguito

una Opt per un ritardo di permuta di 3.5

(� gure 3 e 4).

L’Opt ha mostrato un’inclusione di 3.5,

che è migrato in prossimità delle radici di

3.6 con possibile compromissione della sua

radice distale.

Non ritenendo su� cienti le informazioni

fornite dalla Opt, il clinico ha deciso

di richiedere una TAC con le seguenti

motivazioni:

stabilire la posizione di 3.5 al � ne di ■

individuare il corretto accesso chirurgico;

chiarire i rapporti tra 3.5 e 3.6, onde poter

stabilire in fase pre-operatoria se e come

il 3.6 risulti danneggiato dalla migrazione

distale di 3.5.

La TAC eseguita ha chiarito, come si

può osservare dall’immagine (� gura 5),

i dubbi espressi dal clinico. La frequenza

del ricorso a tecniche di imaging di II livello

dipende ovviamente anche dall’esperienza

dell’operatore e, in ogni caso, i rapporti tra

incluso e strutture vicine sono ottimamente

apprezzabili con tomogra� a volumetrica,

rappresentando un indispensabile ausilio

2. L’ortopantomografia mostra una conservazione dell’altezza dell’osso disponibile nell’arcata inferiore, eventuali dubbi clinici sullo spessore possono rendere opportuno un approfondimento con TC.

3. Visione orale del quadro clinico del caso 3.

4. L’ortopantomografi a mostra un’inclusione di 3.5 che è migrato in prossimità delle radici di 3.6 con possibile compromissione della sua radice distale.

nel caso di contenzioso medico-legale in

cui è possibile incorrere anche solo su base

puramente statistica.

Dose e unità di misura2 Dose assorbita (D): energia assorbita

per unità di massa, cioè il quoziente di dE

diviso per dm, in cui dE è l’energia media

ceduta dalle radiazioni ionizzanti alla

materia in un elemento volumetrico

e dm la massa di materia contenuta

in tale elemento volumetrico. L’unità

di dose assorbita è il gray (Gy); usati

in radioprotezione sono solitamente i

sottomultipli mGy e µGy.

Dose equivalente (HT): dose assorbita

media in un tessuto od organo T; l’unità

di dose equivalente è il sievert (Sv);

Dose e� cace (E): la dose e� cace

è de� nita come somma delle dosi equivalenti

ponderate nei tessuti e organi del corpo

causate da irradiazioni ed è data da:

E w HT T

T

$=/

dove:

HT è la dose equivalente nell’organo o

tessuto T;

wT è il fattore di ponderazione per l’organo

o il tessuto T;

l’unità di dose e� cace è il sievert.

I valori del fattore di ponderazione wT per i

diversi organi o tessuti sono i seguenti:

gonadi 0,20;

midollo osseo (rosso) 0,12;

colon 0,12;

polmone (vie respiratorie toraciche) 0,12;

stomaco 0,12;

vescica 0,05;

mammelle 0,05;

fegato 0,05;

esofago 0,05;

tiroide 0,05;

pelle 0,01;

super� cie ossea 0,01;

rimanenti organi o tessuti 0,05.

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P radiologia

I valori dei fattori di ponderazione wT, deter-

minati a partire da una popolazione di rife-

rimento costituita da un ugual numero di

persone di ciascun sesso e di un’ampia gam-

ma di età si applicano, nella de� nizione della

dose e� cace, ai lavoratori, alla popolazione

e a entrambi i sessi.

Ai � ni del calcolo della dose e� cace, per

rimanenti organi e tessuti si intendono:

ghiandole surrenali, cervello, vie

respiratorie extratoraciche, intestino tenue,

reni, tessuto muscolare, pancreas, milza,

timo e utero.

Nei casi eccezionali, in cui un unico organo

o tessuto tra i rimanenti riceva una dose

equivalente superiore alla dose più

elevata cui è stato sottoposto uno

qualsiasi dei dodici organi per cui è

speci� cato il fattore di ponderazione, a tale

organo o tessuto si applica un fattore di

ponderazione speci� co pari a 0,025 e un

fattore di ponderazione di 0,025 alla media

della dose negli altri rimanenti organi o

tessuti come de� niti sopra.

Il detrimento sanitario, cioè la stima del

rischio di riduzione della durata e della

qualità della vita derivante da e� etti

somatici, cancro e gravi disfunzioni

genetiche che si veri� ca in una

popolazione a seguito dell’esposizione a

radiazioni ionizzanti è valutato in funzione

della dose e� cace. La dose e� cace non è

misurabile ed è di� cile da calcolare.

Dose d’ingresso (mGy): è la dose cutanea e

tiene conto della radiazione retrodi� usa

dal paziente.

La dose d’ingresso è una quantità facile

da misurare, ma non facilmente correlabile

con la dose somministrata al paziente.

Per esempio, la dose d’ingresso per una

radiogra� a dentale intraorale è circa

50 volte più grande della dose d’ingresso di

una radiogra� a al torace,

ciononostante la dose e� cace per

esposizione dentale è solitamente inferiore

a quella dovuta a una radiogra� a al torace.

Il circuito elettrico dell’alta tensione dei

monoblocchi endorali ad alta frequenza

consente di ridurre la dose d’ingresso

al paziente mediamente di un fattore 3

rispetto ai monoblocchi con semionda

raddrizzata.

Prodotto dose area (Gy cm2): è il prodotto

della dose misurata da una camera a

ionizzazione trasmissiva per l’area del fascio

in corrispondenza della camera;

è un grandezza invariante rispetto alla

distanza dalla sorgente X.

Indice di dose tomogra� ca pesato CTDIw

(mGy): rappresenta la dose media assorbita

in una serie di esposizioni contigue.

Pitch: nei tomogra� assiali computerizzati

5. TAC volumetrica eseguita per rispondere ai quesiti clinici sollevati dall’Opt.

(TAC) a spirale è il rapporto tra lo

spostamento longitudinale del lettino

per singola rotazione del tubo radiogeno

e la larghezza totale del fascio.

CTDI volumetrico CTDIvol (mGy): è il

rapporto CTDIw/pitch; fornisce una stima

della dose media entro il volume irradiato

in un’acquisizione TAC, tenendo conto del

protocollo speci� co di scansione.

Prodotto dose lunghezza DLP (mGy cm):

rappresenta la dose assorbita con una

speci� ca scansione TAC ed è pari al

prodotto del CTDIvol per la lunghezza di

scansione. La misura della dose

equivalente agli organi e della dose

d’ingresso è e� ettuata mediante idonei

dosimetri posizionati in fantocci

simulanti la regione anatomica esposta

alle radiazioni.

In � gura 6 sono illustrati i chip

termoluminescenti di LiF ampiamente

utilizzati per misure di dose:

in super� cie del fantoccio testa a uso

diagnostico;

agli organi, introducendo i dosimetri

in fori praticati negli organi stessi di un

fantoccio che riproduce in composizione e

numero atomico i tessuti umani

La dose d’ingresso è una quantità facile da misurare, ma non facilmente correlabile con la dose somministrata al paziente. Per esempio, la dose d’ingresso per una radiografi a dentale intraorale è circa 50 volte più grande della dose d’ingresso di una radiografi a al torace, ciononostante la dose effi cace per esposizione dentale è solitamente inferiore a quella dovuta a una radiografi a al torace.

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P radiologia

come il fantoccio Alderson Rando

sezionato a fette. In � gura 7 è illustrata una

camera a ionizzazione cilindrica che viene

introdotta in fori praticati al centro

e in periferia di un fantoccio di plexiglas,

simulante geometricamente la testa,

per misurare la dose in scansioni TAC e

quindi dedurre l’indice di dose

tomogra� ca.

Dose al paziente in termini di dose assorbita per la presenza del fondo naturale di radiazioni3 La dose e� cace, sopra descritta, utile

per valutare il detrimento individuale per

la salute, è una quantità calcolata e, di

conseguenza, di non facile comprensione.

Può essere utile convertire la dose e� cace

in giorni di esposizione al fondo naturale

che procurano la stessa dose.

La dose media assorbita da ognuno di

noi in Italia dovuta al fondo naturale

(radon indoor incluso) è circa 2 mSv/anno4:

metà è dovuta a irradiazione esterna,

mentre l’altra metà è dovuta a irradiazione

interna al nostro corpo a seguito

dell’inalazione dei discendenti radioattivi

del radon e del toron appesi al pulviscolo

atmosferico.

In tabella 2 si forniscono gli equivalenti

in giorni di vita per assorbire la dose

e� cace indicata di 2 degli esami radiologici

più comuni.

6. In alto a sinistra (6a) sono mostrati i dosimetri termoluminescenti (3x3x1 mm3) che possono essere posizionati sulla superfi cie del fantoccio testa ad uso diagnostico (in basso a sinistra) (6c) per misure di dose in ingresso o in cavità di fette (fi gura in alto a destra) (6b) del fantoccio Alderson Rando (fi gura in basso a destra) per misure di dose agli organi e, quindi, calcolare la dose effi cace dopo aver simulato sul fantoccio l’indagine radiodiagnostica (6d).

7. Camera a ionizzazione a matita lunga 10 cm, collegata a un dosimetro,

per la misura della dose TAC in centro e in periferia di un fantoccio cilindrico di plexiglas.

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P radiologia

Esposizione in radiologia odontoiatrica tradizionale La dose d’ingresso nelle radiogra� e i

ntraorali è stata ridotta drasticamente con lo

sviluppo di nuove emulsioni più sensibili ai

raggi X (� gura 8).

La rapidità di un � lm è espressa come il

reciproco dell’esposizione necessaria per

produrre una densità ottica di 1 sopra il

velo. In tabella 3 viene indicata, per i � lm

intraorali a esposizione diretta (senza l’uso

di schermi di rinforzo come per le Opt e

le teleradiogra� e), la dose necessaria per

produrre una densità ottica netta di 1.

In tabella 4 viene riportata la dose al

paziente per radiogra� a dentale intraorale

ripresa dal Rapporto n. 145 della NCRP5.

Si noti che tensioni più alte e distanze

fuoco-� lm maggiori riducono la dose al

paziente come pure l’uso di collimatori

rettangolari che si adattino alle dimensioni

del � lm in luogo dei circolari.

Le esposizioni extraorali, come la radiogra� a

panoramica e cefalometrica, utilizzano

� lm sensibili alla luce emessa da schermi

di rinforzo alle terre rare accoppiati al � lm

stesso entro la cassetta radiogra� ca. La dose

necessaria al detettore, utilizzando gli schermi

di rinforzo alle terre rare, è dell’ordine di

0,001 mGy o meno. Allo stato attuale, la dose

e� cace al paziente con una singola radiogra� a

panoramica è approssimativamente uguale a

quella dovuta a 4 immagini intraorali6.

In tabella 5 si riportano le dosi al paziente per

alcuni esami di radiodiagnostica5.

Williams riporta che il prodotto dose area

medio di un esame panoramico standard su

adulto è pari a 11,3 cGy cm2 ed è dello stesso

ordine di grandezza del valore medio per la

radiogra� a intraorale pari a 9,3 cGy cm2 per un

collimatore circolare di 6 cm di diametro7.

Esposizione con i sistemi digitali Nella radiogra� a digitale il � lm è sostituito

da un sensore costituito da fosfori

fotostimolabili (cosiddetta radiologia CR

da computed radiology) o dispositivi

elettronici contenenti una stringa di

CCD (cosiddetta radiologia DR da direct

radiology); in radiologia CR un lettore

laser digitalizza l’immagine latente che

viene trasmessa a un computer, mentre in

radiologia DR l’informazione digitale viene

trasmessa direttamente al computer.

La sensibilità dei detettori digitali alla

radiazione X può dar luogo a una riduzione

della dose al paziente maggiore del 50%

8. Esposizione relativa alla cute per radiografi a intraorale nel corso degli anni. Le frecce indicano l’introduzione di fi lm più rapidi. L’esposizione richiesta per il fi lm di rapidità F è circa 1% di quella richiesta per il primo fi lm dentale5.

TABELLA 2 DOSI EFFICACI E VALORE EQUIVALENTE DI TEMPO DI PERMANENZA AL FONDO AMBIENTE.

Esame radiografi co Dose effi cace (mSv)Tempo per assorbire la stessa

dose dal fondo naturale

RX dentale intraorale 0,06 11 giorni

RX al torace 0,08 15 giorni

TABELLA 3 INTERVALLO DI DOSE INCIDENTE SULLA PELLICOLA PER I FILM OGGI IN USO PER PRODURRE UNA DENSITÀ OTTICA NETTA DI 1.

Rapidità del fi lm Intervallo di dose (mGy)

D 0,73 - 0,37

E 0,37 - 0,18

F 0,18 - 0,09

Gruppi adiacenti diff eriscono in rapidità di un fattore circa 2. L’utilizzo di fi lm tipo F consente dunque di dimezzare la dose al paziente rispetto all’impiego di fi lm tipo E.

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P radiologia

paragonata ai � lm di rapidità E5.

Il maggior vantaggio dell’immagine

digitale è la possibilità di modi� care

le proprietà dell’immagine dopo

l’acquisizione. Queste procedure possono

compensare la sovra o sottoesposizione

che, in ogni caso, andrebbero evitate,

poiché la sovraesposizione aumenta la

dose al paziente migliorando inutilmente

la qualità dell’immagine rispetto allo

scopo diagnostico pre� ssato, mentre la

sottoesposizione diminuisce il rapporto

segnale-rumore con conseguente perdita

di informazione diagnostica.

Le tecniche radiogra� che nei sistemi digitali

devono essere tarate per fornire la minima

dose al paziente compatibilmente con

un rapporto segnale-rumore su� ciente

per produrre un’immagine di qualità che

soddis� lo scopo dell’esame.

In tabella 6 si evidenzia che la modi� ca

dei parametri di ripresa della Opt

digitale comporta una riduzione della

dose a 1/3 circa.

Sistemi schermo-pellicola vs sistemi digitali8,9 Nei decenni scorsi, i � lm utilizzati in

radiologia e gli abbinamenti schermo

di rinforzo-pellicola (S-P) sono stati

ottimizzati, ma rimangono limitazioni

intrinseche; in particolare, un buon

contrasto dell’immagine può essere

ottenuto solo in uno stretto intervallo

di esposizione e un’alta risoluzione

spaziale è ottenibile solamente con sistemi

a pellicola lenta.

L’introduzione dei sistemi digitali è stata

motivata dal loro ampio range dinamico

e dalla possibilità di post-processing

dell’immagine, che permette di ottenere un

buon contrasto locale in regioni con densità

molto di� erente.

I sistemi digitali CR, che impiegano

fosfori fotostimolabili, sono considerati il

metodo migliore per acquisire immagini

radiogra� che digitali senza modi� care

l’impianto radiogra� co.

TABELLA 6 MODIFICA DEI PARAMETRI DI RIPRESA PER UN PAZIENTE MEDIO DI UN OPT ORTHORALIX 9200 GENDEX CHE HA SUBITO UN UPGRADE PASSANDO DAL SENSORE SCHERMO DI RINFORZOPELLICOLA A CCD.

Tensione (kV) Corrente (mA) Tempo (s)

Opt Orthoralix 9200 tradizionale con sensore schermo-fi lm 74 10 12

Opt Orthoralix 9200 DDE con sensore CCD 70 4 12

TABELLA 5 DOSI EFFICACI PER ESAME IN RADIOLOGIA TRADIZIONALE.

EsameDose effi cace (mSv) per esame

panoramica dentale 0,006 - 0,011

cefalometria 0,017

tomogramma TMJ 0,002

cranio 0,100

TABELLA 4 DOSE EFFICACE PER ESAME, CONSISTENTE DI PIÙ RADIOGRAFIE INTRAORALI, E DOSE D’INGRESSO PER SINGOLA ESPOSIZIONE.

Dose effi cace (mSv) per esame Dose d’ingresso (mGy)

kVp

Collimatore Fascio Geometria FMXa BWXb singola esposizione

rapidità del fi lm rapidità del fi lm rapidità del fi lm

D E D E D

70

lungoc rettangolare parallela 0,029 0,015 0,005 0,003

lungo rotondo parallela 0,150 0,076 0,023 0,012 2,50

cortod rotondo bisettrice 0,200 0,100 0,027 0,014 3,75

80

lungo rettangolare parallela 0,026 0,013 0,005 0,003

lungo rotondo parallela 0,130 0,067 0,020 0,011

corto rotondo bisettrice 0,170 0,087 0,023 0,013

90

lungo rettangolare parallela 0,025 0,014 0,005 0,003

lungo rotondo parallela 0,120 0,068 0,020 0,011 1,75

corto rotondo bisettrice 0,150 0,085 0,022 0,012 2,75

aFMX: serie di viste periapicali dell’intera bocca, di solito da 14 a 21 fi lm. bBWX: proiezioni su fi lm intraorali, solitamente solo per i denti posteriori; generalmente da due a quattro fi lm. c40 cm; d20 cm

ildentistamodernomarzo 2008

74

P radiologia

Negli ultimi due decenni sono stati

sviluppati diversi sistemi radiologici che

producono direttamente un’immagine

digitale eliminando l’uso delle cassette.

In radiologia odontoiatrica la dose e� cace è

alquanto ridotta, per cui il rischio biologico

per la persona esposta è trascurabile.

Con un training adeguato dell’utente

e attivando un’idonea procedura di

controllo di qualità, è possibile generare

immagini con le stesse dosi o inferiori con

i sistemi di imaging digitale in confronto

ai sistemi S-P utilizzati in radiologia

generale tradizionale. In aggiunta, la qualità

dell’immagine e l’informazione diagnostica

dopo la fase di post-processing può essere

migliorata con le tecniche digitali. La

trasmissione delle immagini via rete e la

facilità di archiviazione sono altri vantaggi

fondamentali dell’immagine digitale.

Con i sistemi S-P errori nella tecnica

radiogra� ca o malfunzionamenti della

sviluppatrice richiedono la ripetizione

dell’esposizione, mentre con i sistemi

digitali, per il loro inerente ampio range

dinamico (risposta utilizzabile per una

variazione della dose da 1 a 10.000 per le

piastre fotostimolabili e per i rivelatori � at

panel rispetto ai sistemi S-P che consentono

una variazione della dose da 1 a 30) e le

possibilità di post-processing dell’immagine,

evitano sovente la necessità di dover ripetere

l’esposizione. Tuttavia, vi è la tendenza a

incrementare la dose somministrata poiché

la qualità dell’immagine dei sistemi digitali

può essere migliorata riducendo il rumore

dell’immagine come pure ad aumentare il

numero di riprese radiogra� che vista la loro

semplice acquisizione. Per non aumentare

la dose al paziente con i sistemi digitali è

dunque necessario produrre un’immagine

adeguata allo scopo e non di qualità

superiore. L’esposizione richiesta con i

sistemi S-P, al � ne di ottenere una densità

ottica media del � lm di 1,4, è paragonabile

e in genere inferiore a quella richiesta per

ottenere l’indice di esposizione ottimale

dei sistemi CR. In genere, quando si passa

dal sistema S-P al sistema CR si aumenta

leggermente la tensione a cui si e� ettua

l’esame per migliorare il compromesso tra

dose al paziente e qualità dell’immagine.

La dose al paziente, con l’introduzione dei

sistemi con rivelatore a schermo piatto

al silicio amorfo per Radiologia Diretta, è

inferiore del 33-50% rispetto ai sistemi S-P

convenzionali; la diminuzione attuabile

della dose paziente è dunque di un

fattore 2. Va considerato, però, il fatto che

una sovraesposizione con i sistemi digitali,

data la loro ampia latitudine di lavoro,

non è facilmente rilevabile salvo frequenti

valutazioni della dose al paziente.

Dosi con TAC con fascio a ventaglio (fan-beam) e con TAC a fascio conico (cone-beam cb) In tabella 7 sono riportate le misure di

dose, eseguite con camera a ionizzazione

a penna lunga 10 cm, in fantoccio testa di

PMMA di 16 cm di diametro lungo 20 cm. Si

noti una riduzione della dose di un fattore

circa 8 nel passaggio dalla TAC con fascio a

ventaglio a una TAC a fascio conico che usa

come rivelatore un sistema a intensi� catore di

TABELLA 8 MISURE DI DOSE INCIDENTE SU FANTOCCIO ALDERSON PER I TRE TOMOGRAFI INDICATI NELLE STESSE MODALITÀ DI ESAME SU PAZIENTE.

TAC multistrato LightSpeed 16 GE

TAC con fascio conico QUERRE Maxiscan

Opt Planmeca Promax digitale

Arcata superiore Arcata inferiore

Tensione (kV) 120 100 110 66

Corrente (mA) 120 100 5,80 16

Tempo (s) 0,8 /rot 0,8 /rot 20 16

Pitch 1,25 1,25

Regione anatomica Dose (mSv)

occhi 1,40 1,00 0,60 0,04

tiroide 2,90 0,52 0,60 0,05

cute mascella 1,87 13,70 3,50 0,05

cute guancia 21,00 13,00 2,59 0,20

cute nuca 2,39 16,20 2,39 0,45

arcata dentale superiore 16,30 11,00 3,70 0,20

arcata dentale inferiore 17,00 2,00 3,10 0,10

parotidi 12,00 6,00 0,70 0,10

TABELLA 7 INDICE DI DOSE TOMOGRAFICA PESATA DI UNA TAC SPIRALE MONOSTRATO DI IMPIEGO GENERALE E DI UNA TAC CB DEDICATA ALL’IMAGING DEL DISTRETTO DENTOMAXILLOFACCIALE.

CTDIw

(mGy)

TAC PQ2000 Picker t

scansione 1 s; FOV 25 cm; corrente 100 mA; spessore della sezione 10 mm; tensione 120 kV

18,3

TAC volumetrica Maxiscan New Tom QR DVT 9000 tensione 110 kV; corrente media 7,2 mA; tempo complessivo di erogazione raggi 36 s

2,3

ildentistamodernomarzo 2008

76

P radiologia

brillanza da 23 cm con sensore a stato solido

(CCD) da 2/3” e matrice di acquisizione 512

x 512. In tabella 8 sono messe a confronto

le dosi d’ingresso per un esame simulato

su fantoccio per una TAC multistrato,

per una TAC CB dedicata all’impiego in

odontostomatologia e un’Opt digitale. La dose

cute risulta maggiore di un fattore 6 nel caso

della TAC multistrato (max 21 mSv) rispetto

a quella misurata con il Maxiscan (max 3,5

mSv) e questa è a sua volta maggiore di circa

un fattore 8 rispetto a quella rilevata sull’OPT

digitale10. Va osservato che la TAC multistrato

opera a potenze maggiori rispetto alle altre

due macchine progettate e costruite per esami

maxillofacciali. Fanucci et al. 11 dimostrano, con

dati pubblicati nel 2006 e riportati in tabella 9,

che riducendo la tensione, senza modi� care gli

altri parametri di acquisizione, in un esame con

TAC multistrato Light Speed Plus GE, fornito di

software di ricostruzione Dentascan, è possibile

ottenere una sostanziale riduzione della dose

assorbita dalle strutture della testa-collo senza

alterare la qualità dell’immagine utilizzata

a � ni implantologici e per lo studio della

patologia delle ossa mascellari. Altri autori12

in un recente lavoro, dove viene valutata

contemporaneamente la qualità soggettiva

dell’immagine e la dose e� cace al fantoccio

paziente-simulatore Rando, escludono la

tecnica che impiega una tensione di 80 kV

poiché è su� ciente una piccola variazione del

carico del tubo radiogeno (mAs) per ottenere

un’ingente variazione della qualità percepita.

Nella loro ricerca viene impiegata una TAC

Siemens Somatom Plus 4 e il programma

dentale Dentascan. In tabella 10 sono riportati

i dati relativi alle dosi equivalenti ai principali

TABELLA 10 DOSI EQUIVALENTI AGLI ORGANI E DOSE EFFICACE PER LE DIVERSE APPARECCHIATURE AQUILION 64 SLICE, ICAT CB E OPT E PROTOCOLLI CONSIDERATI COMUNICAZIONE PERSONALE DELLA DOTT.SSA S. STROCCHI DEL SERVIZIO DI FISICA SANITARIA DELL’OSPEDALE DI CIRCOLO DI VARESE, DIRETTORE PROF. L. CONTE.

Dosi equivalenti agli organi (mGy)

Protocollo Toshiba standard

Protocollo Toshiba modifi cato

i-CAT 10s Full Height

i-CAT 20s Full Height

i-CAT 40s Full Height

Orthophos

midollo osseo rosso 4,41 1,80 0,09 0,17 0,31 0,10

tiroide 8,28 3,42 0,12 0,19 0,34 0,14

esofago 0,53 0,22 0,01 0,01 0,02 0,01

cervello 27,97 11,76 0,83 1,54 2,89 0,69

ghiandole salivari sottomandibolari 63,49 27,02 0,69 1,35 2,14 2,26

ghiandole salivari sottolinguali 65,27 26,55 0,71 1,44 2,15 2,01

ghiandole parotidi 63,56 25,48 0,97 1,78 3,18 2,57

denti 47,86 21,28 1,05 1,90 3,60 0,69

occhi 36,46 13,71 1,12 2,01 3,91 0,10

cristallino 35,72 12,84 1,11 1,87 3,58 0,12

Dose effi cace (mSv) 2,37 0,99 0,06 0,11 0,20 0,05

Protocollo Toshiba standard: tensione 120 kV, corrente 400 mA, tempo di rotazione 0,5 s, pitch 0,641, collimazione 32 mm (0,5 x 64 mm). Protocollo Toshiba modifi cato: tensione 120 kV, corrente 200 mA, tempo di rotazione 0,5 s, pitch 0,828, collimazione 32 mm (0,5 x 64 mm). Protocolli i-CAT Full Height 10 s, 20 s, 40 s: tensione 120 kV, tempi di acquisizione 10 s , 20 s , 40 s, rispettivamente.Protocollo Sirona Orthophos XG plus: tensione 69 kV, corrente 15 mA, tempo di rotazione 14,1 s.

TABELLA 9 DOSE IN INGRESSO, NELLE SEDI CORRISPONDENTI ALLE REGIONI ANATOMICHE INDICATE, MISURATE IN FANTOCCIO ANTROPOMORFO TESTACOLLO DI PLEXIGLASS.

Regione anatomicaTAC spirale multistrato GEcon SW Dentascan, 120 kV

TAC spirale multistrato GEcon SW Dentascan, 80 kV

Dose in ingresso (mGy)

cristallino 0,574 0,187

parotidi 1,411 0,678

tiroide 1,117 0,602

bocca 1,925 0,695

C3/C4 0,684 0,255

Negli esami Dentascan viene, di solito, utilizzata la tensione al tubo RX di 120 kV. Nel protocollo a 80 kV si registra una riduzione della dose cute di almeno un fattore 2.

ildentistamodernomarzo 2008

78

P radiologia

organi della testa e del collo e le dosi

e� caci valutate per mezzo di TLD posti

in un fantoccio antropomorfo Alderson

Rando. Sono state confrontate le risposte

dosimetriche di due apparecchiature TAC:

Toshiba Aquilion 64 fan-beam spirale

multistrato e Xoran Technologies i-CAT

Cone Beam volumetrica.

Inoltre, sono state valutate le dosi

equivalenti somministrate da un

ortopantomografo convenzionale

Orthophos XG plus.

Le dimensioni dell’immagine

acquisita con l’ortopantomografo sono 25

x 13 cm. Il corretto posizionamento del

fantoccio Rando è stato veri� cato

da un tecnico di radiologia.

La scansione in TAC convenzionale (Toshiba)

si estende dai condili mandibolari � no a

comprendere l’intera mandibola, per una

lunghezza pari a circa 8,5 cm. L’estensione

e i punti iniziali e � nali della scansione sono

stati stabiliti da un medico radiologo.

I valori di dose comprendono il contributo

di due scout dell’intera testa (AP e LL).

Per quel che riguarda la TAC volumetrica

dentale (i-CAT), il corretto posizionamento

del Rando è stato veri� cato da un medico

radiologo per fare in modo che la scansione

comprendesse completamente la

mandibola. La lunghezza delle scansioni in

direzione cranio-caudale dei tre protocolli

Full Height indagati è di 13,2 cm. Il fascio

conico ha le seguenti dimensioni: larghezza

23,8 cm e altezza da 5 cm a 19,2 cm;

dimensioni del � at panel al silicio amorfo

23,8 cm x 19,2 cm. In questo caso, i valori

di dose comprendono il contributo di

una scout della testa. La dose e� cace,

valutata sul protocollo Toshiba modi� cato,

è dell’ordine di 1 mSv, in accordo con i dati

riscontrati in letteratura per esami TAC a

indirizzo odontostomatologico e risulta

circa 10 volte superiore alla dose e� cace

di un esame alla TAC CB con tempo di

acquisizione 20 secondi.

Protezione delle pazienti durante la gravidanzaLa dose stimata all’utero dovuta agli esami

radiologici in campo odontostomatologico

risulta sempre ampiamente inferiore al

valore di 1 mSv, limite oltre il quale il D.

Lgs. 187/00 considera la possibilità di

procrastinare l’indagine diagnostica o, se

non possibile, di informare la donna su

eventuali rischi per il nascituro. Utilizzando

la tecnologia ultimamente disponibile,

la dose alle gonadi dovuta da una

panoramica o a esami intraorali estesi

all’intera bocca o a TAC del cranio non

eccede 0,005 mGy.

Corrispondenza Dott. Giancarlo ZoncaFondazione IRCCS Istituto Nazionale dei TumoriS.c. Fisica SanitariaVia Venezian, 1 - 20133 MilanoTel.: 0223902484; fax 0223902124e-mail: [email protected]

1. D. Lgs. 26 maggio 2000 n. 187. Attuazione della

direttiva 97/43/EURATOM in materia di protezione

sanitaria delle persone contro i pericoli delle radia-

zioni ionizzanti connesse a esposizioni mediche.

S.O. G.U. n. 157 del 7.7.2000 - S.G.

2. D. Lgs. 26 maggio 2000 n. 241. Attuazione della

direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione

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Sempre di più, l’implantologia richiede dettagliate immagini TAC: le TAC volumetriche a fascio conico consentono un risparmio di dose anche di un fattore 10 rispetto alle TAC spirali multistrato utilizzate con protocollo testa standard.