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I progetti del R.C. Monza Est in questi ultimi 40 anni
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Chi non ha mai incontrato un rotariano o sentito parlare del Rotary,
può approfittare dell’occasione che gli offre la lettura di questo
compendio.
Qui presentiamo alcune caratteristiche del fare rotariano: l’orgoglio
dell’appartenenza, l’esaltazione dell’amicizia, la filosofia di vita e,
infine, la strategia che guida la nascita di un progetto a favore della
collettività.
La raccolta non vuole essere l’elogio a un’iniziativa o a un socio in
particolare, ma solo una testimonianza, per la comunità, il territorio,
i familiari dei Soci che non sono più con noi, quelli presenti e quelli che
verranno, di come da un’idea del singolo possa nascere un progetto che
diventa il vanto di molti.
I progetti sostenuti dal Club sono stati tanti e ugualmente meritori.
Molto sofferta è stata la scelta di descriverne solo alcuni… non
per questo non vanno ringraziati tutti i Soci che hanno lavorato e
continuano a lavorare alla realizzazione delle idee. Idee che nascono
per caso o per professione, volute o frutto di un incontro, per spirito
rotariano o necessità sociale… ma è il Club che poi le porta avanti.
Anche in questo caso, Fabrizio e Franco per le ricerche storiche,
Giorgio per i testi e Silvano per la presentazione grafica, sono stati
pronti a raccogliere l’idea e trasformarla in qualcosa che rappresenta
perfettamente il tema conduttore dell’annata:
“la realtà del nostro fare e del fare degli altri: storie e testimonianze
che danno speranza al futuro”.
Allora, quale storia migliore se non quella vissuta nel nostro Club,
qui raccontata con le variegate iniziative e i progetti realizzati,
a testimonianza del nostro fare per gestire il futuro? La descrizione è
completata da illustrazioni di rara bellezza che esprimono in maniera
originale i problemi sociali a cui il Club si è dedicato negli anni.
Con l’amicizia rotariana che ci distingue e dovrà distinguerci,
auguro a tutti una buona lettura.
Il Presidente Rotary Club Monza Est 2010-2011
Lorenzo Drago
La realtà del nostro fare
Nel Rotary vige il principio del ricambio: ogni anno le cariche si
rinnovano completamente. Questo sistema dà la misura di come il
Rotary sia diverso da qualunque altro tipo di associazione.
Di solito si cerca di assicurare una certa continuità agli organi direttivi
per consentire, si afferma, di portare a compimento i programmi
predisposti.
Perché nel Rotary questo principio è abbandonato in favore di una
rotazione il cui unico correttivo è la presenza nei consigli direttivi dei
presidenti past e incoming?
Non deriva da un ingiustificato autolesionismo, piuttosto dalla
consapevolezza che la forza del Rotary non sta nei dirigenti, ma nei
suoi soci, nei componenti del Club, tutti degni di ricoprire a rotazione
qualunque carica direttiva, pronti a dare il loro contributo forse proprio
quando non siano investiti da compiti istituzionali.
In altre parole, il Rotary non è una struttura, non è una organizzazione,
ma è un insieme di amici, che rafforzano il loro legame con la
consuetudine dell’incontro conviviale.
Questa idea, nata nel lontano 1905, ha dimostrato in più di un secolo
di applicazione, la sua validità, tant’è che ancora oggi, mutati i tempi e
le usanze, il Rotary è vivo e pronto ad affrontare i problemi della società
attuale.
Il Rotary Club Monza Est, fondato nel 1968, ha già festeggiato quattro
ricorrenze decennali, ma quest’anno vuole offrire ai soci e alla città un
ricordo dei suoi momenti più importanti. Tra le tante cose realizzate in
questi anni, abbiamo scelto quelle in cui, più che l’iniziativa del Club, è
stata l’idea di un socio a permettere al Club di conseguire l’obiettivo.
Non bisogna mai dimenticare che, nel Rotary, non vige il principio di
maggioranza; anzi, ha sempre ragione la minoranza, o meglio, il singolo
individuo. Sono accettate tutte le opinioni, ma tali restano, mentre le
idee vincono.
Purché non ci si limiti al “dire”, ma si cerchi di “fare”.
La forza di un’idea
Tra tutti i momenti che hanno caratterizzato la vita del R.C Monza Est,
quello forse più significativo, è stato il conferimento della Paul Harris
Fellow a Sergio Conversano.
Si tratta dell’onorificenza rotariana che, mentre premia un socio per i
suoi meriti, contribuisce alla vita del Rotary in quanto chi la conferisce
deve versare mille dollari alla Rotary Foundation, a sua volta madrina
di tante iniziative tra le quali non si può non citare l’eradicamento della
poliomielite dal mondo.
Nel nostro Club molte P.H. Fellow sono state assegnate, alcune dal
Club stesso, altre dal Distretto, ma mai con le modalità di quella
conferita a Conversano.
Sergio è stato un cardiologo che ha operato per lunghi anni
all’Ospedale San Gerardo di Monza come responsabile del servizio di
elettrocardiografia.
Praticava anche la libera professione e, quando ancora la cardiochirurgia
in Italia era agli albori, se un suo paziente ne aveva bisogno, lo
accompagnava a Houston per farlo operare.
In una di queste sue missioni, venne a conoscenza di un sistema di
elettrocardiografia computerizzata in uso presso l’ospedale che lo
ospitava per l’intervento. Se ne entusiasmò e decise che anche Monza
doveva avere un simile presidio.
Le apparecchiature venivano dall’America, il costo totale sarebbe stato
di quasi un miliardo delle vecchie lire, ma tutto ciò non lo spaventò.
Cominciò una raccolta di denaro basandosi solo sulle sue forze, ma
ebbe conforto e assistenza dal Rotary Monza Est. Dopo una battaglia
durata anni, raggiunse la somma necessaria e la elettrocardiografia
computerizzata iniziò ad operare all’Ospedale San Gerardo. Una targa
posta all’ingresso ricorda l’inaugurazione del reparto e il concorso dei
rotariani.
Quell’anno era governatore Sergio Mulitch e nostro presidente Willy
Mennella. Durante la riunione dei dirigenti del Club col governatore,
questi fu messo al corrente del buon esito del progetto di Conversano.
Senza esitazione, Mulitch conferì a Sergio la P.H. Fellow. sul campo.
Lotta alle dipendenze
Negli anni ‘60 il problema della droga non era sulla bocca di tutti,
come ora. All’epoca nessuno si sarebbe sognato di andare nelle scuole
a parlare di droghe, e a chi cadeva vittima di questa dipendenza, non
venivano offerte soluzioni efficaci.
Ma un uomo, uno scienziato, un rotariano poteva cercare una
soluzione, proporla e realizzarla. Doveva essere convinto di ciò che
faceva, avere le conoscenze scientifiche per non imboccare strade
sbagliate e, cosa più importante, trovare un gruppo che lo seguisse, gli
desse una mano come sostegno morale e, se possibile, anche come
contributo pratico.
Ebbene quest’uomo era un socio del R.C Monza Est: il prof. Enzo
Gori, ordinario di farmacologia presso l’Ateneo milanese nella Facoltà
di Fisica e Matematica.
La sua idea, e fu tra i primi a caldeggiarla, era che il tossicodipendente
doveva cambiare vita drasticamente, isolarsi in una comunità protetta e
attrezzata per essere disintossicato, assistito psicologicamente e ritrovare
uno scopo nella vita.
Nacque così “Cascina Verde”, prototipo di un’infinità di altre iniziative
simili, che fioriranno negli anni seguenti.
Il sostegno del Rotary fu determinante al punto che in seguito ha
consentito di iniziare un’attività di informazione ai genitori, consistente
in conferenze nelle scuole per discutere sui danni e sui rimedi di quello
che sarebbe diventato un vero flagello.
Memori di questo primo attacco alle dipendenze, ecco che l’anno
scorso il Club, sollecitato da Roberto Bursese, raccoglie il testimone
e rinnova l’opera di informazione alle famiglie, con il progetto “Open
Your Eyes”: un opuscolo di aspetto accattivante e con un contenuto
calibrato si rivolge ai genitori di tutti gli studenti delle scuole di Monza.
Ai padri e madri preoccupati e impotenti si offre uno strumento pratico
per capire e provvedere. Una volta di più il Rotary si è ...inventato un
modo originale per affrontare un male antico. Il libretto è giunto nelle
case con la pagelle del risultato finale.
Forse ha rasserenato qualche famiglia e ha sottratto qualche giovane a
un incerto destino.
Rimedi ai disagi
In qualunque comunità vi sono aree grigie, dove il disagio è palese solo
a chi ne è vittima, ma sfugge all’opinione pubblica e non coinvolge più
di tanto le istituzioni. Anche qui un Rotary può fare molto, specie se,
nello scegliere i suoi soci, ha puntato sulla qualità degli stessi.
I problemi della terza età sono noti e purtroppo le cerebropatie
degenerative sono in forte crescita. I malati di Alzheimer necessitano
sovente di ricovero, anche per aiutare le famiglie a sostenere situazioni
di grave sofferenza.
In uno di questi istituti esisteva uno spazio libero attorno ai fabbricati,
ma era un cortile incolto. Su proposta di Gino Pucci il Rotary ha creato
il Giardino Alzheimer, sfruttando le competenze di un socio e la buona
volontà di tutti gli altri.
Nella penombra della malattia incombente, un raggio di luce ha
illuminato un’aiuola fiorita.
Si pensa che i bambini siano sempre sani. In particolare a nessuno
veniva in mente di misurare loro la pressione arteriosa fino a quando la
dott.sa Genovese, dell’ospedale San Gerardo, non pensò di provarci.
I dati furono sconcertanti. Più del 5% dei bimbi esaminati erano ipertesi
e nessuno lo sapeva. Per puro caso la Genovese faceva le ferie nella
stessa località scelta dal socio Pozzoli, col quale parlò del suo desiderio
di sottoporre a screening la popolazione in età scolare.
Detto fatto, Pozzoli si fece promotore del progetto P.A.B. (Pressione
Arteriosa Bambini) e il Club mise a disposizione mezzi e capacità
organizzative per lanciare l’iniziativa. A tutt’oggi migliaia di bimbi fra i
sei e gli undici anni sono stati sottoposti ad esame.
I bambini crescono e ad un certo punto conoscono le ...bambine. Se i
rapporti sessuali fra giovani non sono più il tabù della nostra giovinezza,
offrono però altri rischi. La diffusione dell’Aids sta rapidamente
aumentando fra giovani eterosessuali, come s’è accorto il nostro socio
Lorenzo Drago, ricercatore microbiologo.
Le sue preoccupazioni, trasmesse al Club, hanno dato origine ad un
cospicuo intervento nelle scuole, programmando conferenze in tutte
le superiori di Monza per le scolaresche riunite. Era il progetto A.R.M.
(Aids Rotary Monza). Anche altri club del gruppo Brianteo aderirono,
rinforzando ancor più l’impatto sui destinatari.
Offerte di sostegno
Esistono problemi sul territorio che nessuno affronta, o perché non fanno
parte del compito istituzionale degli enti assistenziali o perché manca la
percezione di un bisogno.
Qui il Rotary dimostra la sua forza: tra tutti i soci, ciascuno di diversa
formazione e con attività differenziate, è facile che a qualcuno venga in
mente un’iniziativa utile alla comunità.
Ecco allora che, senza defatiganti discussioni, altri soci si dichiarano pronti
a collaborare e parte un nuovo progetto. Nella nostra storia ciò si è ripetuto
molte volte e purtroppo non tutte possono essere citate.
Abbiamo scelto quelle che hanno un padre certo, cioè un socio che ha fatto
una precisa proposta, adottata poi dal Club come progetto dell’annata.
Nel tempo possiamo ricordare il “Bibliobus”, le pubblicazioni “Opportunità
di Lavoro” e la “Banca del Tempo”.
La prima idea fu di Giovanni Baroni e consisteva nel creare una biblioteca
ambulante come succursale mobile della Biblioteca Civica che, fermandosi
in luoghi prestabiliti, avrebbe consentito lo scambio dei libri senza il disagio
di recarsi in centro.
Il club finanziò l’acquisto di un pulmino attrezzato che, per anni, portò
in giro per i quartieri di Monza il nome del Rotary, assieme a centinaia di
volumi a disposizione dei cittadini.
Vincenzo Nociti fu invece il promotore delle pubblicazioni che si ripeterono
per tre anni e costituirono un primo esempio di orientamento professionale
per i giovani monzesi.
I soci del Club si attivarono per tenere conferenze e incontri con i giovani
nelle proprie aziende e negli studi professionali. In molti casi le scuole
accoglievano molto volentieri quelli di noi disposti a misurarsi con le
scolaresche.
Infine la “Banca del Tempo” di Mimmo Inga. Ancorché non fosse un’idea
originale, poiché già altre ne esistevano fuori Monza, per noi fu un’azione
estremamente importante. Non era lo scambio di valori materiali, tipico
delle banche, ma lo scambio di ore libere a favore di chi ne aveva bisogno.
Presso la Casa del Volontariato era stato istituito il centro di raccolta delle
richieste e delle offerte, accuratamente gestito da Roberto Modigliani.
Chi aveva ore libere le dedicava ad evadere le richieste più svariate,
dall’accompagnamento in automobile, allo svolgimento di una pratica in
Comune, come piuttosto al pagamento di una bolletta in scadenza.
Editore e mecenate
Pochi anni dopo la fondazione, il Club si è cimentato in una operazione
editoriale di tutto rispetto, pubblicando in ben tremila copie il
volumetto “IL TEATRINO NELLA VILLA REALE DI MONZA”.
Il socio promotore fu Francesco Donzelli, che riuscì a celebrare
contemporaneamente l’idea del Rotaract di restaurare il Teatrino di
Corte e l’iniziativa del R.C. Monza di finanziare l’opera, divulgando al
pubblico monzese le motivazioni e la metodologia del restauro.
La finalità era quella di renderlo partecipe delle attività e delle speranze
che hanno animato i promotori dell’operazione.
In una veste grafica particolarmente curata, la pubblicazione ha dato
l’imprinting per ogni successiva opera.
Ben più modesta nella veste, squisitamente artigianale e fatta in casa,
fu l’uscita, anni dopo, del “Librino”, voluto dal presidente Luciano
Bancalari e scritto a quattro mani da Antonio Guerci e Giorgio Lupieri
in occasione del ventennale del Club.
Vi si trovano aneddoti, resoconti, pillole di saggezza rotariana e
considerazioni che forse varrebbe la pena di rileggere.
Pierangelo Migliorini e lo stesso Luciano Bancalari, si imbarcavano,
qualche anno più tardi, nel recupero di centinaia di vecchie foto della
città, provvedendo a digitalizzarle e, con infinita pazienza, a ricostruire
punto per punto, le zone danneggiate delle vecchie lastre.
Le migliaia di fotografie mirabilmente restaurate hanno dato origine
al progetto “Monza Ritrovata”, che ha permesso di produrre pregiati
album di tutta la collezione e, tramite il giornale locale, ben tre volumi di
immagini, contribuendo in maniera eccezionale alla conservazione del
volto della città.
Il mecenatismo del Club si è espresso in passato con l’organizzazione di
mostre di pittura per giovani artisti che, sfruttando la passione di Pino
Guffanti e la collaborazione del R.C. Monza, hanno dato origine alla
“Biennale Giovani”, in collaborazione con il Comune di Monza.
Nella musica l’interesse del Club, sollecitato e rinnovato ogni due anni
da Luigi Ferraro, comporta ancora oggi il sostegno del “Concorso
Pianistico Internazionale Rina Sala Gallo”, per il quale, con il R.C.
Monza Ovest, siamo i titolari del premio al terzo classificato.
Quale può essere
la morale da trarre
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Si tratta di Quale può essere Si tratta di Quale può essere
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risultati pratici, che fosse, bisognerebbe
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dai manuali di rievocato in queste
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Rotary, se non ci nell’opera intrapresa.
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dovrebbe portare a nell’opera intrapresa.
dovrebbe portare a Rotary, se non ci
dovrebbe portare a Rotary, se non ci nell’opera intrapresa.
Rotary, se non ci
dovrebbe portare a Rotary, se non ci
Conclusioni
Quali considerazioni si possono trarre da quanto è stato rievocato in
queste pagine?
La prima è che il Rotary, se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Si
tratt a infatt i di una istituzione particolare, dove nulla, dalla rotazione
delle cariche agli impegni dei soci, lascia presagire capacità di azione
così importanti e concrete come quelle presentate, senza contare tutt e
quelle delle quali non si è potuto fare menzione.
La seconda è che, a ben guardare, ciò che avviene sott o l’etichett a del
Rotary, è in realtà, di volta in volta, opera di soci che att raversano un
momento di particolare ispirazione. I colleghi e gli amici non hanno
motivo per sott rarsi ad una generosa collaborazione e le cose si
realizzano.
Si tratt a di un metodo di lavoro che esula dai manuali di organizzazione
aziendale, che non dovrebbe portare a risultati pratici, che non prevede,
anzi aborre, decisioni collegiali, ma che, come mostrano i fatt i, funziona.
Alle grandi azioni di respiro mondiale che il Rotary International, con il
contributo di ogni singolo Club, porta avanti, come ad esempio la Polio
Plus, o gli Scambi Giovani e i Gruppi di Studio, si aggiungono quindi, a
livello di territorio, interventi come quelli che vi abbiamo ricordato.
Siamo convinti che la forza del Rotary e la sua utilità sia proprio in
questo lavoro paziente e costante di presenza nella comunità.
Affi nché tutt o ciò sia noto ai soci e alla citt à, abbiamo realizzato questo
racconto di un quarantennio abbondante di vita rotariana in seno al
R.C. Monza Est.
Tutt i coloro che ci hanno aiutato, tutt i i soci che si sono adoperati per
realizzare questi progett i e tanti altri che non è stato possibile citare, ma
che sono ben presenti nella memoria di ciascuno di noi, devono essere
fi eri di quanto è stato fatt o.
La realtà del nostro “fare”
La forza di un’ideaElettrocardiografia computerizzata
Lotta alle dipendenzeCascina VerdeOpen Your Eyes
Rimedi ai disagiGiardino AlzheimerPressione Arteriosa Bambino (P.A.B.)Aids Rotary Monza (A.R.M.)
Offerte di sostegnoBibliobusOpportunità di LavoroBanca del Tempo
Editore e mecenateIl Teatrino nella Villa RealeIl LibrinoMonza RitrovataPremio di PitturaConcorso Pianistico Rina Sala Gallo
Conclusioni
Ricerca storica e coordinamentoFranco PrimavesiFabrizio Cortese
TestiGiorgio Lupieri
Progetto graficoSilvano Appiani
IllustrazioniPaolo D’Altan