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SIAMO TUTTI INTERCONNESSI: REGOLA D'ORO IN 8 TRADIZIONI “INeJ HeR K” (che sia protetto il tuo volto) antico saluto egizio Ogni epoca e ogni luogo hanno ricevuto gli strumenti idonei per meglio inserire la Religione nella vita quotidiana. Con il ragionamento e lo studio, vivendo noi in un’epoca e in un ambiente sociale “occidentale”, ci accorgiamo che la nostra civiltà è scaturita principalmente dalla cultura latina e greca. Ma greci e latini misero a frutto le conoscenze plurimillenarie della culture egizia e sumera, alle quali, per iniziare questo breve percorso, oggi facciamo riferimento. Lo scopo della ricerca è di capire, a partire dalle nostre origini, ciò che mosse gli antichi ricercare nella scienza-magia-religione uno sviluppo unitario, ricerca che fu presente in ogni epoca e parte del mondo antico. Da questo percorso si origina l’attualità della storia contemporanea. Clicca per girare

La Regola d Oro Egitto Egiziani

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Page 1: La Regola d Oro Egitto Egiziani

SIAMO TUTTI INTERCONNESSI: REGOLA D'ORO IN 8 TRADIZIONI

“INeJ HeR K”

(che sia protetto il tuo volto)

antico saluto egizio

Ogni epoca e ogni luogo hanno ricevuto gli strumenti idonei per meglio inserire la Religione nella vita quotidiana.Con il ragionamento e lo studio, vivendo noi in un’epoca e in un ambiente sociale “occidentale”, ci accorgiamo che la nostra civiltàè scaturita principalmente dalla cultura latina e greca.

Ma greci e latini misero a frutto le conoscenze plurimillenarie della culture egizia e sumera, alle quali, per iniziare questo breve percorso, oggi facciamo riferimento. Lo scopo della ricerca è di capire, a partire dalle nostre origini, ciò che mosse gli antichi ricercare nella scienza-magia-religione uno sviluppo unitario, ricerca che fu presente in ogni epoca e parte del mondo antico. Da questo percorso si origina l’attualità della storia contemporanea.

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L’ombra della morte: la sofferenza e la paura per il distacco, per ciò che più non esiste, il terrore dell’annullamento, la comprensione dei meccanismi che regolano la vita dall’infinitamente piccolo alle grandezze cosmiche sono le ricerche della civiltà umanada migliaia di anni laddove il mondo trova il suo equilibrio, insigni saggi hanno cercato di aiutare l’umanità a comprendere il mistero della vita e della morte

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Al di fuori del corpo l’anima assiste alla pesatura del suo cuore, Non vi è altro giudice che la propria coscienza, gli Dei assistono per aiutare l’anima a realizzare il suo destino in Verità e Giustizia. L’unica domanda è: “quanto amore hai prodotto” più hai amato più il cuore si èalleggerito. Il contrappeso è una leggera piuma della Dea Maat (Verità e Giustizia secondo le occulte cause di Dio Amon). La trinità è data da Osiride (bianco e verde perché puro e agente di vita, avendo vinto la morte, accettando il suo destino umano, come sarà per Gesù): il fuoco della vita, e i due aspetti della Via Femminile: Nefti, la pura saggezza (bianca e verde), e Iside, la forza passionale (rossa). La conoscenza (rappresentata dal Dio Thot a testa di ibis) a tutela dell’anima, controlla che tutto sia esatto. Il Dio Anubis fedelmente accompagna l’anima come il cane accompagna il cieco. La mostruosa Dea Ammut (costituita dall’unione dei tre animali rappresentanti i vizi capitali: coccodrillo, leone, ippopotamo), divora ciò che è impuro (rigenerandolo in una nuova incarnazione terrena). Ognuno ha in mano lo scettro o lo strumento simbolo della sua funzione. Tutti sorridono perché il destino è nella volontà di Dio ed è sempre Giusto. Il Dio Horus con la testa di falco, il rapace che vola da terra a cielo in perfetta verticale guardando il sole (RA=Dio) a occhi aperti, presenta l’anima ormai salva a Osiride. Questa meravigliosa scena che tutti ci attende al compimento del destino è la perfetta rappresentazione del mistero della vita!

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L’Antico Egitto è l’esatto baricentro del Mondo, il suo paesaggio, il suo clima, la sua orografia determinata dal Nilo, unico grande fiume che scorre da sud a nord, ne fanno una terra unica e irripetibile

Paese desertico e fertile, esattamente orientato dal Nilo, che rappresenta la proiezione della Via Lattea in terra, per 4000 anni l’Egitto è il punto di riferimento per le arti e le scienze dell’umanità, tutti i suoi templi si sviluppano perfettamente per rappresentare le costellazioni cioè “la volontà di Dio” manifesta

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Gli antichi egizi, dall’epoca considerata preistorica a quella tolemaica, con meticolosa precisione hanno studiato e ricercato quale sia la volontà di Dio, rappresentata nella perfezione della materia, sia essa terrena o cosmicaGli strumenti utilizzati e ideati, cosìcome tutta la loro filosofia di vita, furono pratici, semplici, essenziali e perfetti

Dioptra per geometra

gromaUtilizzo

della groma

Clessidra ad acqua

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La geometria fu applicata alle costruzioni terrene e alla misurazione astronomica, sempre l’astronomia (da Egizi e Caldei) fu associata all’Astrologia

Preparazione strutturaleProgetto iniziale

Proporzioni armoniche

Realizzazione del sito di Giza (lavoro svolto in 3 generazioni di Re)

Fotografie satellitari che oggi permettono di vedere la

perfezione della realizzazione

Proiezione celeste nelle costellazioni del Nord e del Sud

Proiezione celeste nella “Cintura di Orione”

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Ma se l’Antico Egitto è il luogo ove la religione e la scienza hanno avuto il massimo grado di perfezione in ogni campo dello scibile umano, anche le altre popolazioni del mondo, in contemporanea o in epoche diverse, hanno costruito opere simili per connettere (religere) le energie trascendenti a quelle immanenti

Principali luoghi di forza

nell’equilibrio tellurico

Megaliti Celtici

Piramidi latino e

sud-americane

Zigurratmesopotamiche

Tumuli piramidi pellerossa

nordamericani Piramidi cinesi

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Rielaborando i concetti pubblicati dal filosofo Gianluca Freda, si notano i parallelismi tra l’Egitto, le altre culture e l’epoca moderna sono evidentissimi, manifestando l’origine comune e unica: Dio, che si manifesta ed èrappresentato così come ogni popolo lo inserisce nella sua peculiarità. si fanno ancora più evidenti se si prende in esame il culto di Osiride, il padre di Horus, risalente ad epoca egizia anteriore. Il rituale dell’adorazione di Amòn-Osiride, prevedeva che i fedeli mangiassero alcune focacce di frumento che rappresentavano il “corpo”della divinità (le piantagioni di frumento potevano crescere grazie al sole, rappresentando così la manifestazione fisica di Dio). Nel corso del rituale veniva esibito un ostensorio rappresentante il disco solare, che veniva sollevato in alto dinanzi ai fedeli riuniti in preghiera. Il termine “ostensorio”, non è cristiano e non deriva da “ostia”, ma da un etimo egizio, poi adottato anche dal latino, che significa “mostrare, esibire”.

Come per Horus, figlio di Osiride, nell’Antico Egitto, così anche Krisna, Zoroastro, Attis, Adonis e molte altre divinità adorate nel corso dei secoli celebravano il proprio compleanno il 25 dicembre. Krisna e Zoroastro erano stati partoriti da una vergine, come anche Budda, Bochia, Osiride, Serrapis, Mardouk e molti altri personaggi dei culti religiosi di ogni tempo e latitudine. Attis di Frigia (venerato in Grecia intorno al 1200 a.C.), oltre a essere nato da una vergine il 25 dicembre, fu crocifisso e resuscitò dopo i tre giorni canonici. La nascita di Krishna(India, circa 900 a.C.) fu annunciata da una stella comparsa a oriente; anch’egli fece diversi miracoli, fu crocifisso e resuscitò. Dioniso (Grecia, 200 d.C.), nato come sempre da una pia donna il giorno di Natale, compìdiversi miracoli tra i quali la trasformazione dell’acqua in vino, fu chiamato “Re dei Re” e “L’Alfa e l’Omega”, fu anche lui crocifisso e sopravvisse alla morte. Mitra, il cui culto era nato in Persia intorno al 1200 a.C., nacque il 25 dicembre, ebbe 12 discepoli, fece miracoli, rimase morto per tre giorni trascorsi i quali resuscitò, il tempio del Dio Mitra, a Roma, si trovava sul Colle Vaticano e sulle sue fondamenta sacre fu costruita la prima basilica di San Pietro. Il giorno sacro a Mitra era la domenica, giorno dedicato all’adorazione del sole. Tant’è vero che in molte culture, il nome di questo giorno reca ancora traccia della divinità solare a cui era consacrato. (Sunday in inglese, Sontag in tedesco), perfino in lingua giapponese domenica si dice “Nichiyoubi”, dove “nichi” è appunto il sole, rappresentato con il caratteristico ideogramma kanji (un quadrato diviso a metà da una lineetta).

Da Horus derivano anche alcuni termini ancora in uso nel parlato comune. Ad esempio le parole “orizzonte” (la linea visiva dalla quale si vede sorgere il sole) e “ora” (dal latino “hora”; le ore del giorno erano le “tappe” di Horus-sole durante il suo quotidiano percorso nel cielo). Uno e trino, morte e resurrezione, l’uomo è Dio incarnato, dovunque vi è la stessa morale, la stessa “via”, la stessa “pace”, la stessa “speranza”. Sempre e ovunque è così. Tutto ciò è affascinante.

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Mentre in tutte le culture, tramite la scrittura (cioè l’applicazione terrena del linguaggio divino) e l’architettura (la realizzazione terrena della perfezione divina celeste) si è portato il Cielo sulla Terra e si è elevato l’uomo al divino, specialmente in Oriente, a partire dall’India per poi passare in Cina, Giappone, Tibet e così via, il cielo è stato “proiettato” sul corpo umano, che è visto come un microcosmo rappresentante nell’individuo le costellazioni celesti. Tutte le scritture “geroglifiche” (comprese quelle ideografiche) sono scritture “sacre”e la loro forma, proporzione e direzione segue precisi rituali canonici prestabiliti in ordine gerarchico verticale.

Geroglifici mayaGeroglifici egizi Scrittura cuneiforme

Ideogrammi giapponesi

Ideogrammi hindi

riconoscimento sul corpo della scrittura celeste

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Ulteriori similitudini, si hanno nella rappresentazione del calendario (basato sulla data degli equinozi e dei solstizi, oltre che sulla posizione della luna, dei pianeti, delle stelle fisse rispetto alle dodici costellazioni dello zodiaco astrologico)

Calendario ebraico Calendario cinese Calendario indiano Calendario atzeco

Precessione equinozi

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Qualunque percorso, sia esso scolastico, lavorativo, sociale o quant’altro, può essere reso vitale se in esso agisce l’aspetto religioso, in quanto la Religione eleva al divino il percorso, rendendone trascendente la motivazione con la quale è agito dall’individuo che lo pratica. Dagli antichi, da ogni “angolo del Mondo”, a partire da ogni cultura, tutto porta ad un unico disegno e ad un unico progetto, in tutte le culture il numero 4 (numero della terra) e il numero 3 (numero del cielo) formanti il 7 (4+3) numero della perfezione e il 12 (4x3) numero della completezza, sono i simboli con cui Dio parla all’umanitàincarnata. Come il Sole e la Luna risplendono nel cielo diurno enotturno per tutti gli uomini, buoni o cattivi che siano, così Dio infonde in tutti la stessa legge, la stessa armonia, ma poi ciascuno è LIBERO di agire secondo sua coscienza, prendendosi carico delle proprie scelte e delle proprie responsabilità. Non esiste un Dio tiranno, innamorato solo di se stesso, l’uomo invece è relativo e, come Narciso, ama l’illusione del riflesso di un’immagine specchiata nell’acqua, affogando nel tentativo di abbracciarsi. O ami Dio e Dio è tutti, in assoluto, o ami solo te stesso: il dio relativo e non assoluto.

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Tutte le materie, tutte le arti tutte le scienze portano ad un’unica verità, ogni studente che si applica con dovizia all’apprendimento di una materia, si armonizza con la perfezione divina. Ogni docente ad ogni lezione è il portatore di un’energia di verità, divenendo un “maestro” nella sua “arte”.

L’unico male è l’illusione, generata dall’attaccamento, a sua volta reso possibile dall’ignoranza. L’illusione è di credere ad una realtà relativa, quando noi siam particelle di assoluto e, anche se viviamo nel relativo, ogni intenzione da noi proiettata nel mondo, con un’azione attiva o passiva, colora l’universo intero della nostra volontà, se essa èconfacente all’armonia divina, il piatto della bilancia su cui sarà pesato l’amore prodotto dal nostro cuore si alleggerisce, se invece l’azione èdettata dall’attaccamento alla materia, la stessa materia ci attrarrà a terra, per servire umilmente la nostra richiesta e tanto più avremo “voglia” di quell’oggetto del desiderio, più la nostra vita vi sarà strettamente legata.

Nell’Antico Egitto il simbolo dell’attrazione terrena era la “piramide” il cui nome è MIR sintonico con la parola odierna “miraggio” mentre dal rosso della passione terrena “desher” derivò il nome dell’aridità desertica: parole sagge… ancor oggi per noi valide!

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Ma rispetto al tempo antico, molte cose sono cambiate:

1) Il mondo è diventato apparentemente più piccolo perché enormi distanze possono essere percorse da uomini e merci in pochissimo tempo, eppure anche migliaia di anni fa, benché più lentamente, si viaggiava per mare e per terra, giungendo a conoscere luoghi e genti diversissime.

2) L’incremento demografico e la sproporzione enorme tra consumo e rigenerazione di energie naturali, spesso causa incremento di condizioni di indigenza e miseria in milioni di individui. Per contro si pensi ai perfetti sistemi di irrigazione che caratterizzarono l’India di oltre 7000 anni fa, la cultura del rispetto per la natura degli antichi Egizi che tutto riferivano al ciclo d’inondazione del Nilo, la bellissima capacità delle popolazioni americane o asiatiche di non produrre assolutamente scorie, anzi di riuscire ad arricchire l’armonia delle terre da loro “sfruttate” e così via. Invece i cumuli di rifiuti e la distruzione di oceani e foreste perpetuata in pochissimi decenni è un atto sacrilego!

3) La perdita di concetti di riferimento importanti come la spiritualità, la socializzazione, l’amore per la propria patria (inteso soprattutto come legame al proprio ambiente di nascita) che, rispetto al passato, oggi stimolano l’incremento della violenza, spesso fine a se stessa.

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Eppure anche questo fa parte del progetto divino, ma sta a noi saper superare, in quest’era, i problemi e i disagi che ci vengono assegnati dal destino. E per farlo, mentre alcuni lavorano intensamente a servizio dell’ego, generando sofferenza, altri, con sacrificio, accettano su di se le difficoltà e le responsabilità e operano per migliorare e pulire l’oceano della vita in cui siamo immersi. Ecco i principali punti che le piùimportanti nazioni del mondo hanno accettato di perseguire con i loro governi:

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è un documento, firmato a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri. I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una branca del diritto. Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy).

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La Dichiarazione è composta da un preambolo e da 30 articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. I diritti dell'uomo vanno quindi suddivisi in due grandi aree: i diritti civili e politici e i diritti economici, sociali e culturali.La Dichiarazione può essere suddivisa in argomenti:

il preambolo enuncia le cause storiche e sociali che hanno portato alla necessitàdella stesura della Dichiarazione;

gli articoli 1-2 stabiliscono i concetti basilari di libertà ed eguaglianza (già sanciti dalla Rivoluzione francese);

gli articoli 3-11 stabiliscono i diritti individuali;

gli articoli 12-17 stabiliscono i diritti dell'individuo verso la comunità (anche qui rifacendosi a un dibattito filosofico);

gli articoli 18-21 sanciscono le cosiddette "libertà costituzionali", quali libertà di pensiero, opinione, fede e coscienza, parola, associazione pacifica;

gli articoli 22-27 sanciscono i diritti economici, sociali e culturali;

i conclusivi articoli 28-30 stabiliscono le modalità generali di utilizzo di questi diritti e gli ambiti in cui tali diritti non possono essere utilizzati.

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Inoltre, per proteggere l’ambiente di questo nostro meraviglioso pianeta, è stato stipulato il protocollo di Kyōto che è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale. Il trattato è stato sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997 da più di 160 paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia.

Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 — considerato come anno base — nel periodo 2008-2012.

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Il protocollo di Kyōto prevede il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili; il principale meccanismo è il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili è di ridurre le emissioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento.Gli antichi sono la nostra famiglia e la nostra scuola, impegniamoci anche noi a lavorare per esser degni di aver ricevuto in dono questa preziosa vita. I nostri progenitori sono i fondatori di questa società multietinica e multireligiosa e ci hanno donato strumenti e regole morali adatte a tutti, per renderci in grado di fornire un mondo migliore a chi ci succederà.

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HOTeP HeNÄ MeRUT : (dall’Antico Egitto) pace e amore

Sergio Sapetti

Buddha Luce Infinita Paradiso dell’Ovest

Bibliografia relativa all'Antico Egitto:

•Isha Schwaller De Lubicz - HER BAK CECIO - NERI POZZA EDITORE

•Isha Schwaller De Lubicz - HER BAK DISCEPOLO - NERI POZZA EDITORE

•René Schwaller De Lubicz - IL TEMPIO DELL'UOMO

•Jeremy Naydler - IL TEMPIO DEL COSMO religione, magia e miti nell'Antico Egitto - NERI POZZA EDITORE

• Christian Jacq – IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI – PIEMME POCKET

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