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Il primo anno di attività del #Garante cittadino degli animali: le azioni previste, le attività svolte, l'attenzione verso gli #animali domestici e non domestici in città, le criticità affrontate. #ComunediBergamo #ecologia #ambiente
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3, PIAZZA MATTEOTTI
24122 Bergamo FAX 035 399 793 e-mail: [email protected]
stampato su carta riciclata
GARANTE PER GLI ANIMALI
Bergamo, 22 febbraio 2016
Relazione 2015 del Garante degli animali Comune di Bergamo
Cercherò di riassumere in qualche pagina questo primo anno delle mie funzioni di Garante
cittadino degli animali, incarico che ho accettato il 1° settembre 2014 dichiarando espressamente
che sarebbe stato mio scopo principale poter dare al Comune, con il vostro prezioso aiuto, un
nuovo Regolamento per la tutela degli animali.
Questa riforma è davvero necessaria e indifferibile: serve per innovare e aggiornare il testo di
riferimento per gli Uffici ecologia, polizia locale e servizi sociali ed anche per il Garante, in modo
che tenga conto sia dell’evoluzione normativa intercorsa, sia dell’accresciuta sensibilità verso il
mondo animale.
Il mio dna personale mi ha poi portato a chiedere una maggiore attenzione anche verso gli animali
non domestici e la biodiversità cittadina in genere.
Compiti del garante.
Ora, la figura del Garante degli animali è prevista dal Regolamento comunale contro i
maltrattamenti, sulla detenzione e la tenuta degli animali, approvato con deliberazione consiliare
risalente al novembre 2005.
I compiti del garante, in breve, consistono:
1. nel ricevere le segnalazioni ed i reclami di chiunque venga a conoscenza di atti o comportamenti lesivi dei diritti degli animali, compresi quelli inoltrati dalle associazioni, enti e istituzioni che operano nel campo della tutela dei diritti degli animali;
2. nel denunciare o segnalare all'Autorità giudiziaria fatti o comportamenti relativi agli animali configurabili come reati, dei quali venga a conoscenza nell'esercizio o a causa delle sue funzioni;
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3. nel contribuire alla diffusione e la conoscenza delle normative regionali, statali, dell'Unione europea ed internazionali, che regolano la materia della tutela dei diritti degli animali;
4. nel segnalare alla Giunta ed al Consiglio comunale l'opportunità di assumere provvedimenti di loro competenza in materia;
5. nel formulare proposte e/o progetti-pilota finalizzati a migliorare le condizioni di vita degli animali; - promuovere la conoscenza degli interventi delle amministrazioni pubbliche effettuati a tutela dei diritti degli animali, collaborando anche con gli organismi titolari di competenza in materia di protezione degli animali, in particolare con istituti e associazioni operanti per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente e degli animali.
Queste funzioni sono svolte su base volontaria, gratuita e senza alcun budget.
Ciò premesso, il garante deve predisporre annualmente una relazione sull'attività svolta e
sulle condizioni degli animali nel territorio del Comune di Bergamo, nonchè sull'attuazione dei
relativi diritti, da trasmettere al Consiglio comunale entro il primo semestre dell'anno
successivo a quello di riferimento (febbraio 2016).
Emergenze.
L’approccio con la funzione di garante è stato drammatico: molti ricordano l’emergenza felina
della fine settembre 2014, finita su tutti i giornali, quando 12 gatti vennero abbandonati in
quattro colli davanti alla redazione di un quotidiano cittadino, e il Comune si trovò ad
affrontare una situazione complessa.. Nell’occasione è però subito emersa la professionalità
degli uffici comunali e di ASL (gattile sanitario di Levate), e la grande solidarietà delle
associazioni animaliste, capaci di mettere in rete di risorse e soluzioni: dopo le cure
veterinarie e i primi accertamenti di ASL, il Parco delle Cornelle e le associazioni animaliste
OIPA ed ENPA, e altri circuiti gattofili, hanno messo a disposizione spazio e stalli, e quindi le
associazioni hanno attivato un circuito di adozioni serio e consolidato che ha consentito di
collocare tutti i mici.
Una seconda emergenza, questa volta relativa a cani, si è verificata tra il febbraio e il marzo
2015 quando si è reso necessario liberare un'area demaniale occupata da un anziano che vi
teneva, in condizioni precarie, assieme a sè, 13 cani, non maltrattati ma bisognosi di una
collocazione adeguata, dopo un attento intervento di sgombero e prelievo. La collaborazione
e il coordinamento di tutte le istituzioni ed uffici sono stati encomiabili: le assistenti sociali
hanno seguito il cittadino aiutandolo nel difficile momento dell'abbandono della struttura,
del recupero di altra soluzione, e nell'affrontare la decisione di affidare gli amatissimi cani al
Comune, per l'affido e l'adozione; il Servizio Veterinario ASL ha preparato le schede
identificative di ogni cane dopo averlo registrato, e ha operato al momento dello sgombero la
verifica "sul campo" dei cani presenti e valutato le condizioni sanitarie; il Servizio Ecologia con
il Garante ha preparato la comunicazione con la quale il proprietario dei cani ne autorizzava
definitivamente la cessione dei, con allegata la situazione dei cani registrati all'anagrafe
canina regionale; il Corpo Forestale dello Stato ha collaborato al trasporto con mezzi e gabbie
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dei cani; il Rifugio del cane, canile convenzionato del Comune di Bergamo, ha assicurato un
pronto ricovero ed accoglienza ai cani, di cui una gravida, e ha garantito in brevissimo tempo
l'affido e adozione di quasi tutti i cani, in stretto raccordo con il Garante.
Il tavolo delle associazioni.
Passata l’emergenza, in accordo con gli uffici e l’assessore ho quindi dato avvio ad un tavolo
delle principali associazioni animaliste presenti sul territorio, con cui ho condiviso la decisione
di portare avanti incontri periodici di consultazione e confronto sull’attività del garante, sui
problemi riscontrati, e di coesione sugli obiettivi di riforma del regolamento e sul
potenziamento della vigilanza zoofila.
Tra le principali associazioni con cui prosegue un confronto proficuo segnalo ENPA, LAV,
LEGAMBIENTE, OIPA, UGDA, WWF, oltre al RIFUGIO DEL CANE, associazione che gestisce il
canile convenzionato con il Comune di Bergamo a Seriate (è un canile intercomunale), AIUTO
GATTO e da poco la neocostituita DIRITTI ANIMALI BERGAMO. Un aiuto importante al
Garante è fornito a titolo volontario da una ricercatrice universitaria, attenta alle
problematiche relazionali uomo-animale, la dott.ssa Sofia De Meo, che ha contribuito anche a
rendere tempestiva e continua la risposta dell’ufficio ai cittadini e l’aggiornamento dei social.
La riforma del Regolamento per la tutela degli animali.
Con queste associazioni si è data vita ad un’attenta lettura e rimeditazione del modello di
nuovo regolamento animale che ha raccolto il consenso di oltre 1.500 cittadini che hanno
firmato la petizione della LAV, consegnata a febbraio 2015 all’Amministrazione. Tra le
principali novità del nuovo testo: un articolato più ricco che fa comprendere ai cittadini anche
l’ampia gamma delle condotte che concretano maltrattamento animale, il divieto della
detenzione dei cani a catena, il divieto di detenzione di cani per finalità di accattonaggio, la
regola del generale accesso degli animali nei locali pubblici (con le dovute misure), il vincolo
di rispetto delle linee guida del ministero dell’Ambiente – basate sulla commissione Cites –
per i circhi, specie di quelli che fanno uso di animali esotici: il regolamento è stato poi
arricchito dal tavolo delle associazioni con previsione di tutela anche per la fauna selvatica,
presente sia nel territorio comunale nella fascia dei colli, della pianura e sulle mura oltre che
nei parchi cittadini, e per i chirotteri, presenti sul nostro territorio con specie importanti.
Il regolamento è stato poi sottoposto agli Uffici della Polizia locale, che hanno formulato altre
osservazioni e rilievi, di cui si è tenuto conto nell’ultima revisione del testo curata dal Garante
con la LAV, perché lo stesso sia poi sottoposto al parere dell’Ufficio ecologia e proposto,
acquisito il parere della ASL, al Consiglio Comunale.
Il rafforzamento della vigilanza.
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Per rafforzare i controlli si è poi pensato, nel tavolo delle associazioni coordinato dal Garante,
di fare attivare dal Comune apposite convenzioni, con le associazioni dotate di vigilanza
zoofila, per aiutare la polizia locale nell’impegno diretto al controllo e repressione degli illeciti
nei confronti degli animali, anche con competenze specialistiche, abilitate da apposito
decreto a svolgere i compiti di guardie giurate nella specifica materia.
Dopo avere condiviso uno schema di convenzione, le associazioni interessate si sono
incontrate con la polizia locale, e sono in attesa della formalizzazione dell’accordo, che
dovrebbe aiutare e supportare, con personale specializzato e responsabile, le forze di polizia
comunali, ma anche i Carabinieri e la polizia provinciale come già accade, in vista
dell’auspicata introduzione del nuovo regolamento.
La comunicazione del Garante.
Ad oggi al Garante sono giunte più di 250 mail, fatte di segnalazioni, proposte, verifiche,
risposte a cittadini di Bergamo ma anche a cittadini di tutta provincia, dai comuni dove un
Ufficio del garante non c’è ma da cui giungono cittadini che chiedono a chi rivolgersi per
problemi di maltrattamento animale, trappole, allevamenti clandestini, ed Amministrazioni
locali che danno risposte non sempre competenti.
Fondamentale, per un efficace svolgimento delle funzioni di garante, e per la comunicazione
da e per il territorio è stato l’utilizzo dei social, necessitato anche per l’assenza di un sito
ufficiale comunale “attivo”: da subito, con l’aiuto insostituibile di alcuni qualificati attivisti,
abbiamo aperto la pagina Facebook “Garante per i diritti degli animali di Bergamo”, che
annovera quasi quattrocento contatti, raggiunge con i suoi post anche un migliaio di persone
e più; è stato anche aperto l’account twitter @bgarante, “garante animali bergamo”, che
diffonde notizie utili per la conoscenza della dimensione animale e della relazione con l’uomo
e l’ambiente cittadino e antropico in genere, oltre a favorire in genere ogni tipo di
segnalazione.
Maltrattamento animale o intolleranza umana?
Tra le segnalazioni della città, però, purtroppo più di una si è rivelata non già una
segnalazione di maltrattamento animale, ma di insofferenza umana verso gli animali del
vicino, rei di abbaiare, miagolare; o ancora verso le colonie feline, di cui molti ignorano
l’esistenza e credono che si tratti di gatti randagi da scacciare e catturare, quando invece
sono gatti liberi, sterilizzati a cura della ASL, censiti e curati da un responsabile della colonia, a
cui deve essere garantito il diritto di vivere nei loro luoghi in libertà.
Gatti.
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Al riguardo, l’ultimo riconoscimento di una colonia felina a cui si è contribuito ha riguardato il
cimitero di Bergamo, per molti anni reso difficile dall’equivoco che fosse un luogo di culto,
quando moltissimi cimiteri italiani e stranieri invece annoverano colonie feline, di grande
importanza anche per il controllo dei ratti. Alcune tra le segnalazioni hanno riguardato la
nuova colonia di gatti della stazione, in fase di censimento, scoperta alla fine dei lavori;
alcune nuove nascite, con necessità di sterilizzazioni, vicino a una casa di riposo, dove i gatti
sono elemento anche di ricreazione degli anziani; il gattone nero, censito regolarmente in una
colonia felina, catturato con una gabbia all’interno dello spazio di un edificio scolastico
privato ignaro della normativa di protezione; ma anche appropriazioni poco ortodosse di gatti
girovaghi ma di proprietà da parte di persone eccessivamente ansiose e convinte di vedere da
ogni parte abbandoni inesistenti, con conseguenti conflitti sulla proprietà e sulla restituzione
degli animali.
Gran parte di questi problemi potrebbero essere risolti con l’obbligo di iscrizione dei gatti
all’anagrafe, per ora solo facoltativa, ma di grande importanza sia per il controllo del
randagismo che della proprietà, come adesso accade per i cani: la polizia locale ha in
dotazione un lettore di microchip che consente all’istante di risalire, tramite l’anagrafe, al
proprietario dell’animale; ciò che ne consente una restituzione rapida, gli evita sofferenza e
riduce le spese di ricovero nelle strutture convenzionate e quindi i costi per il pubblico.
Infine, sempre quanto ai gatti, si è affrontata l’emergenza del trasloco del Gattile Enpa ad una
sede provvisoria, messa a disposizione dal Comune, presso il Parco di Via Morali; a breve
ENPA, che ha acquistato una struttura sempre nei pressi del vecchio gattile, vi traslocherà le
attività e il Comune ha in previsione di attivare una vera e propria convenzione con l’ente
perché all’attività dell’associazione venga riconosciuta finalmente una legittimazione ufficiale;
ricordo che per i Comuni è obbligatorio provvedere al randagismo felino come a quello
canino, con strutture proprie o convenzionate. Sinora molti Comuni, tra cui quello di
Bergamo, non hanno però provveduto in tal senso, lasciando sulle spalle delle associazioni
questo onere e tutti i relativi costi – salvo qualche contributo spot ma non programmato –
mentre questa attività di pubblico interesse deve essere riconosciuta o con la creazione di
una struttura comunale (oasi felina, in programma da parte dell’Amministrazione comunale
con un contributo che la ASL ha bandito per favorire gli adempimenti normativi) o con un
convenzionamento con una struttura gestita da un’associazione. Personalmente auspico che
si passi dal convenzionamento, che deve in ogni caso essere attivato, alla creazione di un’oasi
felina che prevede una diversa gestione dei gatti, con spazi verdi adeguati e una dimensione
di benessere animale più evoluta. Enpa attualmente accoglie ogni anno centinaia di gatti, di
cui anche 300 dal Comune di Bergamo.
Cani.
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Per i cani invece le problematiche sono diverse.
E’ stato registrato qualche caso di maltrattamento - legato alla carenza di informazione,
prima che di sensibilità, sull’etologia e il benessere animale – per cui il cane viene tenuto sul
terrazzo al sole per ore senza riparo, o in macchina con i finestrini chiusi (spesso, troppo
spesso!) o non sufficientemente aperti, o non portato a sgambare, oppure non curato, o in
cui si scoprono, grazie alle lamentele dei vicini, allevamenti clandestini con cani tenuti in
garage al buio o in condizioni degradanti.
Ancora, ci sono episodi segnalati di cani al traino, abitudine generatrice di forte stress per gli
animali che temono di non stare al passo con il padrone in bici o in moto.
I casi più frequenti, ma ancora una volta legati alla disinformazione dei proprietari, è quello
del malgoverno: cani che aggrediscono altri cani, o che che vengono lasciati liberi nelle aree
cani come se fossero terra di nessuno e non vengono controllati, con pericolo per sé e gli altri
esemplari in caso di zuffe o episodi di aggressione; cani lasciati liberi nei parchi che generano
disagio e paura in anziani e bambini, cani che vengono fatti sporcare per le vie cittadine, sui
marciapiedi, in periferia ed in centro, nonostante i distributori di pacchettini installati
dall’Amministrazione in punti strategici, vicino alle aiuole.
La ragione di tale malgoverno, come segnalano le associazioni del settore, consiste nel fatto
che l’acquisto dell’animale spesso non è stato oggetto di riflessione quanto alla compatibilità
del proprio stile di vita, di abitudini, di tempo libero, con la presenza di un animale, o ancora
la mancata adeguata previa documentazione su come si alleva, addestra e cresce un animale
domestico; ci sono peraltro realtà importanti, a Bergamo, attive nell’educazione cinofila, che
tengono anche corsi a frequenza collettiva, a cui rivolgersi e il cui operato andrebbe
valorizzato e divulgato. Per quanto concerna la mia attività di garante, spesso ho constatato
che il disturbo arrecato ai vicini dai latrati dei cani è causato da un disagio animale che
spesso, con l’intervento di un educatore cinofilo, viene risolto con l’individuazione delle cause
e un diverso comportamento del proprietario dell’animale. Anche la previsione di un
patentino potrebbe aiutare un migliore governo dell’animale, e favorire il suo benessere.
Infine, ma non ultimi, i selvatici.
In primo luogo vi sono i selvatici dei parchi cittadini, quelli del Parco Suardi, del Parco Locatelli
e della Trucca, che sono di proprietà del Comune, il quale se ne prende cura, anche sotto il
profilo veterinario.
I principali problemi di questi animali sono quelli causati dallo scarso rispetto dei cittadini, che
nutrono gli animali nonostante i divieti ben chiari – dando loro cibo inadeguato e pericoloso –
o che lasciando liberi e incustoditi i cani provocano azzannamenti e ferimenti, come è il caso
dell’oca con il becco rotto o con l’ala spezzata della Trucca. Però questi animali sono stati
curati e rimessi in libertà, e riescono ad alimentarsi autonomamente e ad avere una vita
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sociale, per cui le ripetute segnalazione dei cittadini in questo senso sono infondate. Sarebbe
importante, ed è uno dei progetti del Garante, visto con favore anche dall’assessorato, poter
avere una cartellonistica ad hoc nei parchi, che indichi ai cittadini anche come comportarsi coi
selvatici per rispettarli e poter così godere della loro presenza in città, segnale di vita e
bellezza.
Lo stesso valga per i conigli o - più facilmente - le lepri e mini lepri che spesso varcano i confini
dei parchi cittadini, specie periurbani: anche qui il pericolo è costituito dai cani non custoditi,
ma in qualche caso anche dai cittadini. E’ accaduto quest’anno, ad esempio, che pur in
presenza di un intervento attivato in tempi record da ASL e Garante, per provvedere al
recupero di conigli segnalati nel giardino di una scuola, i genitori dei bambini non abbiano
saputo attendere l’intervento e abbiano deciso di procedere a catture fai da te, pericolose e
di forte stress per l’animale, ma pericolose anche per gli adulti, perché non curate sotto il
profilo sanitario.
In città sono anche segnalati scoiattoli rossi, chirotteri, volpi, avifauna di varie specie, ricci,
moscardini, rapaci; in città ne vengono ritrovati ogni anno un centinaio feriti, per lo più
uccelli, che vengono ricoverati presso il Centro di Recupero degli Animali Selvatici (CRAS)
gestito dal WWF presso l’Oasi di Valpredina, a Cenate Sopra, Riserva Naturale Regionale,
convenzionato con la Provincia di Bergamo sino a marzo 2016. Ad aprile la competenza in
materia di fauna selvatica passerà dalle Province alla Regione. Si tratta di una presenza
importante ma spesso poco nota e sottovalutata, quando invece è un’importante indicatore
della qualità ambientale, che andrebbe fatta conoscere, specie alle scuole. Nel maggio 2015,
per fare conoscere anche biodiversità autoctona e alloctona abbiamo con WWF (che ha
messo a disposizione gratuita le guide) e Rotary Bergamo Sud (che ha finanziato trasporto
alunni e acquisto degli insetti) attivato un progetto in tema: alcune classe della scuola
elementare Locatelli hanno seguito una lezione su biodiversità alloctona (procione, cinipede
del castagno, nutrie, gambero della Louisiana) e autoctona; poi nel corso di una visita guidata
in Castagneta hanno liberato nei boschi di castagni il Torymus sinensis, insettino antagonista
del cinipede, contribuendo così al ripristino di equilibri naturali e favorendo la ricomparsa
delle castagne.
Botti e fuochi d’artificio.
Qualche parola sul tema. Bergamo è sempre stata in genere una città sensibile e amante degli
animali, e sulle pagine personali facebook dei consiglieri ho spesso visto la condivisione degli
appelli per fermare i botti a capodanno, che terrorizzano gli animali, oltre ad essere causa di
un forte inquinamento atmosferico, dannoso anche per i cittadini, specie anziani e bambini. A
capodanno del 2014, grazie all’appello delle associazioni e del garante, è stato per la prima
volta pubblicato e diffuso un decalogo di regole per proteggere gli animali domestici dagli
effetti dei botti; a capodanno del 2015 tutte le associazioni animaliste e ambientaliste unite, e
l’Ordine dei Veterinari, hanno chiesto all’Amministrazione di vietare i botti - quanto meno al
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di fuori del centro storico – perché fuori dal centro gli animali sono liberi in giardino o vi sono
selvatici che non si possono riparare; ma l’appello è stato accolto solo per i botti e i fuochi del
Comune, per la situazione dell’inquinamento atmosferico e i picchi di Pm10 noti anche alla
stampa. Il desiderio è che tutti voi consiglieri vogliate sostenere un’ordinanza che per il
capodanno del 2016 vieti (almeno) i botti su tutto il territorio comunale, dando prova di
quella diffusa sensibilità che già conosciamo, e che ha sempre caratterizzato istituzioni e
territorio.
Conclusioni.
E’ stato un anno intenso, ma che ha consentito di individuare obiettivi definiti e di consolidare
la collaborazione con il terzo settore, imprescindibile anche per permeare la società dei nuovi
valori e dei nuovi diritti animali, mai contrapposti a quelli umani ma concepiti come
fondamentali per la costruzione di un equilibrio basato sulla reciproca conoscenza, sulla
dignità, e sul rispetto.
Ci sono valori universali, condivisi tra animali e uomini, anche se spesso calpestati da questi
ultimi, come ci insegna lo scienziato Frans De Waal, in Naturalmente buoni (Garzanti, 1997).
Vi ringrazio per l’attenzione e la paziente lettura, e sono a vostra disposizione per ogni
necessità di chiarimento o per ogni stimolo che vorrete offrirmi.
Con i migliori saluti
Avv. Paola Brambilla
Boris, uno dei 13 cani affidati al Canile Rifugio e poi adottati.
La colonia felina scoperta durante i lavori di ristrutturazione della stazione di Bergamo.
L’oca col becco mutilato dal morso di un cane, curata e rimessa in libertà alla Trucca.
Uno dei pipistrelli di Bergamo, spesso ricoverati presso il CRAS Valpredina WWF che si occupa dei selvatici.
Uno dei bellissimi scoiattoli rossi che vivono in città.