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La Riapertura Dei Navigli Nel Contesto Delle Trasformazioni Urbane Di Milano: tesi progettuale sviluppata dal Politecnico di Milano.Un occhio alla progettazione complessiva e alla ricerca di qualità urbana attraverso il progetto di riapertura dei Navigli a Milano.Una possibilità concreta in vista delle trasformazioni dovute a Expo 2015
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A Milano la chiusura dei Navigli negli anni ’50 ha cambiato
profondamente il volto della città.
Nel resto d’Europa, invece, altri importanti canali navigabili
come il Saint Martin a Parigi si trasformavano da commerciali a
turistici.
01. Il canale Saint Martin a Parigi 02. Canali del fiume Ill a Strasburgo
Il punto centrale che vogliamo affrontare con questa tesi è:
Si dovevano chiudere i Navigli? Si può prevedere una loro
riapertura?
E’ stato un errore chiudere i Navigli di Milano.
Si poteva non farlo ma ha prevalso un’idea di città
assoggettata dall’uso dell’automobile.
Noi consideriamo il PROGETTO DI RIAPERTURA DEI NAVIGLI
Un’idea “giusta”.
Un progetto per la qualità urbana di Milano alla scala cittadina
come alla scala regionale lombarda.
Un progetto per Milano città internazionale.
UNA GRANDE OPPORTUNITA’
•Per ripristinare l’idrovia Locarno-Milano-Venezia
•Per far di Milano ancor più il centro di un importante area
urbana, snodo di infrastrutture di reti di tipo regionale
•Per restituire a Milano una rete importante per l’economia,
l’ambiente e il turismo. Una risorsa ecologica.
•Per ridisegnare il nuovo paesaggio milanese dentro l’attuale
tessuto urbano.
Non è un semplice restauro dell’antica sede Navigabile ma
il RECUPERO di una GRANDE
INFRASTRUTTURA per
MIGLIORARE LA QUALITÁ
URBANA DELLA CITTÁ
QUALITÁ
intesa come ciò per cui
“una cosa è quello che è”
e non un’altra,
la sua natura più profonda
Il concetto di QUALITÁ URBANA non può essere disgiunto
dal concetto più generale di QUALITÁ e di URBANO:
URBANO
tutto ciò che è città, tutti gli
elementi che la compongono:
gli esseri umani, i valori
trasmessi, la memoria …
QUALITÁ URBANA è quindi espressione di ciò che rende
una città tale e riconoscibile dalla collettività.
“La qualità urbana, è il risultato di un complesso di interventi e
azioni, di progetti e di gestione urbanistica della città, che
attraverso una serie progressiva di progettazioni complessive
dei luoghi, nella comprensione contestuale delle
problematiche macrourbanistiche e di disegno urbano alla
scala intermedia, con particolare riferimento alla progettazione
degli spazi pubblici e delle funzioni pubbliche e collettive,
abbia come obiettivo il PROGETTO DI CITTA’ COME
ESPRESSIONE DI CULTURA CIVILTA’, e quindi il diritto
all’uso di città per tutti i cittadini e per tutti i fruitori”
Definizione data durante il corso di “Teorie
Urbanistiche e Qualità Urbana” del
professor Roberto Biscardini
Dal punto di vista della disciplina architettonica - urbanistica
per PROGETTAZIONE COMPLESSIVA si intende un
“progetto-intersezione” tra problemi a scale diverse,
macrourbanistica, microurbanistica e di architettura, affrontati
contestualmente e tra loro in modo dialettico.
La nostra tesi vuole affrontare, nella sua complessità, il tema
della riapertura dei Navigli dalla Cassina de’ Pomm a Via
Pontaccio, ricollocando questo manufatto nel contesto delle
trasformazioni urbane avvenute o in corso, lungo il suo
percorso. In modo particolare, il suo impatto con i progetti di
trasformazione dell’area di Garibaldi - Repubblica.
03. Il “vuoto” lasciato oggi nell’area Garibaldi - Repubblica
04. Il progetto dell’area Garibaldi - Repubblica in vista dell’expo 2015
Alla scala
MACROURBANISTICA
la riapertura dei Navigli in
Milano si inserisce in un
progetto generale per il
riassetto delle reti delle
infrastrutture milanesi e
lombarde; si inserisce
quindi in un progetto più
generale di
riqualificazione della Città
La riapertura completa dei Navigli comporterà il ripristino della
rete idroviaria Locarno-Milano-Venezia aprendo nuovi orizzonti
al traffico fluviale e ridando a Milano l’accesso al mare che
manca da mezzo secolo.
Riaprire i Navigli per riconnettere Milano e l’Italia
alla rete delle idrovie Europee.
Alla scala
MICROURBANISTICA il
nostro progetto di riapertura
dei Navigli dalla Cassina dei
Pomi a via Pontaccio si
inserisce in un contesto
urbano di grandi
trasformazioni e grazie alla
sua sola presenza lo
trasforma creando nuove
opportunità.
L’approccio del nostro progetto è un approccio complessivo,
che va dalla macrourbanistica alla scala tecnica delle
pendenze e quindi alla sua realizzabilità.
I LUOGHI DELLA MASSIMA TRASFORMAZIONE
Progetto dell’intorno di Cassina de’ Pomm
Realizzazione dei ponti
all’altezza delle circonvallazioni
Nodo strategico in prossimità del
Progetto di Garibaldi-Repubblica
Connessione del
Naviglio da via
Melchiorre Gioia alla
Conca
dell’Incoronata
Progetto di
ricostruzione del
grande bacino
d’acqua del Tombon
de San Marc
Il progetto di riapertura del Naviglio nel suo percorso affronta
contesti con caratteristiche urbane e tipologie architettoniche
molto diverse.
Via san Marco, ha mantenuto un identità
formale e architettonica fortemente
caratterizzata dalla presenza del Naviglio. E’
ancora presente un tratto del letto del Naviglio
e la Conca dell’incoronata.
Via Melchiorre Gioia, è fortemente cresciuta
intorno agli anni sessanta-settanta dopo la
chiusura del Naviglio ed è caratterizzata da da
importanti trasformazioni architettoniche e
funzionali.
IL NAVIGLIO ALLA CASSINA DE’POMM
… si integra con gli spazi esistenti …
Il Naviglio riconquista gli spazi
necessari alle sue funzioni …
… ne modifica le funzioni e ne genera di nuove
GARIBALDI - REPUBBLICA
L’area accoglierà un tipo di mobilità
lenta, la mobilità dell’acqua …
… sarà snodo di attività
pubbliche, terziarie e turistiche …
… il traffico veicolare subirà una forte
limitazione per favorire la pedonabilità …
CONCA DELL’INCORONATA
L’ identità di questi luoghi evoca la sensibilità del
muoversi lentamente …
… il Naviglio ritrova spazio nella sua antica sede
come se non fosse mai stato cancellato …
TUMBUN DI SAN MARCO
Ridare storia alla città …
… rispondere alla domanda di qualità urbana