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LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN
CASO DI DISOCCUPAZIONE INVOLONTARIA
NASPI, DIS-COLL e ASDI
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LE RIFORME DEI TRATTAMENTI DI DISOCCUPAZIONE: GLI OBIETTIVI PRINCIPALI
Gli interventi riformatori riguardano sia le tutele in costanza di rapporto di lavoro
(Cigo, Cigs, fondi di solidarietà) sia, soprattutto, quelle in caso di perdita del lavoro
Obiettivo della RIFORMA DEL 2012: migliorare l’efficienza, la coerenza e l’equità
dei trattamenti di disoccupazione e delle politiche attive per il lavoro, in una
prospettiva di universalizzazione della protezione e di rafforzamento
dell’occupabilità
Obiettivo della RIFORMA DEL 2014: omogeneizzare le discipline previgenti;
assicurare, in caso di disoccupazione involontaria, tutele uniformi e legate alla
storia contributiva dei lavoratori; incrementare la durata massima per i lavoratori
con carriere contributive più rilevanti; universalizzare il campo di applicazione
dell'ASpI; favorire il coinvolgimento attivo degli espulsi dal mercato del lavoro
ovvero dei beneficiari degli ammortizzatori sociali
In entrambi gli interventi è forte l’esigenza di razionalizzare e rafforzare il
collegamento con le politiche attive del lavoro (v., oggi, il d.lgs. n. 150/2015)
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GLI STRUMENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO IN
CASO DI ESTINZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
Trattamento di disoccupazione ordinario (anni
‘30);
Indennità di mobilità (1991);
Trattamento a requisiti ridotti
(1988);
Dal 2013:
Aspi
MiniAspi
Dal 1 maggio 2015:
Naspi
Asdi
407/06/2016
LEGGE n. 92/2012
Modalità:
Introduzione di un’unica prestazione
(ASpI), rafforzata nella misura e
nella durata di percezione (rispetto
al precedente trattamento ordinario
di disoccupazione)
Ad essa si affiancano: la miniASpI;
l’indennita’ una tantum per i
lavoratori a progetto
LA RIFORMA DEI TRATTAMENTI DI DISOCCUPAZIONE: LE MODALITÀ DI REALIZZAZIONE
LEGGE N. 183/2014 (L. DELEGA) E
D.LGS. N. 22/2015
Modalità:
Introduzione di un’unica
prestazione (Naspi);
Introduzione dell’assegno sociale di
disoccupazione (ASdI);
Introduzione dell’indennità di
disoccupazione per i lavoratori con
rapporto di collaborazione coordinata e
continuativa (DIS-COLL);
Introduzione del nuovo “contratto
(oggi, assegno) di ricollocazione”, in un
ottica di rafforzamento delle politiche
attive.
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Gli isituti nascono dalla necessità di semplificare il sistema e renderlo più
efficiente ed equo
Presupposto dell’evento protetto: la situazione di “disoccupazione
involontaria” (restano esclusi i part-timers verticali su base ciclica)
La prestazione è condizionata al mantenimento della situazione di
disoccupazione (ricerca attiva del lavoro e reinserimento nel tessuto
produttivo: v. oggi gli artt. 19 e ss., d.lgs. n. 150/2015).
ASPI, MINIASPI E NASPI: GLI ELEMENTI IN COMUNE
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LA DELEGA CONTENUTA NELLA L. N. 183/2014: I PRINCIPI E CRITERI DIRETTIVI
1) rimodulazione dell'Assicurazione sociale per l'impiego (ASpI), con omogeneizzazione della disciplina relativa ai trattamenti ordinari e ai trattamenti brevi, rapportando la durata dei trattamenti alla pregressa storia contributiva del lavoratore;
2) incremento della durata massima per i lavoratori con carriere contributive più rilevanti;
3) universalizzazione del campo di applicazione dell'ASpI, con estensione ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, fino al suo superamento ... mediante l'abrogazione degli attuali strumenti di sostegno del reddito, l'eventuale modifica delle modalità di accreditamento dei contributi e l'automaticità delle prestazioni, e prevedendo, prima dell'entrata a regime, un periodo almeno biennale di sperimentazione a risorse definite;
4) introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa
5) eventuale introduzione, dopo la fruizione dell'ASpI, di una prestazione, eventualmente priva di copertura figurativa, limitata ai lavoratori, in disoccupazione involontaria, che presentino valori ridotti dell'indicatore della situazione economica equivalente, con previsione di obblighi di partecipazione alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti.
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Il d.lgs. n. 22 del 2015
Il decreto legislativo n. 22/2015 si compone di 19 articoli, suddivisi in 5 Titoli, riguardanti, rispettivamente, la Nuova Assicurazione sociale per l’impiego (Titolo I, articoli 1-14), l’Indennità di disoccupazione per i collaboratori (Titolo II, articolo 15), l’Assegno di disoccupazione (Titolo III, articolo 16), il Contratto di ricollocazione (Titolo IV, articolo 17) e le disposizioni finanziarie e finali (Titolo V, articoli 18-19).
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“Alla Naspi si applicano le disposizioni in
materia di Aspi in quanto compatibili” (art. 14)
“La Naspi sostituisce le prestazioni di Aspi e mini-Aspi
introdotte dall’articolo 2 della legge n. 92 del 2012, con
riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi
dal 1° maggio 2015” (art. 1)
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La NASpI (dal 1° maggio 2015)
Non cambiano i destinatari
Tutela la perdita involontaria del lavoro
Requisiti di accesso vengono ridimensionati (13 settimane di contributi negli ultimi 4
anni e 30 giornate di lavoro nell’ultimo anno)
Importo rapportato a retribuzione di ultimi quattro anni (stesso calcolo di Aspi);
massimale mensile pari a 1300 €; decalage (– 3% al mese a partire dal 91°giorno)
Durata: dipende da anzianità contributiva del lavoratore (si prescinde da età
anagrafica): max 24 mesi [18 mesi, a partire da 1/1/2017: abrogato ex art. 43, co. 3,
d.lgs. n. 148/2015]
Rimodulazione di contribuzione figurativa, con apposizione di un limite retributivo
massimo (penalizza l’accesso alla pensione)
Incentivo all’autoimprenditorialità; compatibilità e cumulabilità con lavoro
subordinato e autonomo
Condizionalità (ricerca attiva di occupazione e reinserimento nel tessuto produttivo:
rinvio a d.lgs. n. 150/2015). L’assegno di ricollocazione (art. 23, d.lgs. n. 150)
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ASPI MINI-ASPI NASPI
Requisiti di
accesso
52 settimane di
contribuzione negli ultimi
2 anni e due anni di
anzianità assicurativa
13 settimane di
contrbuzione negli ultimi
12 mesi
13 settimane di
contribuzione negli
ultimi 4 anni e 30 giorni
di lavoro negli ultimi 12
mesi
Durata Si determina in base
all’età del beneficiario
(massimo 12-18 mesi, età
55 anni). Sta aumentano
gradualmente (a regime
dal 2017)
La durata massima è pari
al 50% delle settimane
contributive dell’ultimo
anno (trattamento
breve)
La durata massima sarà
del 50% delle settimane
contributive degli ultimi
4 anni (a prescindere
dall’età): massimo 24
mesi (18 mesi, a partire
dal 1/1/2017)
Importo Si calcola sulla
retribuzione degli ultimi
2 anni, nei limiti di un
massimo (nel 2014,
1165,58 €); l’importo si
riduce del 15% dopo il
sesto mese e di un
ulteriore 15% dopo il
dodicesimo mese.
Si calcola in modo
analogo all’Aspi (si
applica, in generale, la
normativa che regola
l’ASpI)
Si calcola sulla
retribuzione degli ultimi
4 anni, con un massimo
più elevato (nel 2015,
1300 €); l’importo si
riduce del 3% al mese, a
partire dal 91°giorno
1207/06/2016
Stretta relazione con l’anzianità contributiva del lavoratore
Condizioni di accesso più agevoli aumenta la platea dei
beneficiari
Aumenta la durata (anche per gli eventi successivi al 2017) e
diventa omogenea per tutti i disoccupati
L’importo aumenta nel breve periodo, ma diminuisce
all’aumentare della durata di godimento
Dall’Aspi alla Naspi
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Diss-Coll. A chi è rivolta
In attesa degli interventi di semplificazione, modifica o
superamento delle forme contrattuali, in via sperimentale per il
2015, in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a
decorrere dal 1° gennaio 2015 e sino al 31 dicembre 2015, è
riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a
progetto, con esclusione degli amministratori e dei sindaci, iscritti
in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di
partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria
occupazione
La Dis-Coll è estesa anche ai collaboratori delle Pubbliche
Amministrazioni
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Le novità introdotte dalla legge n. 2018/2015 (legge di stabilità 2016)
La DIS-COLL è riconosciuta ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa anche per l’anno 2016, in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2016 e sino al 31 dicembre 2016;
Rimodulazione dei requisiti di accesso (v. infra)
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Requisiti di accesso alla prestazione
Per l’anno 2016, presentazione congiunta dei seguenti requisiti:
essere, al momento della domanda di prestazione, in stato di disoccupazione.
L’erogazione della DIS-COLL è poi condizionata alla permanenza dello stato
di disoccupazione nonché alla regolare partecipazione alle iniziative di
attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai
servizi competenti;
b) far valere almeno tre mesi di contribuzione nel periodo compreso tra il 1°
gennaio dell’anno solare precedente l’evento di cessazione dal lavoro e il
predetto evento (accredito contributivo di tre mensilità).
Nel 2015 c’era, in aggiunta, un requisito di tipo contributivo/reddituale (abrogato
per il 2016, dalla legge di stabilità 2016)
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Calcolo della prestazione
1) La prestazione è rapportata al reddito imponibile ai fini previdenziali risultante dai
versamenti contributivi effettuati, derivante da rapporti di collaborazione, relativo all’anno
in cui si è verificato l’evento di cessazione dal lavoro e all’anno solare precedente, diviso
per il numero di mesi di contribuzione, o frazione di essi.
2) La DIS-COLL, rapportata al predetto reddito medio mensile, è pari al 75% dello stesso
reddito nel caso in cui il reddito mensile sia pari o inferiore nel 2015 all'importo di 1.195
euro, annualmente rivalutato. Nel caso in cui il reddito medio mensile sia superiore al
predetto importo la DIS-COLL è pari al 75% del predetto importo incrementata di una
somma pari al 25% della differenza tra il reddito medio mensile e il predetto importo. La
DIS-COLL non può in ogni caso superare l'importo massimo mensile di 1.300 euro nel
2015, annualmente rivalutato.
3) Riduzione della prestazione del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del quarto
mese di fruizione.
Non è stato esteso il principio di automaticità della prestazione
Non è prevista la contribuzione figurativa
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Durata
La Dis -Coll è corrisposta mensilmente per un numero di
mesi pari alla metà dei mesi di contribuzione accreditati nel
periodo compreso tra il 1° gennaio dell’anno solare
precedente l’evento di cessazione del lavoro e l’evento
stesso.
Ai fini della durata non sono computati i periodi
contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione della
prestazione.
Erogazione massima: sei mesi.
191907/06/2016 1907/06/2016 19
L’ASDI (Assegno di disoccupazione) E’ la prima forma di prestazione assistenziale per la disoccupazione
Aveva carattere sperimentale (per l’anno 2015), a decorrere dal 1° maggio 2015
(d.lgs. n. 148/2015)
E’ rivolto ai soli percettori della NASpI, che ne abbiano fruito per l’intera durata
e che siano in una condizione economica di bisogno
E’ prioritariamente riservato ai soggetti appartenenti a nuclei familiari con
minorenni e quindi ai soggetti “in età prossima al pensionamento”
E’ erogato nei limiti di un plafond di risorse (200 ml.)
E’ erogato per una durata massima di sei mesi
L’importo è pari al 75% dell’ultima indennità NASpI percepita, e comunque
non superiore all’assegno sociale (450 € circa), incrementato per gli eventuali
carichi di famiglia (l’importo complessivo non può essere inferiore a quello della
Carta Acqusiti Sperimentale: d.m. 29.10.2015)
L’erogazione è condizionata all’adesione a un patto di servizio personalizzato di
“laboriosità” (art. 21, co. 3, d.lgs. n. 150/2015)
L’apparato sanzionatorio: l’art. 21,co. 8, d.lgs. n. 150/2015
20202007/06/2016 20
Bibliografia (di Paola Bozzao) Reddito minimo e welfare multilivello: percorsi normativi e giurisprudenziali, in Dir. lav. rel. ind., n. 132/2011, pp.
589-629;
L'assicurazione sociale per l'impiego (Aspi), in Cinelli M., Ferraro G., Mazzotta O., a cura di, Il nuovo mercato del
lavoro. Dalla riforma Fornero alla legge di stabilità 2013, Giappichelli, 2013, 427 ss.;
Aspi (voce), Treccani on line, 2013;
La tutela previdenziale nel c.d. lavoro flessibile, in Santoro Passarelli G. (a cura di), Diritto e processo del lavoro e
della previdenza sociale, Utet Giuridica, 2014, 2298-2331;
Profili previdenziali del lavoro autonomo, in SANTORO PASSARELLI G. (a cura di), Diritto e processo del lavoro e
della previdenza sociale, Utet Giuridica, 2014, 2276-2297;
Jobs Act o Jobs Aid? Appunti per un’agenda del lavoro in tempo di crisi, in www.federalismi.it, Editoriale del 5
marzo 2014;
Reddito di base e cittadinanza attiva nei nuovi scenari del welfare, in Riv. Giur. Lav., n. 2/2014, pp. 325-334;
I nuovi trattamenti di disoccupazione: a piccoli passi verso l’Europa, in Fiorillo G., Perulli A. (a cura di),
Contratto a tutele crescenti e Naspi. Decreti legislativi 4 marzo 2015, n. 22 e n. 23, Giappichelli, 2015, 201-218;
Indennità di mobilità (voce), Treccani on line, 2015;
I primi passi del Jobs Act: ambizioni, incertezze e difficili equilibri, in www.federalismi.it, Editoriale del 8 aprile
2015;
Gli ammortizzatori sociali nel sistema del Jobs Act: una visione d’insieme, in Diritti, Lavori, Mercati, 2015, pp.
519-542;
Ammortizzatori sociali nel mercato del lavoro, in Libro dell’anno del Diritto Treccani 2016, Ist. Enciclopedia
Italiana, 2016, pp. 383-389.