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12 maggio 2014 La Rivoluzione Americana da shale gas a tight oil: possibili impatti da monitorare Massimo Mondazzi CFO eni

La Rivoluzione Americana da shale gas a tight oil ... · unconventional a basso costo 7 Il ramp-up delle produzioni shale gas inverte il declino USA ... contenimento delle emissioni

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12 maggio 2014

La Rivoluzione Americana da shale gas a tight oil: possibili impatti da monitorare

Massimo Mondazzi CFO eni

2

Grazie alla “rivoluzione americana” gli USA passano sulla corsia di sorpasso …

Fonte: IEA WEO 2013 – New Policies Scenario

Se grazie allo shale gas gli USA sono diventati il 1° produttore mondiale di gas già nel 2012…

… con il tight oil nel 2015 diventeranno anche il 1° produttore di oil

Nonostante sia “acceso” il dibattito su sostenibilità e replicabilità del modello, è indubbio che gli USA si avvicinano all’indipendenza petrolifera sul gas e riducono quella oil con impatti significativi sull’intero sviluppo economico del paese ma anche a livello globale

Mboe/d

*(include crude oil, condensati & NGLs)

… riducono la dipendenza petrolifera ….

USA Europa OCSE

Al contrario di quanto accade in Europa e in Cina, negli USA si riduce il divario fra consumo e produzione di idrocarburi

Secondo le previsioni IEA, negli USA la dipendenza dalle importazioni di petrolio passa da poco meno del 60% nel 2011 al 30% nel 2030. Per il gas naturale USA autosufficienti dal 2020. Europa e Cina invece aumentano la propria dipendenza

Cina

3 Fonte: IEA WEO 2013 – New Policies Scenario

… beneficiano di costi dell’energia bassi per l’industria …

4

90,7

57,3

147,5

67,0

Europa OCSE USA

($/MWh)

2005

2012+63%

+17%

Fonte: Prezzi IEA Energy Prices & Taxes

8,2 8,2

13,4

3,7

Europa OCSE USA

($/MBtu)

20052012+64%

-54%

65

70

75

80

85

90

95

100

105

110

USA

Area euro

UK

Giappone

Mentre in Europa i costi dell’energia per l’industria sono aumentati significativamente, negli USA il settore industriale ha beneficiato di un “dividendo energetico” che ne ha aumentato la competitività sullo scenario internazionale

Il gas naturale è inoltre un importante input produttivo per molte industrie. L’impatto dello shale gas ha perciò effetti positivi su un gran numero di settori, oltre a quello energetico

Mentre nelle altre economie avanzate la produzione manifatturiera è calata dal 2011, negli USA la ripresa non si è mai interrotta

Prezzi gas nel settore industria

Prezzi energia elettrica nel settore industria

Produzione manifatturiera (indici trim., 2007 I=100)

… sostenendo il PIL, l’occupazione e le entrate fiscali

Con l’avvio delle attività

nell’unconventional, l’occupazione

diretta nel settore Oil&Gas USA è

più che raddoppiata (da circa

240.000 nel 2003 a oltre 500.000

unità), a fronte di una crescita

dell’occupazione totale (non agricola)

di circa il 5%

Considerando l’intera catena del

valore, incluse le attività collegate

del settore chimico, l’industria

dell’unconventional nel 2012 ha

dato un contributo al PIL USA per

circa 284 mld$ e ha occupato oltre

2 milioni di posti di lavoro

Un recente studio di IHS stima il

prodotto del settore nel 2025 oltre

530 mld$ e gli occupati fino a 3,9

milioni. Stima inoltre a 1.600 mld$

le entrate fiscali cumulate tra il

2012 e il 2025

5

Fonte: US Bureau of Labor Statistics; IHS, America’s New Energy Future: The Unconventional Oil and Gas Revolution and the US Economy, Vol. 3: A Manufacturing Renaissance (settembre 2013)

Impatto sull’occupazione diretta (indici, gen 2003 I=100)

Occupazione totale nell’unconventional (numero occupati diretti, indiretti e indotti)

ma cosa sono shale gas e tight oil?

Il tight/shale oil&gas sono idrocarburi

liquidi o gassosi accumulati in

giacimenti a permeabilità e porosità

estremamente basse, tipicamente

rappresentate da rocce argillose.

Comunemente gli idrocarburi si sono

formati in queste rocce - rocce madre

(shales) - rimanendone intrappolati.

Parte di questi idrocarburi é migrata in

rocce di accumulo, anch’esse poco

permeabili e contigue (tight).

La tecnica di estrazione si basa su

“fracking” e “horizzontal drilling”

6

la rivoluzione parte dal gas: il territorio USA è ricco di risorse unconventional a basso costo

7

Il ramp-up delle produzioni shale

gas inverte il declino USA

(passando nel periodo 2007–ago

2013 dal 7 al 41% della produzione

gas US)

L’ampia disponibilità di gas sul

mercato ha abbattuto il prezzo

Henry Hub

* Produzioni shale gas non includono gas associato né tight gas (in USA quest’ultimo considerato conventional gas) ** Nell’ipotesi in cui le produzioni aumentino trainate dalla possibilità di export di LNG | Fonte: DOE, WoodMackenzie

Risorse tecnicamente recuperabili shale gas US:

19 Tcm, di cui provate 3 Tcm

Il break-even price

(BEP) dello shale gas è

in media 4 $/Mbtu, in

calo nell’ultimo biennio

per effetto dei crescenti

volumi di gas associato

la cui produzione è

remunerata dai liquidi

Produzione totale* gas US vs shale

la produzione e la domanda sono previsti in crescita

Gli USA potranno incrementare la produzione di 200 bcm/a al 2025 La domanda interna, stimolata da basso prezzo e da politiche di

contenimento delle emissioni che favoriscono la sostituzione di carbone e olio con il gas, crescerà dai 690 bcm nel 2012 a 780 nel 2025

Tale crescita sottende a un significativo volume di attività in termini di perforazione di nuovi pozzi a causa dell’elevato tasso di declino della produzione shale

8

220 ~400

70

~230

Produzione potenziale gas US 2012-2025 Consumi USA per settore 2012-2025

bcm

* Include Trasporti, Usi non energetici e altre trasformazioni

18%

23% 24%

30%

40%

50% 46%

43% 38%

27%

0%

20%

40%

60%

80%

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

2005 2010 2011 2012 2013

gli impatti dello shale gas sono già oggi evidenti

9

Prezzi gas

(TWh) (TWh)

($/MBtu)

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Henry Hub

NBP

LTC Europe

LTC Japan

Riduzione HH e allargamento differenziali

regionali

In USA aumento generazione elettrica da gas e riduzione di

quella a carbone…

…export di carbone a prezzi competitivi verso altre aree, tra

cui l’Europa

Mix gas/carbone nel power in USA Mix gas/carbone nel power in UE

30%26% 27% 29%

20% 23% 21% 18%

-10%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

0

500

1000

1500

2000

2005 2010 2011 2012

Generazione gas Generazione carbone

Quota carbone Quota gas

30% 26% 27% 29% 29%

20% 23% 21%

18% 17%

0%

20%

40%

60%

0

450

900

1350

1800

2005 2010 2011 2012 2013

-35

-25

-15

-5

5

2008 2009 2010 2011 2012 2013

10

Competitività carbone: spread gas/coal porta a mantenimento in operatività impianti

(€/MWh)

Delta clean spark/dark spread (*)

COMPETITIVITA’ GAS

COMPETITIVITA’ CARBONE

Sul mercato mondiale del carbone permane una condizione di oversupply (debolezza domanda e di abbondanza di offerta - export USA a basso costo verso l’Europa), che deprime i prezzi relativi del carbone rispetto al gas

Il prezzo della CO2 - che potenzialmente potrebbe ridurre o annullare il gap competitivo del gas - proprio nel 2013 ha toccato i livelli minimi per il difficile quadro macroeconomico e l’eccesso di offerta di quote (stimato in circa 2 mld)

Pertanto, la convenienza relativa del carbone sul gas ha comportato un incremento della produzione termoelettrica da carbone invertendo il trend di riduzione degli anni passati.

(*) Il clean spark/dark spread rappresenta la differenza tra il margine lordo di impianto di generazione gas e di quello di una

centrale a carbone. Il margine è calcolato considerando i ricavi di vendita di un TWh al netto dei costi per l’acquisto del

combustibile e delle quote di CO2

Il prezzo della CO2 che annullerebbe nel 2013 il vantaggio di costo del

carbone è di oltre 50 €/ton

10

11

le navi LNG previste andare in USA hanno cambiato rotta

2012

30 bcm

90 bcm

5 bcm

X

MEDIO

ORIENTE

Capacità di

rigassificazione

pianificata in marcia

ma con riduzione

import LNG

Nel periodo 2008-2012

(shale gas boom,

Fukushima) forte

aumento della

capacità di

liquefazione del

Medio Oriente da

~60 a ~130 bcm,

originariamente

destinata al mercato

USA ma dirottata

prima in Europa e in

seguito in Asia

6 7 6 14 18 17 16 21 10 12 12 10 5 3 11 12 17 21 26 29

42 48

86

115

142

160 172 172

0

40

80

120

160

200

2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012

Import LNG Capacità rigassificazione Capacità rigassificazione

Import LNG e capacità rigassificazione (bcm)

138 128 125 139 94 77

24

109 91

77 52

99

101 101

24

346 320

304

215

110 85

24

0

50

100

150

200

250

300

350

400

Annunciati Applicazioniexport paesi FTA

Applicazioniexport paesi

non/FTA

Applicazioni FERC Contratti AutorizzazioniDOE export paesi

non/FTA

FID/Incostruzione

Brownfield

Greenfield

Floating

da importatore di LNG gli USA si stanno trasformando in potenziale esportatore

(bcm) Status principali

progetti export LNG USA

Annunciati progetti LNG superiori al commercio mondiale 2013 (~350 bcm)

Ad oggi 6 (Sabine Pass, Freeport, Lake Charles, Cove Point, Cameron e Jordan Cove) sono stati autorizzati dal DOE

Il processo per ottenere il permesso a costruire/impatto ambientale (FERC) è più lungo. Sabine Pass unico approvato.

Per ricevere la FID è necessario ottenere contratti per almeno l’80% della capacità. Oltre Sabine Pass solo pochi terminali hanno contratti (non vincolanti). Inoltre, necessario ottenere finanziamenti

US LNG “riposizionato” in EU e Asia

13

Prezzo competitivo in Asia

In EU, opportunità per arbitraggi e come “cap” su EU spot price

~9–11,5 ~10–12,5

US LNG positioned cost ($/Mbtu)

14

il basso costo del gas dà nuova giovinezza alla chimica da etano

15

Consumo incrementale etano vs nafta in USA 2005-2025

(15)

(10)

(5)

0

5

10

15

20

25

30

2005 2010 2015 2020 2025

Mto

n Etano&GPL

Nafta

Il basso costo del gas e la sua maggiore competitività rispetto all’olio (ratio WTI/HH da ~ 2 nel 2005-2008 a oltre 4 nel 2009-2013) rilanciano la competitività della petrolchimica a etano

Annunciati investimenti per oltre 70 Mld di $ nel periodo 2010-2020 per aumentare la produzione di etilene e suoi derivati, destinati principalmente all’export

Majors più attive: Exxon, Shell, Chevron e Phillips 66 con capacità in aumento

dal gas la rivoluzione si è estesa all’olio: gli USA sono provvisti di abbondanti risorse …

* Stima IHS CERA, risorse economicamente recuperabili (non include NGLs di ulteriori 34 mld bl) dei 90 tecnicamente recuperabili. ** Nel 2013 EIA/DOE rivede al rialzo le stime delle risorse tecnicamente recuperabili di tight oil a 58 mld bl vs 35 mld bl riportate nel 2012

Le risorse recuperabili di tight oil US (BEP <65 $/bl) ad oggi ammontano a 35 mld bl*

2/3 delle risorse sono localizzati in 3 plays protagonisti della crescita: Eagle Ford, Bakken, Permiano

Rispetto al gas, i play a olio sono ancora in fase iniziale di crescita con il potenziale minerario in continua revisione**

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Risorse recuperabili tight oil ~35 mld bl

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0Mb/d

2010

+6%

2012

+25%

2011

+14%

2013

+19%

grazie al tight oil gli USA ritornano alla crescita del dopoguerra

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Con la produzione di tight oil gli USA sono tornati a crescere a ritmi pari solo al boom del II dopoguerra, con impatti ben più forti rispetto a quanto registrato da North Slope (Alaska) e il GoM

Il tight oil ha rivitalizzato in particolare l’onshore Lower 48 – area di produzione storica - invertendo il trend di declino strutturale delle produzione crescendo con tassi elevati (ca. 15-20% annuo)

Produzione greggio USA Produzione greggio onshore Lower 48

R E S E T

Mb

l/g

La sorprendente crescita produttiva del 2013 nell’Eagle Ford e Permiano ha abbondantemente superato ogni aspettativa (2,5 Mbl/g vs 2,1 forecast)

I play già provati – Bakken, Eagle Ford e Permiano – continueranno a sostenere la gran parte della crescita produttiva futura

Nel più lungo termine le potenzialità potrebbero provenire dai play emergenti sia olio che gas (es. Utica, Tuscaloosa) anche se al momento sono poco conosciuti

3,6 3,9 4,4

4,8 Mbl/g

5,0 2012 Forecasts

2013 vs 2012 updates

+0,3 +0,8

+0,5

+1,3

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030

Tuscaloosa

Woodford

Missisipian

Cleveland

Utica

Niobrara

Granite Wash

Permian

Eagle Ford

Bakken

consuntivi 2010-13YTD

Scenario ott-2012

SCENARIO 2011

2013 prel 2,5 vs 2,1 projected

18

… e con aspettative di produzioni elevate

Ultima revisione

+0,3

Produzione di tight oil USA Consensus scenari produzione tight oil @2020

a produzione tuttavia è “fragile”

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I pozzi unconventional sono caratterizzati da forti declini produttivi già nel primo anno (~40%)

Se da un lato il pay back degli investimenti in tight oil risulta molto più veloce (meno di 2 anni) dei pozzi convenzionali …

… dall’altro, la crescita della produzione è possibile solo per mezzo dell’aumento di perforazioni di nuovi pozzi e l’eventuale interruzione o rallentamento della perforazione impatta immediatamente il livello produttivo e l’economicità del play

convenzionale

Tight oil

* Fonte: IEA WEO 2013

Profilo produzione pozzo* Profilo produzione US per contributi annuali

-45,0%

-30,0%

-15,0%

0,0%0

1.200

2.400

3.600

2012 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 2044

Kbl/d Tasso declino annuale

Anno 1 – 43%

Anno 2 – 30%

Anno 3 – 25%

Anno 10 – 15%

Anno 17 – 10%

il boom delle produzioni impatta anche sul prezzo

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Il Brent, che riflette le condizioni dei mercati internazionali, ha risentito solo parzialmente della crescita della produzione USA. Crisi economica e crisi geopolitiche ne hanno stabilizzato il livello

Il tight oil ha invece impattato pesantemente i marker USA, sempre più disconnessi dai mercati internazionali

Inizialmente ha colpito l’LLS (US Gulf marker) per via dello “sbottigliamento” di Cushing, poi ha depresso il WTI

In futuro il pricing dei greggi USA dipenderà dalla capacità di assorbimento di Midstream e Downstream e da una eventuale apertura all’export

RISCHIO MACROECONOMICO

RISCHIO GEOPOLITICO

40

60

80

100

120

140

Jan-0

8

May-0

8

Sep-0

8

Jan-0

9

May-0

9

Sep-0

9

Jan-1

0

May-1

0

Sep-1

0

Jan-1

1

May-1

1

Sep-1

1

Jan-1

2

May-1

2

Sep-1

2

Jan-1

3

May-1

3

Sep-1

3

Jan-1

4

$/b Brent

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

5

10

15

Jan-0

8

May-0

8

Sep-0

8

Jan-0

9

May-0

9

Sep-0

9

Jan-1

0

May-1

0

Sep-1

0

Jan-1

1

May-1

1

Sep-1

1

Jan-1

2

May-1

2

Sep-1

2

Jan-1

3

May-1

3

Sep-1

3

Jan-1

4

$/b

WTI Cushing vs. Brent LLS vs. Brent

WTI & LLS vs Brent

la disponibilità di greggi “light” a buon mercato aumenta la competitività delle raffinerie USA

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Grazie al tight oil i raffinatori americani godono di un doppio vantaggio competitivo (soprattutto vs i raffinatori europei):

greggi domestici “a buon mercato”

ridotti costi energetici per minore costo del gas naturale

Se le lavorazioni in Europa negli ultimi 5 anni sono scese dell’8%, negli USA sono cresciute del 6%

Lavorazioni raffinerie USA, EU16 (Mb/g)

Margini di raffinazione TRCH USGC, USEC, NWE, MED ($/bl)

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

USA EU16

2009

2010

2011

2012

2013

grazie alla maggiore produzione di benzina, USA ed Europa entrano in competizione nelle esportazioni

Flussi di benzina da e verso gli USA

-70

-60

-50

-40

-30

-20

-10

0

10

20

30

2005 2010 2015 2020 2025 2030

Benzina Distillati Medi

USA: surplus/deficit

L’aumento delle rese di benzina per l’alleggerimento del barile e il calo strutturale dei consumi interni, generano un surplus di benzina.

L’Europa perde uno degli outlet tradizionali per piazzare il proprio surplus ed entra, ancor più nel futuro, in competizione con gli USA nelle esportazioni di benzina (specie in Africa e America Latina).

Nel medio termine gli investimenti in capacità pro-distillati medi non saranno sufficienti a tenere il passo della domanda ed emergerà un deficit destinato a riassorbirsi solo nel più lungo termine.

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Flussi in aumento

Flussi in calo

23

Svalutazioni shale gas 2008-13 Acquisizioni shale gas 2006-13

Le major hanno avuto un ruolo di rilievo nel processo di acquisizione di asset e compagnie shale

gas (37% del totale), anche se in ritardo rispetto alle compagnie di minori dimensioni

In particolare Exxon Mobil ha acquisito XTO nel 2010 per 41 mld$

Tuttavia, dal crollo dell’HH (2° metà ‘08) si sono succedute svalutazioni di asset (nel periodo

’08-’13 pari a ca. il 50% dell’ammontare delle transazioni nello stesso periodo), cui hanno

contribuito anche Major (4%) e IOC e, visto il perdurare delle basse quotazioni HH e della

produzione di gas associato, altre sono probabili in futuro

Il limitato ricorso alla svalutazione ad oggi è dovuto anche al fatto che le Major USA si sono

avvalse del vantaggio offerto dai principi contabili US GAAP che permettono un ampio

margine di manovra: fino a quando i futuri cash flow undiscounted si mantengono al di

sopra del valore di libro degli asset non è necessario effettuare il write down

6

74

40

8 9

per le Major/IOC però ad oggi non sembra essere stato un “grande affare” …

26

16

14

33 32

4

7

30

3

… e ci sono dubbi anche sulla sostenibilità del modello di sviluppo sia domestico …

24

Sarà possibile minimizzare l’impatto ambientale?

La tecnologia contribuirà ad ottimizzare il processo ed abbassare i costi? | Oil services e risorse “skilled” saranno adeguate a sostenere la crescita?

Si confermerà il potenziale dei play? Quanta parte è economicamente recuperabile?

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030

Mln

bl/

d

Il prezzo sarà sufficientemente alto per sostenere l’economicità? | La capacità di trasporto sarà adeguata? Ci sarà apertura all’export?

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…. soprattutto per l’uso dell’acqua e occupazione del suolo …

… sia nel resto del mondo (1/2)

26

Diritti minerari

Tecnologia

Presenza

Independent

Infrastrutture

Densità demografica

e acqua

Framework

finanziario e

regolatorio

In quale altra area del mondo saranno replicabili? E in quali tempi?

Oilfield Service

companies

Il proprietario terriero possiede i diritti minerari e li trasferisce alle compagnie in tempi rapidi e con limitata burocrazia

Esistenza e dimensioni di un mercato dei servizi e materiali Organizzazione efficiente e snella (“manifacturing style”) Risk-oriented – propensione ai “nuovi temi” con rapidi processi decisionali

Sviluppati sistemi di raccolta, trasporto e trattamento oil&gas

Accessibilità e compatibilità territoriale per bassa densità demografica Disponibilità di acqua (essenziale per fratturazioni) e sua gestione

Regime fiscale e regolamentare capace di agire e reagire in fretta a un

contesto operativo in continua evoluzione Ampia disponibilità di venture capital, private equity, ecc, che garantiscono

finanziamento a supporto

Pluralità di oilfield service companies: dalle grandi e diversificate (Halliburton e Schlumberger) alle piccole e specializzate, fornitori di materiale e land driller

I fattori che hanno permesso il boom dell’unconventional in USA

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Nel resto del mondo - in particolare Europa, Cina, Russia, Argentina - il potenziale minerario è altrettanto significativo

Tuttavia, la difficoltà a “ritrovare contemporaneamente“ i fattori di successo USA e la maggiore complessità geologica/profondità dei giacimenti ne rendono incerto e molto più graduale nel tempo lo sviluppo

Shale Oil & Gas Technically Recoverable Resources

… sia nel resto del mondo (2/2)

Più incerto l’impatto economico sull’area euro

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? PRO

La ripresa degli USA sostiene la domanda mondiale favorendo anche la ripresa dell’UEM

Atteso un apprezzamento reale del $ vs € che migliora la competitività verso gli USA

CONTRO

Riduzione delle esportazioni di idrocarburi e prodotti petroliferi verso gli Stati Uniti

Perdita di competitività del settore manifatturiero rispetto agli Stati Uniti che beneficiano di un vantaggio di costo derivante dai bassi prezzi dell’energia

Evoluzione del ruolo del CFO – il contesto

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Economico

in rapida evoluzione (elevata variabilità con trasformazioni radicali

consentite da innovazioni nelle tecniche di comunicazione/trattamento

dati e di produzione

Amministrativo

radicalmente mutato con bilanci fondamentalmente redatti sulla base di

principi contabili ispirati al fair value/valore di mercato vs il costo storico

delle poste patrimoniali

Responsabilità crescenti del CFO

non solo garante della correttezza dei bilanci, per altro redatti su principi

radicalmente diversi rispetto al passato, ma anche della corretta

progettazione e funzionamento dei sistemi di controllo interno che per

quanto sopra sono sempre meno "amministrativo-contabili" e sempre più

veri e propri processi di business.

30

Maggiore visibilità sul business

per essere nelle condizioni di poter prevedere per quanto possibile le

evoluzioni rapide e radicali di mercato – CFO garante della tempestività

delle valutazioni riflesse nei bilanci

Adeguate conoscenze e strumenti

per poter effettuare direttamente o, in alternativa, verificare le valutazioni

fatte dal Management di linea, mantenendo il contraddittorio. "veridicità"

vs “attendibilità” delle voci di bilancio (esempio dell’acquisizione di XTO

da parte di Exxon nel 2010 per 41 B$)

Lo standing, professionale oltre che di posizione gerarchica,

necessario per poter sostenere un contraddittorio sulle valutazioni fatte

dal Management di linea

Evoluzione del ruolo del CFO – skills da rinforzare

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Perché il ”ruolo evoluto" della famiglia CFO possa essere esercitato:

• cambio culturale/competenze profondo

• estremamente diffuso, presso strutture numerose e decentrate (dimensione

multinazionale/multibusiness di un gruppo

Possibili azioni:

Organizzazione: no separazione tra AFC e Pianificazione

Standardizzazione dei metodi di valutazione delle principali poste di bilancio in

modo da guidare almeno le casistiche più ripetitive (modalità di valutazione dei

progetti uguali per tutti come i parametri necessari al calcolo);

Accentramento delle valutazioni/controlli non standardizzabili (in eni

ancora oggi l'esercizio dell'impairment test è svolto centralmente).

Ampio programma di formazione

Evoluzione del ruolo del CFO – processi ed organizzazione