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La Russia in Europa orientale

Obiettivi, influenza, strumenti

Serena GiustiMilano, Obiettivo Russia, febbraio 2014

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Belarus, Ucraina e Moldova

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BELARUS

L’ultima dittatura europea

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Né transizione né trasformazione La Belarus è tra i paesi dello spazio post-sovietico che non ha mai

intrapreso un processo di trasformazione: economia ancora largamente centralizzata, non transizione alla democrazia, non alternanza al potere

Lukashenka al potere dal 1991, con crescente centralizzazione del potere1996: la competizione politica è estremamente ridotta, limiti ai partiti di opposizione e controllo sui mass media ed il sistema giudiziario. La Costituzione concentra i poteri nelle mani del presidente che ha il pieno controllo dell’esecutivo, delle amministrazioni locali e dell’apparato di sicurezza

In un referendum del 2004 un emendamento costituzionale ha rimosso la restrizione al numero dei mandati aprendo così la strada per Lukashenka ad una presidenza a vita

Freedom house definisce la Bielorussia “autocrazia consolidata” come Kazakhstan, Uzbekistan, and Turkmenistan

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Elezioni non libere L’OSCE ha riconosciuto un miglioramento nella gestione del

processo elettorale (possibilità di partecipazione da parte di esponenti dell’opposizione) tuttavia anche le elezioni più recenti presidenziali (2006: 2010) legislative (2008; 2012) non sono state né libere né competitive. Uso di violenza e repressione nel dicembre 2010, arresto di membri dell’opposizione

Nel primo anniversario delle repressioni che accompagnarono l’ufficializzazione del risultato delle presidenziali nel 2010 (80% del voto a favore di Luk), l’Alto rappresentante della UE Ashton e il segretario di stato US Clinton hanno rilasciato una comune dichiarazione di condanna della violazione delle liberà e dei diritti nel paese

Nelle elezioni parlamentari di settembre 2012 nessun membro della opposizione è stato eletto

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Il sostegno per Lukashenka Nonostante una crescente insoddisfazione rispetto al regime

soprattutto fra le persone più istruite e urbanizzate, Lukashenka gode ancora di un ampio consenso fra gli impiegati ‘statali’ e i pensionati che hanno beneficiato dall’aumento di salari (25% prima di elezioni 2010) e pensioni, reso possibile da un sistema economico ‘sussidiato’ da Mosca

Legittimità da performance(nel 2008 crescita al 10%, disoccupazione all’1%)

No transizione: la società bielorussa non si è mai confrontata con i costi economici e sociali del cambiamento che dunque è temuto, anche perchè effetti preoccupanti nei paesi vicini che non hanno chance di entrare nella UE

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Cambiamemto? Opposizione divisa (ora anche demoralizzata) unita solo

dall’essere contro Lukashenka Incapace di produrre un progetto politico alternativo o di

canalizzare lo scontento in una strategia compatta per rimuovere il populismo autoritario del presidente

Attori esterni deboli, a partire dalla UE. I bielorussi sono divisi in 2 gruppi: circa il 41.5% sostiene l’integrazione con la Russia che è un progetto realizzabile mentre la UE, una opzione non disponibile, al momento è attrattiva per il 42% della popolazione

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Il ruolo della UE UE generalmente ha applicato un regime sanzionatorio

che ha avuto l’effetto di isolare ulteriormente il paese che tra l’altro ha rafforzato rapporti con paesi come Venezuela, Iran e Corea del Nord e ovviamente Russia e di penalizzare la società civile

UE ha invitato Belarus a partecipare alla PEV e al PO Smart sanctions: sanzioni selettive, restrizioni per libertà

di movimento della leadership, congelamento di beni all’estero

Approccio dualista: elite/società civile (studenti, media, Ong) – proposta di UE - “European Endowment for democracy”

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Il peso di Mosca L’arma più potente è l’energia. Alto consumo di gas per bassa efficienza energetica

e in settori chiave come industria chimica e metallurgica Belarus importante paese di transito di oleodotti . Grazie a forniture a basso costo la

Belarus ri-esporta prodotti raffinati (sistema di raffinerie). Si calcola che in passato il paese ricavasse circa $6,500 milioni all’anno da questa attività

Crisi del gas 2007-2010: la Russia l’ha usata per convincere Minsk a sottoscrivere l’Unione doganale. Nel giugno del 2011 la Belarus ha ricevuto un prestito dall’EurAasEC di US$3milardi

La Russia ha chiesto una massiccia privatizzazione e a dicembre 2011 la Belarus ha ricevuto $2.5 miliardi da Gazprom per la cessione del rimanente 50% della quota di Beltransgaz

2009 Embargo su latte e prodotti caseari (agricoltura circa 8% del Pil) dopo che Russia aveva chiesto di acquistare aziende del settore

Russia è il più importante partner commerciale: assorbe il 39.4% delle esportazioni (segue Olanda 11%) e copre il 52% delle importazioni bielorusse (segue Germania 6,8%)

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Druzhba pipeline -Baltic Pipelines system fase 1(G), fase 2(R)

)

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Russia sempre più strategica In passato alcune tensioni: Minsk ha rifiutato di riconoscere l’Ossezia del sud e l’Abkhazia ha dato ospitalità al presidente del Kyrgizkistan, Bakiyev reticenza per Unione doganale Belarus non partecipò alla sessione CSTO in cui si decise l’istituzione di una

forza di intervento rapida (2009)Mosca ha reagito con una campagna di discredito contro Lukashenka

Rafforzamento della partnership:• Grave crisi economica: nel 2011 le riserve monetarie sono scese di 138

milioni di euro ed il rublo bielorusso si è svalutato di oltre il 50% rispetto all’ultimo trimestre del 2010

• L’inflazione ha superato il 30%, provocando notevoli problemi alla popolazione per l’accesso ai beni e ai servizi basici

• Il debito pubblico è cresciuto a più del 50% del PIL • Crescita prevista al 2% per 2013• Belarus ostracizzata ed isolata dalla comunità internazionale dopo

repressioni del dicembre 2010

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Moldova

La questione della Transnistria

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Il conflitto interno

Ospita un conflitto indipendentista molto complesso - Transnistria – che rende difficile anche avvicinamento alla UE e perpetra influenza russa

Con il crollo dell’URSS la Moldova dichiara la propria indipendenza, e la Transistria, a maggioranza slava, si proclama a sua volta indipendente dalla Moldova col nome di Repubblica Transnistriana di Moldova ripristinando lo status di repubblica autonoma che Stalin le aveva concesso fino la II guerra mondiale

Nel dicembre del 1991 Igor Smirnov, ambiguo industriale locale, viene eletto presidente in elezioni non trasparenti

Inizio degli scontri tra le forze di polizia moldave e le milizie indipendentiste transnistriane, che nel '92 degenerano in una sanguinosa guerra civile che causa oltre mille morti in pochi mesi

Le forze separatiste sono sostenute dai cosacchi ucraini e diecimila soldati del 14° corpo d'armata dell'esercito russo

I moldavi ricevono invece il sostegno di contingenti di volontari rumeni cessate il fuoco: le truppe russe si trasformano, da parte in causa, in peacekeepers

garanti della tregua

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Transnistria

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Ucraina e Romania L'indipendenza della Transnistria non viene riconosciuta, ma diventa un

dato di fatto imposto dal Cremlino Nel 1999 la Russia promette all'Osce di ritirare le migliaia di suoi soldati

(circa 1300) entro il 2003 ma ciò non avviene il 3 marzo 2006, l'Ucraina ha introdotto nuovi regolamenti doganali per le

merci che transitano attraverso il confine della Transnistria: sono importabili in Ucraina solo i beni che hanno documenti rilasciati dalle Autorità moldave, in base all'accordo doganale ucraino-moldavo del 30 dicembre 2005

La Transnistria e la Russia hanno protestato parlando di "blocco economico" imposto alla regione separatista

Il 28 dicembre 2009 i governi ucraino e moldavo hanno lanciato anche un processo di demarcazione dei loro 985 km di confine, sempre senza coinvolgere la Transnistria

Anche in questa circostanza la Transnistria e la Russia hanno protestato per una iniziativa che non è tesa alla soluzione negoziata della crisi

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Traffici illeciti Il presidente Smirnov rafforza il suo potere dittatoriale e mafioso, facendo

diventare la Transnistria il più grande mercato nero di armi del mondo sfruttando inizialmente i depositi d'armi abbandonati dell'Armata Rossa

Tutto ruota intorno alla società del presidente, la Sherif che ha un fatturato annuo di almeno quattro miliardi di dollari (quarantasette volte il Pil ufficiale nazionale) e gestisce la produzione e il traffico di armi, convenzionali e non

Secondo le polizie e i servizi segreti occidentali qui vengono a rifornirsi pericolosi gruppi guerriglieri e terroristici : golpisti africani, terroristi libanesi e palestinesi, guerriglieri curdi e ceceni, golpisti africani e, ovviamente, al Qaeda

la popolazione della Transnistria (ottocentomila persone in tutto, un quarto delle quali vive a Tiraspol) vive in stato di povertà

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La posizione della Russia Nel luglio 2002, l'OSCE, la Russia e i mediatori dell'Ucraina approvarono un

documento di principio per il ritorno della Moldova a un sistema federale Nel novembre del 2003, la Russia preparò un memorandum, con una dettagliata

proposta per la costituzione di uno stato federale moldavo unito su proposta di Kozak. Tale memorandum rappresentava una rottura con la leadership della Transnistria, in quanto tale area avrebbe avuto uno status comune al resto della Moldova

Per la Moldova federale era stato proposto che le competenze di governo fossero divise in tre categorie: quelle della federazione, quella degli stati federati e quelle comuni. Non era chiaro il meccanismo elettivo delle due camere del parlamento federale:

a Chişinău proteste contro il memorandum e la leadership moldava rifiutò di firmare questo memorandum senza l’approvazione di UE e US che infatti non trovarono un accordo con Mosca

Nel 2006 la Russia pose embargo sulle importazioni di vino: la Russia assorbe circa 80-90% della produzione totale del paese

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Instabilità e paralisi istituzionale Prevalenza del partito comunista anche se sempre a favore della

integrazione nella comunità euro-atlantica (Import 44% da EU, 15,3% da Russia; Exp: 47,5% verso EU; 26,2% verso Russia)

Dopo elezioni parlamentari del nov. 2010, si afferma Alleanza per Integrazione Europea (AEI) formata dai 3 principali partiti non comunisti

Nel marzo del 2012 il parlamento ha finalmente eletto Nicolae Timofti dopo 2 anni e mezzo di carica vacante

Inflazione nel 2011: 7.6% Disoccupazione: da 7,8% nel 2011 a 4.8% nel corso del 2012 Crescita al 15% fra 2010/2012

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Dipendenza energetica La Moldova è interamente dipendente dalla Russia per i

propri approvvigionamenti energetici

2006 Gazprom interrompe le forniture dopo che il paese aveva rifiutato un aumento del doppio del prezzo precedentemente pagato per il gas

Il governo acconsentì a cedere a Gazprom (arriva al 63,4%) che già deteneva la maggioranza un ulteriore 13% in MoldovaGaz

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Ancora Tensioni Nel febbraio 2003, US e UE impongono misure restrittive contro la leadership della Transnistria

Nel 2009, in occasione della ipotesi di uno schieramento dello scudo antimissilistico americano in Romania, Smirnov ha dichiarato di essere pronto ad accettare lo schieramento di un sistema di difesa antimissili russo

Sale la tensione fra Smirnov e Mosca che vorrebbe trovare una risoluzione per la regione

Nov 2011: Lavrov – “I did not expect Moldova to choose between Russia and the West, but to operate a balanced policy, which he characterised as "permanent neutrality” (no NATO!)

Settembre 2011: Ripresi colloqui 5 (Russia, Ucraina OSCE –mediatori e UE e US osservatori) +2 (Moldova e Transnistria)

Dicembre 2011: Smirnov sostituito da Yevgeny Shevchuk, ex portavoce del parlamento con un programma anti-corruzione e di rafforzamento del legame con Mosca

Russia di nuovo atteggiamento forte pretendendo 3 miliardi di dollari contratti dal paese per le fornitute di gas da Mosca, invito a partecipare all’unione doganale

La Cina potrebbe diventare un competitor della Russia: nel 2009 un prestito da 700 milioni di euro che saranno erogati attaverso Covec, la più grande impresa di costruzioni cinese con progetti nelle infrastrutture, energia, modernizzazione dell’agricoltura, industria high-tech industries

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Progressi Riforme per democratizzazione, economia, istruzione

Ammodernamento delle infrastrutture

Completamento dei negoziati per un accordo di Associazione con la UE inclusivo di Comprehensive Free Trade Agreement

A dicembre 2013 la UE ha deciso di far firmare a Georgia e Moldova l’accordo di Associazione per agosto 2014

Timori che Russia possa imporre restrizioni ai lavoratori stagionali moldavi . Nel 2013 essi hanno contribuito per circa 2 miliardi di euro all’economia del paese ed il 60% dei migranti è in Russia

Timore anche di nuove restrizioni su beni agricoli

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Ucraina

Un paese sempre più oscillante

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Società polarizzata

Città – campagna

Giovani – anzianiEst (Donetsk, Luhansk – popolazione di origne russa è più del 20%) Investimenti russi /Ovest (Kiev, Leopoli, Ternopil)

Occidentalisti/Nazionalisti/filorussi-comunisti

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Interessi russi Dalla Russia di Kiev si è sviluppata la Russia,

elemento identitario Mantenere influenza in Ucraina dopo diverse

concessioni: Baltici nella UE e nella NATO Presenza americana nell’Asia Centrale Ucraina aderisce al Guam (2003, 1600 soldati in

Iraq) Georgia in sfera americana Proposta Map NATO (2008) per Ucraina e Georgia Timori di contaminazione dopo rivoluzione

arancione Reticente da sempre alla Unione doganale con

Belarus e Kazakistan 2008 Ucraina entra nell’Omc

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Transizione difficile Fin dagli anni di Kuchma, si guardava ad una maggiore

integrazione con la UE, obiettivo che si è mantenuto nonostante le instabilità interne

Difficoltà di transizione, corruzione, polarizzazione, commistione politica e affari

Rivoluzione Arancione, sostenuta sicuramente da esterno, i successi sono stati dissipati

Secondo EIU, l’Ucraina non più considerata una democrazia ‘difettosa’ ma un regime ibrido

Nel febbraio 2010 l’Ucraina ha eletto il suo nuovo presidente Victor Yanukovich, definito come filo-russo in contrapposizione al suo predecessore Victor Yuschenko fautore della Rivoluzione arancione del 2004

Idea di paese ponte fra Europa e Russia (pragmatismo) Non indebolimento nella direzione europeista anche se

sempre più influenza russa Caso Tymoshenko (uso politico della giustizia)

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La dipendenza energetica Ucraina importa circa il 90% del gas ed il 70% del petrolio dalla Russia ed è un importante paese di transito: l’84% del gas esportato dalla Russia e il 14% di petrolio passa dall’Ucraina Alla fine del 2005 la Russia ha chiesto un aumento del prezzo del gas passando dai 50$ per mille metri cubi a 230$, inizialmente l’Ucr rifiutò e la Russia interruppe rifornimenti di gas (dicembre 2006)

Russia attraverso Nord Stream e South Stream cerca di bypassare l’Ucraina

Putin ha proposto all’Ucraina di fondere Gazprom e Naftogaz

La penetrazione economica russa è osteggiata dagli oligrarchi ucraini che hanno sostenuto la campagna elettorale di Yanukovych

La cosiddetta economia informale ha ancora un peso rilevante nell’economia del paese

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Possibile tragitto del gasdotto South/North Stream

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Oscillazioni con la Russia Ad aprile 2010 Yanukovych ha accettato di estendere l’affitto della base navale di

Sebastopoli ai russi per altri 25 anni dopo la scadenza prevista nel 2017 (fino al 2042) – tale decisione ha provocato seri scontri nella Rada

il leader ucraino ottiene da Mosca 40 miliardi di dollari, di cui 7 nei successivi 24 mesi in sconti sul prezzo del gas così da poter proseguire con programmi sociali

Nel giugno 2010 il parlamento ucraino ha approvato una legge che esclude la partecipazione del paese ad alleanze politico-militari, e in particolare esplicitamente alla Nato, nel quadro di una politica di non-allineamento

La Russia ha offerto prezzi più bassi per il gas nel caso in cui l’Ucraina accetti di entrare a fare parte della Unione doganale

Difficili negoziati su prezzi del gas (diminuzione del prezzo per energia chiesto dal FMI come condizione per esborso di una seconda tranche di un prestitio) con la Russia che ha posto pressione sul paese per avere il controllo dell’operatore nazionale di gas come accaduto in Belarus

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Reazione UE Ucraina parte della PEV e del PO Conclusi i negoziati per un Accordo di Associazione che

comprende anche una Deep and comprehensive free trade area ( oltre a beni e servizi, convergenza legislativa – proprietà intellettuale, energia, appalti, concorrenza)

19 dicembre la UE decide di posporre (almeno fino alle elezioni legislative del 2012) la firma dell’accordo a causa della condanna della Tymoshenko per abuso di ufficio (politicamente motivata secondo Bxl)

Se le relazioni fra l’Ucraina e la UE continuano a deteriorarsi allora la Russia potrebbe sfruttare questa opportunità e avere maggiore influenza sulla economia ucraina

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Reazione UE Ucraina parte della PEV e del PO Conclusi i negoziati per un Accordo di Associazione che

comprende anche una Deep and comprehensive free trade area ( oltre a beni e servizi, convergenza legislativa – proprietà intellettuale, energia, appalti, concorrenza)

19 dicembre la UE decide di posporre (almeno fino alle elezioni legislative del 2012) la firma dell’accordo a causa della condanna della Tymoshenko per abuso di ufficio (politicamente motivata secondo Bxl)

A novembre 2013 l l’Ucraina decide di non firmare accordo di associazione con la UE

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Reazione Russia On December 2013 Russia agreed to lend

Ukraine $15 billion and to slash the gas price from $ 400 to $ 268 per thousand cubic metres as a reward for the Ukrainian President Yanukovych’s ditching of the association agreement with the EU