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I vari “ Gruppi politici “ e i partiti italiani nei primi anni ‘70 LA SCORREGGIA “ La scorreggia, colleghi, è una protesta e come tale viene dalla testa, anche se eseguita con il culo.” Così cominciò i lavori il mulo, chiamato a presiedere il convegno come l’esperto più famoso e degno: convegno di livello mondiale in cui c’era ogni specie d’animale. “ Per altri, aggiunse, può rappresentare un’esigenza, un modo di pensare. In ogni caso è sempre un’energia, come c’insegna la psicologia. Per Freud era un fatto ancestrale, era un mito per Jung il grande allievo, per i bigotti è un fatto triviale, per me personalmente un gran sollievo. Ed ora, bestie, la parola a voi: ognuno dica i pareri suoi.” S’alzò il visone: “L’aristocrazia, che qui indegnamente rappresento, propone che sia chiusa quella via da cui possa uscire un qualche vento con un tappo che si possa levare soltanto se bisogna defecare.” La chiavica, a nome dei fascisti, disse: “ Bisogna aprire una finestra ovvero un culo tutto sulla destra, se no ci confondiamo coi centristi. Denuncio poi che questa società

La Scorreggia

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Una ampia e ponderata riflessione sulla politica italiana degl anni '70

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I vari “ Gruppi politici “ e i partiti italiani nei primi anni ‘70

LA SCORREGGIA

“ La scorreggia, colleghi, è una protestae come tale viene dalla testa,anche se eseguita con il culo.”Così cominciò i lavori il mulo,

chiamato a presiedere il convegno come l’esperto più famoso e degno: convegno di livello mondiale in cui c’era ogni specie d’animale.

“ Per altri, aggiunse, può rappresentareun’esigenza, un modo di pensare.In ogni caso è sempre un’energia,come c’insegna la psicologia.

Per Freud era un fatto ancestrale, era un mito per Jung il grande allievo, per i bigotti è un fatto triviale, per me personalmente un gran sollievo.

Ed ora, bestie, la parola a voi:ognuno dica i pareri suoi.”S’alzò il visone: “L’aristocrazia,che qui indegnamente rappresento,

propone che sia chiusa quella via da cui possa uscire un qualche vento con un tappo che si possa levare soltanto se bisogna defecare.”

La chiavica, a nome dei fascisti,disse: “ Bisogna aprire una finestraovvero un culo tutto sulla destra,se no ci confondiamo coi centristi.

Denuncio poi che questa società

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ci ha relegato tutti nelle fogne, dove puzza di merda e di carogne ci hanno levato il gusto a scoreggià:”

Il coccodrillo, per i socialisti,piangendo per il solito problemad’aver mangiato pure i comunisti,disse: “Propongo a tutti un altro tema,

ossia: problemi di digestione, disoccupati e rivoluzione, cena, colazione e Mezzogiorno, con patatine fritte per contorno.”

E detto questo, per venire al sodo,si risedette ed allungò la manoverso il maiale democristianodicendogli: “ Mi passi un po’ di brodo?”

S’alzò poi la cornacchia radicale: “ Noi, disse, siamo per l’ecologia. L’inquinamento è un fatto personale; ognuno, quindi, ne prenda coscienza, liberamente colla non-violenza:

la conclusione sua, qualunque sia,sarà uguale all’opinione mia.L’industria ci avvelena, questo è vero,e distrugge la fauna nei fiumi

nei laghi e mari per il mondo intero…. Civiltà del progresso e dei consumi, non ti daremo soddisfazione! Digiuneremo la rivoluzione!

Giustizia libertaria! Sacrifici!Saremo più leggeri, più felici!Il giorno in cui non cacherà nessunopresto verrà per tutti! Buon digiuno!”

Parlò il Lama: “ Per il sindacato, non si scorreggia solo per sollazzo: il peto vero è regolamentato”. E dopo tanti scioperi del cazzo,

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che son durati al massimo mezz’ora,sentite un po’ che cosa tirò fora…“ Propongo a tutti quanti, tranne il mulo,tre minuti di sciopero del culo.”

Seguì un silenzio cupo e puzzolente spezzato qua e là dal Presidente che, per rendere omaggio all’oratore, continuava a fare quel rumore.

Il porco bianco della borghesiadisse: “ noi siamo in democraziache ormai da quarant’anni è cristianae conseguentemente è pure sana;

perciò la puzza la mandiamo via, così si fa più largo nella panza e finchè avremo noi la maggioranza scorreggeremo in faccia a chicchessia.”

Toccò alla gazza: “ E’ una ruberia!Noi della socialdemocraziaruttiamo e scorreggiamo dal potereperché noi governiamo per dovere.

Co’ stè calunnie e co’ sti processi ci stiamo derubando fra noi stessi. A chi scorreggia in nome della legge diciamo: “ Attenti, c’è chi ci protegge

e presto ci dovrai chiedere scusasiamo la longa manus degli USA;e, come è vero che mi chiamo Pietro,nessuno toccherà il mio didietro”.

Il coniglio, per la coglioneria della sinistra, sì, ma indipendente, parlò con dignità: “ La nostra via ha tante e tali diramazioni

che al momento di decisionici dileguiamo, non c’entriamo niente . comunque, il mio parere di giurista

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agnostico, cattolico marxista

di economista liberal-borghese, di libera coscienza del paese…..” “ Di stronzo dichiarato qualunquista, di testa di cazzo opportunista”

lo interruppe tosto il Presidente,“ Volete andare avanti, deficiente?”“ Ecco, stavo dicendo, il mio pareredi medico-barone progressista

di fervido credente e socialista….” “ Basta! –urlò il mulo imbestialito- voi non pensate niente, s’è capito!”

“Do la parola al gatto”. “ L’anarchia,”cominciò questi con fare felino,“ trovo questo dibattito cretino,almeno questa è l’opinione mia.

Ognuno è libero di scoreggiare in ogni posto quanto più gli pare; ma, nello stesso tempo, la libertà di non farlo, se questo non gli va.”

Prese la parola il porco nero,parlando a nome della madre chiesa.“ Fratelli, cominciò, il mondo interofu creato da dio con grande spesa

di mezzi e di sforzi sovrumani e tutti quanti ci ha fatto sovrani e liberi di fare le funzioni necessarie a cattivi e buoni;

ne deriva ch’è giusto scoreggiare,ma è altrettanto giusti che vi dicase gli uni lo fan per la faticae gli altri, invece, per troppo mangiare,

che poi sarebbe anche il caso mio, fanno tutti la volontà di dio questa, figlioli, è l’opinione mia.

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Ringrazio scoreggiando e così sia.”

La puzzola parlò a porte chiuse,lasciata sola con diplomazia.I colleghi le fecero le scusee alla svelta scapparono via.

E dopo un intervallo di tre ore, in cui i pompieri ebbero l’onore di fare andare via tutti gli odori, finalmente ripresero i lavori.

Toccò allo sciacallo liberale.“ Noi siamo per il libero mercato,per cui il peto è un fatto naturaleche può essere anche commerciato.

La scorreggia è fonte d’energia che va sfruttata con intelligenza, con i criteri dell’economia che ha bisogno della concorrenza;

perciò propongo di dare legumia tutti gli operai più promettentie farli scorreggiare in recipientiper evitare che il gas si consumi;

quindi, con un sistema organizzato della nettezza urbana comunale, il gas poi verrebbe convogliato nello Scorreggiodotto Nazionale.”

Parlò l’asino sordo detto Enrico:“ Amici e compagni vi confessoanche se a voi non ve ne frega un ficoche io scoreggio solamente a cesso.

Certo, lo so, la rivoluzione se ne sbatte dell’educazione ma da quando è fallito il “compromesso” il culo mio è sotto processo.

Ora, compagni c’è l’alternativae non vi sembri una proposta sciocca,

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visto che al culo l’aria non arriva,dovremo scorreggiare colla bocca,

chè l’importante in fondo è scorreggiare. Se anche questa idea andasse male, riproporremo il fronte popolare, la solidarietà nazionale,

o dei governi con i gruppi mistioppure uno retto dagli onesti,con Andreotti, Longo, Evangelisti.Compagno mulo, tu che ne diresti?”

“ Basta così”, esplose il Presidente, “ di tutto questo non ci frega niente. Farai la fine che ha fatto il tordo. Le masse non l’ascolti, sei testardo.

Se ti perdono il fatto che sei sardo, non ti perdono il fatto che sei sordo.Non vedi quanto sei rincoglionitodal burocretinismo di partito.

Sei come il cacciatore troppo lento in ritardo se spara in movimento cioè se spara alla realtà perciò non scoreggiare, va a cacà.”

Il grillo, a nome dei repubblicani,disse:” Scusate tutti se insisto.In anni molto ma molto lontaniio tutto questo l’avevo previsto.

Ricordo che pranzavo con Mazzini con tre olive e due tramezzini e lui mi disse: “ Ugo, gli operai mangiano troppo e causano guai.”

E tirò fuori il libro dei doveridov’eran concentrati i suoi pensierie dove lui ti spiega al cittadinocosa per cosa come ad un bambino.

La Patria per primo ti consiglia

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e dopo viene dio con la famiglia cioè colla madonna e Gesù Cristo, come del resto aveva previsto.

Ora, venendo al tema del convegno,noi al governo chiediamo l’impegnodi un programma di alti contenutisulle scorreggie e sugli altri rifiuti.

Meno scorreggie pubbliche correnti e più scorreggie per gli investimenti. Da parte mia io certo non scorreggio se il bilancio non torna in pareggio.”

Il dromedario Giulio, pel governo,disse: “ Io ho le mie riserveche tengo nella gobba e se mi servepotrei scoreggiare in eterno.

Da quando sono eletto son ministro e quando mi conviene sono destro ma posso all’occorrenza esser sinistro; in ogni cosa sono un gran maestro

e sono più veloce del pensieronel conquistare sempre un ministero.Scoreggiare all’Industria o al Lavorooppure alle Finanze o al Tesoro

per me non fa nessuna differenza perché visto che a questo sono eletto mi salvo sia decoro che coscienza in quanto io scoreggio al Gabinetto.”

Per il PDUP,il camaleonte,disse: “ Costruiremo un grande ponteche colleghi il Picci cogli operaicosì potremo evitare i guai

che sono conseguenti alla frattura fra le masse e l’organizzazione, poiché sappiamo bene quanto è dura la via che porta alla rivoluzione.

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Noi scoreggiando andremo avanti indietrocolla fatica del ragionamentoe se davanti c’è un intasamento,potremo sempre uscire dal di dietro.

Chè, come disse Magri, nella vita ci vuole sempre una via d’uscita. Il resto è relativo e non importa ci basta stare dentro al gran palazzo

della sinistra e non ci frega un cazzose non possiamo uscire dalla porta;ci possiamo calar dalla finestraquella a sinistra oppure quella a destra. Possiamo rifugiarci anche in cantina e fare piano qualche scorreggina e intanto organizzarci in gran segreto per fare finalmente qualche peto.”

Parlò la volpe rossa per Dippi:“ La nostra è la via principaleper togliere il potere alla Dicciche poi sarebbe a dire il capitale.

Via Capanna corre tra due file di paracarri catarifrangenti: rossi alla destra per i comunisti bianchi a sinistra per i maoisti. Chi lavora di zappa e di badile ha ritrovato i suoi dirigenti.

Chi lotta contro i capi ed i potenti,e chi strappa la vita con i denti,deve saper che solamente noisappiamo fare bene i fatti suoi.

Scorreggiando con noi, lavoratori, creerete una nuvola di odori e non appena questa si dirada saremo uniti in mezzo ad una strada.”

Il cane sciolto, per i gruppettari,disse:” Siccome qui è tutto un cessobisogna uscir dai soliti binari

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e scorreggiare ovunque poco e spesso.

Fra un attivo e un’occupazione faremo tanti piccoli petini che venderemo poi nei mercatini organizzati per l’occasione.

Poi saliremo sul grande aquilone,ch’esiste nella nostra fantasia,con una scala ch’è senza gradinie lanceremo tanti volantini

sugli animali e sulle persone che non sanno trovar la vera via: la via che porta alla rivoluzione; una viuzza stretta ed in salita

che sta fra il centro e la periferiafra via Marx e via Confusione,accanto a via Palmiro senza uscita.”

L’orsetto panda disse: “ Ellecì ha scorreggiato troppo notte e dì col risultato che in confusione è arrivata all’estinzione.

Tante scorregge sono state un lusso:la fisica c’insegna che l’azioneprovoca sempre una reazione,sarebbe a dire provoca un riflusso.

Ed il riflusso è stato una sciagura del tutto prevedibile e normale per un piccolo errore di misura che c’era nel progetto originale:

i cessi eran più bassi delle fogne;ecco perché poi vennero le rogne.Ricordo bene quando in sezioneuno esponeva la sua opinione.

“ Compagni le verifiche di massa pongono chiara la necessità di una linea che se poi non passa

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sconvolge tutte le priorità.”

Rispetto a questa cosa il comitatodovrebbe organizzare un attivoin cui si ponga chiaro l’ obiettivod’un intervento sul proletariato:”

Non erano parole, era un boato che si levava dalle masse in lotta uno che poi s’è accoppiato con i più grandi figli di mignotta.

Con Ellecì ha fatto il sessantotto,coi radicali eletto deputatoin parlamento ha molto parlato,col Piesseì ha fatto infine il botto.

Come un pallone di merda gonfiato ed in pochi secondi è annegato nella stessa materia che ha prodotto. La perizia dice: un attentato.

Sembra invece si sia suicidato;comunque non sarà mai vendicato.E’ questo il quadro che io ho dipinto.In due righe questo è il mio pensiero.

Quello che sognavamo era vero il mondo vero invece era finto. E non mi resta altro che sognare così due cose le posso salvare:

salvo l’idea di rivoluzionee una specie dall’estinzione.” Il porcospino dell’autonomia disse: “ Per me la vera strategia che porta dritto alla rivoluzione è scoreggiare in ogni direzione.

Siamo contrari alla scorreggia armatae siamo contro quella delegata,ma intanto incitiamo alla sommossacon l’onda travolgente, l’Onda Rossa.

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Siamo la spina della borghesia e noi per questori poniamo al fianco della classe operaia, sia che lotti contro il padrone rosso o quello bianco

che contro tutti gli altri culi rotti.E’ questa, mulo, l’opinione mia.A noi non basta più il sessantotto,bisogna ritornare al pitrentotto,

per preparare insieme il grande botto che avverrà, per noi, nel novantotto. Avanti o popolo, alla riscossa con Onda Rossa, con Onda Rossa.”S’udì il boato d’una esplosione.La talpa disse:”rivoluzione!Le BR da cui son delegatasono, si sa, per la scorreggia armata.

Noi abbiamo la vera strategia che serve per distruggere il sistema: basta scavare qualche galleria ed ecco le radici del problema.

Certo abbiamo fatto degli erroritagliando le radici ai pomodorialle patate e ai fagiolinialle cipolle e ai peperoncini;

ma siamo ciechi e se non bastasse operiamo di notte e sottoterra: questo non lo capiscono le masse che ci lasciano soli in questa guerra.

Se questo ci ha spiazzati e ci ha divisie ci ha portato all’estrema crisidel pentimento, un fatto ci consola:diremo noi l’ultima parola!”

Il mulo proletario a questo punto, dopo aver fatto un breve riassunto degli interventi, disse: “ Animali! Io non sono d’accordo con nessuno.

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Vi metto in fila come orinalie poi vi piscio in faccia a uno a uno.”E così fece e senza alcun rimorsoriprese poi le fila del discorso.

“ Io scorreggio per il peso che porto, il mio padrone per la panza piena; lui lo fa per piacer io per pena, per farmi compagnia, per conforto.

Le scorreggie perciò non sono uguali:quelle del papa e dei cardinalisono essenze di spiriti santi;i nobili le fanno con i guanti, le fa strozzate, interne, l’impiegato, rischiando di morire intossicato ed alle suore manca l’aria pura perché le fanno solo in clausura.

Vedete, quindi, quanta varietàdi esigenze e motivazioni;perciò vi dico la mia verità,così poi vi levate dai coglioni.

Assieme agli altri muli della terra, a tutti voi noi dichiariamo guerra e resta stabilito che da ora può scorreggiare solo chi lavora!”

Il mulo