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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 3 febbraio 2013 a maternità, come ogni grande missione, non inizia con una da- ta; non si improvvisa. In ogni donna, prima del matrimonio, nella sua infanzia per l’equilibrio che acquista, nella fanciullezza per il modo cui si apre, nella giovinezza per i valori che sa conqui- stare e fare propri, si prepara il tessuto della maternità. Il marito non ha ancora volto, i figli non ancora la vita, la donna però pre- para già in sé il nutrimento vitale di valori di scambio per l’uno e di dono per gli altri. Questa giornata dunque è anche per le future mamme: per quante non sono mamme, ma fanno da «mamme». Una missione d’accoglienza, Festa della Mamma, 1971 L IL GRANELLO DI senape di monsignor Alberto Ablondi Inaugurato dalla Caritas diocesana con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno il progetto Goccia a Goccia per sostenere le famiglie bisognose Una rete di solidarietà DI ENRICO SASSANO* n questo periodo siamo impegnati a visitare le parrocchie per incontrare i parroci ed i loro collaboratori nel servizio di carità. Una decisione dettata dalla necessità di rinsaldare i rapporti attraverso la conoscenza reciproca e lo scambio di idee, di ascoltare proposte, informazioni legate alle difficoltà e agli affanni che un po’ tutti stiamo vivendo. Dagli incontri emerge generalmente il desiderio di essere più vicini; non solo con la Caritas diocesana, ma anche tra le Caritas parrocchiali e i loro centri di ascolto, che avvertono il necessità di «sentirsi di più» tra di loro. La Caritas diocesana sarà ovviamente impegnata a favorire questo processo di riavvicinamento che non è solo un «fare rete» ma un ritessere ancora il tessuto diocesano per vivere la chiesa famiglia di Dio. Una situazione sempre più difficile Negli incontri sin qui avuti, è stata confermata la grave situazione di impoverimento delle famiglie e l’impossibilità, per tante parrocchie, di soddisfare le richieste di aiuto. Gli stessi pacchi alimentari, dovendo essere ripartiti su più famiglie di prima, sono divenuti qualitativamente e quantitativamente insufficienti. Una situazione resa già evidente dal centro di ascolto diocesano che ha fatto maturare la decisione di potenziare, per quanto possibile, la rete di solidarietà nel territorio per le famiglie in difficoltà. Il fatto di non avere grandi mezzi a disposizione impone operare per un cambiamento culturale attraverso il ricupero dei valori che aiutano la convivenza civile. Per questo ci si propone di intensificare la lotta agli sprechi, l’uso più I attento delle risorse, la educazione al valore della solidarietà, la sensibilizzazione e il coinvolgimento della cittadinanza nella raccolta su vasta scala di piccole elargizioni economiche ecc.. Per poter realizzare quanto detto, la Fondazione Caritas ha formulato un progetto chiamato Goccia a goccia. Il pane quotidiano Una fase di attuazione di tale progetto, denominata il pane quotidiano, prevede la realizzazione di un magazzino nel quale accentrare tutte le donazioni di generi alimentari (anche freschi) che affluiscono alla Caritas diocesana, di giorno in giorno. Gli alimentari, così ottenuti, saranno redistribuiti poi alle parrocchie che ne hanno fatto richiesta, non essendo in grado di rispondere alle attuali richieste di aiuto. L’obbietivo è, dunque, quello di ricostituire pacchi alimentari qualitativamente in grado di soddisfare, sia pure in parte, i bisogni familiari. Il 30 gennaio 2013, è stato inaugurato appunto questo Centro, grazie alla generosità della Parrocchia di Santa Lucia in Antignano, parte del progetto, che mette a disposizione i volontari della comunità e alcuni ambienti idonei all’immagazzinaggio e alla gestione della distribuzione dei viveri. L’altrettanto generosa partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno ha permesso, sempre in collaborazione con la Fondazione Caritas, di costituire un Fondo Sostegno destinato appunto all’acquisto di generi alimentari di prima necessità. A questo si aggiunge la collaborazione dei Centri Ascolto parrocchiali, che hanno in carico le situazioni di bisogno e che hanno aderito all’iniziativa. Il loro coinvolgimento ha permesso l’individuazione di un paniere di generi di prima necessità, rendendo possibile l’inizio dell’approvvigionamento di alimenti effettivamente necessari per offrire un pacco viveri equilibrato. Si sta quindi provvedendo ai relativi acquisti all’ingrosso. Con la realizzazione del progetto le parrocchie saranno in grado di meglio aiutare le 250 famiglie bisognose da loro segnalate. E poi la Rete territoriale di solidarietà Come si vede si tratta di un progetto che coinvolge parrocchie, istituzioni civili, Caritas e famiglie, che va incontro alla obbiettivo di realizzare la rete territoriale di solidarietà. Il progetto, infatti, prevede di allargare la partecipazione per poter proseguire negli interventi sino a quando sarà necessario. A tale scopo si sta provvedendo al censimento delle Aziende operanti nel settore della distribuzione dei prodotti alimentari e di prima infanzia per ottenere la loro l’adesione alla Rete Territoriale di Solidarietà. Stiamo proponendo altre convenzioni per la donazione dei prodotti non più commerciabilizzabili ex legge del «Buon Samaritano» (legge 155/03). Al momento infatti è in essere (dal 2005) quella con la Unicoop Tirreno per tutti i centri vendita della diocesi di Livorno. Ricercheremo poi il coinvolgimento dei negozi e delle imprese per attivare il meccanismo di detrazione fiscale del valore dei beni donati. Ed ancora, daremo vita ad iniziative di piccole elargizioni economiche (dona resto, dona cent..) destinati al finanziamento dei servizi ed interventi della Fondazione Caritas di Livorno. Infine …continueremo ad utilizzare la fantasia per attraversare questi tempi cercando di traghettare più gente possibile sulla riva della serenità nella famiglia, non solo attraverso gli aiuti economici ma soprattutto rendendola consapevole che nessuno è lasciato solo a combattere per mantenere la propria umana dignità. *direttore Ufficio diocesano di pastorale della Carità Solidarietà in tempo di crisi IL 10 APRILE 2013 A Roma dal Papa gni cinque anni il Papa incontra le Chiese locali, il 2013 è la volta della Chiesa d’Italia e nel mese di aprile in particolare sarà la volta di Livorno! Come già avvenuto in passato la Diocesi orga- nizza un pellegrinaggio a Roma, insieme al Ve- scovo, in occasione di questo appuntamento speciale con il Santo Padre Benedetto XVI. Sono al vaglio degli organizzatori due possibilità: 1 giorno dalla mattina alla sera, oppure 2 giorni. Ecco i programmi indicativi. MERCOLEDÌ 10 APRILE 2013 Ore 04.30 circa Partenza dalle parrocchie della Diocesi, in bus G.T. da Livorno per Roma. Sosta lungo il percorso per il ristoro. Alle ore 10.30 partecipazione in Vaticano all’U- dienza Generale del Santo Padre. Al termine tempo a disposizione per il pranzo libero o visite individuali. Nel pomeriggio celebrazione della Santa Messa in S. Pietro presieduta dal Vescovo Mons. Simo- ne Giusti con la proclamazione del Credo. Al termine rientro in bus a Livorno con arri- vo previsto in serata. QUOTA Euro 40,00 ISCRIZIONI PRESSO: PHARUS VIAGGI oppu- re la propria PARROC- CHIA MARTEDÌ 9 E MERCO- LEDÌ 10 APRILE Martedì 09 aprile: par- tenza dalle parrocchie della Diocesi di Livorno in bus per Roma con soste lungo il percorso per il ristoro facoltati- vo. All’arrivo visita del- la Basilica di Santa Ce- cilia in Trastevere e del suo complesso. Situata nel cuore del vecchio rione di Trastevere, la Ba- silica sorge sulla casa della martire. Dell’antico edificio rimane il grande mosaico dell’abside. Al termine tempo libero per il pranzo. Nel po- meriggio continuazione della visita di Roma con la Basilica di Santa Maria in Trastevere e San Bartolomeo all’Isola. Al termine trasferimento in Istituto o hotel. Cena e pernottamento. Mercoledì 10 aprile: prima colazione e partenza per Città del Vaticano per partecipare alle ore 10.30 all’Udienza Generale del Santo Padre. Al termine tempo a disposizione per il pranzo libero o per le visite individuali. Nel pomeriggio celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Simone Giusti. Al termine rientro in bus a Livorno con arrivo previsto in serata. Quota indicativa: Euro 125,00 per persona La quota comprende: bus G.T. – trattamento di mezza pensione dalla ce- na del primo giorno alla prima colazione del secondo giorno – assicurazione sanitaria – ac- compagnatore. O Le fasi di attuazione del progetto La prima fase (dicembre 2012 – gennaio 2013) vedrà la ristrutturazione e l’arredo di un deposito generale della Caritas Livorno (nei locali adiacenti la vecchia chiesa di Antignano) destinato all’immagazzinamento di generi alimentari (aiuti Agea, donazioni..) ed altri generi di prima necessità (vestiario, prodotti per l’infanzia...), questa prima fase sarà sostenuta da un contributo Fondazione Cariliv di 5.000 euro La seconda fase (febbraio – dicembre 2013) invece vedrà la costituzione di un Fondo Sostegno destinato all’acquisto di generi alimentari di prima necessità in favore di famiglie prese in carico dai Centri Ascolto parrocchiali che hanno aderito all’iniziativa. Destinatari son otre 250 famiglie bisognose segnalate dalle Parrocchie. Anche in questa fase la Fondazione contribuirà con un sostegno di 25.000 Euro. La terza fase (marzo – dicembre 2013) infine sarà un vero e proprio piano d’Azione, con un censimento Aziende del settore della distribuzione dei prodotti alimentari e prima infanzia; promozione della Campagna di adesione alla Rete Territoriale di Solidarietà; Stipula nuove Convenzioni per la donazione dei prodotti non più commerciabilizzabili ex legge del «Buon Samaritano» (legge 155/03); Incentivi alle imprese attraverso la attivazione del meccanismo di detrazione fiscale del valore dei beni donati; Introduzione di iniziative di piccole elargizioni. Perché la comunità diocesana sia famiglia

La Settimana n. 5 del 3 febbraio 2013

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

3 febbraio 2013

a maternità, come ogni grande missione, non inizia con una da-ta; non si improvvisa. In ogni donna, prima del matrimonio,

nella sua infanzia per l’equilibrio che acquista, nella fanciullezzaper il modo cui si apre, nella giovinezza per i valori che sa conqui-stare e fare propri, si prepara il tessuto della maternità. Il maritonon ha ancora volto, i figli non ancora la vita, la donna però pre-para già in sé il nutrimento vitale di valori di scambio per l’uno edi dono per gli altri.

Questa giornata dunque è anche per le future mamme: per quantenon sono mamme, ma fanno da «mamme».

Una missione d’accoglienza, Festa della Mamma, 1971

L

IL GRANELLO DIsenape

di monsignor Alberto Ablondi

Inaugurato dalla Caritas diocesanacon il contributo della Fondazione Cassadi Risparmi di Livorno il progetto Gocciaa Goccia per sostenerele famiglie bisognose

Una rete di solidarietàDI ENRICO SASSANO*

n questo periodo siamoimpegnati a visitare leparrocchie per incontrare iparroci ed i loro

collaboratori nel servizio dicarità. Una decisione dettatadalla necessità di rinsaldare irapporti attraverso laconoscenza reciproca e loscambio di idee, di ascoltareproposte, informazioni legatealle difficoltà e agli affanniche un po’ tutti stiamovivendo. Dagli incontriemerge generalmente ildesiderio di essere più vicini;non solo con la Caritasdiocesana, ma anche tra leCaritas parrocchiali e i lorocentri di ascolto, cheavvertono il necessità di«sentirsi di più» tra di loro. LaCaritas diocesana saràovviamente impegnata afavorire questo processo diriavvicinamento che non èsolo un «fare rete» ma unritessere ancora il tessutodiocesano per vivere la chiesafamiglia di Dio.

Una situazionesempre più difficileNegli incontri sin qui avuti, èstata confermata la gravesituazione di impoverimentodelle famiglie el’impossibilità, per tanteparrocchie, di soddisfare lerichieste di aiuto. Gli stessipacchi alimentari, dovendoessere ripartiti su più famigliedi prima, sono divenutiqualitativamente equantitativamenteinsufficienti. Una situazioneresa già evidente dal centro diascolto diocesano che ha fattomaturare la decisione dipotenziare, per quantopossibile, la rete di solidarietànel territorio per le famiglie indifficoltà. Il fatto di non avere grandimezzi a disposizione imponeoperare per un cambiamentoculturale attraverso il ricuperodei valori che aiutano laconvivenza civile. Per questoci si propone di intensificarela lotta agli sprechi, l’uso più

Iattento delle risorse, laeducazione al valore dellasolidarietà, lasensibilizzazione e ilcoinvolgimento dellacittadinanza nella raccolta suvasta scala di piccoleelargizioni economiche ecc..Per poter realizzare quantodetto, la Fondazione Caritasha formulato un progettochiamato Goccia a goccia.

Il pane quotidianoUna fase di attuazione di taleprogetto, denominata il panequotidiano, prevede larealizzazione di unmagazzino nel qualeaccentrare tutte le donazionidi generi alimentari (anchefreschi) che affluiscono allaCaritas diocesana, di giornoin giorno. Gli alimentari, cosìottenuti, saranno redistribuitipoi alle parrocchie che nehanno fatto richiesta, nonessendo in grado dirispondere alle attualirichieste di aiuto. L’obbietivoè, dunque, quello diricostituire pacchi alimentariqualitativamente in grado disoddisfare, sia pure in parte, ibisogni familiari.Il 30 gennaio 2013, è statoinaugurato appunto questoCentro, grazie alla generositàdella Parrocchia di SantaLucia in Antignano, parte delprogetto, che mette adisposizione i volontaridella comunità e alcuniambienti idoneiall’immagazzinaggio e allagestione delladistribuzione dei viveri.L’altrettanto generosapartecipazione dellaFondazione Cassa diRisparmi di Livorno hapermesso, sempre incollaborazione con laFondazione Caritas, dicostituire un FondoSostegno destinatoappunto all’acquisto digeneri alimentari di primanecessità.A questo si aggiunge lacollaborazione dei CentriAscolto parrocchiali, chehanno in carico lesituazioni di bisogno e che

hanno aderito all’iniziativa. Illoro coinvolgimento hapermesso l’individuazione diun paniere di generi di primanecessità, rendendo possibilel’iniziodell’approvvigionamento dialimenti effettivamentenecessari per offrire un paccoviveri equilibrato. Si staquindi provvedendo ai relativiacquisti all’ingrosso.Con la realizzazione delprogetto le parrocchiesaranno in grado di meglioaiutare le 250 famigliebisognose da loro segnalate.

E poi la Reteterritorialedi solidarietàCome si vede si tratta di unprogetto che coinvolgeparrocchie, istituzioni civili,Caritas e famiglie, che vaincontro alla obbiettivo direalizzare la rete territoriale disolidarietà. Il progetto, infatti, prevede diallargare la partecipazione perpoter proseguire negliinterventi sino a quando sarànecessario. A tale scopo si staprovvedendo al censimentodelle Aziende operanti nelsettore della distribuzione deiprodotti alimentari e di primainfanzia per ottenere la lorol’adesione alla Rete

Territoriale di Solidarietà. Stiamo proponendo altreconvenzioni per la donazionedei prodotti non piùcommerciabilizzabili ex leggedel «Buon Samaritano» (legge155/03). Al momento infatti èin essere (dal 2005) quellacon la Unicoop Tirreno pertutti i centri vendita delladiocesi di Livorno.Ricercheremo poi ilcoinvolgimento dei negozi edelle imprese per attivare ilmeccanismo di detrazionefiscale del valore dei benidonati.Ed ancora, daremo vita adiniziative di piccoleelargizioni economiche (donaresto, dona cent..) destinati alfinanziamento dei servizi edinterventi della FondazioneCaritas di Livorno. Infine …continueremo adutilizzare la fantasia perattraversare questi tempicercando di traghettare piùgente possibile sulla riva dellaserenità nella famiglia, nonsolo attraverso gli aiutieconomici ma soprattuttorendendola consapevole chenessuno è lasciato solo acombattere per mantenere lapropria umana dignità.

*direttoreUfficio diocesano

di pastoraledella Carità

Solidarietàin tempodi crisi

IL 10 APRILE 2013

A Roma dal Papagni cinque anni il Papa incontra le Chieselocali, il 2013 è la volta della Chiesa d’Italia

e nel mese di aprile in particolare sarà la volta diLivorno!Come già avvenuto in passato la Diocesi orga-nizza un pellegrinaggio a Roma, insieme al Ve-scovo, in occasione di questo appuntamentospeciale con il Santo Padre Benedetto XVI. Sonoal vaglio degli organizzatori due possibilità: 1giorno dalla mattina alla sera, oppure 2 giorni.Ecco i programmi indicativi.

MERCOLEDÌ 10 APRILE 2013Ore 04.30 circa Partenza dalle parrocchie dellaDiocesi, in bus G.T. da Livorno per Roma. Sostalungo il percorso per il ristoro.Alle ore 10.30 partecipazione in Vaticano all’U-dienza Generale del Santo Padre.Al termine tempo a disposizione per il pranzolibero o visite individuali.Nel pomeriggio celebrazione della Santa Messain S. Pietro presieduta dal Vescovo Mons. Simo-ne Giusti con la proclamazione del Credo.

Al termine rientro inbus a Livorno con arri-vo previsto in serata.QUOTA Euro 40,00ISCRIZIONI PRESSO:PHARUS VIAGGI oppu-re la propria PARROC-CHIA

MARTEDÌ 9 E MERCO-LEDÌ 10 APRILEMartedì 09 aprile: par-tenza dalle parrocchiedella Diocesi di Livornoin bus per Roma consoste lungo il percorsoper il ristoro facoltati-vo. All’arrivo visita del-la Basilica di Santa Ce-cilia in Trastevere e delsuo complesso. Situata

nel cuore del vecchio rione di Trastevere, la Ba-silica sorge sulla casa della martire. Dell’anticoedificio rimane il grande mosaico dell’abside.Al termine tempo libero per il pranzo. Nel po-meriggio continuazione della visita di Romacon la Basilica di Santa Maria in Trastevere e SanBartolomeo all’Isola. Al termine trasferimentoin Istituto o hotel. Cena e pernottamento.

Mercoledì 10 aprile: prima colazione e partenzaper Città del Vaticano per partecipare alle ore10.30 all’Udienza Generale del Santo Padre.Al termine tempo a disposizione per il pranzolibero o per le visite individuali.Nel pomeriggio celebrazione della Santa Messapresieduta dal Vescovo Mons. Simone Giusti.Al termine rientro in bus a Livorno con arrivoprevisto in serata. Quota indicativa: Euro125,00 per persona La quota comprende: busG.T. – trattamento di mezza pensione dalla ce-na del primo giorno alla prima colazione delsecondo giorno – assicurazione sanitaria – ac-compagnatore.

O

Le fasi di attuazione del progettoLa prima fase (dicembre 2012 – gennaio 2013) vedrà la ristrutturazione e l’arredodi un deposito generale della Caritas Livorno (nei locali adiacenti la vecchia chiesa diAntignano) destinato all’immagazzinamento di generi alimentari (aiuti Agea,donazioni..) ed altri generi di prima necessità (vestiario, prodotti per l’infanzia...),questa prima fase sarà sostenuta da un contributo Fondazione Cariliv di 5.000 euroLa seconda fase (febbraio – dicembre 2013) invece vedrà la costituzione di un FondoSostegno destinato all’acquisto di generi alimentari di prima necessità in favore difamiglie prese in carico dai Centri Ascolto parrocchiali che hanno aderitoall’iniziativa. Destinatari son otre 250 famiglie bisognose segnalate dalle Parrocchie.Anche in questa fase la Fondazione contribuirà con un sostegno di 25.000 Euro.La terza fase (marzo – dicembre 2013) infine sarà un vero e proprio piano d’Azione,con un censimento Aziende del settore della distribuzione dei prodotti alimentari eprima infanzia; promozione della Campagna di adesione alla Rete Territoriale diSolidarietà; Stipula nuove Convenzioni per la donazione dei prodotti non piùcommerciabilizzabili ex legge del «Buon Samaritano» (legge 155/03); Incentivi alleimprese attraverso la attivazione del meccanismo di detrazione fiscale del valore deibeni donati; Introduzione di iniziative di piccole elargizioni.

Perché la comunitàdiocesana sia famiglia

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI3 febbraio 2013II

on il 2013 è nata l’ASpI, l’AssicurazioneSociale per l’Impiego, la nuova indennità

di disoccupazione.In prospettiva delle imminenti elezioni poli-tiche gli addetti ai lavori prevedono inter-venti normativi fortemente modificativi.Proviamo, tuttavia, a scattare una fotografiaa questo istituto così come si presenta inquesto «preciso momento storico».Il nuovo nome del trattamento di disoccu-pazione è deciso e regolamentato dalla «Leg-ge Fornero», nell’ottica della gestione di unammortizzatore utile a tamponare una con-dizione temporanea di disagio, in vista diuna pronta ricollocazione nel mercato dellavoro della persona disoccupata.I cambiamenti riguardano l’ampliamentodei soggetti interessati, l’aumento della mi-sura, l’aumento della durata e il sistema difinanziamento.Tra i beneficiari rientrano, adesso, oltre atutti i dipendenti del settore privato, anchegli apprendisti e i soci di cooperative concontratto di lavoro subordinato e i dipen-denti a tempo determinato delle ammini-strazioni pubbliche.La misura del sussidio aumenta dal 60% al75% (o meglio 75% per i primi sei mesi,60% per i successivi 6 mesi).La durata può essere di 8 mesi per i disoccu-pati di età pari o inferiore ai 50 anni, o di 12mesi per i disoccupati di età superiore ai 50anni.Il sussidio è finanziato dai datori di lavorotramite un contributo ordinario, un contri-buto addizionalee un ulteriorecontributo dovu-to in caso di in-terruzione di unrapporto di lavo-ro a tempo inde-terminato percausa diversadalle dimissioni.Il contributo or-dinario è versatosempre, mentrequello addizio-nale riguarda icontratti di lavo-ro a tempo deter-minato e può es-sere recuperatoin caso di tra-sformazione atempo indeterminato. Il contributo per in-terruzione di un rapporto di lavoro a tempoindeterminato corrisponde al 41% del valoremassimo che può avere l’ASpI, per ogni do-dici mesi di anzianità aziendale negli ultimitre anni. La spesa può diventare significativa.«Sono senza lavoro e non sono io che nonvoglio lavorare. Non ho dato le dimissioni.E’ il mio datore di lavoro che ha avuto un ca-lo di commesse inaspettato e mi ha dovutolicenziare».Questo è un esempio di situazione che rien-tra nella disoccupazione involontaria, requi-sito essenziale perchésia possibile accedereal sussidio.«Da disoccupato, registrato come tale alCentro Impiego, devo verificare di avere i re-quisiti contributivi per accedere alla nuovaindennità mensile: almeno due anni di assi-curazione e almeno un anno di contribuzio-ne contro la disoccupazione.Un calcolo specifico individua la media del-la retribuzione per ottenere la base di calco-lo.Se il risultato di questo calcolo individuauna retribuzione media di 1.180 euro, mispetterà un’indennità pari al 75% di tale im-porto.Devo presentare la domanda entro due mesidalla cessazione del rapporto di lavoro, a pe-na di decadenza. Devo presentarla entro l’ot-tavo giorno dalla cessazione del rapportoper poterne usufruire pienamente. Questo«cuscinetto» mi consentirà di cercare unnuovo impiego con più tranquillitàMentre usufruisco dell’ASPI, mi aspetto cheai miei tentativi di inserimento lavorativo, siaffianchi un aiuto concreto da parte del Cen-tro per l’Impiego. Spero che mi arrivi unaproposta a cui non posso rinunciare, oppurela possibilità di arricchire la mia formazioneper migliorare il valore della mia candidatu-ra.Inoltre, posso chiedere l’anticipazione del-l’indennità pari a tutte le mensilità ancorada percepire per avviare un’attività impren-ditoriale».L’ASpI prende il posto della disoccupazioneordinaria e la mini-ASpI interviene in sosti-tuzione della disoccupazione con i requisitiridotti, quando non ci sono i requisiti per laprima.Nel 2016 anche l’indennità di mobilità saràsostituita dall’ASpI.

Angela Blanco

C

Assicurazione socialeper l’impiego

Una nuovamisura per ladispoccupazione on la celebrazione di

SABATO PROSSIMO 2FEBBRAIO avrà inizioufficiale il mese

dedicato alle tematiche dellavita: una serie diappuntamenti per rifletteresull’esistenza umana, persostenerla in ogni suomomento: al suo inizio, allafine, nel suo corso.L’apertura, proprio nellaGIORNATA NAZIONALE PERLA VITA, avrà luogo incattedrale: ma il ritrovo è alle17.30 alla Chiesa dellaPurificazione (Via dellaMadonna) da dove partirà laprocessione verso laCattedrale. Alla processionesono invitati a partecipare inparticolar modo i religiosi,visto che quest’anno la datacoincide anche con laGiornata da sempre dedicataalla Vita Consacrata. Alle 18.00 il Vescovopresiederà la S. Messa inDuomo, festeggerà i religiosee le religiose e benedirà leneo mamme che hannopartorito nel 2012. Sulsagrato della Cattedralesaranno raccolte le firme perla petizione europea «Uno dinoi».

Il primo appuntamento diapprofondimento è inprogramma invece GIOVEDÌ 7FEBBRAIO con il convegno«In nome della verità.Scienze e fede in JéròmeLejeune», alle 17.30 nellasala della Provincia.Parteciperanno il dottorDaniele Tornar, professoressaLucia Gelli, dottor LucaMastrosimone e l’onorevoleCarlo Casini. L’incontro saràmoderato dal dott. Ugo DeCarlo.LUNEDÌ 11 FEBBRAIO alle16.00 sarà invece celebratadal Vescovo una Messa nellacappella dell’Ospedale pertutti gli ammalati, inoccasione della Festa dellaMadonna di Lourdes. Aseguire la visita al Repartoneonatale e al Reparto dellecure palliative.Altro convegno da nonperdere VENERDÌ 15FEBBRAIO alle 17.30 nellasala della Provincia,intitolato: «Quale famigliaoggi?», quale tipo di famigliagli italiani desiderano e qualetipo di famiglia è in grado didare più felicità alle persone.Relatore sarà il sociologoprofessor Sergio Belardinellidell’Università di Bologna.In ricordo dei bambini mainati LUNEDÌ 18 FEBBRAIO alle21.00 in Cattedrale si

C

svolgerà la Via Crucis a curadelle Aggregazioni Laicalicon accompagnamentoall’organo M° GiorgioMaroni e voce sopranoRosalia Gonzales.Infine GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO«La ricchezza delle diversità»,un appuntamento preparatodalla caritas Diocesana suitemi dell’handicap, della nonautosufficienza e delladisabilità.In Cattedrale sarà visibile dal14 al 20 Febbraio una mostracon diversi pannelliintitolata «In nome dellaverità, scienze e fede inJéròme Lejeune».

«Tra i beneficiaririentrano, oltre a tuttii dipendenti delsettore privato, anchegli apprendisti e i socidi cooperative concontratto di lavorosubordinato e idipendenti a tempodeterminato delleamministrazionipubbliche»

a Lega consumatori Livorno ha la-sciato la storica sede di via Cecconi

per trasferirsi in Scali d’Azeglio, 40,grazie all’ospitalità del MCL (Movi-mento cristiano lavoratori).Le due associazioni, aventi entrambematrice cristiana, hanno trovatoun’ottima intesa, sia sul piano idealeche programmatico.Ad esprimere soddisfazione per l’ac-cordo sono Anna Maria Magnani, pre-sidente MCL Livorno e Andrea Raia-no, presidente Lega consumatori Li-vorno.Presenti all’iniziativa anche Mons.Giuseppe Coperchini, cappellanoMCL, Vittorio Benedetti, pres. patro-nato SIAS Livorno, i volontari dellaLega consumatori Luca Boccara e Lau-ra Albertini e il legale dell’associazio-ne Claudia Pagni.Lo sportello della lega consumatorisarà aperto il martedì e il mercoledìdalle 16 alle 18 e il venerdì dalle 10alle 12. Il numero di tel. è0586880110 e il fax è 0586896128. La

L mail è [email protected] che la Lega consumatorioffre gratuitamente aiuto legale a tuttii consumatori e gli utenti che si asso-ciano. La tessera dell’associazione èdal 2006 ferma a 25 euro annui. Inol-tre è prevista una tessera di solidarietàa partire da 2 euro per i simpatizzantio coloro che, versando in condizionieconomiche disagiate, non possonopagare l’intera quota.Nell’ufficio di Livorno si può attivarequalsiasi tipo di pratica, comprese leconciliazioni telefoniche ed energeti-che.Particolare attenzione viene prestataalla situazione delle famiglie, speciequelle numerose o in disagio econo-mico, in merito alle problematicheinerenti alle tariffe o al rischio di in-debitamento. Vengono promosseinoltre iniziative di formazione oinformazione rispetto a temi cari allaChiesa Cattolica, quali il rischio delgioco d’azzardo e l’opposizione all’a-pertura domenicale e festiva dei su-

permercati e la tutela della famiglie ingenere.Per il MCL è l’occasione per comple-tare il servizio all’utenza, che vede giàil CAAF, il patronato SIAS, e l’ALS (As-sociazione lavoratori stranieri). Saràmolto importante l’azione congiuntarispetto al tema degli sgravi sulleutenze o sulla TIA, specie in un annocome il 2013 dove sono previsti gravirincari, particolarmente per l’acqua.Per il 2013, nonostante la grave crisiche attraversano tutti i patronati ita-liani, è previsto inoltre un rafforza-mento del settore dei servizi agli im-migrati e agli anziani che necessitanodi un servizio di cura alla persona oalla famiglia (colf e badanti), conti-nuando anche la collaborazione giàinstaurata con la Caritas di Livorno.Per ogni informazione ricordiamo cheil MCL è aperto tutti i giorni dalle 9alle 13 e dalle 15 alle 18.30, dal lu-nedì al venerdì. Il numero di tel. è0586-880110, il fax è 0586-896128. Lamail è [email protected].

UN’ASSOCIAZIONE AL SERVIZIO DEL CITTADINO

Il Movimento Cristiano lavoratori cambia sede

Chi era Lejeuneérôme Lejeune, lo scienziato che ha scoperto le basigenetiche della sindrome di Down, medico

appassionato nella cura dei suoi piccoli pazienti, fustudioso intelligente, acuto e infaticabile ed il primodocente di Genetica all’Università di Parigi. Lejeune visseprofondamente la deontologia medica ippocratica; lostudio delle basi biologiche della vita umana harappresentato il fulcro delle sue ricerche e delle suebattaglie etiche.

Le sue ricerche sul genoma umano erano finalizzate adaccrescere la conoscenza delle malattie genetiche al finedi curarle e, comunque, di migliorare la vita di chi ne eraaffetto. Per anni difese la sopravvivenza dei bambinimalati, la vita nascente e morente opponendosi tantoall’aborto ed all’eutanasia quanto all’uso indiscriminato dialcune sperimentazioni scientifiche sull’embrione umano.Lejeune, sostenuto anche da una autentica fede cristiana,affrontò eroicamente questa battaglia fino alla fine.

La mostra su Lejeune è stata presentata per la primavolta al Meeting di Rimini nel 2012; essa viene esposta aLivorno a cura del Movimento per la Vita di Livorno, incollaborazione con la Consulta delle Aggregazioni Laicalidella Diocesi di Livorno e l’Associazione Italiana PersoneDown.

J

Un mese dedicato alla riflessione SULLA VITA UMANA

Generare la vita vince la crisi

La petizione europea «Uno di noi»no di noi» è la campagnapromossa dai Movimenti per la

vita nei ventisette Paesi della Ue perarrivare al riconoscimento giuridicodell’embrione. Serve un milione di firmeper far intervenire il legislatore europeo.Ma l’obiettivo è ben più ambizioso. Perquesto adesso è il momento dellamobilitazione con la possibilità di aderireanche online (sul sito www.oneofus.eu)al progetto. «Occorre un maggiore sforzoda parte di tutti, innanzitutto sul pianoculturale, prima ancora che politico,affinché la cultura della vita, che sonocerto sia maggioritaria tra la gente delnostro Paese, così come tra i popoli

U« dell’intera Unione europea, abbia giustaconsiderazione, trovi spazio e sostegno»,spiega Franco Miano, presidentenazionale di Azione cattolica, cheinsieme con numerose sigle del mondodelle associazioni e dei movimentipresenti in Italia ha firmato un appello afavore dell’iniziativa. Per Miano «serveun’opera educativa dell’uomo perl’uomo, della vita per la vita. Solo così sipotrà agire contro chi, spesso per purointeresse politico o economico, permeschine convenienze di parte, sostieneil più delle volte politiche di fattoabortiste o comunque contrarie a ogniforma di rispetto della vita umana».

Tutti gli appuntamenti di Febbraio

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI3 febbraio 2013 III

CONOSCIAMOl’Istituto Santo Spirito

Una scelta per crescere

DI GIULIA SARTI

a struttura in stileliberty è quellache all’inizio delsecolo Tommaso

Pate e consortedonarono alle Figlie diMaria Ausiliatrice,arrivate a Livornoappositamente peraprire un nuovo istituto(vedi box). Al suointerno, a qualchepasso dai campidell’oratorio, dal salonecol teatro e dalla «casa»delle suore, c’è anche ilpolo scolastico. Scuoladell’infanzia, primaria esecondaria di primogrado.Diverso da 100 anni faforse nell’aspetto, mantiene lospirito con cui nacque: quellodi Don Bosco. «Tre sono leparole chiave della nostrametodologia che si ispira aiprincipi dei fondatori», spiegaSuor Fiorella Mioda, direttricedell’Istituto Santo Spirito.«Ragione, religione eamorevolezza. Una triade cheattraverso l’insegnamento,cerca di far crescere i ragazzisviluppando la capacità discegliere con consapevolezza,facendo scoprire loro il valoredelle cose». Non ci si limitaquindi al solo apprendimento,ma si crea un percorso diaccompagnamento personale epersonalizzato che renda iragazzi protagonisti della lorovita.«Ai docenti è chiesto dicondividere un progetto, deivalori e principi che mirino aduna crescita culturale eintegrale della persona inmodo armonioso». Tra loro,una trentina in tutto, lamaggioranza è laica, con 344alunni di cui prendersi cura.Uno dei punti di forza staproprio nella «Comunitàeducante» nella quale sonoimpegnati non solo gliinsegnanti e le religiose, ma lefamiglie intere. «Durantel’anno scolastico viene lanciatauna proposta formativa dicrescita umana e cristiana checoinvolge i genitori in attivitàeducative e di condivisione. Inquesto modo si cerca di creareuna relazione tra le varie figurecoinvolte perché possano tutteinsieme collaborarenell’accompagnamento anchefuori dalla classe».

Il salto nel «pubblico»Il vero esame della validità delmetodo educativo sta forse nelpassaggio dalla scuola media aquella del mondo «pubblico»con l’ingresso nella scuolasuperiore. «Si ha questa ideache in un ambiente “privato” ilragazzo sia protetto, abbiavissuto in un mondo ovattato.Credo che se abbiamo lavoratobene, usciti da qui i ragazziabbiano acquisito glistrumenti per saper affrontareil mondo e saper fare scelteresponsabili, chiare e motivate,in modo autonomo».

L

Formazioneper giovani e adultiAnche se da qualche anno nonesiste più la scuola superiore,all’interno dell’Istituto c’èun’altra opera che garantisceformazione eaccompagnamento anche aipiù grandi: il CIOFS/FP(Centro Italiano OpereFemminiliSalesiane/FormazioneProfessionale). «Sono corsi diformazione biennali,finanziati dalla Regioneattraverso la Provincia, perragazzi tra i 16 e i 18 anni cheper vari motivi hanno lasciatola scuola», spiega Suor Nila,responsabile del centro. «Oggici sono quattro percorsi attiviin collaborazione con alcuniistituti professionali dellaprovincia: quello per diventareoperatore di vendita,ristorativo, termoidraulico eturistico, a breve ne partirannoaltri quattro, per un totale di

più di 100 ragazzi». Anche inquesto caso la parola cherisuona è accompagnamento:«C’è un team che organizza lastruttura del corso tra aula estage, ma c’è un percorso checoinvolge anche le famiglieperché sia data attenzione allapersona e continuità una voltaterminata la formazione,creando una rete in cuiconvergono diversecomponenti educative».Accanto a questi ci sono anchecorsi di riqualifica perdisoccupati che attraversol’acquisizione di nuovecompetenze, cercano direinsersi nel mondo del lavoro.(http://www.ciofsfptoscana.it)Le iscrizioni«Anche noi – continua SuorFiorella – abbiamo sentito ledifficoltà del momento e con isoli contributi statali, adispetto di quanto pensanomolti, non riusciremmo apagare gli insegnanti». Quelleper l’anno scolastico 2013-

2014 sono aperte fino al 28febbraio, recandosidirettamente in segreteria. Unadelle novità è il percorsointernazionale per la scuolaprimaria e dell’infanzia: «Sivalorizza la lingua inglese conattività specifiche tenute sia dainsegnanti di inglese che damadrelingua, tutto all’internodelle ore curriculari».

Oltre la scuolaL’altra particolarità chedistingue questa scuola è lapossibilità di vivere al suointerno anche momentiextrascolastici nello stessoclima di condivisione ecrescita: «Oltre l’oratorio, a cuimolti allievi partecipano, nellanostra struttura sono presentil’associazione sportivadilettantistica “Circolo 3A”,che offre ai bambini e airagazzi la possibilità dicrescere attraverso diverseattività sportive el’associazione C.G.S.Personalità, che proponeattività culturali come il teatroe, nel periodo estivo, ilsummer english: dieci giorni incui gli allievi possono vivereuna bella esperienza inmontagna o all’isola d’Elbacon insegnanti madrelingua».Per qualsiasi informazione èpossibile visitare il sito delPolo scolastico all’indirizzohttp://www.fmalivorno.it

Lo spiritodi don GiovanniBosco alla basedell’educazionedei bambinie dei ragazzidella scuola

hi è il profeta che dà il titolo al vo-lume? È il Cardinale, Arcivescovo

di Milano, Carlo Maria Martini, un sa-cerdote, una persona, che ha saputointerpretare alla luce del Vangelo ilnostro tempo, esserne coscienza criti-ca e indicarne delle mete condivisibili.L’autore del libro è il giornalista delCorriere della Sera, Marco Garzonioche, nel corso degli anni, ha intratte-nuto un rapporto amicale con il cardi-nale, riuscendo così a capire le tantesfaccettature della sua personalità, di-ce infatti nel prologo: «Ho conosciutoMartini e l’ho frequentato per più ditrent’anni». Le parole, dette e scritte daMartini, non dispensano pillole dicertezze date una volta per sempre ebuone per ogni stagione ma dannouna forza capace di generare energiainteriore. Innamorato della «Parola»l’ha spezzata come pane nel magisterodella vita. Sono molti i temi che Mar-co Garzonio affronta nelle pagine dellibro, uno di questi è il sogno di Mar-tini per l’effettuazione di un nuovoConcilio «come stimolo per ripetereogni tanto, nel corso del secolo che siapre, una esperienza universale tra iVescovi che valga a sciogliere qualcu-no di quei nodi disciplinari e dottrina-li che riappaiono periodicamente co-me punti caldi delle Chiese europee enon europee (pag. 118)». Un altro epi-sodio significativo che viene messo inevidenza è quello della Lega che, tra-mite Irene Pivetti (laureata in Lettereall’Università Cattolica!) si prodigò inuna raccolta di firme, nel settembredel 1992, per allontanare Martini daMilano. La Pivetti accusava il Cardina-le di legami tra «il partito degli affari ela Curia milanese» a causa di un pre-sunto abuso edilizio. Martini raccolsela solidarietà di tutti i milanesi, anchedi coloro che erano ben lontani dallafede cattolica. La verità è che la Legavoleva mettere le mani su quel formi-dabile bacino di consensi rappresen-tato dal voto «cattolico». L’anno suc-cessivo la Pivetti dovette fare marciaindietro tanto che il Corriere della Se-ra pubblicòun articolodal titolo: Laleghista sullavia di Canos-sa. ChiarisceGarzonio: Achi tentò ditirare il lem-bo del suomantello adestra o a si-nistra, il Car-dinale risposeche alla Chie-sa non si puòchiedere ungiudizio poli-tico, né tantomeno di pro-nunciarsi inappoggio adun candidato(pag.266).Nel linguaggio di Martini sono co-stantemente presenti due parole: re-sponsabilità e discernimento, infattiassumersi le proprie responsabilità si-gnifica farsi carico di una risposta perrisolvere i problemi, mentre il discer-nimento richiede di stabilire una scaladi priorità per pensare, scegliere, agire.Il discernimento è la bussola che indi-ca la direzione, ma ciascuno ha unapropria responsabilità nell’imboccarela via più adatta. Nelle pagine finalidel volume Garzonio scrive: tra le re-sponsabilità di un personaggio pub-blico c’è anche il suo morire, il 20maggio 2007 paventando che fossel’ultima Messa che celebrava a Milano,Martini disse: «La morte è solo unostacolo da superare, se possibile, coneleganza, per essere proiettati nel re-gno di Dio». Solo una persona comelui era in grado di far coincidere l’este-tica con l’etica. Si irradiava dalle paro-le di Martini il bisogno di contempla-re l’icona della resurrezione. L’icona dicui il mondo ha bisogno, «che rapisceveramente i cuori (pag.459)».

Gi. Gi.

Marco Garzonio, IL PROFETA – LA VITADEL CARDINALE CARLO MARIAMARTINI, Mondadori, pag. 471, euro 19.

C

Una proposta di...buona lettura

Il card. CarloMaria Martini

e suore del "Santo Spirito" come comunemente le ricorda la popolazione della città, giunsero aLivorno il 25 settembre del 1903. Il treno che le condusse nella nostra città per dare inizio alla

loro "avventura" le scese alla vecchia Stazione di San Marco: erano cinque Figlie di Maria Ausilia-trice accompagnate dalla madre Luigina Cucchietti e ad attenderle erano i conti Tommaso Pate esignora, che accompagneranno spiritualmente ma soprattutto materialmente per circa un trenten-nio della loro vita le fortune dell’Istituto stesso.Dalla casa di via del Testaio dove furono accolte dalle consorelle che già vi abitavano, una carroz-za le portò con i coniugi Pate nel quartiere di Borgo dei Cappuccini, in via Umberto (oggi CorsoMazzini) dove il conte Tommaso aveva comprato per loro e per la loro "impresa" dei locali, fine-mente arredati.La nuova casa assunse il nome "Asilo Santo spirito", non perché fosse esclusivamente dedicata al-l’infanzia, ma perché rifugio per ogni povertà spirituale e per tutti i tipi di carità. Fu la famiglia Pa-te a chiedere che la nuova casa salesiana fosse dedicata allo Spirito Santo.La prima attività, nel 1903, fu l’apertura dell’Oratorio festivo, un mese dopo le Scuole Elementarie poi l’Asilo.L’istituto si allargò, ancora grazie all’aiuto della famiglia Pate, e nel 1906 sorse la Scuola Popolare,il laboratorio e le scuole festive e i corsi di cultura e catechismo.Il 1909 fu l’anno in cui venne aperta la Scuola Professionale di beneficenza per le giovinette pove-re e per quelle che, finita l’istruzione obbligatoria, volevano rendersi maggiormente utili a sé e allafamiglia. Suddivisa in due sezioni, accoglieva le bambine sotto i 12 anni con lavori di cucito,rica-mo e rammendo e quelle più grandi con taglio, sartoria e stireria.Il tempo passa e nel 1925 aprono le scuole medie, che, dopo un periodo di pausa, riaprono pochianni fa, in coincidenza con la chiusura del Liceo della Comunicazione, in vita per diversi anni.

Storia tratta da Istituto Santo Spirito, Cento anni di educazione nella storia (1903-2003), CarloAdorni

L

LA STORIA DELL’ISTITUTO SANTO SPIRITO

Nel quartiere di Borgo Cappuccini da 110 anni

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI3 febbraio 2013IV

VENERDÌ 1 FEBBRAIO11.00 il vescovo incontra la co-munità educante del seminario

SABATO 2 FEBBRAIO16.30 alla biblioteca labronica,saluto alla presentazione del li-bro «Giovanni Guarducci, il bagittoe il risogimento»

17.30 processione e S. Messa perla giornata della vita consacrata,inizio della Settimana per la vitae cresime degli adulti (Chiesa del-la Purificazione-Cattedrale)

DOMENICA 3 FEBBRAIO10.30 S. Messa e cresime allachiesa di Ss. Maria Assunta a Ca-stell’Anselmo

MARTEDÌ 5 FEBBRAIONella mattina, udienze clero invescovado

MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO21.00 in occasione della visita pa-storale al III vicariato, incontrocon gli animatori dei gruppi gio-vanili alla parrocchia di San Jaco-po

GIOVEDÌ 7 FEBBRAIONella mattina, udienze laici in ve-scovado

17,30 alla Sala consiliare dellaProvincia, convegno dal titolo «Innome della verità». Scienze e fedein Jéròme Lejeune»

VENERDÌ 8 FEBBRAIO9.30 incontro con i vicari foraneiin vescovado

12.00 visita all’avvisatore maritti-mo del porto

19.00 in seminario, Lectio Divinacon i seminaristi e i giovani

SABATO 9 FEBBRAIO9.30 incontro con l’economo dio-cesano e i consigli affari econo-mici delle parrocchie della dioce-si

DOMENICA 10 FEBBRAIO11.30 S. Messa e cresime al San-tuario di Montenero17.30 S.Messa e incontro con ungruppo di famiglie

Agenda del VESCOVO

BREVI DALLA DIOCESI

Concerto d’organoDOMENICA 3 FEBBRAIO ORE 18.00In occasione della Giornata per la vita,è in programma il concerto d’organodel maestro Claudia Termini

Pastoraledella caritàMARTEDÌ 5 FEBBRAIO«Siamo in diversi»

ConcertoGIOVEDÌ 7 FEBBRAIO ORE 21.00Terzo Concerto della sesta Stagione diMusica da Camera al Teatro Cral Eni diLivorno.

Programma della giornata9.30 S.Messa nella cattedrale presieduta dal Vescovo,mons. M. Meini10.45 Saluti delle autorità e del presidente nazionale ACFranco Miano e dell’assistente nazionale AC mons. D.Sigalini11.00 Relazione dal titolo "Famiglia perché" di GiuseppeDalla Torre (Rettore dell’Università LUMSA di Roma)12.00 Dibattito in assemblea13.00 Pranzo presso il seminario di Fiesole14.30 Tavola rotonda coordinata da Paolo Nepi (delega-to regionale di AC)Intervengono: Marco Sposito (vice presidente nazionaleper il settore Giovani AC), Mauro Garuglieri (già refe-rente nazionale per la famiglia AC), Valentina Raimon-do e Omar Ghelardini (Giovane famiglia di Azione Cat-tolica)16.00 Previsti altri interventi e confronto in assemblea17.00 Conclusioni

ALLA PARROCCHIA DEL SACRO CUORE

Un ciclo di seminari per il benesseredella famiglia e della societàNella biblioteca dei Salesiani alle 21

7 febbraio: “Il codice materno e paterno: l’armonizzazione delle dif-ferenze per una sana crescita dei figli”7 marzo: “L’intelligenza emotiva e l’empatia come base per un ascol-to reciproco e competente”11 aprile: “La famiglia al centro della rete educativa, aspetti e poten-zialità”

Gli incontri verranno tenuti da due psicoterapeuti dell’AspicToscana. Se questo materiale interessa, fammi sapere, così li se-guo.Un’altra cosa: ho avuto un contatto (tardivo per il numero sul-la Giornata della Memoria peccato)con una donna sopravvis-suta al lager. È stata deportata quando era bambina e ha vistocon i suoi occhi tutte le violenze possibili: se interessasse unatestimonianza, lei sarebbe disponibile.

Comunitàfamiliare

Domenica 17 febbraio l’incontroregionale dell’Azione cattolica

Su Granducato tv e sul sitowww.diocesilivorno.org

Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI3 febbraio 2013 V

ome comunicarela fede airagazzi di oggi,sempre connessi

con i nuovi media, iperattivie cittadini di un mondovirtuale?»È l’interrogativo che icatechisti di oggi ripetonocome un ritornello.Invocano ricette «prontoin tasca» per tenere buonii soliti bulli che rovinanol’ora di catechismofaticosamente preparatacon cartelloni e foto, congiochi e attività. Il piùdelle volte i catechistiriversano solo sui ragazzila responsabilità di unfallimento annunciato. Non pensano che, forse,«il problema» sono loro.Perché non parlano lalingua e non sannoascoltare i «NativiDigitali», i nuoviesploratori del web 2.0.Non capiscono e nonparlano il linguaggio deifans di Harry Potter e deidivi della musica.A questi catechistibasterebbe ricordare che iragazzi, dopo tutto, non sonopeggiori dei loro «colleghi» diqualche anno fa: sonosemplicemente «altrove», conla testa, con il cuore, con lavita. Basterebbe trattarli daprotagonisti di un’esperienzacondivisa e non solo comedestinatari di un messaggioproposto come una lezionescolastica.Quali «parole», linguaggi estrumenti adottare, allora,per annunciare loro la BuonaNotizia? Un tentativo dirisposta potrebbe arrivaredalle pagine di questo libroche propone riflessioni,verifiche e esempi concreti dicatechesi «comunic-attiva».Un mix di parole e immagini,idee e suggerimenti cheentrano in connessione con i«ragazzi 2.0».Il volume parte dalla

constatazione chele tecnologieinformatichestannoimprimendo unforte cambiamentonelle formedell’organizzazionee della trasmissionedelle conoscenze. Iragazzi prendonosempre più ledistanze dallalettura dei testiscritti tradizionaliirresistibilmenteattratti da quelli«virtuali», perchécorrispondenti almodo di vivere ecomunicare tra diloro. Questasituazione hainteressato ladidattica che,

aggiornando le tipologie diinsegnamento, ha inventatoformule di apprendimentopiù dinamico, multimediale,interattivo e a «rete». L’adozione dei nuovi media

incontra le nuovegenerazioni su unterritorio dicomprensione a loropiù congeniale efamiliare, favorendo ilcoinvolgimentocognitivo emotivazionale.Questa nuovasensibilitàcomunicativa, derivatadal «costruttivismo»,potrebbe essereassunta anche daquanti lavorano neldelicato e urgentecampo dellacomunicazione dellafede ai ragazzi di oggi.Per superare l’attualesoglia di immobilismodidattico, la catechesidovrebbe ispirarsi alconcetto-chiave di«interesse» e di«motivazione» che è

alla base di ogni curriculumconoscitivo ed esperienziale.E nello stesso tempo,adottare quelle formulecomunicative che entrano piùfacilmente in connessionecon i «giovani naviganti»degli spazi virtuali.Partendo da queste premesse,il volume fa comprendere cheoggi, il format in grado dirispondere in modo facile edaccessibile – ma non unico –al problema dellacomunicazione della fedealle nuove generazioni, sial’ipertesto su carta.Ispirandosi al modelloonline, fatto di parole eimmagini, «nodi» (pagine ditesto), link (parola-chiave,«pulsanti») e unitàinformative, la «versionecartacea» apre a moltipercorsi di lettura erappresenta un ambiente diapprendimento interattivoparticolarmente ricco edinamico. E con un alto«potenziale educativo», sottol’attenta regia del catechista.

Valerio Bocci, laureato inCatechetica, direttoredell’editrice Elledici, per 21anni direttore della rivistaper ragazzi Mondo Erre. Èdocente di comunicazionepresso la Facoltà TeologicaSalesiana di Torino eautore di innovativi sussidicatechistici suiComandamenti, il Credo,le Parabole, laPreparazione alla Cresima,proposti con l’innovativaformula dell’ipertesto sucarta.

COMUNICARE LA FEDE AIRAGAZZI 2.0.Una proposta di catechesicomunic-attivaAutore: Valerio BocciEditrice: EllediciPagine: 256Prezzo: 15 euro

Il libroè disponibileper il prestitoalla bibliotecadiocesana.

Comunicare la fede ai ragazzi 2.0

COME TESTIMONIARE E TRASMETTERE LA FEDE, IN UN MONDO SEMPRE PIÙ MULTIMEDIALE.........

Un libro che possa aiutareogni catechista ad entrarenel linguaggio dei ragazzi di oggi

l soggetto di questo passo del Credo è ancora il Figlio Unigenito,l’unico Signore Gesù Cristo. Del Figlio viene detto e creduto dal-

la Chiesa che è Dio e che condivide con il Padre la stessa sostanzadivina.Il passo è solenne e finalizzato, prima ad affermare che Gesù siaDio: «Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero», poi a nega-re, nella seconda parte, che Gesù sia una creatura: «generato, noncreato della stessa sostanza del Padre». Si afferma e si nega.Si afferma che Gesù di Nazareth, quello che l’Apostolo Giovanni, nella sua prima lettera, affer-ma di aver toccato, udito, sentito, visto, quello di cui ha fatto un’esperienza che ha coinvoltotutti i suoi sensi, è Dio. Non un quasi Dio, un semi-Dio. È proprio Dio quello che gli apostolihanno seguito.Si scongiura, poi, che il Figlio possa essere creduto anche più eccellente tra le creature. Il mododi venire del Figlio dal Padre non ha niente a che vedere con la creazione. Il Figlio è generato,non creato.Gesù Cristo è il Figlio di Dio, è anch’Egli Dio, e nonostante ciò vi è un solo Dio. Non importache non possiamo capirlo: così ci è stato rivelato.

don Alberto Vanzi

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Dio da Dio, luce da luce, Dio veroda Dio vero, generato non creatodella stessa sostanza del PadreContinuiamo la lettura del Credo, attraverso lariflessione di don Alberto Vanzi

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laLe parole della FEDE

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI3 febbraio 2013VI

Settimana di preghiera PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

Cristiani in cammino

a storia del Tavolo delle Religioninon risale a tempi così lontani. Fu

infatti Mons. Diego Coletti, incollaborazione con il CeDoMEI,l’assessore per la Cultura MassimoGuantini e grazie a un preziosocammino di preparazione, a firmare

uno statuto dicollaborazioneoccasionalecon irappresentantidelle altrereligioni. Inseguito,purtroppo,dopo soli dueo tre anni diattività, lalodevoleiniziativa nonriuscì a trovareuna normaleprosecuzione. Negli ultimianni Mons.Simone Giustiha più volteriproposto

lodato e riproposto il Tavolo dellereligioni come utile strumento dicollaborazione a livello cittadino, unacollaborazione che portasse unmessaggio religioso di speranza nellanostra città. Mercoledì 23 gennaio, in occasionedella ripresa dei lavori del Tavolo delleReligione presso il Comune, l’assessoreper la Cultura Marco Tredici hainvitato i rappresentanti di tutte lereligioni presenti sul territorio.L’assessore, in quell’occasione, haposto all’ordine del giorno la nuovapresidenza al turno, chiedendo unmaggior coinvolgimento di tutte lereligioni sul territorio per il bene dellegenerazioni e delle nazionalitàpresenti. E’ stato in seguito scelto ilnuovo coordinatore del Tavolo delleReligioni nella persona di don PiotrKownacki, già delegato della Diocesiper l’Ecumenismo e il DialogoInterreligioso e Direttore delCeDoMEI. Proporre il suo nome per lacandidatura è stato un segno di stima edi riconoscimento da parte dellecomunità cristiane e non solo presentialla riunione. La speranza, emersa nelconfronto, è quella di poter rilanciareproposte significative già fatte inpassato, ma le quali non trovaronouna loro realizzazione concreta;inoltre, da parte di tutti, è statodimostrato l’entusiasmo circa lapromozione di nuove iniziative dicarattere interreligioso e interculturale,che potrebbero far rivivere nella nostracittà l’autentico clima di città dellenazioni e delle religioni, un dialogosereno e costruttivo che ricerchi semprepiù valori comuni nella più pienacrescita umana.

m.b.

L

Valori comuniper crescereinsieme

La ripresa del Tavolodelle religioni

a Diocesi di Livorno,col CeDomei e idiversi movimentiimpegnati nel

dialogo ecumenico e leChiese Evangeliche eOrtodossa Romena, hannoscandito il loro ritrovarsi apregare per l’unità, inquattro significativimomenti. Quest’anno ilsussidio per le celebrazioniera stato preparato insiemeal Consiglio nazionaledelle Chiese dell’Indiaperché era importante cheper parlare di unità deicristiani si partisse da unaferita che è assai dolorosaed evidente nella societàindiana; quella dellediscriminazioni neiconfronti dei Dalit, icosiddetti «fuori casta»storicamente relegatiall’ultimo posto nellagerarchia sociale. Si stima checirca l’80% dei cristiani inIndia sia «fuori casta» edunque particolarmenteesposto a questo tipo diproblema. Pertanto la santitàpersonale e la ricerca dellagiustizia sociale sono ilcrocevia da cui passare perpoter camminare verso l’unitàdei cristiani.

L’APERTURADELLA SETTIMANAMonsignor Simone Giustinella giornata di apertura del18 Gennaio presso la Chiesadel Sacro Cuore ai Salesiani,riprendendo le parole delProfeta Michea che invita aseguire il Signore che esige chegli uomini pratichino lagiustizia, ricerchino la bontà evivano con umiltà davanti aDio, ha ricordato la necessitàdi un impegno che puòarrivare fino al martirioaffinché siano la giustizia e lamisericordia gli impegniprecipui per dar luogo ad undialogo vero e che siatestimonianza di un credo cheha in Cristo il fulcro centrale.A 50 anni dalla celebrazionedel Concilio Vaticano II ildialogo e il ritrovarsi tra icristiani non è più una novità.Se guardiamo alle numerosepresenze nella nostra città,soprattutto della comunità

ortodossa, gli incontri con lealtre chiese e il dialogoebraico-cristiano, possiamodire che tutto questo «stadiventando una cosaordinaria»; ma perché possaproseguire anche dal punto divista teologico dobbiamoavere come riferimento laScrittura la quale ci aiuteràanche a comprendere i giustiatteggiamenti morali. LaPastora Battista, Lidia Giorgi,ha presentato la metafora delcammino quale espressione diun vero dialogo. Infatti ilcamminare fin dall’iniziodella storia dell’uomo, hafatto si che egli abbia guardatoil mondo da un’altraprospettiva e tuttora fa si chetutti coloro che intraprendonoun cammino, acquistano unatteggiamento di disponibilitàall’incontro con coloro con iquali camminano e concoloro che incontrano e chehanno a loro volta unapropria storia; del resto nellaBibbia “il popolo di Dio è ilviandante per eccellenza”.Essere ecumenici quindi vuoldire essere fedeli in cammino,essere dei viandanti.

IL CULTO VALDESE Nel secondo appuntamentoecumenico presso la comunitàvaldese, il Pastore MarcoFornerone riallacciandosi al«camminare» quale luogoprivilegiato per un dialogo,

prendendo spunto dallalettera ai Galati di Paolo chedice la chiesa essere il luogodella libertà e dell’unità «dovenon esistono ladiscriminazione el’oppressione», ecco chedobbiamo percorrere dellestrade che portino a questapiena realizzazione. Siamoinvitati a riconoscere gli sforzidelle comunità oppresse intutto il globo, come i Dalits inIndia, mentre protestanocontro tutto ciò che rendeschiavo l’essere umano: «comecristiani impegnati versoun’unità sempre più ampia econdivisa, impariamo cheeliminare ciò che separa lepersone l’una dall’altra è unelemento essenziale dellapienezza di vita e della libertàdello Spirito …… lo spaziodella libertà ci viene donatoperché adempiamo alla leggeche dice Ama il tuo prossimocome te stesso».

ALLA PARROCCHIADI SANT’ANDREAA CASTIGLIONCELLONel terzo incontro che si ètenuto a Castiglioncello,ospiti del Parroco DonFrancesco Fiordaliso, laPastora Avventista StefaniaTramutola presente a Livornoda pochi mesi, commentandoil brano del Levitico che parladel Giubileo e della proprietàdella terra e della libertà, di

cui il veroproprietario è ilSignore, harimarcato quantonella realtà tuttoquesto sia disatteso:continuano adesserci due classicon i ricchi semprepiù ricchi e i poverisempre più poveri.Nell’oggi i poveridell’India, i senzacasta, incarnanopurtroppo questarealtà ed è quantomai vera invece labeatitudineevangelica che dice«beati i mansuetiperché erediterannola terra».

LA CONCLUSIONECON I VESPRI ORTODOSSILa Settimana di Preghiera si èconclusa presso la chiesa dellaMisericordia in Via Verdi con iVespri Ortodossi officiati daPadre Ciprian. Don Piotr,delegato ecumenico dellaDiocesi ha invitato a nonrelegare il dialogo nella solaSettimana come se fosse unascelta opzionale: Cristo ciinvita a vivere nell’unità.Purtroppo se alziamo losguardo vediamo che in 63Paesi ancora non c’è la libertàreligiosa, ogni tre minutimuore un cristiano e 180.000muoiono in un anno. Icristiani in India provengonodalla casta più bassa, 380milioni vengono ancoradiscriminati o fatti schiavi neipaesi arabi. Ecco chel’ecumenismo deve diventareun respiro comune; Cristochiede questo nostroimpegno tutti i giornidell’anno ovunque siamo:come Chiese abbiamo unasola fede, una sola speranza,un solo Battesimo.Significativo il saluto finaledel Commissario dellaMisericordia, Paolo Padoin diFirenze, il quale sottolineandola vocazione del volontariatoal principio di unità e disolidarietà, ha invitato laMisericordia a mantenere vivoquesto spirito perché solo cosìsi testimonia la fede in Cristo.

Monica Cuzzocrea

L

«La speranza,emersa nelconfronto,è quelladi rilanciarepropostesignificativegià fattein passato,ma le qualinon trovaronouna lororealizzazioneconcreta»

Tre momenti della giornata di apertura della Settimana di preghieraper l’unità dei cristiani. In basso: l’Agape comunitaria alla chiesaevangelica valdese e la predicazione della pastora avventistaStefania Tramutola, alla chiesa di S.Andrea a Castiglioncello

SABATO 2 FEBBRAIO

La festa dellavita consacrata

lle 17.30 disabato 2

febbraio nellatradizionale festadella Candelora siterrà la consuetaprocessione per la«Vita consacrata»,organizzatadall’Usmi (Unionedelle Superiore), chesi snoderà dallaChiesa della Purificazione (via dellaMadonna) fino alla Cattedrale.In concomitanza con l’inizio dellaSettimana per la vita sul sagrato dellaCattedrale verrà diffuso del materialededicato alle finalità della Giornata per lavita e saranno raccolte le firme per lapetizione europea «Uno di noi».Alle 18 il Vescovo presiederà la S. Messa,animata dall’Usmi, e benedirà poi le neomamme che hanno partorito nel 2012.

A

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI3 febbraio 2013 VII

La celebrazione della FESTA DEL VOTO

A Maria chiediamo:luce, grazia, discernimento

LA RIFLESSIONE DELVESCOVODopo la lettura del branodel Vangelo sulle nozzedi Cana, monsignorGiusti ha condotto unariflessione sull’agire diMaria, che è sempre unagire attento alla vita dinoi tutti, una attenzioneparticolarmente rivolta alnostro territorio e allanostra città che si esprimein un legame diprotezione. Cosa ciinsegna Maria? Iquattromila ex votopresenti nel Santuario cidimostrano che «unamadre sta sempre vicinoai suoi figli», Lei, che vivein Paradiso, ci invita acompiere un viaggio checi porta ad oltrepassare laporta della morte peraprirci alla pienezzadell’amore di Dio. IlParadiso dunque comepienezza del tempo e

della vita. Tutto questoperò non ci esime da unimpegno verso il nostroterritorio, si richiedeperciò la nostraoperosità, l’aiutare coloroche sono nel bisogno, lacostruzione della civiltàdell’amore. Maria ciinsegna a guardare versodi lei, come lei è attentaverso tutti noi. Ci chiedeun impegno coerente,fattivo, concreto, a partireda chi ha bisogno.Monsignor Giusti aquesto punto haringraziato don Raffaello,parroco della comunità acui apparteneva ilbambino mortonell’incendio, e anche laCaritas per essersi subitomessa a disposizionedella famiglia. La perditadi un figlio fa impazziredi dolore, ma in Dioniente è perduto, l’hachiamato a sé, Angelo è

stato salvato ed ora stainsieme agli altri angeli: èpossibile vivere concoloro che ci hannopreceduto nella morte eche ci aprono le vie delcielo.

L’INVITO A SCEGLIEREBENE ALLE PROSSIMEELEZIONIIl Vescovo ha sottolineatoancora che occorre piùsolidarietà e impegnoperché si sviluppi la città,lavorando insieme, inunità di intenti. Ha poidetto che ogni cittadinodeve avvalersi del dirittodi votare e per far questodeve documentarsi eformarsi una propriacoscienza critica, quindifare una sceltaresponsabile e in pienalibertà senza maidemonizzare l’altro nellaconvinzione che ognipersona possa dare il

meglio di sé. MonsignorGiusti in quello che èanche il giorno dellaMemoria, ha ricordato laShoah e la deportazionedegli ebrei come un fattoche «fa vergognaall’uomo» e ha terminatocitando San Bernardo: ildemonio teme chi vivenella fraternità, nellacomunione, nell’unità, e

di fronte a qualsiasiavvenimento il cristianodeve sempre risponderecon l’amore. Dopol’omelial’Arciconfraternita di S.Giulia ha offertoall’immagine dellaMadonna la cera votivadonata dal Comune diLivorno.

Gianni Giovangiacomo

I piccoli vincitoridi «Presepi in Mostra»

a tradizionale Festa del Voto è iniziata in Piazza Grande dove il vescovo, monsignorSimone Giusti, ha benedetto la corona floreale che due Vigili del fuoco, con l’aiuto diuna scala hanno deposto sul quadro della Madonna prospiciente la piazza. Ha presopoi la parola il sindaco, Alessandro Cosimi, che ha fatto appello alla speranza affinché

sia da sprone per un mondo migliore e per una città in lutto a causa della morte del piccoloAngelo dovuta all’incendio della sua abitazione. La nostra comunità – ha aggiunto – deveguardare al futuro con maggiore impegno e, in una crisi così profonda, bisogna lavorareinsieme nella solidarietà. Livorno regge più di altre città, ma si richiede a tutti un impegnomaggiore. La famiglia rimane un centro di valori e i cittadini devono rispettarsireciprocamente, la comunità – ha terminato – deve vivere, sperare, costruire un futuro per ipiù giovani.Poi, in processione, recitando il rosario, i fedeli sono entrati in cattedrale, quindi in aperturadella Messa il Vescovo ha detto che la Festa del Voto ha la caratteristica della Festa penitenzialee che quest’anno assumeva un tono più mesto a causa degli ultimi accadimenti che hannovisto la morte di un bambino, in questo frangente domandiamo alla Madonna: luce, speranza,grazia, aiuto.Anche quest’anno abbiamo «assaggiato» il terremoto, immaginatevi – ha terminato – cosapossa essere stato quel terremoto che, tanti anni fa, mise in fuga tutta la popolazionelivornese! Alla concelebrazione hanno preso parte moltissimi cittadini oltre al sindaco, alprefetto, al presidente della Provincia, al provveditore, a tutte le autorità militari e ad alcuniconsiglieri comunali.

L

el quadro del Festival dedicato a don Bosco il tema della crisidella politica e dei politici che non riscuotono più la fiducia

dei cittadini è stato affrontato con l’incontro «La politica? Una te-stimonianza: Cercasi uomini per il bene comune», con la parteci-pazione del prof. Mario Primicerio ex sindaco di Firenze e delprof. Emanuele Rossi docente di Diritto Costituzionale all’Univer-sità di Pisa, moderati dal giornalista Antonello Riccelli.

LA FIGURA DI LA PIRAIl professor Emanuele Rossi ha esordito dicendo di essere stato«allievo di un allievo» di La Pira, il professorUgo De Siervo che, in un suo saggio, avevadefinito La Pira come una «figura complessa».Perché complessa? Perché era stato un giurista,un politico come Costituente e come sindaco,un mistico per la sua grande spiritualità, unoperatore sociale se si pensa alla sua mensaper i poveri, e poi ancora: uomo di Chiesa e dicultura. De Siervo scrive che era visto come unpersonaggio «strambo», il filosofo Croce,molto critico, lo definì «bizzarro». Fu un uomodi preghiera con la quale innervava la vitasociale e politica, per lui però l’orazione nonpoteva bastare perché, laicamente, «bisognavaanche scendere in campo». Studioso di Dirittoromano, ne prende le distanze quandoafferma che «la persona è sempre il fine, loStato lo strumento», un concetto che seguiràdurante i lavori dell’Assemblea Costituente incui sarà relatore dei «principi» fondamentali contenuti nei primiarticoli della Costituzione, insieme a Dossetti e a Lelio Basso. Ilsuo impegno fu quello di costruire una Costituzione«cristianamente ispirata» basata sul principio della democraziaeconomica e della partecipazione dei lavoratori nella vita delleaziende. Lo stesso Stato doveva essere subordinato a qualcosa dipiù alto come le strutture supernazionali. Voleva che laCostituzione, come proposta personale, iniziasse conl’invocazione a Dio: In nome di Dio il popolo italiano si dà lapresente Costituzione..., che poi ritirò a causa dei molti ostacoli,ricevette però l’approvazione di don Sturzo. Come proposta per inostri giorni La Pira ci invita all’operare cristianamente su piùfattori, su più fronti, in cui ciascuno alimenta l’altro, alla ricercadi uno «stesso sentire» perché la verità si costruisce «insieme».

A COSA SERVE LA POLITICA?Il professor Mario Primicerio si è posto due domande: A cosa servela politica? E a chi serve la politica? Per la prima domanda don Mi-

N lani ci dà la risposta perché diceva che l’agire da soli è una formadi egoismo, chi invece agisce insieme fa politica. La politica vuoldire partecipazione nel prendere le buone decisioni, vuol dire mi-surare gli strumenti ai fini che si vogliono raggiungere, del resto senon c’è politica non c’è nemmeno democrazia. Riguardo alla se-conda domanda: la politica serve non a chi fa la voce grossa e ha lespalle larghe, ma a chi non ha la possibilità di difendersi da solo.Quindi La Pira affermava che se si vuole il bene delle persone sideve fare politica, e per il cristiano questo non è un optional maqualcosa di automatico. La Pira diceva che Dio vuole la salvezza

del suo popolo e la politica ci spinge a costruiredegli uomini e una società che ci prepari all’incon-tro con il Padre perché la storia umana è anchestoria della salvezza. Il politico secondo La Pira de-ve essere una persona «che pensa», che abbia ilsenso del fine a cui giungere, che si impegna a co-struire il consenso intorno alla soluzione che vie-ne scelta, insieme, e che dovrà essere la cosa mi-gliore fra quelle raggiungibili. La Pira non fu certa-mente un fondamentalista ma un laico che si reseconto che la mediazione politica spetta ai laici enon alla Gerarchia ecclesiastica, non esistono go-verni «tecnici» ma «competenze tecniche» perchéle scelte sono sempre un fatto politico.

COME MAI NON CI SONO PIÙ DEI LA PIRA?Rossi ha affermato che anche oggi ci sono tantepersone perbene che fanno politica e forse ci sonoanche dei santi. Al tempo della Costituente il «per-

sonale politico» era inesistente, c’era la ricerca delle persone mi-gliori, non esistevano i «politici di professione». Rimane però ilfatto che non basta essere buoni cristiani per essere bravi politici,oltre ad essere onesti bisogna anche essere competenti. In moltediocesi si erano create delle scuole di formazione alla politica ri-volte ai giovani, sarebbe il caso di riprendere questo esperimento.Secondo Primicerio nel passato c’era una maggiore libertà d’azio-ne per il sindaco che poteva liberamente scegliere i propri collabo-ratori da mettere in Giunta senza chiedere il parere dei segretaridei partiti o del vescovo.Naturalmente per ogni candidato si presuppone sempre l’onestà,poi ci vogliono le capacità. Per Primicerio bisogna appoggiare po-litici che diano speranza, persone che prendano delle decisioniche possano cambiare in meglio le cose. Dall’insegnamento di LaPira abbiamo capito che la comunità cristiana deve pensare «insie-me» su certe priorità, una comunità che deve sempre essere anima-ta dalla speranza, sarebbe un peccato mortale non avere speranza!

Gi.Gi.

La politica? Cercasi uomini per il bene comuneAl festival di don Bosco si parla dei politici che non riscuotono più la fiducia dei cittadini

iunto alla quinta edizione, il concorsoorganizzato dall’associazione La

Funicolare vede la conclusione l’ultimadomenica di Gennaio. Numerosi i vincitoriper ogni sezione

er quasi due mesi, nei corridoi delchiostro del Santuario di Montenero,

sono state esposte decine di opere,composizioni creative raffiguranti laSacra Famiglia, i Magi, i Pastori, maanche scene di vita quotidiana ches’intrecciavano con scene della Natività:e così, bambini e insegnanti,associazioni e artigiani esperti hannoarricchito le giornate di pellegrini ecuriosi con l’esposizione dei loropresepi.Ed ecco la «classifica»: per la Sezione«Infanzia» viene premiata la ScuolaMaterna «Lido Rossi», classi del quarto edel quinto anno; per la sezione«Primarie», viene premiata la 1ª A dellascuola «B. Brin».Per la sezione «Scuola Secondaria diprimo grado» premiata la Succursale diMontenero delle Scuole MICALI; nellasezione «Parrocchia della Diocesi diLivorno» prima classificata è laParrocchia di Parrana S. Martino;Maurizio Petrucci si aggiudica il primopremio per la sezione«Amatori/Artigiani».Nella sezione «Catechismo dellaParrocchia di Montenero» vince ilgruppo del Castellaccio; per leassociazioni di volontariato sale alprimo posto del podio la P.A.V.; premiospeciale per l’impegno al Gruppo 3ª Età«Don Fedele»; invece, l’opera più votatadai visitatori del Santuario è stato ilpresepe realizzato dal Gruppo del 1°anno di Catechismo di Montenero.I primi classificati di ogni sezione sonostati premiati, al termine della S. Messadelle ore 11.30, alla presenzadell’Assessore Walter Nebbiai e del Prioredel Santuario don Alessandro Paradisi.

F.F.

P

G

Un aiuto alla famigliadel piccolo AngeloD’Alessandro

a parrocchia di S. Martino delquartiere di Salviano, e il parroco

don Raffaello Schiavone,comunicano che chiunque volesseaiutare la famiglia del piccolo AngeloD’Alessandro, morto nell’incendiodella sua abitazione, può farloattraverso il seguente numero diconto corrente intestato alla mammaSimona Truglia: C.C 2805,74 - IBANIT 13 P 01030 13910 000000280574.

L

Le scuole chehanno gareggiato

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI3 febbraio 2013VIII