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LA SILVOTERAPIA : o scienza della foresta, definisce il contatto rigenatore con le forze del mondo vegetale. GLI ALBERI DEL POTERE Gli alberi sono i custodi tutelari della foresta, guardiani immobili che presiedono alle nozze del sole e dell'uomo. Gli alberi sono corpi primitivi, l'etnofarmacologica e la botanica moderne ogni anno scoprono le loro facoltà. Ecco una selezione di qualche albero "di potere" utilizzato un tempo dai druidi.La leggenda simbolica si confonde con l'efficacia pratica di questi alberi amici. LA BETULLA: è l'albero dei morti. Questo simbolismo è di origine nordica, in quanto è l'albero a foglie caduche che cresce più a nord.La betulla è caratterizzata da una notevole corrente di linfa, contiene nella corteccia una grande quantità di sostanza salina e nelle sue foglie produce albumina particolarmente pura.La betulla possiede notevoli propietà diuretiche.La corteccia, anch'essa diuretica, è inoltre uno stimolante e un antipiretico. è eccellente contro malattie della pelle e in particolare contro l'impetigine.La linfa è un liquido zuccherino che agisce beneficamente, in omeopatia, sulle zone colpite da attrosi. Il medico italiano Pierandrea Mattioli, nel XVI secolo, fu il primo a riconoscere le straordinarie propietà della specie contro i calcoli renali, e della vescica.Sia assunti sotto forma di tisana, sia utilizzati per uso esterno( bagni,lozioni,compresse), le foglie, i germogli, la corteccia, la linfa dell'albero sono attivi e stimolano la digestione, combattono l'influenza, abbassano la temperatura, disinfettano le piaghe, guariscono la maggior parte delle malattie della pelle, proteggono il cuoio capelluto e rallentano la perdita di capelli. - tisana contro l'influenza : mettere 15 pizzichi di foglie di betulla e 10 pizzichi di una miscela di viola del pensiero selvatica e di tiglio in un litro d'acqua ; prenderne3 o 4 tazze al giorno. -Lozione contro la caduta di capelli : preparare un decotto di corteccia, aggiungervi qualche goccia di linfa fresca ; massaggiare a lungo il cuoio capelluto. - infuso di betulla : 30/60g di foglie in un litro d'acqua bollente, attendere che la temperatura scenda a 40° e aggiungere allora 1g di bicarbonato di sodio per assicurare lo scioglimento della sostanza resinosa; prenderne da 3 a 5 tazze al giorno lontano dai pasti. -Altri : La scorza di betulla ,portata nelle scarpe, provoca una traspirazione che può essere salutare per malattie croniche. - Stendere un malato di

La Silvoterapia

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terapia con gli alberi

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LA SILVOTERAPIA : o scienza della foresta, definisce il contatto rigenatore con le forze del mondo vegetale.

GLI ALBERI DEL POTERE

Gli alberi sono i custodi tutelari della foresta, guardiani immobili che presiedono alle nozze del sole e dell'uomo. Gli alberi sono corpi primitivi, l'etnofarmacologica e la botanica moderne ogni anno scoprono le loro facoltà.Ecco una selezione di qualche albero "di potere" utilizzato un tempo dai druidi.La leggenda simbolica si confonde con l'efficacia pratica di questi alberiamici.

LA BETULLA: è l'albero dei morti. Questo simbolismo è di origine nordica, in quanto è l'albero a foglie caduche che cresce più a nord.La betulla è caratterizzata da una notevole corrente di linfa, contiene nella corteccia una grande quantità di sostanza salina e nelle sue foglie produce albumina particolarmente pura.La betulla possiede notevoli propietà diuretiche.La corteccia, anch'essa diuretica, è inoltre uno stimolante e un antipiretico. è eccellente contro malattie della pelle e in particolare contro l'impetigine.La linfa è un liquido zuccherino che agisce beneficamente, in omeopatia, sulle zone colpite da attrosi. Il medico italiano Pierandrea Mattioli, nel XVI secolo, fu il primo a riconoscere le straordinarie propietà della specie contro i calcoli renali, e della vescica.Sia assunti sotto forma di tisana, sia utilizzati per uso esterno( bagni,lozioni,compresse), le foglie, i germogli, la corteccia, la linfa dell'albero sono attivi e stimolano la digestione, combattono l'influenza, abbassano la temperatura, disinfettano le piaghe, guariscono la maggior parte delle malattie della pelle, proteggono il cuoio capelluto e rallentano la perdita di capelli.

- tisana contro l'influenza: mettere 15 pizzichi di foglie di betulla e 10 pizzichidi una miscela di viola del pensiero selvatica e di tiglio in un litro d'acqua ; prenderne3 o 4 tazze al giorno.

-Lozione contro la caduta di capelli : preparare un decotto di corteccia, aggiungervi qualche goccia di linfa fresca ; massaggiare a lungo il cuoio capelluto.

- infuso di betulla : 30/60g di foglie in un litro d'acqua bollente, attendere che la temperatura scenda a 40° e aggiungere allora 1g di bicarbonato di sodio per assicurare lo scioglimento della sostanza resinosa; prenderne da 3 a 5 tazze al giorno lontano dai pasti.

-Altri : La scorza di betulla ,portata nelle scarpe, provoca una traspirazione che può essere salutare per malattie croniche. - Stendere un malato di

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reumatismi su un letto di foglie di betulla molto calde gli procurerà un immediato solievo.

LA QUERCIA: Si dice che i druidi mangiassero le ghiande della quercia per accresciere il potere divinatorio, considerando l'albero sacro e i suoi frutti semi di scienza divina. La quercia è la regina degli alberi. Efficace astringentegrazie al tannino che contiene, la scorza della quercia era già utilizzata dai guaritori Celtici contro le emottisi, le febbri e come tonico del tubo digerente. La corteccia dei rami contiene in effetti fino al 20% di tannino che ne fà un potente astringente di cui bisogna farne un uso mederato altrimenti si rischia di irritare l'apparato digerente. Mescolando in parti uguali scorza di quercia, camomilla romana e genziana si ottiene un rimedio contro la febbre, noto anche con il nome di "china francese". La corteccia si raccoglie in primavera su rami di quattro o cinque anni e si fa seccare al sole oppure all'ombra in un luogo arieggiato. Macinata e ridotta in polvere fine, chiamata "concia", fiutatacome tabacco arresta l'epistassi; si può anche utilizzarla (203g di poolvere in un cucchiaio da minestra di miele, il mattino a digiuno) contro le mestruazionitroppo abbondanti o prolungate. In decotto (80/100g di corteccia tagliata a pezzetti in un litro di acqua, far bollire per dieci minuti) si usa per gargarismi e sciacqui contro le infiammazioni della gola. Attenzione però! come si deve con ogni pianta ricca di tannino, non fate bollire la scorza in un recipiente di ferro. Oltre ad avere propietà astringenti, è un tonico, un efficace emostatico ed è apprezzata nel trattamento delle malattie croniche del fegato(cirrosi) e dell' interite cronica.Le foglie nuove, colte in primavera e seccate, preparate in decotti ( 30g in un litro di acqua - oppure 20g piu 10g di una miscela di centaura e d'assenzio in parti uguali; far bollire per qualche minuto; lasciare in fusione dieci minuti; prenderne una tazza al giorno addolcita con miele) sono consigliate alle personi deboli, ai tisici e in caso di dissenteria. Tostata e macinata, la ghianda può servire a preparare un surrogato di caffè ; eccellente per lo stomaco e non eccitante come il caffe.

- Polvere di ghiande : dopo aver sgusciato le ghiande, far seccare la mandorlaintera. Polverizzarla e metterla vuovamente a seccare su una tela sottile; prenderne un chucchiaio da caffè il mattino a digiuno e uno la sera prima di coricarsi. come ricostuente. Contro le malattie del fegato, si mette a macerare una buona manciata di ghiande pestate in un litro di vino bianco per una settimana; si filtra, si addolcisce con miele. Si prende come aperitivo,ma può essere usato per fara gargarismi contro il mal di gola.

IL TASSO: L'albero primordiale è chiamato tasso di Mugna, cioè Tassi Salmone. Produce frutti meravigliosi che cadono in una sorgente dove sono

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mangiati da un salmone. Il tasso , albero solidamente piantato, dalla corteccia ruvida, dal fogliame sempreverde, rappresenta il risveglio del fuoco primordiale.Il tasso è l'albero dei morti, il cui verde perenne simboleggia l'eternità spirituale.seccato e levigato, il suo legno offre una straordinaria resistenza alla decomposizione.

IL MELO: la fata Morgana coltivava alberi di mele e racoglieva frutti immortali il cui numero non diminuiva mai, anche quando li si mangiava. Avevano un gusto di miele. Il melo occupava un posto importante nelle credenze celtiche. L'abbattimento di un melo era punito con la morte secondo la legge di Brèhon, che stabiliva il grado delle pene a cui andava incontro chi offendeva gli alberi. In tutte le tradizioni celtiche il melo è un frutto di scienza, di magia e di rivelazione.E' anche un meraviglioso nutrimento. Il melo come la quercia, è l'oggetto delle pratiche di Trasfert dellemalattie.

IL SALICE: (Haleg, Salix alba) è un albero solare i cui lunghi rami che ricadono fanno pensare ai raggi del sole e alle chiome delle divinità di questo tipo. D'istinto i contadinin delle zone paludose dove le febbri sono piu frequenti e i salici abbondano poichè amano i terreni umidi, di ogni epoca ne hanno usato la scorza in tisana o facendola macerare nella bevanda locale (vino,birra o sidro ) per combattere o prevenire gli accessi febbrili. Mescolata con aceto, la cenere del salice e le foglie pestata usate in impiasto erano ritenute abbastanza efficaci contro i calli e le verruche.

- tisana contro la dissenteria: Mettete a bollire 50g di foglie in un litro di latte , filtrate e avrete un buon rimedio contro la dissenteria.

- Infuso calmante: 40 o 50g di infiorescenze e di foglie per 1 litro di acqua,prenderne 3 o 4 tazze al giorno.

IL SAMBUCO: Discoride distingue il sambuco dall'ebbio o sambuvo-erba.hanno propietà simili, anche se fanno male allo stomaco,sono rinfrescanti e diuretici. I fiori ricchi di potassio e di pigmenti flavonici, favoriscono un popolare rimedio diuretico e sudorifiro, l'infuso di 5g per litro da buoni risultati nehli stati febbrili o contro il raffreddore. Quanto all'"aceto di sambuco", si preparava mettendo a macerare una libbra di fiori secchi in tre litri di vino rosso per 8 o 10 giorni a temperatura mite o al sole; prenderneuna o due cucchiai da minestra al giorno in caso di reumatismi o di gotta.Le foglie fresche e tenere mescolate a farina calmano le infiammazioni, le

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bruciature e i dolori da morsi.Le foglie fresche, pestate con olio di oliva burro o strutto e applicate sulle emoroidi ne calmano i dolori. La secoda scorza di sambuco ( 150g ). messa per due giorni in un litro di vino bianco ; serve per sgonfiare quando soffriamo di edemi e in caso di nefrite. Infine per avere una "bella voce" , sappiate che alcuni autori antichi suggerivano di bere al mattino a digiuno mezzo bicchiere di vino bianco in cui fossero fatti maceraretutta la notte circa 4g di fiori di sambuco in polvere.