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8/13/2019 La Singolarita e Vicina http://slidepdf.com/reader/full/la-singolarita-e-vicina 1/23  LA SINGOLARITA' E' VICINA: Quando gli esseri umani trascendono la biologia di Ray Kurzweil  Viking Press La versione originale inglese sul sito Singularity.com  Aggiornamento. Febbraio 2008: pubblicata da  Apogeo la traduzione italiana di The singularity is near. Il prologo, su Estropico. Vedi anche: Il primo capitolo - Le sei epoche Domande e risposte con Ray Kurzweil  Cosa è la singolarità? Nei prossimi 25 anni, l'intelligenza non- biologica eguaglierà la ricchezza e la raffinatezza dell'intelligenza umana per poi superarla abbondantemente grazie a due fattori: la continua accelerazione del progresso dell'informatica e la capacità [delle intelligenze non-biologiche - NdT] di condividere rapidamente il proprio sapere. Integreremo nanorobot intelligenti nel nostro corpo, nei nostri cervelli e nell'ambiente, risolvendo così problemi come l'inquinamento e la povertà, aumentando significativamente la nostra longevità, permettendo realtà virtuali che comprendano tutti i sensi (come in "The Matrix") e la "trasmissione di esperienze" (come in "Essere John Malkovich"), nonchè un notevole incremento dell'intelligenza umana. Il risultato sarà la fusione della specie creatrice di tecnologie con il processo evolutivo-tecnologico a cui essa ha dato vita.

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LA SINGOLARITA' E' VICINA: Quando gliesseri umani trascendono la biologia di Ray Kurzweil  Viking Press La versione originale inglese sul sito

Singularity.com  Aggiornamento. Febbraio 2008: pubblicata da

 Apogeo la traduzione italiana di The

singularity is near . Il prologo, su Estropico. Vedi anche: Il primo capitolo - Le sei epoche 

Domande e risposte con Ray Kurzweil Cosa è la singolarità?

Nei prossimi 25 anni, l'intelligenza non-biologica eguaglierà la ricchezza e laraffinatezza dell'intelligenza umana per poisuperarla abbondantemente grazie a duefattori: la continua accelerazione delprogresso dell'informatica e la capacità [delle

intelligenze non-biologiche - NdT] dicondividere rapidamente il proprio sapere.Integreremo nanorobot intelligenti nel nostrocorpo, nei nostri cervelli e nell'ambiente,risolvendo così problemi come l'inquinamentoe la povertà, aumentando significativamentela nostra longevità, permettendo realtàvirtuali che comprendano tutti i sensi (comein "The Matrix") e la "trasmissione diesperienze" (come in "Essere JohnMalkovich"), nonchè un notevole incrementodell'intelligenza umana. Il risultato sarà la

fusione della specie creatrice di tecnologie conil processo evolutivo-tecnologico a cui essa hadato vita.

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E questa è la singolarità? No, questa è solo la fase che la precede.L'intelligenza non-biologica avrà accesso alproprio design e potrà migliorarsi in un ciclosempre più veloce di riprogettazione.

Arriveremo al punto in cui il progressotecnologico sarà talmente rapido da essereincomprensibile per l'intelletto umano nonincrementato. Quel momento contrassegneràla singolarità. Quando accadrà? La data che ho fissato per la singolarità -intendendo con questo termine una profondae perturbante trasformazione delle capacitàumane - è il 2045. Le intelligenze non-biologiche generate in quell'anno saranno unmiliardo di volte più potenti di tuttal'intelligenza umana di oggi. Perchè si chiama singolarità?

Il termine "singolarità" nel mio libro èparagonabile all'uso di questo termine nellafisica. Così come non possiamo vedere oltrel'orizzonte degli eventi di un buco nero, cosìtroviamo difficile vedere oltre l'orizzonte deglieventi della singolarità storica. Comepossiamo, con i nostri limitati cervellibiologici, immaginare cosa potrà fare epensare una nostra civilizzazione futura, conintelligenze moltiplicate trilioni di volte?Tuttavia, così come possiamo trarreconclusioni circa la natura dei buchi nerisenza mai esserne stati all'interno, il nostropensiero è oggi sufficientemente avanzato dapoter comprendere le implicazioni dellasingolarità. E' proprio questo che ho cercatodi fare in questo libro. OK, una cosa alla volta. Mi sembra cheuna parte chiave della tua tesi sia chepotremo catturare l'intelligenza deinostri cervelli in una macchina.

Esatto. Come faremo? Prendendo una cosa alla volta, possiamocominciare dai requisiti del software edell'harware. Nel libro, mostro come abbiamobisogno di circa 10^16 calcoli al secondo(cas) per ottenere un equivalente funzionaledi tutte le regioni del cervello. Si noti che

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alcune stime sono più basse di questa di unfattore di 100. I supercomputer sono già a100 trilioni (10^14) di cas e raggiungeranno i10^16 cas verso la fine di questa decade.Parecchi supercomputer con un quadrilione dicas sono già in fase di progetto, con due

gruppi giapponesi che mirano ai 10 quadrilioniper la fine di questo decennio. Entro il 2020,dieci quadrilioni di cas saranno disponibili acirca 1.000 dollari. La realizzazione deirequisiti hardware era controversa quando ilmio ultimo libro su questo soggetto, The Ageof Spiritual Machines, fu pubblicato nel 1999,ma è ormai il consenso fra gli osservatoribene informati. Ora la polemica si concentrasugli algoritmi.

E come ricreeremo gli algoritmi

dell'intelligenza umana?

Per capire i principii dell'intelligenza umanadovremo ricorrere al reverse-engineering(ingegneria inversa) del cervello umano. Inquesto campo, il progresso è ben maggiore diquanto si pensi. La risoluzione spaziale etemporale delle tecniche di scanning delcervello sta progredendo ad un tassoesponenziale, raddoppiandoapprossimativamente ogni anno, come lamaggior parte di tutto ciò che ha a che fare

con l'informatica. Recentemente, gli scannersono riusciti a rendere visibili i diversicollegamenti interneuronali, permettendone laosservazione del funzionamento in temporeale. Già abbiamo modelli e simulazionimatematiche di un paio di dozzine di regionidel cervello, compreso il cervelletto, il qualecontiene più della metà dei neuroni nelcervello. L'IBM sta lavorando ad unasimulazione di circa 10.000 neuroni corticali,con decine di milioni di connessioni. La primaversione simulerà l'attività elettrica e una

versione futura simulerà anche la relativaattività chimica. Una stima conservatricesuggerisce che intorno al 2025 avremomodelli efficaci per l'intero cervello. Così a quel punto basterà semplicementecopiare un cervello umano in unsupercomputer? Io la metterei in un altro modo: a quel puntoavremo una comprensione completa delfunzionamento del cervello umano. Un

beneficio secondario sarà che avremoottenuto una comprensione profonda di noistessi, ma l'implicazione chiave saràl'espansione della gamma di tecniche che

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potremo applicare alla creazione diintelligenze artificiali. Potremo allora generaresistemi non-biologici comparabili perintelligenza agli esseri umani anche in quellearee in cui gli esseri umani sono ora superiori,come nel caso delle nostre abilità di pattern-

recognition. I computer superintelligenti checreeremo potranno fare cose a noi impossibili,come condividere conoscenze ed abilità avelocità elettroniche. Entro il 2030, un computer da mille dollarisarà circa mille volte più potente di uncervello umano. Si tenga presente, inoltre,che i computer non saranno organizzati comeoggetti separati, come sono oggi. Avremoinvece una reta computazionaleprofondamente integrata nell'ambiente, nel

nostro corpo e nel nostro cervello. Hai accennato ad una gamma distrumenti per l'intelligenza artificiale, mami sembra che in questo campo non sisia riusciti a soddisfare le aspettative. L'interesse verso il settore dell'intelligenzaartificiale è in forte rialzo, dopo la bruscacaduta degli anni '80 che è stata simile aquanto successo più recentemente nel e-commerce e nelle telecomunicazioni. Tali cicli

di boom and bust (espansione e contrazione)sono spesso preamboli di vere e proprierivoluzioni; si ricordi il boom and bust delsettore ferroviario nel diciannovesimo secolo.Così come il crollo delle aziende basate suInternet non ha rappresentato la fine diInternet, così il cosiddetto "invernodell'intelligenza artificiale" non è stato la finedel settore. Esistono centinaia di applicazionidi intelligenza artificiale "stretta" (intelligenzaartificiale che è uguale o superioreall'intelligenza umana in mansioni specifiche)

che pervadono le infrastrutture moderne.Ogni volta che mandi un'email o usi iltelefonino, degli algoritmi intelligentigesticono le informazioni che invii. Programmidi intelligenza artificiale diagnosticano glielettrocardiogrammi con un'esattezzaparagonabile a quella dei medici, valutanoradiografie, pilotano ed atterrano aeroplani,controllano armi autonome intelligenti,prendono decisioni automatizzate diinvestimenti da trilioni di dollari e guidanoprocessi industriali. Questi erano tutti i

progetti di ricerca solo vent'anni fa. Se tutto ilsoftware intelligente nel mondo dovessesmettere improvvisamente di funzionare, lacivilizzazione moderna si fermerebbe.

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 Naturalmente, i nostri programmi diintelligenza artificiale non sonosufficientemente intelligenti da organizzareuna tal cospirazione, almeno non ancora. Perchè così poca gente si rende conto dei

profondi cambiamenti che ci aspettano?

Spero che il mio nuovo libro cambi questasituazione. Il problema principale èl'incapacità di molti osservatori di pensare intermini esponenziali. Le previsioni più a lungotermine di cosa possa essere tecnicamentefattibile in futuro sottovalutano i possibilisviluppi perché basate su quella che io chiamol'interpretazione "lineare-intuitiva" del periodostorico piuttosto che su quella "esponenziale".I miei modelli matematici indicano che stiamo

raddoppiando il tasso del cambio diparadigma ogni decade. Verso la fine delventesimo secolo, il tasso di progresso stavagià gradualmente accelerando. Tutto ilprogresso del ventesimo secolo, sarà oraeguagliato in circa venti anni di progresso altasso del 2000. Avremo poi l'equivalente dialtri venti anni di progresso nell'arco di solialtri quattordici anni (entro il 2014), per poiottenere altrettanto progresso in soltantosette anni. Mettimaola in un altro modo: nelventunesimo secolo non avremo cento anni di

progresso tecnologico, ma avremo invecel'equivalente di 20.000 anni di progresso(ripeto, misurato al tasso di progressodell'anno 2000), o circa 1000 volte più diquanto realizzato nel ventesimo secolo. Lo sviluppo esponenziale delle tecnologieinformatiche è persino maggiore: ogni annostiamo raddoppiando la loro potenza,

misurata sulla base del rapporto prezzo-prestazioni, della larghezza di bandadisponibile, delle capacità e di molti altri tipi

di misure. Si tratta di un fattore di mille indieci anni, di un milione in venti anni e di unmiliardo in trent'anni. Ciò va ben oltre lalegge di Moore (la miniaturizzazione deitransistor su circuito integrato che ci permettedi raddoppiare ogni anno il rapporto prezzo-prestazioni nell'elettronica). L'elettronica èsolo un esempio fra molti. Si consideri chesono stati necessari 14 anni per sequenziare ilvirus responsabile per l'HIV, ma cherecentemente abbiamo sequenziato quellodella SARS in solo 31 giorni. Così questa accelerazione delletecnologie dell'informazione si applicaanche alla biologia?

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 Assolutamente si. Non sono solo i dispositivicome computer, telefonini e macchinefotografiche digitali che stanno accelerandocome capacità. Tutto ciò che sarà consideratoimportante verrà sostanzialmente

informatizzato. Con l'arrivo di mezzi diproduzione nanotecnologici, a partire dal2020, potremo utilizzare dispositivi economicie di dimensioni tali da essere utilizzabili incasa per produrre a richiesta quasi qualunquecosa vorremo partendo da economichematerie prime e usando processiinformazionali che riorganizzeranno materiaed energia a livello molecolare. Soddisferemo le nostre esigenze energetichecon pannelli solari nanotecnologici in grado di

convertire efficacemente l'energia di quello0.03% della luce solare che raggiunge laTerra, e che è sufficiente a soddisfare leproiezioni delle nostre esigenze energeticheper il 2030. Immagazzineremo tale energia incellule altamente distribuite. Vorrei tornare sui temi della biologia edella nanotecnologia. Come puoi esserecosì sicuro di questi sviluppi? Non èsostanzialmente impossibile fareprevisioni circa il progresso tecnico di

specifici progetti?

In effetti non è possibile fare previsioniaccurate per progetti specifici. Ma quello cheè prevedibile sono le conseguenze generali diquel complesso, caotico, processo evolutivoche è il progresso tecnologico. Intuitivamente, la gente suppone che infuturo il progresso continuerà come oggi.Anche coloro che hanno vissutosufficientemente a lungo da aver

sperimentato in prima persona come il tassodel cambiamento acceleri con il tempo,intuitivamente pensano che il progressoproceda alla velocità più recentementeosservata. Dal punto di vista matematico, laragione di questo fenomeno è che una curvaesponenziale assomiglia ad una linea retta, seesaminata solo per un breve tratto. Diconseguenza, persino i commentatorispecializzati, pensando al futuro, tipicamenteutilizzano il tasso corrente di cambiamentonell'estrapolare il progresso dei dieci o

cent'anni futuri. Ecco perchè descrivo questomodo di guardare al futuro comel'interpretazione "lineare-intuitiva". Ma unaseria interpretazione della storia della

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tecnologia rivela che il progresso tecnologicoè esponenziale. La crescita esponenziale ècaratteristica di ogni processo evolutivo, di cuila tecnologia è un esempio primario. Come dimostro nel libro, questo è quanto è

successo con lo sviluppo biologico. Possiamopersino dire che lo sviluppo tecnologico èemerso dallo sviluppo biologico. Possiamoesaminare i dati disponibili in modi diversi, suscale cronologiche diverse e con un'ampiascelta di tecnologie, dall'elettronica allabiologia, così come per le loro implicazioni,variando dalla quantità totale di conoscenzeraccolte dall'umanità, alle dimensionidell'economia. Il risultato è sempre lo stesso:un tasso di progresso non lineare, maesponenziale. Includo più di quaranta grafici

nel libro, tratti da una vasta gamma di settori,che illustrano la natura esponenziale delprogresso, misurato in termini diinformazione. Per quanto riguarda il rapportoprezzo-prestazioni degli strumenti di calcolo,si noti che esso comincia più di un secolo fa,ben prima della nascita di Gordon Moore. Ma non ci sono molte previsioni delfuturo, fatte in passato, che oggisembrano ridicole? Sì, potremmo citarne moltissime persostenere che non possiamo fare previsionicerte. In generale, però, tali previsioni nonpartivano da una metodologia basata su unasolida teoria dello sviluppo tecnologico. E nonlo dico solo ora, col senno di poi, dato chesono più di vent'anni che faccio previsioni, poirivelatesi corrette, sulla base di questimodelli. Ma come possiamo predire in manieraattendibile il progresso di queste

tecnologie se non possiamo nemmenopredire il risultato di un singoloprogetto? Predire quale azienda o quale prodotto avràsuccesso è, in effetti, estremamente difficile,se non impossibile. La stessa difficoltà sipresenta nel cercare di predire quale design ostandard internazionale prevarrà [per unanuova tecnologia - NdT]. Per esempio, cosasuccederà nei prossimi anni ai protocolliwireless Wimax, CDMA e 3G? Tuttavia, come

illustro ampiamente nel libro, valutandol'efficacia generale delle tecnologiedell'informazione (misurata in vari modi) sinotano tendenze esponenziali

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sorprendentemente precise e prevedibili. Ecome ho detto prima, l'informatica sarà, ungiorno, alla base di tutto. Ma come è possibile? Esistono esempi, in altri settori scientifici, dirisultati molto regolari e quindi prevedibili chederivano dall'interazione di numerosi edimprevedibili eventi. Per esempio, èimpossibile predire il percorso di una singolamolecola in un gas, ma è possibile predire conprecisione le proprietà di quel gas (che ècomposto da numerosissime molecole cheinteragiscono caoticamente) conoscendo leleggi della termodinamica. Analogamente,non è possibile predire attendibilmente irisultati di un progetto specifico o il successo

di una specifica azienda, ma le possibilitàgenerali dell'informatica (composta da molteattività caotiche) possono essere previste consufficiente precisione con quella che hobattezzato "la legge del ritorno accelerato." Che impatto avranno tutti questisviluppi? Il prolungamento radicale della vita, percominciare. Interessante, ma come? Nel libro, parlo di tre grandi rivoluzioni che siintrecciano, il cui acronimo è "GNR", cioèGenetica, Nanotecnologie e Robotica. Ognunadi queste risulterà, fra le altre cose, in unsostanziale aumento alla longevità umana.Oggi, siamo nelle fasi iniziali della rivoluzionegenetica o biotecnologica. La biotecnologia staproducendo gli strumenti necessari permodificare i nostri geni: non solo "designerbabies", ma anche "designer baby-boomers".

Potremo inoltre ringiovanire organi e tessutitrasformando le nostre cellule della pelle nellaloro versione giovanile. Stiamo già lavorandosu nuovi medicinali mirati con precisione aspecifici eventi chiave del processo che portadell'aterosclerosi (causa dei disturbi cardiaci),alla formazione di tumori e ai processimetabolici responsabili delle principalimalattie e del processo dell'invecchiamento.La rivoluzione biotecnologia è agli inizi eraggiungerà il picco nella seconda decade diquesto secolo. A quel punto potremo

sconfiggere la maggior parte delle malattie erallentare sostanzialmente il processodell'invecchiamento. 

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 Ciò ci porterà alla rivoluzionenanotecnologica, la quale maturerà neldecennio fra il 2020 e il 2030. Con lenanotecnologie potremo superare i limitibiologici e sostituire la versione odierna del

"corpo umano 1.0" con la versione 2.0, laquale sarà spettacolarmente migliore e offrirà,fra le altre cose, l'estensione radicale dellavita. Come sarà possibile questa estensionedella vita?

La "killer app" delle nanotecnologie sono i"nanobot" o nanorobot. Si tratta di robotdelle dimensioni di una cellula che possono

muoversi liberamente nell'apparatocircolatorio distruggento gli agenti patogeni,rimuovendo i prodotti di scarto, correggendole mutazioni del DNA e riversando il processodell'invecchiamento. La versione 2.0 del corpo umano?! Possiamo già osservare i primi tentativi diincrementare e sostituire i nostri organiQuesto riguarda persino parti del cervello, ilcui posto è preso da impianti neurali. Leversioni più recenti di questi impiantipermettono ai pazienti di scaricare softwaredall'esterno. Nel libro, descrivo come ciascunodei nostri organi potrà essere sostituito, ungiorno. Per esempio, i nanobot potrebberoimmettere direttamente nel flusso sanguignotutte le sostanze nutrienti, gli ormoni e lealtre sostanze di cui abbiamo bisogno, allostesso tempo rimuovendo le tossine e iprodotti di scarto. Il tratto gastrointestinalepotrebbe essere riservato per i piaceri dellacucina, invece che per la noiosa funzionebiologica di estrarre nutrienti dal cibo. Dopo

tutto, abbiamo già in parte separato gliaspetti piacevoli e di intimità del sesso dallasua funzione biologica. E la terza rivoluzione? La rivoluzione robotica, che in realtàdovremmo chiamare la rivoluzionedell'Intelligenza Artificiale "forte" di cuiabbiamo parlato più sopra, porterà aintelligenze artificiali dalle capacitàparagonabili a quelle del cervello umano.

Avremo sia l'hardware che il softwarenecessario a ricreare l'intelligenza umanaentro il 2030. A quel punto potremo

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migliorare questi metodi sfruttando lavelocità, la memoria e l'abilità di condividereinformazioni tipiche delle macchine. Infinepotremo esplorare tutti i particolari salientidei nostri cervelli dall'interno, con miliardi dinanobot nei vasi capillari e potremo anche

creare dei back-up delle informazioni raccolte.Usando poi tecniche di produzione basatesulle nanotecnologie, potremo ricreare ilnostro cervello o, meglio ancora, installarlosu di un più efficiente substratocomputazionale. Il che significa…? I nostri cervelli biologici usano segnali chimiciche permettono di trasmettere informazioniad una velocità di solo alcune decine di metri

al secondo. L'elettronica è già milioni di voltepiù veloce. Nel libro illustro come dei circuitifatti di nanotubi sarebbero circa cento milionidi volte più potenti di un cervello umano, inun volume di circa 2,5 centimetri cubi.Avremo quindi sistemi molto più potenti dellenostre estremamente lente sinapsi, su cuiinstallare la nostra intelligenza. Così sostituiremo i nostri cervellibiologici con dei circuiti? Penso che cominceremo con l'utilizzo dinanobot nel corpo e nel cervello. I nanobot cimanterranno in buona salute; offrirannorealtà virtuale non distinguibile dalla realtà inquanto direttamente collegata al sistemanervoso; permetteranno la comunicazionediretta da cervello a cervello via Internet e, ingenere, causeranno un'incremento sostanzialedell'intelligenza umana. Ma si tenga presente

che l'intelligenza non-biologica staraddoppiando ogni anno le sue capacità,mentre la nostra intelligenza biologica,

essenzialmente, non cambia. Negli anni '30(2030), la parte non-biologica della nostraintelligenza predominerà. Se ho capito bene, però, la tecnologia diprolungamento della vita più a portata dimano è la biotecnologia, giusto? Sostanzialmente, hai ragione, anche se esistecertamente un sovrapporsi delle trerivoluzioni di cui ho parlato (genetica,nanotecnologia e robotica).

Potresti spiegarmi meglio comefunzionano le biotecnologie e la

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genetica? Stiamo scoprendo il funzionamentodell'aspetto "informatico" dei sistemi biologicie stiamo creando gli strumenti necessari adacquistarne la padronanza allo scopo di

sconfiggere malattie ed invecchiamento e diincrementare il potenziale umano. Il metodomigliore penso sia di partire dalla baseportante di tutte delle informazioni biologiche:il genoma. Grazie alle tecnologie genetiche,stiamo per irrompere nella stanza dei bottonidei geni. Ora abbiamo anche un nuovo edefficace strumento denominato interferenzadel RNA (RNAi), che è capace di "spegnere"geni specifici bloccando l'azione del RNAmessaggero da essi prodotto, così impedendola generazione di proteine. Dato che malattie

virali, tumori e molti altri disturbi utilizzanol'espressione genetica in momenti cruciali delloro ciclo di vita, l'interferenza RNA promettedi rivelarsi un'innovazione rivoluzionaria. Ungene che vorremmo "spegnere" è il "fatinsulin receptor gene" che dice alle cellulegrasse di immagazzinare ogni caloria. Quandoquel gene è stato bloccato nel topo dilaboratorio, i topi sono rimasti magri e sanipur mangiando quanto volessero e sonopersino vissuti più a lungo (del 20%). Stanno anche iniziando ad apparire nuovimetodi per aggiungere geni al genoma.Hanno ormai superato i problemi inizialidovuti alle difficoltà di inserire le nuoveinformazioni genetiche esattamente dovedesiderato. Un'azienda con la quale hocollaborato, la United Therapeutics, ha curatol'ipertensione polmonare, in animali dalaboratorio, usando una nuova forma diterapia genetica che è stata poi approvata pertest su esseri umani. Quindi potremo riprogrammare il nostroDNA. Esatto, ma è soltanto una delle cose chefaremo. Un'altra importante strategia è di farricrescere le nostre cellule, i nostri tessuti eperfino i nostri organi in modo di introdurli neinostri corpi senza chirurgia. Un beneficioimportante di questa tecnica di "clonazioneterapeutica" è che potremo generare nuoviorgani e tessuti da versioni delle nostre celluleche sono state ringiovanite - sarà insomma

un intervento di ringiovanimento. Peresempio, potremo generare nuove cellulecardiache dalle cellule della pelle ed introdurleattraverso la circolazione sanguigna. Col

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tempo, le cellule cardiache saranno sostituitecon queste nuove cellule ed il risultato saràun cuore "giovane" con il nostro DNA La scoperta di nuovi medicinali era una voltabasata sullo scoprire quali sostanze

producessero un certo effetto benefico senzaeccessivi effetti collaterali. Questo processoera simile a quello usato dagli uomini dellecaverne per scoprire attrezzi. In praticapotevano solo trovare roccie o rami chepotessero essere utilizzati ad un certo scopo.Oggi, invece, stiamo scoprendo i precisimeccanismi biochimici alla base sia delprocesso di invecchiamento che delle malattiee possiamo progettare medicinali in grado dieffettuare precise "missioni" a livellomolecolare. La portata e le prospettive di

queste innovazioni sono enormi. Ma il perfezionamento della nostra biologianon sarà sufficiente. Una volta conquistatauna profonda comprensione della biologia,essa non potrà più competere con ciò chesaremo in grado di ingegnerizzare.

Intendi dire che i "design" della naturanon sono ottimali? Esatto. Le nostre connessioni neuronali

processano circa 200 transazioni al secondo,in altre parole sono almeno un milione divolte più lente dell'elettronica. Un altroesempio: un teorico della nanotecnologia, RobFreitas, ha un progetto concettuale per lacostruzione di alternative nanorobotiche aiglobuli rossi. Una stima conservatrice indicache sostituendo il 10 per cento dei nostriglobuli rossi con i "respirociti" di Freitaspotremmo rimanere sott'acqua per quattroore senza respirare. Ma se la morte diverrà solo un'opzione,non saremo condannati allasovrappopolazione? Un tipico errore commesso quando si prendein considerazione il futuro, è quello diprevedere un cambiamento importante,

quale l'estensione radicale delle aspettative divita, pensando che tutto il resto rimangainvariato. Le rivoluzioni GNR provocherannoanche altre profonde trasformazioni cheavranno un impatto sulla questione della

sovrappopolazione. Per esempio, lenanotecnologie ci permetteranno di crearevirtualmente qualunque prodotto di cui

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avremo bisogno utilizzando informazioni ematerie prime estremamente economiche. Ciòporterà ad un rivoluzionario livello diricchezza diffusa. Avremo i mezzi persoddisfare le esigenze materiali di qualunquepopolazione di esseri umani biologici

immaginabile. Le nanotecnologie cipermetteranno, inoltre, di correggere i danniambientali causati dalle fasi precedentidell'industrializzazione. Quindi… sconfiggermo le malattie,l'inquinamento e la povertà - mi sembraun'utopia. E' vero che gli enormi sviluppi tecnologici deiprossimi vent'anni metteranno a disposizionedella civilizzazione umana i mezzi necessari a

superare problemi con cui ci siamo confrontatiper secoli. Ma questi sviluppi non sono privi dipericoli. La tecnologia è una lama a doppiotaglio - basta guardare al ventesimo secoloper vedere le promesse e pericoli dellatecnologia. Quali sono i pericoli? Genetica, Nanotecnologie e Robotica hannotutte degli aspetti potenzialmente negativi. Ilrischio "esistenziale" [un rischio che

metterebbe in discussione l'esistenza stessadella nostra civilizzazione - ndr] delletecnologie genetiche è già con noi: la stessatecnologia che presto farà importanti passi inavanti contro il cancro, le malattiecardiocircolatorie e altre malattie, potrebbeanche essere impiegata da un bioterroristaper creare un virus ingegnerizzato che uniscafacilità di trasmissione, letalità e capacità dipassare inosservato, cioè un lungo periodo diincubazione. Gli strumenti e le conoscenzenecessarie sono molto più diffusi degli

strumenti e delle conoscenze necessarie acostruire una bomba atomica e l'effettopotrebbe essere ben più devastante. Allora, forse, dovremmo fermarci finchèpossiamo. E' troppo tardi per fermarsi. Ma l'idea diabbandonare le nuove tecnologie, quali labiotecnologia e le nanotecnologie, è giàsostenuta da alcuni. Nel libro affermo chequesta sarebbe la strategia sbagliata. Oltre a

privare la società dei profondi benefici diqueste tecnologie, tale strategiaaggraverebbe i pericoli, in quanto

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spingerebbe i ricercatori ad agirenell'illegalità, una situazione in cui gliscienziati responsabili non avrebbero facileaccesso agli strumenti necessari perdifenderci. Come possiamo proteggerci, quindi? Discuto le strategie per proteggerci dagliabusi o dagli incidenti legati a queste potentitecnologie nel capitolo 8. Il messaggio è chedobbiamo dare priorità alla preparazione distrategie e di sistemi protettivi. Dobbiamospostare l'enfasi dalla parte della protezione.Ho testimoniato al Congresso circa laproposta di un progetto per la creazione di unsistema di rapida risposta per la protezionecivile di fronte a nuovi, virulenti, agenti

infettivi. Si tratta di un progetto in stileprogetto Manhattan. Una strategia sarebbe diusare RNAi, che è stato indicato come efficacecontro le malattie virali. L'idea sarebbe diallestire un sistema in grado di analizzarerapidamente un nuovo virus, formulare unintervento di interferenza del RNA ealtrettanto rapidamente cominciarne laproduzione. Abbiamo le conoscenzenecessarie per creare un sistema simile, manon lo abbiamo fatto. Dobbiamo averequalcosa del genere in funzione prima che sia

troppo tardi. Più avanti, tuttavia, le nanotecnologieforniranno una difesa completamente efficacecontro i virus biologici. Ma non esiste il pericolo dell'auto-replicazione, con le nanotecnologie? Sì, ma si tratta di un pericolo potenziale chenon si manifesterà per un paio di decenni. Laminaccia alla nostra esistenza da parte di

virus biologici ingegnerizzati, invece, èattuale. OK, ma come ci difenderemo da unananotecnologia auto-replicante? Ci sono già proposte di standard etici per lenanotecnologie basati sulla conferenza diAsilomar e che finora hanno dato buonirisultati nel settore biotecnologico. Questistandard saranno efficaci contro i pericoliinvolontari. Per esempio, non avremo bisogno

di avere la capacità dell'auto-replicazione peravere sistemi produttivi nanotecnologici. 

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E per quanto riguarda gli abusiintenzionali, come nel caso delterrorismo? Dovremo creare un sistema immunitarionanotecnologico - nanobot "buoni" che ci

proteggano dal quelli "cattivi". "Poltiglia blu" per difenderci dalla"poltiglia grigia"! ["grey goo" o poltiglia grigia: scenarioapocalittico in cui nanomacchinariautoreplicanti sfuggiti di controllo e in gradodi nutrirsi di qualunque sostanza, simoltiplicano all'infinito trasformando l'interabiosfera in una massa indistinta di altrinanomacchinari autoreplicanti, in altre parole,in una enorme poltiglia grigia. "Blue goo": ininglese, il blu ricorda il colore delle uniformidella polizia, qundi si potrebbe tradurrel'espressione di Kurzweil come "polizia anti-goo" - ndr] Sì, è un'ottima descrizione. E i nanobot delsistema immunitario nanotecnologicodovranno essere loro stessi auto-replicanti.Ho dibattuto questo fatto con un certonumero di altri teorici e nel libro spiegoperchè ritengo che ciò sarà necessario. E', in

pratica, lo stesso approccio adottatodall'evoluzione biologica. Alla fine, tuttavia, sarà l'intelligenza artificiale"forte" che fornirà una difesa completamenteefficace contro lo scenario della "grey goo". D'accordo, ma chi ci proteggerà, allora,da una intelligenza artificiale impazzita? Beh, non potrebbe essere altro che una IAancora più intelligente. Tutto questo comincia a ricordarmiquella storia circa l'universo che sarebbesulla schiena di una tartaruga, la qualesarebbe sulla schiena di un'altratartaruga e così via all'infinito. E cosafaremo se questa IA più intelligentefosse ostile? Un'altra IA ancora piùintelligente? La storia ci insegna che le civilizzazioni piùintelligenti - quelle cioè che hanno unatecnologia più avanzata - prevalgono. Ma hoelaborato una strategia generale perconfrontare una IA ostile, e ne discuto nel

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capitolo 8. OK, quindi dovrò leggermi il libro percapire cosa intendi! Ma non ci sono limitiallo sviluppo esponenziale? Hai presentela storia dei conigli in Australia - non

hanno continuato a crescereesponenzialmente per sempre… Ci sono limiti allo sviluppo esponenzialeinerente ad ogni paradigma. Tieni presente,però, che la legge di Moore, per esempio, nonera il primo paradigma ad aver causato losviluppo esponenziale nel settore informatico,ma il quinto. Negli anni 50, per mantenere losviluppo esponenziale, stavanominiaturizzando le valvole elettroniche, finchèquel paradigma non ha potuto andare oltre.

Ma lo sviluppo esponenziale dell'informaticanon si è arrestato, ha continuato a procederecon un nuovo paradigma, quello deltransistor. Ogni volta che intravediamo l'iniziodella fine di un paradigma, il suo avvicinarsigenera la motivazione necessaria alla ricercae sviluppo che risultano nella nascita delparadigma successivo. E' quello che staaccadendo alla legge di Moore, anche se civorrano ancora circa quindici anni prima diraggiungere il limite massimo della nostracapacità di miniaturizzazione. Stiamo

realizzando spettacolari progressi in direzionedel sesto paradigma, quello dellacomputazione molecolare tridimensionale. Ma non c'è un limite assoluto alla nostracapacità di espandere la potenza dicalcolo? Sì, discuto questi limiti nel libro. Il più potentecomputer immaginabile, nella categoria dipeso di circa un chilogrammo, potrebbe offrire10^42 cps. Esso sarebbe, quindi, circa

10^16 volte più potente di tutti i cervelliumani oggi in esistenza messi insieme. E ciòsolo se limitiamo il calcolatore ad operare atemperatura ambiente. Permettendogli disurriscaldarsi, potremo aumentarne lapotenza di un fattore di altri 100 milioni. E,naturalmente, dedicheremo ben più di unkilogrammo di materia alla computazione:dedicheremo a quello scopo una significativaparte della materia e dell'energia nelle nostrevicinanze. Quindi, certo, ci sono dei limiti, manon ci limiteranno molto… E quando avremo saturato la capacitàdella materia e dell'energia del sistemasolare di sostenere processi intelligenti,

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cosa accadrà allora? Ci espanderemo nel resto dell'universo. Presumo che per questo ci vorrà moltotempo. Beh, dipende. Se potremo usare i wormholeo, alternativamente, se riusciremo adaggirerare il problema della velocità dellaluce, allora potremo raggiungere rapidamentealtre zone dell'universo. Se i wormhole sidimostreranno fattibili, e le analisi mostranoche non contraddicono la teoria dellarelatività, potremmo saturare l'universo con lanostra intelligenza nel giro di un paio deisecoli. Mi occupo di queste prospettive nelcapitolo 6. Ma al di là delle speculazioni circa iwormhole, raggiungeremo i limiticomputazionali del nostro sistema solareentro questo secolo. A quel punto, avremoincrementato la nostra intelligenza trilioni etrilioni di volte. Tornando all'estensione della vita, non ènaturale invecchiare e morire? La malaria, il virus Ebola, l'appendicite e glitsunami sono anche loro naturali. Sono moltele cose naturali che varrebbe la penacambiare. L'invecchiamento può essere"naturale," ma non vedo nulla di positivo nelperdere la mia agilità mentale, l'acutezza deisensi, l'agilità fisica, il desiderio sessuale, oqualunque altra caratteristica. Secondo me, la morte è una tragedia. È unaperdita tremenda di personalità, abilità,conoscenza, relazioni. Abbiamo razionalizzatola morte come un qualcosa di accettabileperché non avevamo scelta. Ma le malattie,l'invecchiamento e la morte sono problemi

che siamo ora in grado di superare. Aspetta un momento. Non hai detto chel'era dorata della biotecnologia nonarriverà per un altra decina d'anni? Oggiil prolungamento radicale della vita nonesiste, no? Nel mio libro precedente, "Fantastic Voyage,Live Long Enough to Live Forever", che hoscritto insieme a Terry Grossman, descrivo indettaglio un programma presonalizzabile chepuò essere implementato oggi (quello chechiamiamo il "ponte" numero uno). Esso

permetterebbe alla maggior parte della

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popolazione di vivere abbastanza a lungo daarrivare alla fase matura dello sviluppo dellebiotecnologie (il "ponte" numero due). Lebiotecnologie, a loro volta ci porteranno al"ponte" numero tre, le nanotecnologie el'intelligenza artificiale forte, che risulteranno

nella possibilità di vivere indefinitamente. D'accordo, ma non sarà noioso viverecentinaia e centinaia d'anni? Se gli esseri umani vivessero centinaia d'anniin assenza di altri cambiamenti, allora sì che ilrisultato sarebbe un malessere profondo. Magli stessi nanobot nel nostro sistemacircolatorio che ci manterranno in buonasalute distruggendo gli agenti patogeni efermando il processo dell'invecchiamento,

aumenteranno notevolmente la nostraintelligenza e la nostra gamma di esperienze.Come è naturale, la parte non-biologica dellanostra intelligenza espanderà le propriecapacità esponenzialmente e, alla fine,predominerà. Il risultato sarà una situazionedi cambiamenti accelerati - non penso proprioche ci annoieremo. La singolarità non potrebbe risultare inun "digitale divide" estremo, dovuto adinequo accesso all'estensione radicale

della vita e ai computer superintelligenti? Dobbiamo considerare una caratteristicaimportante della legge del Ritorno Accelerato:essa implica un tasso annuale di deflazionedel 50% per le tecnologie informatiche, untasso, a sua volta, destinto ad accelerare. Lenuove tecnologie sono sempre e solo adisposizione dei ricchi, agli inizi, ma in quellafase iniziale, in realtà, non funzionano ancoramolto bene. Nella fase seguente, sono ancoracostose e funzionano un po' meglio. Poi

cominciano a funzionare abbastanza bene esono economiche. Alla fine, sono quasigratuite. I telefoni cellulari si trovano ormainella fase in cui sono economici. Ci sono paesiasiatici in cui la maggior parte dellapopolazione lavorava ancora la terra soloquindici anni fa, ma oggi hanno prospereeconomie terziarie e la maggior parte dellagente ha un telefono cellulare. Oggi, questaprogressione da tecnologie costose che nonfunzionano ancora bene a tecnologie raffinatee poco costose, dura circa dieci anni. Ma

anche questo processo è destinato adaccelerare. Fra dieci anni, l'intero processorichiederà cinque anni e fra vent'anni nerichiederà soltanto due o tre. 

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 Questo scenario è applicabile non solo aidispositivi elettronici, ma a qualunqueprodotto abbia a che fare con l'informatica eciò arriverà ad includere tutto ciò a cui diamoun valore, compresi tutti i prodotti industriali.

In biologia, siamo passati da un costo di diecidollari per la "lettura" di un singola coppia dibasi di DNA nel 1990, a circa ad un centesimodi dollaro al giorno d'oggi. I medicinaliantivirali usati contro l'AIDS costavano decinedi migliaia di dollari per paziente all'anno, agliinizi, e non erano particolarmente efficaci,mentre oggi costano circa cento dollari perpaziente all'anno, nei paesi poveri, e sonoefficaci. Cento dollari è ancora più di quantovorremmo, ma la tecnologia sta chiaramenteandando nella direzione giusta.Così, il "digital

divide" e il divario fra paesi ricchi e paesipoveri si stanno riducendo. Alla fine, chiunqueavrà a propria disposizione enormi ricchezze. I problemi come le guerre, l'intolleranza,la degradazione ambientale… non ciimpediranno di raggiungere lasingolarità? Abbiamo avuto non poche guerre nelventesimo secolo. Cinquanta milioni dipersone sono morte solo nella seconda guerra

mondiale. Inoltre abbiamo avuto moltaintolleranza, relativamente poca democraziafin verso la fine del secolo, e moltadegradazione ambientale. Tutti questiproblemi non hanno avuto effetto sulla leggedel Ritorno Accelerato. Lo sviluppoesponenziale delle tecnologiedell'informazione ha continuatouniformemente sia in periodi di guerra che dipace, durante le depressioni economiche edurante i periodi di prosperità. Le tecnologie che emergeranno nelventunesimo secolo tendono ad esseredecentralizzate e ad avere un impattoambientale relativo. Quando lenanotecnologie matureranno, inoltre, potremoriparare i danni causati all'ambiente dallegrezze tecnologie impiegati agli inizi delprocesso di industrializzazione. Ma non ci saranno obiezioni da parte deileader politici e religiosi, per non parlaredi quelle della gente comune, a tali

radicali trasformazioni dell'umanità? Anche l'introduzione dell'aratro ha

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sicuramente attirato delle obiezioni, ma essenon ne hanno ostacolato l'adozione. Lo stessodicasi per ogni nuovo sviluppo tecnologico.Le tecnologie devono dimostrare il proprio

valore. Per ogni tecnologia che è adottata,molte sono scartate. Ogni tecnologia deve

dimostrare di soddisfare le esigenze dei propriutilizzatori. Il telefonino, per esempio,soddisfa la nostra necessità di comunicare.Non raggiungeremo la singolarità in unsingolo, enorme, balzo in avanti, ma tramitemolti piccoli passi, ognuno apparentementebenigno e di modesta portata. Ma cosa mi dici delle polemiche sullecellule staminali, per esempio?L'opposizione governativa stacertamente rallentando il progresso in

quel campo. Io sostengo la ricerca nel settore delle cellulestaminali, ma non mi sembra che il settoreabbia subìto un significativo rallentamento.Semmai, le polemiche hanno incoraggiato laricerca di metodi creativi per ilraggiungimento di quello che è l'ideale inquesto campo, la transdifferenziazione, cioè lacreazione di nuove cellule differenziatedirettamente dalle nostre stesse cellule - peresempio, convertendo le cellule della pelle in

cellule cardiache o in cellule del pancreas. Latransdifferenziazione è già stata dimostrata inlaboratorio. Le obiezioni come quelle espressecontro la ricerca sulle cellule staminali altronon sono che massi in un ruscello: il flussodel progresso gli gira semplicemente intorno. C'è posto per Dio nella singolarità? Anche se diverse tradizioni religiose hannoconcezioni in qualche modo diverse delconcetto di Dio, il comun denominatore è che

Dio rappresenta un infinito livello diintelligenza, di conoscenza, di creatività, dibellezza e di amore. Nell'evoluzione biologicae tecnologica di un sistema, notiamo unacrescita di complessità, intelligenza einformazione. Un sistema diviene quindi piùcomplicato, più bello, più capace di provareemozioni quale l'amore. Così tale sistema sisviluppa esponenzialmente in intelligenza,conoscenza, creatività, bellezza e amore,tutte le qualità tipiche di Dio. Anche sel'evoluzione non raggiunge un livello

letteralmente infinito di questi attributi, essaperò accelera verso livelli sempre più alti.Possiamo quindi interpretare l'evoluzionecome un processo spirituale, teso verso

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questo ideale. La singolarità rappresenteràun'esplosione di questi alti valori dicomplessità. Così potremmo dire che stai giocando adessere Dio? In realtà, sto solo giocando ad essere umano.Sto solo cercando di fare quello che gli esseriumani sanno fare, cioè risolvere problemi. Ma saremo ancora umani dopo tuttiquesti cambiamenti? Quello dipende dalla tua definizione di "essereumano". Alcuni osservatori definisconol'essere umano sulla base delle nostrelimitazioni. Io preferisco definirlo come laspecie che cerca, spesso con successo, disuperare i propri limiti. Molti osservatori fanno notare che la scienzaci ha messo in crisi dimostrando che nonsiamo tanto importanti quanto credevamo,che le stelle non girano intorno alla terra, chenon discendiamo da esseri divini, ma solo dascimmie e, prima ancora, da sempliciinvertebrati. Tutto ciò è vero, ma a quanto pare siamoimportanti nonostante tutto. La nostracapacità di generare modelli, realtà virtualinella nostra mente, e i nostri pollici prensili, cistanno permettendo di espandere i nostriorizzonti al di là di ogni limite. ---- Vedi anche: Il primo capitolo di La singolarità è vicina: Le

sei epoche --- LETTURE: La singolarità è vicina, su EstropicoBlog La Singolarità Tecnologica, di Vernor Vinge L'articolo di Vinge che ha introdotto il concetto di SingolaritàTecnologica al grande pubblico: "Entro trent'anni, avremo letecnologie necessarie a creare intelligenze super-umane. Inbreve, dopo tale evento, l'era umana sarà terminata. E'possibile evitare tali sviluppi? Se è non possibile evitarli,

possiamo allora influenzarli in modo di garantire la nostrasopravvivenza? In questo articolo si considerano talidomande, si offrono alcune possibili risposte e si presentano

ulteriori pericoli." 

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 Una introduzione alla Singolarità  

Per migliaia di anni, l'organo su cui la civiltà umana si èfondata, il cervello, è rimaso immutato. La mente umana,però, non è l'ultimo capitolo nel libro dell'intelligenza. Ungiorno, avremo una tecnologia sufficientemente avanzata dapoter incrementare il nostro "hardware" - un evento questo,

noto con il termine Singolarità. Il livello di dimestichezza conla futurologia di ogni individuo, influenza il tipo di tecnologiache costui immagina sia necessario per giungere allaSingolarità, nonché le sue stime di quando ciò si avvererà ele sue previsioni dell'impatto che ciò avrà sull'umanità. Latecnologia che il Singularity Institute ritiene essere la favoritaè quella che porterà alla creazione di menti sintetiche, basatesu computer (Intelligenza Artificiale, Artificial Intelligent oAI). Riteniamo che tali menti artificiali siano sviluppabilivelocemente e con un impatto favorevole sull'umanità. David Orban sulla singolaritàtecnologica (video - 40 minuti, su Estropico

Blog) Aggiornamenti: la sezione Singolaritàtecnologica di Estropico Blog Altro materiale di Ray Kurzweil suEstropico: Viaggio fantastico, di Ray Kurzweil e Terry Grossman M.D. Capitolo 1. Puoi vivere abbastanza a lungo da vivere persempre. L'obiettivo di estendere la longevità può essereraggiunto in tre passi, o superando tre "ponti". Questo libroha lo scopo di servire come guida per vivere sufficientementea lungo in buona salute fisica e mentale (il primo "ponte" da

attraversare) da potersi avvantaggiare del completamentodella rivoluzione biotecnologica (il secondo ponte). Questo, asua volta, ci porterà alla rivoluzione nanotecnologica e dellaIntelligenza Artificiale, il terzo ponte, l'attraversamento delquale ci permetterà, potenzialmente, di vivereindefinitamente. I "ponti" a venire, il secondo capitolo di "Fantastic Voyage" diRay Kurzweil e Terry Grossman Capitolo 2. I "ponti" a venire - Questo libro descrive tre"ponti": 1. Il primo ponte è il nostro programma per la longevità.Esso consiste di terapie oggi disponibili che vi permetterannodi rimanere in buona salute sufficientemente a lungo da potertrarre il massimo vantaggio dal secondo ponte, una voltacostruito.2. Il secondo ponte è la rivoluzione biotecnologica. Svelando imisteri di proteine e geni, stiamo accumulando i mezzi che cipermetteranno di eliminare malattie ed invecchiamento,sviluppando al massimo il nostro potenziale. Questo secondoponte, a sua volta, condurrà ad un terzo. 3. Il terzo ponte è la rivoluzione nei settori dellenanotecnologie e dell'IA (Intelligenza Artificiale). Questarivoluzione ci permetterà di ricostruire i nostri corpi e cervellia livello molecolare. Queste trasformazioni tecnologicheemergenti introdurranno nuovi e potenti strumenti atti adespandere la nostra salute e le nostre capacità. L'era delle macchine spirituali, di Ray Kurzweil Capitolo 1. La tecnologia ha direttamente a che fare conl'accelerazione esponenziale dell'evoluzione. Anche se non èl'unico animale che utilizza utensili, gli Homo Sapiens sidistinguono per aver creato la tecnologia. La tecnologia vaoltre la semplice modellazione e uso di utensili. Essa implica

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una registrazione della creazione degli attrezzi e unaprogressione nella sofisticazione degli utensili. Essa necessital'invenzione ed è di per sé una continuazione dell'evoluzionein altri termini. Il "codice genetico" del processo evolutivodella tecnologia è la registrazione conservata dalle specie checreano utensili. Proprio come il codice genetico delle primeforme di vita era la stessa composizione chimica degliorganismi, così la registrazione scritta dei primi utensili

consisteva negli utensili stessi. Promesse e pericoli: i poli interconnessi dellatecnologia del XXI secolo - Una risposta a BillJoy di Ray Kurzweil La tecnologia è sempre stata una lama a doppio taglio.Questo è particolarmente vero per la tecnologia moderna,basti considerare le biotecnologie. Abbiamo già ottenutonotevoli benefici come trattamenti più efficaci per l'AIDS,insulina, etc. Nei prossimi anni otterremo ulteriori enormibenefici, come la sconfitta del cancro e di molte altremalattie, nonchè l'estensione della longevità umana, tuttisviluppi positivi (anche se persino alcuni di questi sono

controversi per alcuni). Allo stesso tempo è possibile creare,in un qualsiasi laboratorio con le adeguate attrezzaturebiotecnologiche, un agente patogeno che potrebbe essere piùdistruttivo di una testata nucleare.