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vittore-agostini
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La solitudine nella società contemporanea è vissuta spesso come forma suprema di alienazione.
E tuttavia proprio nell’era della comunicazioneil senso di solitudine non è mai stato tanto forte.
Solo è chi corre in cerca dell’amore senza mai trovarlo.
Solo è chi cammina in mezzo alla folla incapace di comunicare.
Sola è chi attende invano il ritorno di colui che non arriva.
La solitudine atterrisce e deprime.
Lacera l’animo fino a volerne morire.
La solitudine attanaglia tutti gli esseri umani
costretti a farne l’esperienza fin
dal buon mattino.
La solitudine genera
amarezza.
E tuttavia è proprio nel silenzio e
nella solitudine
che si coglie l’essenziale.
Solo è chi che non viene amato,chi cerca invano l’amicizia.
Solo è il rifugiato,il prigioniero, chi cerca di evadere
dal tran tran della vita.
Solo è chi è abbandonato da tutti, l’esule,chi cerca ansiosamente di ritrovare se stesso.
Solo è chi cerca invano
di essere amato.
La solitudine lacera l’anima.
Attanaglia lo spirito fino a
volerne morire.
La solitudine colpisce tutti gli esseri umani
costretti a farne amara esperienza fin dal buon
mattino.
La solitudine è terribile.
La solitudine spaventa.
Noi tutti ne facciamo in diversa misura l’esperienza.
La solitudine potrà tuttavia essere sorgente di gioia a seconda del modo con cui la vivremo.
La solitudine non sia per noi una fuga dal mondo,
ma una ricerca in profondità di noi stessi.