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La sorveglianza degli incidenti domestici nella Regione Lazio Rapporto per le Aziende Sanitarie Locali del Lazio nell’ambito del Progetto regionale “Programma di sorveglianza e prevenzione degli incidenti domestici” del Piano Nazionale della Prevenzione 2005/2007 del Ministero della Salute Marzo, 2007

La sorveglianza degli incidenti domestici nella Regione Lazio prevenzione/SISP/aggiornamenti/La... · In Italia la Legge 493/99, recante “Norme per la tutela della salute nelle

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La sorveglianza degli incidenti domestici nella Regione Lazio

Rapporto per le Aziende Sanitarie Locali del Lazionell’ambito del Progetto regionale

“Programma di sorveglianza e prevenzione degliincidenti domestici” del Piano Nazionale della

Prevenzione 2005/2007 del Ministero della Salute

Marzo, 2007

Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica

La sorveglianza degli incidenti domestici nella Regione Lazio

Rapporto per le Aziende Sanitarie Locali del Lazio

nell’ambito del Progetto regionale “Programma di sorveglianza e prevenzione degli

incidenti domestici” del Piano Nazionale della Prevenzione 2005/2007 del Ministero della Salute

Marzo, 2007

2

Indice

Introduzione Pag. 3

Articolazione del rapporto 3

Sorveglianza pilota, anno 2000 4

Metodologia 4

Risultati 5

Discussione 8

Accessi alle strutture di emergenza, anno 2004 10

Regione Lazio 10

ASL RMA 13

ASL RMB 16

ASL RMC 19

ASL RMD 22

ASL RME 25

ASL RMF 28

ASL RMG 31

ASL RMH 34

ASL VITERBO 37

ASL RIETI 40

ASL LATINA 43

ASL FROSINONE 46

Bibliografia 49

Allegati 51

3

Introduzione

Gli incidenti domestici rappresentano, nei paesi sviluppati, uno dei maggiori problemi di sanità

pubblica tra i bambini e gli anziani. Nei bambini tra zero e un anno di età, essi costituiscono

un’importante causa di ospedalizzazione, e, nei primi quattro anni di vita, sono la prima causa di

morte (1-3). Riguardo gli anziani, circa il 30% degli ultrasessantacinquenni è soggetto ad una

caduta ogni anno, di cui il 20-30% riporta una lesione con conseguente ridotta mobilità ed un

rischio più alto di morte prematura (4).

Da anni, in diversi paesi del mondo sono state adottate politiche di prevenzione e sicurezza per

ridurre la portata del fenomeno (5, 6). La Comunità Europea ha avviato un programma per la

sorveglianza e il monitoraggio degli eventi che accedono alle strutture di emergenza (ELHASS) (7).

In Italia la Legge 493/99, recante “Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzioni

dell’assicurazione contro gli incidenti domestici” (8), e il progetto sul Sistema Informativo

Nazionale sugli incidenti domestici SINIACA dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno costituito le

premesse per indicare, nel Piano Sanitario Regionale 2002-04 del Lazio, le azioni da intraprendere,

in termini di monitoraggio, prevenzione, educazione sanitaria e sicurezza. Accanto al sistema di

sorveglianza SINIACA, esistono diverse iniziative a livello nazionale (Istat – Indagine Multiscopo,

Ispesl – Indagine multicentrica su nove regioni italiane, Indagine Censis 2004) e a livello locale,

volte a raccogliere informazioni per la individuazione dei fattori che intervengono nella dinamica

infortunistica.

Una delle finalità del progetto della Regione Lazio “Programma di sorveglianza e prevenzione degli

incidenti domestici”, nell’ambito del Piano Nazionale di Prevenzione 2005-2007 del Ministero della

Salute, è la creazione di un sistema di sorveglianza in grado di monitorare il fenomeno nel tempo, di

pianificare azioni di prevenzione e di osservare l’effetto di tali azioni.

Articolazione del rapporto

Nel presente documento riportiamo i risultati regionali del sistema di sorveglianza, sperimentato su

dati dell’anno 2000, e una descrizione degli accessi alle strutture dell’emergenza a livello regionale

e per ASL per l’anno 2004.

4

Sorveglianza pilota, anno 2000

Il sistema di sorveglianza sperimentato è il risultato dell’integrazione dei dati provenienti dalle

strutture dell’emergenza con informazioni di carattere sanitario, rilevate da altri sistemi informativi

correnti (9). Il sistema permette di seguire il percorso terapeutico del paziente, ma anche di

analizzare eventuali associazioni con fattori socio-ambientali, come diversi studi hanno già

dimostrato (10-15).

Metodologia Fonti dei dati

1. Sistema Informativo Emergenza Sanitaria (SIES): raccoglie dati su tutti gli accesi alle 60

strutture dell’emergenza (Pronto Soccorso, DEA I e DEA II) della regione Lazio dal 1999. Le

informazioni riguardano l’anagrafica del paziente, le modalità di arrivo, il codice “triage”

(rosso-“molto urgente”, giallo-“urgente”, verde-“non urgente”, bianco-“accesso non

appropriato"), le procedure, le diagnosi e l’esito (dimissione a casa, trasferimento, ricovero,

decesso). In caso di trauma è segnalato il luogo di accadimento dell’incidente (strada, lavoro,

casa, violenza intenzionale, autolesionismo, altro)

2. Sistema Informativo Ospedaliero (SIO): rileva e gestisce i dati di tutti i ricoveri ospedalieri che

ogni anno si verificano negli Istituti di Ricovero e Cura della Regione a partire dal 1994.

3. Sistema Informativo Mortalità (SIM): raccoglie informazioni sui decessi di residenti nella

Regione Lazio (dati anagrafici, data e luogo di morte, causa di morte (codice ICD-9, ecc.).

Selezione dei casi e linkage tra i sistemi informativi

I casi vengono selezionati tra i residenti nel Lazio presenti nel SIES, tra coloro che hanno avuto

quindi accesso alle strutture dell’emergenza della Regione, nel corso dell’anno 2000 e che

riportano:

- diagnosi di trauma (ICD9-CM: 800-999) e luogo di accadimento “casa”, oppure

- diagnosi che, se accompagnata dall’indicazione anamnestica di trauma domestico, rappresenta

conseguenza immediata di trauma o errore di codifica riconducibile a trauma.

Gli individui così selezionati vengono poi ricercati nel SIO, per individuare eventuali ricoveri

successivi. Il database integrato SIES-SIO viene dunque linkato con il SIM per identificare i decessi

avvenuti entro 30 giorni dall’incidente. I casi riportati nel registro di mortalità, e non presenti nei

sistemi informativi dell’emergenza e ospedaliero, vengono considerati come decessi avvenuti sul

luogo dell’incidente ed inseriti nel database finale integrato SIES-SIO-SIM.

5

Risultati

Nel corso dell’anno 2000, gli accessi alle 60 strutture dell’emergenza della Regione Lazio per

incidenti domestici sono stati pari a 145.101 (5.065 persone hanno avuto almeno due accessi e 415

più di due). Come descritto in Tabella a, l’86% dei casi è stato dimesso a casa, il 6% ha rifiutato un

ricovero, mentre l’8% è stato ricoverato. I decessi sono stati 620, pari ad un tasso di letalità di

0,43% (7 deceduti durante il trasporto al pronto soccorso o durante la visita, 67 dopo la visita, 372

durante il ricovero e 174 dopo la dimissione dall’ospedale). Per una quota pari allo 0,7% dei

pazienti ospedalizzati non si è riusciti a determinare l’esito finale (16-19).

In Figura a sono rappresentati, per sesso e classi di età, i valori di incidenza degli accessi alle

strutture di emergenza, i tassi di ricovero e di mortalità per 100.000 residenti (20). L’incidenza

totale risulta pari a 2.700 per 100.000. I gruppi di popolazione a rischio sono prevalentemente i

bambini tra zero e 4 anni (5.757 per 100.000) e gli anziani (3.000 per 100.000). La probabilità di

subire un incidente domestico aumenta dai 60 anni per le donne e dai 75 anni per gli uomini. A 85

anni e oltre, l’incidenza risulta di circa 5.500 nelle donne e 3.800 per 100.000 negli uomini. In tutte

le altre classi di età il valore dell’incidenza è più alto tra gli uomini rispetto alle donne, in

particolare nel Lazio è stato osservato un picco tra i 15 e i 34 anni (3.465 uomini contro 2.045

donne per 100.000).

Per quanto riguarda i tassi di ospedalizzazione, i valori descrivono, rispetto alle classi di età, una

curva a U: nei bambini tra zero e 4 anni il tasso è pari a 442 casi per 100.000, negli anziani di oltre i

75 anni raggiunge il valore di 1.122.

Infine, dai dati del nostro sistema integrato, si osserva un aumento graduale del tasso di mortalità a

partire dai 65 anni. L’età media al decesso risulta di 80 anni per gli uomini e di 86 per le donne.

Tabella a. Accessi alle strutture dell’emergenza per esito. Lazio, 2000 Esito n % %

A domicilio 125046 86,2Rifiuta il ricovero 8270 5,7Decessi 74 0,1Ricovero: 11711 8,1 100 A domicilio 11086 94,7 Decessi 546 4,7

Altro 79 0,7

Totale 145101 100

6

Figura a. Incidenza degli accessi per incidenti domestici alle strutture dell’emergenza, tassi di ricovero e di mortalità per 100.000 residenti, per sesso e classi di età. Lazio, 2000

ED visit rate

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

70000-

4

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10-1

4

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20-2

4

25-2

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30-3

4

35-3

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40-4

4

45-4

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50-5

4

55-5

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60-6

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4

75-7

9

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4

85 e

+

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es p

er 1

00,0

00 in

habi

tant

smales females

Hospitalisation rate

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1500

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2500

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10-1

4

15-1

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20-2

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25-2

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30-3

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35-3

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55-5

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75-7

9

80-8

4

85 e

+

Rat

es p

er 1

00,0

00 in

habi

tant

s

males females

Mortality rate

0100200300400500

600700800900

1000

0-4

5-9

10-1

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15-1

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20-2

4

25-2

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30-3

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35-3

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40-4

4

45-4

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4

55-5

9

60-6

4

65-6

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70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

Rat

es b

y 10

0,00

0 in

habi

tant

s

males females

7

Le Tabelle b, c e d mostrano la distribuzione degli accessi alle strutture dell’emergenza della

Regione rispettivamente per codice “triage”, distretto corporeo coinvolto e tipo di lesione riportata.

Il codice “triage” prevalente (74%) è il verde, accesso non urgente, segue il codice bianco (21%),

accesso non appropriato. L’urgenza risulta più alta nel gruppo degli anziani, la frequenza del codice

“triage” rosso, molto urgente, e giallo, urgente, aumenta infatti all’aumentare dell’età.

Le sedi maggiormente colpite sono gli arti superiori (33%), gli arti inferiori (24%) e testa e collo

(23%). Tra gli uomini prevalgono gli arti superiori e tra le donne gli arti inferiori. Rispetto alla

popolazione generale, i bambini hanno una più alta percentuale di lesioni della testa e del collo,

inoltre risulta una quota importante di lesioni interne e traumatismi intracranici.

I tipi di lesione più frequenti sono contusioni/traumi superficiali (34%), ferite (21%) e fratture

(15%). Gli uomini risultano maggiormente soggetti a contusioni/traumi superficiali, mentre le

donne alle fratture.

Tabella b. Accessi alle strutture dell’emergenza per triage. Lazio, 2000

TRIAGE N % rosso 218 0,2giallo 5036 3,5verde 107374 74,0bianco 29914 20,6non eseguito 250 1,7Totale 145051 100

Tabella c. Accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo. Lazio, 2000 DISTRETTO CORPOREO N % arti superiori 47723 32,9arti inferiori 35236 24,3testa e collo 33594 23,2torace e addome 7038 4,9traumatismi intracranici 2949 2,0colonna vertebrale e parete toracica post. 1890 1,3multiple 2516 1,7mal definito 6239 4,3non definibile 7916 5,5Totale 145101 100,0

8

Tabella d. Accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione. Lazio, 2000

TIPO DI LESIONE N % contusione/traumi superficiali 49335 34,0corpo estraneo 5514 3,8ferite 31037 21,4frattura 20988 14,5lesioni interne 3611 2,5lussazioni 1730 1,2lesioni vasi sanguigni 42 0,0mal definito 10374 7,1schiacciamento/amputazione 1107 0,8ustioni 3390 2,3lesioni nervi 103 0,1non definibile 2281 1,6strappi e distorsioni 13082 9,0multiple 2386 1,6avvelenamenti 121 0,1Totale 145101 100,0

Discussione

La popolazione infantile e adolescenziale insieme alle donne ultrasessantacinquenni, è interessata

principalmente dalla “caduta”, la modalità di infortunio più frequente in ambiente domestico.

Diversi sono i fattori che possono spiegare questo fenomeno. Certamente le cause degli infortuni

domestici dei bambini più piccoli possono essere ricondotte ad un sbagliato

comportamento/ambiente di chi ne ha cura (21) e al fatto che i bambini più piccoli trascorrono

maggior tempo in casa rispetto alle altre classi d’età (22). Altri studi hanno invece esaminato fattori

di rischio specifici, come la presenza nella stessa casa di altri bambini, le condizioni di degrado

delle abitazioni, un basso livello socio-economico della famiglia (23-25) e infine il minor controllo

causato dall’assenza delle madri, in quanto giovani lavoratrici (26).

Tra i bambini di età inferiore all'anno, si è registrato un elevato numero di traumatismi intracranici

(27-29), che ha indotto ad approfondire le analisi: dei 410 casi, il 29,5% risulta ospedalizzato, di cui

l’83,5% riporta una durata della degenza minore o uguale alle 48 ore. Considerando la giovanissima

età degli infortunati, si suppone che una parte di tali traumi siano “sospetti” e che i ricoveri siano a

scopo di osservazione.

Gli incidenti mortali coinvolgono quasi esclusivamente gli anziani, per i quali la maggiore gravità

del fenomeno è in parte attribuibile alle condizioni fisiche (perdita di elasticità, debolezza,

impedimento nei gesti, difficoltà di coordinamento), psichiche (depressione, solitudine), cliniche

(malattie croniche) e all’uso di farmaci.

9

Le più alte incidenze di accesso alle strutture dell’emergenza e di ricovero sono state riscontrate

nelle stagioni calde. Ciò a conferma della correlazione tra traumatismi e condizioni meteorologiche

favorevoli evidenziata da alcuni studi epidemiologici (2, 30).

Un importante limite dei dati utilizzati è l’elevata percentuale di accessi di cui non si conosce

l’esatto luogo del trauma e la mancanza di informazioni riguardo la dinamica e il luogo esatto

dell’incidente. Tali informazioni consentirebbero di analizzare vari fattori di rischio, come il locale

dell’abitazione.

Le mura domestiche rappresentano un ambito di sicurezza solo se sono rispettate condizioni di

corretto utilizzo degli spazi e degli oggetti - Legge 493/99 “Norme per la tutela della salute nelle

abitazioni e istituzione dell’assicurazione contro gli infortuni domestici” (8).

10

Accessi alle strutture di emergenza, anno 2004

Regione Lazio

In questa sezione, riportiamo una descrizione degli accessi alle strutture dell’emergenza per

incidenti domestici nella Regione Lazio e nelle singole ASL, secondo i dati rilevati dal SIES nel

corso dell’anno 2004.

In tutta la Regione si sono verificati 106.832 accessi da parte dei residenti, con un tasso d’incidenza

pari a 2.052 per 100.000. Come già evidenziato per i dati del 2000, in Figura 1 si nota che i gruppi

di popolazione a rischio sono prevalentemente i bambini tra zero e 4 anni (4.663 per 100.000) e gli

ultrasettantenni (2.880 per 100.000). I dati dell’anno 2004 evidenziano un aumento dell’incidenza a

partire dai 50 anni di età per le donne e dai 75 anni per gli uomini. A 85 anni e oltre l’incidenza è di

5.518 per 100.000 nelle donne e di 3.321 negli uomini. In tutte le altre classi di età, il valore

dell’incidenza è più alto tra gli uomini rispetto alle donne, in particolare tra i 20 e i 30 anni (2.137 e

1.497 per 100.000 rispettivamente).

Nelle Tabelle 1-5 i casi vengono distribuiti secondo le modalità delle seguenti variabili: modo di

arrivo alla struttura dell’emergenza, codice “triage”, esito della visita, distretto corporeo coinvolto e

tipo di lesione rilevata. Si nota che l’88% dei casi è giunto alla struttura dell’emergenza in modo

autonomo e solo l’8% tramite ambulanza. Il codice “triage” prevalente (87%) è il verde, accesso

non urgente, segue il codice bianco, accesso non appropriato, presente nel 7% dei casi. Per quanto

riguarda l’esito dell’accesso, l’85% dei casi è stato dimesso a casa, il 6% ha rifiutato un ricovero,

mentre il 9% è stato ricoverato o trasferito in altro istituto. Gli arti superiori e inferiori sono i

distretti corporei più colpiti (33% e 25%), insieme a testa e collo (20%). Le tipologie di lesioni

maggiormente riportate sono le contusioni/traumi superficiali nel 34% dei casi, le ferite e le fratture

con uguale proporzione di casi (19%).

11

Figura 1. Tassi d’incidenza degli accessi alle strutture dell’emergenza per 100.000 residenti, per sesso e classi di età nel Lazio, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

0-4 5-9

10-1

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15-1

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20-2

4

25-2

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30-3

4

35-3

9

40-4

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45-4

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50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

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4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschifemmine

Tabella 1. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti del Lazio, SIES 2004. MODALITA' DI ARRIVO N % ambulanza 8356 7,8autonomo 94435 88,4altro 4041 3,8Totale 106832 100,0

Tabella 2. Numero e % degli accessi alle strutture di emergenza per codice triade dei residenti del Lazio, SIES 2004. TRIAGE N % giunto cadavere 2 0,002rosso 100 0,1giallo 6292 5,9verde 92655 86,7bianco 7617 7,1non eseguito 166 0,2Totale 106832 100,0

12

Tabella 3. Numero e % degli accessi alle strutture di emergenza per esito della visita dei residenti del Lazio, SIES 2004. ESITO N % giunto cadavere o deceduto 12 0,0a domicilio 90747 84,9ricovero in reparto di degenza 7884 7,4trasferimento in altro istituto 1352 1,3rifiuta ricovero 6370 6,0non risponde alla chiamata 467 0,4Totale 106832 100,0

Tabella 4. Numero e % degli accessi alle strutture di emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti del Lazio, SIES 2004. DISTRETTO CORPOREO N % arti superiori 35214 33,0arti inferiori 26504 24,8testa e collo 21018 19,7mal definito 6839 6,4non definibile 5510 5,2torace e addome 5412 5,1traumatismi intracranici 3001 2,8colonna vertebrale e parete toracica post. 1842 1,7multiple 1492 1,4Totale 106832 100,0

Tabella 5. Numero e % degli accessi alle strutture di emergenza per tipo di lesione riportata dei residenti del Lazio, SIES 2004. TIPO DI LESIONE N % contusione/traumi superficiali 35914 33,6ferite 19825 18,6frattura 19724 18,5strappi e distorsioni 9365 8,8mal definito 6732 6,3corpo estraneo in orifizio naturale 3379 3,2lesioni interne 3310 3,1ustioni 2465 2,3non definibile 2132 2,0lussazioni 1517 1,4multiple 1505 1,4schiacciamento/amputazione 838 0,8lesioni nervi 80 0,07lesioni vasi sanguigni 46 0,04Totale 106832 100,0

13

ASL RMA

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMA, è risultato di 7.992, pari al 7,2% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.750 per 100.000 residenti.

I valori d’incidenza, calcolati per sesso e classi di età nel territorio della ASL RMA, risultano

sensibilmente inferiori (Figura 1a) a quelli regionali, in particolare tra gli uomini di oltre 20 anni di

età.

Rispetto alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1a-5a, non si evidenziano differenze

rilevanti tra la distribuzione dei casi residenti nel territorio di competenza della ASL RMA e

dell’intera Regione.

Figura 1a. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMA, SIES 2004

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RMAmaschi LAZIOfemmine RMAfemmine LAZIO

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Tabella 1a. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMA e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 6892 86,2 88,5ambulanza 874 10,9 7,8altro 226 2,8 3,8Totale 7992 100,0 100,0

Tabella 2a. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RMA e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 8 0,1 0,1giallo 544 6,8 5,8verde 6973 87,2 86,8bianco 461 5,8 7,1non eseguito 6 0,1 0,2Totale 7992 100,0 100,0

Tabella 3a. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMA e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 3 0,04 0,01a domicilio 6681 83,6 85,0ricovero in reparto di degenza 676 8,5 7,3trasferimento in altro istituto 81 1,0 1,2rifiuta ricovero 534 6,7 5,9non risponde alla chiamata 17 0,2 0,4Totale 7992 100,0 100,0

Tabella 4a. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMA e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 2594,0 32,5 33,0arti inferiori 2046,0 25,6 24,8testa e collo 1971,0 24,7 19,6mal definito 399,0 5,0 6,4torace e addome 377,0 4,7 5,1non definibile 283,0 3,5 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 136 1,7 1,7traumatismi intracranici 97 1,2 2,8multiple 89 1,1 1,4Totale 7992 100,0 100,0

15

Tabella 5a. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMA e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 2829 35,4 33,6frattura 1812 22,7 18,4ferite 1432 17,9 18,7strappi e distorsioni 650 8,1 8,7mal definito 373 4,7 6,3ustioni 215 2,7 2,3corpo estraneo in orifizio naturale 177 2,2 3,2lussazioni 141 1,8 1,4lesioni interne 122 1,5 3,1non definibile 106 1,3 2,0multiple 81 1,0 1,4schiacciamento/amputazione 49 0,6 0,8lesioni vasi sanguigni 4 0,05 0,04lesioni nervi 1 0,01 0,07Totale 7992 100,0 100,0

16

ASL RMB

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMB, è risultato di 11.774, pari al 10,6% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.867 per 100.000 residenti.

I valori dei tassi d’incidenza degli accessi risultano nella ASL RMB in generale lievemente

inferiori a quelli regionali (Figura 1b); negli uomini di oltre 35 anni i valori si sovrappongono o

sono di poco inferiori ai valori regionali.

Riguardo le modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1b–5b, non si evidenziano differenze

rilevanti della distribuzione dei casi rispetto all’intera Regione; segnaliamo solo una maggiore

presenza del distretto corporeo “testa e collo” rispetto alla situazione regionale (25% vs 20%).

Figura 1b. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMB, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RMBmaschi LAZIOfemmine RMBfemmine LAZIO

17

Tabella 1b. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMB e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 10250 87,1 88,5ambulanza 866 7,4 7,8altro 658 5,6 3,8Totale 11774 100,0 100,0

Tabella 2b. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triage attribuito dei residenti della ASL RMB e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 4 0,03 0,1giallo 946 8,03 5,8verde 10291 87,40 86,8bianco 527 4,48 7,1non eseguito 6 0,05 0,2Totale 11774 100,00 100,0

Tabella 3b. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMB e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 1 0,01 0,01a domicilio 10016 85,1 85,0ricovero in reparto di degenza 658 5,6 7,3trasferimento in altro istituto 212 1,8 1,2rifiuta ricovero 829 7,0 5,9non risponde alla chiamata 58 0,5 0,4Totale 11774 100,0 100,0

Tabella 4b. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMB e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 3618 30,7 33,0arti inferiori 2901 24,6 19,6testa e collo 2552 21,7 24,8mal definito 915 7,8 5,2torace e addome 624 5,3 6,4non definibile 517 4,4 5,1colonna vertebrale e parete toracica posteriore 289 2,5 2,8traumatismi intracranici 217 1,8 1,7multiple 141 1,2 1,4Totale 11774 100,0 100,0

18

Tabella 5b. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMB e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 4185 35,5 33,6frattura 2034 17,3 18,4ferite 1934 16,4 18,7strappi e distorsioni 876 7,4 8,7mal definito 739 6,3 6,3ustioni 729 6,2 3,2corpo estraneo in orifizio naturale 350 3,0 2,3lussazioni 316 2,7 3,1lesioni interne 198 1,7 1,4non definibile 186 1,6 2,0multiple 129 1,1 1,4schiacciamento/amputazione 76 0,6 0,8lesioni vasi sanguigni 12 0,10 0,04lesioni nervi 10 0,08 0,07Totale 11774 100,0 100,0

19

ASL RMC

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMC, è risultato di 11.174, pari al 10,1% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 2.297 per 100.000 residenti.

I valori dei tassi d’incidenza tra le donne residenti nella ASL RMC e nell’intera regione risultano

sovrapponibili, eccetto per la prima e l’ultima classe di età, in cui i valori della ASL risultano

superiori (Figura 1c). Per quanto riguarda gli uomini, il trend rispetto alla situazione regionale non

è costante tra le classi di età; si segnalano valori superiori nella ASL nei bambini fino a 9 anni di età

e negli ultrasettantenni, mentre per le classi di età rimanenti i valori sono in generale inferiori

rispetto a quelli regionali.

Rispetto alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1c–5c, una differenza da evidenziare

riguarda la variabile distretto corporeo per cui è riportata una quota di casi “mal definiti” più

importante rispetto a quella regionale (13% vs 6%). Risulta, inoltre, inferiore la proporzione di casi

che arrivano alle strutture dell’emergenza in modo autonomo (83% vs 89% regionale).

Figura 1c. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMC, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

0-4

5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RMCmaschi LAZIOfemmine RMCfemmine LAZIO

20

Tabella 1c. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMC e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 1093 9,8 88,5ambulanza 9218 82,5 7,8altro 863 7,7 3,8Totale 11174 100,0 100,0

Tabella 2c. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RMC e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere 1 0,01 0,002rosso 6 0,1 0,1giallo 797 7,1 5,8verde 9881 88,4 86,8bianco 483 4,3 7,1non eseguito 6 0,1 0,2Totale 11174 100,0 100,0

Tabella 3c. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMC e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 1 0,01 0,01a domicilio 9474 84,8 85,0ricovero in reparto di degenza 961 8,6 7,3trasferimento in altro istituto 123 1,1 1,2rifiuta ricovero 577 5,2 5,9non risponde alla chiamata 38 0,3 0,4Totale 11174 100,0 100,0

Tabella 4c. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMC e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 3560 31,9 33,0arti inferiori 2665 23,9 24,8testa e collo 2118 19,0 19,6mal definito 1423 12,7 6,4torace e addome 571 5,1 5,1non definibile 382 3,4 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 183 1,6 2,8traumatismi intracranici 178 1,6 1,7multiple 94 0,8 1,4Totale 11174 100,0 100,0

21

Tabella 5c. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMC e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 3841 34,37 33,6frattura 2181 19,52 18,4ferite 1897 16,98 18,7strappi e distorsioni 1053 9,424 8,7mal definito 916 8,198 6,3ustioni 321 2,873 2,3corpo estraneo in orifizio naturale 242 2,166 3,2lussazioni 193 1,727 1,4lesioni interne 191 1,709 3,1non definibile 140 1,253 2,0multiple 109 0,975 1,4schiacciamento/amputazione 84 0,752 0,8lesioni vasi sanguigni 6 0,054 0,07lesioni nervi - - 0,04Totale 11174 100 100,0

22

ASL RMD

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMD, è risultato di 10.029, pari al 9,0% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.980 per 100.000 residenti.

Per la popolazione femminile residente nel territorio di competenza della ASL RMD, i valori

d’incidenza risultano in generale sovrapponibili a quelli calcolati per l’intera Regione (Figura 1d),

ad eccezione della classe di oltre 85 anni, i cui valori sono più alti nella ASL per entrambi i sessi.

L’incidenza negli uomini, a parte l’ultima classe di età, risulta nel complesso inferiore rispetto alla

Regione, in particolare tra i 10 e i 39 anni di età.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1d–5d, la distribuzione dei casi

attribuiti alla ASL RMD è in linea con il quadro regionale e non si evidenziano differenze rilevanti.

Figura 1d. Tassi d’incidenza per 100 000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMD, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classe di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i maschi RMDmaschi LAZIOfemmine RMDfemmine LAZIO

23

Tabella 1d. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMD e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 8793 87,7 88,5ambulanza 940 9,4 7,8altro 296 3,0 3,8Totale 10029 100,0 100,0

Tabella 2d. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RMD e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 13 0,1 0,1giallo 447 4,5 5,8verde 9118 90,9 86,8bianco 442 4,4 7,1non eseguito 9 0,1 0,2Totale 10029 100,0 100,0

Tabella 3d. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMD e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 2 0,0 0,01a domicilio 8714 86,9 85,0ricovero in reparto di degenza 678 6,8 7,3trasferimento in altro istituto 93 0,9 1,2rifiuta ricovero 506 5,0 5,9non risponde alla chiamata 36 0,4 0,4Totale 10029 100,0 100,0

Tabella 4d. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMD e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 3357 33,5 33,0arti inferiori 2544 25,4 24,8testa e collo 2191 21,8 19,6mal definito 534 5,3 6,4torace e addome 469 4,7 5,1non definibile 403 4,0 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 197 2,0 2,8traumatismi intracranici 190 1,9 1,7multiple 144 1,4 1,4Totale 10029 100,0 100,0

24

Tabella 5d. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMD e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 3249 32,4 33,6frattura 1985 19,8 18,7ferite 1951 19,5 18,4strappi e distorsioni 1028 10,3 8,7mal definito 516 5,1 6,3ustioni 286 2,9 3,2corpo estraneo in orifizio naturale 260 2,6 3,1lussazioni 220 2,2 2,3lesioni interne 166 1,7 1,4non definibile 161 1,6 1,4multiple 117 1,2 2,0schiacciamento/amputazione 89 0,9 0,8lesioni vasi sanguigni - - 0,04lesioni nervi 1 0,01 0,07Totale 10029 100,0 100,0

25

ASL RME

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RME, è risultato di 9.636, pari al 8,7% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.972 per 100.000 residenti.

Per la popolazione residente nel territorio di competenza della ASL RME, i valori calcolati

d’incidenza degli accessi risultano, in entrambi i sessi, lievemente inferiori rispetto a quelli

regionali (Figura 1e), in particolare tra gli uomini dai 20 ai 34 anni. Solo negli anziani di oltre 85

anni, soprattutto uomini, l’incidenza della ASL supera quella regionale.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1e–5e, la distribuzione dei casi

attribuiti alla ASL RME risulta in linea con il quadro regionale e non si evidenziano differenze

rilevanti.

Figura 1e. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RME, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classe di età

ince

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i maschi RMEmaschi LAZIOfemmine RMEfemmine LAZIO

26

Tabella 1e. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RME e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 8444 87,6 88,5ambulanza 904 9,4 7,8altro 288 3,0 3,8Totale 9636 100,0 100,0

Tabella 2e. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RME e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 15 0,2 0,1giallo 684 7,1 5,8verde 8346 86,6 86,8bianco 581 6,0 7,1non eseguito 10 0,1 0,2Totale 9636 100,0 100,0

Tabella3e. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RME e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 1 0,0 0,01a domicilio 8339 86,5 85,0ricovero in reparto di degenza 764 7,9 7,3trasferimento in altro istituto 88 0,9 1,2rifiuta ricovero 395 4,1 5,9non risponde alla chiamata 49 0,5 0,4Totale 9636 100,0 100,0

Tabella 4e. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RME e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 3021 31,4 33,0arti inferiori 2424 25,2 24,8testa e collo 1973 20,5 19,6mal definito 637 6,6 6,4torace e addome 488 5,1 5,1non definibile 423 4,4 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 355 3,7 2,8traumatismi intracranici 192 2,0 1,7multiple 123 1,3 1,4Totale 9636 100,0 100,0

27

Tabella 5e. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RME e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 3145 32,6 33,6frattura 1907 19,8 18,4ferite 1746 18,1 18,7strappi e distorsioni 875 9,1 8,7mal definito 545 5,7 6,3ustioni 399 4,1 3,1corpo estraneo in orifizio naturale 258 2,7 3,2lussazioni 247 2,6 2,3lesioni interne 165 1,7 2,0non definibile 133 1,4 1,4multiple 123 1,3 1,4schiacciamento/amputazione 83 0,9 0,8lesioni vasi sanguigni 9 0,09 0,04lesioni nervi 1 0,01 0,07Totale 9636 100,0 100,0

28

ASL RMF

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMF, è risultato di 4.625, pari al 4,2% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.721 per 100 000 residenti.

Per la popolazione residente nel territorio di competenza della ASL RMF, i valori calcolati

d’incidenza risultano, in entrambi i sessi, sensibilmente inferiori a quelli regionali, in particolare

nella prima classe di età (Figura 1f). Solo per le donne ultraottantenni i valori della ASL coincidono

con quelli della Regione.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1f–5f, le ferite risultano, tra le lesioni,

rappresentate in modo minore rispetto alla situazione regionale (14% vs 19%). Il resto è in linea con

il quadro regionale.

Figura 1f. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMF, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RMFmaschi LAZIOfemmine RMFfemmine LAZIO

29

Tabella 1f. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMF e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 4106 88,8 88,5ambulanza 391 8,5 7,8altro 128 2,8 3,8Totale 4625 100,0 100,0

Tabella 2f. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RMF e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 9 0,2 0,1giallo 343 7,4 5,8verde 3941 85,2 86,8bianco 302 6,5 7,1non eseguito 30 0,6 0,2Totale 4625 100,0 100,0

Tabella 3f. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMF e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps - - 0,01a domicilio 3779 81,7 85,0ricovero in reparto di degenza 433 9,4 7,3trasferimento in altro istituto 47 1,0 1,2rifiuta ricovero 345 7,5 5,9non risponde alla chiamata 21 0,5 0,4Totale 4625 100,0 100,0

Tabella 4f. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMF e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 1327 28,7 33,0arti inferiori 1153 24,9 24,8testa e collo 877 19,0 19,6mal definito 439 9,5 6,4torace e addome 276 6,0 5,1non definibile 245 5,3 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 152 3,3 2,8traumatismi intracranici 98 2,1 1,7multiple 58 1,3 1,4Totale 4625 100,0 100,0

30

Tabella 5f. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMF e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 1610 34,8 33,6frattura 938 20,3 18,4ferite 633 13,7 18,7strappi e distorsioni 408 8,8 8,7mal definito 361 7,8 6,3ustioni 165 3,6 3,2corpo estraneo in orifizio naturale 165 3,6 3,1lussazioni 102 2,2 2,3lesioni interne 80 1,7 2,0non definibile 69 1,5 1,4multiple 54 1,2 1,4schiacciamento/amputazione 34 0,7 0,8lesioni vasi sanguigni 3 0,06 0,04lesioni nervi 3 0,06 0,07Totale 4625 100,0 100,0

31

ASL RMG

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMG, è risultato di 7.490, pari al 6,7% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.763 per 100 000 residenti.

I valori dei tassi d’incidenza degli accessi dei residenti ASL RMG risultano inferiori a quelli

regionali, in particolare per le donne (Figura 1g). Differenze più marcate si notano tra gli

ultraottantenni sia uomini che donne.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1g–5g, la distribuzione dei casi per

codice “triage” nella ASL RMG sottolinea una minore presenza di codici verdi, casi “non urgenti”,

rispetto al dato regionale (81% vs 87%), mentre maggiore è la quota attribuibile al codice bianco

“accesso non appropriato” (15% vs 7%). Più alta è anche la proporzione di casi dimessi a domicilio

(89% vs 85%).

Grafico 1g. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMG, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RMGmaschi LAZIOfemmine RMGfemmine LAZIO

32

Tabella 1g. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMG e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 6782 90,5 88,5ambulanza 507 6,8 7,8altro 201 2,7 3,8Totale 7490 100,0 100,0

Tabella 2g. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RMG e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 6 0,1 0,1giallo 341 4,6 5,8verde 6028 80,5 86,8bianco 1104 14,7 7,1non eseguito 11 0,1 0,2Totale 7490 100,0 100,0

Tabella 3g. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMG e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps - - 0,01a domicilio 6632 88,5 85,0ricovero in reparto di degenza 511 6,8 7,3trasferimento in altro istituto 68 0,9 1,2rifiuta ricovero 264 3,5 5,9non risponde alla chiamata 15 0,2 0,4Totale 7490 100,0 100,0

Tabella 4g. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMG e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 2428 32,4 33,0arti inferiori 1732 23,1 24,8testa e collo 1657 22,1 19,6mal definito 562 7,5 5,2torace e addome 361 4,8 5,1non definibile 288 3,8 6,4colonna vertebrale e parete toracica posteriore 278 3,7 2,8traumatismi intracranici 95 1,3 1,7multiple 89 1,2 1,4Totale 7490 100,0 100,0

33

Tabella 5g. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMG e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 2765 36,9 33,6frattura 1373 18,3 18,7ferite 1194 15,9 18,4strappi e distorsioni 540 7,2 8,7mal definito 476 6,4 3,2ustioni 364 4,9 6,3corpo estraneo in orifizio naturale 283 3,8 3,1lussazioni 185 2,5 2,3lesioni interne 93 1,2 1,4non definibile 86 1,1 2,0multiple 76 1,0 1,4schiacciamento/amputazione 46 0,6 0,8lesioni vasi sanguigni 7 0,1 0,1lesioni nervi 2 0,0 0,04Totale 7490 100,0 100,0

34

ASL RMH

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RMH, è risultato di 12.317, pari al 11,1% del totale degli

accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 2.624 per 100.000 residenti.

I valori delle incidenze relative alla popolazione della ASL RMH sono evidentemente più alti di

quelli regionali, in particolare tra gli individui di sesso maschile (Figura 1h); per le donne

l’incidenza può considerarsi sovrapponibile alla regionale tra i 20 e i 49 anni.

Rispetto alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1h–5h, una differenza da rilevare

riguarda la variabile distretto corporeo, dove la quota di casi “mal definiti” risulta più importante

rispetto a quella regionale (11% vs 6%).

Figura 1h. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RMH, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classi di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RMHmaschi LAZIOfemmine RMHfemmine LAZIO

35

Tabella 1h. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RMH e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 11022 89,5 88,5ambulanza 692 5,6 7,8altro 603 4,9 3,8Totale 12317 100,0 100,0

Tabella 2h. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RMH e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 9 0,1 0,1giallo 502 4,1 5,8verde 10671 86,6 86,8bianco 1125 9,1 7,1non eseguito 10 0,1 0,2Totale 12317 100,0 100,0

Tabella 3h. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RMH e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 1 0,0 0,01a domicilio 10385 84,3 85,0ricovero in reparto di degenza 649 5,3 7,3trasferimento in altro istituto 171 1,4 1,2rifiuta ricovero 1049 8,5 5,9non risponde alla chiamata 62 0,5 0,4Totale 12317 100,0 100,0

Tabella 4h. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RMH e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 4162 33,8 33,0arti inferiori 2925 23,7 24,8testa e collo 2080 16,9 19,6mal definito 893 7,3 6,4torace e addome 654 5,3 5,1non definibile 651 5,3 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 592 4,8 2,8traumatismi intracranici 184 1,5 1,7multiple 176 1,4 1,4Totale 12317 100,0 100,0

36

Tabella 5h. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RMH e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 3817 31,0 33,6frattura 2121 17,2 18,7ferite 2111 17,1 18,4strappi e distorsioni 1308 10,6 6,3mal definito 912 7,4 8,7ustioni 631 5,1 3,1corpo estraneo in orifizio naturale 390 3,2 3,2lussazioni 301 2,4 2,3lesioni interne 261 2,1 2,0non definibile 164 1,3 1,4multiple 163 1,3 1,4schiacciamento/amputazione 106 0,9 0,8lesioni vasi sanguigni 19 0,2 0,1lesioni nervi 13 0,1 0,04Totale 12317 100,0 100,0

37

ASL VITERBO

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL VITERBO, è risultato di 3.566, pari al 3,2% del totale

degli accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 1.206 per 100.000 residenti.

I valori delle incidenze calcolate per sesso e per classe di età della ASL VITERBO risultano

marcatamente più bassi rispetto a quelli regionali in entrambi i sessi e in tutte la classi di età (Figura

1i), in particolare nella prima classe 0-4 anni e negli anziani di oltre 75.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1i–5i, la distribuzione dei casi per

codice “triage” nella ASL VITERBO sottolinea una presenza più importante di codici verdi, accessi

“non urgenti”, rispetto al dato regionale (91% vs 87%). Minore risulta invece la quota dei casi che

giungono alle strutture dell’emergenza in modo autonomo (84% vs 89%).

Figura 1i. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL VITERBO, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classe di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi VTmaschi LAZIOfemmine VTfemmine LAZIO

38

Tabella 1i. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL VITERBO e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 2976 83,5 88,5ambulanza 335 9,4 7,8altro 255 7,2 3,8Totale 3566 100,0 100,0

Tabella 2i. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL VITERBO e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 7 0,2 0,1giallo 120 3,4 5,8verde 3242 90,9 86,8bianco 174 4,9 7,1non eseguito 23 0,6 0,2Totale 3566 100,0 100,0

Tabella 3i. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL VITERBO e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps - - 0,01a domicilio 3002 84,2 85,0ricovero in reparto di degenza 323 9,1 7,3trasferimento in altro istituto 93 2,6 1,2rifiuta ricovero 117 3,3 5,9non risponde alla chiamata 31 0,9 0,4Totale 3566 100,0 100,0

Tabella 4i. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL VITERBO e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 1270 35,6 33,0arti inferiori 868 24,3 24,8testa e collo 617 17,3 19,6mal definito 299 8,4 6,4torace e addome 214 6,0 5,1non definibile 79 2,2 2,8colonna vertebrale e parete toracica posteriore 79 2,2 5,2traumatismi intracranici 75 2,1 1,7multiple 65 1,8 1,4Totale 3566 100,0 100,0

39

Tabella 5i. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL VITERBO e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 1154 32,4 33,6frattura 772 21,6 18,7ferite 682 19,1 18,4strappi e distorsioni 323 9,1 6,3mal definito 227 6,4 8,7ustioni 94 2,6 2,3corpo estraneo in orifizio naturale 93 2,6 3,1lussazioni 58 1,6 1,4lesioni interne 53 1,5 3,2non definibile 40 1,1 1,4multiple 30 0,8 0,8schiacciamento/amputazione 26 0,7 2,0lesioni vasi sanguigni 13 0,4 0,1lesioni nervi 1 0,03 0,04Totale 3566 100,0 100,0

40

ASL RIETI Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL RIETI, è risultato di 1.430, il più basso tra tutte le ASL

laziali, pari al 3,1% del totale degli accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 942 per

100.000 residenti.

Nel territorio di competenza della ASL di RIETI i valori delle incidenze di accesso calcolate

risultano evidentemente più bassi rispetto a quelli regionali (Figura 1l), in particolare tra i bambini

appartenenti alla prima classe di età 0-4 anni, tra gli uomini di 20-29 anni e le donne di oltre 75

anni.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1l–5l, la distribuzione dei casi per

codice “triage” nella ASL RMG sottolinea una quota decisamente inferiore di codici verdi, casi

“non urgenti”, rispetto al dato regionale (61% vs 87%), mentre è evidentemente superiore la

presenza del codice bianco “accesso non appropriato” (35% vs 7%). Una proporzione maggiore di

casi esita in ricovero (12% vs 7%). Meno rappresentato, sempre rispetto i dati regionali, risulta il

distretto corporeo “testa e collo” (16% vs 20%), come anche meno presenti sono le lesioni di lieve

entità (30% vs 34%), mentre maggiori risultano le fratture (22% vs 18%).

Figura 1l. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL RIETI, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classe di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi RImaschi LAZIOfemmine RIfemmine LAZIO

41

Tabella1l. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL RIETI e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 1244 87,0 88,5ambulanza 144 10,1 7,8altro 42 2,9 3,8Totale 1430 100,0 100,0

Tabella 2l. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL RIETI e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 6 0,4 0,1giallo 53 3,7 5,8verde 873 61,0 86,8bianco 498 34,8 7,1non eseguito - - 0,2Totale 1430 100,0 100,0

Tabella 3l. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL RIETI e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 1 0,1 0,01a domicilio 1189 83,1 85,0ricovero in reparto di degenza 173 12,1 7,3trasferimento in altro istituto 10 0,7 1,2rifiuta ricovero 53 3,7 5,9non risponde alla chiamata 4 0,3 0,4Totale 1430 100,0 100,0

Tabella 4l. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL RIETI e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 510 35,7 33,0arti inferiori 346 24,2 24,8testa e collo 235 16,4 19,6mal definito 100 7,0 5,1torace e addome 65 4,5 2,8non definibile 60 4,2 6,4colonna vertebrale e parete toracica posteriore 50 3,5 5,2traumatismi intracranici 35 2,4 1,7multiple 29 2,0 1,4Totale 1430 100,0 100,0

42

Tabella 5l. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL RIETI e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 425 29,72 33,6frattura 314 21,96 18,4ferite 300 20,98 18,7strappi e distorsioni 110 7,69 8,7mal definito 81 5,66 6,3ustioni 70 4,90 3,1corpo estraneo in orifizio naturale 31 2,17 2,3lussazioni 26 1,82 2,0lesioni interne 26 1,82 1,4non definibile 24 1,68 3,2multiple 16 1,12 1,4schiacciamento/amputazione 7 0,49 0,8lesioni vasi sanguigni - - 0,1lesioni nervi - - 0,0Totale 1430 100,00 100,0

43

ASL LATINA

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL LATINA, è risultato di 14.228, il più alto tra tutte le

ASL laziali, pari al 12,8% del totale degli accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 2.778

per 100.000 residenti.

Sulla popolazione residente nel territorio della ASL di LATINA i valori delle incidenze calcolati

risultano in generale marcatamente più elevati rispetto a quelli regionali (Figura 1m), ad eccezione

degli uomini di oltre 85 anni, dove invece i valori si sovrappongono.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1m–5m, una differenza da rilevare è

una minore presenza del distretto corporeo coinvolto nell’incidente domestico “testa/collo” rispetto

a quella regionale (14% vs 20%).

Figura 1m. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL LATINA, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classe di età

inci

denz

e pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi LTmaschi LAZIOfemmine LTfemmine LAZIO

44

Tabella 1m. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL LATINA e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 13026 91,6 88,5ambulanza 824 5,8 7,8altro 378 2,7 3,8Totale 14228 100,0 100,0

Tabella 2m. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL LATINA e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere 1 0,0 0,002rosso 10 0,1 0,1giallo 657 4,6 5,8verde 12351 86,8 86,8bianco 1171 8,2 7,1non eseguito 38 0,3 0,2Totale 14228 100,0 100,0

Tabella 3m. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL LATINA e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps 2 0,0 0,01a domicilio 12271 86,2 85,0ricovero in reparto di degenza 1039 7,3 7,3trasferimento in altro istituto 145 1,0 1,2rifiuta ricovero 718 5,0 5,9non risponde alla chiamata 53 0,4 0,4Totale 14228 100,0 100,0

Tabella 4m. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL LATINA e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 4775 33,6 33,0arti inferiori 3922 27,6 24,8testa e collo 2022 14,2 19,6mal definito 997 7,0 5,2torace e addome 811 5,7 5,1non definibile 714 5,0 6,4colonna vertebrale e parete toracica posteriore 439 3,1 2,8traumatismi intracranici 301 2,1 1,4multiple 247 1,7 1,7Totale 14228 100,0 100,0

45

Tabella 5m. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL LATINA e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 4891 34,4 33,6frattura 2688 18,9 18,7ferite 2173 15,3 18,4strappi e distorsioni 1518 10,7 8,7mal definito 820 5,8 2,0ustioni 740 5,2 6,3corpo estraneo in orifizio naturale 482 3,4 3,1lussazioni 280 2,0 1,4lesioni interne 204 1,4 2,3non definibile 178 1,3 3,2multiple 153 1,1 1,4schiacciamento/amputazione 90 0,6 0,8lesioni vasi sanguigni 9 0,1 0,1lesioni nervi 2 0,0 0,0Totale 14228 100,0 100,0

46

ASL FROSINONE

Nel corso dell’anno 2004, il numero degli accessi alle strutture dell’emergenza per incidenti

domestici, da parte dei residenti della ASL FROSINONE, è risultato di 12.457, pari al 11,2% del

totale degli accessi nella Regione, con un tasso d’incidenza di 2.555 per 100.000 residenti.

Tra gli individui di sesso maschile, residenti nel territorio della ASL FROSINONE, i valori delle

incidenze risultano più elevati rispetto a quelli regionali (Figura 1n), ad esclusione degli

ultraottantenni, che hanno invece valori più bassi. Anche tra le donne, per la maggior parte delle

classi di età, sono stati calcolati valori d’incidenza superiori rispetto alla Regione, eccetto per le

classi 15-39 anni, dove i valori coincidono, e per oltre 85 anni, dove invece risultano inferiori

rispetto alla situazione regionale.

Riguardo alle modalità delle variabili riportate nelle Tabelle 1n–5n, tra le lesioni, le ferite risultano

maggiormente rappresentate rispetto alla Regione (23% vs 19%), così come gli arti superiori tra i

distretti corporei coinvolti (37% vs 33%). Maggiore risultano anche i casi che giungono alle

strutture dell’emergenza in modo autonomo (93% vs 89%).

Figura 1n. Tassi d’incidenza per 100.000 residenti degli accessi alle strutture dell’emergenza per sesso e classi di età nel Lazio e nella ASL FROSINONE, SIES 2004.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

0-4 5-9

10-1

4

15-1

9

20-2

4

25-2

9

30-3

4

35-3

9

40-4

4

45-4

9

50-5

4

55-5

9

60-6

4

65-6

9

70-7

4

75-7

9

80-8

4

85 e

+

classe di età

inci

denz

a pe

r 100

.000

abi

tant

i

maschi FRmaschi LAZIOfemmine FRfemmine LAZIO

47

Tabella 1n. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per modalità di arrivo dei residenti della ASL FROSINONE e dell’intera Regione, SIES 2004 MODALITA' DI ARRIVO N % %Lazio autonomo 11583 93,0 88,5ambulanza 775 6,2 7,8altro 99 0,8 3,8Totale 12457 100,0 100,0

Tabella 2n. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per codice triade attribuito dei residenti della ASL FROSINONE e dell’intera Regione, SIES 2004 TRIAGE N % %Lazio giunto cadavere - - 0,002rosso 7 0,1 0,1giallo 847 6,8 5,8verde 10845 87,1 86,8bianco 741 5,9 7,1non eseguito 17 0,1 0,2Totale 12457 100,0 100,0

Tabella 3n. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per esito della visita dei residenti della ASL FROSINONE e dell’intera Regione, SIES 2004 ESITO N % %Lazio giunto cadavere+deceduto in ps - - 0,01a domicilio 10168 81,6 85,0ricovero in reparto di degenza 1015 8,1 7,3trasferimento in altro istituto 219 1,8 1,2rifiuta ricovero 972 7,8 5,9non risponde alla chiamata 83 0,7 0,4Totale 12457 100,0 100,0

Tabella 4n. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per distretto corporeo coinvolto dei residenti della ASL FROSINONE e dell’intera Regione, SIES 2004 DISTRETTO CORPOREO N % %Lazio arti superiori 4544 36,5 33,0arti inferiori 3304 26,5 24,8testa e collo 2353 18,9 19,6mal definito 567 4,6 5,1torace e addome 524 4,2 6,4non definibile 516 4,1 5,2colonna vertebrale e parete toracica posteriore 274 2,2 2,8traumatismi intracranici 193 1,5 1,7multiple 182 1,5 1,4Totale 12457 100,0 100,0

48

Tabella 5n. Numero e % degli accessi alle strutture dell’emergenza per tipo di lesione rilevata dei residenti della ASL FROSINONE e dell’intera Regione, SIES 2004 TIPO DI LESIONE N % %Lazio contusione/traumi superficiali 3971 31,9 33,6frattura 2909 23,4 18,7ferite 2405 19,3 18,4strappi e distorsioni 1158 9,3 8,7mal definito 462 3,7 6,3ustioni 400 3,2 3,2corpo estraneo in orifizio naturale 297 2,4 3,1lussazioni 228 1,8 1,4lesioni interne 194 1,6 2,3non definibile 163 1,3 1,4multiple 144 1,2 0,8schiacciamento/amputazione 116 0,9 2,0lesioni vasi sanguigni 10 0,1 0,1lesioni nervi - - 0,0Totale 12457 100,0 100,0

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industrialized country immigrants: analysis of emergency admissions in Lazio, Italy, year 2000. Ann Ig. 2005;17:335-42.

Unintentional home injuries reported by an emergency-based surveillance system: incidence, hospitalisation rate and mortality. Authors: Sara Farchi, Paolo Giorgi Rossi, Francesco Chini, Laura Camilloni, Maurizio Di Giorgio, Gabriella Guasticchi and Piero Borgia. Authors’ affiliation: Public Health Agency of Lazio Region. Via di Santa Costanza, 53 00198 Rome, Italy. E-mail addresses: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected] Corresponding author: Sara Farchi, Public Health Agency of Lazio Region. Via di Santa Costanza, 53 00198 Rome, Italy. e-mail: [email protected] tel. +390683060315 fax +390683060463 Abstract: Objective: The aim of this study is to quantify the incidence of home injuries using an integrated surveillance system. It aims to estimate home accident mortality. Material and methods: The sources of data for this epidemiological descriptive study were the emergency information system, the hospital information system and the mortality registry of Lazio Region, 2000-01. We selected all emergency department (ED) visits for unintentional traumas that occurred at home. We calculated incidence of ED visits, hospitalisation and mortality rates by sex and age. Results: In the year 2000, 145 101 persons visited the ED (2 700/100 000), 8.1% of whom were then admitted to the hospital. Incidence was higher among children and older people. We observed 620 fatalities, a rate of 0.43%. The mortality registry reported 1042 deceased, a home accident-related mortality rate of 31.1/100 000. Conclusions: Unintentional injuries in the home are a relevant public health problem. Since none of the databases used in the study give a complete measure of the burden of home injuries, we combined the data from all of them to estimate the mortality and the burden of home injuries. Interventions for prevention must identify the specific accidents/injuries they are trying to reduce in order to focus their intervention on the appropriate population. Keywords: unintentional home injury; record linkage; surveillance; emergency department; 1. Introduction 1.1. Background Home is the place where people feel safe, and yet it is the place where most fatal injuries occur to infants and the elderly (1-3). Accidents at home are an important cause of admission to hospital for children (4-7), and falls among elderly people constitute a major public health problem (8-10). Characteristics of the home environment, such as the absence of railings on stairways, or insufficient lighting, may increase the probability of injury (2). For older people, increased incidence of injuries at home is a function of greater time spent at home during the day (11). The awareness that many of these injuries can be prevented has led several countries to develop strategies to reduce the rate of injury (1;12). However, the incidence of unintentional home injuries has not yet been thoroughly described. (5). Mortality rates from home injury are available, but they provide 3 an incomplete description of the burden of injury. One fatal to 1000 non fatal injuries has been estimated among young people (13). Sources of information about non-fatal injuries include state-based surveillance systems, hospital-based systems and trauma registries. Each of these sources has their strengths and limitations. Most are not population-based and are thus of limited usefulness in determining injury incidence (1). The European Home and Leisure Accidents

Surveillance System (EHLASS) is an EU project aimed at standardizing the monitoring of home and leisure accidents throughout the EU to determine their causes, the circumstances of their occurrence, and their consequences. Data collection systems are set up to collect EHLASS data in the emergency departments of selected hospitals in each of the member states (14). However, this surveillance is based only on ED visits, fatal injuries are underestimated. Different studies have suggested that injured patients surviving hospitalization remain at risk of dying from their injuries long after they are discharged from the hospital, for as long as several years (15-17). Trauma in the elderly has both an acute and long-term effect on mortality. A decrease in overall functioning that results from the injury seems to be responsible for the long term effects (18). These studies highlight the necessity to estimate the total mortality burden using vital statistics, because the outcome based on inpatient deaths underestimates the true burden from injury (17). A standard definition of home accident mortality does not exist, as in the case of road traffic injury death. Although in some countries, death certificates report the place of occurrence for fatal, unintentional injuries (19), mortality registries tend to underestimate the phenomenon for the following reasons: 1) the data on location of injury is missing across all ages in an estimated 20-30% of death certificates (20) 2) the quality of coding of external causes of death is not always good (21); 3) more deaths are more commonly attributed to a medical condition rather than an injury, especially among the elderly (22). 1.2. Goal of this investigation This is a descriptive study, aimed at quantifying the burden of home injuries and designed to characterize their incidence in terms of age and sex of the affected population, and the severity and nature of the injuries. A new surveillance system, which integrates the Emergency information system with hospital discharges and mortality registries, is presented to describe the epidemiology of home injuries in the Lazio region, Italy. 2. Materials and Methods 2.1. Setting and Study period The Lazio region has about 5.3 million inhabitants, is in the centre of Italy and includes the city of Rome (3 million inhabitants). The study period covered 1 January 2000- 31 December 2001. 2.2. Data sources Emergency Information System (EIS) collects records from all visits to all 60 emergency departments (ED) in the Lazio region. For each patient it includes information on: 1) name and ED code; 2) individual data (surname, name, sex, date and place of birth, place of residence, nationality); 3) arrival information (date, time, mode of transport, transfer from another hospital) 4) condition at arrival (triage code); 5) time since symptom onset 6) up to four diagnoses and up to four therapeutic procedures, according to the ninth revision of the International Classification of Diseases, Clinical Modification (ICD-9-CM) codes; 7) outcome of the visit: discharge, hospitalisation, transfer to another hospital, death, refusal of hospitalisation, or patient departure before the visit. The triage code is a scale of urgency used to establish treatment priority at the emergency ward. It is colour coded: red for more urgent “non-deferrable patients”, yellow for “critical but not in immediate danger of death”, and green for less urgent “deferrable patients”. There is also white triage that means not appropriate for emergency, for patients who should be treated by their general practitioner. EIS registers the main reason for the visit. In the case of an admission due to trauma, the place/situation where the injury occurred is reported: “road”; “work”, “home”, “intentional violence” “other”. The “home injury” definition includes all unintentional

injuries that occurred at home, backyard, or apartment building courtyard. . The definition does not include injuries occurring to paid housekeepers. Hospital Information System (HIS) collects data concerning all admissions to any hospital (both public and private) in the region. They do not report the location of any trauma sustained by the patient. Data are derived from the discharge abstract, which contains demographic information (i.e. surname, name, birthplace and birth date, sex and municipality of residence) and clinical information (i.e. diagnoses, procedures and discharge type). Each discharge abstract provides information on surgical and diagnostic procedures, according to the ICD-9-CM appendix, and a maximum of six principal diagnoses (and five secondary diagnoses), according to the ICD-9-CM. The quality of this information system has been ascertained in other studies (23). Mortality Registry (MR) collects all death certificates of the residents of the Lazio region. Individual records include surname, name, date and 5 place of birth, place of residence, date and place of death, underlying cause of death (coded according to the ICD-9), including external cause in case of injury. 2.3. Identification of cases Upon arrival to the ED, the patient or the next of kin, is asked to explain the reason for the visit. If he has a traumatic event, he is asked to chose one of the following places/situations: road, home, work, violence, suicide, other traumas. We selected from the EIS database all ED visits in the year 2000 that reported a traumatic event as the main problem, and “home” as the location/situation. We also included diagnoses of trauma or poisoning (ICD:800-999), but we excluded late effects of trauma and late effects of poisonings. Cases that indicated trauma as the main problem but had a non-trauma diagnosis were submitted to a panel of emergency physicians. This expert panel decided which diagnoses, not included in the 800-999 codes, had been misclassified and used for injured people at the ED; a partial version of this list has been previously published (24). Data was checked to eliminate visits for the same person that occurred within 48 hours following the initial ED visit. In these cases the first visit was considered for the analysis and the others were taken into account for the linkage study. The last group under study was composed of persons who visited the ED for an unintentional injury that occurred at home. The unit of analysis was the number of accidents, so if one person sustained two accidents in the year, it counted as two events. 2.4. Linkage with the Hospital Information system In our Region hospital discharges do not list the place of trauma, therefore we estimated the hospitalisation rate according to the hospital admissions. In order to identify how many of the injured patients had been admitted to the hospital, we carried out a record linkage with the Hospital Information System (HIS) for 2000 and 2001. We selected admissions that occurred after an ED visit, using name, surname, place and date of birth as the linkage key between the cohort and HIS, according to a validated automatic record-linkage method (25). The consistency of the dates of the two registries was also checked: the time span between the date of last ED visit and the hospital admission had to be shorter than 24 hours. We refer to the resulting information as the EIS-HIS database. 2.5. Linkage with the Mortality registry Finally, the MR was searched for each patient present after the above linkage procedure, with a one year follow-up. The mortality definition we used was: “any death subsequent to an unintentional trauma that took place at home, occurring immediately or within 12 months”. The criteria adopted to identify a home accident death were: 1) being reported deceased either in the EIS-HIS database or the 6 MR with discharge date = death date (+/- 1 days); 2) erroneously listed as discharged in the EIS-HIS database, but with a date of discharge = death date in the MR; 3) listed as discharged in the

EIS-HIS database, but found in the MR within one year, with a diagnosis related to the discharge diagnosis (i.e. at least the same body region affected according to an 8 modality Barell classification (26), except for pelvis and hip that were considered as a single body region). Subjects discharged as deceased in the EIS-HIS but not listed in the MR were considered as database errors and therefore were not included in the mortality definition. The MR was used also to estimate the number of immediate home-accident deaths, not present in the ED database. We quantified immediate deaths at the accident site, considering all deaths occurring in the year 2000 not included in the study subjects, by using the following E codes: E: 850-58;860;861;864;865;867;868.3;869;880-901;905-908;910-918;920-925;927;928.9;930-949). 2.6. Analysis We classified all diagnoses of trauma or poisoning, according to the Barell matrix (26), into 14 types of injuries and 8 body regions (foreign bodies and poisoning are considered as systemic according to the Barell matrix). If more than one trauma diagnosis affecting different body regions or different types were present, the case was classified as multiple injury. The trauma-related diagnoses not included in the Barell matrix were classified according to the presumed underlining trauma . In case of discordant diagnoses between the data sources we considered the MR as the gold standard for fatalities, and the HIS for hospitalisation admissions . We calculated home injury incidence rates by sex and age as the total number of persons included in the surveillance per 100 000 residents. Total resident population by sex and age was provided by the National Institute of Statistics. We also calculated the hospitalisation and mortality rates as the number of hospitalised persons and the number of deaths per 100 000 residents. Mortality rates also included immediate deaths at the accident site. We calculated the fatality rate as the number of deaths of the total number of subjects present in the cohort. We classified patients according the injury severity score (27), but we could only classify 18 percent of subjects using the injury severity score. The triage code was used as an indicator of severity for all others. 2.7 results of record linkage The flow chart (figure 1) summarises the results of the case identification and record linkage. The percent of EIS visits that resulted in hospitalisation, for which we found an actual admission, was 92.8%; 79 cases had a final discharge reporting hospital transfer without subsequent linkage in the HIS (14 percent of total transfer). Only 11.9% (7/59) of the deaths reported by the EIS were confirmed, while 87.3% HD listed (372/426) deaths could be confirmed. We calculated the percent of agreement and the Cohen’s kappa statistic to measure the concordance of the principal trauma diagnosis in the EIS 7 with any of the HIS diagnoses, in terms of body region and type of injury. The concordance between the EIS and the HD of diagnoses grouped according to the Barell matrix in 8 body regions and 14 types of injuries was 66.7% (Cohen’s kappa 0.62). 3. Results The total number of ED visits in the year 2000 was 1 980 000, of these 151 100 met the criteria of home injury visits. After eliminating repeated admissions for the same patient within 48 hours there were 145 101 injured persons selected for the cohort. The overall incidence was 2 700 per 100 000 residents. 5065 persons had at least two home injury visits in the study period, and 415 had more than two. A total of 11 711 subjects were hospitalised, a rate of 220 per 100 000. Table 1 shows the outcomes of the subjects under study. The majority of cases, 86.2 percent, were not admitted, some (8.1 percent) were admitted to the hospital, and a smaller number (5.7 percent) refused hospitalisation. We observed 620 fatalities, a fatality rate of 0.43 percent (fatality rate 75+ 3.6 percent): 7 occurred in transit to the emergency ward or during the ED visit, 67 occurred after being

discharged from the ED. Finally, 372 died during the hospitalisation and 174 after being discharged from the hospital. Among the 620 deaths, 33.2% had a medical condition listed as cause of death. The distribution of death by time since the accident occurrence shows that the 38.5% died after 31-365 days, and 7.1% died after 6 months. The MR reported 1042 trauma deaths with E-codes consistent with home accident. The home accident-related mortality rate was 31.1 per 100 000 (mortality rate 75+ 337.13 per 100 000). Figure 2 shows the home injury incidence rate, hospitalisation rate and mortality rate by sex and age. Home injury incidence rate was high for children (5 757 per 100 000, under 5 years) and older people (3 000 per 100 000, over 65), especially older women (4 196 per 100 000, over 75). In all other age groups, there was a higher incidence for men than women (2 910 for males and 2 087 for females), more evident in young adults (3 465 males, 2 045 females, 15-34 years). The hospitalisation rate has a U-shaped curve, very high incidence among children (442 per 100 000, under 5 years of age) and in the elderly the incidence increases with age (1 122 per 100 000 over 75 years). Mortality rates are similar for men and women, and increase with age, from 60-64 years. Median age at death was 80 among men and 86 among women. Table 2 shows home injuries by type and body region afflicted. Four different colours indicate the proportion of severe cases: white (red triage between 0 and 0.05 percent), grey (red triage between 0.05 and 0.20 percent), dark grey (red triage between 0.20 and 1.5 percent), black (red triage more than 1.5 percent). The most frequent body regions afflicted were the upper extremities (33 percent), followed by the lower extremities (24 percent) and the head and neck (23 percent). The vast 8 majority of internal injuries were TBIs (78 percent). This table confirms that the majority of the cases were mild injuries, such as contusions and superficial injuries, and foreign bodies. The most severe injuries were internal wounds ( 2.5 %), and traumatic brain injury (TBI) or suspected TBI, about 2 percent. Other severe cases included internal injuries of the torso (0.3%), and dislocation of the spine and back (0.04%). One half of burns that reported the body region affected were sustained on the head or neck. Open wounds were sustained mostly on the arms, head and neck. Figure 3 shows the incidence of home injuries by sex and age for each body region. There was an evident peak in young adult males with systemic injuries. Traumatic brain injuries and head and neck injuries had similar patterns: very high incidence among children, 522 and 3 009 per 100 000 aged 0-4 yrs, respectively, and increasing incidence among very old people. Torso and limb injuries showed different patterns for males and females: younger males experienced a higher incidence, while older females were more affected. The spine /back was the only region with a higher incidence in females of any age. Figure 4 shows the incidence of the most frequent type of injuries by sex and age. Poisoning showed low overall incidence (2 per 100 000), and infants and older people were more affected than other age groups. Fractures follow the same pattern as legs injuries: older women had an incidence approximately ten times higher than young adults. Burns affected children and young adults of both sexes. The incidence of sprains and strains changed according to the patient’s gender: males have a single peak at 20-24, women show a bimodal distribution, the first peak at 10-14 and the second affecting middle-aged women. Finally, men sustained foreign bodies and open wounds much more frequently than women. 4. Discussion 4.1 Main findings The integrated surveillance of home injuries revealed a very high incidence, even higher than the incidence of traffic-related injuries in the same period from the same data sources (24). Other studies have tried to estimate the incidence of injuries specifically caused by home accidents. A sample study in Greece estimated the incidence of injuries among infants as 44 per 1000; our data for the same age class (under 1 year) accounted for 42 per 1000 (28). The incidence of ED home injury visits in the US, on the other hand, was higher than in our setting, especially for older patients (5). A similar study conducted in the northern part of Italy (7) that integrated hospital

discharge records with death certificates found higher mortality rates, but their study included deaths from all traumatic causes 9 and included all external codes other than transportation accidents (E800-E848), suicides (E950-E959) and intentional violence (E960-E969). Our study found a lower ED visit rate than a similar study conducted in the US (3500 per 100,000 in Lazio compared to 5400 in the US among children under the age of 20) (6). A similar finding was observed for mortality rate (3.0 per 100,000, using US vital statistics) (19). Our surveillance reports a lower rate for the same age group, 2.5 per 100,000 males and 0.6 per 100,000 females. 4.2 Strengths and limitations Our data have some limits, as well as some strengths. The limits relate to validity and quality. Validity could be biased first by the “social desirability” bias that could induce people to report home injury rather than “intentional violence” or “work-related” injury. The second bias is related to how the location of the accident is reported: injuries that occurred at school or sport-related injuries could be misclassified and assigned as home injuries because these locations are not among those provided on the forms. The quality of our data is compromised by the absence of information about the dynamic and exact location of the accident, which does not allow us to study risk factors in detail very easily. We used triage code as a proxy of injury severity. In fact, our surveillance of ED visits was composed of mild to moderate injuries in most cases. We compared triage code with ISS as predictors of a hospital admission using the same dataset, according to the Rutdlege approach (29). Our analysis showed that triage code was as good as ISS at predicting the risk of hospitalisation (data not shown). This is one of the first studies to estimate home accident incidence, hospitalisation and mortality using a population-based system (30-33). The integration of the different data sources allowed us to estimate subsequent hospitalisations and to identify fatalities. Preceding studies have shown that this is a useful system to define groups of population at risk, and to monitor preventive interventions. (34). An ED-based injury surveillance system can provide an efficient and useful way to determine injury incidence. Another emergency-based study on injuries, in Canada, demonstrated how data from an existing injury surveillance system is useful in developing locally relevant programs aimed at preventing childhood injury (35). ED surveillance has been demonstrated also to be a useful tool in conducting randomised clinical trials and has been used to effectively disseminate home injury prevention information (36). 4.3 Mechanisms and actions Home injuries can be caused by different mechanisms and actions, ranging from falls to poisonings to drownings. Unfortunately, the ED and HIS databases used for this analysis do not report E codes for traumatic causes, so we tried to analyse incidence by sex and age for specific types of injury and 10 specific body regions, in order to describe these differences. This approach is original and it is useful for the following reasons: 1) it estimates the burden of the different kinds of injury (i.e. burns that are well represented in the literature are a low incidence phenomenon in our region, while other types of lesions have higher incidence and research is scarce) 2) it immediately identifies high risk age groups for each type of lesion or body region. Moreover, this approach is applicable in all countries where the only way to build an injury surveillance is with health-based data sources, which do not mention the nature and mechanism of the injury. We attempted to describe the circumstances of an accident using the incidence rates for particular types of injury, i.e. burns. Burns are frequent among children and could be related to the use of hot bath water or children spilling hot beverages (37); among middle-aged people they could be related to hot beverages spills, household hot tap-water, cooking or smoking (38). One common characteristic of the results is that children and older women show the highest incidence. Older women are more exposed to the risks present at home, such as poisonings and TBI due to falls, and more vulnerable, as in the case of osteoporosis-related fractures (39). Moreover, older persons with poor physical and mental health

status are at higher risk of recurrent falls (40). Children and older people are more exposed to home hazards because they spend more time at home than other age groups (41,30) and because they are physically more fragile (31). Toddlers may be at elevated risk of injury at home due to poor adult supervision (42), elevated risk-taking (43) or insufficient safety proofing and hazard removal. Nursery equipment–related products have been found to be responsible of one-third of all fall injuries among infants (28). Children are at high risk of internal injuries, sometimes the result of handlebar injuries and falls (44-45). We also observed a peak of incidence in young adult males, while middle-aged women showed the lowest incidence. Our hypothesis to explain the peak incidence of the former is that it could be due to sport-related activities that were misclassified at the ED visit (46). Another explanation could be that these accidents occur during do-it-yourself home renovation work, but we cannot exclude that some are attributable to clandestine workers, who actually sustained them at work. This hypothesis seems to be confirmed by the proportion of people who sustain unintentional home injuries who are born in unindustrialised countries, which we used as a proxy of population at higher risk of illegal work; 4.4 percent (4.3 percent-4.5 percent) in the total database and 7.6 percent (6.9 percent-8.3 percent) in foreign body injuries. Less represented types of injuries, such as burns, strains and sprains, and body regions less commonly affected, such as the spine and back, show high incidence among women aged 40-70 years old. These injuries are probably from accidents attributable to housework. 4.4. Home accident mortality The analysis of the causes of death revealed that the majority of fatalities involved elderly patients and were often reported to be due to associated medical conditions (22). In fact, in several cases the first cause of death was chronic disease, such as diabetes or cancer, but the accident that occurred at home was a strong determinant of the subsequent death, most dying the day of the accident. Other authors found that trauma patients who suffer from pre-existing chronic conditions are at a higher risk of death (47). We expect that immediate home-accident deaths were underestimated, since we found % of cases without an E code. Some of the other causes of death are directly related to the home accident and probably have been misclassified, i.e. “Acute but ill-defined, cerebrovascular disease”, “Intracerebral” or “Subdural hemorrhage”, “Cardiac arrest”. The need for death certificates that are more properly completed has been reported in Italy for ill-defined and multiple causes of death (48). We found that several patients died a long time after the injury was sustained, and the cause of death reported matched the ED diagnosis. Other researchers have found that the adverse effect of trauma on survival in elderly patients is not isolated to the immediate post-injury period, but lasts years after the trauma episode (41). We conclude that the best way to quantify home injuries is greater use of composite databases constructed by integrating various population-based data systems. 5. Conclusions The burden of home injuries is important and affects both sexes and all age groups. In older people, home accidents also have a high fatality rate. Children are at high risk of injury and hospitalisation. The shape of the curves of incidence by age and sex is completely different for each type of injury. Mortality rates based only on death certificates is lacking, and it is difficult to measure the real burden of home injuries without the use of integrated systems. Any attempt for prevention must first identify which specific accidents/injuries they are trying to reduce in order to focus their intervention on the appropriate group.

Acknowledgements We thank Dr Stefano Calderale, University Hospital “Umberto I” Rome, for his invaluable contribution in interpretating the ICD-9-CM codes used in the emergency rooms. We thank the staff of the Hospital Information System of the Lazio Region, particularly Paolo Papini, Valeria Tancioni and Riccardo Salvatori; the staff of the Emergency Information System, particularly Stefano Genio, Antonella Polenta and Guido Di Gioacchino; and Alessandra Sperati of the Mortality Registry. We especially thank Maurizio Di Giorgio for his invaluable suggestions. And thanks to Margaret Becker, who edited the manuscript. Competing interests: None declared References 1. Powell EC, Tanz RR. Adjusting our view of injury risk: the burden of nonfatal injuries in infancy. Pediatrics. 2002 Oct;110(4):792-6. 2. Runyan CW, Perkis D, Black C, et al. Unintentional injuries in the home in the United States. Part I: mortality. Am J Prev Med 2005;28:73–9. 3. Nagaraja J, Menkedick J, Phelan KJ, Ashley P, Zhang X, Lanphear BP. Deaths from residential injuries in US children and adolescents, 1985-1997. Pediatrics. 2005 Aug;116(2):454-61. 4. Gulliver P, Dow N, Simpson J. The epidemiology of home injuries to children under five years in New Zealand. Aust N Z J Public Health. 2005 Feb;29(1):29-34. 5. Runyan CW, Perkis D, Marshall SW, Johnson RM, Coyne-Beasley T, Waller AE, Black C, Baccaglini L. Unintentional injuries in the home in the United States Part II: morbidity. Am J Prev Med. 2005 Jan;28(1):80-7. 6. Phelan KJ, Khoury J, Kalkwarf H, Lanphear B. Residential injuries in U.S. children and adolescents. Public Health Rep. 2005 Jan-Feb;120(1):63-70. 7. Migliardi A, Gilardi L, Fubini L, Bena A. Description of home accidents in Piedmont based on current information sources Epidemiol Prev. 2004 Jan- Feb;28(1):20-6. 8. Brennan (nee Saunders) J, Johansen A, Butler J, et al. Place of residence and risk of fracture in older people: a population-based study of over 65-yearolds in Cardiff. Osteoporos Int 2003 Apr 30; 9. Weiss SJ, Chong R, Ong M, et al. Emergency medical services screening of elderly falls in the home. Prehosp Emerg Care 2003 Jan-Mar;7(1):79-84 13 10. Stalenhoef PA, Diederiks JP, Knottnerus JA, et al. A risk model for the prediction of recurrent falls in community-dwelling elderly: a prospective cohort study. J Clin Epidemiol 2002 Nov;55(11):1088-94 11. Kopjar B, Wickizer TM. Population-based study of unintentional injuries in the home. Am J Epidemiol. 1996 Sep 1;144(5):456-62. 12. American Geriatric Society. Guidelines for the prevention of falls in older persons. J Am Geriatr Soc 2001;49:664 –72. 13. Ballesteros MF, Schieber AA, Gilchrist J, Holmgreen P, Annest JL. Differential ranking of causes of fatal versus non-fatal injuries among U.S. children. Inj Prev 2003;9:173– 6. 14. Rogmans W. [Home and leisure accidents in young persons under 25 years of age in the European Union: challenges for tomorrow] Sante Publique. 2000 Sep;12(3):283-98. 15. Gubler KD, Davis R, Koepsell T, Soderberg R, et al. Long-term survival of elderly trauma patients. Arch Surg. 1997 Sep;132(9):1010-4. 16. Olson CJ, Brand D, Mullins RJ, Harrahill M, Trunkey DD. Time to death of hospitalized injured patients as a measure of quality of care. J Trauma. 2003 Jul;55(1):45-52. 17. Cameron CM, Purdie DM, Kliewer EV, McClure RJ. Long-Term Mortality Following Trauma: 10 Year Follow-Up in a Population-Based Sample of Injured Adults.J Trauma. 2005 Sep;59(3):639-646.

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Figure 1 legend: Figure 1. Flow chart of case selection and record linkage. EIS = Emergency Information System; MR = Mortality Registry; HIS = Hospital Information System. The cylinders represent electronic databases; the triangles represent the results of record linkage. Arrows not followed by anything represent the number of cases that did not satisfy the conditions described in the rectangle (i.e. 8300 records were eliminated because they represented late effects of trauma), or the number of subjects not found in the subsequent database (798 visits for which the ED outcome was hospitalisation were not found in the HIS). Out of 12,015 ED visits which led to hospitalization, 11056 were linked to an HIS record (91.6%). Out of the 12068 patients for whom we found one or more hospitalisation, the final discharge for 69 reported a hospital transfer were not present in either the Hospital Discharge database or the mortality database. * The list of acute trauma-related diagnoses is reported elsewhere (24). § 6 of these fatalities had a cause of death other than trauma. §§ 196 of these fatalities had a cause of death other than trauma.

Figure 2. Incidence of ED visits, hospitalisations and mortality rates. Lazio, Italy, 2000 Figure 3. Incidence of ED visits by sex and age. Different body regions. Lazio, Italy, 2000 Figure 4. Incidence of ED visits by sex and age. Different types of injury. Lazio, Italy, 2000

Table 2. Distribution of the ED visits according to the Barrel matrix*.

Body region

Type of injury Traumatic brain injury

Head and neck

Spine and back Torso

Upper extremities

Lower extremities Multiple Undefined Systemic Total

N % N % N % N % N % N % N % N % N % N %

Contusion/superficial 13359 39.8 6 0.3 5454 77.5 15034 31.5 11867 33.7 789 31.4 2826 45.3 49335 34.0

Foreign body 5514 69.7 5514 3.8

Open wounds 9689 28.8 434 6.2 16785 35.2 3684 10.5 83 3.3 362 5.8 31037 21.4

Fracture 95 3.2 2686 8.0 633 33.5 299 4.2 9418 19.7 7375 20.9 213 8.5 269 4.3 20988 14.5

Internal injury 2831 96.0 303 0.9 50 2.6 397 5.6 13 0.5 17 0.3 3611 2.5

Dislocation 15 0.0 53 2.8 17 0.2 1373 2.9 162 0.5 110 4.4 1730 1.2

Blood vessel injury 11 0.0 16 0.2 3 0.0 9 0.0 3 0.0 42 0.0

Undefined 5840 17.4 661 35.0 124 1.8 964 2.0 1478 4.2 118 4.7 1189 19.1 10374 7.1

Crushes/amputation 5 0.0 12 0.2 353 0.7 730 2.1 3 0.1 4 0.1 1107 0.8

Burns 1023 3.0 60 0.9 669 1.4 330 0.9 54 2.1 1254 20.1 3390 2.3

Nerves injury 8 0.3 62 0.2 12 0.2 10 0.0 2 0.1 9 0.1 103 0.1

Systemic 2281 28.8 2281 1.6

Sprains and strains 181 0.5 483 25.6 188 2.7 2681 5.6 9219 26.2 28 1.1 302 4.8 13082 9.0

Multiple 15 0.5 420 1.3 4 0.2 25 0.4 433 0.9 382 1.1 1103 43.8 4 0.1 2386 1.6

Poisoning 121 1.5 121 0.1

Total 2949 100 33594 100 1890 100 7038 100 47723 100 35236 100 2516 100 6239 100 7916 100 145101 100

2.0 23.2 1.3 4.9 32.9 24.3 1.7 4.3 5.5 100 * The table uses 4 different colours: white (% of red triage between 0 and 0.05), grey (red triage between 0.05 and 0.20%), dark grey (red triage between 0.20 and 1.5%), black (red triage more than 1.5%).

1

INCIDENTI STRADALI E DOMESTICI NEI BAMBINI ED ADOL ESCENTI DELLA REGIONE LAZIO. RISULTATI DELLA SORVEGLIANZA INTEGRATA ROAD AND HOME-ACCIDENT INJURIES OF INFANTS AND ADOL ESCENTS IN THE LAZIO REGION: RESULTS OF AN INTEGRATED SURVEILLANCE SYSTE M Francesco Chini, Sara Farchi, Paolo Giorgi Rossi, Laura Camilloni, Piero Borgia, Gabriella Guasticchi Agenzia di Sanità Pubblica Regione Lazio Corrispondenza: Francesco Chini, Agenzia di Sanità Pubblica Regione Lazio, via di S. Costanza 53, 00198 Roma, tel. 06 83060307; fax 06 83060463 e-mail:[email protected] Cosa si sapeva già

• Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra i giovani, e in più in generale gli infortuni non intenzionali sono tra le prime cause di morte tra i bambini più piccoli;

• Molti degli infortuni non intenzionali avvengono in ambiente domestico, soprattutto per i bambini piccoli.

Cosa si aggiunge di nuovo

• Il sistema di sorveglianza basato sull’integrazione tra fonti sanitarie ha permesso di stimare l’incidenza di questi fenomeni;

• Questo studio ha messo in luce le classi di età a rischio di infortunio domestico o stradale ed eventuali altri fattori associati alla probabilità di incidente;

• La sorveglianza pilota sembra essere uno strumento utile per pianificare e monitorare interventi di prevenzione non solo nel contesto della regione Lazio, ma potrebbe rappresentare un modello anche per altre province e regioni .

2

Riassunto Obiettivo Gli incidenti stradali (IS) e domestici (ID) sono tra le prime cause di morte per i bambini ed adolescenti fra 0 e 18 anni. Questo studio ha lo scopo di descrivere le caratteristiche degli infortuni di soggetti di età compresa tra 0 e 18 anni nell’anno 2000. Disegno: Studio retrospettivo. Setting: Sorveglianza pilota degli IS e ID, basata sull'integrazione tra gli accessi alle strutture dell'emergenza e le dimissioni ospedaliere, attraverso l’implementazione di una procedura di linkage deterministico. Partecipanti: tutti i soggetti visitati presso un Pronto Soccorso del Lazio nell'anno 2000 per IS o ID. Outcome principale: Sono stati calcolati tassi di accesso in pronto soccorso e di ospedalizzazione, per sesso, classe d’età e luogo di residenza dell’infortunato. I casi sono stati classificati in base al distretto corporeo e alla natura della lesione. I tassi aggiustati sono stati calcolati con modelli di Poisson. Risultati I tassi di accesso in pronto soccorso sono più alti negli ID per i bambini 1-5aa (55,2/1000), mentre per gli IS l’incidenza è maggiore nella classe di età 14-18 (53,8/1000); le femmine presentano un rischio di ospedalizzazione più basso rispetto ai maschi. Un eccesso di rischio di ospedalizzazione si osserva per i bambini che vivono fuori Roma. La sede maggiormente coinvolta negli ID è la “testa/collo” (34,8%)“, mentre negli IS sono gli arti inferiori (28,4%). Conclusione Questo studio dimostra come dalla sorveglianza integrata, si possa avere un quadro delle conseguenze relative agli infortuni, difficilmente ottenibile con altre fonti. I bambini più piccoli risultano a alto rischio di ID mentre gli adolescenti sono a rischio di IS. Parole chiave: Incidenti domestici, Incidenti stradali, Bambini, Adolescenti, Sorveglianza. Abstract Objective Road traffic and home accidents are one of the leading causes of death for infants and adolescents between 0-18 years of age. This study aimed to describe the injuries of children in the Lazio Region, in the year 2000. Design: retrospective cohort study Setting: Road traffic and home accident injury visits to all Emergency Departments (ED) in the Lazio Region during 2000, Hospital discharges in the region during 2000-2001, integrated through deterministic linkage strategy. Participants: All children aged 0-18 who visited one of the ED for home or road traffic injuries. Main outcome measures: We computed ED visits and hospitalisation rates and stratified them by sex, age and place of residence. Cases were classified by body region and type of lesion. IRR and 95% confidence intervals have been estimated using Poisson Regression. Results: The rate of home accident visits was particularly high among children aged 1-5 years (55.2/1000), while the highest rate for road traffic injuries was in 14-18 year old children (55.3/1000). Girls had a lower hospitalisation rate than boys. Higher hospitalisation rates were found for children living outside of Rome. The body region most frequently injured in road traffic accidents was the lower extremities (28.4%) , while most frequently injured in home accidents was the head and neck (34.8%). Conclusion This study shows how integrating different systems of surveillance can provide a more complete picture of injuries from road and home accidents, that is difficult to obtain using other sources. The youngest children are at high risk of home accidents while teen-agers are at risk for road traffic injuries. Key Words: Road Traffic and Home Accidents Injuries, Infants, Adolescents, Surveillance.

3

Introduzione Nel nostro paese ogni anno si registrano 8.000 decessi e 20.000 infortuni permanenti a causa degli incidenti

stradali (IS) (1), mentre si stima che nel corso dell’anno 1999, circa il 5,3% della popolazione italiana abbia

subito almeno un incidente domestico (ID) (2).

Gli IS risultano essere la causa di morte principale fra i giovani tra i 14 e i 30 anni (3), mentre gli ID si

caratterizzano come un’importante causa di ospedalizzazione nei bambini tra zero ed un anno e come prima

causa di morte per i bambini fra 0 e 4 anni nei paesi sviluppati (4-6). Molti studi, inoltre, hanno dimostrato

come le due tipologie di infortunio sono strettamente associate a fattori ambientali e comportamentali (7-11).

Recentemente, molti paesi hanno implementato programmi di prevenzione per ridurre gli ID e IS (12,13), in

particolare la prevenzione degli IS è una delle sfide principali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sia

per i paesi industrializzati sia per quelli in via di sviluppo (14,15).

Per lo studio dell’epidemiologia dei traumi derivanti dalle due tipologie d’incidente, le fonti d’informazione

più utilizzate sono i registri dei traumi, le survey e studi basati sulle strutture dell’emergenza.

I registri dei traumi raccolgono informazioni dettagliate sulle diagnosi e sul follow-up dei pazienti, ma

riguardano generalmente solo i casi più gravi e al momento coprono poche aree in Europa (16,17); le survey

generalmente vengono utilizzate per l’analisi dei fattori di rischio dell’incidente, ma difficilmente possono

avere informazioni dettagliate sulle diagnosi (18) ; gli studi basati sulle informazioni derivanti dalle strutture

dell’emergenza hanno dimostrato di essere in grado di rilevare le cause esterne (luogo del trauma) anche nel

caso di lesioni non gravi e di raccogliere informazioni affidabili sulle diagnosi. Inoltre è possibile seguire il

percorso terapeutico dei pazienti negli eventuali ricoveri successivi all’evento traumatico.

Il nuovo sistema di sorveglianza della regione Lazio, basato sull’integrazione dei dati delle strutture

dell’emergenza con altre informazioni di carattere sanitario (19 ), permette di descrivere gli IS e ID a carico

di bambini e adolescenti della nostra regione, e di studiare l’associazione tra alcuni fattori socio-ambientali

con la probabilità che un accesso al pronto soccorso venga seguito da un ricovero ospedaliero.

Obiettivo

Questo studio ha lo scopo di descrivere le caratteristiche degli infortuni stradali e domestici occorsi ai giovani

di età compresa tra 0 e 18 anni, ed individuare differenze ed eventuali somiglianze, comparando per le due

tipologie di incidente, i tassi d’incidenza grezzi ed aggiustati, la gravità e la natura dell’infortunio.

Materiali e metodi La fonte dei dati

Sistema Informativo Emergenza Sanitaria (SIES): raccoglie tutti gli accesi in pronto soccorso delle

strutture dell’emergenza della regione Lazio a partire dal 1999. Le informazioni raccolte dall’archivio sono

relative all’anagrafica del paziente, alle modalità di arrivo, all’urgenza (codice triage), alle procedure, alle

4

diagnosi, e all’esito (dimesso a casa, trasferito, ricoverato, deceduto). In caso di trauma è riportato anche il

luogo di accadimento dell’incidente (strada, lavoro, casa, violenza intenzionale , altro)

Sistema Informativo Ospedaliero (SIO): rileva e gestisce i dati analitici di tutti i ricoveri ospedalieri che

ogni anno si verificano negli Istituti di Ricovero e Cura della Regione a partire dal 1994. Riporta i dati

anagrafici relativi ai pazienti dimessi, fino a 6 diagnosi di dimissione e fino a 5 procedure diagnostiche e

terapeutiche effettuate oltre all’esito finale della dimissione.

Selezione dei casi

Sono stati utilizzati i dati del Sistema Informativo dell’Emergenza Sanitaria del Lazio, riferiti agli accessi in

Pronto Soccorso nell’anno 2000. In questo studio usiamo il pronto soccorso del primo accesso come proxy

dell’area geografica dove si è verificato l’incidente.

Sono stati selezionati tutti gli accessi con diagnosi di trauma (ICD9-CM 800-999) a carico di bambini e

adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni, che avevano riportato all’accettazione trauma avvenuto in strada

o in casa, con l’esclusione della violenza intenzionale. Un panel di epidemiologi e medici di pronto soccorso

ha valutato l’inclusione di alcune diagnosi di non trauma, che se accompagnate dall’indicazione anamnestica

di trauma domestico o stradale potevano essere ricondotti a comuni errori di codifica o a conseguenze

immediate del trauma (19). Gli accessi in pronto soccorso di una stessa persona avvenuti entro 48 ore, sono

stati considerati come riconducibili allo stesso evento traumatico.

Linkage con il sistema informativo ospedaliero

Nel sistema informativo ospedaliero (2000-01) sono stati ricercati, per ogni infortunato selezionato

dall’archivio dell’emergenza sanitaria regionale, gli eventuali ricoveri generati dall’incidente stradale o

domestico. Come chiavi di linkage sono stati utilizzati: nome, cognome, data di nascita, sesso, comune di

residenza. Sono stati ritenuti validi i ricoveri che avessero una differenza tra data di accesso in pronto

soccorso e data di ricovero non superiore in valore assoluto ad un giorno.

5

Analisi Per le due tipologie di infortunio, sono stati calcolati tassi di accesso in pronto soccorso e tassi di

ospedalizzazione, distinti per sesso, classe d’età e luogo di residenza dell’infortunato, ponendo al numeratore

i casi generati dagli ID e IS verificatesi nel territorio regionale e al denominatore la popolazione residente

nella regione Lazio nell’anno 2000 (20).

E’ stata effettuata un’analisi sulla durata media della degenza, per tipologia d’infortunio, classe d’età e luogo

di residenza.

Il triage, definito su una scala di urgenza a quattro modalità, viene utilizzato come proxy della gravità (rosso:

trattamento non differibile, paziente in pericolo di vita; giallo: priorità intermedia, paziente critico, ma stabile;

verde: intervento differibile; bianco: caso non urgente, non di competenza del Pronto Soccorso).

Le diagnosi di trauma sono state classificate, tramite la matrice di Barell (21), in tredici tipi di lesioni e sette

distretti corporei per quanto riguarda gli ID e dodici tipi di lesioni e sette distretti corporei per gli IS.

Seguendo la matrice di Barell, i corpi estranei e gli avvelenamenti sono stati considerati sistemici, ovvero

senza una specifica sede della lesione. Gli individui che presentavano diversi tipi di lesione e più distretti

corporei coinvolti sono stati classificati con la modalità “multiple” per tipo e sede della lesione (le diagnosi

selezionate riconducibili ad un evento traumatico che non erano incluse nella classificazione di Barell sono

state ricondotte alla presunta diagnosi di trauma).

Gli IRR (Incidence Rate Ratio) di accesso alle strutture dell’emergenza e di ricovero per IS e ID, sono stati

aggiustati per le diverse variabili individuali e ambientali sesso, luogo di residenza (Roma, Fuori Roma),

giorno della settimana, (week-end, altri giorni) stagione (autunno-inverno, primavera-estate), attraverso

modelli di regressione di Poisson (22), comunemente usati in epidemiologia per modellare il tasso con cui gli

eventi capitano nel tempo o nello spazio o in rapporto a qualche altro indice di dimensione.

Risultati Gli accessi alle strutture dell’emergenza a carico dei giovani oggetto del nostro studio sono stati nell’anno

2000 circa 380.000, di cui il 40% dovuti ad un evento traumatico con un tasso d’incidenza pari al 157/1000

ab.; di questi per il 55% non si conosce il luogo del trauma, mentre per il 37% il trauma è avvenuto in strada

o in casa.

Gli accessi rilevati sono stati 33.110 per ID e 22.931 per IS, con un’incidenza pari al 34,4/1000 ab. per i primi

e 23,8/1000 ab. per i secondi (Tabella 1). Le diagnosi di non trauma incluse sono state 1796 (5,4%) per gli

ID e 1181 (5,1%) per gli IS.

I tassi d’ incidenza sono più alti per gli ID nei bambini più piccoli, mentre per gli IS l’incidenza è maggiore

nella classe di età 14-18. La figura I mostra i tassi d’incidenza per sesso ed età degli accessi in pronto

soccorso.

6

Stratificando per residenza dell’infortunato, i non residenti a Roma registrano tassi d’accesso in pronto

soccorso più alti rispetto ai residenti nella capitale, sia per gli ID (39,5/1000ab. contro 26,6/1000ab.), sia per

gli IS (25,6/1000ab. contro 19,9/1000ab.); analogo risultato si ha nell’analisi distinta per sesso e classe d’età

.

Gli accessi alle strutture dell’emergenza e i ricoveri La maggior parte degli accessi in pronto soccorso esita in una dimissione a domicilio sia per gli ID sia per gli

IS, con percentuali del 83,2% e 81,7% rispettivamente (Tabella 2).

La percentuale di triage rosso, pazienti in pericolo di vita, è più alta negli IS (0,6%) rispetto agli ID (0,2%),

così come il numero di soggetti giunti cadavere o deceduti in pronto soccorso.

Il 9,1% (2098 casi) degli accessi in pronto soccorso per IS è seguito da un ricovero, con un tasso di

ospedalizzazione del 2,2/1000 ab., contro il 5,6% (1858 casi) negli ID (tasso di ospedalizzazione 1,9/1000

ab.) I tassi di ospedalizzazione risultano più alti per i bambini di 0 anni negli ID e nei teen-ager di 14-18

anni per gli IS (Figura II) .

Gli IS hanno una degenza media più lunga rispetto agli ID (5,3 giorni vs 2,7giorni p<0,05), le analisi

stratificate per sesso, classe d’età e luogo di residenza confermano quest’andamento, con l’unica eccezione

per i bambini di 0 anni, con una degenza media di 1,9 giorni negli ID contro 1,5 giorni negli IS, anche se

questa differenza non risulta statisticamente significativa (p=0,383) .

I tassi di ospedalizzazione per ricoveri più lunghi di 48 ore, confermano come i bambini di 0 anni siano i

soggetti più a rischio ospedalizzazione conseguente ad ID (1,4/1000ab. per i maschi; 1,3/1000ab. per le

femmine) e gli adolescenti i più a rischio di IS (4,5/1000ab. per i maschi; 2,0/1000ab. per le femmine).

Natura e sede della lesione Il tipo di lesione più frequente, per entrambe le tipologie di incidente, è la “contusione/trauma superficiale”,

con percentuali del 49,8% per gli IS e del 38,2% per gli ID, seguite da “ferite aperte” (23,2%) negli ID e

“strappi/distorsioni” negli IS (11,9%). Simile, nei due tipi di incidente la percentuale di fratture (9,7% IS;

10,0% ID).

La sede maggiormente coinvolta negli ID è la “testa/collo” (34,8%)“, mentre negli IS sono gli arti inferiori

(28,4%), seguita da traumi agli arti superiori, sia negli ID (31,4%) che negli IS (23,1%) .

Nei bambini di età inferiore ad 1 anno, i traumatismi intracranici (tbi) sono il 19,9% e le lesioni interne il

19,2%.

Il 29,5% (121casi ) dei bambini di età inferiore all’anno, che hanno riportato in pronto soccorso una diagnosi

di tbi per ID viene ospedalizzato e l’83,5% di questi riporta una degenza inferiore o uguale alle 48 ore,

mentre il 60,7% degli adolescenti ricoverati per IS con diagnosi di tbi riportata in pronto soccorso, ha una

degenza maggiore alle 48 ore.

7

Regressione di Poisson (Tabella 3)

Nella costruzione dei modelli di regressione, per gli accessi e per i ricoveri registrati in seguito ad IS o ID, è

emerso che la variabile classe di età interagiva con il sesso (p=0,000), oltre che con la stagione (p=0,000), per

questo motivo i modelli proposti sono stati stratificati per questa variabile.

Gli IRR di accesso alle strutture dell’emergenza per IS mostrano come le femmine di età compresa tra 6 e

13 anni e quelle tra 14 e 18 anni presentano un’incidenza di circa di un terzo più bassa rispetto ai maschi

della stessa età a parità di giorno della settimana, stagione e luogo di residenza; ancora più marcate risultano

tra i due sessi, per le medesime classi di età, le differenze per le incidenze di ospedalizzazione (IRR=0,41

IC 95%=0,33-0,50; IRR=0,43 IC 95%=0,38-0,48). Negli ID le incidenze di accesso in pronto soccorso e di

ricovero per le femmine, sono più basse rispetto ai maschi e le differenze aumentano al crescere dell’età. Per

entrambe le tipologie d’infortunio, i residenti al di fuori dell’area metropolitana della capitale, mostrano

incidenze più alte.

Non si evidenziano particolari differenze tra il week-end e gli altri giorni della settimana, ad eccezione dei

bambini di 1-5 anni con accesso in pronto soccorso per IS e per ID, i quali registrano incidenze più alte nel

fine settimana. Per la variabile temporale “stagione” le incidenze sono più alte nelle stagioni più calde

(primavera ed estate) rispetto a quelle più fredde (autunno e inverno).

Discussione Nel nostro studio, il tasso d’incidenza generale di accesso in pronto soccorso per ID è circa una volta e

mezzo quello per IS, questo dovuto al maggior numero di ID in soggetti di età compresa tra 0 e 13 anni. I

nostri dati sono in accordo con i risultati del progetto EHLASS 2000 (23), che descrive come la popolazione

infantile e adolescenziale insieme alle donne ultra sessantacinquenni, sia interessata principalmente dalla

“caduta”, la modalità di infortunio più frequente in ambiente domestico.

Esiste una forte relazione tra età e tipologia di infortunio: per i bambini più piccoli gli ID rappresentano una

rilevante fonte di rischio (2), mentre gli adolescenti risultano particolarmente a rischio di IS (1).

Diversi sono i fattori che possono spiegare questo fenomeno. Certamente le cause degli infortuni domestici

dei bambini più piccoli possono essere ricondotte ad un sbagliato comportamento/ambiente di chi ne ha cura

(24) e al fatto che i bambini più piccoli trascorrono maggior tempo in casa rispetto alle altre classi d’età (25).

Altri studi hanno invece esaminato fattori di rischio specifici, come la presenza nella stessa casa di altri

bambini, le condizioni di degrado delle abitazioni, un basso livello socio-economico della famiglia (26-28) e

infine il minor controllo, causato dall’assenza delle madri in quanto giovani lavoratrici un rilevante fattore di

rischio (29).

In merito all’elevato rischio dei teen-ager di essere colpiti da IS esiste un’ampia letteratura che ha indagato le

cause di questa alta incidenza: comportamenti sbagliati alla guida di motorini e autovetture dovuti in parte

8

all’inesperienza, in parte ad una minore percezione del rischio (30), abuso di alcool (31); appartenenza della

famiglia ad un basso livello socio-economico (32) .

Il sesso non sembra influire sul tipo di infortunio, i maschi risultano sempre più coinvolti delle femmine, ad

eccezione dei più piccoli, in cui le incidenze sono sovrapponibili, per ID e per IS. In generale, gli IS appaiono

più gravi degli ID, ciò evidenziato da una più alta percentuale di triage rossi e da una degenza media più

lunga (33).

L’alto numero di traumatismi intracranici (34-35) nei bambini più piccoli coinvolti negli ID (confermato

anche da altri studi epidemiologici (36), ci ha indotto ad approfondire le analisi. Gli accessi per tbi sono

seguiti da ricovero solo nel 29,5% e questi ricoveri sono per l’83,5% minori o uguali alle 48 ore.

Considerando la giovanissima età degli infortunati, è lecito ritenere che una parte dei tbi siano “sospetti” e i

ricoveri siano a scopo di osservazione, quindi utilizzare solo le diagnosi di pronto soccorso in questo caso

può portare a sovrastimare l’incidenza reale.

Le più alte incidenze di accesso in pronto soccorso e di ricovero per IS e per ID riscontrate nelle stagioni

calde, confermano la correlazione tra traumatismi e condizioni meteorologiche favorevoli evidenziata da altri

studi epidemiologici (5,37).

L’elevata differenza nei rischi di ospedalizzazione, principalmente per gli IS tra i giovani residenti a Roma

città e quelli residenti nel resto della regione, può essere spiegata da diversi fattori, come il diverso uso del

casco, i diversi criteri di ospedalizzazione, le differenti condizioni delle strade (38-40) e la maggiore

velocità media tenuta nelle strade extraurbane, ma necessita di studi ad hoc per confermare o meno queste

ipotesi.

Questo studio presenta alcuni punti di forza e alcuni limiti. Il punto di forza principale risiede

nell’integrazione di informazioni provenienti da due diversi sistemi informativi, che ci ha permesso di seguire

il percorso del soggetto all’interno delle strutture sanitarie della nostra regione, con il fine di valutare gli esiti

dell’infortunio (41). Altri punti di forza sono da ricondurre alla copertura totale degli accessi alle strutture

dell’emergenza e alla qualità delle variabili raccolte.

I nostri dati hanno però alcuni limiti. Il primo consiste nell’elevata percentuale di casi per cui non si conosce

l’esatto luogo del trauma. In realtà oltre la metà di questi non presentava una diagnosi di trauma e la

valorizzazione del luogo del trauma con la modalità “altro”, potrebbe essere dovuta ad una misclassificazione

dell’infermiere in fase di accettazione, che riteneva il campo obbligatorio anche quando non si era in presenza

di un evento traumatico; un ulteriore misclassificazione riguarda gli incidenti che si sono verificati a scuola o

durante l’attività sportiva. Ciò dovuto al fatto che queste modalità di infortunio non sono previste nella

variabile “Luogo del trauma” del sistema informativo dell’emergenza sanitaria e vengono assegnate alle

lesioni in ambiente domestico.

Un altro limite riguarda l’assenza d’informazioni sulla dinamica e sul luogo esatto dell’incidente, questo non

permette di analizzare tutti i fattori di rischio, come ad esempio il locale dell’abitazione, o se l’infortunato era

alla guida o è stato investito. Esiste inoltre, una parte dei pazienti persi al follow-up, cioè di accessi in pronto

9

soccorso che esitavano in un ricovero che non siamo stati in grado di identificare, il quale potrebbe essere

avvenuto fuori regione. Infine, non è possibile aggiustare l’analisi per variabili socio-economiche.

Conclusioni Questo studio dimostra come dall’integrazione del sistema informativo dell’emergenza sanitaria con quello

ospedaliero si possa avere un quadro delle conseguenze relative ad ID e IS, difficilmente ottenibile con altre

fonti. Viene confermato come maggiormente coinvolti negli ID siano i bambini più piccoli, mentre i più

coinvolti negli IS sono gli adolescenti. I più elevati rischi di ospedalizzazione al di fuori dell’area

metropolitana della capitale, indipendentemente dalla classe di età e dalla tipologia di incidente, suggeriscono

la necessità di ulteriori studi sulle dinamiche dell’infortunio.

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12

TABELLE E GRAFICI

Tabella 1. Accessi in pronto soccorso e ricoveri per luogo del trauma, sesso, classe di età e luogo di residenza. 0-18 anni. INCIDENTI STRADALI INCIDENTI DOMESTICI Accessi P.S. % Ricoveri % Accessi P.S. % Ricoveri % Sesso maschi 14357 62.6 1448 69.0 19368 58.5 1088 58.6 femmine 8574 37.4 650 31.0 13742 41.5 770 41.4 Classe di età <1 184 0.8 32 1.5 2060 6.2 345 18.6 1-5 2253 9.8 192 9.2 13417 40.5 807 43.4 6-13 6278 27.4 482 23.0 11497 34.7 480 25.8 14-18 14216 62.0 1392 66.3 6136 18.5 226 12.2 Residenza Roma 9075 39.6 674 32.1 12089 36.5 591 31.8 Fuori Roma 12996 56.7 1339 63.8 20054 60.6 1202 64.7 manca informazione 860 3.8 85 4.1 967 2.9 65 3.5 Totale 22931 100.0 2098 100.0 33110 100.0 1858 100.0

13

Tabella 2. Esito degli accessi in pronto soccorso e dei ricoveri per luogo del trauma. 0-18 anni.

INCIDENTI STRADALI (22931 accessi in P.S.) TRIAGE

Rosso (0,6%) Giallo (4,5%)

Verde (72,7%)

Bianco (20,5%)

Non eseguito (1,7%)

§Esito N % %°

Giunto cadavere o deceduto in P.S. 14 0.1 Ricovero in reparto di degenza 2098 9.1 100.0

Deceduti 2 0.1 Trasferiti in altro istittuto 11 0.5

Dimissione protetta 154 7.3 Dimissione volontaria 221 10.5

A Domicilio 1710 81.5 Rifiuta Ricovero 1977 8.6 A Domicilio 18729 81.7 *Altro 113 0.5 Totale 22931 100.0

INCIDENTI DOMESTICI (33110 accessi in P.S.) TRIAGE

Rosso (0,2%) Giallo (3,9%) Verde (73,4%) Bianco (20,8%) Non eseguito (1,7%)

§Esito N % %° Giunto cadavere o deceduto in P.S. 4 0.0 Ricovero in reparto di degenza 1858 5.6 100.0

Deceduti 1 0.1 Trasferiti in altro istittuto 5 0.3

Dimissione protetta 101 5.4 Dimissione volontaria 300 16.1

A Domicilio 1451 78.1 Rifiuta Ricovero 3463 10.5 A Domicilio 27555 83.2 *Altro 230 0.7 Totale 33110 100.0 § in corsivo l'esito del ricovero *la modalità altro contiene i soggetti che sono stati trasferiti in altro istituto o che non rispondono alla chiamata in P.S. ° percentuale calcolata per i soli soggetti ospedal izzati

14

Figura I. Tassi di incidenza di accesso al PS per sesso ed età. Lazio, 2000. 0-18 anni.

Incidenti Stradali

10.3

19.0

8.211.6

40.7

66.3

4.1 3.5

0

10

20

30

40

50

60

70

0 anni 1-5 anni 6-13 anni 14-18 anni

Classi di età

Tas

si d

'inci

denz

a pe

r 100

0 ab

itant

i

maschi

femmine

Incidenti Domestici

62.1

32.527.5

41.847.9

18.8

43.3

23.8

0

10

20

30

40

50

60

70

0 anni 1-5 6-13 14-18

Classi di età

Tass

i d'in

cide

nza

per

1000

abi

tant

i

maschi

femmine

15

Figura II. Tassi di ospedalizzazione per sesso ed età. Lazio, 2000. 0-18 anni.

Incidenti Stradali

0.7 0.8

1.6

7.3

0.6 0.8 0.7

3.2

0

1

2

3

4

5

6

7

8

0 anni 1-5 anni 6-13 anni 14-18 anni

Classi di età

Tas

si d

'inci

denz

a pe

r 100

0 ab

itant

i

maschi

femmine

Incidenti Domestici

7.2

3.7

1.41.1

7.1

2.9

0.90.6

0

1

2

3

4

5

6

7

8

0 anni 1-5 anni 6-13 anni 14-18 anni

Classi di età

Tass

i d'in

cide

nza

per

1000

abi

tant

i

maschi

femmine

16

Tabella 3. IRR (Incidence Rate Ratio) e intervallo di confidenza 95% calcolati con regressione di Poisson. 0-18 anni.

<1 anno INCIDENTI STRADALI INCIDENTI DOMESTICI IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% maschi 1 1 1 1 femmine 0.87 0,64 - 1,18 0.99 0,49 - 2,02 0.96 0,88 -1,05 0.97 0,79 - 1,21 Roma 1 1 1 1 Fuori Roma 1.10 0,81 -1,48 2.90 1,30 - 6,49 1.24 1,13 - 1,35 1.91 1,52 - 2,39 lun-ven 1 1 1 1 sab/dom 1.27 0,92 - 1,75 0.73 0,31 - 1,69 1.07 0,97 - 1,18 0.97 0,77 - 1,24 autunno/inverno 1 1 1 1

primavera/estate 1.82 1,32 - 2,49 2.87 1,28 - 6,43 1.49 1,36 -1,63 1.63 1,31 - 2,04

1-5 anni INCIDENTI STRADALI INCIDENTI DOMESTICI IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% maschi 1 1 1 1 femmine 0.79 0,72 - 0,86 0.95 0,71 - 1,27 0.77 0,76 - 0,80 0.81 0,70 - 0,93 Roma 1 1 1 1 Fuori Roma 1.18 1,09 - 1,29 1.64 1,22 - 2,21 1.53 1,48 - 1,59 2.09 1,80 - 2,43 lun-ven 1 1 1 1 sab/dom 1.32 1,21 - 1,45 1.17 0,86 - 1,60 1.12 1,08 - 1,16 1.05 0,90 - 1,23 autunno/inverno 1 1 1 1

primavera/estate 1.94 1,78 - 2,13 2.43 1,77 - 3,35 1.23 1,18 - 1,27 1.26 1,10 - 1,46

6-13 anni INCIDENTI STRADALI INCIDENTI DOMESTICI IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% maschi 1 1 1 1 femmine 0.61 0,58 - 0,65 0.41 0,33 - 0,50 0.73 0,71 - 0,76 0.66 0,55 - 0,80 Roma 1 1 1 1 Fuori Roma 1.45 1,37 - 1,53 1.50 1,24 - 1,82 1.64 1,58 - 1,71 1.87 1,54 - 2,28 lun-ven 1 1 1 1 sab/dom 1.07 1,01 - 1,13 1.20 0,98 - 1,46 1.06 1,02 - 1,11 1.03 0,85 - 1,26 autunno/inverno 1 1 1 1

primavera/estate 1.78 1,69 - 1,88 2.15 1,77 - 2,62 1.43 1,37 - 1,48 1.91 1,57 - 2,31

14-18 anni INCIDENTI STRADALI INCIDENTI DOMESTICI IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% IRRps IC 95% IRRricovero IC 95% maschi 1 1 1 1 femmine 0.61 0,59 - 0,63 0.43 0,38 - 0,48 0.68 0,65 - 0,72 0.54 0,41 - 0,72 Roma 1 1 1 1 Fuori Roma 1.14 1,10 - 1,18 1.74 1,55 - 1,95 1.43 1,35 - 1,50 1.53 1,16 - 2,03 lun-ven 1 1 1 1 sab/dom 0.97 0,94 - 1,01 1.19 1,06 - 1,33 0.92 0,87 - 0,98 0.83 0,61 - 1,13 autunno/inverno 1 1 1 1

primavera/estate 1.11 1,08 - 1,15 1.11 0,99 - 1,23 1.13 1,07 - 1,18 1.18 0,90 - 1,54

In Proceedings of the 2nd WHO International Hausing and Health Symposium, Vilnius 2004. Borgia P, Farchi S, Giorgi Rossi P , Chini F, Camilloni L, Guasticchi G. Home accident incidence, hospitalisation and mortalità among the elderly. Abstract Home injuries in older persons are a frequent cause of injury, disability, and death. In general, but especially in Italy, few studies have investigated the epidemiology of home injuries among the elderly. The aim of this study is to determine the incidence and nature of home accidents in older people and to investigate associated anamnestic factors (presence of chronic conditions) that influencing mortality. Data source: pilot home accident surveillance system, based on the integration of the Emergency Information System (EIS), the Hospital Discharge information System (HD) and the mortality registry of the Lazio region, year 2000. Population: all people aged 65 years or more taken to Emergency Rooms (ER). Analysis: home accident, hospitalization and mortality rates have been estimated, using the integration of the three sources of data. The presence of chronic conditions has been evaluated on the basis of the ICD 9 codes (diabetes:250; cancer: 140-239; circulatory sys: 390-459; ischaemic heart d.:410-414; respiratory d. 460-519; cerebrovascular d.:430-438) reported either in the EIS database or the HD registry. Logistic regression was used to compare the probability of death among those not affected and those affected by one or more chronic conditions, controlling for sex, age, area of residence and triage code, as a proxy of accident severity. Results: In the Lazio region in 2000, 29.7 per 1000 persons over 65 years of age, were admitted to the ED for accidents that occurred at home. Nine percent of the accidents were severe (very urgent/urgent triage code). The hospitalization and mortality rates were 6.7 and 0.4 per 1000 respectively. Higher incidence of ER visits, hospitalization and mortality were observed among females. The probability of death was higher among those affected by one (OR= 15.5;95%CI=11.8-20.3) or more (OR=23.7;95%CI=18.1-31.1) chronic conditions, compared to those who did not present any chronic condition. Conclusions: The pilot home accident surveillance system revealed high incidence of injuries, high hospitalization and mortality rates among older people. Chronic conditions are strong determinants of mortality.

Background Home is the place where people feel safe, although several injuries, in particular fatal injuries, occur at home. Older patients are more likely to die or to have long hospitalisations as a consequence of their injuries, and the adverse effect of trauma on survival in elderly patients is not isolated to the immediate post-injury period (Gubler et al. 1997, McGwin et al., 2000), but may also persist for years. Moreover, the risk of death and complications increase in the presence of co-morbid conditions (Richmond et al. 2002,McGwin et al., 2004). The integrated surveillance on domestic accidents (DA) of Lazio Region revealed that incidence of DA is very high in the elderly (65 years or more), 3000 per 100.000, as well as mortality, 50.4 per 100.000, respectively compared to the entire population 2.737 and 10.1 per 100.000, respectively. Subjects with chronic conditions have higher incidence (particularly: diabetes, cardiovascular diseases, cerebrovascular disorders). Chronic conditions can act as risk factors for more mobile persons and as protective factors for less mobile persons. Aims • To describe the incidence, hospitalisation and mortality rates for DA among the elderly, on a regional basis, through an Emergency Information System (EIS); • To assess some of the individual variables (sex, age, residence) and chronic conditions that may be associated with mortality from DA. Methods Population: All subjects were residents in the Lazio Region (pop = 5,3 million), more than 65 years of age, and admitted to emergency wards between 1/1/2000 and 31/12/2000. Outcomes: The outcomes studied were: • DA incidence rate • DA hospitalisation rate • DA related mortality rate Data sources Emergency Information System (EIS) collects all ER visits in the Lazio region (pop = 5,3 million, incl. Roma). It reports name, date and place of birth; up to four diagnoses; up to four therapeutic procedures; the outcome of the visit; and in case of trauma, the circumstances of the accident (home, road, work, suicide, intentional violence, other). Hospital Discharge Registry (HD) collects all hospital discharges that occurred in the Lazio Region It reports name, date and place of birth; up to six diagnoses; up to six therapeutic procedures; the outcome of the discharge. Mortality Registry (MR) collects all certificates of deaths that occurred in the Lazio Region. Selection process We selected from the EIS database all ER visits in the year 2000 where home was reported as the site of the trauma. We selected all cases where a diagnosis of trauma or poisoning was present, excluding late effects of trauma and poisonings. Data was checked to eliminate any subsequent visits by the same person occurring within 48h of the ER visit studied. The HD registry was then searched for subsequent hospitalisations for each patient in 2000 and 2001. The linkage key was name, family name and date of birth; the consistency of the dates of discharge from the emergency and hospital admission were also checked, and had to be shorter than 24 hours. Finally, the MR was searched for each patient present in the EIS-HIS database to estimate the mortality rate. DA-related fatalities were defined as follows:

• Death reported in the EIS/HD database and MR; • Discharged home in the EIS/HD but death in the MR the same day +/-1 day) • Death occurred within 30 days of the ER visit, due to a cause of death related to the

discharge diagnosis. Chronic conditions for each patient were extracted from the EIS-HD database and were chosen a priori: (diabetes ICD9-CM:250; cancer ICD 9-CM:140-239; circulatory system ICD 9-CM: 390-459; ischaemic heart disease ICD 9-CM: 410-414; respiratory disease ICD-9-CM: 460-519; cerebrovascular ICD 9-CM:430-438). Data Analysis The incidence of ER visits, hospital admission and mortality rates by sex and age were calculated. All diagnoses of trauma were classified, according to the Barell matrix (Barell et al., 2002), into 13 types of injuries and seven body regions. We performed a logistic regression to compare the probability of death among older people not affected by chronic diseases, those affected, and those affected by a number of chronic conditions. The model was adjusted for individual and environmental factors (sex, age, triage, season and residence) to take into account the confounding role of these variables. The model was adjusted for the triage code, which is an urgency code, used in the ER to establish priority of treatment. We used it as a proxy of injury severity. Results During the year 2000, 27.609 persons aged 65 years and more were visited by one of the 60 ERs in the Lazio Region for injuries that had occurred at home. Table 1. Emergency Room (ER) visits by outcome Outcome n % % °

At home 19256 69.7 Refusal of hospitalisation 2078 7.5

Deaths * 16 0.1 Hospitalization: 6259 22.7 100 At home 5530 88.4 Death 446 7.1 Other § 283 4.5 Total 27609 100 * Deaths during ambulance transport or at emergency admission § Subjects which have been trasferred to another hospital, but for which it is not possible to know the outcome of discharge Of these, 70% were discharged home, 7.5% refused hospitalisation and the 0.1% died during the ambulance transport or the ER visit. Among the hospitalised persons, 88.4% were discharged home, 7.1% died during the hospitalisation or within 30 days of the ER visit, and 4.5% were lost to our follow-up (Table 1). Figure 1 reports the incidence of ER visits by sex and age. Incidence is higher for males in all age group sunder 50, and increasingly higher in older groups for females.

Table 2 shows the nature of the injuries reported. One third of the persons visited suffered fractures and one third superficial injuries or contusions. More severe injuries, such as internal injuries or amputations were recorded for 2.6% and 0.9% of the population Table 2. ER visits by injury type

Table 3 shows the distribution of the DA injuries by body region and it reveals that most cases are affected on the extremities (legs and arms), but a number is affected by head injuries.

The most frequent consequences of falls are fracture/contusions affecting the extremities (legs and arms), these cases account for 38.6% of the population. Most of the older subjects (74.4%) were not urgent, but a high proportion of cases (7%) were urgent or very urgent

Mortality rates are presented in Figure 3. As opposed to DA incidence and hospitalisation, DA related mortality is similar for the two sexes and even higher in older men than women

Table 5 presents the association between the probability of death and selected individual and environmental factors. The ORs were adjusted for the triage code, to take into account the patient severity. Males have twice the probability of dying than females. The probability of death increases with age, i.e. patients aged 85 years or more have seven times the probability of death than patients aged 65-69 years. Place of residence (urban, non urban) did not significantly reduce the probability of death. However, a strong association between the probability of death and the existence of chronic pathologies was found: patients who suffered from one or more than one chronic condition had 14 and 23 times the probability of dying compared to healthy patients.

Discussion Our study shows that incidence of home injuries is high among the elderly, especially older women. As a consequence hospitalisations are also high. Mortality is also high, but it is higher among men than women. This is the first population-based study conducted in Italy, and the results are consistent with previous studies from different countries (Scuffham et al, 2003, Mathers and Weiss, 1998). Our study collected information based on ER visits from our region, and integrated this data with the Hospital Discharge Reports and death certificates. The most innovative feature of our study is the definition of DA-related mortality. A DA-related death was defined on the basis of the lag time between the ER visit and death (it had to be shorter than 2 days), and on the cause of death that had to be related to EIS-HD reported diagnoses. Within this definition, we found causes of death directly related to home accidents and haemorrhage”, “Cardiac arrest”. We also found several deaths with chronic disease listed as principle cause of death that occurred the same day of the accident. This definition was compared with other more simple definitions of mortality (in-patient mortality, mortality within 30 days, deaths with an external cause of death, except transport-related, E: 810-819; 826-829), and it resulted as the most complete indicator (Farchi et al, 2004). Other studies highlighted the necessity of using data from multiple files to estimate injury mortality, especially among the aged (Gubler et al, 1997). Moreover, an underreporting of injury as underlying cause of death among the elderly has been reported (Fife, 1987). We found higher incidence of DA among chronically ill older people compared to healthy ones, and we found a strong linear relationship between the presence of chronic diseases and probability of death. Information regarding chronic conditions was extracted from the EIS-HD database. Also if heath-based sources of information do not report all concomitant diseases, these are probably more reliable than self report in studies on elderly. Other studies have reported higher incidence of chronic conditions among injured patients, such as coronary artery disease, diabetes or cerebrovascular disease (Mc Gwin et al, 2000, Schwartz et al, 2002, Morris et al, 2004). Chronic diseases have been associated with the risk of fall also in studies that took into account the simultaneous use of drugs (Lawlor et al, 2003). Chronic conditions may increase the risk of injury through direct effects of the disease, but also indirect effects, such as reduced physical activity, poor muscle strength and poor balance (Lawlor et al, 2003), in fact clinical trials have revealed that muscle strength was related to falls in older adults (Moreland et al, 2004). A recent study on the influence of health status to the levels of physical activities revealed that poor health status in general, and CHD, and respiratory diseases in particular, were inversely associated to brisk walking and heavy housework among elderly women (Lawlor et al, 2002). The presence of pre-existing co-morbid medical conditions increased the probability of experiencing a complication (Richmond et al, 2002). Chronic conditions lead to decreased capacity of adaptation of all organs, especially during long surgical procedures, inducing high perioperative mortality (Sartoretti et al, 1997, Bhattacharyya, 2002). Pre-existing liver and renal diseases, cancer, congestive hearth failure and COPD have been found to be strongly associated to in-hospital mortality (Grossman et al, 2002, McGwin et al, 2004), but the effect of pre-existing conditions lasts years after (Gubler et al, 1997, McGwin et al, 2000). Our study reports a mixture of in-hospital mortality and deaths that occurred within 30 days from the event, considering both the immediate and mid-term consequences of the accident. Conclusions: The pilot home accident surveillance system revealed high incidence of injuries, high hospitalisation and mortality rates among older people. Chronic conditions are strong determinants of mortality. This result reveals the need to address older people with chronic conditions with preventive interventions. Moreover, specific studies are needed to measure the role of other conditions that are not reported in the routine databases, such as depression, or alcohol abuse.

Acknowledgements We thank the staff of the Hospital Discharge registry of Lazio Region, particularly Paolo Papini, Valeria Tancioni and Riccardo Salvatori; the staff of the Emergency Information System, particularly Assunta De Luca, Giuliano Lori and Stefano Genio. The English language of the manuscript was edited by Margareth Baker. References Gubler KD, Davis R, Koepsell T, Soderberg R, Maier RV, Rivara FP. Long-term survival of elderly traumapatients. Arch Surg. 1997 Sep;132(9):1010-4. McGwin G Jr, MacLennan PA, Fife JB, Davis GG, Rue LW 3rd. Preexisting conditions and mortality in older trauma patients. J Trauma. 2004 Jun;56(6):1291-6. McGwin G Jr, Melton SM, May AK, Rue LW. Long-term survival in the elderly after trauma. J Trauma.2000 Sep;49(3):470-6. Farchi S, Giorgi Rossi P, ecc Home injuries reported by an emergency-based surveillance system: incidence, hospitalisation and mortality. Submitted to Epidemiology, 2004 Barell V, Aharonson-Daniel L, Fingerhut LA, et al. An introduction to the Barell body region by nature ofinjury diagnosis matrix. Inj Prev 2002 Jun;8(2):91-6. Scuffham P, Chaplin S, Legood R. Incidence and costs of unintentional falls in older people in the UnitedKingdom. J Epidemiol Community Health. 2003 Sep;57(9):740-4. Mathers LJ, Weiss HB. Incidence and characteristics of fall-related emergency department visits. AcadEmerg Med. 1998 Nov;5(11):1064-7 Farchi S, Giorgi Rossi P, Camilloni L, Chini F, Borgia P, Guasticchi G, Different definitions of home accident mortality: a sensitivity analysis. J. Epidemiol. Community Health, Aug 2004; 58 (Supplement1) Fife D. Injuries and deaths among elderly persons. Am J Epidemiol. 1987 Nov;126(5):936-41. Moreland JD, Richardson JA, Goldsmith CH, Clase CM. Muscle weakness and falls in older adults:a systematic review and meta-analysis. J Am Geriatr Soc. 2004 Jul;52(7):1121-9. Morris M, Osborne D, Hill K, Kendig H, Lundgren-Lindquist B, Browning C, Reid J. Predisposing factorsfor occasionsal and multiple falls in older Australians who live at home. Aust J Physiother. 2004;50(3):153-9. Lawlor DA, Patel R, Ebrahim S. Association between falls in elderly women and chronic diseases and drug use: cross sectional study. BMJ. 2003 Sep 27;327(7417):712-7. Lawlor DA, Taylor M, Bedford C, Ebrahim S. Is housework good for health? Levels of physical activity and factors associated with activity in elderly women. Results from the British Women's Heart and Health Study. J Epidemiol Community Health. 2002 Jun;56(6):473-8. Schwartz AV, Hillier TA, Sellmeyer DE, Resnick HE, Gregg E, Ensrud KE, Schreiner PJ, Margolis KL, Cauley JA, Nevitt MC, Black DM, Cummings SR. Older women with diabetes have a higher risk of falls: a prospective study. Diabetes Care. 2002 Oct;25(10):1749-54.

Richmond TS, Kauder D, Strumpf N, Meredith T. Characteristics and outcomes of serious traumatic injury in older adults. J Am Geriatr Soc. 2002 Feb;50(2):215-22. Sartoretti C, Sartoretti-Schefer S, Ruckert R, Buchmann P. Comorbid conditions in old patients with femur fractures. J Trauma. 1997 Oct;43(4):570-7. Bhattacharyya T, Iorio R, Healy WL. Rate of and risk factors for acute inpatient mortality after orthopaedic surgery. J Bone Joint Surg Am. 2002 Apr;84-A(4):562-72. Grossman MD, Miller D, Scaff DW, Arcona S. When is an elder old? Effect of preexisting conditions on mortality in geriatric trauma. J Trauma. 2002 Feb;52(2):242-6

In Proceedings of the 2nd WHO International Hausing and Health Symposium, Vilnius 2004. Farchi S., Chini F, Giorgi Rossi P, Borgia P, Guasticchi G HOSPITALISATION FOR HOME INJURIES: IDENTIFICATION OF HIGH RISK CHILDREN IN ITALY Abstract There are more injuries in children who live in deprived areas than in affluent areas. Neighborhood factors, as well as individual factors, might play a role in the etiology of injury. The aim of this study is to test the hypothesis that non-urban children are at higher risk for home accident hospitalization. Data source: pilot home accident surveillance systems, based on the integration of the Emergency Information System, the Hospital information System and the mortality registry of the Lazio region, year2000. Population: all Emergency Department (ED) admissions of children, aged 0-5 years. Analysis: home accident and hospitalization rates were estimated for children who live in Rome, and for those who live outside Rome. Differences between urban and non urban children in the length of hospital stay and percentage of urgent cases were tested. Logistic regression was performed to compare the probability of hospitalization for non-urban with urban children, controlling for individual and environmental factors. Models for Traumatic Brain Injuries (TBI) and Internal lesions (IL) were performed to observe the different probability of severe home injuries. Results: In the Lazio region, 3.4% of children in 2000 were taken to the ER for home accidents. The hospitalization rate was 194/100.000. A higher probability of hospitalization was seen for children who live outside the city of Rome compared to urban children (OR=1.57;95%CI:1.37-1.79), after adjustment for sex, age, triage code, season, time of arrival at the ED. Length of hospital stay was similar in the two groups (2.1 days out of Rome and 2.2 in Rome ). When we included only TBI or IL, the probability of hospitalization was higher among children outside of Rome compared to children in Rome (OR TBI=2.38; 95%CI:1.60-3.53) and (OR IL=3.75; 95%CI:2.44-5.74), respectively, and the length of stay in hospital was very different (TBI: 2.1 and 1.2 days, p<0.05, out of Rome vs Rome); (IL: 2.2 and 0.95 days, p<0.05, out of Rome vs Rome). Conclusions: Children who live in non urban areas seem to be more exposed to the risk of home injuries.This result could be partly explained by the different socio-economic statuses in rural and urban areas. Thisstudy stresses the priority to address prevention campaigns for children living in non-urban areas, who are at higher risk.

Background Unintentional injuries are one of the leading causes of morbidity, hospitalisation and mortality among children and adolescents (WHO, 1999, Sikron et al., 2002). The epidemiological description of this relevant public health aspect is poor in several European countries, especially in Italy. Knowledge about risk factors and aetiology is lacking. Studies of urban/rural differences in road traffic injuries have found higher rates in children living in rural areas compared to those living in urban areas (Muelleman and Mueller, 1996, Macpherson et al., 2004). Neighbourhood, as well as individual factors might play a role in the aetiology of injury (Haynes et al.,2003, Reading et al., 1999). Neighbourhood factors might be environmental, such as poor quality housing, or a result of different attitudes and practices relating to supervision or appropriate play activities. Moreover, urban/rural differences could reflect different access to primary care. The aim of this study is to compare the probability of hospitalisation for home injury consequent to an emergency room (ER) visit for children who live in rural areas with those who live in cities. Methods Data sources Emergency Information System (EIS) collects information from all ER visits in Lazio (pop = 5,3 million,incl. Roma). It reports: name, date and place of birth; up to four diagnoses; up to four therapeutic procedures; outcome of the visit; and in the case of trauma, the circumstance of the accident (home, road, work, suicide, intentional violence, other). Hospital Discharge Registry (HD) collects information from all hospital discharges in Lazio. It reports: name, date and place of birth; up to six diagnoses; up to six therapeutic procedures; and outcome of the discharge. Case Selection We selected all ER visits in 2000 from the EIS database where home was reported as the location of the trauma. We selected all cases where a diagnosis of trauma or poisoning was present, excluding late effects of trauma and poisonings. Data was checked to eliminate admissions for the same person that occurred within 48h of the selected visit. The HD registry was then searched for subsequent hospitalisations for each patient in 2000 and 2001. The key of linkage was name, family name and date of birth; the consistency between the date of discharge from the emergency and hospital admission dates were also checked, and had to be shorter than 24 hours. We selected all home accident ER visits for children (0-5 years old). Data analysis Home accident injury and hospitalisation rates were estimated, for children who live in Rome, and for those who live outside Rome. Differences in the length of hospital stay for urban and non urban children and the percentage of urgent cases were estimated. We used logistic regression to compare the probability of hospitalisation of rural children versus urban children. Separate models for Traumatic Brain Injuries (TBI) and Internal lesions (IL) were performed to observe the different probabilities of severe home injuries in the two groups. Models were adjusted for the triage code (very urgent, urgent, not urgent, not appropriate) as a proxy of severity, sex, age, season, time of arrival at the ED. Results In 2000, 15.477 children were taken to (see above note) at ERs in Lazio for injuries caused by home accidents (table 1). Among these, 40.9% were less than one year old, 35.8% were between 2 and 3 years of age and 23.3 were older than 3, and 57.2% were male. The incidence of ER visits was 53.1 per 1000 residents in Lazio. Incidence of ER visits was higher among children who live outside the

metropolitan area of Rome than children who live in Rome (61.5 vs 41.3). The percentage of very urgent cases (red triage non-deferrable patients) was 0.32% of the whole population, and higher for children living in Rome, while the hospitalisation rate was 4 per 1000 children and twice as high among children who live outside of Rome than in children who live in Rome.

Table 2 presents the type of injury and body region, as reported by the ER diagnoses. The table uses 4 different colours to show differences in “red”, or non-deferrable patients: white (% of red triage between 0 and 0.05), grey (between 0.05 and 0.20%), dark grey (between 0.20 and 1.5%), black (more than 1.5%). It shows that the majority of the study population was composed of mild cases (superficial lesions and open wounds), but a number of the population reported severe consequences such as internal lesions (9.2%) or traumatic brain injury (8.5%). The most severe cases were: “contusions in unspecified body regions”, “crushes and amputation of the arms”, and “internal injuries of the torso”. Table 3 shows the results of the analysis of the association between hospitalisation and individual/environmental factors. The probability of hospitalisation was higher among children younger than 2 than in 4-5 year olds (OR=1.78; 95%CI:1.51-2.12). Hospitalisation was higher in warm seasons than in winter (OR=1.40; 95%CI:1.15-1.71), and higher for children who live outside the metropolitan area of Rome(OR=1.57; 95%CI:1.37-1.79). If only traumatic brain injuries or internal lesions are considered into the model (correcting for confounding factors), the differences in the probabilities in hospitalisation for rural and urban children are even greater (OR=2.38; 95%CI:1.60-3.53 and OR=3.75; 95%CI:2.44-5.75, respectively).

Table 4 shows the mean length of stay to hospital for hospitalised children, for all injuries, for traumatic brain and internal injuries . It shows that the length of stay is the same for urban and non urban children (2.2 versus 2.1 days, p=0.73), while it is longer for rural children when considering more severe cases. Discussion Our study demonstrates that children who live outside the metropolitan area of Rome have a higher incidence of home accident-related injuries and a higher probability of hospitalisation. Rural children with traumatic brain injuries and internal lesions also have longer hospital admissions than urban children. Therefore, children living in rural areas seem to be more exposed to home accident risk and seem to experience more serious consequences of home injuries. Our results are in line with those of previous studies that focused on traffic injuries (Muelleman and Mueller, 1996, Macpherson et al. 2004). Our study also is consistent with two epidemiological studies on traumatic brain injury in Minnesota and Colorado which found higher incidence, hospitalisation and fatality among rural than among urban children and adults. (Reid et al., 2001, Gabella et al., 1997). Unfortunately, the surveillance system we analysed has no information of the circumstances/causes of the accident, and we can only hypothesize regarding possible mechanisms that make rural children more at risk. One possible explanation about the rural/urban differences could be related to different supervision standards. A recent paper reveals that many unintentional deaths in children in Alaska and Louisiana were attributed to inadequate supervision (Landen et al., 2003). Different supervision standards between metropolitan and rural parents during outdoor activities could be an explanation. This hypothesis seems to be confirmed by the higher probability of hospitalisation of children in summer than in winter. Differences in age, sex and socio-economic status have been found in the amount of adult supervision in some outdoor activities, i.e. more socio-economically deprived children are allowed more independent outdoor activity than their more affluent counterparts (Soori and Bhopal, 2002). In our study we included only accidents which occurred at home, but a rural and an urban house’s structural factors could be different: rural houses more frequently have a yard, and are two-floor houses with stairs. These different structural factors could be responsible for the higher probability of accidents in rural zones than in Rome. Moreover, there could be different ways rural and urban children spend their time. An Italian Survey, conducted by the National Statistics Institute with various goals in mind, reported for 1997-98 that 39.5% of the children who attended primary school and lived in Rome remained at school full time (until 4.30 pm), while this proportion was 27.6% for the entire region (ISTAT, 2000). The survey for the year 2000 revealed also that “more urban families than rural families go on vacation” (ISTAT, 2002). These data seem to confirm that children who live in Rome spend less time at home.

The results of other studies have ascertained some specific individual risk factors, such as children living in one-parent families, and young maternal age (Roberts and Power, 1996, Weitoft, 2003), but, unfortunately, our data do not report such variables. Our study has some limitations and several strengths. The principle limitation refers to the lack of information about the circumstances of the accident and the socio-economic status of children. We were unable to analyse factors associated with different management procedures, accessibility to primary care and distance from the hospital. The population-based design we chose was particularly useful to study this issue. It included all ER visits for children who were injured at home, and hospitalisations were ascertained accurately in the hospital discharge files. Conclusions This findings suggest the necessity to study the epidemiology of injuries among children more in detail, to understand the mechanisms which make rural children at higher risk than urban children to home accidents, and to address specific preventive programmes to those children. Acknowledgements We thank the staff of the Hospital Discharge registry of Lazio Region, particularly Paolo Papini, Valeria Tancioni and Riccardo Salvatori; the staff of the Emergency Information System, particularly Assunta De Luca, Giuliano Lori and Stefano Genio. The English language of the manuscript was edited by Margareth Baker

335Traumi negli immigrati

* Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Roma

Ann Ig 2005; 17: 335-342

I traumi negli immigrati da paesi non industrializzati:analisi degli accessi in pronto soccorso nel Lazio nell’anno 2000

S. Farchi*, P. Giorgi Rossi*, F. Chini*, G. Baglio*, L. Cacciani*, G. Lori*, P. Borgia*,G. Guasticchi*

Parole chiave: Traumi, pronto soccorso, immigrati, paesi non industrializzatiKey words: Injury, emergency, immigrants, non industrialised countries

Summary

Injuries in the non industrialised country immigrants: analysis of emergency admissions in Latium, Italy, year2000

Aim of the study is to describe the characteristics of road, home and work-related traumas among adultimmigrants born in non-industrialised Countries, and to compare the consequent probability of hospitalisationwith Italian adults in Lazio Region, year 2000. Source of data is the Emergency-based Surveillance System,which collects all the emergency ward visits in Lazio region. Accident incidence has been estimated usingalternatively the residence permits and the roman resident population born in non-industrialised Countries.The 7.7% of all the emergency visits of immigrants are trauma-related. Road traffic accident visits are moreappropriate and urgent. Immigrants have a higher risk of hospitalisation both for road and home accidentscompared to the Italians (OR=1,59 e OR=1,37 respectively).Immigrants use emergency wards for severe and urgent trauma-related accidents, they have higher probabilityof hospitalisation compared to the Italians. Our analysis highlights the necessity to improve tools to studyimmigrant health.

Introduzione

È ampiamente documentato che lo stato disalute della popolazione immigrata presentein Italia e in altri Paesi occidentali è fortementecondizionato da situazioni di fragilità socialee dalla minore possibilità di accesso ai servi-zi sociosanitari (7, 10, 16, 18).

In questi anni ha assunto una particolarerilevanza in termini di sanità pubblica il feno-meno dei traumatismi a carico degli stranieriextracomunitari (6, 12, 17). Secondo i dati dif-

fusi dal Ministero della Salute, nel 2000 i trau-mi rappresentavano la seconda causa di ri-covero tra gli immigrati provenienti da Paesiin via di sviluppo, e la prima causa tra gliimmigrati maschi (14). Uno studio condottonel Lazio sugli archivi delle dimissioniospedaliere del 2000 ha evidenziato un ec-cesso di rischio di ospedalizzazione pertraumatismi a carico degli stranieri, rispettoalla popolazione residente (2).

Come già evidenziato in altri Paesi, si ri-tiene che anche in Italia molti eventi trau-

336 S. Farchi et al.

matici riportati dagli immigrati siano ricon-ducibili alla dimensione occupazionale, acausa della maggiore pericolosità delle atti-vità svolte e della minore tutela sul lavoro(5, 15). Per tali ragioni è opportuno studiareapprofonditamente il fenomeno, al fine di svi-luppare adeguate politiche di prevenzione.

ObiettiviQuesto studio ha lo scopo di descrivere

le caratteristiche degli accessi al Pronto Soc-corso (PS) per traumi registrati nel Lazio daparte di stranieri in età ≥14 anni, provenientida Paesi non industrializzati (PNI), e di stima-re la probabilità che un accesso alle strutturedi emergenza generi un ricovero ospedalie-ro, mediante il confronto tra la popolazionestraniera e quella italiana.

Materiali e metodi

La fonte dei datiSono stati utilizzati i dati del Sistema In-

formativo dell’Emergenza Sanitaria del Lazio(SIES), relativi agli accessi in PS nell’anno2000, pari a 1.980.343 record. Sono statiselezionati tutti gli accessi attribuiti a eventitraumatici avvenuti in strada, in casa o nelluogo di lavoro, a carico di cittadini italianie di nati all’estero. Al termine della selezio-ne, dopo aver eliminato i nati all’estero inPaesi industrializzati (Unione Europea e al-tri Paesi del G8) e gli stranieri classificaticome apolidi, sono stati individuati 294.143accessi relativi a pazienti di età superiore ai13 anni, di cui 135.005 riferiti a incidenti stra-dali, 114.617 a incidenti domestici e 44.521a incidenti sul lavoro.

AnalisiCome variabile surrogata della cittadinan-

za è stato scelto il luogo di nascita per clas-sificare i pazienti come italiani o stranieriprovenienti da PNI o da Paesi industrializza-ti.

Altre variabili prese in esame, oltre al luo-go di nascita, sono state: l’età; il sesso; l’esi-to dell’accesso, classificato come ricovero odimissione a casa; il triage.

Il triage è una scala di urgenza a 4 moda-lità, utilizzata in questa analisi come indica-tore di gravità: rosso, paziente in pericolo divita e trattamento non differibile; giallo, pa-ziente mediamente critico e priorità interme-dia; verde, intervento differibile; bianco,caso non urgente non di competenza del PS.

Due diverse stime d’incidenza di trau-matismi sono state calcolate per i nati nei PNI.La prima è stata costruita utilizzando al de-nominatore i permessi di soggiorno rilascia-ti a cittadini stranieri nel Lazio al 1° gennaio2000 (9). Per il calcolo della seconda, sonostati considerati al denominatore i residenti(cittadini italiani e non) nati all’estero, rego-larmente iscritti all’anagrafe comunale; vi-sta la disponibilità dei dati, la stima basatasui residenti è stata ristretta al Comune diRoma.

Per confrontare l’ospedalizzazione deicittadini italiani con quella dei PNI sono sta-ti utilizzati dei modelli di regressione logi-stica, distinti per luogo dell’incidente e in al-cuni casi specifici per triage. L’analisi è sta-ta condotta utilizzando il software Stata 6.0.

Risultati

Nel 2000 gli accessi in PS per traumatismida parte di soggetti nati in Paesi non indu-strializzati e di età ≥14 anni sono stati14.809, pari al 7,7% dell’attività in PS relati-va ai nati in PNI.

La Tabella 1 riporta la distribuzione degliaccessi dovuti a infortuni stradali, domesticie lavorativi, per Paese di nascita. Prevalgo-no i Paesi dell’Est europeo, e in particolarela Romania, il cui impatto sulla casistica ri-stretta dei traumi è generalmente superioreall’impatto misurato sull’attività di emergen-za nel suo complesso. Si osserva, ad esem-

337Traumi negli immigrati

pio, come il 23% degli incidenti sul lavoro eil 20% di quelli domestici siano a carico disoggetti nati in Romania, mentre la comuni-tà dei rumeni rappresenta il 10% degli stra-nieri da PNI in base ai permessi di soggior-no (9). Analogo risultato si osserva per gliStati del Maghreb, anche se le percentualiassumono valori più contenuti. Per contro, i

Paesi del Sub-continente indiano e dell’Estre-mo Oriente hanno un impatto in genere mo-desto e comunque inferiore alla dimensionedella comunità come risulta dai permessi disoggiorno.

La Tabella 2 riporta alcune caratteristichedegli accessi per incidenti stradali, domesti-ci e lavorativi, per luogo di nascita. I pazienti

Tabella 1 - Distribuzione degli accessi in PS dovuti a incidenti stradali, domestici e sul lavoro da parte di soggetti nati in PNI, dietà ≥14 anni, per Paese di nascita. Lazio, 2000

Paese Totale permessi di soggiorno Incidenti stradali Incidenti domestici Incidenti sul lavoro

N % N % N % N %

Filippine 25170 13,0 216 3,2 97 1,7 47 2,2Romania 21082 10,9 1014 14,9 1166 20,0 488 22,6Polonia 13380 6,9 550 8,1 477 8,2 126 5,8Albania 11872 6,1 508 7,5 492 8,4 172 7,9Bangladesh 9416 4,9 194 2,9 148 2,5 64 3,0India 8798 4,5 164 2,4 109 1,9 45 2,1Ex- Jugoslavia 8469 4,4 285 4,2 348 6,0 158 7,3Peru 8205 4,2 331 4,9 227 3,9 63 2,9Egitto 7266 3,8 369 5,4 329 5,6 151 7,0Marocco 6834 3,5 280 4,1 243 4,2 95 4,4Sri Lanka 5847 3,0 88 1,3 52 0,9 30 1,4Cina 5706 2,9 110 1,6 91 1,6 19 0,9Brasile 4786 2,5 197 2,9 138 2,4 41 1,9Tunisia 3840 2,0 317 4,7 328 5,6 145 6,7Nigeria 3265 1,7 65 1,0 68 1,2 9 0,4Ex-Unione Sovietica 2744 1,4 71 1,0 44 0,8 5 0,2Colombia 2721 1,4 132 1,9 82 1,4 16 0,7Etiopia 2664 1,4 191 2,8 166 2,8 53 2,4Messico 2637 1,4 17 0,2 15 0,3 0 0,0Pakistan 2436 1,3 33 0,5 41 0,7 9 0,4Ecuador 2077 1,1 135 2,0 65 1,1 29 1,3Capo Verde 2054 1,1 40 0,6 24 0,4 10 0,5Argentina 1619 0,8 162 2,4 118 2,0 53 2,4Bulgaria 1600 0,8 91 1,3 92 1,6 35 1,6Somalia 1451 0,8 44 0,6 39 0,7 19 0,9Senegal 1389 0,7 52 0,8 16 0,3 2 0,1Ucraina 1344 0,7 90 1,3 81 1,4 21 1,0Algeria 1328 0,7 99 1,5 60 1,0 29 1,3Iran 1296 0,7 45 0,7 25 0,4 10 0,5Corea del Sud 1254 0,6 31 0,5 10 0,2 0 0,0Rep. Democratica Congo 1214 0,6 15 0,2 8 0,1 6 0,3Eritrea 1118 0,6 3 0,0 0 0,0 0 0,0Altri PNI 18551 9,6 864 12,7 643 11,0 214 9,9

Totale 193433 100,0 6803 100,0 5842 100,0 2164 100,0

338 S. Farchi et al.

nati in PNI sono mediamente più giovanidegli italiani; inoltre, tra gli stranieri è piùelevata la proporzione di maschi.

Per quanto riguarda la distribuzione degliaccessi per triage, risulta una percentuale leg-germente più elevata di triage rosso tra i natinei PNI rispetto ai nati in Italia limitatamen-te agli incidenti stradali (0,7% e 0,5% rispet-tivamente) e una minore percentuale di triagebianco osservabile in tutte e tre le categoriedi traumi (18,1% nei nati in PNI, in media,rispetto a 21,8% negli italiani).

Riguardo all’esito dell’accesso, i nati inPNI presentano un rischio più elevato di es-sere ricoverati a seguito di un incidente stra-dale: 12,1% contro 7,9 % negli italiani. Taleeccesso di rischio quasi si annulla nel casodi incidenti sul lavoro e addirittura risultainvertito per gli incidenti domestici (5,8%contro 8,3% negli italiani).

Dopo aver aggiustato per età, sesso etriage (Tabella 3), il rischio di ospedalizza-

zione negli stranieri risulta più elevato pergli incidenti stradali (OR = 1,59), ma ancheper gli incidenti domestici (OR=1,37) e pergli incidenti sul lavoro (OR = 1,19), anchese quest’ultimo risultato non è statisticamentesignificativo a livello 5%.

Tale rischio, peraltro, è ancor più elevato sel’analisi viene limitata agli accessi con triagebianco: nel caso di incidenti stradali l’OR ag-giustato aumenta fino a 2,17 (IC 95%: 1,57-2,99) e per gli incidenti domestici è pari a 1,79(IC 95%: 1,22-2,65); infine, permane una dif-ferenza non significativa per gli incidenti sullavoro (OR = 1,32; IC 95%: 0,48-3,64).

La Fig. 1 riporta le stime d’incidenza ot-tenute, per i nati nei PNI, utilizzando duediversi denominatori: i permessi di soggior-no rilasciati a cittadini stranieri e i residentia Roma nati all’estero. Tali stime vengonomesse a confronto con l’incidenza di trauma-tismi nei nati in Italia.

Tabella 2 - Caratteristiche degli accessi in PS per incidenti stradali, domestici e sul lavoro, età ≥14 anni, per luogo di nascita. Lazio, 2000

Caratteristiche Strada Casa Lavoro

Italia PNI Italia PNI Italia PNI(n=128.202) (n=6.803) (n=108.775) (n=5.842) (n=42.357) (n=2.164)

% % % % % %

Totale accessi 95,0 5,0 94,9 5,1 95,1 4,9

Maschi 58,5 63,3 51,6 61,1 75,2 82,0

Età mediana 32,0 31,0 46,0 34,0 37,0 34,0differenza interquartile 23,0 15,0 34,0 17,0 18,0 12,0

Triagerosso 0,5 0,7 0,1 0,1 0,2 0,2giallo 3,8 6,3 3,2 2,7 2,3 2,4verde 72,4 74,3 74,1 77,9 71,5 75,7bianco 21,9 17,4 20,7 18,1 24,0 20,1non eseguito 1,5 1,3 1,8 1,2 2,0 1,7m.i. % 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0

Esitoricovero 7,9 12,1 8,3 5,8 3,2 3,6rifiuta ricovero 8,2 8,5 4,6 4,3 2,5 2,1a domicilio 83,9 79,4 87,1 90,0 94,2 94,3m.i. % 0,5 1,0 0,7 0,9 0,4 0,7

339Traumi negli immigrati

Tabella 3 - Rischio di ricovero a seguito di un accesso in PS per incidente stradale, domestico e sul lavoro, età ≥14 anni - modellodi regressione logistica*

Luogo di nascita Strada Casa Lavoro

OR IC 95% OR IC 95% OR IC 95%

PNI 1,59 1,47-1,74 1,37 1,21-1,55 1,19 0,93-1,53Italia 1,00 1,00 1,00accessi con triage biancoPNI 2,17 1,57-2,99 1,79 1,22-2,65 1,32 0,48-3,64Italia 1,00 1,00 1,00

(*) OR aggiustati per età, sesso e codice di triage.

Fig. 1 - Incidenze degli accessi al PS da parte di nati in Italia e in PNI, età > 14 anni, per sesso e classi d’età. Sono presentate duediverse stime per i nati in PNI: una calcolata utilizzando come denominatore i premessi di soggiorno [fonte ISTAT (9)], unautilizzando come denominatore i residenti nati all’estero (fonte anagrafe del comune di Roma), quest’ultima calcolata solo per ilcomune di Roma. Dati Lazio, 2000.

340 S. Farchi et al.

Le stime basate sui residenti mostrano, perle tre tipologie di traumi, un picco di inci-denza nella classe d’età compresa tra i 20 e i24 anni, mentre nelle classi più anziane l’an-damento diventa più simile a quello degli ita-liani.

Diversamente, la stima basata sui permessimostra generalmente valori di incidenza piùelevati nelle classi d’età anziane.

Discussione e conclusioni

I traumi a carico di persone nate in PNIsembrano avere carattere di maggiore urgen-za rispetto a quelli dei nati in Italia, comesuggerito dal confronto delle distribuzionidegli accessi per triage. Questo dato assumemaggiore rilevanza se si considera che lepersone anziane tendono ad avere codici ditriage più urgenti e gli stranieri sono media-mente più giovani degli italiani.

Sembra, inoltre, che gli accessi a caricodegli stranieri abbiano un minor livello diinappropriatezza, come dimostra la quota ditriage bianco più bassa in confronto agli ita-liani (18% contro 22%). Questo risultato,peraltro, è in controtendenza rispetto ad altristudi sull’uso del PS da parte degli immigra-ti (4, 13).

Per quanto riguarda gli esiti dell’accesso,si evidenzia come gli stranieri provenienti daPNI abbiano un rischio più elevato di rico-vero ospedaliero a seguito di incidenti do-mestici e stradali, a parità di triage, sesso edetà.

È possibile avanzare alcune ipotesi perspiegare questo risultato.

Da una parte, la gravità dei traumi potreb-be non essere adeguatamente rappresentatadalla scala di urgenza del triage. In tal caso,il maggior rischio di ospedalizzazione daparte dei pazienti stranieri sarebbe la conse-guenza delle differenti condizioni cliniche,presumibilmente più gravi per gli immigrati,al momento dell’accesso al PS.

D’altra parte, la necessità di ricovero po-trebbe dipendere dalla condizione di fragili-tà sociale degli immigrati: maggiore preca-rietà abitativa, impossibilità di essere assisti-ti a domicilio e maggiore difficoltà di acces-so all’assistenza specialistica e di base; tuttecondizioni che contribuiscono, a parità digravità clinica, ad aumentare la necessità diricovero. In favore di questa ipotesi sono irisultati di precedenti studi effettuati nellanostra regione (11). È da osservare che il ri-schio di ospedalizzazione aggiustato per età,è più alto tra gli stranieri, anche negli inci-denti domestici, risultato contrario a quelloemerso nell’analisi descrittiva, vi è quindi uneffetto di confondimento delle variabili diaggiustamento quali, l’età, il sesso e il triage.Le differenze più marcate tra stranieri e ita-liani si osservano nell’ambito degli accessiclassificati con triage bianco, ovvero nonurgenti. Questo dato è coerente con entram-be le ipotesi formulate: in questi casi l’ur-genza mal rappresenta la gravità e nello stes-so tempo i fattori di tipo sociale esercitanoun maggior peso.

Sul piano metodologico, emergono daquesto studio due questioni particolarmenteproblematiche: la prima è legata all’utilizzodel luogo di nascita come variabile identifi-cativa degli stranieri nel Sistema Informati-vo dell’Emergenza; la seconda riguarda lastima dei denominatori per il calcolo dei tas-si di incidenza.

Per quanto riguarda il luogo di nascita,precedenti studi hanno confermato che que-sta variabile ha una bassa specificità (2), inquanto classifica come stranieri anche i cit-tadini italiani nati all’estero; questo si tradu-ce in una sovrastima del numero di accessiattribuiti a stranieri.

Quanto ai denominatori, vi è da una partela difficoltà di stimare in modo attendibile ilnumero di presenze straniere, dall’altra ilproblema del disallineamento tra numeratoree denominatore.

341Traumi negli immigrati

Le fonti principali di rilevazione dellapopolazione straniera sono i permessi di sog-giorno, rilasciati dal Ministero dell’Interno,e gli archivi anagrafici comunali. I permessisi riferiscono agli stranieri regolarmente pre-senti, tuttavia non rappresentano adeguata-mente i minorenni, la cui presenza vienespesso riportata sul permesso di soggiornodei genitori. Le liste anagrafiche si riferisco-no, invece, agli stranieri residenti e non sem-pre vengono aggiornate tempestivamentedelle nuove iscrizioni e delle cancellazioni(2, 3).

Il problema del disallineamento deriva dalfatto che, nel calcolo dei tassi di incidenza,la popolazione utilizzata al denominatore nonè la stessa che ha generato i casi al numera-tore.

In questo studio sono state utilizzate duestime della popolazione straniera. La prima,basata sui permessi di soggiorno, non inclu-de gli italiani nati all’estero, per lo più an-ziani nati nelle ex-colonie, e gli stranieri chehanno acquisito la cittadinanza italiana permatrimonio o per una permanenza prolun-gata; pertanto, non è allineata rispetto alnumeratore, che invece si riferisce agli ac-cessi di persone nate all’estero.

La stima basata sui residenti elimina il biasdel disallineamento, in quanto sia al nume-ratore che al denominatore vengono conteg-giati i residenti, nati all’estero e iscritti nelleliste anagrafiche. Peraltro, l’utilizzo al deno-minatore dei residenti nel comune di Romae nati all’estero, sembra essere più congruen-te anche con i risultati relativi alla probabili-tà di ospedalizzazione. Tuttavia, al numera-tore potrebbero essere inclusi stranieri nonresidenti ma solo domiciliati. Rimangonooltre ogni possibilità di stima i cittadini re-golari non residenti e gli stranieri irregola-ri e clandestini.

Simili difficoltà nella stima dell’incidenzae dei denominatori per età nelle popolazioniimmigrate sono state segnalate da altri ricer-catori sia in Italia che in altri Paesi (1, 3, 8).

Alla luce delle suddette considerazioni econ le dovute cautele, è possibile azzardarequalche ipotesi sui risultati relativi all’inci-denza dei traumi. Emerge un eccesso di ri-schio a carico degli immigrati relativamenteagli incidenti stradali e domestici, specie trai giovani (nella fascia di età 20-25 anni). Percontro, non si evidenzia un eccesso di rischioper gli incidenti sul lavoro, forse a causa delladifficoltà a riportare come motivo del trau-ma il lavoro, durante l’anamnesi in prontosoccorso, quando la situazione lavorativa èirregolare o comunque poco tutelata, circo-stanza che presumibilmente si verifica piùspesso per i cittadini stranieri che per gli Ita-liani.

Ulteriori approfondimenti sono necessariper gettare luce sul problema dei traumi ne-gli immigrati, che rappresenta una delle prin-cipali aree critiche per la salute di questapopolazione.

Riassunto

Scopo di questo studio è descrivere le caratteristiche deitraumi per incidenti stradali, domestici e sul lavoro a carico diimmigrati adulti nati nei Paesi non industrializzati, e confron-tare la conseguente probabilità di ospedalizzazione con quelladegli adulti nati in Italia, nella Regione Lazio nell’anno 2000.Fonte dei dati è il Sistema Informativo dell’Emergenza relati-vo a tutte le prestazioni di Pronto Soccorso nel Lazio. L’inci-denza degli infortuni è stata stimata utilizzando alternativa-mente i permessi di soggiorno e i residenti a Roma nati al-l’estero. La probabilità di ospedalizzazione è stata stimata conmodelli di regressione logistica.

Il 7,7% delle prestazioni di PS a carico degli immigrati èconseguenza di traumi. Gli stranieri sono più giovani e piùfrequentemente di sesso maschile rispetto agli italiani. Gli ac-cessi per incidente stradale sono più spesso molto urgenti emeno frequentemente non appropriati. Si osserva un più altorischio di ricovero per gli immigrati per incidente stradale odomestico (OR = 1,59 e OR = 1,37 rispettivamente), rispettoagli italiani.

Gli immigrati utilizzano il pronto soccorso per traumi piùgravi ed urgenti, ed hanno un maggior rischio di ospedaliz-zazione rispetto agli italiani. Questa analisi evidenzia la neces-sità di migliorare gli strumenti per lo studio della salute degliimmigrati.

342 S. Farchi et al.

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