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LA STORIA DEL VINO ATTRAVERSO I SECOLI I PUNTI PIU’SALIENTI Non si sò esattamente quando l’uomo abbia iniziato a far fermentare intenzionalmente il mosto d’uva per trasformarlo in vino, un dato è certo questa trasformazione è nata in Oriente circa 3000 anni or sono (Caucaso) Nelle tombe degli antichi Egizi già si trovano raffigurazioni nell’atto di pigiare l’uva Dall’Asia Minore la coltivazione della “Vitis Vinifera” si diffuse in tutti i paesi affacciati sul mediterraneo. Furono i Greci i primi veri maestri nella coltivazione e vinificazione, producevano vini molto alcolici, dolci, tanto densi da doverli allungare con dell’acqua ed aromatizzati con delle spezie. Il trasporto avveniva in Anfore rese impermeabili con la Resina, di qui la nascita di alcuni stili di vino che si trovano sul mercato greco ancora ai giorni nostri: “Retsina” I greci portarono in Italia (colonia greca) le loro abitudini, compreso quella di coltivare la vite e produrre del vino. L’Italia del sud molto adatta alla coltivazione della vite grazie al clima ed al terreno, venne chiamata dagli antichi “Enotria” terra da vino. Furono gli antichi romani con l’aiuto e l’esperienza dei Greci a migliorare la qualità del vino, introducendo: l’invecchiamento, la potatura, la scelta di vitigni che meglio si adattavano alla tipologia del terreno. E furono sempre gli antichi Romani durante le loro conquiste, i responsabili dell’espansione nell’attuale Europa della coltivazione delle viti , poiché i soldati di Cesare avevano l’abitudine di bere del vino normalmente. Nel medioevo Alla caduta dell’Impero Romano verso la fme del 300Dc, vi fu la stagnazione dell’economia, le vie di trasporto divennero impraticabili per vari motivi, e fu un periodo nero per la vite ed il vino, grazie alla chiesa, che per motivi religiosi coltivava la vite, per trarne il vino per le messe. Scarsa alcolicità dei vini, strade impercorribili, contenitori inadatti facevano diventare il vinoimbevibile. I vini non venivano più invecchiati bensì bevuti subito, i vini troppo acidi ed astringenti venivano dolcificati con miele e spezie (Hippocras) Nel XIV secolo la piccola glaciazione distrusse i raccolti, vi fu la carestia, la peste,

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LA STORIA DEL VINO ATTRAVERSO I SECOLI I PUNTI PIU’’ SALIENTI

• Non si sò esattamente quando l’uomo abbia iniziato a far fermentare intenzionalmente il mosto d’uva per trasformarlo in vino, un dato è certo questa trasformazione è nata in Oriente circa 3000 anni or sono (Caucaso)

• Nelle tombe degli antichi Egizi già si trovano raffigurazioni nell’atto di pigiare l’uva • Dall’Asia Minore la coltivazione della “Vitis Vinifera” si diffuse in tutti i paesi affacciati sul

mediterraneo. • Furono i Greci i primi veri maestri nella coltivazione e vinificazione, producevano vini molto alcolici,

dolci, tanto densi da doverli allungare con dell’acqua ed aromatizzati con delle spezie. Il trasporto avveniva in Anfore rese impermeabili con la Resina, di qui la nascita di alcuni stili di vino che si trovano sul mercato greco ancora ai giorni nostri: “Retsina”

• I greci portarono in Italia (colonia greca) le loro abitudini, compreso quella di coltivare la vite e produrre del vino.

• L’Italia del sud molto adatta alla coltivazione della vite grazie al clima ed al terreno, venne chiamata dagli antichi “Enotria” terra da vino.

• Furono gli antichi romani con l’aiuto e l’esperienza dei Greci a migliorare la qualità del vino, introducendo: l’invecchiamento, la potatura, la scelta di vitigni che meglio si adattavano alla tipologia del terreno.

• E furono sempre gli antichi Romani durante le loro conquiste, i responsabili dell’espansione nell’attuale Europa della coltivazione delle viti , poiché i soldati di Cesare avevano l’abitudine di bere del vino normalmente.

Nel medioevo Alla caduta dell’Impero Romano verso la fme del 300Dc, vi fu la stagnazione dell’economia, le vie di trasporto divennero impraticabili per vari motivi, e fu un periodo nero per la vite ed il vino, grazie alla chiesa, che per motivi religiosi coltivava la vite, per trarne il vino per le messe. • Scarsa alcolicità dei vini, strade impercorribili,

contenitori inadatti facevano diventare il vinoimbevibile.

• I vini non venivano più invecchiati bensì bevuti subito, i vini troppo acidi ed astringenti venivano dolcificati con miele e spezie (Hippocras)

• Nel XIV secolo la piccola glaciazione distrusse i raccolti, vi fu la carestia, la peste,

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La scoperta dell’America (1492)

e Dal continente Americano giunsero in Europa tre spaventosi nemici che nel giro di pochi anni distrussero patrimonio viticolo d’Europa: L’Oidio La Peronospora La filossera Le viti, specialmente quelle francesi andarono distrutte, in seguito a vari esperimenti si scopri che lo zolfo guariva 1’Oidio, per la Peronospora si usò Rame e Calce, e per la Filossera si pensò d’innestare su radici Americane resistenti all’afide, la parte superiore Europea, riuscendo cosi a rendere l’intera pianta inattaccabile. L’utilizzo della bottiglia e l’invenzione del tappo di sughero Alla fine del XVII secolo si utilizzarono le primo bottiglie in vetro per la conservazione ed il trasporto del vino (le bottiglie erano sinora usate a mo di caraffe) unitamente all’invenzione od all’uso del tappo di sughero. Nacque addirittura un nuovo tipo di vino (champagne), Si eliminò la prigionia delle botti od era di incredibile facilità nel trasporto.

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L'EVOLUZIONE DELLA

MARZO APPAIONO I

AGOSTO L'UVA COMINCIA A PRENDERE COLORE

MAGGIO APPAIONO I PRIMI FRUTTI ANCORA ACERBI

SETTEMBRE L'UVA E' MATURA PRONTA PER LA VENDEMMIA

L'uva è pronta per essere vendemmiataquando ha raggiunto il giusto equilibrio frà gli zuccheri e gli acidi per il tipo di vino che si intende ottenere. Questo accade solitamente all'inizio deli'autunno (Settembre-Ottobre) La vendemmiapuò venire effettuata a mano (il metodo migliore, si possono scegliere solo i grappolimaturi) e meccanicamente. In entrambei casi bisognerà cercare di non romperela buccia deli'uva, per evitare durante il trasporto l'inizio deila fermentazione

GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE VENDEMMIA

3% ACIDITA O BRIX

2.3% ACIDITA 10 BRIX

1.7% ACIDITA 15 BRIX

0.9% ACIDITA 22 BRIX

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DIFFERENTI FATTORI CHE CONDIZIONANO LA QUALITA' DELL'UVA

La Qualità dell'uva dipende principalmente da alcuni importanti fattori

Le zone da cui provengono i migliori vini del mondo presentano una combinazione di fattori diversi che riassumendo si possono catalogare in: FATTORI VARIABILI e in FATTORI COSTANTI

FATTORI VARIABILI Dovuti alla latitudine (Condizioni climatiche), angolazione solare, temperatura, caduta delle piogge

FATTORI COSTANTI Suolo adatto, corretto drenaggio , vite adatta, corretta applicazione delle tecniche di allevamento di vinificazione, d'invecchiamento

La latitudine delle culture La vite è una pianta tipica delle zone temperate, necessita di una temperatura media annuale superiore ai 10 °C senza la quale sopravvive difficilmente. Il clima del bacino mediterraneo è l'ideale alla sua coltivazione,

I lclima L'insolamento se eccessivo uve ricche di zuccheri, ma poveri in acidità (mancanza di struttura del vino

Se troppo debole uve troppo acide (vini deboli in alcol) La pioggia è utile in inverno e all'iniziodella primavera

Dannosa in Estate e all'inizio dell'autunno, soprattutto durante la vendemmia La temperatura Il gelo è dannoso in primavera quando vi sono i primi germogli

La grandine che può distruggere l'intero raccolto Troppo caldo disidrata gli acini dell'uva limitando il rendimento , in alcuni casi avvie-ne lo stress idrico e limita la maturazione dell'uva la quale rimane molto acida

L'umidità Sviluppa in alcune regione l'utile muffa nobile, però favorisce anche lo sviluppo di ma- lattie d'origine crittogrammica (muffa-marcescenza)

La composizione del suolo La vite è poco esigente si accontenta di suoli poveri, dei terreni ricchi producono più uva ma di minor qualità La vite gradisce i suoli pietrosi nei quali l'acqua scivola facilmente e le pietre accumulano calore di giorno per restituirlo alla notte ed infine facilitano il riflesso del sole sui grappoli d'uva. La composizionedel suolo incide direttamente sul sapore del vino

o Calcare Vini strutturati, piuttosto alcolici o Silicioso Vini con aromi intensi, o Scistoso Vini molto colorati, di maggior durezza o Argilloso Vini molto tannici, migliorano il colore e

la struttura del vino Il vitigno Esistono parecchie varietà di uve da vino chiamate "Vitigni" , ognuno di queste possiede caratteristiche differenti e diverse che alleandosi appunto con suolo, clima, danno origine a vini di qualità, per esempio, Il vitigno "pinot nero" allevato nel trentino dà un vino con determinate caratteristiche, lo stesso allevato in Californiada vini differenti di minor pregio La coltivazione della vite La vite è una Liana che può vivere a lungo piùdi 100 anni, se la si coltiva con cura, vi sono differenti metodi di coltivazione,

Gobelet Cordon Royal

Si dovrà inoltre provvedere a diverse funzioni nell'arco dell'anno che vanno da: Potatura, Solfitazione, concimazione

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LA COMPOSIZIONE DI UN ACINO D’UVA

BUCCIA

VINACCIOLI

POLPA PRUINA

PEDICELLO

PEDUNCOLO

RASPO

Composizione di un grappolo d’uva

PARTE COMPOSIZIONE RUOLO VINICOLO

Grappolo Acqua Tannini Acidi Apporta acidità ed astringenza TANNINI necessari all’equilibrio del vino

Buccia Materie coloranti Vitamine (B.C.P.)

Conferiscono il colore al vino (Flavoni – Antociani)

Pruina Fermenti Contiene lieviti responsabili della fermentazione

Polpa Acqua, Zucchero, Acidi Costituita principalmente per l’80% di acqua zuccheri

Vinaccioli Materie oleose Le sostanze oleose intrappolano i profumi e gli aromi , importanti allo scopo di conservare i profumi e aromi

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LA FERMENTAZIONE ALCOLICA

Definizione

La trasformazione di mosto in vino è un fenomeno biologico dal nome di fermentazione alcolica Gli zuccheri contenuti nel mosto vengono trasformati in alcol Etilico e in CO2 (anidride carbonica) a causa dell’azione dei lieviti (funghi microscopici unicellulari).chiamati saccaromiceti che si trovano sulla buccia dell’uva in forma cerosa chiamata Pruina

Vi sono due fasi di fermentazione : FERMETAZIONE TUMULTUOSA FERMENTAZIONE LENTA

Fermentazione tumultuosa Molto rapida dura dai 5 ai 15 giorni, il mosto bolle ed emette il tipico gorgoglio

Fermentazione lenta Avviene molto lentamente e dura vari mesi

La fermentazione terminerà da sola quando quasi tutto lo zucchero del mosto si sarà trasformato in alcol.

SVILUPPO DI CO2 CAPPELLO AUMENTO DELLA TEPERATURA IL MOSTO CAMBIA COLORE

Il mosto in ebollizione emette calore nocivo al vino perché provoca la volatizzazione delle sostanze aromatiche che determinano il profumo del vino. Ecco perché durante la fermentazione si abbassa la temperatura del mosto mantenendola fra

18°-20° C PER I BIANCHI 25° 30° C PER I ROSSI

La fermentazione Malolattica segue quella alcolica , provocata da microrganismi che trasformano l’Acido Malico dal sapore molto forte in Acido Lattico la cui acidità è la metà. Questa fermentazione può incominciare qualche giorno dopo la fermentazione alcolica ma potrebbe anche cominciare più tardi in primavera, i benefici di questa fermentazione sono evidenti; una diminuzione dell’astringenza ed un rafforzamento del colore nei vini rossi, mentre per alcuni vini bianchi che devono preservare un certo grado di acidità utile a dare una sensazioni di fresco-fruttato la fermentazione và inibita aggiungendo dopo la fermentazione alcolica dell’anidride solforosa

FERMENTAZIONE MALOLATTICA

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Pigia‐diraspatura  L'uva  bianca  o  rossa  viene  pigiata,  tolti  i  raspi  e  poi rapidamente  sgrondata,  (le  bucce  tolte)  per  evitare  che  le stesse influenzino negativamente il colore del vino. 

 Pigiatura diraspatura 

   Sgrondatura 

  Solfitaggio 

Solfitaggio questa  operazione  permette  di  sterilizzare  il mosto  evitando così l'inizio non desiderato della fermentazione. 

   Chiarificazione  Chiarificazione. Allo  scopo di ottenere dei vini bianchi più  fini  si procede alla eliminazione  di  tutte  le  particelle  in  sospensione.  Questa operazione può essere fatta per gravità o per centrifugazione 

      Lievitazione Lìevitazione al  succo  d'uva  si  aggiungono  dei  fermenti  selezionati  che danno l’inizio alla fermentazione. 

 

Fermentazione. Avviene ad una temperatura bassa fra  i 18 e 20 °C e dura dai 10  ai  14  giorni.  Per  mantenere  bassa  la  temperatura  si utilizzano delle serpentine refrigeranti immerse nel vino 

 Fermentazione 

Travaso efiltrazione

Travaso‐filtrazione Questa  operazione  e  molto  efficace  ed  utile  per  i  bianchi vengono  eseguite  allo  scopo  di  ottenere  vini  limpidi, normalmente si utilizza il bianco d'uovo 

        imbottigliamento      Affinamento 

Affinamento per  i  bianchi  è  destinato  solo  a  alcuni  vini  più  importanti, vengono conservati in piccole botti di legno per alcuni mesi ed in alcuni casi avverrà pure la fermentazione  malolattica 

La  Vinificazione in bianco 

Vendemmia 

L'uva  viene  raccolta  quando  ha  raggiunto  il  giusto  punto  di maturazione  (settembre  ottobre)  vengono  raccolte  uve  sia  a buccia bianca sia a buccia nera, poiché  il succo di entrambi è comunque bianco. L'operazione viene effettuata manualmente solo per le uve di pregio. 

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LE PRINCIPALI PRATICHE DI CANTINA

Il vino lasciato a se stesso sarebbe destinato a diventare aceto, l’intervento dell’uomo per mezzo di una vinificazione ragionata influisce nel migliorarne la qualità L’applicazione di queste tecniche si concentra soprattutto sul mosto, anziché sul vino, privilegiando gli interventi di tipo fisico e meccanico anziché quello chimico. Le pratiche di cantina si suddividono:

Meccanico – (Travasi, Centrifugazione, Filtrazioni, Colmature, Tagli) Fisico Uso del freddo, ( per bloccare l’attività dei lieviti Biologico (Aggiunta di lieviti, enzimi, batteri selezionati, rifermetazioni) Chimico ( Aggiunta di Antisettici, antiossidanti, decoloranti)

Anidride solforosa

Svolge numerose funzioni: - Blocca lo sviluppo di lieviti dannosi e favorisce i buoni - Migliora l’estrazione delle sostanze coloranti dalle bucce - Facilita l’Illimpidimento dei mosti - Protegge il mosto dalle ossidazioni - Permette di mantenere i vini sani nel tempo

Arricchimento del mosto

Si effettua sul mosto di annate sfavorevoli per aumentare la gradazione alcolica del vino, può avvenire tramite mosto concentrato o mosto rettificato. Mosto concentrato si ottiene eliminando l’acqua Mosto rettificato tramite solventi si eliminano dal mosto tutte le sostanze che non siano zucchero (sciroppo di zucchero d’uva)

Centrifugazione Il vino viene sottoposto ad una forte centrifugazione con la quale si eliminano le particelle presenti, serve per rendere il vino limpido

Collaggio Si usano prodotti che immessi nel vino formano piccoli fiocchi che attirano le sostanze intorpidanti e le trascinano sul fondo. Bentonite- Colla di pesce – albumina- sangue di bue - gelatina

Filtrazione Consiste nel far passare il vino attraverso membrane porose che trattengono le sostanze in sospensione, Esiste anche una filtrazione sterile che elimina tutti i microrganismi

Taglio Il disciplinare permette la pratica del taglio per molti vini, questa consiste nel aggiungere in una certa percentuale max 15% vini o mosti di qualità o gradazione maggiore,allo scopo di migliorare il vino che altrimenti risulterebbe di scarsa qualità

Enzimi Trattasi delle sostanze di origine proteica prodotta da cellule viventi che se immesse nel vino accelerano le reazioni benefiche: Migliora il limpidimento, Migliora le azioni degli aromi e delle sostanze coloranti, esaltano gli aromi rendendoli volattili

Rifermentazione Si ottiene aggiungendo al vino: Mosto e lieviti serve per: -Portare a termine la fermentazione terminata in anticipo -Rinforzare il grado alcolico -Ringiovanire vini troppo vecchi -Eliminare difetti presenti

Travaso Il vino viene prelevato nel Tino ad un livello più alto del fondo e travasato in un altro Tino in modo da lasciare sul fondo le fecce e separarle dal vino

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LE MODIFICAZIONI NEGATIVE LE MALATTIE

Il vino è una sostanza vivente, potrebbe dunque ammalarsi subire delle alterazioni negative che possono alterare: il colore , l’odore , il sapore  Ovviamente quasi a tutte le malattie esistono dei rimedi, anche se meglio  sarebbe la prevenzione come: 

• Curare la manipolazione dei vini con corrette condizioni igieniche • Vinificare correttamente i mosti • Utilizzare attrezzature in buon stato igienico 

 Malgrado tutte le prevenzioni prestate, può succedere che il vino si ammali  lo stesso, impariamo quindi a distinguerle: 

Batteri ANAEROBICI

FIORETTA

SI FORMA UNA VELO BIANCO SUL VINO

DOVUTO ALL OSSIDAZIONE DEL VINO

A CAUSA DELLA POCA ALCOLIC1TA

ACESCENZA

SAPORE E GUSTO TIPICO DELL ACETO

SI FORMA UN VELO GELATINOSO

DOVUTO ALLA POCA PULJZIA DEL

CONTENTTORE

Batteri AEROBICI

L’AMARO

SENZAZIONE ELEVATA DI AMARO

CANTINA TROPPO CALDA, MALAT TIA

CHE SI SVILUPPA IN BOTTIGLIA

GIRATO

SPRIGIONA DELLA C02 SAPORE

SGRADEVOLE

ALTERAZIONE CHIMICA DOVUTA ALLA

PRESENZA DI UN SPECIFICO ACIDO Malattie di ORIGINE CHIMICA

CASSA FERRICA

IL BIANCO S INTORPIDISCE,

IL ROSSO SI SCUÌ4ISCE

ECCESSO IN FERRO PRESO AL CONT

ATTO DEL MATERIALE DI CANTINA

CASSA BIANCA

DEPOSITI GRIGIO-BLUASTRI NEI VINI BIANCHI

PRECIPITAZIONE DEI FOSFATI DI

FERRO

CASSA BRUNA

IMBRUNISCE IL COLORE DEL VINO

VINIFICAZIONE CON UVE

COLPITE DA MUFFE Sgradevoli SAPORI-ODORI

TAPPO

CATTIVA LAVORAZIONE DEL SUGIIERO, MUFFA CilE SI SVILUPPA

CON L UMIDITA

MARSALA

DOVUTO ALL OSSTDAZIONE PER ECCESSIVO INVECC11IAMENTO DEL VINO

BOCK ODORE DI UOVA MARCE DOVUTO ALLA PRESENZA DI IDROGENO SOLFOROSO

Manipolazioni NEGATIVE

Batteri di origini microbica

ADULTERAZIONE QUANDO SI AGGIUNGONO SOSTANZE TOTALMENTE ESTRANEE AL VINO

SOFFISTICAZIONI QUANDO VENGONO AGGIUNTE AL VINO DELLE SOSANZE GIA’ PRESENTI MA IN

QUANTITA’ SPROPORZIONATA

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ALTRE TECNICHE PRODUTTIVE

VINO FRIZZANTE gassificato

Sono dei vini ai quali viene aggiunta dell’anidride carbonica. 1.- Il vino viene refrigerato e posto in autoclavi 2. -Si inietta del gas di anidride carbonica nel vino 3. A pressione raggiunta, si filtra e si imbottiglia isobaricamente

VINO DOLCE Un vino può essere dolce o amabile perché la fermentazione è stata interrotta , in modo da lasciare una parte di zuccheri non trasformati. Di solito si agisce abbassando la temperatura bloccando l’attività dei lieviti, e si procede con una Filtrazione sterile per eliminare tutti i lieviti

VINO PASSITO - SANTO Lo si ottiene da uve appassite che hanno perso parte di acqua e quindi hanno una maggiore concentrazione di zucchero. L’appassimento lo si può ottenere:

Lasciando l’uva ad appassire sulla pianta Disponendo l’uva ad appassire su graticci Per mezzo della muffa nobile che si nutre di acqua

A gennaio febbraio l’uva si pigia normalmente, il mosto molto vischioso a causa dell’alto tasso zuccherino, fermenta in botti di quercia in fresche cantine .comincerà in inverno e durerà per circa un anno. Alla fine verrà invecchiato in botti per almeno due anni prima di venire imbottigliato.

VINO LIQUOROSO Vino ottenuto da uve aromatiche con aggiunta durante la fermentazione di un distillato del vino stesso in modo da elevare la gradazione e bloccare la trasformazione degli zuccheri. Si otterrà così un vino dolce e molto alcolico che va dai 15° ai 22°C

VINO AROMATIZZATO Il vino bianco viene aromatizzato con zucchero, erbe, aromi, essenze vegetali, droghe e fortificato con alcol Buongusto. Tutti gli ingredienti vengono lasciati in infusione per 3/4 settimane . Alla fine il prodotto viene filtrato ed imbottigliato. Avrà una percentuale di alcol oscillante fra il 14 e il 22%

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LA CLASSIFICAZIONE DEI VINI

Per primi furono gli antichi romani ad emanare leggi sul controllo dell’origine. Più recentemente fù nel 1963 che il governo emanò una legge sulla classificazione dei vini, nel 1991 questa legge venne modificata in quella che tuttora vige. Sono state censite circa 250 zone in tutta Italia da cui provengono i circa 900 vini DOC e 27 DOCG e una serie infinita di IGT Per far parte della classificazione DOCG - DOC –IGT i produttori devono osservare, applicare, sottostare ad alcune precise leggi molto restrittive chiamate in enologia Disciplinari

Attualmente il vino prodotto sul territorio Italiano è riconducibile a due grandi categorie:

VINO A DENOMINAZIONE D’ORIGINE DOCG – DOC – IGT (VQPRD) VINO DA TAVOLA

OBBLIGO INDICARE SULLA

ETICHETTA L’ANNATA VINI DI PARTICOLARE PREGIO E DI

NOTORIETA’ INTERNAZIONALE CLASSIFICATI DOC NEGLI ULTIMI

CINQUE ANNI UTILIZZO DI FASCETTA NUMERATA

RECANTE LA DENOMINAZIONE DEL VINO E IL NOME

ESAME CHIMICO ORGANOLETTICO DELIMITAZIONE DELLA ZONA DI

PRODUZIONE VIGNETO AUTORIZZATO METODO DI COLTIVAZIONE MASSIMA RESA PER ETTARO METODO DI VINIFICAZIONE RESA MASSIMA DELL’UVA IN VINO TEMPO E MODO D’INVECCHIAMENTO GRADAZIONE MINIMA E MASSIMA

FACOLTATIVO

• ESAME CHIMICO ORGANOLETTICO DELIMITAZIONE DELLA ZONA DI

PRODUZIONE VIGNETO AUTORIZZATO METODO DI COLTIVAZIONE MASSIMA RESA PER ETTARO METODO DI VINIFICAZIONE RESA MASSIMA DELL’UVA IN VINO TEMPO E MODO D’INVECCHIAMENTO GRADAZIONE MINIMA E MASSIMA

DELIMITAZIONE DELLA ZONA DI PRODUZIONE

VIGNETO AUTORIZZATO

MASSIMA RESA PER ETTARO

RESA MASSIMA DELL’UVA IN VINO

GRADAZIONE MINIMA E MASSIMA

DOCG DOC IGT

VINO DA TAVOLA VINI SENZA ALCUNA INDICAZIONE DI PROVENIENZA DEL NOME DEL VITIGNO QUINDI SENZA REQUISITI QUALITATIVI

I vini DOCG –DOC Qualora il disciplinare lo preveda potranno fregiarsi sull’etichetta di menzioni speciali come:

CLASSICO

RISERVA

SUPERIORE

SI INTENDE PER QUEI VINI PRODOTTI IN ZONE PIU’ RISTRETTE DI QUELLE PREVISTE NEI DISCIPLINARI – DICHIARATAMENTE SUPERIORI PER QUALITA’

USATO PER INDICARE UN TEMPO PIU’ LUNGO D’INVECCHIAMENTO DI QUELLO STABILITO NEL DISCIPLINARE

PER INDICARE UN VINO AVENTE GRADAZIONE ALCOLICA SUPERIORE DA QUELLA STABILITA DAL DISCIPLINARE

I nomi dati ai vini derivano

DAL VITIGNO PINOT GRIGIO DAI PAESI BAROLO DAGLI APPEZZAMENTI SORì … DALLA FANTASIA TIGNANELLO

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VINO DATAVOLA TAVERNELLO

IGT DOLCETTO DEL PIEMONTE

DOC

DOC SOTTOZONA

DOLCETTO DIANO D’ALBA

DOCG BAROLO DOCG

BAROLO CANNUBI

DOCG SOTTOZONA

DOLCETTO D’ALBA

PIEMONTE (13) BAROLO - BARBARESCO -BRACHETTO D’ACQUI- BARBERA SUP. BARBERA ALBA ROERO oppure ARNEIS di ROERO - GHEMME – CORTESE di GAVI –– GATTINARA – MOSCATO d’ASTI oppure ASTI SPUMANTE – DOLCETTO DOGLIANI SUP.

LOMBARDIA (3) VALTELLINA SUPERIORE -(Grumello-Sassella-Inferno –Valgella –Maroggia)

FRANCIACORTA -SFORZATO DI VALTEL – OLTREPO’PAVESE metodo Classico

VENETO (3) RECIOTO DI SOAVE –SOAVE SUPERIORE – BARDOLINO SUPERIORE

TOSCANA (6) BRUNELLO MONTALCINO --VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO CHIANTI -CHIANTI CLASSICO – CARMIGNANO –

VERNACCIA DI S.GIMIGNANO

EM. ROMAGNA (1) ALBANA DI ROMAGNA

UMBRIA (2) MONTEFALCO SAGRANTINO - TORGIANO ROSSO RISERVA

CAMPANIA (3) FIANO DI AVELLINO – TAURASI –GRECO DI TUFO

SARDEGNA (1) VERMENTINO DI GALLURA

SICILIA (1) CERASUOLO DI VITTORIA

MARCHE (2) CONERO (rosso) VERNACCIA DI SERRAPETRONA

ABRUZZO (1) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COLLINE TERAMANE

LIVELLI QUALITATIVI

ELENCO DEI VINI CLASSIFICATI D.O.C.G DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA

FRIULI V. G. (2) PICOLIT (colli orientali) RAMANDOLO

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  MARCHE  UVAGGI  COLORE GRADAZIONE  TEMP.SER SAPORE  INVECCHIAM .MASSIMO  BOUQUET ABBINAMENTO CONSIGLIATO 

VERNACCIA DI SERRAPETRONA

VERNACCIA SANGIOVESE 

ROSSO SPUMANT 11,5  12‐14 

SECCO AMAB/D  1‐2  ANNI  FRUTTA ROSSA ‐ FIORI  ARROSTO CARNI – DESSERT‐PASTICCERIA 

ROSSO CONERO RISERVA

MONTEPULCIANO SANGIOVESE  ROSSO  12,5  18‐20  SECCO  1‐3  ANNI  FRUTTA ‐ SPEZIE 

ARROSTI CARNI ROSSE‐BIANCHE  FORMAGGIOPECORINO 

SICILIA 

CERASUOLO DI VITTORIA

NERO D’AVOLA FRAPPATO  ROSSO  13  18‐20  SECCO  10‐15 ANNI 

CILIEGIA –PRUGNA –CIOCCOLATO ‐ CUOIO  BRASATI‐SELVAGGINA SPIEDO‐FORMAGGI 

SARDEGNA 

VERMENTINO DI GALLURA

VERMENTINO  BIANCO  12  8‐10  SECCO  1‐2 ANNI  AMAROGNOLO ‐FIORI  OSTRICHE – FRUTTI DI MARE ‐PESCI 

VINI  D.O.C.G. 

AL 2008 

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  TOSCANA  UVAGGI  COLORE GRADAZIONE  TEMP.SER SAPORE  INVECCHIAM .MASSIMO  BOUQUET ABBINAMENTO CONSIGLIATO 

BRUNELLO DI MONTALCINO

SANGIOVESE GROSSO  ROSSO  12,5  SECCO  10‐15 ANNI 20 ‐22  FRUTTA ROSSA ‐ SPEZIE  CARNI ROSSE‐ SELVAGGINA DA PELO 

CHIANTI CHIANTI CLASSICO

CARMIGIANO 

VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 

VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO 

MORELLINO DI SCANSANO

SANGIOVESE‐MALVA TREBBIAN‐CANNAIO 

SANGIOV‐CANNAIOL CABERNET‐TREBBIA 

VERNACCIA 

SANGIOVESE CANNAIOLO 

SANGIOVESE CILIEGIOLO 

ROSSO 

ROSSO 

GIALLO 

ROSSO 

ROSSO 

11,5 12,5 

12,5 

11 

12,5 

12,5 

16‐18 

18‐20 

8 ‐10 

18 ‐20 

18‐20 

SECCO 

SECCO 

SECCO 

SECCO 

SECCO 

1‐2 ANNI 2‐5 ANNI 

6‐8  ANNI 

1 ‐2  ANNI 

8‐10 ANNI 

2‐5 ANNI 

VIOLETTE – SPEZIE CONFETTURA 

RIBES – SPEZIE‐ MAMMOLO 

FIORI ‐MANDORLE 

VIOLETTE – SPEZIE‐ LEGNO 

FRUTTA ROSSA ‐ SPEZIE 

ARROSTI DI CARNE BIANCA ‐POLLAME 

POLLO – PASTASCIUTTE – LEPRE ARROSTI DI CARNI ROSSE 

CARNI ROSSE – CACCIAGIONE FARAONA ‐PECORINO 

APERITIVO ‐ PRIMI PIATTI –PESCI ‐ 

CARNI ROSSE‐ SELVAGGINA DA PELO 

ABRUZZO 

MONTEPULCIANO ABRUZZO 

MONTEPULCIANO SANGIOVESE  ROSSO  12,5  18‐20  SECCO  2‐5 ANNI  FRUTTA ‐ SPEZIE  BOLLITI –POLAME –BRASATI ‐ARROSTO 

CAMPANIA 

FIANO DI AVELLINO 

GRECO TREBBIANO  BIANCO  11,5 

TAURASI 

GRECO DI TUFO

AGLIANICO 

GRECO CODAVOLPE BIANCA 

ROSSO 

BIANCO 

12,5 

11,5 

8 ‐ 10 

18‐20 

8‐10 

SECCO 

SECCO 

SECCO SPUMA 

1‐4 ANNI 

8‐10 ANNI 

1‐3 ANNI 

PERE‐NOCCIOLE TOSTATE 

CUOIO ‐ SPEZIE 

LIEVITO‐FRUTTA ‐ SPEZIE 

PARMIGIANA‐PESCI‐PASTASCIUTTA 

SELVAGGINA PELO‐CARNI ROSSE 

PESCI‐ CROSTACEI ‐APERITIVO 

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 VENETO  UVAGGI  COLORE GRADAZIONE TEMP.SER

VSAPORE INVECCHIAM .MASSIMO BOUQUET ABBINAMENTO CONSIGLIATO 

RECIOTO di SOAVE Tranquillo ‐ Spumante 

GARGANEGA‐CHARDONNAY  GIALLO 

12 svolto 

 14 Tot13‐14  Dolce  3‐4 anni  MIELE – FRUTTA SECCA  Torta alle mandorle‐ pandoro 

SOAVE SUPERIORE  GARGANEGA tREBBIANO 

GIALLO  MIN.12  10 ‐12  Secco  1‐2 anni  FIORI BIANCHI – FRUTTA SECCA

Pesci – frutti di mare –carni bianche 

BARDOLINO SUPER. CORVINA 

MOLINARA + 2  ROSSO  MIN. 12  16 ‐18  Secco  1 ‐2 anni  CILIEGIE MATURE  Carni bianche –pollo arrosto‐pastasc. 

EMILIA ROMAGNA 

ALBANA di ROMAGNA  ALBANA  BIANCO  MIN. 12  10‐12 Secco amabile Dolce

1 ‐2 anni Tannico –caldo‐armonico 

Fruttato –amabile Vellutato ‐Gradevole

Fegato d’oca‐carni bianche Fine pasto – dessert‐ formaggi di fossa 

Frutta‐ dolci in generale 

UMBRIA 

MONTEFALCO SAGRANTINO.

SAGRANTINO  ROSSO MIN. 13 Min 14 

18‐20 12 

Secco Amabil  1 ‐2 anni 

MORE‐CILIEGIE  SPEZIE 

Carni bianche –Carni rosse‐ Ovini Meditazione – dolci tipici

TORGIANO RISERVA SANGIOVESE CANNAIOLO  ROSSO  MIN. 12,5  18‐20  Secco  5‐8 ANNI  FRUTTA MATURA ‐ SPEZIE 

CILIEGIE Arrosti–pollo arrosto‐selvaggina 

FRIULI V. GIULIA 

RAMANDOLO VERDUZZO  Friulano  GIALLO  Min 14  14‐15  Dolce  3‐4 anni 

UVA APPASSITA MIELE 

       MEDITAZIONE ‐ GUBANA 

COLLI ORIENTALI PICOLIT

PICOLIT  GIALLO  Min 15  13‐15  Dolce  3‐4 anni  FIORI DI ACACIA Ostriche –frutti di mare  ‐ 

Pasticceria secca 

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UVAGGIO  COLORE  GRADAZIONE TEMP.SERV

SAPORE INVECCHIAM .MASSIMO BOUQUET ABBINAMENTO CONSIGLIATO 

BAROLO  Nebbiolo  Rosso  Min 13  18‐20  Secco  10‐15 anni  Violetta, pepe, liquirizia Carni rosse, selvaggina pelo 

BARBARESCO  Nebbiolo  Rosso  Min 12,5  18‐20  Secco  10‐15 anni  Cacao, Violetta,liquirizia Carni rosse griglia, selvaggina pelo 

GATTINARA 

GHEMME 

BRACHETTO d’Acqui 

GAVI /CORTESE DI GAVI

Dolcetto Dogliani 

ASTI SPUMANTE MOSCATO D’ASTI

Nebbiolo‐ Vespolina 

Nebbiolo ‐ Bonarda 

Brachetto 

NEBBIOLO  X ARNEIS ARNEIS X Roero 

Cortese 

Dolcetto 

Moscato 

18‐20 Rosso 

Rosso 

Rosso 

Bianco 

Rosso 

Bianco 

 Min 12 

Min 12 

Min 12 

Min 10,5 

 Min 13 

Min 12 (7) 

16‐18 

8‐10 

6‐8 

18‐20 

6‐8 

Secco 

Secco 

Dolce 

Secco 

Secco 

Secco 

Dolce 

8‐10 anni 

8 ‐9 anni 

1‐2 anni 

1‐2 anni 

3‐5 anni 

1 anno 

Violette ‐  Spezie

Violette ‐ Spezie

Rosa – Frutta‐Liquirizia

Limone –frutta secca

Mandorla ‐ Amarognolo

FIORI ZAGARA‐MUSCHIO SALVIA ‐ 

Bollito misto, selvaggina 

Selvaggina pelo, arrosti di carni bianca 

Macedonia frutta ‐ pasticcieria secca 

ANTIPASTI MAGRI – PASTE A BASE PESCE ‐ PESCE 

CARPACCIO – PASTE RAGU – FORMAGGI STAGIONAT 

PASTICCERIA SECCA – PANNA COTTA  ‐ DOLCI A PASTA LIEVITATA

ROSSO BIANCO 

MIN 11,5 MIN 10,5 

16‐18 8‐10 

2 – 4 ANNI 1 – 2 ANNI 

PIEMONTE 

VELLUTATO ‐ASCIUTTO AROMI FLOREALI 

AGNOLOTTI – UMIDI – CARNI ALLA GRIGLIA APERITIVI – ANTIPASTI PESCE  ‐ UOVA 

LOMBARDIA  UVAGGIO  COLORE  GRADAZIONE TEMP.SERV

SAPORE INVECCHIAM .MASSIMO BOUQUET ABBINAMENTO CONSIGLIATO 

VALTELLINA SUPER. 

SFURSAT 

FRANCIACORTA  Spumante

Nebbiolo 

Nebbiolo 

Pinot bianco –nero Chardonnay 

Rosso 

Rosso 

Bianco 

Min 12,5 

Min 14,5 

Min 11,5 

18‐20 

14‐16 

6‐8 

Secco 

Secco 

Secco 

3‐5 anni 

6‐8 anni 

1‐2 anni 

BOUQUET DI FRUTTI ROSSI

Prugna secca ‐ vaniglia

Frutta gialla e fiori di campo 

Meditazione – Formaggi stagionati –carni rosse 

Arrosto carni rosse, selvaggina piuma 

Ostriche  ‐ pesci bolliti 

OLTREPO’ PAVESE  METODO CLASSICO

Pinot bianco –nero Chardonnay 

BIANCO SPUMANT 

Min 11,5  6‐8  Secco  1‐2 anni  Frutta gialla e fiori di campo  Aperitivo‐Ostriche  ‐ pesci bolliti 

BARBERA D’ASTI sup BARBERA  del MONFERRATO sup 

BARBERA  ROSSO  Min 12,5  18‐20  Secco  10 anni  Carni rosse – Formaggi stagionati 

ARNEIS (ROSSO) ARNEIS ROERO BIANCO 

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L’ETICHETTA DEL VINO

L’etichetta è la carta d’identità della bottiglia e svolge anche una seconda funzione non meno impor tante cioè: attirare l’attenzione, ed invogliare l’acquisto. Per quanto riguarda il secondo aspetto in questi ultimi anni i produttori hanno fatto molti sforzi ed investimenti per rendere le etichette belle ed invitanti, in alcuni casi si è ricorso ad artisti famosi per realizzarle.

• Sull’etichetta troveremo delle informazioni alcune sono obbligatorie altre facoltative

INFORMAZIONI OBBLIGATORIE

Categoria di appartenenza

Ragione Sociale Sede dell’imbottigliatore

Nazione di Provenienza

Grado alcolico svolto

Classificazione dei spumanti in base allo zucchero

Codice del lotto di produzione

Contenuto in cl . della bottiglia Indicazione ecologica

IGT devono riportare il nome della aria geografica

DOC_DOCG devono riportare la zona di produzione e Sottozona

INFORMAZIONI FACOLTATIVE

DOCG –DOC è obbligatorio indicara l’annata di vendemmia

Informazioni riguardo premi ricevuti

Diciture come: Classico – Riserva - Superiore

Numerazione delle bottiglie Consigli riguardanti: Servizio - Abbinamento

Informazioni riguardo: la tipologia del vino

La lettera minuscola per Imballaggi “e”

DOCG fascetta numerata con Sigillo del governo Italiano

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LA DEGUSTAZIONE

La degustazione è una tecnica di analisi che serve a valutare qualità ed eventuali difetti del vino. Essa necessita di:

concentrazione e riflessione, apposita metodologia terminologia codificata

La degustazione non è una scienza matematica perché è soggettiva e varia in base allo stato fisico e psicologico degli individui. Esistono essenzialmente due tipi di analisi per i vini

L’Analisi fisico chimica, la si usa per constatare se sono stati rispettati i parametri fissati dai disciplinari inerenti a ciascun vino e per accertarsi che nel vino non siano stati immessi prodotti proibiti

L’analisi sensoriale che a sua volta si suddivide in : Tecnica eseguita da esperti del settore Edonistica eseguita dal consumatore per scoprire profumi, aromi

sopratutto per constatare se quel vino gode di ottima salute

Gli strumenti usati per la degustazione tecnica:

Il “Taste à Vin « attrezzo appeso al collo del « Sommelier » usato per assaggiare in sala davanti al cliente il vino appena stappato. L’uso di questo attrezzo esige una lunga esperienza per riuscire a valutare : Colore-profumo aromi

Ha forma di una tazza dal diametro di 8 cm. E profonda circa due, al centro vi è una grossa bolla detta di livello, che non dovrà mai venire coperta dal vino,.

Intorno a questa bolla si trovano 8 –perline e 14 nervature, le prime permettono al vino roteandolo di ossigenarsi risaltando profumi ed aromi, le seconde per controllare colore e limpidezza dei vini bianchi

La forma del bicchiere è un dettaglio molto importante, la forma a tulipano è quella più adatta. Il bicchiere più usato è l’I.S.O. ( International Organisation for Standardisation). E’ dimostrato che uno stesso vino degustato in bicchieri differenti fornisce sensazioni olfattive diverse, da qui la necessità di utilizzare sempre e tutti il medesimo bicchiere.

Il bicchiere dovra essere perfettamente lavato e privo di odori

Il bicchiere deve essere impugnato alla base per evitare che i profumi della mano interferiscano con quelli del vino

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L’AMBIENTE ADATTO

E’molto importante scegliere un ambiente adatto per la degustazione e dovrà avere i seguenti requisiti:

Sala spaziosa e ben areata Pareti bianche Corretta illuminazione Totale assenza di odori anomali

Per poter degustare il vino in modo corretto ed ottimale, dovremo

Degustare fra le 10 e le 12 del mattino Non degustare più di 10-12 campioni Seguite una degustazione logica: - Bianchi giovani, poi i maturi

I rosati Rossi giovani, poi gli invecchiati Infine quelli da dessert

• Badate che il vino venga servito alla corretta temperatura • Evitate di consumare cibi piccanti, caramelle menta, liquirizia • Evitate preparazioni a base di spezie, erbe aromatiche • Non Fumate • Evitate l’uso dei profumi • Evitare di lavarsi le mani con sapone profumato

L’ANALISI VISIVA

La prima fase della degustazione è quella della:

VERDOLINO

BIANCO GIOVANE

GIALLO PAGLIERINO

BIANCO MATURO

GIALLO ORO

PASSITI

ROSSO RUBINO

ROSSO

GIOVANE

GRANATA

ROSSI MATURO

ROSSO MATTONE

ROSSI

INVECCHIATI

• Mentre il vino viene versato controllare la fluidità e l’eventuale presenza di anidride carbonica • Si guarda il vino controluce per determinare la trasparenza e la limpidezza • Si abbassa il bicchiere e lo si inclina sopra a uno sfondo bianco per valutarne il colore ed eventuali “unghie” • Si alza il bicchiere all’altezza degli occhi e si imprime una rotazione e si osservano gli archetti , spumante perlage

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L’ANALISI VISIVA

LIMPIDEZZA SERVE A STABILIRE LO STATO DI SALUTE DEL VINO

Può essere • CRISTALLINO • BRILLANTE • TORBIDO - VELATO • OPALESCENTE

COLORE

• SERVE A STABILIRE LO STATO EVOLUTIVO, • IL COLORE DEL VINO DEVE CORRISPONDERE A QUELLO CARATTERISTICO CHE CIASCUN VINO POSSIEDE • SERVE A VERIFICARE EVENTUALI ALTERAZIO- NI

Bianco • Verdolino MOLTO GIOVANE • Giallo paglierino MATURO • Giallo dorato BARRICATI • Dorato intenso MOLTOVECCHI • Ambrato PASSITO LIQUORO

°Dipende dal tipo di terreno, °Maturazione dell’uva, °Tecnica di fermentazione °Lunghezza maturazione vino °L’acidità

°Dipende dalla quantità di sos – tanze in sospensione. °Conservazione scorretta °Alterazione del vino in seguito

a malattia

FLUIDITA

° Dipende dalla quantità Alcol ° Glicerina ° Zuccheri non svolto

• SERVE A CONTROLLARE COME IL VINO SCOR- SULLE PARETI DEL BICCHIERE • SERVE A STABILIRE LA CORPOSITà DI UN VINO

• Più FITTI E LENTI A SCEN- DERE VERSO IL FONDO SONO GLI ARCHETTI

• MAGGIORE E’ IL CONTENU- D’ALCOL

EFFERVESCENZA

° Dipende dalla quantità di anidride carbonica disciolta (per spumanti)

• SI DEVE CONTROLLARE LA GRANDEZZA DELLE BOLLICINE • DALLA PERSISTENZA • DALLA INTENSITA’

• PERLAGE GROSSO • PERLAGE FINE (OTTIMO)

• MOLTO PERSISTENTE • POCO PERSISTENTE

archetti

Si fa roteare il bic chiere con il vino e si osservano le pare- ti, a secondo della quantità di paraffina che si osserverà sci- volare, avremo un vi no più o meno alco- lico.

unghia

Si inclina il bic- chiere e dall’ alto verso il basso si osservano le grada zioni di colore. Con più l’ unghia è larga, con più il Vino è vecchio

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ANALISI OLFATTIVA

E’ un esame estremamente importante poiché si analizzano i profumi e gli eventuali difetti. La qualità e la quantità di profumi sono elementi essenziali della qualità di un vino. Responsabili di questi profumi sono: qualità del vitigno, il clima, il terreno, la maturazione, le tecniche di coltivazione, la sanità dell’uva..

PROFUMI PRIMARI

• I PROFUMI SONO MAGGIORI NEI VINI DOLCI A CAUSA DE GLI ZUCCHERI CHE LI TRAT- TENGONO

• VITIGNI AROMATICI: • Moscato-Malvasia-Traminer

PROFUMI SECONDARI

• NASCONO DURANTE LA FERMENTAZIONE E CON FERISCONO AL VINO PRO FUMI DI FRUTTA E FIORI

° ALLA FORMAZIONE PARTECI PANO.

-LIEVITO -ALCOL ETILICO -ANIDRIDE CARBONICA

° DERIVANO DALLE UVE IN PARTICOLARE DALLE BUCCE

• LA FRESCHEZZA E LA FINEZZA Derivano dalla temperatura di vinificazione

PROFUMI TERZIARI

° SI FORMANO CON LA MATU- RAZIONE E L’INVECCHIAMEN TO DEL VINO

• IL LEGNO DELLE BOTTI

CEDE AL VINO DEGLI AROMI

• IL BOUQUET DERIVA DA: evoluzione dei profumi primari e secondari a seguito assenza ossigeno

Vini giovani Prevalenza di profumi primari e secondari

Vini invecchiati Predominano i profumi terziari e poco dei secondari

Per mezzo dell’esame olfattivo dovremo poter considerare:

INTENSITA’ INDICARE LA FORZA E POTENZA CON LA QUALE DI SPRIGIONANO

PERSISTENZA DETERMINATA DALLA DURATA DEI PROFUMI SVILUPPATI E PERCEPITI NEL BICCHIERE

QUALITA’ E’ IL GRADO DI CLASSIFICAZIONE DELLA FINEZZA-GRADEVOLEZZA DEI PROFUMI

DESCRIZIONE SI DEVE ESSERE IN GRADO DI DESCRIVERE A PAROLE I TIPI DI PROFUMI PERCEPITI

• Portare il bicchiere al naso, inspirare forte per breve tempo, ripetere due volte variando la narice

• Ruotare il bicchiere per liberare i profumi volatili più pesanti, ripetere due volte

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ANALISI GUSTATIVA

Rappresenta la fase conclusiva della degustazione, dopo questa fase si prosegue alla valutazione globale.

Sensazione gustative

DOLCEZZA-MORBIDEZZA

• PROVIENE DAI ZUCCHERI RESIDUI • DALL’ALCOL ETILICO • GLICERINA

• DANNO APPUNTO UN GUSTO DOLCE ,UNA SENZAZIONE DI PASTOSITA’ DI ROTONDITA’

ACIDITA’

• Data dagli acidi presenti nel vino TARTARICO – MALICO – CITRICO • Si formano durante la fermentazione LATTINICO – SUCCINICO - ACETICO

• L’ACIDO TARTARICO E’ QUELLO CHE MAGGIORMENTE INFLUISCE SULLA ACIDITA’

SAPIDITA’

• Sensazione salina derivante dà:

SALI MINERALE ED ORGANICI

• LA SAPIDITA’ E’ STRETTAMENTE CON NESSA CON L’ACIDITA’ ED E’ SPESSO MASCHERATA DA QUEST’ULTIMA

AMAREZZA

• Deriva principalmente dai TANNINI - DALLE SOSTANZE COLORANTI:

• QUESTE SOSTANZE SONO PRESENTI PRINCIPALMENTE NEI RASPI E NELLE BUCCE

Sensazioni tattili

SENSAZIONE TERMICA Deriva dalla temperatura di degustazione del vino DETERMINA LE SENSAZIONI GUSTATIVE

SENSAZIONE CALORICA Sensazione di bruciore alle mucose DETERMINATA DALL’ALCOL

SENSAZIONE ASTRINGENTE Sensazione allappante, di secchezza ruvidità DERIVATO DAI TANNINI

SENSAZIONE PUNGENTE Sensazione di pizzicore alla lingua DERIVA DALL’ANIDRIDE CARBONICA

Valutazioni gustative

STRUTTURA E CORPO Riguarda la densità del vino che viene percepita in bocca (alcol etilico + estratto secco)

EQUILIBRIO E’ determinato da un corretto rapporto fra acidità e tannicità nei confronti di morbidezza e dolcezza

INTENSITA’ Dato dalla quantità di sensazioni offerte dal vino

PERSISTENZA Data dal persistere dalle sensazioni gustative ed olfattive (retronasali) chiamata P.A.I. (Persistenza Aromatica Intensa. Si misura in secondi dopo la deglutizione

QUALITA’ Rappresenta la sintesi di tutta la valutazione gustativa (tenendo presente i vari aspetti)

ARMONIA Si considerano tutti gli aspetti della degustazione (visivo – olfattivo – gustativo )

STATO EVOLUTIVO Indica lo stato di evoluzione del vino indica lo stato di maturazione del vino in rapporto alle potenzialità

• Mettere in bocca una piccola quantità di vino • Si fa scorrere il vino nella parte anteriore della bocca insilando leggermente attraverso i denti • Muovete il vino con la lingua spingendolo sul palato e si espira leggermente. Si deglutisce • Si mastica a bocca vuota per valutare il PAI • Si annusa il bicchiere vuoto

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ABBINAMENTO DEI VINI CON IL CIBO

1. Definizione L'abbinamento dei vini con il cibo è ottimale quando le sensazioni gustative prodotte dal cibo e dal vino si armonizzano delicatamente fino a raggiungere un livello di perfezione che certamente non si sarebbe raggiunto separatamente. Benché non esistano delle regole precise a cui attenersi sul modo di abbinare il vino al cibo e viceversa, tenteremo comunque dare dei consigli importanti perché questo "mariage" avvenga : • L'abbinamento orizzontale trovare il perfetto abbinamento per quel determinato

piatto. • L'abbinamento verticale l'abbinamento dovrà tenere presente i vini ed i piatti che

precedono - e che susseguono.

2. Labbinamento orizzontale Trattasi di trovare una perfetta armonia fra un determinato piatto ed un vino, per ottenere ciò ci si atterrà a delle regole generali.

- regole di abbinamento - Un cibo leggero si abbina bene ad un vino leggero e mediamente saporito - Un cibo robusto si abbina al meglio con un vino corposo, tannico - Cercate di accordare sempre la struttura del piatto a quella del vino

PORTATE DEL MENU TIPI DI VINO

ANTIPASTI IN GENERE VINI BIANCHI SECCHI LEGGERI MA VIVI IN BOCCA

MINESTRE VINI BIANCHI SECCHI OPPURE ROSSI LEGGERI

SALUMI VINI ROSATI -ROSSI LEGGERI E FRESCHI LEGGERMENTE ACIDULI

FRUTTI DI MARE VINI BIANCHI SECCHI, VIVI, MEDIAMENTE ESPRESSIVI

PESCI E CROSTACEI VINI BIANCHI SECCHI -FRUTTATI- DI MEDIO CORPO

CARNI BIANCHE VINI ROSSI LEGGERI - MEDIAMENTE ESPRESSIVI

CARNI ROSSE VINI ROSSI ESPRESSIVI E CORPOSI

VOLATTILI VINI ROSSI LEGGERI

SELVAGGINA A PIUMA VINI ROSSI MOLTO ESPRESSIVI E CORPOSI

SELVAGGINA A PELO VINI ROSSI MOLTO CORPOSI E TANNICI

FORMAGGI

CAPRA - bianco secco PASTA PRESSATA - bianco secco- rosso leggero ERBORINATI - bianco liquoroso A PASTA MOLLE LAVATA - bianco secco CROSTA DURA - ROSSO LEGGERO

DOLCI SPUMANTI DOLCI -DOLCI NATURALI - PASSITI

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2,2 . Le regole del territorio

Un piatto regionale si accompagna prioritariamente con un vino della regione.

2.3 . Le regole della non sovrapposizione degli aromi :

I sapori del cibo e quelli del vino devono esaltarsi ma mai coprirsi (quindi contrapporsi) ad esempio evitate su un piatto molto aromatico un vino dallo stesso stile (aromatico), ma al contrario un piatto poco aromatico sposerà bene un vino dal profumo e sapore aromatico. Se nella preparazione di un piatto è previsto l'uso di un determinato vino, l'accompagnerà bene lo stesso vino.

3. L'abbinamento verticale: Consiste nel tentativo di armonizzare la sequenza dei vini serviti con quella dei piatti osservando le seguenti regole:

• I vini bianchi si servono sempre prima dei rossi • I vini giovani si servono prima di quelli invecchiati • I vini secchi si servono prima dei dolci o liquorosi • I vini leggeri si servono prima di quelli più alcolici • I vini freddi si servono prima di quelli a temperatura ambiente

Non dimenticate mai questa regola d'oro: il vino che si beve non dovrà in nessun caso far rimpiangere il vino che si è bevuto • L'equilibrio dei sapori

Alcuni sapori reagiscono e cambiano quando si associano ad altri, inoltre bisogna tener conto del sapore dominante del piatto nell'abbinare il vino al cibo, il migliore equilibrio si ottiene esaminando la struttura del piatto, il sapore dominante, e analizzare l'acidità, untuosità-struttura di un vino. Il gusto di un vino non deve coprire o cambiare il sapore del piatto che accompagna

• Gli altri fattori Degli altri fattori influenzano la scelta di un determinato tipo di vino :

- La stagione - un rosso corposo non viene apprezzato in estate. - Il momento - un rosso leggero e fresco sarà più gradito per una colazione che un rosso

Corposo. - Il tipo di pasto ed il numero degli invitati - un vino sarà maggiormente gustato in un pranzo

di piacere che in un pranzo d'affari - Il tipo di clientela - dovete considerare il profilo psicologico della clientela ed tentare di

adeguare il livello del vino. - Il millesimo - alcune annate per molti vini differiscono totalmente - L'interesse dell'azienda - nel proporre tener conto dello stock in cantina.

Ed infine…..

Mai contraddire i clienti nella loro scelta: accontentarsi di suggerirgli un abbinamento - non pretendete di aver la formula giusta - un abbinamento che a voi piace, probabilmente non a tutti piacerà.

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I BICCHIERI DEL VINO

E’ ormai lontanissimo il tempo in cui per bere si utilizzavano corna bovine,conchiglie, ciotole di legno o di metallo. Oggi esistono bicchieri di vetro- cristallo per tutti i gusti, persino stampati o dipinti a mano da famosi artisti. Da tempo intenditori di vino , sommelier e cultori dell’enologia sostengono l’importanza dei bicchieri per poter apprezzare meglio tutte le qualità del vino e le senzazioni che esso suscita . quindi ad ogni vino un bicchiere appropriato I BICCHIERI DEVONO ESSERE

Di vetro sottile o meglio di cristallo perché il vino possa meglio scivolare in bocca Incolori persino nello stelo, per evitare che riflessi e giochi di luce influenzino il colore del vino Lisci e non sfaccettati per meglio intravedere la fluidità e gli archetti, oltre che le tracce negative

impurità. A forma di calice per permettere l’impugnatura dello stelo evitando così che le dita impregnate di

odori intensi (tabacco-profumi) possano alterare l’effetto olfattivo che si attende dal vino Il bicchiere denominato “Flut” utilizzato per spumanti secchi o champagne è alto esile e snello,

favorisce la formazione della spuma e lo sviluppo del perlage Il bicchiere a coppa ampia per spumanti dolci,permette di apprezzare pienamente gli intensi

profumi caldi e fruttati

Bicchiere a calice di forma panciuta detto anche “Ballon” con larga apertura per favorire la respirazione e l’ossigenazione di rossi maturi e ben strutturati .Questi vini hanno bisogno per essere apprezzati di poter espandere i profumi,

-Infini tutti i bicchieri dovranno sempre apparire puliti, lucidi e privi di sgradevoli odori -Alcuni bicchieri vanno lavati a mano poiché molto fragili, in acqua calda ma non bollente -I bicchieri si asciugano utilizzando un asciugapiatti di filo che non lasci pelucchi -Infine non stoccate i bicchieri capovolti poiché odorandoli avranno il cattivo odore di chiuso

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