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Il rinascimento delle macchine
La storia, la tecnica, la conoscenza
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Il rinascimento delle macchine
Il modus novus: fabbriche per costruire
Gli arsenali: tra legno e bronzo
Le mura: gli ingegneri militari
Le scienze: la meccanica e l’idraulica
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Il modus novus: fabbriche da costruire
Il rinascimento delle macchine
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Nel mondo antico/1
Le costruzioni a tholos non conoscono ancora l’uso dell’arco e della volta: le coperture sono ottenute per successive rastremazioni di corsi circolari di conci la cui stabilità è assicurata dal carico di terra che grava su di essi.
Le aperture presentano l’impiego di un architrave scaricato dai carichi in mezzeria.
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Nel mondo antico/2
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Nella Roma imperiale/1
Il mondo dei romani ha nell’arco e nella cupola i propri paradigmi del costruire.
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Nella Roma imperiale/2
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Nella Roma imperiale/3
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Lo stile gotico: uno stile modernus
Abbazia di Royaumont
Ma nel Medioevo, le nuove architetture gotiche inventano uno stile modernus.
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Willard de Honnecourt/1
“… et si troveres le force de le portraiture, les trais insi come li ars de iometrie le command et ensaigne.”
Album, 1265 ca.
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Willard de Honnecourt/2
Il disegno (portraiture) e la matematica (iometrie) sono alla base del linguaggio degli ingegneri e degli architetti.
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La cupola di Santa Maria del Fiore/1
I paradigmi dell’artigianato crollano di fronte alle nuove sfide ai limiti del conosciuto: ciò che Arnolfo da Cambio non era riuscito a fare, è risolto da Filippo Brunelleschi.
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La cupola di Santa Maria del Fiore /2
Le cupole “a spinapesce”erano già da tempo note …ma necessitavano di un riferimento essendo prive di centina.
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La cupola di Santa Maria del Fiore/3
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La cupola di Santa Maria del Fiore/4
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La cupola di Santa Maria del Fiore/5
La presenza di una “traccia” su un piano orizzontale permette di costruire una cupola anche senza il riferimento fisico della centina
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Gli arsenali: tra legno e bronzo
Il rinascimento delle macchine
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Gli arsenali di mare/1
[1] Dante, Divina commedia, Inferno,21,7-15
Quale ne l’arzanà de’ Vinizianibolle l’inverno la tenace pecea rimpalmare i legni lor non saniche navigar non ponno - in quella vecechi fa suo legno novo e chi ristoppale coste a quel che più vïaggi fece;chi ribatte da proda e chi da poppaaltri fa remi ed altri volge sarte;chi terzeruolo ed artimon rintoppa -:”[1]
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Gli arsenali di mare/2
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Gli arsenali di mare/3
Dalle tecnologie navali delle caravelle prima, e dei galeoni in seguito, sorgeranno i grandi imperi coloniali.
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Gli arsenali di mare/4
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Gli arsenali di mare/5
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Gli arsenali di terra/1
“Usano gl’artefici eccellenti, quando vogliono gittare o [di] metallo o bronzo [...] cominciano poi con gesso da fare presa a formare sopra questo modello, parte per parte, facendo addosso a quel modello i cavi d’i pezzi [...] di maniera che la forma incavata, viene improntata nel cavo con tutte le parti etogni minima cosa che è nel modello. […]
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Gli arsenali di terra/2
Finito questo, l’artefice sotterra questa forma vicino alla fucina dove il bronzo si fonde, e puntella sì che il bronzo non la sforzi, e li fa le vie che possa buttarsi, et al sommo lascia una quantità di grossezza, che si possa poi segare il bronzo che avanza di questa materia; e questo si fa perché venga più netta.”
(G. Vasari, Le vite…, Firenze, 1550)
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25G.B.D’Embser, 1732
Gli arsenali di terra/3
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Gli arsenali di terra/4
Gli arsenali rappresentano il caso tipico di protoindustria: in essi alla cultura artigiana nel “saper fare” si sostituisce quella del “saper far fare” gestita dai tecnici.
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Gli arsenali di terra/5
A Venezia i “proti” furono oggetto di ammirazione da parte dello stesso Galilei e a Torino accanto alle attività produttive delle bocche da fuoco si sviluppò un vero e proprio “sistema culturale” in grado di gestire la trasmissione dei propri saperi.
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Le mura: gli ingegneri militari
Il rinascimento delle macchine
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Alte mura e alte torri
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La torre diventa donjon
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La rocca di Sassocorvaro, progetto di Francesco di Giorgio, segna il passaggio a nuove strutture difensive.
Nuove forme difensive
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Il gioco delle armi da fuoco
Con i cannoni le alte mura non servono più a difendere le città: più efficaci si dimostreranno spessi terrapieni.
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Cannoni e mortai
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Le città bastionate/1
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Le città bastionate/2
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Batterie di artiglieria
Linee di tiro dei cannoni che “spazzano” le mura
Le forme dei bastioni
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Fronti bastionati
Il disegno delle mura
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Forti e fortezze
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Il “sistema Vauban”
Il sistema di mura fortificate ideato dal generale francese Vaubanrimase un modello per tutto il XVIII secolo.
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Le scienze: la meccanica e l’idraulica
Il rinascimento delle macchine
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L’arte di fare le fortificazioni
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La meccanica/1
Galileo Galilei, all’inizio della sua carriera accademica insegnò Fortificazioni e Meccanica presso l’Università di Padova.
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La meccanica/2
Con le Mecaniche e con i Discorsi e dimostrazioni matematiche Galileitrasforma la meccanica in una “scienza nuova”.
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Galileo Galilei
LE MECANICHE. DELLE UTILITÀ CHE SI TRAGGONO DALLA SCIENZA MECANICA E DAI SUOI
INSTRUMENTI
Degno di grandissima considerazione mi è parso, avanti che discendiamo alla speculazione dellistrumenti mecanici, il considerare in universale, e di mettere quasi inanzi agli occhi, quali siano i commodi, che dai medesimi strumenti si ritraggono:
La meccanica/3
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e ciò ho giudicato tanto più doversi fare, quanto (se non m’inganno) più ho visto ingannarsi l’universale dei mecanici, nel volere a molte operazioni, di sua natura impossibili, applicare machine, dalla riuscita delle quali, ed essi sono restati ingannati, ed altri parimente sono rimasti defraudati della speranza, che sopra le promesse di quelli avevano conceputa.
La meccanica/4
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Dei quali inganni parmi di avere compreso essere principalmente cagione la credenza, che i detti artefici hanno avuta ed hanno continuamente, di potere con poca forza muovere ed alzare grandissimi pesi, ingannando, in un certo modo, con le loro machine la natura; instinto della quale, anzi fermissima constituzione, è che niuna resistenza possa essere superata da forza, che di quella non sia più potente. La quale credenza quanto sia falsa, spero con le dimostrazioni vere e necessarie, che averemo nel progresso, di fare manifestissimo.
La meccanica/5
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Carlo Fontana, Utilissimo tattato dell'acque Correnti, Roma,1696
L’idraulica/1
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Carlo Fontana, Utilissimo tattato dell'acque Correnti, Roma,1696
Carlo Fontana
Utilissimo tattato dell'acque Correnti
CAPITOLO XIII Modo di misurare l’Acque, che corrono negl’Acquedotti.
Il voler dunque, per quello, ch’avanti habbiam dimostrato, rendere minuto conto delle misure dell’Acque, quali si
L’idraulica/2
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Carlo Fontana, Utilissimo tattato dell'acque Correnti, Roma,1696
rende impossibile, stante l’infinità degl’accidenti a’ quali soggiacciono, per le variazioni de’ moti, declivii, ecrescimenti, ed anche per l’alterazione delle pioggie, che però per riconoscere quelle quantità, che diligentemente concedono le loro scaturiginipresistenti al più fermo mantenimento d’esse, sono
L’idraulica/3
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Carlo Fontana, Utilissimo tattato dell'acque Correnti, Roma,1696
nel fine de’ tempi Estivi, e l’osservazioni di talmantenimento sono da farsi nel corso di più anni, e che li Misuratori dovranno esser bene istrutti di simili materie, altrimenti possono prendere degli equivoci stravaganti nelle misure, e relazioni. […]
L’idraulica/4
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L’idraulica/5
Bernard Forest de Bélidor agli inizi del Settecento, in Francia, sotto il regno di Luigi XIV, diede un impulso fondamentale alla scienza idraulica, che sino ad allora aveva fatto compilare una innumerevole serie di “raccolte” di saggi e di osservazioni senza mai portare questa scienza a un livello sistematico.
Bernard Forest de Bélidor, ArchitectureHydraulique, ou l’Arte de conduire, d’elever et
de menager les eaux pour les differens besoinsde la vie, Paris, 1737