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LA TRAVIATA melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave (dal dramma «La Dame aux camélies» di Alexandre Dumas figlio) musiche di Giuseppe Verdi prima rappresentazione: 6 marzo 1853, Venezia (Teatro La Fenice) personaggi: Violetta Valéry Flora Bervoix Annina, domestica di Violetta Alfredo Germont Giorgio Germont, suo padre Gastone, Visconte de Letorières Barone Douphol Marchese d’Obigny - un Commissionario Dottore Grenvil Giuseppe, servo di Violetta - un Servo Luogo: Parigi e sue vicinanze Epoca: 1850 circa Il primo atto succede in agosto, il secondo in gennaio, il terzo in febbraio.

La Traviata

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LA TRAVIATA

LA TRAVIATA

melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave(dal drammaLa Dame aux camliesdi Alexandre Dumas figlio)musiche di Giuseppe Verdi

prima rappresentazione: 6 marzo 1853, Venezia (Teatro La Fenice)

personaggi:Violetta ValryFlora BervoixAnnina, domestica di ViolettaAlfredo GermontGiorgio Germont, suo padreGastone, Visconte de LetoriresBarone DoupholMarchese dObigny - un CommissionarioDottore GrenvilGiuseppe, servo di Violetta - un ServoLuogo: Parigi e sue vicinanze

Epoca: 1850 circaIl primo atto succede in agosto, il secondo in gennaio, il terzo in febbraio.

PRIMA PARTEScena Prima- Salotto in casa di Violetta .01. - Preludio Atto Primo e Introduzione - Orchestra[Violetta, seduta su un divano, sta discorrendo col Dottore e con alcuni amici. Entrano il Barone e Flora al braccio del Marchese. Violetta e il Dottore si alzano e vanno loro incontro. Poco dopo entrano Gastone e Alfredo. Annina e Giuseppe sono indaffarati a preparare la tavola.]DottoreDellinvito trascorsa gi lora: - voi tardaste.MarcheseGiocammo da Flora, - e giocando quellore volar.

ViolettaFlora, amici, la notte che resta - daltre gioie qui fate brillar: - fra le tazze pi viva la festa.MarcheseE goder voi potrete?

ViolettaLo voglio; - al piacere maffido, ed io soglio - col tal farmaco i mali sopir.

FloraS, la vita saddoppia al gioir.

Gastone [presentando Alfredo a Violetta] In Alfredo Germont, o signora, - ecco un altro che molto vi onora; - pochi amici a lui simili sono.

Violetta [d la mano ad Alfredo, che gliela bacia] Mio Visconte, merce di tal dono.

MarcheseCaro Alfredo!AlfredoMarchese![Il Marchese e Alfredo si stringono la mano.]Gastone [ad Alfredo] Tho detto: - lamist qui sintreccia al diletto.

[Annina e Giuseppe hanno imbandito le vivande.]Violetta [ad Annina e a Giuseppe] Pronto il tutto?

[Annina e Giuseppe annuiscono.]Miei cari sedete: - al convito che sapre ogni cor.

DottoreBen diceste: le cure segrete - fuga sempre lamico licor.

[Siedono in modo che Violetta resti tra Alfredo e Gastone, di fronte vi sar Flora, tra il Marchese ed il Barone e il Dottore. Momento di silenzio; frattanto passano i piatti.]Gastone [piano, a Violetta] Sempre Alfredo a voi pensa.

ViolettaScherzate?

GastoneEgra foste, e ogni d con affanno - qui vol, di voi chiese.

ViolettaCessate. - Nulla son io per lui.

GastoneNon vinganno.

Violetta [ad Alfredo] Vero dunque? onde ci? - Nol comprendo.

Alfredo [sospirando] S, egli ver.

Violetta[ad Alfredo] Le mie grazie vi rendo. - Voi Barone, feste altrettanto.BaroneVi conosco da un anno soltanto.

ViolettaEd ei solo da qualche minuto.

Flora [piano al Barone] Meglio fora se aveste taciuto.

Barone [piano a Flora] Mi increscioso quel giovin.FloraPerch? - A me invece simpatico egli .

Gastone [ad Alfredo] E tu dunque non apri pi bocca?

Marchese [a Violetta] a madama che scuoterlo tocca.Violetta [versa da bere ad Alfredo] Sar lEbe che versa.

Alfredo [con galanteria] E chio bramo - immortal come quella.

MarcheseBeviamo.

GastoneO barone, n un verso, n un viva - troverete in questora giuliva?

[Il Barone accenna di no.]

[ad Alfredo] Dunque a te.FloraS, s, un brindisi.

AlfredoLestro non marride

GastoneE non se tu maestro?

Alfredo [a Violetta] Vi fia grato?

ViolettaS.

Alfredo [salza] S? Lho gi in cor.

MarcheseDunque attenti.FloraS, attenti al cantor.

AlfredoLibiam ne lieti calici - che la bellezza infiora, - e la fuggevol ora - sinebri a volutt. - Libiam ne dolci fremiti - che suscita lamore, - poich quellocchio al core - [indicando Violetta] onnipotente va. - Libiamo, amor fra i calici - pi caldi baci avr.

Violetta [salza] Tra voi sapr dividere - il tempo mio giocondo; - tutto follia nel mondo - ci che non piacer. - Godiam, fugace e rapido - il gaudio dellamore; - un fior che nasce e muore, - n pi si pu goder. - Godiam cinvita un fervido - accento lusinghier.

Violetta [ad Alfredo] La vita nel tripudio.

Alfredo [a Violetta] Quando non sami ancora.

Violetta [ad Alfredo] Nol dite a chi lignora.

Alfredo [a Violetta] il mio destin cos.MarcheseGodiamo: la tazza e il cantico - la notte abbella e il riso.

Flora In questo paradiso - ne scopra il nuovo d. .02. - Libiamo ne lieti calici - Violetta, Alfredo, Coro[Sode musica dalaltra sala.]MarcheseChe ci?

ViolettaNon gradireste ora le danze?

FloraOh, il gentil pensier! GastoneTutti accettiamo.

ViolettaUsciamo dunque.

[Savviano per uscire, ma Violetta colta da subito pallore.]Ohim!

FloraChe avete?

ViolettaNulla, nulla.

BaroneChe mai varresta?ViolettaUsciamo. [fa qualche passo, ma obbligata a fermarsi e sedere] Oh Dio!

DottoreAncora!

AlfredoVoi soffrite?

FloraO ciel! ch questo?

ViolettaUn tremito che provo. Or l passate. - Tra poco anchio sar.BaroneCome bramate.[Tutti passano allaltra sala, meno Alfredo che resta indietro.]Violetta [guardandosi in uno specchio] Oh qual pallor! [volgendosi, saccorge dAlfredo] Voi qui!

AlfredoCessata lansia - che vi turb?

ViolettaSto meglio.

AlfredoAh, in cotal guisa - vucciderete: aver v duopo cura - dellesser vostro.ViolettaE lo potrei?

AlfredoAh, se mia - foste, custode io veglierei pe vostri - soavi d.

ViolettaChe dite? ha forse alcuno - cura di me?

Alfredo [con fuoco] Perch nessuno al mondo - Vama.ViolettaNessun?

AlfredoTranne sol io.

Violetta [ridendo] Gli vero! - S grande amor dimenticato avea.AlfredoRidete? e in voi vha un core?

ViolettaUn cor? S, forse: e a che lo richiedete?

AlfredoOh, se ci fosse, non potreste allora - celiar.

ViolettaDite davvero?

AlfredoIo non vinganno.

ViolettaDa molto che mi amate?

AlfredoAh s, da un anno. AlfredoUn d, felice, eterea, - mi balenaste innante, - e da quel d tremante - vissi dignoto amor. - Di quellamor ch palpito - delluniverso intero, - misterioso, altero, - croce e delizia al cor.

ViolettaAh, se ci ver, fuggitemi - solo amistade io voffro: - amar non so, n soffro - un cos eroico amor. - Io sono franca, ingenua; - altra cercar dovete; - non arduo troverete - dimenticarmi allor.

.03. - Un d, felice, eterea - Violetta, AlfredoGastone [si presenta sulla porta] Ebben? che diavol fate?

ViolettaSi foleggiava.GastoneAh! ah! sta ben restate. [rientra]Violetta [ad Alfredo] Amor dunque non pi: - vi garba il patto?

AlfredoIo vobbedisco. Parto. [per andarsene]ViolettaA tal giungeste? - [si toglie un fiore dal seno] Prendete questo fiore.

AlfredoPerch?

ViolettaPer riportarlo.Alfredo [tornando] Quando?

ViolettaQuando - sar appassito.

AlfredoO ciel! Domani.ViolettaEbben, - domani.

Alfredo [prende con trasporto il fiore] Io son felice!

ViolettaDamarmi dite ancora?

Alfredo [per partire] Oh, quanto vamo!

ViolettaPartite?

Alfredo [tornando a lei baciandole la mano] Parto.

ViolettaAddio.

AlfredoDi pi non bramo. [esce][Tutti gli altri tornano dalla sala riscaldati dalle danze.]FloraSi ridesta in ciel laurora, - e n forza di partir.

DottoreMerce a voi, gentil signora, - di s splendido gioir.

GastoneLa citt di feste piena, - volge il tempo dei piacer.

MarcheseNel riposo ancor la lena - si ritempri per goder!

.04. - Stretta dellIntroduzione - Coro[Tutti partono alla destra. Violetta sola.]Violetta strano! strano! in core - scolpiti ho quegli accenti! - Sara per me sventura un serio amore? - Che risolvi, o turbata anima mia? - Nulluomo ancora taccendeva O gioia - chio non conobbi, essere amata amando! - E sdegnarla possio - per laride follie del viver mio? ViolettaAh, fors lui che lanima - solinga ne tumulti - godea sovente pingere - de suoi colori occulti! - Lui che modesto e vigile - allegre soglie ascese, - e nuova febbre accese, - destandomi allamor. - A quellamor ch palpito - delluniverso intero, - misterioso, altero, - croce e delizia al cor. - A me fanciulla, un candido - e trepido desire - questi effigi dolcissimo - signor dellavvenire, - quando ne cieli il raggio - di sua belt vedea, - e tutta me pascea - di quel divino error. - Senta che amore palpito - delluniverso intero, - misterioso, altero, - croce e delizia al cor! [resta concentrata] .05. - Ah, fors lui - ViolettaFollie! follie delirio vano questo! - Povera donna, sola - abbandonata in questo - popoloso deserto - che appellano Parigi, - che spero or pi? - Che far deggio! - Gioire, - di volutt nei vortici perire. ViolettaSempre libera deggio - folleggiar di gioia in gioia, - vo che scorra il viver mio - pei sentieri del piacer. - Nasca il giorno, o il giorno muoia, - sempre lieta ne ritrovi. - A diletti sempre nuovi - dee volare il mio pensier. .06. - Sempre libera - Violetta[Violetta esce.]

Scena Seconda

- Salotto di una casa di campagna presso Parig -[Entra Alfredo.]

Alfredo [deponendo il fucile] Lunge da lei per me non vha diletto! - Volaron gi tre lune - dacch la mia Violetta - agi per me lasci, dovizie, onori, - e le pompose feste - ove, agli omaggi avvezza, - vedea schiavo ciascun di sua bellezza. - Ed or contenta in questi ameni luoghi - tutto scorda per me. - Qui presso a lei - io rinascer mi sento, - e dal soffio damor rigenerato - scordo ne gaudii suoi tutto il passato. AlfredoDe miei bollenti spiriti - il giovanile ardore - ella tempr col placido - sorriso dellamore! - Dal d che disse: vivere - io voglio a te fedel, - delluniverso immemore - io vivo quasi in ciel.

.07. - De miei bollenti spiriti - Alfredo[Entra Annina in arnese da viaggio.]AlfredoAnnina, donde vieni?

AnninaDa Parigi.

AlfredoChi tel commise?

AnninaFu la mia signora.

AlfredoPerch?

AnninaPer alienar cavalli, cocchi, - e quanto ancor possiede.

AlfredoChe mai sento!

AnninaLo spendo grande a viver qui solinghi.AlfredoE tacevi?

AnninaMi fu il silenzio imposto.

AlfredoImposto! or vabbisogna?

AnninaMille luigi.

AlfredoOr vanne andr a Parigi. - Questo colloquio ignori la signora. - Il tutto valgo a riparare ancora.

[Annina parte.]AlfredoOh, mio rimorso! Oh infamia - e vissi in tale errore? - Ma il turpe sogno a frangere - il ver mibalen. - Per poco in seno acqutati, - o grido dellonore; - Mavrai securo vindice; - questonta laver. .08. - Oh, mio rimorso! - Alfredo[Alfredo esce. Violetta chentra con alcune carte, parlando con Annina.]ViolettaAlfredo?

AnninaPer Parigi or or partiva.

ViolettaE torner?

AnninaPria che tramonti il giorno: - dirvel mimpose.

Violetta strano!...

Annina [presentandole una lettera] - Per voi...

Violetta [la prende] Sta bene. In breve - giunger un uom daffari, entri allistante.

[Annina esce.][leggendo la lettera] Ah, ah, scopriva Flora il mio ritiro! - E minvita a danzar per questa sera! - Invan maspetter. [poggia il foglio sul tavolino e siede][Entra Annina seguita da Germont.]

Annina qui un signore.ViolettaAh! sar lui che attendo.

[Annina esce.]GermontMadamigella Valry?

ViolettaSon io.

GermontDAlfredo il padre in me vedete!

Violetta [sorpresa, gli accenna di sedere] Voi!

Germont [sedendo] S, dellincauto, che a ruina corre, - ammaliato da voi.

Violetta [alzandosi risentita] Donna son io, signore, ed in mia casa; - chio vi lasci assentite, - pi per voi che per me. [fa per uscire]Germont(Quai modi!) PureViolettaTratto in error voi foste. [toma a sedere]GermontDe suoi beni - dono vuol farvi

ViolettaNon los finora - rifiuterei.

Germont [guardandosi intorno] Pur tanto lussoViolettaA tutti - mistero questatto: - a voi nol sia. [gli d le carte]Germont [dopo averle scorse collocchio] Ciel! che discopro! - Dogni vostro avereor volete spogliarvi? - Ah, il passato perch, perch vaccusa?

Violetta [con entusiasmo] Pi non esiste or amo Alfredo, e Dio - lo cancell col pentimento mio.

GermontNobili sensi invero!

ViolettaOh, come dolce - mi suona il vostro accento!

Germont [alzandosi] Ed a tai sensi - un sacrificio chieggo

Violetta [alzandosi] Ah no, tacete: - terribil cosa chiedereste certo. - Il previdi... vattesi... era felice... troppo...

GermontDAlfredo il padre - la sorte, lavvenir domanda or qui - de suoi due figli.

ViolettaDi due figli!

GermontS. GermontPura siccome un angelo - Iddio mi die una figlia; - se Alfredo nega riedere - in seno alla famiglia, - lamato e amante giovane, - cui sposa andar dovea, - or si ricusa al vincolo - che lieti ne rendea. - Deh, non mutate in triboli - le rose dellamor. - Ai preghi miei resistere - non voglia il vostro cor.

ViolettaAh, comprendo dovr per alcun tempo - da Alfredo allontanarmi... doloroso - fora per me... pur...

GermontNon ci che chiedo.

ViolettaCielo, che pi cercate? offersi assai!

GermontPur non basta.ViolettaVolete che per sempre a lui rinunzi?

Germont duopo!

ViolettaAh, no giammai! - Non sapete quale affetto - vivo, immenso marda in petto? - Che n amici, n parenti - io non conto tra i viventi? - E che Alfredo mha giurato - che in lui tutto io trover? - Non sapete che colpita - daltro morbo la mia vita? - che gi presso il fin ne vedo? - Chio mi separi da Alfredo? - Ah, il supplizio si spietato, - Che morir preferir..09. - Pura siccome un angelo - Non sapete - Germont e ViolettaGermont grave il sacrifizio, - ma pur tranquilla udite: - bella voi siete e giovane... - col tempo...

ViolettaAh, pi non dite - vintendo... m impossibile: - lui solo amar voglio.

GermontSia pure... ma volubile - sovente luom

Violetta [colpita] Gran Dio!

GermontUn d, quando le veneri - il tempo avr fugate, - fia presto il tedio a sorgere: - che sar allor? Pensate. - Per voi non avran balsamo - i pi soavi affetti - poich dal ciel non furono - tai nodi benedetti.

Violetta vero!

GermontAh, dunque sperdasi - tal sogno seduttore. - Siate di mia famiglia - langiol consolatore. - Violetta, deh, pensateci, - ne siete in tempo ancor. - Dio che ispira, o giovine - tai detti a un genitor.

Violetta [con estremo dolore] (Cos alla misera - ch un d caduta, - di pi risorgere - speranza muta! - Se pur benefico - le indulga Iddio, - luomo implacabile - per lei sar) [a Germont, piangendo] Dite alla giovine - s bella e pura - chavvi una vittima - della sventura, - cui resta un unico - raggio di bene - che a lei il sacrifica - e che morr!

GermontS, piangi, o misera - supremo, il veggo, - il sacrificio - chora io ti chieggo. - Sento nellanima - gi le tue pene; - coraggio e il nobile - cor vincer.

.10. - Un d quando le veneri - Ah! Dite alla giovine - Germont e ViolettaViolettaImponete.

GermontNon amarlo ditegli.

ViolettaNol creder.

GermontPartite.

ViolettaSeguirammi.

GermontAllor...

ViolettaQual figlia mabbracciate forte - cos sar.

[Sabbracciano.]Tra breve ei vi fia reso, - ma afflitto oltre ogni dire. A suo conforto - di col volerete. [indicandogli il giardino, va per scrivere]GermontChe pensate?

ViolettaSapendol, vopporreste al pensier mio.

GermontGenerosa! e per voi che far possio?

Violetta [tornando a lui] Morr! la mia memoria - non fia chei maledica, - se le mie pene orribili - vi sia chi almen gli dica.

GermontNo, generosa, vivere, - e lieta voi dovrete: - merce di queste lagrime - dal cielo un giorno avrete.

ViolettaConosca il sacrifizio - chio consumai damor, - che sar suo fin lultimo - sospiro del mio cor.

GermontPremiato il sacrifizio - sar del vostro amor; - dun opra cos nobile - sarete fiera allor.

ViolettaQui giunge alcun: partite!

GermontAh, grato v il cor mio!

ViolettaNon ci vedrem pi forse.

[Sabbracciano.]Violetta e Germont Siate felice. Addio!

[Germont esce per la porta del giardino.]ViolettaDammi tu forza, o cielo! [siede, scrive, poi suona il campanello][Entra Annina.]

AnninaMi richiedeste?

ViolettaS, reca tu stessa - questo foglio

[Annina ne guarda la direzione e se ne mostra sorpresa.]Silenzio, v allistante.

[Annina parte.]

Ed ora si scriva a lui.Che gli dir? Chi men dar il coraggio? [scrive e poi suggella][Entra Alfredo.]

AlfredoChe fai?

Violetta [nascondendo la lettera] Nulla.

AlfredoScrivevi?

Violetta [confusa] S... no.

AlfredoQual turbamento! a chi scrivevi?

ViolettaA te.

AlfredoDammi quel foglio.

ViolettaNo, per ora.AlfredoMi perdona son io preoccupato.

Violetta [alzandosi] Che fu?

AlfredoGiunse mio padre

ViolettaLo vedesti?

AlfredoAh no: severo scritto mi lasciava. - Per lattendo, tamer in vederti.

Violetta [molto agitata] Chei qui non mi sorprenda, - lascia che mallontani... tu lo calma - [con mal frenato il pianto] Ai piedi suoi mi getter divisi - ei pi non ne vorr sarem felici - perch tu mami, Alfredo, non vero?

AlfredoO, quanto... - Perch piangi?

ViolettaDi lagrime avea duopo or son tranquilla - [sforzandosi] Lo vedi? ti sorrido. - Sar l, tra quei fior presso a te sempre. ViolettaAmami, Alfredo, quantio tamo Addio. [corre in giardino] .11. - Amami, Alfredo - Violetta, GermontAlfredoAh, vive sol quel core allamor mio! [siede, prende a caso un libro, legge un po, quindi si alza guarda lorologio sul camino] tardi: ed oggi forse - pi non verr mio padre.[Entra Giuseppe, frettoloso.]

GiuseppeLa signora partita, - lattendeva un calesse, e sulla via - gi corre di Parigi. Annina pure - prima di lei spariva.

AlfredoIl so, ti calma.

Giuseppe(Che vuol dir ci?) [parte]AlfredoVa forse dogni avere - ad affrettar la perdita. Ma Annina - lo impedir.

[Si vede Germont attraversare il giardino.]Qualcuno nel giardino! - Chi l? [per uscire]Commissionario [alla porta] Il signor Germont?

AlfredoSon io.

Commissionario Una dama - da un cocchio, per voi, di qua non lunge, - mi diede questo scritto. [d una lettera ad Alfredo, ne riceve qualche moneta e parte]AlfredoDi Violetta! Perch son io commosso! - A raggiungerla forse ella minvita. - Io tremo! Oh ciel! Coraggio! - [apre e legge] Alfredo, al giungervi di questo foglio - [come fulminato grida] Ah! - [volgendosi si trova a fronte del padre, nelle cui braccia si abbandona] Padre mio!

GermontMio figlio! - Oh, quanto soffri! tergi, ah, tergi il pianto - ritorna di tuo padre orgoglio e vanto

[Alfredo, disperato, siede presso il tavolino col volto tra le mani.]GermontDi Provenza il mar, il suol - chi dal cor ti cancello? - Al natio fulgente sol - qual destino ti fur? - Oh, rammenta pur nel duol - chivi gioia a te brill; - E che pace col sol - su te splendere ancor pu. - Dio mi guid! - Ah! il tuo vecchio genitor - tu non sai quanto soffr: - te lontano, di squallor il suo tetto si copr. - Ma se alfin ti trovo ancor, - se in me speme non fall, - se la voce dellonor - in te appien non ammut, - Dio mesaud! .12. - Di Provenza il mare, il suol - GermontGermont[abbracciandolo] N rispondi dun padre allaffetto?

AlfredoMille serpi divoranmi il petto - [respingendo il padre] Mi lasciate!GermontLasciarti!

Alfredo [risoluto] (Oh vendetta!)

GermontNon pi indugi; partiamo, taffretta.Alfredo(Ah, fu Douphol!)

GermontMascolti tu?

AlfredoNo.

GermontDunque invano trovato tavr! GermontNo, non udrai rimproveri, - copriam doblio il passato: - lamor che mha guidato, - sa tutto perdonar. - Vieni, i tuoi cari in giubilo - con me rivedi ancora: - a chi pen finora - tal gioia non negar. - Un padre ed una suora - taffretta a consolar.

.13. - No, non udrai rimproveri - GermontAlfredo [scuotendosi, getta a caso gli occhi sulla tavola, vede la lettera di Flora] Ah! ell alla festa! Volisi - loffesa a vendicar! [fugge precipitoso]GermontChe dici? Ah, ferma! [lo insegue][Sipario.]SECONDA PARTEScena Terza- Galleria nel palazzo di Flora, riccamente addobbata ed illuminata - .14. - Scena IX - Orchestra[Flora, il Marchese, Gastone e il Dottore entrano discorrendo fra loro.]FloraAvrem lieta di maschere la notte: - n duce il viscontino. - Violetta ed Alfredo anco invitai.

MarcheseLa novit ignorate? - Violetta e Germont sono disgiunti.

Flora Davvero?

MarcheseElla verr qui col barone.

GastoneLi vidi ieri... ancor parean felici.

[Si sentono risate.]FloraSilenzio udite?

DottoreGiungono gli amici.

.15. - Coro di Zingarelle - Coro, Balletto .16. - Coro di Mattadori - Coro, Balletto[Alcuni chiacchierano; alcuni giocano. Entra Alfredo.]GastoneAlfredo! MarcheseVoi!

AlfredoS, amici.FloraVioletta?

AlfredoNon ne so.

FloraBen disinvolto! DottoreBravo!

MarcheseOr via, giuocar si pu.

[Gastone si pone a tagliare, Alfredo ed altri puntano. Violetta entra al braccio del Barone.]Flora[andandole incontro] Qui desiata giungi.

ViolettaCessi al cortese invito.

FloraGrata vi son, barone, daverlo pur gradito.

Barone [piano a Violetta] Germont qui! il vedete?Violetta(Ciel! gli vero). Il vedo.

Barone [cupo] Da voi non un sol detto si volga - a questo Alfredo.

Violetta(Ah, perch venni, incauta! - Piet di me, gran Dio!)

Flora [a Violetta, facendola sedere presso di s sul divano] - Meco tassidi: narrami quai novit veggio?

[Il Dottore si avvicina ad esse, che sommessamente conversano. Il Marchese si trattiene a parte col Barone, Gastone taglia, Alfredo ed altri puntano.]AlfredoUn quattro!

GastoneAncora hai vinto.

Alfredo [punta e vince] Sfortuna nellamore - fortuna arreca al giuoco!

Gastone sempre vincitore!AlfredoOh, vincer stasera; e loro guadagnato - poscia a goder tra campi ritorner beato.

FloraSolo?

AlfredoNo, no, con tale che vi fu meco ancor, - poi mi sfugga

Violetta(Mio Dio!)

Gastone [ad Alfredo, indicando Violetta] (Piet di lei!)

Barone [ad Alfredo, con mal frenata ira] Signor!

Violetta [al Barone] (Frenatevi, o vi lascio)

Alfredo [disinvolto] Barone, mappellaste?

BaroneSiete in s gran fortuna, - che al giuoco mi tentaste.

Alfredo [ironico] S, la disfida accetto.Violetta(Che fia? morir mi sento)

Barone [puntando] Cento luigi a destra.

Alfredo[puntando] Ed alla manca cento.

GastoneUn asse, un fante: hai vinto!

BaroneIl doppio?

AlfredoIl doppio sia.

Gastone [tagliando] Un quattro, un sette.

MarcheseAncora!

AlfredoPur la vittoria mia!

GastoneBravo davver! DottoreLa sorte tutta per Alfredo!

FloraDel villeggiar la spesa far il baron, - gi il vedo.

Alfredo [al Barone] Seguite pur.

ServoLa cena pronta.

Flora[avviandosi] Andiamo.

Alfredo [al Barone, a parte] Se continuar vaggrada

Barone[ad Alfredo, a parte] Per ora nol possiamo: - pi tardi la rivincita.

Alfredo [al Barone, a parte] Al gioco che vorrete.

Barone [ad Alfredo, a parte] Seguiam gli amici; posciaAlfredo [al Barone, a parte] Sar qual bramerete.

[Tutti escono: la scena rimane un istante vuota. Poi torna Violetta, affannata.]ViolettaInvitato a qui seguirmi, - verr desso? vorr udirmi? - Ei verr, ch lodio atroce - puote in lui pi di mia voce

AlfredoMi chiamaste? che bramate?

ViolettaQuesti luoghi abbandonate: - un periglio vi sovrasta

AlfredoAh, comprendo! Basta, basta. - E s vile mi credete?

ViolettaAh no, giammaiAlfredoMa che temete

ViolettaTemo sempre del Barone.Alfredo tra noi mortal quistione. - Sei cadr per mano mia, - un sol colpo vi torra - collamante il protettore: - vatterrisce tal sciagura?

ViolettaMa sei fosse luccisore? - Ecco lunica sventura - chio pavento a me fatale!

AlfredoLa mia morte! Che ven cale?

ViolettaDeh, partite, e sullistante.

AlfredoPartir, ma giura innante - che dovunque seguirai - i passi miei.ViolettaAh, no, giammai.

AlfredoNo! giammai!

ViolettaVa, sciagurato. - Scorda un nome ch infamato. - Va mi lascia sul momento: - di fuggirti un giuramento - sacro io feci

AlfredoA chi? Dillo Chi potea?

ViolettaA chi diritto pien ne avea.

AlfredoFu Douphol?

Violetta [con supremo sforzo] S.

AlfredoDunque lami?

ViolettaEbben lamo.Alfredo [corre furente alla porta e grida] Or tutti a me.

[Tutti ritornano confusamente. Violetta, abbattuta, si appoggia al tevolino.]FloraNe appellaste? DottoreChe volete?

Alfredo [additando Violetta] Questa donna conoscete?

FloraChi? Violetta?

AlfredoChe facesse - non sapete?

ViolettaAh, taci!FloraNo.

AlfredoOgni suo aver tal femmina - per amor mio sperdea. - Io cieco, vile, misero, - tutto accettar potea. - Ma tempo ancora: tergermi - da tanta macchia bramo! - Qui testimoni vi chiamo - che qui pagata io lho.[Alfredo getta con sprezzo una borsa ai piedi di Violetta, che sviene tra le braccia di Flora e del Dottore. In tal momento entra Germont.]FloraOh, infamia orribile - tu commettesti!

DottoreUn cor sensibile - cos uccidesti!

GastoneDi donne ignobile - insultator, - di qui allontanati, - ne desti orror. .17. - Ogni suo aver tal femmina - Alfredo - CoroGermont [con dignitoso fuoco] Di sprezzo degno se stesso rende - chi pur nellira la donna offende. - Dov mio figlio? pi non lo vedo: - in te pi Alfredo - trovar non so. Gremont(Io sol fra tanti so qual virtude - di quella misera il sen racchiude. - Io so che lama, che gli fedele, - eppur, crudele, - tacer dovr!)

Alfredo (Ah s che feci! ne sento orrore. - Gelosa smania, deluso amore - mi strazia lalma: pi non ragiono. - Da lei perdono - pi non avr. - Volea fuggirla non ho potuto! - Dallira spinto son qui venuto! - Or che lo sdegno ho disfogato, - me sciagurato! - rimorso nho.

Violetta [riavendosi] Alfredo, Alfredo, di questo core - non puoi comprendere tutto lamore; - Tu non conosci che fino a prezzo - del tuo disprezzo - provato io lho! - Ma verr giorno che il ver saprai - comio tamassi confesserai. - Dio dai rimorsi ti salvi allora; - io spenta ancora - pur tamer.

Barone [piano ad Alfredo] A questa donna latroce insulto - qui tutti offese, ma non inulto - fia tanto oltraggio: - provar vi voglio - che tanto orgolio - fiaccar sapr.

FloraAh, quanto peni! Ma pur fa core - qui soffre ognuno del tuo dolore.

MarcheseFra cari amici qui sei soltanto; - rasciuga il pianto - che tinond.

.18. - Alfredo, Alfredo, di questo core - Tutti[Tutti escono.]

Scena Quarta- Camera da letto di Violetta -.19. - Preludio Atto Terzo - Orchestra[Violetta dorme sul letto. Annina, seduta presso il caminetto, pure addormentata.]Violetta [destandosi] Annina?

Annina [svegliandosi confusa] Comandate?

ViolettaDormivi, poveretta?

AnninaS, perdonate.

ViolettaDammi dacqua un sorso.

[Annina eseguisce.]Osserva, pieno il giorno?

AnninaSon settore.

ViolettaD accesso a un po di luce.Annina [apre le imposte e guarda nella via] Il signor di Grenvil!

ViolettaOh, il vero amico! - Alzar mi vo maita. [si alza e ricade sul letto][Violetta, sostenuta da Annina, va verso il canap; il Dottore entra in tempo per assisterla ad adagiarsi.]

Quanta bont pensaste a me per tempo!

Dottore [le tocca il polso] Or, come vi sentite?

ViolettaSoffre il mio corpo, ma tranquilla ho lalma. - Mi confort iersera un pio ministro. - Religione sollievo a sofferenti.

DottoreE questa notte?

ViolettaEbbi tranquillo il sonno.

DottoreCoraggio adunque la convalescenza - non lontana.ViolettaOh, la bugia pietosa - a medici concessa

Dottore [stringendole la mano] Addio a pi tardi.

ViolettaNon mi scordate.

Annina [piano al Dottore accompagnandolo] Come va, signore?

Dottore [piano a parte] La tisi non le accorda che poche ore. [esce]AnninaOr fate cor.

ViolettaGiorno di festa questo?

AnninaTutta Parigi impazza: carnevale.ViolettaAh, nel comun tripudio, sallo il cielo - quanti infelici soffron! Quale somma - vha in quello stipo? [indicandolo]Annina [lapre e conta] Venti luigi.

ViolettaDieci ne reca ai poveri tu stessa.

AnninaPoco rimanvi allora

ViolettaOh, mi sar bastante; - cerca poscia mie lettere.

AnninaMa voi?

ViolettaNulla occorr... sollecita, se puoi.[Annina esce.]

[trae dal seno una lettera] Teneste la promessa... la disfida - Ebbe luogo! il barone fu ferito, - per migliora. Alfredo - in stranio suolo; il vostro sacrifizio - io stesso gli ho svelato; - egli a voi torner pel suo perdono; - io pur verr. Curatevi... meritate - un avvenir migliore. - Giorgio Germont. tardi! [si alza] Attendo, attendo n a me giungon mai!... [si guarda allo specchio] Oh, come son mutata! - Ma il dottore a sperar pure mesorta! - Ah, con tal morbo ogni speranza morta. ViolettaAddio, del passato bei sogni ridenti, - le rose del volto gi son pallenti; - lamore dAlfredo pur esso mi manca, - conforto, sostegno dellanima stanca. - Ah, della traviata sorridi al desio: - a lei, deh, perdona, tu accoglila, o Dio, - Or tutto fin. - Le gioie, i dolori tra poco avran fine: - la tomba ai mortali di tutto confine! - Non lagrima o fiore avr la mia fossa, - non croce col nome che copra questossa! - Ah, della traviata sorridi al desio: - a lei, deh, perdona; tu accoglila, o Dio. - Or tutto fin!.20. - Addio del passato - Violetta.21. - Baccanale - Coro, Balletto[Annina torna frettolosa.]Annina [esitando] Signora!

ViolettaChe taccade?

AnninaQuestoggi, vero?, - vi sentite meglio?

ViolettaS, perch?

AnninaDesser calma promettete?

ViolettaS, che vuoi dirmi?

AnninaPrevenir vi volli - una gioia improvvisa.ViolettaUna gioia! dicesti?

AnninaS, o signora!ViolettaAlfredo! Ah, tu il vedesti? ei vien! laffretta.

[Annina afferma col capo, e va ad aprire la porta.] [andando verso luscio] Alfredo!

[Alfredo compare pallido per la commozione; si abbracciano.]

Amato Alfredo!

AlfredoMia Violetta! - Colpevol sono... so tutto, o cara.

ViolettaIo so che alfine reso mi sei!

AlfredoDa questo palpito sio tami impara, - senza te esistere pi non potrei.

ViolettaAh, sanco in vita mhai ritrovata, - credi che uccidere non pu il dolor.

AlfredoScorda laffanno, donna adorata, - a me perdona e al genitor.

ViolettaChio ti perdoni? la rea son io: - ma solo amore tal mi rend.

AlfredoNulluomo o demone, angelo mio, - mai pi dividerti potr da me.ViolettaNulluomo o demone, angelo mio, - mai pi dividerti potr da me.InsiemeParigi, o cara/o noi lasceremo, - la vita uniti trascorreremo: - de corsi affanni compenso avrai, - la mia/tua salute rifiorir. - Sospiro e luce tu mi sarai, - tutto il futuro ne arrider..22. - Parigi, o cara - Violetta, AlfredoViolettaAh, non pi, a un tempio - alfredo, andiamo: - del tuo ritorno grazie rendiamo. [vacilla]AlfredoTu impallidisci!Violetta nulla, sai! - Gioia improvvisa non entra mai - senza turbarlo in mesto core [si abbandona come sfinita sopra una sedia col capo cadente allindietro]Alfredo [spaventato, sorreggendola] Gran Dio! Violetta!

Violetta [sforzandosi] il mio malore, - fu debolezza! ora son forte - [sforzandosi] Vedi? sorrido

Alfredo [desolato] (Ahi, cruda sorte!)

ViolettaFu nulla Annina, dammi a vestire.

AlfredoAdesso? Attendi.Violetta [alzandosi] No voglio uscire.

[Annina le presenta una veste chella fa per indossare, ma ne impedita dalla debolezza.]Gran Dio! non posso! [getta con dispetto la veste e ricade sulla sedia]Alfredo (Cielo! che vedo!) [ad Annina] Va pel dottor.Violetta [ad Annina] Digli che Alfredo - ritornato allamor mio - Digli che vivere ancor voglio

[Annina parte.]Violetta [ad Alfredo] Ma se tornando non mhai salvato, - a niuno in terra salvarmi dato. [sorgendo impetuosa] Ah! Gran Dio! morir s giovane, - io che penato ho tanto! - Morir s presso a tergere - il mio s lungo pianto! - Ah, dunque fu delirio - la cruda mia speranza; - invano di costanza - armato avr il mio cor! - Alfredo! oh, il crudo termine - serbato al nostro amor!

AlfredoOh mio sospiro, oh palpito, - diletto del cor mio! - Le mie colle tue lagrime - confondere deggio. - Ma pi che mai, deh, credilo, - m duopo di costanza. - Ah! tutto alla speranza - non chiudere il tuo cor. - Violetta mia, deh, calmati, - Muccide il tuo dolor..23. - Ah! Gran Dio! Morir s giovane - Violetta, Alfredo[Violetta sabbatte sul canap. Entrano Annina, il signor Germont, ed il Dottore.]GermontAh, Violetta!

ViolettaVoi, Signor!

AlfredoMio padre!

ViolettaNon mi scordaste?

GermontLa promessa adempio: - a stringervi qual figlia vengo al seno, - o generosa.

ViolettaAhim, tardi giungeste! - Pure, grata ven sono. - Grenvil, vedete? tra le braccia io spiro - di quanti ho cari al mondo.GermontChe mai dite! [osservando Violetta] (Oh cielo ver!)

AlfredoLa vedi, padre mio?

GermontDi pi non lacerarmi: - troppo rimorso lalma mi divora. - Quasi fulmin matterra ogni suo detto. - Oh, malcauto vegliardo! - Il mal chio feci ora sol vedo!

Violetta [apre un cassetto della toilette e prende un medaglione] Pi a me tappressa: ascolta, amato Alfredo. ViolettaPrendi: quest limmagine - de miei passati giorni; - a rammentar ti torni - colei che s tam. - Se una pudica vergine - degli anni suoi nel fiore - a te donasse il core, - sposa ti sia: lo vo. - Le porgi questa effigie: - dille che dono ell - di chi nel ciel tra gli angeli - prega per lei, per te.

AlfredoNo, non morrai, non dirmelo: - dei viver, amor mio. - A strazio s terribile - qui non mi trasse Iddio. - S presto, ah no, dividerti - morte non pu da me. - Ah, vivi, o un solo feretro - maccoglier con te.

GermontCara, sublime vittima - dun disperato amore, - perdonami lo strazio - recato al tuo bel core.

Dottore Finch avr il ciglio lacrime - io pianger per te.AninnaVola beati spiriti; - Iddio ti chiama a s.

.24. - Prendi quest limmagine - Finale - Violetta, Alfredo, Germontf i n e

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