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1 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI In conformità al D. Lgs. 81/08 e alle successive modifiche e integrazioni del D.Lgs. 106/09 SEICOM S.r.l. Senigallia

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI - seicomsrl.it · 2 Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

In conformità al D. Lgs. 81/08 ealle successive modifiche e integrazioni

del D.Lgs. 106/09

SEICOM S.r.l. Senigallia

2

Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei

lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano

la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad

elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo

dei livelli di salute e sicurezza

DEFINIZIONE (Art. 2 D.Lgs. 81/08)

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MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 15 D.Lgs. 81/08)

Tra le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro è

individuata la VALUTAZIONE DEI RISCHI

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI (VDR) è il processo fondamentale alla base della sicurezza

in azienda.E' lo strumento che permette al Datore di lavoro di individuare

le misure di prevenzione e di pianificarne l'applicazione, il miglioramento e di controllarne l'efficacia

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (Art. 17 D.Lgs. 81/08)

Il Datore di lavoro (DL) non può delegare la valutazione dei rischi con la conseguente

elaborazione del documento....

Sanzione per il Datore di Lavoro (DL): arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – ART. 55 comma 1 lettera a

Inoltre...

LA MANCATA ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI può portare all'adozione del provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale

(Allegato I D.Lgs. 81/08)

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (Art. 18 D.Lgs. 81/08)

Consegnare tempestivamente al RLS, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del DVR, anche su supporto informatico...

nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati infortunistici (Inail, Ipsema).

Il documento è consultato esclusivamente in azienda.

Sanzione per il DL e Dirigente: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 750 a 4.000 euro – ART. 55 c.5 lett.a

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OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

(Art. 28 comma 1 D.Lgs. 81/08)La valutazione deve riguardare tutti i rischi ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori

esposti a rischi particolari tra cui:- quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004

- le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151

- quelli connessi alle differenze di genere, all'età, la provenienza da altri Paesi

- quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro

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STRESS LAVORO - CORRELATO

Lo stress è uno stato di malessere “che si manifesta con sintomi fisici, psichici o sociali legati all'incapacità delle persone di colmare uno scarto tra i loro bisogni e le loro aspettative e la loro attività

lavorativa”.

Non è una malattia, anche se una esposizione prolungata allo stress può diminuire l´efficienza lavorativa e causare problemi di salute.

Un alto tasso di assenteismo, di turnover, di conflittualità o di contestazioni dei dipendenti sono alcuni dei segnali del malessere

presente nell’ambiente di lavoro.

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STRESS LAVORO - CORRELATO

- CONTESTO DI LAVORO: organizzazione del lavoro, sviluppo di carriera, modalità presa di decisioni, comunicazione, mobilità e trasferimenti, relazioni interpersonali

- FATTORI SOGGETTIVI: le pressioni psicologiche e sociali, la sensazione di incapacità ad affrontarle, l´impressione di non essere sostenuti

- AMBIENTE DI LAVORO: rumorosità, vibrazioni, microclima

INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO

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STRESS LAVORO - CORRELATO

GESTIONE DEL RISCHIO

- MISURE DI GESTIONE E DI COMUNICAZIONE

Definizione degli obiettivi aziendali, ruolo di ogni lavoratore, sostegno adeguato a singoli o gruppi di lavoratori, tendere a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro, migliorare l’organizzazione, i processi e le condizioni e l’ambiente di lavoro

- INIZIATIVE FORMATIVE E INFORMATIVE

Maggiore conoscenza di cause e rimedi dello stress

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LAVORATRICI MADRIDECRETO LGS 151/2001

(recepimento Direttiva Comunitaria 92/85 CEE)

• Divieto di utilizzare le lavoratrici gestanti e puerpere in lavori pericolosi, faticosi, insalubri o che espongano a radiazioni ionizzanti

• Obbligo di modifica della mansione

A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE - Informa la lavoratrice sui rischi e le misure di prevenzione adottate (modifica temporanea delle condizioni o dell’ orario di lavoro)

- Se necessario, adibisce la lavoratrice ad altra mansione

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DIFFERENZE DI GENERE

LA VALUTAZIONE DEVE CONSIDERARE

- Pari opportunità uomini – donne

- Conciliazione tempi di vita e di lavoro

- Rischi di molestie (condotte mirate a creare situazioni intimidanti, ostili e offensive)

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DIFFERENZE CULTURALI

Il Datore di lavoro deve valutare i rischi focalizzando l’attenzione sulle problematiche legate alle difficolta’ linguistiche, culturali e conoscitive

GESTIONE DEL RISCHIO - Individuazione ed utilizzo di modelli specifici, per la formazione, informazione ed addestramento.

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DIFFERENZE DI ETA'

OBIETTIVO DELLA VALUTAZIONE

Differenziare le modalità di individuazione del rischio e delle misure di prevenzione:- LAVORATORI GIOVANI (15 – 24 anni)- LAVORATORI MATURI (oltre 55 anni)

Tenere conto:LAVORATORI GIOVANI

LAVORATORI MATURI

- sviluppo non completo- mancanza di esperienza- scarsa consapevolezza dei rischi

- recupero e aggiornamento competenze- adattamento alle esigenze- orari e ritmi di lavoro

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OGGETTO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

(Art. 28 comma 2 D.Lgs. 81/08)

Il DVR, redatto a conclusione della valutazione, (e successivi aggiornamenti) può essere tenuto su supporto informatico e deve essere munito ...

di DATA CERTA

(Opponibile a terzi tramite ATTO PUBBLICO, SCRITTURA PRIVATA AUTENTICATA, ANNULLO POSTALE)

o ATTESTATA DALLA SOTTOSCRIZIONE del DVR da parte del DATORE DI LAVORO, del RSPP, del RLS

e del MEDICO COMPETENTE ove nominato.

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IL DVR DEVE CONTENERE:

a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa

f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento

Sanzione per il Datore di Lavoro: ammenda da 1.000 a 2.000 euro – ART. 55 comma 4

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IL DVR DEVE CONTENERE:

Sanzione per il Datore di Lavoro: ammenda da 2.000 a 4.000 euro – ART. 55 comma 3

b) l'indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuale adottati

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri

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L'OBIETTIVO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI CONSISTE QUINDI NELL'INDIVIDUARE, SECONDO PRECISI CRITERI,

LE MISURE CHE SONO EFFETTIVAMENTE NECESSARIE E NELLO STABILIRE LA PRIORITA' DEGLI INTERVENTI

(Art. 28 comma 3-bis D.Lgs. 81/08)

In caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare immediatamente la valutazione dei rischi

elaborando il relativo documento entro 90 giorni dalla data di inizio della propria attività

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MODALITA' DI EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

(Art. 29 D.Lgs. 81/08)

1) Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il DVR in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cui all'articolo 41.

2) Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Sanzione per il Datore di Lavoro: ammenda da 2.000 a 4.000 euro – ART. 55 comma 3

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4) Il DVR deve essere custodito presso l'unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi.

3) La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata ...in occasione di modifiche del processo produttivo o dell'organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi che precedono, il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato... nel termine di 30 giorni dalle rispettive causali.

Sanzione per il Datore di Lavoro: ammenda da 2.000 a 4.000 euro – ART. 55 comma 3

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CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

Identificazione delle

sorgenti pericolose

Strutture / Ambienti di lavoroMacchinari / ImpiantiSostanze chimicheAgenti fisici e biologici

dove

Individuazione dei rischi di esposizione in

relazioneall'uso di macchine,

attrezzature e sostanze

dove

quali Rischi di infortunio e di malattie professionali

Stima dell'entità del rischio come Stima della probabilità

Stima del danno

Descrizione delle misure di prevenzione e

protezione attuateo programmate

come La probabilità di tali misure deve tenere conto della stima e dell'entità del rischio

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La valutazione dei rischi un diritto - dovere del datore di lavoro

• IDENTIFICAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI (FONTI POTENZIALI, SOGGETTI ESPOSTI)

• STIMA DEL RISCHIO

• INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DA ADOTTARE E PROGRAMMA DI ATTUAZIONE

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TIPI DI RISCHIO

RISCHIO GENERICORISCHIO GENERICO: grava sull’operaio come su ogni altra persona.

RISCHIO SPECIFICO:RISCHIO SPECIFICO: proprio dello svolgimento della prestazione lavorativa o inerente a un’attivita’ connessa alla prestazione lavorativa.

RISCHIO ELETTIVO:RISCHIO ELETTIVO: e’il rischio determinato da una scelta arbitraria del lavoratore.

RISCHIO RESIDUO:RISCHIO RESIDUO: rischio non eliminabile.

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LE TIPOLOGIE DEL RISCHIO

Il rischio è un elemento complesso che richiede grande consapevolezza e buona preparazione

per poter essere individuato, valutato correttamente e fronteggiato.

Gli strumenti a disposizione per riconoscere e affrontare il rischio sono:

Formazione Informazione

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RISCHI ASSOCIABILI A : (classificazione dell’unione europea)

Impiego delle attrezzature di lavoro

Metodi di lavoro e disposizione degli impianti

Impiego dell’elettricita’

Esposizione a sostanze o preparati pericolosi per la sicurezza e la salute

Esposizione ad agenti fisici

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Esposizione ad agenti biologici

Fattori ambientali ed ambiente di lavoro

Interazione tra posto di lavoro e fattori umani

Fattori psicologici

Organizzazione del lavoro

Fattori vari

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RISCHI SPECIFICI:(elenco non esaustivo)

• AGENTI FISICI (RUMORE, VIBRAZIONI,CAMPI ELETTROMAGNETICI, RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI)• ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI (VDT)

• MOVIMENTAZINE MANUALE DEI CARICHI

• SOSTANZE PERICOLOSE (AGENTI CHIMICI,CANCEROGENI E MUTAGENI, AMIANTO)• AGENTI BIOLOGICI• ATMOSFERE ESPLOSIVE

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IMPIANTI ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE

(Titolo III – Capo III – Art. 80 D. Lgs. 81/08)

1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica connessi all'impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione e, in particolare, da quelli derivanti da:a) contatti elettrici diretti;b) contatti elettrici indiretti;c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;d) innesco di esplosioni;e) fulminazione diretta ed indiretta;f) sovratensioni;g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.

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2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1,tenendo in considerazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;b) i rischi presenti nell'ambiente di lavoro;c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare idispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenzadel livello di sicurezza raggiunto con l'adozione delle misure di cui al comma 1.

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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

(Titolo VI – Capo I D. Lgs. 81/08)

Con questo termine si intendono le operazioni di trasportodi sostegno di un carico da parte di uno o più lavoratori comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare, spostare un carico .Operazioni che possono comportare tra l’altro rischi di lesioni dorso-lombari

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1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.

2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo conto dell'allegato XXXIII, ed in particolare:

a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;

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b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione tenendo conto dell'allegato XXXIII;

c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso- lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell'ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta, in base all'allegato XXXIII;

d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all'allegato XXXIII.

Sanzione per il DL e il Dirigente: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 170 comma 1 lett.a

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RISCHIO DA UTILIZZO DI V.D.T.

DEFINIZIONE:

“Il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminale, in modo sistemico e abituale, per venti ore settimanali, dedotte le previste interruzioni”.

Il lavoratore che lavora in modo continuativo al videoterminale ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante:- cambiamenti di attività - PAUSE: 15 minuti ogni 2 ore

(Titolo VII – Capo I D. Lgs. 81/08)

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I datori di lavoro sono tenuti a compiere un’analisi dei posti di lavoro per determinare le condizioni di sicurezza e di salute per i lavoratori in particolare per quanto riguarda:- i rischi eventuali per la vista e gli occhi,- i problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico e mentale- alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale

Il datore di lavoro, adotta misure appropriate per ovviare i rischi riscontrati, tenendo conto della somma e della combinazione degli stessi.

Sanzione per il DL e il Dirigente: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 178 comma 1 lett.a

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INDICAZIONI PER L'UTILIZZO DEL V.D.T. :

• LO SCHERMO

• LA TASTIERA

• LA POSTAZIONE DI LAVORO

• LA SEDIA

- frontale, su un supporto piano, stabile e privo di vibrazioni- ortogonale rispetto alla finestra

- frontale lontano dal bordo del tavolo (a una distanza di 10-15 cm)

- la distanza degli occhi dal monitor deve essere di 50-70 cm- il posizionamento del video al di sotto dell'orizzonte visivo

- base stabile (5 rotelle)- regolabile in altezza- schienale inclinabile e regolabile

RICHIEDERE SE NECESSARIO UN POGGIAPIEDI ED UN LEGGIO PORTADOCUMENTI

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I MAGGIORI RISCHI PER LA SALUTE SONO:• La seduta scorretta può determinare atteggiamento scoliotico/scoliosi

• Dolore muscolare localizzato

• Disturbi circolatori a carico degli arti inferiori• Disturbi degli occhi i cui sintomi sono: bruciore, senso di fastidio, arrossamento congiuntivale, lacrimazione, senso di pesantezza agli occhi , fatica visiva.

COME EVITARE I DISTURBI ASSOCIATI

ALL’USO DEL VIDEOTERMINALE?

Progettare ergonomicamente il posto di lavoro con una corretta scelta e disposizione degli arredi e dei videoterminali;

Organizzare correttamente il lavoro, rispettando le pause ed evitando di mantenere una posizione inalterata per tempi prolungati.

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AGENTI FISICI(Titolo VII – Capo I - Art. 181 D. Lgs. 81/08)

Nell'ambito della valutazione, il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, dapersonale qualificato nell'ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia.La valutazione dei rischi è aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione.I dati ottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di esposizione costituiscono parte integrante del documento di valutazione del rischio.

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art.219 comma 1 lett. a)

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RUMORE(Titolo VIII – Capo II - Art. 190 D. Lgs. 81/08)

1. Nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 181, il datore di lavoro valuta l'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 219 comma 1 lett. a)

2. Se, a seguito della valutazione di cui al comma 1, può fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione possono essere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati nel documento di valutazione.

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.000 a 4.000 euro – Art. 219 comma 1 lett. b)

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Livello di esposizione giornaliera al rumore (dB = decibel)LIVELLO DI AZIONE INFERIORE 80 dB(A)

- Fornire le protezioni acustiche ai lavoratori esposti airumori (uso volontario)- Mettere a disposizione test audiometrici per i lavoratori la cui esposizione potrebbe generare un rischio per la salute- Informare i lavoratori dei rischi dovuti all’esposizione al rumore e i relativi danni all’udito, sull’utilizzo corretto delle protezioni acustiche, sulle disposizioni del servizio di sorveglianza sanitaria e sulle procedure di lavoro sicure per ridurre l’esposizione al rumore

LIVELLO DI AZIONE SUPERIORE 85 dB(A)

- Fornire ai lavoratori esposti ai rumori le protezioniacustiche e renderne obbligatorio l’utilizzo ;- Un esame audiometrico deve essere reso disponibile per gli esposti al rumore ;- Segnali di avvertimento devono essere affissi nellearee rumore

VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE 87 dB (A)

- L’ esposizione al rumore con indosso le protezioniacustiche non può superare questo livello nonchèincludere l’attenuazione fornita dalle protezioniacustiche per la stima di questo valore

Formazione e informazione - Sono d’obbligo entrambe se si superano 80 dB (A)

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RUMOREEffetti dell’esposizione:

uditivi (ipoacusia irreversibile)

extrauditivi (app.digerente,cuore, sistema nervoso centrale)

DPI ( Dispositivi di protezione individuale): inserti auricolari, cuffie antirumore

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VIBRAZIONI(Titolo VIII – Capo III -Art. 202 D. Lgs. 81/08)

1. Nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 181, il datore di lavoro valuta il livello di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.

2. Il livello di esposizione può essere valutato mediante l’osservazione di condizioni lavorative specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni, reperibili nelle banche dati (ISPESL, Regioni) o dalle informazioni fornite dai costruttori.Questa operazione va distinta dalla misurazione, che resta comunque il

metodo di riferimento.

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 219 comma 1 lett. a)

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VIBRAZIONI

Classificazione:

Alta frequenza (martello pneumatico)

Bassa frequenza (avvitatore-trapano)

Quelle a bassa frequenza si trasmettono a tutto il corpo provocando manifestazioni di tipo artrosico.

Quelle ad alta frequenza si trasmettono al sistema mano-braccio-spalla causando la “malattia da strumenti vibranti”.

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(Titolo VIII – Capo IV - Art. 209 D. Lgs. 81/08)

CAMPI ELETTROMAGNETICI

Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura o calcola i livelli dei campi elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati in conformità alle norme europee standardizzate del Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (CENELEC).

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 219 comma 1 lett. a)

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(Titolo VIII – Capo V - Art. 216 D. Lgs. 81/08)

RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI

Nell'ambito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori, tenendo conto delle norme e raccomandazioni in merito e dei dati indicati dai fabbricanti delle attrezzature, se contemplate da direttive comunitarie di prodotto

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 219 comma 1 lett. a)

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SCADENZE DIFFERENZIATE PER L’APPLICAZIONE DEI SEGUENTI TITOLI :

- Radiazioni ottiche artificiali (Titolo VIII - Capo V) 26 aprile 2010

- Campi elettromagnetici (Titolo VIII - Capo IV) 30 aprile 2012

ARTICOLO 306 comma 3 D. Lgs. 81/08

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SOSTANZE PERICOLOSEPROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI

(Titolo IX – Capo I - Art. 223 D. Lgs. 81/08)1. Nella valutazione di cui all'articolo 28, il DL determina, preliminarmente l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti...

2. ...Nella valutazione medesima devono essere incluse le attività, ivi compresa la manutenzione e la pulizia, per le quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che, per altri motivi, possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo l'adozione di tutte le misure tecniche.

3. Nel caso di attività lavorative che comportano l'esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici.

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 262 comma 1 lett. a)

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RISCHIO CHIMICO

Come per i rischi in generale, anche i rischi derivanti dalla presenza di agenti chimici possono essere distinti in:

a)a) Rischi per la sicurezzaRischi per la sicurezza (incendio, esplosione)

b) Rischi per la salute, con possibili conseguenze acute

(intossicazioni, Asfissie, ustioni) e/o croniche

(intossicazioni croniche, allergie, malattie professionali,

cancro)

a) Rischi per la salute e la sicurezza derivanti

dalla presenza contemporanea delle

situazioni a) e b)

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SOSTANZE PERICOLOSEPROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI

(Titolo IX – Capo II - Art. 235 D. Lgs. 81/08)1. Il datore di lavoro evita o riduce l'utilizzazione di un agente cancerogeno o mutageno sul luogo di lavoro in particolare sostituendolo, se tecnicamente possibile, con una sostanza o un preparato o un procedimento che nelle condizioni in cui viene utilizzato non risulta nocivo o risulta meno nocivo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

2. Se non è tecnicamente possibile sostituire l'agente cancerogeno o mutageno il datore di lavoro provvede affinché la produzione o l'utilizzazione dell'agente cancerogeno o mutageno avvenga in un sistema chiuso purché tecnicamente possibile.

3. Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente possibile il datore di lavoro provvede affinché il livello di esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente possibile... non deve superare il valore limite dell'agente stabilito nell'allegatoXLIII.

Sanzione per il DL e il Dirigente: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 262 comma 2 lett. a)

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Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 262 comma 1 lett. a)

1. Fatto salvo quanto previsto all'articolo 235, il datore di lavoro effettua una valutazione dell'esposizione a agenti cancerogeni o mutageni, i risultati della quale sono riportati nel documento di cui all'articolo 17.

3. Il datore di lavoro, in relazione ai risultati della valutazione di cui al comma 1, adotta le misure preventive e protettive del presente capo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.

PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI

(Titolo IX – Capo II - Art. 236 D. Lgs. 81/08)

Sanzione per il preposto: arresto fino 2 mesi o ammenda da 400 a 1.600 euro – Art. 263 comma 1 lett. a)

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SOSTANZE PERICOLOSEPROTEZIONE DAI RISCHI CONNESSI

ALL'ESPOSIZIONE ALL'AMIANTO

(Titolo IX – Capo III - Art. 246 D. Lgs. 81/08)1. Fermo restando quanto previsto dalla legge 27 marzo 1992, n. 257, le norme del presente decreto si applicano a tutte le rimanenti attività lavorative che possono comportare, per i lavoratori, un esposizione ad amianto, quali manutenzione, rimozione dell'amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate.

(Titolo IX – Capo III - Art. 249 D. Lgs. 81/08)Nella valutazione di cui all'articolo 28, il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall'amianto e dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell'esposizione e le misure preventive e protettive da attuare.

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AGENTE BIOLOGICO:AGENTE BIOLOGICO: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni.

(Titolo X D. Lgs. 81/08)

RISCHIO BIOLOGICO

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(Titolo X – Capo II - Art. 271 D. Lgs. 81/08)RISCHIO BIOLOGICO

1. Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all'articolo 17, comma 1, tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e delle modalità lavorative.

2. Il datore di lavoro applica i principi di buona prassi microbiologica, ed adotta, in relazione ai rischi accertati, le misure protettive e preventive di cui al presente titolo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative

Sanzione per il DL e il Dirigente: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 282 comma 2 lett. a)

Sanzione per il preposto: arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.600 euro – Art. 283 comma 1

Sanzione per il Datore di Lavoro: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 282 comma 1

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ATMOSFERE ESPLOSIVE(Titolo XI – Art. 291 D. Lgs. 81/08)

1. Al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, e secondo i principi fondamentali della valutazione dei rischi e quelli di cui all'articolo 289, il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari affinché:

a) dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza;

b) negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio, mediante l'utilizzo di mezzi tecnici adeguati.

Sanzione per il DL e il Dirigente: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro – Art. 297 comma 2