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LA VALUTAZIONE DI ISTITUTO Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato il regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV e all'articolo 6 sono indicate e descritte le quattro fasi nelle quali si articola il procedimento di valutazione delle scuole: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale. Con la Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014, prevista dall'articolo 2, comma 3, del Regolamento, sono individuate le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione, che costituiscono il principale punto di riferimento per lo svolgimento delle funzioni da parte di tutti soggetti dell'SNV. A partire dall’anno scolastico 2014-2015, tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), sono state coinvolte in un percorso, di durata triennale, volto all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione di cui all'articolo 6 del Regolamento. L'approccio è graduale e per fasi temporali successive, proprio perché per la prima volta e in tutte le scuole si introdurranno nuovi strumenti di lavoro. N. FASI ATTORI A.S.2014/2015 A.S.2015/2016 A.S.2016/2017. 1.a AUTOVALUTAZIONE Tutte le scuole 1.b. VALUTAZIONE ESTERNA Circa 800 scuole all'anno 1.c. AZIONI DI MIGLIORAMENTO Tutte le scuole 1.d. RENDICONTAZIONE SOCIALE Tutte le scuole Anno scolastico 2014-2015 AUTOVALUTAZIONE REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Tutte le istituzioni scolastiche hanno elaborato nel corso del primo semestre 2015, attraverso un modello online, il Rapporto di autovalutazione arricchito da una sezione appositamente dedicata all'individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento. A tal fine, la nostra Istituzione scolastica si è dotata di un'unità di autovalutazione, costituita dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione Susanna Ugoccioni, dalla prof.ssa Stefania Vetri, dal prof. Giuseppe Serafini e dalla prof.ssa Benedetta Lazzarini individuati dal Collegio dei docenti. II format del RAV, di competenza dell'INVALSI, è stato elaborato a partire da modelli sperimentati in oltre 1.500 scuole e riporta: i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento (livelli di apprendimento, organizzazione didattica, esiti scolastici, utilizzo delle risorse umane e finanziarie) messi già a disposizione dal Ministero su "Scuola in chiaro", dall'INVALSI e da altri soggetti istituzionali (Istat, Ministero del Lavoro, ecc.) e una sezione per le ulteriori informazioni di competenza diretta delle scuole. In questo modo le varie istituzioni hanno potuto descrivere le situazioni nelle quali operano garantendo la peculiarità e specificità di ognuna, anche coniugate con l'individuazione di elementi e dati comuni in un'ottica di comparabilità. Tutti questi dati sono stati gestiti e inseriti su una piattaforma online, riservata ad ogni scuola. I dati, in parte forniti direttamente dal sistema, in parte da inserire ad opera delle singole scuole, sono organizzati attorno ad alcuni macro-indicatori relativi a differenti aree (contesto, processi e risultati). Nei mesi di gennaio e febbraio le singole scuole avevano proceduto all'inserimento dei dati di loro competenza ed alla fine di marzo gli stessi sono stati restituiti con valori di riferimento esterni (benchmark). In questo modo ogni singola scuola ha potuto confrontare la propria situazione con quella di istituzioni scolastiche simili per un più efficace processo di autovalutazione in ciascuna delle aree in cui è articolato il

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LA VALUTAZIONE DI ISTITUTO

Con il DPR n. 80/2013 è stato emanato il regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. In esso sono definiti i soggetti e le finalità dell'SNV e all'articolo 6 sono indicate e descritte le quattro fasi nelle quali si articola il procedimento di valutazione delle scuole: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale. Con la Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014, prevista dall'articolo 2, comma 3, del Regolamento, sono individuate le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione, che costituiscono il principale punto di riferimento per lo svolgimento delle funzioni da parte di tutti soggetti dell'SNV. A partire dall’anno scolastico 2014-2015, tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), sono state coinvolte in un percorso, di durata triennale, volto all'avvio e alla messa a regime del procedimento di valutazione di cui all'articolo 6 del Regolamento. L'approccio è graduale e per fasi temporali successive, proprio perché per la prima volta e in tutte le scuole si introdurranno nuovi strumenti di lavoro.

N. FASI ATTORI A.S.2014/2015 A.S.2015/2016 A.S.2016/2017.

1.a AUTOVALUTAZIONE Tutte le scuole

1.b. VALUTAZIONE ESTERNA Circa 800 scuole all'anno

1.c. AZIONI DI MIGLIORAMENTO Tutte le scuole

1.d. RENDICONTAZIONE SOCIALE Tutte le scuole

Anno scolastico 2014-2015 AUTOVALUTAZIONE REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Tutte le istituzioni scolastiche hanno elaborato nel corso del primo semestre 2015, attraverso un modello online, il Rapporto di autovalutazione arricchito da una sezione appositamente dedicata all'individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento. A tal fine, la nostra Istituzione scolastica si è dotata di un'unità di autovalutazione, costituita dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione Susanna Ugoccioni, dalla prof.ssa Stefania Vetri, dal prof. Giuseppe Serafini e dalla prof.ssa Benedetta Lazzarini individuati dal Collegio dei docenti. II format del RAV, di competenza dell'INVALSI, è stato elaborato a partire da modelli sperimentati in oltre 1.500 scuole e riporta: i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento (livelli di apprendimento, organizzazione didattica, esiti scolastici, utilizzo delle risorse umane e finanziarie) messi già a disposizione dal Ministero su "Scuola in chiaro", dall'INVALSI e da altri soggetti istituzionali (Istat, Ministero del Lavoro, ecc.) e una sezione per le ulteriori informazioni di competenza diretta delle scuole. In questo modo le varie istituzioni hanno potuto descrivere le situazioni nelle quali operano garantendo la peculiarità e specificità di ognuna, anche coniugate con l'individuazione di elementi e dati comuni in un'ottica di comparabilità. Tutti questi dati sono stati gestiti e inseriti su una piattaforma online, riservata ad ogni scuola. I dati, in parte forniti direttamente dal sistema, in parte da inserire ad opera delle singole scuole, sono organizzati attorno ad alcuni macro-indicatori relativi a differenti aree (contesto, processi e risultati). Nei mesi di gennaio e febbraio le singole scuole avevano proceduto all'inserimento dei dati di loro competenza ed alla fine di marzo gli stessi sono stati restituiti con valori di riferimento esterni (benchmark). In questo modo ogni singola scuola ha potuto confrontare la propria situazione con quella di istituzioni scolastiche simili per un più efficace processo di autovalutazione in ciascuna delle aree in cui è articolato il

RAV. Successivamente, attraverso l’analisi dei vari dati e dei benchmark di riferimento, è iniziato il processo di elaborazione del RAV: sulla base delle aree forti o deboli, sono state individuate le priorità strategiche con i relativi obiettivi di miglioramento. AI fine di compiere un'operazione informativa trasparente il RAV è pubblicato dal 3 novembre 2015 sul portale "Scuola in chiaro" e sul sito della ciascuna istituzione scolastica. Anno scolastico 2015-2016 VALUTAZIONE ESTERNA- AZIONI DI MIGLIORAMENTO - AGGIORNAMENTO RAV Nel corso di questo anno scolastico (secondo anno di messa a regime del procedimento di valutazione) prendono il via le visite alle scuole dei nuclei di valutazione esterna con il coinvolgimento di un primo contingente di circa 800 istituzioni scolastiche. Queste ultime in parte (3%) saranno scelte casualmente, in parte (7%) saranno individuate sulla base di specifici indicatori di efficienza e di efficacia. I nuclei utilizzeranno un protocollo di valutazione adottato dalla conferenza per il coordinamento funzionale dell'SNV, su proposta dell'INVALSI, e saranno coordinati da un dirigente tecnico. Contemporaneamente tutte le scuole sono chiamate a pianificare e avviare le azioni di miglioramento correlate agli obiettivi di miglioramento già da esse individuati nel RAV, avvalendosi eventualmente del supporto dell'INDIRE e/o di altri soggetti pubblici e privati (università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali). Un primo aggiornamento del RAV, finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento del processo e ad un'eventuale regolazione degli obiettivi, è previsto per il mese di luglio 2016. Anno scolastico 2016-2017 VALUTAZIONE ESTERNA- AZIONI DI MIGLIORAMENTO - AZIONI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE Nel terzo anno di messa a regime del procedimento di valutazione proseguono sia le visite dei nuclei di valutazione estese ad un nuovo contingente di scuole, sia le iniziative di miglioramento delle istituzioni scolastiche che saranno nel tempo sempre più caratterizzate e definite proprio grazie all'aumentata consapevolezza del lavoro da svolgere. Al termine del triennio (a.s. 2016-2017), le scuole promuoveranno, a seguito della pubblicazione di un primo rapporto di rendicontazione, iniziative informative pubbliche ai fini della rendicontazione sociale, ultima fase del procedimento di valutazione. Risulta evidente come il procedimento di valutazione, delineato nel Regolamento, non si concluda con la formulazione di un giudizio o con l'attribuzione di un punteggio o con il rilascio di una certificazione; la valutazione in tutte le sue fasi deve piuttosto diventare un modus operandi che mira a sostenere la scuola in un processo di miglioramento continuo. L'intero procedimento di valutazione, infatti, darà luogo ad un insieme di interventi organizzativi, gestionali, didattici e professionali che, se attivati in modo convinto e consapevole, potranno potenziare la capacità di autogoverno di ciascuna scuola, consolidandone l'identità e l'autonomia, responsabilizzando tutta la comunità scolastica nel raggiungimento degli obiettivi individuati.

STRUTTURA DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

Il rapporto di autovalutazione è articolato in 5 sezioni. La prima sezione, Contesto e risorse, permette alle scuole di esaminare il loro contesto e di evidenziare i vincoli e le leve positive presenti nel territorio per agire efficacemente sugli esiti degli studenti. Gli Esiti degli studenti rappresentano la seconda sezione. La terza sezione è relativa ai processi messi in atto dalla scuola. La quarta sezione invita a riflettere sul processo di autovalutazione in corso e sull'eventuale integrazione con pratiche auto-valutative pregresse nella scuola. L'ultima sezione consente alle scuole di individuare le priorità su cui si intende agire al fine di migliorare gli esiti, in vista della predisposizione di un piano di miglioramento.

1. Contesto e risorse 1.1. Popolazione scolastica 1.2. Territorio e capitale sociale 1.3. Risorse economiche e materiali 1.4. Risorse professionali 2. Esiti 2.1. Risultati scolastici 2.2. Risultati nelle prove standardizzate 2.3. Competenze chiave e di cittadinanza 2.4. Risultati a distanza 3. Processi

Pratiche educative e didattiche 3.1. Curricolo, progettazione, valutazione 3.2. Ambiente di apprendimento 3.3. Inclusione e differenziazione 3.4. Continuità e orientamento

Pratiche gestionali e organizzative 3.5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola 3.6. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 3.7. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

4. Il processo di autovalutazione 5. Individuazione delle priorità 5.1. Priorità e Traguardi 5.2. Obiettivi di processo

1. CONTESTO E RISORSE 1.1 POPOLAZIONE SCOLASTICA

Provenienza socio-economica e culturale degli studenti e caratteristiche della popolazione che insiste sulla scuola (es. occupati, disoccupati, tassi di immigrazione). OPPORTUNITÀ Il territorio circostante il nostro Istituto è caratterizzato da realtà urbane con un'economia varia basata sul terziario (Urbino) e su una fisionomia artigianale, con alcuni poli industriali di rilevanza nazionale ed internazionale. A tale carattere socioeconomico corrispondono richieste formativo-professionali differenziate, cui la scuola si riferisce per instaurare con i vari organismi diretti rapporti di collaborazione progettuale-operativa. Per la specificità delle sue sezioni, alcune delle quali sono uniche nel territorio nazionale, la scuola si rivolge inoltre a un bacino d'utenza che si estende oltre i limiti territoriali locali, rispondendo a molteplici richieste di formazione artistico-professionale, che trovano collocazione in realtà economiche diverse e lontane. Questo fatto assicura uno scambio di idee mentalità che è senz'altro positivo per la formazione della persona, per l'accettazione dell'altro e per la disponibilità a mettersi continuamente in gioco. Nessuno rimane ai margini della vita scolastica, ma ognuno è stimolato ad esprimere la propria personalità senza pregiudizi di sorta. Quindi il contesto socio economico degli studenti è medio alto proprio per la scelta consapevole delle famiglie nell'indirizzo di studi dei propri figli. L'incidenza di studenti con cittadinanza non italiana è pari al 16% della popolazione scolastica. VINCOLI Il bacino d'utenza molto vasto determina problemi legati alla mobilità e si ripercuote sull'organizzazione dell'orario scolastico, sia antimeridiano che pomeridiano. I costi che debbono sostenere le famiglie per la frequenza dell'Istituto (trasporto, pasti, materiali specifici, ecc...) determinano una "selezione" notevole relativamente all'aspetto socio-economico.

1.2 TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE

Caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva. Risorse e competenze presenti nella comunità per la cooperazione, la partecipazione e l'interazione sociale. Istituzioni rilevanti nel territorio (es. per l'inclusione, la lotta alla dispersione scolastica, l'orientamento, la programmazione dell'offerta formativa). Il territorio è qui definito come l'area geografica su cui insiste la scuola, sia per quel che riguarda la provenienza degli studenti, sia con riferimento ai rapporti che essa intrattiene con le istituzioni locali e con altri soggetti esterni. A seconda delle caratteristiche della scuola, il territorio può riferirsi all'area comunale, al distretto socio-economico, alla Provincia, ecc. OPPORTUNITÀ l territorio in cui è collocata la scuola si caratterizza per rilevanti stimoli culturali dovuti alla presenza dell'Università, dell'Accademia di Belle Arti, dell'I.S.I.A., della Galleria Nazionale delle Marche e in generale la città tutta è teatro di arte e cultura uniche al mondo. Non manca però la realtà dell'industria, soprattutto nella provincia, che offre alla scuola la possibilità di confrontarsi anche con il mondo del lavoro. La scuola per questo intrattiene stretti rapporti sia con gli enti pubblici, partecipando a concorsi e progetti, sia con i privati con i quali si stringono accordi di collaborazione. Il Comune e la Provincia sono molto attenti all'offerta culturale da proporre alla cittadinanza e per questo molto spesso coinvolgono la scuola nell'organizzazione di mostre, eventi, workshop. Stretti sono anche i rapporti con il centro per l'impiego (CIOF) e l'Università per quanto riguarda l'orientamento e l'accoglienza della persona. L'eterogeneità delle provenienze degli studenti permette anche proficui rapporti con gli enti locali delle realtà limitrofe e questo offre notevole visibilità alla scuola. Rilevante è il contributo sia degli enti locali che dei privati sul totale delle entrate. La scuola è inoltre sede di CTP (Centro territoriale permanente per l'educazione degli adulti) e ciò favorisce proficui rapporti con il territorio.

VINCOLI Nel territorio si rileva la mancanza, nella realtà produttiva, di aziende afferenti a tutti i nostri indirizzi di studio per cui è difficile avere una cooperazione attiva e organizzare progetti di Alternanza Scuola-Lavoro, per non parlare poi di un eventuale inserimento di lavoro nel territorio in cui è collocata la scuola. Più proficui sono i rapporti con aziende del territorio circostante (Pesaro, Fano, Rimini, San Marino). I contributi economici da parte della Provincia si sono ridotti in questi ultimi anni.

1.3 RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI

Situazione della scuola e grado di diversificazione delle fonti di finanziamento (es. sostegno delle famiglie e dei privati alle attività scolastiche, impegno finanziario degli enti pubblici territoriali). Qualità delle strutture e delle infrastrutture scolastiche. OPPORTUNITÀ Il nostro Istituto si caratterizza per la presenza di tre sedi, e questo è dovuto al fatto che negli ultimi anni vi è stato un incremento progressivo del numero di iscritti. La sede storica, quella di via Bramante, situata al centro di Urbino, ha un importante valore storico-artistico; la sede di Villa Maria, opera dell'architetto Giancarlo De Carlo, è considerata una vera e propria opera d'arte, esempio di architettura funzionalista del Novecento, oggetto di interesse nazionale ed internazionale; la terza sede, presso l'istituto comprensivo “Paolo Volponi”, ha permesso alla scuola di avere una palestra dedicata. L'istituto è dotato di strumenti validi sia a livello digitale (ogni aula dispone di un computer) che tecnologico. Si sottolinea la capacità della scuola di reperire risorse proprie ed autonome. VINCOLI Gli edifici presentano vincoli legati alla loro natura storico- artistica, che rendono difficili interventi strutturali importanti. Nonostante le numerose segnalazioni fatte alla Provincia (infiltrazioni d'acqua consistenti e copiose, infissi obsoleti e mai oggetto di manutenzione né ordinaria né straordinaria, mancanza di bagni per gli alunni diversamente abili, servizi igienici fuori servizio e mai ripristinati, pavimentazioni dissestate, ecc...) ad oggi non sono stati realizzati interventi migliorativi. Si rileva inoltre la mancanza di una palestra propria, di scale esterne di sicurezza, il disagio di dover raggiungere più sedi (quella di via Bramante è sprovvista di parcheggio ed è situata in una ZTL); gli uffici di segreteria distaccati in via Bramante mentre la maggior parte della vita scolastica si svolge nella sede di Villa Maria. L'edificio di Villa Maria non è stato mai completato nel suo progetto iniziale, per questo la scuola non dispone di palestra, di auditorium e di aule che permetterebbero di organizzare l'attività didattica in una sola sede.

1.4 RISORSE PROFESSIONALI

Quantità e qualità del personale della scuola (es. conoscenze e competenze disponibili). OPPORTUNITÀ L'istituto occupa, per la maggior parte, insegnanti con contratto a tempo indeterminato, per lo più stabili e da molti anni nella scuola anche se il numero di precari è abbastanza rilevante; è predominante la fascia di età che si attesta sopra i 55 anni e comunque di docenti giovani ce ne sono pochissimi. Il titolo di studio è per lo più la laurea, ma anche la quota di diplomati è consistente. Alcuni docenti presentano certificazioni linguistiche, uno madrelingua. VINCOLI Il numero dei precari si riflette sulla continuità didattica, soprattutto in alcune discipline e questo è motivo di disorientamento negli allievi. Il Gap generazionale è marcato e non sempre è facile il dialogo con gli allievi vista la differenza di interessi.

2. ESITI 2.1 Risultati scolastici

I risultati scolastici rimandano agli esiti degli studenti nel breve e medio periodo. È importante che la scuola sostenga il percorso scolastico di tutti gli studenti garantendo ad ognuno il successo formativo. PUNTI DI FORZA Le non ammissioni alla classe successiva sono in tutti gli anni inferiori rispetto ai valori di riferimento. Anche le percentuali degli studenti con giudizio sospeso nei vari anni risultano inferiori rispetto ai valori di riferimento. Nell'area di indirizzo non si rilevano percentuali significative di debiti formativi. La scuola adotta una pausa didattica di recupero e sostegno alla fine del primo trimestre per il recupero dei debiti contratti e in generale corsi di recupero in itinere qualora se ne rilevi la necessità compatibilmente con le risorse economiche. I criteri di valutazione sono stati formulati appositamente per favorire il successo formativo. Per quanto riguarda il voto conseguito all'esame di stato non ci sono distribuzioni anomale; si evidenzia una percentuale superiore ai dati medi di riferimento nelle fasce 81-90 e 91-100. Non ci sono casi di abbandono rilevanti nella scuola, anzi si verificano frequenti trasferimenti da altre scuole soprattutto nel biennio, ma anche negli anni successivi tanto che si sono dovuti porre dei limiti di tempo e criteri per tali passaggi. PUNTI DI DEBOLEZZA I debiti formativi si concentrano soprattutto nelle discipline scientifiche e in generale nelle materie culturali; sono inoltre omogenei in tutti gli anni ma in alcuni indirizzi (Cinema e fotografia e Design) sono molto più rilevanti. Nella valutazione la componente soggettiva degli insegnanti a volte inficia i criteri di valutazione adottati dalla scuola. L'inserimento consistente di allievi provenienti da altri istituti anche in corso d'anno non solo aumenta il numero degli studenti per classe, ma in qualche caso è destabilizzante soprattutto nell'area di indirizzo. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 6 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altro tranne singoli casi giustificati; accoglie studenti provenienti da altre scuole. La distribuzione degli studenti per fasce di voto evidenzia una situazione di equilibrio.

2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali

L'analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dalla scuola in relazione alle scuole del territorio, a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza. L'azione della scuola dovrebbe quindi essere volta a ridurre l'incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilità di risultati interna alla scuola (tra le classi, tra le sedi, tra gli indirizzi), così come la distribuzione degli studenti nei diversi livelli di rendimento. PUNTI DI FORZA Rispetto agli esiti dei Licei Artistici, Musicali e Coreutici il dato rilevato sia nella prova di Italiano che in quella di Matematica è maggiore rispetto ai dati di riferimento. Inoltre gli esiti della prova di Italiano sono sostanzialmente in linea con i dati di tutti gli altri Licei. Gli esiti tra le varie classi risultano uniformi. Il livello raggiunto dagli studenti dalle prove Invalsi è ritenuto affidabile non essendoci il sospetto di cheating. In alcune classi diversi docenti stanno lavorando in linea con le richieste delle prove Invalsi per cui la disparità a livello di risultati è in regressione.

PUNTI DI DEBOLEZZA Gli esiti della prova di Italiano sono sostanzialmente in linea con i dati degli altri Licei con ESCS simile, mentre quelli di Matematica sono sensibilmente inferiori. Di fatto il nostro Istituto è diventato Liceo con la riforma dei cicli del 2010 e l'orientamento fatto nella Secondaria di I Grado indirizza presso gli ex Istituti d'Arte allievi le cui schede informative rilevano criticità soprattutto nelle materie scientifiche (scienze, matematica, inglese....). Certamente l'impegno nella compilazione delle prove da parte degli studenti non è sempre serio e responsabile in quanto non riguarda direttamente i loro interessi precipui. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 2 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO Il punteggio di Italiano della scuola alle prove INVALSI è in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La varianza tra classi in Italiano è uguale o di poco superiore a quella media mentre quella di Matematica è inferiore. I punteggi delle classi non si discostano molto dalla media della scuola, anche se ci sono casi di singole classi in Italiano che si discostano in positivo. Gli esiti delle prove di Italiano e Matematica rispetto ai licei artistici, musicali e coreutici sono superiori.

2.3 Competenze chiave e di cittadinanza

Si parla di competenze chiave per indicare un insieme di competenze, anche di natura trasversale, ritenute fondamentali per una piena cittadinanza. Tra queste rientrano ad esempio le competenze sociali e civiche (rispetto delle regole, capacità di creare rapporti positivi con gli altri, costruzione del senso di legalità, sviluppo dell'etica della responsabilità e di valori in linea con i principi costituzionali) e le competenze personali legate alla capacità di orientarsi e di agire efficacemente nelle diverse situazioni (1). Appare inoltre importante considerare la capacità degli studenti di autoregolarsi nella gestione dei compiti scolastici e dello studio. PUNTI DI FORZA La scuola valuta le competenze di cittadinanza degli studenti attraverso il voto di condotta, per l'assegnazione del quale adotta criteri di valutazione comuni. Valuta inoltre le competenze chiave degli allievi come l'autonomia di iniziativa e operativa attraverso l'osservazione del comportamento, la partecipazione a concorsi e/o iniziative proposte da enti esterni. Le competenze relative all'area tecnologica e allo spirito di iniziativa e imprenditorialità possono ritenersi pienamente raggiunte per la maggior parte degli studenti del triennio grazie proprio alla specificità della scuola. Pur non partecipando ad iniziative di volontariato, gli studenti dimostrano di possedere buone competenze sociali e civiche. PUNTI DI DEBOLEZZA Il livello di competenza di comunicazione nella lingua madre è inferiore ai valori regionali e nazionali di riferimento (prove INVALSI). Il 30% degli studenti non rispetta le regole e non ha ben sviluppato il senso di legalità e di responsabilità (rispetto degli ambienti, divieto di fumo...). Il tempo dedicato ad attività autonome legate alla consapevolezza e all'espressione culturale è esiguo a causa del tempo scuola molto impegnativo (40 moduli settimanali da 50 minuti con due rientri da 4 moduli orari) e del pendolarismo. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 3 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è accettabile; sono presenti alcune situazioni (classi, plessi, ecc.) nelle quali le competenze sociali e civiche sono scarsamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). In generale gli studenti raggiungono una sufficiente autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento, ma alcuni studenti non raggiungono una adeguata autonomia. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

2.4 Risultati a distanza

L'azione della scuola può definirsi efficace quando assicura risultati a distanza nei percorsi di studio a seguito o nell'inserimento nel mondo del lavoro. È, pertanto, importante conoscere i percorsi formativi degli studenti usciti dalla scuola del primo e del secondo ciclo ad un anno o due di distanza, e monitorare inoltre i risultati sia all'interno del primo ciclo, sia nel passaggio al secondo ciclo. Per le scuole del secondo ciclo gli indicatori disponibili centralmente riguardano la quota di studenti iscritti all'università e i crediti universitari conseguiti dagli studenti nel primo e nel secondo anno dopo il diploma; per le scuole del primo ciclo gli indicatori disponibili riguardano l'adozione del consiglio orientativo. PUNTI DI FORZA Gli studenti iscritti al primo anno di Università hanno conseguito generalmente più della metà dei crediti formativi, soprattutto nell'area sanitaria e scientifica; nel secondo anno si è registrata una flessione soprattutto nell'ambito sociale ed umanistico. La percentuale di studenti che ha trovato un'occupazione successivamente al diploma nei tre anni è in media con i valori di riferimento; inoltre i tempi di attesa per il primo contratto si attestano generalmente fra i 7 e i 12 mesi; l'anno più critico è il 2011. Tale variabilità è dovuta quasi sicuramente alla congiuntura economica e all'evoluzione dei contratti lavorativi. C'è una certa coerenza tra titolo di studio e settore lavorativo. Molti studenti provengono dalla Repubblica di San Marino (mediamente il 10% per anno scolastico) pertanto non sono inseriti nel database del Ministero del Lavoro e questo aspetto incide sulle percentuali date. PUNTI DI DEBOLEZZA Non molti diplomati si sono iscritti all'università negli anni di riferimento in cui l'istituzione scolastica era ancora un Istituto d'arte e non un Liceo. Nel secondo anno di iscrizione all'Università si è registrata una flessione soprattutto nell'ambito sociale ed umanistico dove una percentuale rilevante di studenti non ha acquisito nessun credito. I tipi di contratto lavorativo sono maggiormente a tempo determinato o di collaborazione o di tipologia non chiaramente definita (altro). RUBRICA DI VALUTAZIONE: 3 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO La scuola non raccoglie in modo sistematico informazioni sui risultati degli studenti nei successivi percorsi di studio e di avviamento al mondo del lavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e il loro inserimento nel mercato del lavoro. Il numero di immatricolati all'università è nella media o di poco inferiore alla media provinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'università sono mediocri (la media dei crediti conseguiti dai diplomati dopo 1 e 2 anni di università è compresa tra 20 e 30 su 60).

3A. PROCESSI A) Processi - Pratiche educative e didattiche 3A.1 Curricolo, progettazione e valutazione

Individuazione del curricolo fondamentale a livello di istituto e capacità di rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla comunità di appartenenza. Definizione di obiettivi e traguardi di apprendimento per le varie classi e anni di corso. Attività opzionali ed elettive che arricchiscono l'offerta curricolare. Modalità di progettazione didattica, monitoraggio e revisione delle scelte progettuali effettuate dagli insegnanti. Modalità impiegate per valutare le conoscenze e le competenze degli allievi. Il curricolo d'istituto è qui definito come l'autonoma elaborazione da parte della scuola, sulla base delle esigenze e delle caratteristiche degli allievi, delle abilità e conoscenze che gli studenti debbono raggiungere nei diversi ambiti disciplinari e anni di corso, in armonia con quanto indicato nei documenti ministeriali. La progettazione didattica è qui definita come l'insieme delle scelte metodologiche, pedagogiche e didattiche adottate dagli insegnanti collegialmente (nei dipartimenti, nei consigli di classe e di interclasse, ecc.). Il curricolo di istituto, la progettazione didattica e la valutazione sono strettamente interconnessi; nel RAV sono suddivisi in sottoaree distinte al solo fine di permettere alle scuole un esame puntuale dei singoli aspetti. L'area è articolata al suo interno in tre sottoaree:

Curricolo e offerta formativa - definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell'offerta formativa

Progettazione didattica - modalità di progettazione Valutazione degli studenti - modalità di valutazione e utilizzo dei risultati della

valutazione Subarea: Curricolo e offerta formativa

PUNTI DI FORZA Nel passaggio da Istituto d'arte a Liceo Artistico nonostante le indicazioni ministeriali prevedessero un consistente taglio delle ore di discipline artistiche di indirizzo, la scuola ha invece privilegiato in maniera rilevante tali materie, nell'ambito dell'autonomia, per mantenere la specificità dell'Istituto che fa sì che si iscrivano studenti da ogni parte d'Italia. I dipartimenti in ogni ambito disciplinare hanno definito i traguardi di competenza che gli studenti debbono acquisire nei diversi anni. Generalmente gli insegnanti utilizzano il curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro. Tutte le attività di ampliamento dell'offerta formativa sono progettate in raccordo con il curricolo di Istituto e vengono individuati in modo chiaro gli obiettivi e le abilità/competenze da raggiungere attraverso tali progetti spesso inseriti nella programmazione didattica curricolare. PUNTI DI DEBOLEZZA Pur avendo definito in ambito disciplinare i traguardi di competenza in uscita, non è stato ancora prodotto un documento ufficiale che ne espliciti lo sviluppo. Le competenze trasversali vengono perseguite anche se non formalizzate ufficialmente. Ci sono delle variabili nell'utilizzo del curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro (composizione della classe, livelli di partenza disomogenei, tempo dedicato a progetti della scuola, assemblee d'Istituto, ecc...)

Subarea: Progettazione didattica

PUNTI DI FORZA Nella scuola vi sono strutture di riferimento (dipartimenti) per la progettazione didattica. I docenti effettuano una programmazione comune per ambiti disciplinari e classi parallele per tutte le discipline. Per l'analisi delle scelte adottate e la revisione della progettazione si prendono in esame gli esiti delle prove scritte, orali e scritto-grafiche e la risposta degli studenti in termini di motivazione e partecipazione attiva alle proposte didattiche. PUNTI DI DEBOLEZZA Nonostante la scuola utilizzi modelli comuni per la progettazione didattica e la valutazione, metodologie e approcci diversificati ottengono risultati poco omogenei.

Subarea: Valutazione degli studenti

PUNTI DI FORZA Le prove, anche se non comuni, tendono a verificare prevalentemente le conoscenze e in seconda analisi le abilità e le competenze. Gli insegnanti hanno a disposizione criteri comuni di valutazione. La scuola progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito della valutazione degli studenti. PUNTI DI DEBOLEZZA La soggettività degli insegnanti nell'adottare i criteri di valutazione spesso rende disomogenea la valutazione stessa. La scuola non utilizza prove strutturate per classi parallele costruite dagli insegnanti (se non per le simulazioni delle prove di Esame di Stato) né prove di valutazione autentiche o rubriche di valutazione. Numerosi docenti tendono a valutare soprattutto le conoscenze. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO La scuola non raccoglie in modo sistematico informazioni sui risultati degli studenti nei successivi percorsi di studio e di avviamento al mondo del lavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e il loro inserimento nel mercato del lavoro. Il numero di immatricolati all'università è nella media o di poco inferiore alla media provinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'università sono mediocri (la mediana dei crediti conseguiti dai diplomati dopo 1 e 2 anni di università è compresa tra 20 e 30 su 60).

3A.2 Ambiente di apprendimento

Capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell'ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise).

Dimensione organizzativa - flessibilità nell'utilizzo di spazi e tempi in funzione della didattica (laboratori, orario scolastico, ecc.)

Dimensione metodologica - promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative (gruppi di livello, classi aperte, ecc.)

Dimensione relazionale - definizione e rispetto di regole di comportamento a scuola e in classe, gestione dei conflitti con gli studenti

Subarea: Dimensione organizzativa PUNTI DI FORZA La scuola cura gli spazi laboratoriali attraverso l'individuazione di figure di coordinamento, l'aggiornamento dei materiali e delle strumentazioni nelle quali, soprattutto in ambito digitale, siamo all'avanguardia. Tutti gli

studenti possono fruire degli spazi laboratoriali. Ogni classe è dotata di computer portatile e molte hanno la LIM. Grazie alla presenza di connessione alla rete internet, è possibile fruire di materiali online per ogni tipo di attività. L'articolazione dell'orario scolastico su cinque giorni va incontro alle esigenze degli studenti che sono per buona parte pendolari. L'articolazione dell'orario scolastico su cinque giorni con due rientri pomeridiani comporta un ripensamento e una diversa organizzazione delle strategie metodologico-didattiche che favoriscano l'apprendimento soprattutto nel tempo scuola. PUNTI DI DEBOLEZZA L'articolazione dell'orario scolastico su cinque giorni con due rientri pomeridiani comporta una compressione del monte ore (40 moduli da 50 minuti). Non tutto il corpo docente è disponibile e pronto ad adottare strategie metodologico-didattiche innovative che favoriscano il raggiungimento degli obiettivi e l'acquisizione delle competenze anche attraverso approcci alternativi alla lezione frontale e alla didattica tradizionale.

Subarea: Dimensione metodologica PUNTI DI FORZA La scuola ha investito molto sulle strumentazioni e ha favorito lo sviluppo di una didattica innovativa anche grazie alla presenza di una classe 2.0 all'interno dell'Istituto. La scuola ha promosso la formazione dei docenti relativa ad una didattica adeguata alla classe 2.0. Alcuni docenti hanno provveduto autonomamente alla propria formazione. PUNTI DI DEBOLEZZA La formazione dei docenti per un produttivo approccio alle didattiche innovative va migliorata.

Subarea: Dimensione relazionale PUNTI DI FORZA Il regolamento d'Istituto pubblicato sul sito è letto e condiviso con gli studenti all'inizio dell'anno scolastico. Le famiglie sono informate, con comunicazione scritta, sull'importanza del rispetto del divieto di fumo e sulla necessità della frequenza assidua alle lezioni perché l'anno scolastico sia valido. Viene sottoscritto dalle famiglie e dagli alunni un patto di corresponsabilità educativa in cui sono evidenziati diritti e doveri da rispettare. Nonostante l'adozione del registro elettronico che consente alle famiglie di conoscere in tempo reale la situazione scolastica del figlio, la scuola periodicamente, in presenza di assenze e ritardi frequenti, invia comunicazione scritta. In caso di situazioni problematiche la scuola avvia iniziative volte a superare il disagio (sportello di ascolto anche con psicologo, colloqui interpersonali con i docenti preposti e i collaboratori del DS). Ogni provvedimento adottato ha comunque sempre un fine educativo e mai punitivo. Sia i docenti che gli studenti rilevano un buon clima relazionale a scuola. PUNTI DI DEBOLEZZA La scuola non ha un piano strategico formalizzato per la promozione delle competenze sociali la cui acquisizione è tuttavia favorita dalla partecipazione ad attività varie (progetti, concorsi e interventi di personale specializzato) che sostengono lo sviluppo del senso di legalità, di responsabilità, di collaborazione e spirito di gruppo. Manca talvolta, da parte del corpo docente e ATA, il necessario rigore per il rispetto delle regole e degli spazi comuni che non vengono vissuti come propri. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO L'organizzazione di spazi e tempi risponde alle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati da tutte le classi. La scuola incentiva l'utilizzo di modalità didattiche innovative, anche se limitatamente ad alcuni aspetti o ad alcune discipline o anni di corso. Le regole di comportamento sono definite, ma sono condivise in modo disomogeneo nelle classi. I conflitti con gli studenti sono gestiti in modo efficace.

3A.3 Inclusione e differenziazione

Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d'aula e nelle altre situazioni educative. L'area è suddivisa in due sottoaree:

Inclusione - modalità di inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia. Azioni di valorizzazione e gestione delle differenze.

Recupero e Potenziamento - modalità di adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo.

Subarea: Inclusione PUNTI DI FORZA La scuola realizza attività per favorire l'inclusione degli studenti con disabilità che generalmente si inseriscono con successo nel gruppo classe soprattutto nelle discipline che prevedono didattiche laboratoriali dove sono più liberi di esprimersi e di realizzarsi come individui. Gli insegnanti, sia curricolari che di sostegno, utilizzano metodologie atte a favorire una didattica inclusiva che permette loro di essere parte attiva nel dialogo educativo della classe e nello svolgimento delle attività. Solo occasionalmente, e nei casi più gravi, gli studenti non lavorano all'interno del gruppo classe. La formulazione del PEI vede il coinvolgimento di tutti gli insegnanti curricolari e il raggiungimento degli obiettivi viene monitorato. In Istituto è presente un gruppo di lavoro per i BES e all'inizio di ogni anno scolastico entro il mese di ottobre i consigli di classe elaborano i PDP. Sono stati elaborati anche PDP per BES non certificati per studenti con svantaggio socio-economico. Quasi nullo il dato relativo agli ingressi di studenti stranieri da poco in Italia nel Liceo; l'Istituto nella sua organizzazione prevede un CTP che propone corsi serali di lingua italiana per stranieri. La scuola è molto attenta ai temi interculturali e alla valorizzazione della diversità (il progetto Worthington su disabilità e interazione è inserito nelle programmazioni disciplinari di alcuni indirizzi da oltre 7 anni). Il nostro istituto è molto sensibile alle tematiche della disabilità. PUNTI DI DEBOLEZZA Il numero rilevante di studenti per ogni classe a volte rende difficile l'attuazione della didattica inclusiva. A livello di ambiente fisico, purtroppo la struttura non è sempre adeguata alle esigenze dei casi più gravi (non ci sono aule attrezzate adeguatamente e i servizi igienici non rispettano le norme). L'ascensore non copre tutti i piani.

Subarea: Recupero e potenziamento PUNTI DI FORZA L'Istituto prevede la realizzazione di interventi didattici per rispondere alle difficoltà di apprendimento degli studenti sia in orario antimeridiano, sia, in caso di necessità, in orario pomeridiano. Qualora per motivi di salute gli studenti non possano frequentare le lezioni, si prevedono anche interventi in videoconferenza. Sono previste forme di monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti attraverso prove di verifica. Gli interventi che la scuola realizza sono efficaci, ma ci vorrebbe più tempo a disposizione. La scuola cerca di coinvolgere in prima persona gli studenti con particolari attitudini disciplinari in progetti particolarmente stimolanti ed in ricerche culturali che valorizzano le loro capacità. Di questo gli studenti sono molto gratificati e si impegnano sempre al massimo con risultati davvero soddisfacenti. PUNTI DI DEBOLEZZA Gli studenti che presentano maggiori difficoltà di apprendimento sono quelli poco seguiti dalle famiglie e/o che non hanno acquisito un buon metodo di studio nella scuola di base. Le ore da dedicare al recupero/potenziamento non sono sempre sufficienti. A volte non è possibile utilizzare interventi individualizzati in funzione dei bisogni educativi degli studenti che spesso sono demandati agli insegnanti di sostegno della classe. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 6 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO Nelle attività di inclusione sono attivamente coinvolti diversi soggetti (docenti curricolari, di sostegno, tutor, famiglie, enti locali, associazioni). Le attività didattiche per gli studenti che necessitano di inclusione sono di buona qualità. Il raggiungimento degli obiettivi previsti per gli studenti che necessitano di inclusione sono costantemente monitorati e a seguito di ciò, se necessario, gli interventi vengono rimodulati. La scuola promuove efficacemente il rispetto delle diversità. La differenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti è ben strutturata a livello di scuola; le attività rivolte ai diversi gruppi di studenti

raggiungono tutti i potenziali destinatari. Gli obiettivi educativi sono ben definiti e sono adottate modalità di verifica degli esiti. Gli interventi realizzati sono efficaci per la maggioranza degli studenti destinatari delle azioni di differenziazione. In tutta la scuola gli interventi individualizzati non sono utilizzati in maniera sistematica nel lavoro d'aula.

3A.4 Continuità e orientamento

Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Attività finalizzate all'orientamento personale, scolastico e professionale degli allievi. L'area è articolata al suo interno in due sottoaree:

Continuità - azioni intraprese dalla scuola per assicurare la continuità educativa nel passaggio da un ordine di scuola all'altro

Orientamento - azioni intraprese dalla scuola per orientare gli studenti alla conoscenza del sè e alla scelta degli indirizzi di studio successivi

Subarea: Continuità

PUNTI DI FORZA Gli studenti provengono da un bacino di utenza molto ampio e quindi l'incontro con gli insegnanti della secondaria di primo grado non è facile da attuare ma è tuttavia prevista la trasmissione di fascicoli articolati sul percorso formativo dei singoli studenti, la visita della scuola da parte degli studenti della secondaria di primo grado che, se lo desiderano, possono anche trascorrere una giornata all'interno della scuola nell'ambito del progetto "Studente per un giorno". Sono realizzati progetti (A scuola con Arte) che prevedono stage laboratoriali per gruppi classe della secondaria di I grado. Nel progetto "Accoglienza" degli alunni iscritti alla classe prima, è previsto un test di ingresso da cui emergono i punti di forza e le criticità del processo formativo pregresso ed i successivi risultati vengono monitorati in modo da promuovere una continuità educativa. PUNTI DI DEBOLEZZA Impossibilità di contatti diretti con insegnanti di ordini di scuola diversi per l'eterogeneità delle provenienze degli studenti. La diversificazione dei processi formativi nelle scuole di provenienza comporta impegnative strategie metodologiche per uniformare i livelli di partenza.

Subarea: Orientamento PUNTI DI FORZA La scuola realizza percorsi di orientamento per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni per tutte le classi quarte e quinte (progetto Orientamento, progetto Fixo, Sportello di ascolto con grafologo-psicologo, incontri con i rappresentanti del CIOF, ecc). Realizza inoltre attività di orientamento finalizzate alla scelta del percorso universitario successivo con coinvolgimento delle realtà universitarie e percorsi di formazione superiori più significativi (Accademia di Belle Arti, Università di Urbino, Bologna, ISIA, NABA, LABA...). Promuove inoltre attività di orientamento al territorio e alle realtà produttive professionali attuando anche tirocini formativi. Il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro ha coinvolto gli studenti del biennio di Perfezionamento post-diploma che hanno più di 18 anni e per questo motivo nel "questionario scuola" non risulta il numero di studenti partecipanti. PUNTI DI DEBOLEZZA Non sono previsti incontri/attività rivolti alle famiglie sulla scelta del percorso successivo. La scuola non monitora il percorso intrapreso dagli studenti dopo il diploma. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO Le attività di continuità sono ben strutturate. La scuola realizza diverse attività finalizzate ad accompagnare gli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro. Le attività di orientamento sono ben strutturate. La scuola realizza percorsi finalizzati alla conoscenza di sé e delle proprie attitudini. Gli studenti dell'ultimo anno oltre a partecipare alle presentazioni delle diverse scuole/indirizzi di studio universitario, sono coinvolti in attività organizzate nelle scuole dell'ordine successivo o nelle università. La scuola realizza attività di orientamento alle

realtà produttive e professionali del territorio. La scuola non monitora sistematicamente i risultati delle proprie azioni di orientamento.

3B. PROCESSI B) Processi - Pratiche gestionali e organizzative

3B.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell'istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d'istituto. La missione è qui definita come la declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza, interpretato alla luce dall'autonomia scolastica. La missione è articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione delle attività conseguenti. L'area è articolata al suo interno in quattro sottoaree:

Missione e obiettivi prioritari - individuazione della missione, scelta delle priorità e loro condivisione interna e esterna

Controllo dei processi - uso di forme di controllo strategico e monitoraggio dell'azione intrapresa dalla scuola per il conseguimento degli obiettivi individuati (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, strumenti di autovalutazione).

Organizzazione delle risorse umane - individuazione di ruoli di responsabilità e definizione dei compiti per il personale

Gestione delle risorse economiche - assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità

Subarea: Missione e obiettivi prioritari

PUNTI DI FORZA Il Piano dell'Offerta Formativa è molto esaustivo ed articolato, ma non esplicita chiaramente la mission dell'Istituto. La scuola recepisce le costanti richieste del territorio, interagisce continuamente con gli enti e le istituzioni ed è attiva a livello nazionale. Numerosi sono i progetti in orario sia curricolare che extracurricolare (anche non presenti nel POF perché attivati in corso d'anno) che valorizzano le specificità della nostra utenza e danno visibilità alle priorità della scuola, ricevendo notevoli riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. PUNTI DI DEBOLEZZA La mission dell'Istituto non è chiaramente definita, soprattutto nei suoi valori, né condivisa all'interno dell'Istituzione. Manca soprattutto l'interazione con le famiglie che delegano troppo spesso alla scuola compiti educativi ad esse dovute.

Subarea: Controllo dei processi

PUNTI DI FORZA L'Istituto utilizza schede di monitoraggio finale dei progetti, dei viaggi di istruzione, e delle attività didattiche. PUNTI DI DEBOLEZZA Non sono ufficialmente formalizzati gli obiettivi della mission della scuola e pertanto le forme di controllo vanno migliorate e pianificate nel corso di tutto l'anno scolastico e non solo alla fine.

Subarea: Organizzazione delle risorse umane PUNTI DI FORZA Nell'istituto c'è una chiara divisione dei compiti tra i docenti con incarichi di responsabilità. Un gruppo di docenti si evidenzia per impegno e disponibilità affinché l'Istituto, che si caratterizza per una struttura organizzativa complessa, possa funzionare al meglio. C'è anche una divisione dei compiti tra il personale ATA. PUNTI DI DEBOLEZZA Il gruppo dei docenti disponibili ad assumere incarichi di responsabilità è caratterizzato dalla ricorrenza delle stesse figure peraltro non molto numerose. Manca un lavoro sinergico, ognuno svolge tendenzialmente il proprio compito da solo. La divisione dei compiti tra il personale ATA è chiaramente formalizzata, ma non è sempre condivisa soprattutto tra i collaboratori scolastici che spesso sono coinvolti in situazioni conflittuali e per questo nascono malintesi e malumori.

Subarea: Gestione delle risorse economiche

PUNTI DI FORZA C'è sempre una coerenza tra le scelte educative adottate presenti nel Piano dell'Offerta formativa e l'allocazione delle risorse economiche. Primario è l'interesse rivolto agli alunni, per prevenire il disagio giovanile, promuovere l'inclusione, per orientarli al meglio nelle loro scelte e per sostenerli nel loro iter scolastico in modo da evitare la dispersione scolastica. Sono anche privilegiati progetti che afferiscono alla specificità della scuola e le assicurano visibilità. Principalmente è su queste tematiche che si concentra la spesa per i progetti. PUNTI DI DEBOLEZZA Rispetto ai dati di riferimento sia l'ampiezza dei progetti che l'indice di frammentazione sono superiori ciò significa che l'istituto propone un numero elevato di progetti con il rischio di dispersione delle risorse sia economiche che umane. Anche se i tre progetti prioritari sono rivolti agli studenti sull'orientamento e contro la dispersione, la molteplicità dei progetti implica un forte impegno economico anche su altri settori. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO La scuola ha definito non esplicitamente la missione e le priorità, anche se la loro condivisione nella comunità scolastica e con le famiglie e il territorio è da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delle azioni sono attuati in modo non completo. È presente una definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche. Una buona parte delle risorse economiche è impiegata per il raggiungimento degli obiettivi prioritari della scuola. La scuola è impegnata a raccogliere finanziamenti aggiuntivi oltre a quelli provenienti dal MIUR.

3B.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale dell'istituto. L'area è articolata al suo interno in tre sottoaree:

Formazione - azioni intraprese, finanziate dalla scuola o da altri soggetti, per l'aggiornamento professionale del personale

Valorizzazione delle competenze - raccolta delle competenze del personale e loro utilizzo (l'assegnazione di incarichi, formazione tra pari, ecc.)

Collaborazione tra insegnanti - attività in gruppi di lavoro e condivisione di strumenti e materiali didattici

Subarea: Formazione PUNTI DI FORZA Rispetto alla situazione rilevata a febbraio con il questionario scuola, la situazione è notevolmente cambiata nell'anno scolastico 2014/2015. Si sono effettuate diverse attività di formazione sia proposte dalla scuola che dall'esterno che hanno visto un discreto coinvolgimento di docenti. I docenti hanno anche provveduto

autonomamente alla propria formazione e aggiornamento attraverso la partecipazione a corsi promossi da altre istituzioni. PUNTI DI DEBOLEZZA La scuola raccoglie le esigenze formative dei docenti e del personale ATA, ma non ne esaurisce i bisogni. Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, che si trovano spesso a lavorare su più fronti e questa è una situazione da migliorare.

Subarea: Valorizzazione delle competenze PUNTI DI FORZA La scuola raccoglie le competenze del personale e valorizza le risorse umane considerando il curricolo, le esperienze formative ed i corsi frequentati e affidando, a chi è disponibile, incarichi che permettano di evidenziarne le capacità. PUNTI DI DEBOLEZZA I docenti disponibili ad impegnarsi nella organizzazione scolastica non sono molti e sono coinvolti su più fronti.

Subarea: Collaborazione tra insegnanti PUNTI DI FORZA I gruppi di lavoro composti da insegnanti producono materiali o esiti utili alla scuola che mette loro a disposizione spazi, strumenti e materiali didattici. PUNTI DI DEBOLEZZA Pochi docenti sono disponibili alla partecipazione a gruppi di lavoro. Esigui sono gli incontri per classi parallele o gruppi spontanei. La condivisione di strumenti e materiali non è sempre adeguata. Non si comprende appieno l'importanza dei gruppi di lavoro per migliorare la qualità dell'offerta formativa. Non si ha consapevolezza che questi momenti sono parte fondante della funzione docente sostenendo atteggiamenti autoreferenziali e poco propensi alla condivisione. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO La scuola realizza iniziative formative per i docenti. Le proposte formative sono di buona qualità ma rispondono solo in parte ai bisogni formativi dei docenti. La scuola valorizza il personale tenendo conto, per l'assegnazione di alcuni incarichi, delle competenze possedute. Nella scuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali o esiti di buona qualità. Non sono presenti spazi per il confronto professionale tra colleghi ma i materiali didattici a disposizione sono vari e di buona qualità. Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è presente ma non diffuso (es. riguarda solo alcune sezioni, solo alcuni dipartimenti).

3B.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell'istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. L'area è articolata al suo interno in due sottoaree:

Collaborazione con il territorio - promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi.

Coinvolgimento delle famiglie - capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell'offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica.

Subarea: Collaborazione con il territorio

PUNTI DI FORZA La scuola ha sottoscritto accordi di rete e collaborazioni con diversi soggetti pubblici e privati, accordi finalizzati sia al miglioramento dell'offerta formativa nell'ambito dell'orientamento, dell'inclusione, della didattica, sia per raccogliere finanziamenti (partecipazione medio-alta). La scuola partecipa attivamente ogni qualvolta emerge una richiesta da parte del territorio. La maggior parte delle collaborazioni con soggetti esterni ha come finalità quella di avvicinare gli studenti al mondo del lavoro attraverso esperienze lavorative reali guidate dalla scuola stessa. Il progetto di Alternanza Scuola Lavoro è stato rivolto, nell'anno scolastico 2013/2014, solo agli studenti del Perfezionamento (corso post-diploma di durata biennale) che ha consentito l'effettivo inserimento nel mondo del lavoro di diversi alunni. L'Istituto promuove anche tirocini formativi estivi per gli studenti che ne fanno richiesta. Rispetto al dato fornito a febbraio PUNTI DI DEBOLEZZA La scuola non è stata capofila di reti e quelle a cui ha aderito hanno scarsa apertura ad altri enti e soggetti esterni diversi dalle scuole. Le reti a cui partecipa generalmente si autofinanziano. Attualmente il progetto di Alternanza Scuola Lavoro non è stato attivato nel corso di Liceo ma solo nel corso di Perfezionamento post-diploma.

Subarea: Coinvolgimento delle famiglie PUNTI DI FORZA La scuola utilizza il registro elettronico per la comunicazione con le famiglie, ma anche comunicazioni telefoniche e lettere scritte, affinché i genitori, data la provenienza eterogenea, possano essere sempre al corrente della situazione dei propri figli. Il contributo volontario medio per studente è superiore ai dati di riferimento. PUNTI DI DEBOLEZZA Le famiglie sono indirettamente coinvolte nella definizione dell'offerta formativa ma ci sono poche forme di collaborazione con i genitori. La scuola coinvolge la componente dei genitori presente nel Consiglio di Istituto e di Classe nella definizione del Regolamento di Istituto, del Patto di corresponsabilità o di altri documenti. Non sono stati realizzati interventi o progetti rivolti appositamente ai genitori anche per problemi di provenienza degli stessi. Dal dato relativo alla partecipazione alle elezioni degli organi collegiali si evince il basso coinvolgimento delle famiglia alla vita della scuola. RUBRICA DI VALUTAZIONE: 4 MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ASSEGNATO La scuola partecipa a reti e ha collaborazioni con soggetti esterni. Le collaborazioni attivate sono integrate in modo adeguato con l'offerta formativa. La scuola è coinvolta in momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per la promozione delle politiche formative. La scuola (secondo ciclo) propone stage e inserimenti lavorativi per gli studenti in alcune sezioni. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, anche se sono da migliorare le modalità di ascolto e collaborazione.

INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. Si suggerisce di specificare quale delle quattro aree degli Esiti si intenda affrontare (Risultati scolastici, Risultati nelle prove standardizzate nazionali, Competenze chiave e di cittadinanza, Risultati a distanza) e di articolare all'interno quali priorità si intendano perseguire (es. Diminuzione dell'abbandono scolastico; Riduzione della variabilità fra le classi; Sviluppo delle competenze sociali degli studenti di secondaria di I grado, ecc.). Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all'interno di una o due aree degli Esiti degli studenti. I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo. Essi pertanto sono riferiti alle aree degli Esiti degli studenti (es. in relazione alla priorità strategica "Diminuzione dell'abbandono scolastico", il traguardo di lungo periodo può essere definito come "Rientrare nella media di abbandoni provinciali e precisamente portare gli abbandoni dell’istituto entro il 10%"). È opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non è sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui è opportuno confrontarsi per migliorare. PRIORITÀ E TRAGUARDI ESITI DEGLI STUDENTI

PRIORITÀ TRAGUARDI

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI DEGLI

STUDENTI NELLE PROVE DI MATEMATICA

INVALSI (2.2A)

MIGLIORARE IL PUNTEGGIO MEDIO DELLE PROVE DI

MATEMATICA DI ALMENO 10 PUNTI (PASSANDO DAL

41,6 ALMENO AL 51,6)

MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI

APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI (2.2B) RIDURRE ALMENO DEL 10% LA PERCENTUALE DEGLI

STUDENTI PRESENTI NEL LIVELLO 1 NELLE PROVE DI

MATEMATICA (DAL 51,4 AL 41,4) Competenze chiave e di cittadinanza

MIGLIORAMENTO DELLE COMPETENZE

SOCIALI E CIVICHE DEGLI STUDENTI AUMENTARE LA PERCENTUALE DI STUDENTI CHE

RISPETTANO LE REGOLE E LE NORME CONDIVISE

PASSANDO DAL 70% AL 80%.

MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DELLE PRIORITÀ SULLA BASE DEI RISULTATI DELL’AUTOVALUTAZIONE Gli esiti delle prove di matematica evidenziano una mancata corrispondenza tra il programma svolto dai docenti (non sempre strutturato per l'acquisizione di competenze) e le richieste delle prove stesse, per cui spesso gli allievi rispondono con superficialità e affidandosi al caso più che a una scelta consapevole. Una buona progettazione didattica deve senz'altro prevedere una buona conoscenza degli argomenti, ma deve soprattutto saper sviluppare e potenziare il livello delle competenze. Dall'analisi del comportamento degli studenti in base alle note disciplinari ricevute, emerge una percentuale notevole che non rispetta le norme

e le regole condivise pertanto si rileva l'opportunità dell'attivazione di azioni educative volte alla promozione di comportamenti più rispettosi di sé, degli altri e dell'ambiente

OBIETTIVI DI PROCESSO Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo. Si suggerisce di indicare l'area o le aree di processo su cui si intende intervenire e descrivere gli obiettivi che la scuola si prefigge di raggiungere a conclusione del prossimo anno scolastico (es. Promuovere una figura di docente tutor per supportare gli studenti in difficoltà del primo anno dell'indirizzo linguistico nella scuola secondaria di II grado; Individuare criteri di formazione delle classi che garantiscano equi-eterogeneità; Utilizzare criteri di valutazione omogenei e condivisi per la matematica nella scuola primaria; Ridurre gli episodi di esclusione e i fenomeni di bullismo nella scuola secondaria di I grado; ecc.).

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO

Curricolo, valutazione, progettazione Almeno il 90% dei docenti di matematica progetterà e metterà in atto unità di apprendimento volte al recupero delle competenze base (Invalsi) (3.1.c)

Ambiente di apprendimento Inserimento nel POF e nella programmazione didattica delle singole classi di azioni educative volte a contrastare comportamenti problematici (3.2dRAV)

IN CHE MODO GLI OBIETTIVI DI PROCESSO POSSONO CONTRIBUIRE AL RAGGIUNGIMENTO DELLE PRIORITÀ In riferimento agli obiettivi di processo relativo all'area curricolo, progettazione e valutazione, gli studenti dovranno essere allenati a lavorare per competenze per essere in grado di affrontare le prove standardizzate nazionali con più sicurezza e consapevolezza e raggiungere risultati più incoraggianti. Per quanto riguarda il secondo obiettivo di processo, le azioni che la scuola intende attivare avranno come finalità quella di coinvolgere attivamente gli studenti in scelte condivise, perché si sentano parte integrante della comunità e mettano in atto comportamenti rispettosi degli altri e dell'ambiente in cui vivono.